BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!
Oggi voglio portare a voi nuovamente una rubrica che è rimasta qui sepolta per diverso tempo perché avevamo deciso di farla e svilupparla in due eppure non ce n’è stata più l’opportunità. E’ molto tempo che questo articolo è rimasto tra le bozze del blog, risale a qualche anno fa, quindi immaginate. Aggiornerò qualche cosa relativa ai libri eppure ci saranno dei riferimenti a libri letti diverso tempo fa, al quale aggiungerò altre cose. Insomma, questo articolo sarà frutto del prima e di oggi. Siete pronti a riaprire una vecchia rubrica con me e me medesima scoprendo insieme a cosa andremo incontro? Ecco il tema di oggi del nostro piccolo Caffè Letterario:
LA SOTTILE DIFFERENZA TRA OPINIONE E RECENSIONE
Parto con una piccola premessa, in quanto io non mi credo di saperne più di altri né alcuno deve sentirsi preso di mira visto che mi ritrovo qui a chiacchierare con me stessa delle mie esperienze lungo questi anni in questo blog e via discorrendo. In più non prendo alcun compenso per questo, faccio tutto questo per piacere personale seppur è quasi come un secondo lavoro visto che tento sempre di rispettare gli impegni e voi altri. Siccome di recente per un errore di disattenzione a cui ho rimediato come ho notato il problema, mi sono state recate delle offese nonostante la recensione in questione fosse più che positiva (con il massimo dei voti, chissà se è stata letta con attenzione, a questo punto!)… gettate le vostre frustrazioni lontano dai posti sereni e positivi per gli altri. Peace 🙂
Era un bel periodo che avevo in mente questa cosa e si è riproposta a lungo fino a che non ho deciso di riaprire questa rubrica di cui per il momento mi occuperò per una volta al mese. Questo aspetto di cui sto per parlarvi si è riproposto dentro di me dopo la lettura de La corte di rose e spine di Sarah J. Maas ed ho deciso di mettere ciò che penso nero su bianco.
Partiamo dalla radice delle epoche. Sul vocabolario Garzanti, cito testualmente:
RECENSIONE
1. presentazione critica in forma di articolo di un’opera letteraria o scientifica pubblicata di recente; sintetico commento o esame di un nuovo spettacolo, una mostra d’arte, un concerto e simili: recensione di un romanzo, di un’antologia poetica, di una nuova storia della scienza; fare, scrivere una recensione; avere una recensione favorevole, negativa
Parto col dire che ho riscontrato opinioni decisamente stra-positive per il libro citato all’inizio dell’articolo, come per TANTI altri libri in questione, come invece negative per altro e via discorrendo (in entrambi i casi le cose sono corrette se si pone sul piatto il libro nella sua completa interezza. Quando a deviare il nostro percorso è il piacere personale, tutto si trova improvvisamente a cambiare).
Dico questo perché mi è capitato di leggere, per esempio, recensioni di Allegiant della Serie di Divergent di Veronica Roth – tanto per citarvi un altro libro piuttosto famoso – che dicevano cose del tipo (con tanto di votazione stra-negativa): “Non mi è piaciuto perché avrei preferito (ALERT SPOILER) che Tris non morisse alla fine. La Roth mi ha deluso” e via discorrendo. (FINE SPOILER) Come mi è capitato di sentir dire che perché un libro parlava di transessualità (e la spiegazione della transizione non fosse il fulcro generale della storia) ma il tutto si limitasse ad una storia d’amore, non fosse positivo perché non raccontava di più della transizione e questo occorreva dirlo ai lettori. Nel caso della Maas, invece, è capitato: “il libro è bello ed estremamente magnifico perché ci sono dei tipi fighi e bonazzi che si vogliono fare la protagonista di turno”. Ho estremizzato molto ma sappiate che ci sono cose che ci vanno molto vicino. Esempi del genere ne ho a bizzeffe.
