RECENSIONE #646 – ONYEKA e L’ACCADEMIA DEL SOLE DI TOLA’ OKOGWU.

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Nuova recensione per voi, di cui debbo ringraziare ancora una volta la Rizzoli per avermi permesso la lettura. Sto cercando di recuperare gli ultimi libri che mi sono rimasti da recuperare prima di leggerne altri nuovi e questo è uno di quello. E’ stata una lettura che mi ha fatto sentire una Solari e mi ha fatto scoprire cose nuove e ha dato un punto di vista differente alla Nigeria, che non vi aspettate. Ve ne parlo subito. Ecco a voi:

9788831809245_0_536_0_75Titolo: Onyeka e l’Accademia del Sole
Autore: Tolà Okogwu  
Data di uscita: 27 settembre 2022
Pagine: 336

Link d’acquisto: https://amzn.to/3Wrhebq
Trama: Onyeka ha la testa piena di capelli ricci e indomabili: sono i tipici capelli di una ragazza di origini nigeriane, ma a Londra, dove vive, tutti li notano e a scuola in molti li commentano sottovoce. Quando però Cheyenne, la sua migliore amica, rischia di annegare in piscina e sono proprio i suoi capelli a tirarla fuori dall’acqua, come se avessero volontà ed energia proprie, la vita di Onyeka viene completamente sconvolta. Scopre infatti che quella che lei crede essere la sua maggiore debolezza è in realtà un dono che fa di lei una Solari, una persona dotata di superpoteri. Sua madre non ha dubbi: è giunto il momento per Onyeka di tornare in Nigeria, per studiare all’Accademia del Sole – dove vengono educati e formati i giovani Solari – e soprattutto cercare suo padre, scomparso da anni. Sarà l’occasione per mettere alla prova se stessa e i suoi poteri, in rocambolesche avventure degne dei migliori supereroi e dalle suggestive atmosfere africane. Età di lettura: da 10 anni.

RECENSIONE

personne portant une chemise blanche à col rond avec des cheveux bouclés photoLa storia ha inizio con un invito ad un compleanno dalla migliore amica di Onyeka, Cheyenne. Lei l’ha invitata al suo compleanno e riesce a convincere sua madre a partecipare alla sua festa in piscina. Un incidente, però, mette a rischio la vita di Cheyenne che sta per affogare e Onyeka riesce a salvarla grazie ai suoi meravigliosi e lunghi capelli che lei odia tanto. E’ sempre stata presa in giro per i suoi lunghi capelli ricci e mossi che invadono ogni cosa e non si è mai sentita a suo agio, in più ha sempre sofferto la figura di suo padre. Ora che, Onyeka scopre di avere questo strano potere deve subito recarsi tra i Solari, visto che lei è una di loro e tentare di ritrovare suo padre.

Cosa succederà ora che lei è una Solari? Riuscirà a trovare suo padre? Cosa cambierà ora che ha finalmente uno scopo?  Onyeka riuscirà ad apprezzare se stessa e i suoi capelli?

Cheyenne ha rischiato di morire… e anch’io. Il pensiero è troppo orribile, troppo sbagliato. Devo concentrarmi su qualcos’altro. La mente mi riporta allo scudo di capelli che ci ha salvato. Ma non ha nessun senso. Non può essere successo… oppure si?

La trama è ben strutturata e cattura, questo è certo. Ci svela quanto abbiamo bisogno per conoscere di cosa parlerà questo volume e non spoilera grandi cose. Ovviamente ci lascia intendere che Onyeka andrà all’Accademia per via dei suoi poteri ma non cosa accadrà che è la cosa più importante visto che cambierà drasticamente il suo modo di essere e di relazionarsi con gli altri. Una trama ben composta, ci cattura: ottimo!

La copertina è molto carina, con l’illustrazione di Onyeka e i suoi capelli elettrici in primo piano. E’ la ragazza in fase di combattimento che cerca di difendere ci che ha imparato ad amare ed è una copertina che rispecchia a pieno la nostra protagonista così come la vediamo: forte, coraggiosa, determinata anche se dallo sguardo fragile e dalle mille paure. E’ una copertina rappresentativa e ben caratterizzata seppur non sia esattamente uguale all’originale ma sia stata utilizzata una versione originale e dai colori più belli del giallo originale. Il titolo è stato semplicemente una mera traduzione dell’originale, nessun cambiamento e nessuna scelta particolare. E’ anche questo rappresentativo della storia visto che Onyeka è la protagonista di questa storia e l’Accademia del Sole, anche detta AS, è dove si svolgerà buona parte della storia e dove lei e tutti noi ci sentiremo a casa.

L’ambientazione parte da un luogo reale spingendolo a diventare una location magica, fuori dalla realtà e dalle belle cose. Si finisce per arrivare in Nigeria dove Onyeka troverà l’Accademia del Sole ma sappiate che non è come la Nigeria dei nostri tempi ma ben più ricca e organizzata. Davvero un bel posto. L’epoca sembra attuale anche se non del tutto e non ha una vera e propria specifica dei fatti.

«Questi poteri mi fanno stare male e mamma dice che è molto pericoloso.» Cheyenne si fa tutta seria, e mi affretto a rassicurarla. «Però pensa che mi padre potrebbe aiutarmi.» Si risolleva, così continuo. «Ed è per questo che dobbiamo tornare in Nigeria a cercarlo.»

하늘에 흰 구름I personaggi di questa storia sono molti e tutti diversi fra loro. La nostra protagonista ovviamente sarà una sola eppure sarà circondata da tante persone e da tanti ragazzi che l’aiuteranno lungo il suo percorso d’inserimento all’interno dell’Accademia così come della storia. E’ un volume ricco di dettagli e di personaggi che si interfacceranno con la protagonista: la mamma di Onyeka, Cheyenne, Adanna e il Dottore e tutti gli altri amici della sua combriccola che si uniranno a lei.

Onyeka è una ragazzina che è da sempre fragile e insicura per via dei suoi capelli afro ricci e scompigliati, che le fanno sempre una testa voluminosa e che tutti si ritrovano ad osservare e a prendere in giro, per la maggiore. Non si è mai sentita accettata se non dalla sua migliore amica e quando capita la questione dei poteri e diventa una Solari tutto per lei cambia, anche la sua consapevolezza. I suoi capelli non saranno più il suo punto debole ma al contrario la sua forza anche se i poteri conferiscono comunque malessere dopo essere stati utilizzati. E’ un personaggio solare, dolce e ricco di cose da dare. Vuole ritrovare suo padre che non ha mai visto e adora la sua mamma anche se è molto rigida con lei. Un personaggio che piace.

«E’ sempre un piacere incontrare una nuova Solari» dice lui. Ci metto qualche secondo per rendermi conto che sta parlando di me, e un brivido di eccitazione mi corre lungo la schiena. Ora sono una Solari e tutto sta per cambiare.

donna in canotta nera in piedi accanto a un albero spoglio durante il giornoIl perno centrale di questa storia non è solo ritrovare il padre di Onyeka ma è di ristabilire l’ordine e l’Autenticità all’Accademia del Sole. I ragazzi hanno dei malesseri dopo aver utilizzato i propri poteri, come prezzo da pagare per farlo e Onyeka sembra risentirne più di tutti. Ma quale è il motivo? Cosa sta succedendo all’interno delle mura dell’accademia? 

Lo stile utilizzato per questo volume è  scorrevole e di piacevole lettura, che si riesce a portare a termine con qualche ora di lettura, non di più. E’ una narrazione in prima persona dal punto di vista di Onyeka che ci guiderà lungo le sue scoperte e avventure che finiremo per scoprire passo passo assieme a lei.

Le tematiche affrontate sono molte e sono tutte importanti, specialmente nel mondo dei ragazzi visto che offre loro un buon punto di vista e della speranza: nei confronti dei ragazzi nigeriani che sono in Nigeria ma che sono all’estero. Così come non solo il senso di identità in altri paesi o verso la propria pelle ma anche l’amore dei genitori e la scoperta riguardo se stessi che cambia totalmente il modo di essere e di fare e di porsi verso gli altri ma anche verso noi stessi. Il potere di Onyeka non è solo nel senso del potere pratico e dell’avventura che da questo si scaturisce ma dalla forza che questo concede al soggetto che li possiede e che nell’età in cui si trova Onyeka è importante per dare fiducia a se stessi e alle persone che li circondano.

Il word building che è stato creato e l’avventura di questa Accademia – e tutto ciò che ne deriva – è una cosa che è stata ben penata e ben strutturata oltre al fatto che viene resa talmente tanto bene da sentirsi parte del gruppo, dell’azione e di qualcosa di unico. Non è una storia – a livello di poteri – che brilla di originalità ma per il resto la trovo davvero ben fatta e coinvolgente sotto tanti aspetti. Onyeka è una ragazzina sagace e intelligente e cerca suo padre, la sua identità, la sua famiglia e il suo senso di appartenenza in tutto questo così come in gruppo e nel mondo stesso da farci sentire vicini a lei. Da farci sentire la piccola ragazza come una compagna e un’amica da custodire. Una storia che mi ha intrattenuto e di piacevole lettura.

Adanna si volta verso di me, e muove le labbra formando una parola che non riesco a sentire in tutto quel chiasso. Grazie. Sollevo il petto e le sorrido. Per la prima volta da quando ho saputo tutto, capisco cosa significa essere una Solari, fare parte di qualcosa di incredibile. Sentirsi a casa.

Il libro è un primo volume di una serie che non so esattamente se sarà composta di due o tre libri, visto che il secondo è uscito all’estero solo di recente, un paio di mese fa. Consiglio la lettura di questo volume a chi ama i libri per ragazzi con del fantastico e della magia in un’accademia quasi simil X-Man e a chi vuole scoprire un nuovo volto della Nigeria che sarebbe bello esistesse, perché no. Ha un target mirato ai più giovani ma possono decidere di leggerlo anche i più grandi.

Tolà Okogwu ci regala un volume che dona speranza a tutte le bambine nigeriane, africane e nere che si sentono insicure, indifese e sbagliate. Permette di dare speranza a tante di loro regalandole la magia, la forza oltre al diritto e il dovere di non mollare per nessun motivo al mondo. Una lettura che regala tante emozioni diverse e che tocca tematiche importanti oltre a consentirci di scoprire delle cose inaspettate.

Il mio voto per questo libro è di: 4 balene.

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Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

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Cosa ne pensate di questo volume? Lo leggerete? Vi piacciono i volumi per bambini? Spero possa fare al caso vostro ovviamente. Io come sempre vi aspetto qui!

A presto,

Sara ©

RECENSIONE #644 – VOCI DALL’OLTRETOMBA DI KATHERINE ARDEN.

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Eccoci qui, una recensione che spero faccia il caso vostro. Ho letto il primo volume di questa serie diverso tempo fa, ormai, di cui avevo persino gestito un evento per promuovere l’uscita del volume. Il secondo purtroppo ho sempre voluto leggerlo ma non avendone avuto modo è passato sempre in cavalleria. Finalmente sono riuscita a dedicarci il tempo necessario e posso finalmente parlarvi del mio acquistino tenebrino. Pronti per sentir parlare di questo volume?

9788804742258_0_536_0_75-2Titolo: Voci dall’oltretomba
Autore: Katherine Arden
Data di uscita:  5 ottobre 2021
Pagine: 192
Editore: Mondado
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Link d’acquisto: https://amzn.to/3Bpc8mv
Secondo volume de La Gita del Terrore
Trama: «Non ascoltare le voci. Le voci dall’oltretomba.» Un consiglio sensato, se non fosse che a darlo è proprio uno spettro. Ollie, Coco e Brian sono infatti arrivati in un resort di montagna e, nell’isolamento di una bufera di neve, hanno subito iniziato a notare inquietanti stranezze che sfuggono alla logica degli adulti. Come un corridoio che si allunga all’infinito, specchi che riflettono persone inesistenti o un pianto disperato che esce da uno sgabuzzino vuoto. Poi è la volta dei fantasmi, che chiedono aiuto, minacciano, ingannano. E mentre le apparizioni si moltiplicano, sempre più terrificanti, infestando i loro sogni e facendo riaffiorare dal passato l’orfanotrofio che prima era ospitato lì, i tre ragazzi devono chiedersi dove stia la verità nel labirinto di parole che quelle voci stanno alzando attorno a loro e trovare dentro di sé gli strumenti per combattere il Male, in tutte le sue forme…

RECENSIONE

homem e mulher de mãos dadasLa storia ha inizio un giorno come tanti altri per i tre amici con un’avventura pericolosa e misteriosa che non si aspettano totalmente. Coco e sua madre sono state invitate a partire in settimana bianca con il padre di Ollie e hanno portato con loro Brian. I tre ormai dopo aver rafforzato la loro amicizia dopo gli avvenimenti de La gita del terrore e dopo aver avuto a che fare con L’Uomo che sorride si trovano in sintonia e sono vicini l’uno all’altro. E’ nel momento in cui i i tre si dirigono tra le montagne del Vermont tra la neve che blocca tutto, persino i spostamenti che tutti si ritrovano isolati nel resort di montagna dove, solo con i generatori, strani incubi e fantasmi si aggirano per il resort. Strane storie si aggirano su quel posto.

Cosa succederà all’interno del resort? Cosa cambierà per i tre e cosa vogliono i fantasmi da loro? Che siano le voci dall’oltretomba o c’entra ancora una volta l’Uomo che sorride? Cosa scopriranno i tre amici di tutto questo e come potranno risolvere tutto ciò che succede?

Quella notte fece un sogno. Qualcuno la tirava per la manica. «Vattene» mormorò Ollie. Anche nel sogno voleva dormire. Ma continuò a sentire qualcuno che le tirava la manica. Una vocina sussurrò: «Ti prego, aiutami.» Nel sogno, Ollie aprì gli altri e vide una bambina in piedi vicino al suo letto. Indossava una lunga camicia da notte bianca. Il suo viso era in ombra. 

tessuto bianco con macchia rossaLa trama è piuttosto limpida e lineare con quanto poi accadrà all’interno del volume anche se, in fin dei conti, si poteva raccontare meno di ciò che accade mantenendo un’aura più vaga e meno definita. Ad un certo punto sembra persino dire troppo ed ammassare dettagli che finiscono per confondere quando il volume si muove liscio come l’olio.

La copertina è la cosa che mi piace di più, sopra ogni altra cosa. E’ stata mantenuta esattamente come l’originale e segue la linea del volume precedente, ovviamente. Ha dei tratti e dei colori distintivi che attirano il lettore e piacciono. Adoro l’illustrazione e i colori utilizzati per questa copertina oltre al fatto che è assolutamente giusta per questa storia. C’è il resort in montagna, in mezzo alla neve e una macchina che arriva: che sia quella dei ragazzi o quella di chi arriverà successivamente. Non si sa, si sa solo che ispira la lettura alla vista. Così come il fumo sopra la casa che diventa un teschio o un fantasma, mettiamola così. Epica e bellissima. Il titolo di questa storia si ispira ed è stato scelto per una frase che viene detta da Gretel, un personaggio che conosceremo all’interno di questo volume, che cerca di mettere in guardia Coco e Ollie. E’ un titolo azzeccato anche per via dei fantasmi con i quali ci troveremo a condividere questa storia.

L’ambientazione è pressoché vicina al Vermont e alle sue montagne, in un resort sperso e l’epoca è abbastanza recente, anche se non è determinata ovviamente.

La bambina lanciò un’occhiata terrorizzata verso la porta. Poi si chinò verso Ollie e con una voce diversa, quasi impercettibile, disse: «Non importa. Non ascoltare le voci». «Cosa?» disse Ollie in un sussurro tremolante. «Quali voci?» «Le voci dell’oltretomba» disse la bambina. «Tutte quelle voci morte…»

I personaggi di questa storia sono i medesimi del volume precedente, con qualche aggiunta. Avremo modo di conoscere meglio il padre di Ollie e la madre di Coco così come Seth di cui non vi parlerò altrimenti doveri raccontare troppo anche del volume stesso. E’ una storia con dei personaggi giovani, freschi e uniti come fratelli oltre che amici. Cambia il punto di vista che questa volta non si concentra esclusivamente sul personaggio di Ollie ma si butta anche sul personaggio di Coco. Vi parlo un po’ di loro.

Ollie sa che sua madre ormai è morta e non può fare nulla per farla tornare indietro. Ma parlare con i fantasmi e parlare con lei è possibile? Di sicuro le fa bene stare vicino a suo padre e ai suoi amici ed è un personaggio che nonostante le difficoltà non dimentica il suo dolore e sa che questo può perfino fortificarla. Un personaggio che si scopre ancora più forte di prima.

Brian in questa storia se ne sta da parte, defilato e si vede davvero poco. Conosceremo meglio il legame con le due ragazzine ma si destreggia tra Ollie e Coco in maniera del tutto imparziale e decisamente libera, semplice e poco connessa. Nonostante faccia parte del trio, in questo volume viene anteposto e vengono messe in primo piano le altre due amiche che cercheranno il suo aiuto, per quanto possibile – anche se è Brian che ad un certo punto oltre a tentare di fermarle inizialmente a non fare pazzie, è quello che non aiuterà particolarmente nel tutto. Probabilmente lo vedremo primeggiare nell’ultimo volume della trilogia (spero!).

Coco è una ragazzina coraggiosa e geniale. Nonostante tutto sembra metterla in difficoltà ed essere la più piccola del gruppo non aiuta, deve mettersi ancor di più alla prova rispetto a tutti gli altri. E’ molto legata ad Ollie ed è disposta a sacrificarsi per lei, anche ad occhi chiusi. E’ legata alla sua mamma e ai suoi amici e sarà intelligente ed intuitiva nel trovare le giuste soluzioni ai problemi che accadranno.

Primo di perdere il coraggio lei girò la maniglia e aprì la porta. Non era chiusa a chiave. Fecero tutti e due un balzo all’indietro. Coco sentiva il respiro affannato di Brian. Guardarono dentro il ripostiglio: era vuoto.

Il perno centrale di questa storia è di vincere ancora una volta la partita contro l’Uomo che sorride che non si lascia sconfiggere e prendere in giro tanto come la prima volta. E’ pronto a giocare nuovamente e a vendicarsi, saranno pronti tutti anche a questo nuovo attacco? Una storia di amicizia e mistero, che ci riporteranno ancora una volta assieme alle nostre amate protagoniste.

casa coberta de neveLo stile utilizzato per questa storia è semplice e piuttosto fluida, adoro le storie per ragazzi che hanno un retroscena quasi macabro e oscuro. Da piccola leggevo qualche volume che aveva dei retroscena simili e ne sono sempre rimasta affascinata e incuriosita. L’autrice riesce a coinvolgere i più piccoli ma anche i più grandi sia per il legame tra i vari personaggi che per le atmosfere, i luoghi e gli avvenimenti che crea. Le sue parole scivolano veloci e questa storia si legge davvero in poco tempo. Ve ne parlo più approfonditamente. 

La peculiarità di questa storia, oltre l’Uomo che sorride che ritroveremo anche in  questo secondo volume è che la trilogia si sviluppa su tre libri da storie completamente differenti fra loro in stagioni differenti. Mentre ne La gita del Terrore ci troviamo in pieno autunno, coi campi di grano e cose che ricordano quasi Halloween visto tutto ciò che accade, in Voci dall’Oltretomba ci troviamo nel bel mezzo dell’Inverno, con la neve in uno chalet di montagna. Immagino che il terzo verrà ambientato in Primavera o ancora meglio in Estate… chissà.

Altra peculiarità della storia è quella di essere completamente autoconclusivo per ogni volume che può essere letto in sequenza o in singolo. Infatti la storia inizia e finisce in questo volume e riprende solo alcune cose come i personaggi e la loro amicizia mantenendo il legame solo nel personaggio de l’Uomo che Sorride come personaggio antagonista che si ripresenta più e più volte con nuove sfide e nuovi pericoli tra fantasmi, specchi, un vecchio orfanotrofio e morti misteriose.

Come vi dicevo prima, Coco diventa protagonista assieme ad Ollie ed avremo modo di conoscerla meglio non consentendo di primeggiare solo ad Ollie. Infatti spero che, avendo messo molto da parte Brian in questo volume, che si vedrà come protagonista nel terzo volume conclusivo della trilogia. Infatti avremo modo di conoscere e vedere in azione sia Ollie, protagonista del primo volume della trilogia e di affiancarci la sagacia e la dolcezza della piccola Coco che si metterà persino a rischio per salvare se stessa e i suoi amici.

«Papà, hai mai creduto ai fantasmi?» gli chiese di colpo. (…) Rispose in tono serio: «Credo nei ricordi. Credo nel ricordare così bene le persone che abbiamo amato da farle diventare delle presenze, quasi dei fantasmi. Quando si pensa molto intensamente a qualcuno che non c’è più  si ha l’impressione che sia nella stanza accanto, proprio dietro l’angolo, pronto a entrare in qualsiasi momento. …»

Il libro finisce per essere una lettura leggera, entusiasmante e misteriosa. Un libro che mi sento di consigliare per grandi e piccini e che tutti gli amanti dell’horror leggero e per bambini così come storie di fantasmi quasi alla Piccoli Brividi (ma molto più sciallo ovviamente ). Una trilogia che consiglio, così come la singola lettura di questa storia, ovviamente.

Katherine Arden torna con un nuovo volume sorprendente ed avventuroso. Tra ossa e voci dell’oltretomba vi sentirete immersi in una storia pericolosa, ricca di misteri in un vecchio chalet di montagna dove si doveva trascorrere una semplice vacanza in famiglia. Questo diventerà molto altro… e voi, sarete pronti ad affrontarlo?

Il mio voto per questo libro è di: 4 balene.