Converrete con me che in questi casi dire che il libro sia bello è soltanto un’opinione. Anche io nella mia recensione posso dire “avrei preferito che finisse in altro modo” ma questo non deve influenzare il mio giudizio finale che riguarda tanti punti importanti:
la narrazione e lo stile dell’autore, la scorrevolezza, il fatto che la storia sia logica e segua una linea, se è credibile, che messaggi ci sta lasciando, se la copertina è in linea e via discorrendo analizzando punto per punto ogni cosa in nostro possesso analizzando la lettura non solo per il nostro godimento personale ma per consigliare un buon libro ad un’altra persona che si sta affidando a noi, a leggere le nostre recensioni. Dobbiamo cercare di essere anche noi credibili allo stesso modo dell’autore.
Scrivere una recensione che può portare o meno a decidere se leggere e quindi comprare determinati libri da parte del mio blog è determinante in parte se una persona passa a leggermi e decidesse di prendere in considerazione la mia recensione (così come quella di tante altre persone).
E’ qui che la faglia si apre.
Infatti ci troviamo pericolosamente e costantemente in bilico tra OPINIONE/PARERE PERSONALE e RECENSIONE di un determinato libro.
Non sono di certo io a dire che la recensione deve valutare l’opera in generale nella sua integrità, analizzando la storia in sè, le tematiche e tutto il resto non entrando nel merito dei gusti personali. Può piacermi un personaggio / una storia o qualsiasi altra cosa mi venga in mente ma non potrò mai dire, ad esempio, “Amo questo libro perché quel personaggio X è strafigo” o come ho sentito dire “Questo libro ha tanti difetti ma lo amo tantissimo quindi è da 5”. Personalmente, sempre per esempio, per quanto io possa amare la saga di Harry Potter, ci sono potenziali problemi anche in quei libri e non posso dire Amo Harry Potter quindi lo voto al massimo.
E’ come il critico che entra al ristorante e poi deve lasciare la recensione su quel locale e, nonostante l’impiattamento e il gusto del piatto siano decisamente discutibili, dicesse comunque che quello è il migliore ristorante in cui si ha mai mangiato magari perché conosco il proprietario/chef o chicchessia. Non credo che questo avvenga, anzi. Il critico è li per cercare di tirare fuori il meglio dello chef, permettergli di migliorare e migliorarsi.
La RECENSIONE, quindi, deve esaminare una lettura o qualsiasi cosa si trova di fronte in maniera oggettiva e obiettiva mettendo da parte il gusto personale. Chi fa una recensione deve porsi un obiettivo mettendo in evidenza i PRO e i CONTRO di una determinata lettura – se ce ne sono -, inquadrare la scrittura dell’autore e fornire un quadro completo del libro a chi cerca un potenziale nuovo acquisto.
E questo ne va sia della nostra credibilità, perché se un lettore legge un determinato libro, sia nel confronti delle case editrici che forniscono un prodotto e hanno bisogno anche loro di sapere cosa stanno vendendo e se questo prodotto venderà.
Non siamo professionisti, questo è vero, e facciamo questo – la maggior parte se non tutti di noi – come un hobby, quindi di certo non abbiamo tutte le competenze, se cosi vogliamo metterla. Così come il semplice fato di leggere, che è fatto per piacere e non per dovere. Personalmente, sono cambiata molto dalle prime recensioni e sono molto più consapevole di cosa mi trovo di fronte quando vado a leggere un libro e vado ad esporlo a chi mi legge e posso solo sperare di migliorare ancora lungo il mio percorso.
Siate veri, siate obiettivi e soprattutto non abbiate paura di dire quello che pensate veramente. Facciamo in modo di avere opinioni e recensioni in contesti diversi e di stare sempre più attenti a questa soglia che si apre costantemente sotto i nostri piedi rischiando di trascinarci a fondo.
Voi cosa ne pensate di questo discorso? Io come sempre aspetto chiunque abbia voglia di mettersi in discussione in maniera sana e civile con rispetto di tutti. Vi mando un caro abbraccio e aspetto commenti per chiacchierare su questo insieme.
A presto,
Sara ©