Senza titolo-2

Si ringrazia l’autore per la copia in omaggio

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Cosa ne pensate? Potrebbe fare al caso vostro? Spero di si, ovviamente, come sempre. Io sono qui e vi aspetto mandandovi un abbraccio!

A presto,

Sara ©

RECENSIONE #641 – DA QUI SI VEDE IL MONDO INTERO DI ENNE KOENS.

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Come state? Io sono qui pronta per parlarvi di una nuova lettura che ho portato a termine in questi giorni. Una lettura per cui debbo ringraziare la Camelozampa, ovviamente. Sono davvero entusiasta di leggere questo volume visto che ho adorato Sono Vincent e non ho paura, della stessa autrice. Ve ne parlo subito:

61p-wv7gfolTitolo: Da qui si vede il mondo intero.
Ed. a colori
Autore:
Enne Koens

Pagine: 240
Data di uscita:  7 aprile 2023
Collana: I peli di gatto
Link d’acquisto: https://amzn.to/3LwabsT
Trama:  Tutto comincia quando Dee trova la lettera. L’indirizzo è illeggibile e c’è scritto “rispedire al mittente”. È la lettera di qualcuno che soffre molto per la mancanza di qualcun altro. Insieme ai suoi amici Vito e Kevin, dee comincia a cercare il destinatario, per fargli avere la lettera, ma non è una missione facile. La sua ricerca la conduce a incrociare le storie di tanti vicini, che abitano nello stesso grande condominio di un quartiere multiculturale. Senza rendersene conto, Dee sta cercando anche la risposta al grande punto di domanda che c’è nella sua vita. Gli indizi sono dappertutto, ma ogni risposta conduce a nuove domande. Alla fine, tutto la riporta al mistero delle sue origini… Un romanzo costruito come un giallo, che alterna l’umorismo alla riflessione su temi importanti. Enne Koens racconta la ricerca di una risposta alla domanda di tutte le domande: chi sono io? Testo ad Alta leggibilità. Età di lettura: da 9 anni.

RECENSIONE

fille qui marche sur l'herbe brune près des arbres pendant la journéeLa storia ha inizio quando Dee trova la lettera. Quella mattina Dee va dal macellaio che le offre del salame mentre sua mamma fa la spesa e quando esce incontra subito Bilal, il postino. Lui sta raccogliendo la posta da smistare e corre via poco dopo avendone lasciata una lì. Dee è curiosa della lettera rimasta a terra che decide di prenderla di nascosto da sua madre e la porta a casa. Presto scopre che sulla stessa vi è scritto: “Ritorno al mittente” e che la lettera deve essere stata rispedita, sicuramente, nei dintorni del palazzo. Così, parte la ricerca del proprietario della lettera e dei motivi per cui è stata restituita assieme ai suoi amici più cari: Vito e Kevin. Dee non si troverà solo a dover scoprire di chi sia la lettera ma si troverà a riscoprire una domanda che la tormenta da una vita e delle curiosità sulle persone che gli abitano attorno trattandosi di un quartiere multiculturale.

Cosa scoprirà Dee lungo la sua piccola avventura alla ricerca della verità sulla famosa lettera? Cosa scoprirà su se stessa nel frattempo e sulle persone che abitano nel suo stesso palazzo? Riuscirà ad essere intraprendente e a tirare fuori le domande da tempo taciute? Cosa cambierà nella sua vita?

Questa storia ha inizio un sabato qualunque. No, a dire il vero è iniziata molto prima. Deve essere cominciata nel momento in cui mia mamma ha visto mio papà. O è stato il papà che ha visto la mamma? Non lo so, io non c’ero. La mia storia, però, è iniziata proprio in quell’istante. Sì, perché se mia madre non avesse visto mio padre, o se mio padre non avesse visto mia madre, avrebbero visto qualcun altro e di conseguenza io sarei un’altra persona. Io non sarei io e non mi sarei nemmeno messa alla ricerca di… Basta, Dee, non divagare. Un sabato pomeriggio qualsiasi ho trovato una lettera. Non era indirizzata a me, ma è stata una bella cosa che l’abbia trovata io. Perché grazie a quella lettera ho cominciato a fare domande.

La trama è molto semplice e ben scritta. Non ci sono spoiler, anzi la storia è molto basic già di suo e trova con questa trama una sintesi ben riuscita che permette al lettore di farsi una giusta idea di ciò che andrà a leggere una volta che ci si addentrerà nel corso della lettura.

La copertina di questa storia è frutto di una illustrazione di Maartje Kuiper che troveremo anche all’interno stesso del volume. La rappresentazione non è nulla di particolare se non la raffigurazione del quartiere con Dee alla finestra che guarda tutto il quartiere come se fosse il suo mondo. La lettera in alto, che svolazza felice, azzurra come lo è nel volume stesso. Una copertina un po’ spenta ma sicuramente rappresentativa della storia, infatti mantiene anche l’originale ovviamente. Il titolo di questo volume è molto carino e si unisce bene alla copertina e all’illustrazione. Infatti per Dee il suo quartiere è quasi il mono intero quindi 

L’ambientazione non è apertamente specificata. Ci sono dei riferimenti al posto ma tutto viene racchiuso nel quartiere dove vive Dee in un epoca pressoché recente, seppur non attuale o moderna.

«Un attimo di pazienza » dice la mamma. «Tieni dritta la testa». Magari invece, farei meglio a cercare il destinatario della lettera? La persona che non ha mai ricevuto la lettera e di cui qualcuno sente così terribilmente la mancanza. Comincia girarmi la testa. Vedo infiniti punti di partenza, ma più mi sforzo di pensare e più mi rendo conto di non sapere niente. In quel momento mi viene in mente la cosa peggiore possibile. Come faccio ad andare avanti, se c’è qualcuno che non sa di mancare a qualcun altro, e c’è anche quel qualcun altro che non sa che le sue parole non sono mai arrivate a destinazione? È terribile. E allora capisco di aver trovato un documento importante. Devo scoprire chi ha scritto la lettera o chi doveva riceverla, per poterla consegnare alla persona giusta. In modo che tutto si sistemi.

I personaggi di questa storia nono sono poi molti, anzi la storia si concentra quasi esclusivamente su Dee, la nostra protagonista, che si circonda dei suoi migliori amici Vito e Kevin e che si fa carico del contrasto con sua madre. La madre inizialmente sembra schiva, chiusa e molto determinata nelle sue scelte però non riesce ad esprimersi con la propria figlia; Vito invece, è un amico sul quale possono contare, intelligente, sveglio e con una casa dalla quale esce una fornitura di biscotti al quale Dee non sa resistere; e a lei piace anche sua madre Veronica che è molto dolce e attenta ai piccoli.

Dee è una ragazzina alla quale piacciono molto i biscotti e le piace curiosare. E’ curiosa delle cose che avvengono nel suo quartiere così come è curiosa di scoprire chi ha scritto la lettera che ha ritrovato e a chi appartiene. E’ curiosa pure di sapere se quella è la sua vera madre e delle sue origini, da dove viene e chi è suo padre. Non è una brava investigatrice, questo è certo ma ci sarà il suo amico Vito che è molto importante per lei e viceversa. E’ una ragazzina molto dolce, determinata anche se impaurita dalle conseguenze che possono accadere.

«Quando avrò risparmiato abbastanza soldi, andrò a trovarlo. Fino a quel momento, devo conservare l’anello ». Si batte sul petto. Lancio uno sguardo a Vito. Non credo che la lettera sia stata scritta da Daris, perché Daris vive in Inghilterra, ma credo che la lettera sia altrettanto importante che l’anello per Daris. Tanto importante quanto la foto per me. A volte, qualcosa è la sola cosa rimasta.

Il perno centrale di questa storia è la verità. E’ la verità su Dee e sulle sue origini, la verità sulla misteriosa lettera di ritorno al mittente e tutto ciò che può girare attorno ad una piccola ragazzina che cerca se stessa oltre al mondo che cerca lei. Una storia che parla di riscatto e di conoscenza di se stessi e degli altri che si muovono tutt’attorno.

carta bianca e blu su tessuto marroneLo stile utilizzato dalla storia è decisamente molto semplice, scritto dal punto di vista di Dee, la protagonista di questo volume e voce narrante in prima persona. Lo sviluppo narrativo è decisamente molto semplice sia per l’aspetto grafico che ha il font ad alta leggibilità e delle piccole illustrazioni sparse qua e là per il volume che finiscono per renderlo interessante ed unico nel suo genere.

Il volume è strutturato quasi come un giallo che si cerca persona per persona per cercare di ricostruire il puzzle completo che sappiamo – o perlomeno abbiamo il dubbio – sia chiaro fin dall’inizio. Perché ebbene sì, il volume lascia intendere a chi ci si riferisce in merito alla lettera ma per un ragazzo o bambino che legge non sarà sicuramente così scontato. Anche se lo fosse, trovo che la storia non sia solo scoprire a chi appartiene la lettera ma il messaggio che essa porta e tutte le conseguenze e le scoperte che essa rivela o che farà rivelare ai vari componenti del quartiere. Quindi non brilla certo di originalità ma trovo che il messaggio che lascia sia importante per molti ragazzi che si sentono accantonati, che non si comprendono e che non riescono a comunicare con i propri genitori – e viceversa ovvio.

Ho amato particolarmente la multietnicità del volume e dei personaggi che lo compongono a partire da Dee stessa. Non si riconosce in sua madre, si vede diversa per tanti fattori, anche quello etnico ad esempio. Importante sono anche tutti i racconti delle persone che Dee conosce o che finirà per farlo e delle loro storie che finiranno per trascinarvi in vortici di emozioni incontrollate che vi faranno sentire vicino alla protagonista e ad ognuno delle persone con le quali lei avrà a che fare. E’ una storia che emoziona e che regala molti spunti differenti, che di sicuro saprete apprezzare.

Dee ci trascinerà, con la sua bontà d’animo e il suo impeto deciso e coinvolgente in una piccola avventura del quartiere che renderà la lettera qualcosa di magico da scovare con una storia in cui ogni bambino o ragazzo si può riconoscere visto che tratta una storia vicina a tutti, in un quartiere comune, una storia semplice e diretta a tutti.

Quando vivevo ancora a casa dai miei genitori, credevo che il nostro Dio fosse l’unico. L’unico vero. Il più forte, il migliore.  Adesso so che ognuno crede che il proprio Dio sia il migliore. E forse è così.

Il libro è un piccolo gioiellino per chi cerca un volume che ci esprima sicurezza e ci parli delle proprie origini. Un volume che ci consente di farci coraggio e forza sulle domande che la vita ci pone e di essere tanto coraggiosi da affrontarle. Nonostante Sono Vincent e non ho paura è un volume nettamente superiore a questo e mi ha lasciato un segno indelebile nel cuore non posso fare paragoni di questo tipo, posso solo dirvi che questa lettura è stata carina e molto dolce. Dee è entrata nel cuore, consiglio sicuramente la lettura.

Enne Koens ci regala un volume che ci permette di ritrovare la forza di scoprire chi siamo e da dove veniamo. Un volume che ci consente di conoscere un quartiere unico in cui una bambina si fa spazio per ritrovare il proprietario della lettera e se stessa. Un richiamo potente per riscoprire se stessi e ciò che ci circonda.

Il mio voto per questo libro è di: 4 balene.

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Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

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Cosa ne pensate? Potrebbe essere una lettura che vi interessa? Io come sempre vi aspetto qui e vi mando un caloroso abbraccio.

A presto,

Sara ©

RECENSIONE #640 – ROVINA E ASCESA, GRISHAVERSE DI LEIGH BARDUGO.

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Siete pronti per il gran finale di questa trilogia? Io ero davvero curiosa, lo ammetto ma ci ho messo diverso tempo a convincermi del tutto a finire di leggerla. Mi ha convinto la serie TV perché per il secondo volume ricordavo gli eventi diversamente e avevo bisogno di capire se effettivamente è così o meno. E così ho avuto le mie risposte. Un libro Mondadori di cui trovare le recensioni dei due volumi precedenti qui sul blog, ovviamente. Ecco che ve ne parlo:

51yzbwy0pcs._sx330_bo1204203200_Titolo: Rovina e Ascesa
Autore: Leigh Bardugo
Data di uscita: 30 marzo 2021
Pagine: 288

Link d’acquisto:  https://amzn.to/40CXwuC
Trama: “Disprezza il tuo cuore.” Era quello che volevo. Non volevo più essere in lutto, soffrire per qualche perdita o per i sensi di colpa, o per la preoccupazione. Volevo essere dura, calcolatrice. Volevo essere impavida. Fino a poco prima mi era sembrato possibile. Ora ne ero meno sicura. L’Oscuro ha ormai esteso il suo dominio su Ravka grazie al suo esercito di creature mostruose. Per completare i suoi piani, gli manca solo avere nuovamente al suo fianco Alina, la sua Evocaluce. La giovane Grisha, anche se indebolita e costretta ad accettare la protezione dell’Apparat e di fanatici che la venerano come una Santa, non ha perso però le speranze: non tutto è perduto, sempre che un certo principe, sfacciato e fuorilegge, sia sopravvissuto, e che lei riesca a trovare la leggendaria creatura alata di Morozova, la chiave per liberare l’unico potere in grado di sconfiggere l’Oscuro e distruggere la Faglia. Per riuscirci, la potente Grisha dovrà tessere nuove alleanze e mettere da parte le vecchie rivalità. Nel farlo, verrà a conoscenza di alcuni segreti del passato dell’Oscuro che getteranno finalmente luce sulla natura del legame che li unisce e del potere che l’uomo esercita su di lei. Con una nuova guerra alle porte, Alina si avvia verso il compimento del proprio destino, consapevole che opporsi all’ondata di crescente oscurità che lambisce il suo paese potrebbe costarle proprio quel futuro per cui combatte da sempre.

RECENSIONE

Wictorianart on Twitter: "Alina and the Darkling. I was a little sad Alina  didn't have white hair in the Netflix show, but oh well ☺️☺️ hope you like  it either way! #ShadowAndBone #La storia riprende le vicende della fine del secondo volume. Alina si trova con poche forze prigioniera dell’Apparat e tutti sono rimasti lì con lei, prigionieri pur di supportarla e di cercare di migliorare la sua ripresa per tentare di distruggere ancora una volta l’Oscuro. Mal sembra essere lontano anni luce da lei e serve tutta la collaborazione possibile per permettere ad Alina di liberarsi dalla costrizione a cui è assoggettata dall’Apparat e da tutto ciò che ne deriva. Una volta libera potrà finalmente prepararsi per ciò che l’aspetta da tutta la vita, nonostante debbano ancora raggiungere il terzo ed ultimo Amplificatore: L’uccello di fuoco.

Riusciranno nell’intento? Potranno finalmente prepararsi al meglio e distrugger e una volta per tutto la Faglia e l’Oscuro? Cosa si è disposti a sacrificare davvero per cercare di salvare le persone a cui si vuole bene? Qual è il prezzo da pagare per tutto questo? Alina sarà pronta ad affrontarlo?

«Non avevo paura di te, Alina. Avevo paura di perderti. La ragazza che stavi diventando non aveva più bisogno di me; ma è quella che sei destinata a diventare, da sempre». «Una ragazza assetata di potere? Spietata?» «Forte». Distolse lo sguardo. «Luminosa. E forse anche un po’ spietata. E’ quello che ci vuole per governare. Ravka è distrutta, Alina. Penso lo sia sempre stata. La ragazza che ho visto nella cappella potrebbe cambiare questo».

La trama è semplice e trattandosi di un terzo volume che conclude la storia di Alina Starkov, vi consiglio di non leggerla se siete indietro o se non avete ancora letto i volumi precedenti e volete leggerli. E’ una trama piuttosto lineare con la storia che andremo a leggere e non ci sono evidenti spoiler relativi al volume in sé se non quelli in riferimenti ai precedenti volumi che, arrivati a questo punto, sono inevitabili direi.

La copertina del volume segue la scia dei volumi precedenti così come quelli originali che hanno modificato poco prima dell’uscita della serie TV. Segue quindi la nuova linea di copertine che hanno creato e segue anche i colori relativi agli animali stessi: il blu per il cervo, il verde per il drago/serpe marina – secondo amplificatore – e il rosso per l’uccello di fuoco, in rappresentanza in qualche modo di questo. Non sono delle brutte copertine, le preferisco sicuramente a locandine dei film e/o serie TV che finiscono per sostituirle e in questo caso fortunatamente non è stato fatto ma preferivo la versione originale con gli animali perché più curata e con i colori era più accattivante. Il titolo, ovviamente è stato tradotto dall’originale e non ci sono particolarità che finiscono per emergere se non che vi è il sottotitolo Grishaverse che lo trovo ridondante e poco accattivante messo così in copertina, ecco tutto.

L’ambientazione è la medesima dei volumi precedenti: ci troviamo sempre a Ravka e la storia si addensa sempre di più nel mondo dei Grisha che l’autrice stessa ha creato. Ci muoveremo sempre attraverso quei luoghi che abbiamo conosciuto fino a questo momento e l’epoca, indefinita continua a rimanere tale.

Una bella ragazza. Una ragazza normale. Era ciò di cui aveva bisogno Mal. Prima o poi avrebbe cominciato a farsela con qualcun’altra, se non era già successo. E un giorno io sarei stata una persona abbastanza buona da augurargli il meglio. Ma non ancora.

Recensione ROVINA E ASCESA di Leigh BardugoI personaggi di questa storia non sono tanto differenti da quelli che abbiamo incontrato fino ad ora. Non essendoci particolari innovazioni o new entry – anzi ci sono personaggi che tenderanno a diminuire – mi trovo a riproporvi quelli che abbiamo trovato fino ad ora ma con maggiori consapevolezze rispetto al loro passato. L’unico che mi sento di nominare in più è il piccolo Misha che farà da aiutante per Baghra ma sarà qualcosa di molto più grande anche per i due protagonisti della nostra storia.

Alina Starkov ormai è una Santa. Molti la venerano, altri ne hanno paura ma i Grisha sanno che possono contare su di lei perché è l’unica che può portare la luce e la pace a Ravka. E’ molto più consapevole di cosa c’è in gioco ma le fragilità rimangono: quelle su Mal e il suo cuore che si ritrova sempre a rincorrerlo seppur lui sia un ots’izaya e lei una Grisha immortale; quelle sull’Oscuro e la paura che ha di non sconfiggerlo così come di sentirsi come lui visto la sua unicità. Ogni tanto finisce in qualche vortice particolare ma Alina è il personaggio portante di questa storia e non vi deluderà.

Nikolai e Mal saranno in alcuni momenti e per via della storia stessa, messi da parte e ripresi a sprazzi in base alle necessità. Il primo finirà in qualcosa di sinistro ma non vi dirò di più per non spoilerare e, nonostante questo sarà un punto fondamentale sul quale poter contare. L’ho sempre preferito a Mal nonostante sia stato più sbruffone in alcune cose. A parte questo, ha sempre finito per essere un personaggio fondamentale, dolce e innamorato del suo Regno e della Santa, in qualche modo. Mal molto spesso finisce per restare indecifrabile e duro sia con sé stesso che con Alina. E’ un personaggio misterioso ed enigmatico, a volte anche più chiuso dell’Oscuro a livello di comprensione di ciò che realmente vuole da se stesso e dagli altri e finisce per essere sempre più insopportabile e poco in linea con l’aiuto e il sostegno che dovrebbe ricevere Alina. Finisce come sempre per essere egoista anche quando non dovrebbe esserlo. Perchè?

«Quando sarai pronta» disse. Poi prese la mia mano nella sua e rimanemmo insieme a guardare le stelle cadenti che striavano il cielo. Avremmo potuto essere felici con il tempo. La gente si innamorava tutti i giorni. Genya e David. Tamar e Nadia. Ma erano felici? Sarebbero rimasti tali? Forse l’amore era una superstizione, una preghiera che recitavano per tenere lontana l’inesorabile solitudine. Inclinai indietro la testa. Le stelle sembravano vicine tra loro, ma in realtà erano a milioni di chilometri di distanza l’una dall’altra. Forse amare significava solo avere nostalgia di qualcosa di impassibilmente luminoso e per sempre inafferrabile.

Il perno centrale di quest’ultimo volume finisce per racchiudere tutto ciò che si è detto fino a questo momento, ovvero avremo modo di scoprire le sorti di Ravka e dei suoi stessi abitanti, compresi i protagonisti di questa storia. Un fulcro che si concentra principalmente sul liberare il popolo dell’Oscuro e dalla Faglia che divide il paese in due parti e si addensa di oscurità che mette sempre più in pericolo il mondo intero.

bookreview | Assedio e tempesta - Leigh Bardugo | Cats&ChatsLo stile utilizzato per questo volume è, bene o male, lo stesso utilizzato per i volumi precedenti. E’ Alina dal suo punto di vista che ci guiderà lungo l’ultimo volume della trilogia, le ultime battute di una guerra lunga tanto tempo che ha finito per oscurare il mondo che circonda l’universo Grisha. Dalle prime battute del primo volume ad ora, Alina  di certo ha fatto un salto di qualità e ci risulta matura, forte, intraprendente seppur ci sia sempre quel briciolo di insicurezza che la guida. Ma è pur sempre un essere umano che, per quanto immortale o forte ha sempre i suoi dubbi e le paure di tutti: il rischio di perdere i propri amici, di non farcela, di perdere l’amore della sua vita, di non essere all’altezza di quello in cui tutti sperano.

La storia non parte in maniera decisa fino alla prima metà del volume o un terzo abbondante. Non prende una piega decisa, il gruppo scappa e cerca di trovare la via per raggiungere un luogo sicuro e l’Uccello di Fuoco. Diventa una via di fuga l’intera parte di un libri che non mette neanche ansia e suspense in questi momenti, quindi non rende a pieno, non rende quello che avevo sperato per la prima parte del volume. Dopo passa ad un altro livello e tutto prende azione, si colorisce e sale la dinamicità, la forza, l’azione e la voglia di chiudere un capitolo importante per la storia dei Grisha, di Alina e di chiunque abbia intrapreso questa lettura.

Ed è lei che ci guida nel corso della storia lungo tortuosi pericoli alla ricerca dell’ultimo Amplificatore che potrebbe renderla definitivamente più forte di quanto siano gli altri, persino dell’Oscuro stesso: l’uccello di fuoco. Per quanto tutti abbiano cercato gli Amplificatori per anni e tutti li credevano delle leggende si scopre chi sono e cosa sono. Ovviamente l’ultimo amplificatore è quello più strano e la scoperta dello stesso pone tutto sotto un’altra luce. Non lo credevo scontato, poi sapevo di cosa si trattava visto che ho guardato la seconda stagione della serie prima di concludere il volume eppure non posso non pensare che la scelta utilizzata all’interno della serie è decisamente più saggia di come Alina lo abbia capito in questo volume. Sono rimasta dubbiosa e incerta e se avessi letto il libro prima di guardare la serie sarei rimasta del dubbio: ma come ci è riuscita a capirlo? La cosa risulta strana e lascia davvero con il dubbio e la sospensione delle cose. Per cui non posso dirmi soddisfatta della scelta fatta a livello di capire di chi/cosa si tratta e di dove trovarlo l’Uccello di fuoco. Infatti non lascia neanche troppa sorpresa poi lo spirito di sacrificio e tutto ciò che ne deriva, che lascia davvero un po’ meh… Non ne sono rimasta soddisfatta, debbo ammetterlo.

Per quanto, invece, riguarda il finale sono rimasta sorpresa dal punto di vista della Luce e del potere ma per quanto riguarda le scelte finali di Mal e Alina non sono rimasta particolarmente soddisfatta. Il sacrificio e l’amore, il dolore e tutte le altre emozioni che si provano all’interno del volume tra i vari personaggi poteva essere reso molto più incisivo, molto più forte e Alina avrebbe potuto piangere chi di dovere senza dover obbligatoriamente condividere il resto con una persona. Ora, non voglio parlare troppo per non fare spoiler, però il finale almeno personalmente non ha soddisfatto.

Sono ad ogni modo curiosa di scoprire sia King of Scars, Il re delle cicatrici per la Mondadori che segue la linea di Nikolai e Sei di Corvi che segue le vicende de i Sei di Ketterdam. Sono decisa a leggerli e scoprire cosa hanno da riservare per i personaggi. Ovviamente questa trilogia ha aperto le porte al mondo Grisha ed è decisamente migliorato il terzo volume da il primo e il secondo sia per la storia che per la trama e spero che questi volumi che sono ancora più nuovi dei precedenti risultino meno sciapi e più coinvolgenti, più decisi e ci portino dentro qualcosa di nuovo e inaspettato. Voi che ne pensate?

Ma Misha non mi ricordava soltanto Sergei. Rappresentava tutti i bambini i cui genitori partivano per la guerra. Ogni bambino e bambina di Keramzin. Baghra che implorava l’attenzione del padre. L’Oscuro che imparava la solitudine fin da piccolo. Questo faceva Ravka. Creava orfani. Creava infelicità. “Nessuna terra. Nessuna vita. Solo un’uniforme e un fucile.” Nikolai aveva creduto in qualcosa di migliore. Buttai fuori un pensiero tremante. Dovevo trovare un modo per spegnere la mente. Se avessi pensato a Nikolai, sarei andata in pezzi. O a Baghra. (…) O persino all’Oscuro, all’espressione sulla sua faccia quando sia madre era scomparsa sotto le nubi. Come poteva essere così crudele eppure così umano?

Il libro è una buona conclusione per questa trilogia seppur mi aspettavo qualcosa di meglio nella prima metà del volume. Il secondo non è stato così tanto di mio gusto e debbo ammettere, però, che almeno qui siamo decisamente tornati in pista seppur con qualche difficoltà. Ovviamente se avete letto i volumi precedenti, non potrete perdervi questo volume che finisce per chiudere il cerchio che è iniziato. Consiglio la trilogia a chi vuole leggere una storia fantastica ricca di azione, in un mondo magico e con dei cliché che ci portano indietro nel tempo, a quei fantasy con punte di romanticismo che creano un mix tra cuore e azione.

Leigh Bardugo chiude il cerchio e ci porta ancora una volta – non l’ultima visto che ci sono altri volumi ambientati in questi luoghi – a Ravka in una lotta tra Luce e Oscurità. Solo uno dei due può vincere nonostante i due già vivono e coesistono nel mondo costantemente, in ogni cosa. Una chiusura di trilogia interessante seppur non particolarmente originale e non del tutto coinvolgente.

Il mio voto per questo libro è di: 3 balene e mezzo/ 4 balene.

tre e mezzo

Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

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Cosa ne pensate? Potrebbe essere un libro che fa per voi? Potrebbe piacervi? Come sempre qui vi aspettiamo ovviamente.

A presto,

Sara ©

RECENSIONE SERIE TV # – TENEBRE E OSSA (Seconda Stagione) – SU NETFLIX.

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Altro giro, altra corsa in questo nuovo giorno in cui vi parlo della seconda stagione che ho finito poco dopo l’uscita della stessa. Ve ne parlo solo ora perché ho dato la priorità al resto potendo benissimo lasciarmela per un momento differente e apparentemente più calmo. Vi dico apparentemente perché la mia lista di libri aumenta considerevolmente e io sono sempre la stessa per cui faccio a volte fatica a stare dietro a tutto, avendo anche tante novità in vista di cui vi parlerò fra qualche mese quando la cosa sarà concreta definitivamente. Bando alle ciance, vi lascio questa recensione:

tenebre-e-ossa-stagione-2_854e.1024Titolo: Tenebre e ossa 
Stagione due
Piattaforma: Netflix
Episodi: 8
Durata media:
45-50 min

Trama: Una giovane guerriera scopre di essere in possesso di uno straordinario potere che la rende in grado di riunire il mondo. Tuttavia, alcune forze oscure complottano contro di lei per impedirle di portare a termine il suo destino.

TRAILER

RECENSIONE

L'angolo delle citazioni -Tenebre e ossa - Every Fandom has a StoryLa storia riprende dove l’avevamo lasciata con la prima stagione: l’Oscuro non sembra essere morto definitivamente ma marcia nella Faglia e tenta di ritornare alla terra, decisamente più debole di come era alle origini. Dall’altro lato Alina fa dei strani sogni in cui lo vede ancora vivo seppur tutti hanno visto che era morto. La banda dei Corvi di Ketterdam è alle nuove prese con un avventura pericolosa in cui Kaz vuole mettere sottosopra Ketterdam nella disperata impresa di riprendersi il suo covo e di riportare giustizia al suo nome e a quello di suo fratello. I suoi amici lo seguiranno così com’è e si fidano cecamente di lui seppur non sembri essere troppo in linea con la sua stessa mente e in equilibrio con se stesso. Nel frattempo la richiesta di aiuto di Alina pesa nei loro cuori e sanno che prima o poi dovranno colmare quei vuoti.

Cosa succederà alla Faglia? Riusciranno a sventare la forza dell’Oscuro e ad ucciderlo definitivamente eliminando l’Oscurità che incombe sull’intera Ravka? Riuscirà Kaz ad ottenere la giusta vendetta e ad avere giustizia per suo fratello? Cosa succederà fra le impervie vie di Ketterdam?

Tenebre e Ossa 2, spazio all'amore gay nella nuova stagione della serie  fantasy - Gay.itIl cast che si muove all’interno della storia è bene o male lo stesso della prima stagione che precede il tutto. Per quanto riguarda il lato di Alina e l’Oscuro così tutto il contorno della storia del libro di Tenebre e Ossa non ci sono particolari New Entry e trovo che bene o male si sia mantenuto almeno nel cast la giusta dose e la buona riuscita del cast. Per quanto riguarda, invece, il punto de I sei di Corvi e ciò che riguarda la loro storia c’è una new entry: si tratta di Wylan, interpretato da Jack Wolfe attore che abbiamo già incontrato nel film Il flauto magico ( non ho visto questo film, premetto). Viene inglobato all’interno del gruppo dei corvi facente parte comunque del gruppo almeno per quanto concerne i volumi. Non ho ancora letto la duologia dei Corvi ma l’ho messa in lista ora che ho finalmente finito la trilogia della serie di Tenebre e Ossa che ho deciso di portare a termine per cercare di comprendere cosa ne è stato del secondo volume, completamente bypassato se non fosse per il serpente marino. Tenebre e Ossa 2: Prime Immagini e Data di Uscita della StagioneTornando al discorso di prima, è un personaggio piuttosto moderato e timido, chiuso e schivo ma geniale per quanto riguarda la chimica e le preparazioni che ne derivano. Kaz faceva già affidamento su di lui ma questa volta viene inglobato completamente nel gruppo entrandone a far parte. Ancora non viene completamente incluso Matthias visto che viene tenuto alla stregua e da parte dalla storia stessa che ne deriva dalla serie TV nonostante so che fa parte anch’esso dei corvi.

Per quanto riguarda la serie TV, mi aspettavo qualcosa di decisamente migliore a quanto proposto. Non che la serie non mi sia piaciuta o non mi abbia intrattenuto a dovere ma continuo a non comprendere a pieno la scelta di aver inserito i corvi in questa serie buttandoli a forza nella storia di Alina quando potevano proseguire con una angolazione a se stante e far comprendere verso la fine della stagione – magari – o ad un certo punto, che fossero allocati qualche anno dopo le vicende di Alina Starkov e la guerra contro l’Oscuro. Catalogare e unire il tutto in questo modo ha creato ancor più confusione e ha unito dei personaggi che fra loro cozzano e si vede che sono mossi da un unione forzata e non propriamente lineare. Infatti ci sono alcune cose che fin dall’origine non vengono neanche spiegate: se a Ravka i Grisha sono dei soldati con poteri grandiosi, vestiti con colorazioni differenti da un tipo di Grisha ad un altro e fossero non solo dei grandi combattenti (oltre tutto il resto che non sto qui a spiegare onde rovinarvi la lettura del libro se non l’avete mai fatto), a  Ketterdam vengono tenuti sotto contratti vincolanti che li finisce per rendere in schiavitù. Si veda ad esempio Inej che sembra essere legata a Kaz e appartenere a lui in qualche modo, seppur lui non la tratti come tale ma si fidi di lei come amica e compagna di squadra. Tenebre e Ossa 2, la recensione | Lega NerdApprezzatissimo il personaggio di Nikolai che almeno sui primi volumi risulta essere troppo esagerato e un tantino presuntuoso e nella serie appare molto più dolce e vulnerabile, cosa che vedremo specialmente nell’ultima parte del secondo volume e nel corso del terzo, da conoscere sotto tutta un’altra veste. Sinceramente il mio personaggio preferito in tutta la trilogia di libri, si conferma tale anche qui all’interno della serie tv che lo mette a nudo e lo mostra in se per se.

Con questo discorso potete ben comprendere quanta storia sia nascosta alla serie  TV – rispetto ai volumi –  che finisce per rendere chi guarda ceco di tante informazioni di cui invece necessita. Per molte cose, infatti, sembrava che la serie corresse e fornisse delle informazioni e/o facesse dei discorsi che presagissero qualcosa di già conosciuto e che a volte sembra correre persino troppo velocemente. Apprezzata la parte dei corvi anche se nella prima stagione il risultato è stato migliore di quanto non lo fosse con questa che si è incentrata su Kaz in prima battuta per poi ritirarsi su e mettere avanti la possibile relazione con Inej e il retroscena su un altro personaggio Jesper. Messi da parte Nina e Matthias che avevano un bel potenziale e non è stato francamente utilizzato a dovere. I corvi sono stati messi un po’ da parte e incentrati su una storia che mi sarei aspettata leggermente diversa sulla trasposizione in serie TV.

Tenebre e ossa, chi sono i nuovi personaggi della seconda stagioneDopo questa stagione mi sono messa di punta ed ho voluto finire l’ultimo volume della trilogia di Alina Starkov per cercare di comprendere se effettivamente le basi fossero fondate su qualcosa di vagamente famigliare a quanto descritto. Noto, però, con non molto piacere che questa seconda stagione, seppur godibile nel complesso, abbia solo l’inizio che si lega a ciò che accade vagamente nel volume e il resto è preso di sana pianta e modificato per adattarlo ai sei di Ketterdam e girarci attorno. Trovo che la cosa funzioni a livello visivo ma avrei amministrato i due gruppi e le due storie in maniera differente tanto da far risultare, come ho annunciato prima, in maniera che si notasse alla fine che i due gruppi agiscono in due tempi diversi e non mischiando il tutto creano ulteriore confusione al tutto (che oltretutto neanche serviva). Per il resto è stata una visione spensierata, mi ha fatto sentire nei luoghi e nella storia narrata rendendola sicuramente particolare e differente dal solito. Non so come la Bardugo abbia dato l’ok per tutto questo cambiamento però non si può avere tutto – purtroppo – anche se a livello di serie TV si poteva sicuramente essere reso migliore a livello di storytelling rispetto a quanto può magari fare un film, ad esempio.

Sab 206 Unit 01590RcIl finale è quanto di più incompreso ci sia al mondo pur di mostrare che possa esserci un possibile futuro su questa stagione e che mi ha fatto completamente storcere il naso. A quanto ho avuto modo di leggere in rete sembra che ci saranno dei riferimenti che porteranno a proseguire la storia basandosi sull’erede dei Lanzov ovvero su Nikolai e sulla duologia di libri molto più nuova: King of Scars, tradotta sempre in Italia per Mondadori. Infatti laddove fino ad ora l’Apparat e i sacerdoti erano a malapena menzionati, nella parte finale li vediamo nella loro veste che assumono nel corso del volume stesso (secondo e buona parte del terzo della trilogia Tenebre e ossa). Altri danno delle spiegazioni a sé stanti ma non trovo che sia corretto procedere in questo modo verso questa storia. Si poteva fare il tutto linearmente e non proseguire con una storia che non si sa quale piega prenderà e che mi ha lasciata piena di perplessità oggettive.

Nonostante il resto (che non è poco mi direte però tant’è), la serie è stata godibile e ci ha permesso di dare un volto alla famosa trilogia di libri che all’epoca in molti hanno amato. Personalmente ho scoperto questa serie tardi quindi ha molti rimandi ad una tipologia di storia che andava anni fa. Non una conclusione – in parte – di serie che speravo di vedere. Carina ma la mia conclusione si limita a questo. Sono curiosa di capire dove si vuole arrivare con una terza stagione e dove ci porterà questa serie TV che ha mantenuto lo standard generale della storia ma ha modificato fatti e cose riadattando personaggi e quant’altro. Voi l’avete vista? Cosa ne pensate? Avete letto i libri?


Cosa ne pensate? Potrebbe essere una cosa che vi possa piacere? Io come sempre vi aspetto qui ovviamente e vi mando un caro saluto e abbraccio.

A presto,

Sara ©

REVIEW PARTY: Recensione in anteprima #636 – POSTER GIRL DI VERONICA ROTH.

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Per questa lettura debbo ringraziare sia Miriam di Me and Books per avermi permesso la lettura che, ovviamente, la Mondadori per la lettura in anteprima che spero possa interessarvi. Una nuova lettura distopica dalla scrittrice di Divergent, famosa serie che ho amato. Come potevo non leggere anche questa lettura? Ve ne parlo subito:

downloadTitolo: Poster Girl
Autore: Veronica Roth
Data di uscita: 4 aprile 2023
Pagine: 252
Link d’acquisto: https://amzn.to/3GOKwu1
Trama: Sonya Kantor conosce molto bene questo motto, visto che ha ispirato, meglio condizionato, gran parte della sua vita. In realtà queste parole hanno condizionato la vita di tutti gli abitanti della megalopoli di Seattle-Portland-Vancouver. Per anni, infatti, hanno dovuto adattarsi a un codice morale molto rigido e a una costante sorveglianza da parte della Delegazione, resa possibile da una sofisticata tecnologia. Poi la rivolta ha cambiato tutto. La Delegazione è stata rovesciata e sostituita da un nuovo governo. Tutti coloro che avevano avuto un ruolo nel regime precedente sono stati rinchiusi insieme alle proprie famiglie nell’Apertura, una vera e propria prigione alla periferia della città. Gli altri, finalmente liberi, hanno potuto proseguire con le loro esistenze. Sonya, figlia di uno dei membri di spicco della Delegazione e diventata famosa per essere stata, da adolescente, il volto dei manifesti propagandistici affissi per tutta la città, è imprigionata da anni nell’Apertura. Un giorno, un vecchio nemico si presenta da lei con una proposta: se troverà Grace Ward, sottratta alla famiglia dalla Delegazione quando era ancora una bambina, sarà libera. Per portare a termine la missione Sonya sarà obbligata a muoversi in un mondo che non riconosce, di cui ignora i meccanismi, estraneo (ed estremamente corrotto). E, soprattutto, a scavare a fondo nel passato, compreso quello della propria famiglia, anche più di quanto vorrebbe, portando alla luce verità dolorose e difficili da accettare. A più di dieci anni dal suo esordio con Divergent, Veronica Roth torna alla distopia con un mystery che esplora il ruolo sempre più pervasivo della tecnologia nella nostra società.

RECENSIONE

homem andando de bicicletaLa storia ha inizio all’interno di una sezione chiamata Apertura. Dopo lo scioglimento e la dismissione del vecchio Governo chiamata Delegazione, che si trovava nella megalopoli di Seattle-Portland-Vancouver dove tutti vivevano con un codice morale molto rigido e a una costante sorveglianza da parte della stessa, Sonya che è stata l’unica superstite della sua famiglia è stata inserita in questa zona. L’Apertura, infatti è una prigione sotto la veste di piccola città, in cui sono racchiusi tutti coloro che avevano avuto un ruolo all’interno della delegazione. Lei essendo figlia di un membro della Delegazione oltre che, come la chiamano tutti “Ragazza-Poster” (colei che aveva il volto sugli slogan propagandistici) è anni che risiede al suo interno. Rimasta la più giovane tra tutti coloro che sono all’interno dell’Apertura, il Triumvirato le consente di ottenere una opportunità: se troverà Grace Ward, sottratta alla famiglia dalla Delegazione quando era ancora una bambina, sarà libera. Sonya Kantor sarà quindi costretta a muoversi in qualcosa che non ha chiesto, in un mondo che ora non conosce e che è molto peggio di quello che sembra.

Riuscirà a trovare ciò che le hanno chiesto e tornare finalmente libera? Cosa cambierà ora per lei? Riuscirà a trovare la pace agognata e a rendere giustizia alla sua famiglia? Chi si nasconde dietro il nuovo Governo e cosa vogliono davvero da lei?

Ha guardato tre amiche oltrepassare quel cancello: Ashley, Shona e  Nicole. Ashley e Shona avevano entrambe quattordici anni quando, dieci anni fa, sono state chiuse nell’Apertura, che era appena stata creata, subito dopo l’insurrezione. Erano di Portland, per cui non le conosceva prima, e non ha stretto amicizia con loro finché non sono diventate abbastanza grandi da lasciare gli appartamenti dei genitori e trasferirsi nel Palazzo 2. Non sa come sono stati i loro primi anni da prigioniere; non gliel’ha mai chiesto. Si deve stare attenti alle domande che si pongono in questo posto. Hanno tutti un passato disseminato di tragedie. Ora Sonya può aggiungerne un’altra al suo elenco: è la persona più giovane rimasta nell’Apertura.

Per quanto riguarda la trama è sicuramente veritiera e in linea con la storia trattata, niente da dire. E’ una trama ben composta che spiega l’Intrigo politico che nel volume ci verrà mostrato a pillole nel corso del volume in modo da fornirci un quadro completo strada facendo. La trovo ben strutturata e finisce per fornire un quadro centrato e dettagliato di ciò che andremo a leggere.

La copertina ammetto che non mi fa impazzire ma ho visto delle versioni simili, in originale che hanno anche delle colorazioni peggior, quindi debbo dire che – nonostante tutto – ce la siamo cavata abbastanza bene. Quella che vediamo in primo piano è Sonya e lo sappiamo visto che ci viene descritta così, con il capello corto e tutto il resto. Sul titolo non sono state fatte modifiche ma hanno ritenuto che tutto fosse rappresentativo ed esaustivo senza alcuna modifica. Anche perché chiamarlo Ragazza Poster si, ok che viene citato nel volume ma suonava forzato su una copertina. Non riesco a non pensare, però, che somigli molto all’autrice in qualche modo la rappresentazione di questa ragazza dal viso misterioso. Quindi bene così.

Per quanto riguarda l’ambientazione della storia ci troviamo tra dentro e fuori l’Apertura, all’interno di una megapoli che comprende Seattle-Portland-Vancouver e ciò che c’è all’esterno. Per quanto riguarda l’epoca, invece, ovviamente trattandosi di un distopico siamo in una situazione post apocalittica quindi sicuramente anni e anni lontani da noi ma non risulta comunque specificato all’interno del volume.

«Per molto tempo ho desiderato che fossi morto tu al posto suo.» Ridacchia. «Vi fantasticavo sopra ogni sera… Mi inventavo mondi in cui lui era vivo e tu no. In cui vivevamo insieme nell’Apertura, o lui in qualche modo era stato risparmiato ed era libero, sposato con un’altra donna, con due bambini, una casa…» Lei ricorda la luce dell’Impianto contro il soffitto crepato del suo primo appartamento nell’Apertura, una luce che non si spegneva mai, nonostante l’elettricità venisse staccata alle dieci di sera. Continua: «Ora, invece, spero che tu viva ancora a lungo. Spero che pensi a lui ogni minuto. Spero che ogni volta che inspiri tu senta il dolore della sua mancanza e ogni volta che espiri ti senta in colpa per averlo tradito».

una persona in piedi di fronte alle colonne in un edificioI personaggi di questa storia sono doversi e tutti doverosamente legati, per un modo o nell’altro alla nostra protagonista. E’ lei a condurre il filo del volume seppur attorno a lei girano importanti personalità: si veda Alexander che ha aiutato durante l’insurrezione della Delegazione ed è fratello di colui che era destinato a stare con Sonya, Aaron. C’è Emily Knox che è una personalità criminale ma allo stesso tempo arguta e interessante da conoscere e da tenere in considerazione per qualsiasi altra cosa. Altro personaggio di rilievo è quello che poi si rivela essere padre di Alexander e uno degli amici più stretti del padre di Sonya. In tutto questo, però, a tessere le fila di tutta la storia è Sonya Kantor.

Sonya Kantor è la secondogenita di una famiglia dell’Ex Delegazione. Suo padre era al vertice e sua sorella era sempre più brava un tutto o migliore di lei sotto diversi aspetti di cui persino Sonya se ne era convinta. In un mondo in cui lei era già l’eccezione come secondo figlio – visto che questi venivano riassegnati ad un’altra famiglia – finisce anche per essere conosciuta come la “Ragazza-Poster” per via del fatto che era messa sui poster di propaganda della Delegazione. E’ un personaggio sveglio, forte, intraprendente e che non ha mai dimenticato la sua famiglia e il dolore che l’attuale Governo le ha provocato. E’ una protagonista forte nonostante sia chiusa all’interno dell’Apertura e debba farsi strada tra le intemperie che la vita le pone davanti. Non si è mai impegnata troppo nelle cose, neanche nello studio eppure apprende in fretta e riesce a riparare e a fare cose che la aiuteranno molto lungo il percorso della sua sopravvivenza.

«Tu senti che queste persone hanno riavuto i loro figli e pensi: “Stanno bene ora, non è successo nulla”?» Si passa una mano tra i capelli con tanta violenza che ne strappa alcuni. «Ricevere indietro tuo figlio dopo che ti sei perso tutta la sua infanzia è meglio di niente, ma è anche peggio di niente. Ogni giorno ti ricorda ciò che non hai visto, il tempo che non hai avuto. Per cui no, non ho intenzione di imporre un altro trauma a quei genitori permettendo al dannato volto della Delegazione di interrogarli.» «Non chiamarmi così.»

Il perno centrale di questa storia si aggira attorno al ritrovamento di Grace Ward ma sotto il tutto nasconde un animo ancor più nero, politicamente scorretto e corrotto che nessuno osa immaginare. Nonostante si pensa che essere liberi dalla Delegazione sia stata una miglioria per la popolazione locale, tutto sfocia in verità nascoste e cose non celate che si nascondono nel retroscena di una città che tenta di sopravvivere ad un colpo dopo l’altro. Una trama che non è solo quella che si vede ma di cui sotto, si nota molto di più.

Lo stile utilizzato dall’autrice è in terza persona ma segue una focalizzazione su Sonya principalmente, non gettandosi in altri ambiti o sotto altre lenti. Vedremo tutto ciò che vede lei e non ci sposteremo su altri personaggi se non interagiranno strettamente con lei. E’ una storia di lettura piacevole, leggera e assolutamente scorrevole nonostante sia una storia quasi principalmente incentrata sull’aspetto politico e sociale del contesto in cui Sonya vive.

Onestamente non sapevo cosa aspettarmi quando ho iniziato a leggere questo volume, anzi, credevo facesse parte di una serie, come per i precedenti libri dell’autrice. Invece ho scoperto che si tratta di un volume autoconclusivo che inizia e finisce con questo e che l’autrice potrebbe riprendere in futuro (spero magari) per altri personaggi – che sia in passato che in futuro – con un’altra storia sotto un altro punto di vista.

E’ stata una storia del tutto inaspettata che si basa sulla distopia del world building costruito che – come sempre – Veronica Roth riesce a fare in maniera del tutto impeccabile che dal punto di vista della vena mistery completamente nuova all’autrice diciamo. A primo impatto, infatti, il mondo che è stato costruito ci viene fornito in informazioni diluite in pillole sparse qua e là che finiscono per comporre uno schema più grande e articolato costruendo qualcosa che finisce per coinvolgere in primo piano il lettore mettendolo nelle condizioni di scegliere e di valutare tutto ciò che accade, che è accaduto e che accadrà nel mondo attuale e per le quali le scelte di Sonya possono influenzarne l’andamento. Inevitabilmente ci si sentirà molto vicini a Sonya comprendendo le sue decisioni e il suo modo di porsi oltre al fatto che ho adorato le risposte intelligenti e argute che lei stessa pone quando cercano di metterla sotto scacco. Molto spesso è lei, invece, a ribaltare la situazione ponendo la domanda giusta.

L’unica cosa che di tutto mi ha disturbato è che ha finito per somigliare nella struttura del mondo, molto simile a Divergent. Chiusi in una sorta di piccola cittadina all’interno di qualcosa di più grande un po’ come Chicago. Che poi lo scopo fosse diverso si può apprezzare o meno ma avrei preferito scoprire e vedere qualcosa di completamente nuovo o diverso dal solito. Infatti Carve The Mark ha esplorato lo spazio ed è stata una vera e propria rivincita e novità per l’autrice stessa oltre che per il lettore.

Ho apprezzato l’impegno per quanto riguarda il mistery perché ha permesso all’autrice di esplorare qualcosa di nuovo anche per lei e vedere se al pubblico poteva interessare e/o funzionare una cosa simile. Come vi dicevo anche prima, non avevo un’idea precisa di dove volesse andare a parare il libro visto che ho deciso di leggerlo più per il nome dell’autrice che per tutto il resto. Infatti non avevo letto la trama prima di averlo cominciato a leggere. Devo dire che, partendo dal presupposto che la storia è stata iniziata così a scatola chiusa mi ha sorpreso l’unione del mistero della scomparsa di Grace unito alla vena distopica che contraddistingue l’autrice. Non è un libro articolato, prolisso o particolare anzi si mantiene su un range di lettura young adult ma può essere apprezzato anche da lettori più grandi prendendo il volume non in maniera esigente ma un’evasione di lettura esattamente per come è stata un’evasione per Sonya uscire dall’Apertura e indagare su ciò che succede all’esterno.

Scopri chi sei quando nessuno ti guarda.

Il libro è un distopico mistery stavolta autoconclusivo che potete leggere senza dover attendere il seguito. Una storia che funziona e che si concentra sul lato mistery non solo sul lato distopico e politico che si aggira all’interno della stretta cittadina. Un volume che non mi è dispiaciuto leggere visto il fatto che è rimasto scorrevole e di piacevole lettura. Se cercate una storia leggera ma al tempo stesso di fantascienza, distopia unito a un po’ di mistero, questo è il volume che fa per voi, nulla di troppo artificioso all’orizzonte!

Veronica Roth  torna e ci porta in una storia completamente nuova facendoci sentire di nuovo a Chicago di Divergent in qualche modo. Mi sono sentita trascinata da un’ondata piacevole mista tra passato e qualcosa che sa di futuro. Ero davvero entusiasta di leggere il suo nuovo volume non appena ho scoperto che si trattava di questa autrice. Un volume autoconclusivo che non vi deluderà se non siete troppo pretenziosi!

Il mio voto per questo libro è di: 4 balene.

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Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

Seguite le altre recensioni inerenti all’evento medesimo! I nomi dei loro blog li trovate nel banner qui sotto:

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Cosa ne pensate? Potrebbe essere un libro che fa per voi e che possa piacervi? Io come sempre vi aspetto qui!

A presto,

Sara ©

RECENSIONE #635 – CI VUOLE VENTO DI GUENDALINA PASSERI.

BUONA SERA CARE PARTICELLE LETTRICI!

Per questa lettura debbo ringraziare la casa editrice Sabir edizioni che mi ha fornito il volume che tra l’altro non conoscevo nella speranza di una recensione di cui sono felice di immergermi. E’ un libro per bambini delicato e molto dolce che spero possa colpirvi se dovete fare un regalo a un bimbo/a piccolino che ha bisogno di una fiaba, di una storia e di una nuova storia di animali. Ve ne parlo subito:

copertina_Ci vuole ventoTitolo: Ci vuole vento
Autore: Guendalina Passeri
Data di uscita: 7 novembre 2022
Pagine: 48
Link d’acquisto: https://amzn.to/3GURCx1
Trama: Due giovani ricci si svegliano al mattino e guardano il cielo. Splende il sole per entrambi, allora perché uno dei due è triste, arrabbiato e deluso? Perché Ci vuole vento! O almeno lui lo vorrebbe tanto, per far correre il suo aquilone, solo che non lo vede. Anzi, non vede proprio niente, nemmeno i simpatici amici che lo accompagnano nella passeggiata verso l’interno del libro: una giraffa, un gattino, un gufetto e un elefantino. Loro però non lo abbandoneranno e, insieme al riccio felice, lo aiuteranno a trovare (o creare?) il vento e a vedere tutta la bellezza intorno a lui. Ci vuole vento!, è proprio vero, e c’è chi lo cerca, chi lo rincorre, lo invoca e chi… sa di averlo sempre con sé, anche quando non soffia forte. Perché in fondo basta avere gli “occhiali” giusti per vedere che, ovunque intorno a noi, è pieno di bellezza e di opportunità. Età di lettura: da 4 anni.

NOTA BENE PER TUTTI I LETTORI (aggiunta post pubblicazione recensione):

Via doppia lettura dall’inizio e dalla fine. La doppia narrazione che suggerisce due modi diversi di approcciarsi alla vita, è infatti il valore aggiunto di questo albo, in cui due ricci molto diversi tra loro si incontrano a metà strada (metà libro) e in quell’incontro apriranno per la prima volta gli occhi, cacceranno ogni nuvola e pensiero negativo, grazie a un nuovo vento che spazzerà via ogni negatività.

RECENSIONE

La storia ha inizio con un piccolo riccio con gli occhiali che si affaccia alla finestra della sua casa e nota una bella giornata. E’ una giornata come le altre e sembra essere bella eppure c’è un riccio che non sembra essere felice come l’altro. Non sembra esserlo perché vorrebbe far volare l’aquilone con il suo filo e non sembra essere felice di nulla, nemmeno dei suoi amici che sono lì a supportarlo momento dopo momento per cercare di fargli recere che è bello tutto anche così, anche se non c’è il vento sperato.

Cosa succederà ai due ricci? Cosa cambierà lungo il loro percorso? Cosa e quali consapevolezze raggiungeranno vista la loro briosità e il loro entusiasmo e la forza di cambiare nonostante le difficoltà? 

Ci vuole vento. Sabir Editore - Più in cielo che in terra

La trama è ben scritta e sicuramente presenta il volume nella sua essenza, specialmente per un genitore che decide di scegliere questo volume per il proprio figlio o da regalare per un bambino, insomma. E’ una trama funzionale e ben costruita anche se ammetto, che ho dovuto leggere la trama nel mentre leggevo il volume e dopo averlo letto per cercare di capire al meglio il tutto. Ma questo ve lo spiegherò più avanti.

La copertina è ben fatta e trovo sia rappresentativa del volume in sé, sia del fatto che il riccio se ne stia al fresco a godersi la bellezza di ciò che lo circonda, scegliendo una scena del volume rappresentativa. Una copertina dolce e ben costruita. Il titolo rappresenta la storia stessa ovviamente. E’ per via del vento che manca che uno dei due ricci è deluso mentre l’alto sembra comunque vedere l’angolazione giusta. E’ un connubio giusto fra titolo e copertina.

L’ambientazione e l’epoca non sono specificate trattandosi comunque di una  storia per bambini molto semplice, con protagonisti dei dolci animali.

CI VUOLE VENTO di Guendalina Passeri - il mondo di Chri

I personaggi di questa storia sono due ricci molto diversi fra loro. La cosa a renderli così diversi è il modo di vedere le cose, la vita e ciò che gli capita attorno. Uno è quasi come un Riccio-lucertola che può giocare al Tu-Cosa-Ci-Vedi con le nuvole e vede una bella giornata attorno a sé e non vede l’ora di fare qualsiasi cosa possibile. L’altro non vede neanche con gli amici animali che cercano di tirargli su il morale. Sono ricci entrambi eppure a volte basta poco per vedere il mondo e le cose con occhi diversi. Sono diversi ma non troppo, perché a volte basta una spinta più di altro.

Il perno centrale di questa storia sta proprio in ciò che ho appena detto. Alla visione del mondo e al trovare il lato buono o positivo in tutto ciò che può accaderci e che può cambiarci la giornata. E il vento è una metafora interessante: ognuno può ricordarsi di avere dentro di sé quel poco che basta per essere migliore e cambiare anche una semplice giornata.

CI VUOLE VENTO di Guendalina Passeri - il mondo di Chri

Lo stile utilizzato dall’autrice è a mo’ di favola per bambini ed è quello che deve trasmettere trattandosi di un libro per i più piccoli, dai 4 anni. La colorazione e i disegni scelti sono grandi, classici per i bambini e ben chiari così che possano anche individuare ogni cosa ed esplorare con i colori visivamente tutto.

Riprendo il discorso che ho lasciato sospeso quando vi ho parlato della trama. Il libro, almeno per come è impostato il file digitale che ho ricevuto – sembra essere suddiviso in modo che possa essere letto sia dall’inizio andando verso il centro che dalla fine alla parte centrale. E’ quella, infatti, che sembra unire i due ricci. Ma se non si legge in questo modo si fa davvero fatica a comprendere che i ricci siano due, anzi pensavo fosse sempre lo stesso in due momenti separati come a rendere due giornate diverse in cui se si vede tutto dal lato positivo e tutto bello comunque e l’altro invece i momenti negativi in cui ci si chiude in se stessi. Ho fatto seriamente fatica a comprendere i due ricci e la divisione se così è impostato il volume.

Se poi, ho ragione e il volume si legge da entrambi i lati e si incontra al centro sono felice che sia così ma dovrebbe essere spiegato da qualche parte perché non è così chiaro neanche a un adulto e occorre una prima letta per cercare di comprendere bene come il tutto sia stato considerato e diviso. Se è così, è un’idea bella e intelligente, originale di sicuro. Il problema è che è difficoltoso sia per l’adulto definirlo così e ci serve una prima letta ben assestata, sia per un bambino che sfoglia le pagine e cerca di capire perché un riccio è triste e uno felice. Personalmente ho pensato che il riccio fosse uno solo e dopo che l’ho letto anche una persona di fiducia – perché ho cercato anche opinioni esterne per capire se ero io a capire male o meno – debbo dire che ho ottenuto lo stesso medesimo risultato. Una volta compreso il tutto è chiaro ed è bello spiegarlo anche ad un bambino magari, considerato il messaggio. Anche perché è stata comunque una lettura delicata e tenera, che mi ha riportata a quando ero bambina.

AGGIUNTA IN POST RECENSIONE: Dopo un attenta e veloce risposta della casa editrice, posso confermare quanto detto, infatti ho aggiunto nota bene in alto sotto la trama. Il volume si divide in due parti e si può leggere dall’inizio alla fine. Con il file digitale forse era un po’ più difficile comprenderlo a pieno però sono felice di aver avuto modo di far chiarezza sul volume e far emergere quanto detto qui sopra, ovvero che è una trovata interessante e originale, che trova spazio nel panorama della lettura per bambini. Si può leggere da entrambi i lati e conoscere i due piccoli ricci al meglio e vedere come può cambiare il modo di vedere le cose. Trovata geniale e ben costruita.

Il libro è un volumino che i più piccoli di certo apprezzeranno. Una lettura leggera, ottima anche come fiaba prima di andare a dormire. Una storia che si può leggere anche all’asilo o che le maestre possono prendere in considerazione per i più piccoli.

Guendalina Passeri illustra e porta con questa storia un messaggio importante per i più piccoli. Trovare il lato giusto o il proprio vento non è semplice ma scoprire di averlo con sé anche quando non soffia forte è davvero un buon punto di vista. Una storia dolce per i più piccoli con un messaggio stimolante che può cambiare il modo di vedere le loro piccole cose. Abbiamo tutti bisogno di un po’ di vento nella vita e anche noi adulti, spesso, ci dimentichiamo di soffiare o di ritrovare quello che teniamo nascosto dietro o dentro di noi.

Il mio voto per questo libro è di: 3 balene.

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Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

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Cosa ne pensate? Potrebbe piacere ai vostri piccoli? Io come sempre vi aspetto qui per opinioni ed altro, ovviamente. Un caro saluto!

A presto,

Sara ©

RECENSIONE #634 – LA VERGINE DEL BORDELLO DI HUBERT E KERASCOET.

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Altro giro, altra corsa e sono sempre in piena per portare nuove letture alla vostra attenzione. Questa volta vi parlo di un volume che ho acquistato diverso tempo fa in digitale e che volevo leggere. La lettura è davvero carina e merita, targata Bao Publishing. Vi parlo subito di questa graphic novel:

la-vergine-del-bordello-coverTitolo: La vergine del bordello
Autori
: Hubert, Kerascoët

Colore o B/N: Colore
Data di pubblicazione: 24/06/2022
Disponibile in digitale: Sì
Formato e rilegatura: Cartonato 21 X 28
Genere: Ciò che neghi è ciò che più vorranno
Pagine: 192
Link d’acquisto: https://amzn.to/3oepT3O
Trama: Hubert e Kerascoët, che i lettori BAO già conoscono per quel gioiello che è Bellezza, nel 2006 hanno raccontato la storia di Bianca, giovane senza arte né parte che, nella Parigi del 1930, finisce a vivere in una casa di piacere per altolocati e facoltosi clienti e, rifiutando di prostituirsi, finisce per diventare la presenza più anomala e apprezzata di quel luogo. Tra giallo in costume e presa di coscienza di sé, tra aristocrazia e modernità, questo libro intenso e ingegnoso è una prova in più dell’incredibile talento narrativo del compianto Hubert, capace di prendere i topos narrativi più abusati e di farne il perno per una riflessione assolutamente inedita.

RECENSIONE

La storia ha inizio un giorno come tanti altri per Bianca e sua sorella. Bianca, una sera si trova ad assistere ad un omicidio da una crepa formatasi nel muro della sua stanza. La ragazza è a terra, esanime e pestata a sangue ma non riesce a capire chi sono i suoi aguzzini. Il destino di Bianca, sarà però crudele con lei: come dice questa cosa a sua sorella ed anche lei si avvicina alla crepa finisce per ricevere un colpo di pistola che la uccide brutalmente. E’ in quel momento che Bianca si trova costretta a crescere e a cercare giustizia e vendetta per sua sorella ed è per questo che si fa assumere all’interno del bordello di lusso chiamato Pompadour dove spera di ricavare informazioni preziose circa la morte e gli aguzzini di sua sorella. Una cosa che però mette subito in chiaro: non vuole essere toccata, così ben presto finisce per diventare ciò che anche il titolo del volume decanta.

Riuscirà Bianca ad ottenere giustizia per sua sorella? Troverà il suo aguzzino? Riuscirà ad uscire dal vortice del bordello e tornare ad una vita normale? Riuscirà ad amare finalmente qualcuno e ad avere delle persone nuove sulle quali contare? Cosa cambierà per lei, questa esperienza?

Dimensione Arcobaleno: La vergine del bordello – Dimensione Fumetto

La trama di questa storia è piuttosto basic, niente di particolare concentrandosi quanto più su i due autori ed illustratori piuttosto che sulla storia stessa di cui ci viene spiegata in poche righe. I mi sono fatta coinvolgere soprattutto da copertina e titolo che mi hanno attirato verso una storia particolare e, nonostante tutto, originale.

La copertina del volume è accattivante e interessante. Non si concentra all’interno del bordello ne ha strane presunzioni. Ci mostra la candida e dolce Bianca in una Parigi che le ha negato l’amore di una sorella e che lei è decisa a smascherare seppur questo voglia dire farsi assumere in un bordello di lusso. E’ una copertina semplice nel suo insieme ma descrive il personaggio di Bianca così come lo vedete in copertina anche se dietro nasconde molta determinazione e sagacia che potrete scoprire solo leggendo. Il titolo è rappresentativo della storia narrata, ovvero di Bianca che è vergine e si fa assumere in un bordello e diventa l’attrattiva principale proprio per l’ossimoro che si viene a creare con la sua persona: una vergine in un bordello, ovviamente. Lo trovate strano, ironico e stranamente dolce ma ben costruito. Un connubio tra copertina e titolo davvero ben fatto.

L’ambientazione è Parigina, ci troviamo tra le vie di Parigi e il grande bordello di Lusso, il Pompadour; l’epoca si aggira attorno al 1930.

La vergine del bordello e l'arte di rendere i cliché degli anti-clichè

I personaggi di questa storia saranno davvero molti e tutti si aggireranno attorno alla protagonista – sulla quale si basa tutta la storia sia la prima che la seconda parte. Annette, l’altra attrazione della casa, Jo, che finirà per aiutare la giovane ragazza, avremo modo di conoscere sua madre, le ragazze del bordello e tanto tanto altro. Però, l’unico personaggio sulla quale ruota tutto è proprio la nostra protagonista che finirà per stupirvi vista il cambiamento e la maturità che verrà a costruirsi mano a mano che si andrà avanti nel corso della storia. Ve ne parlo subito:

Bianca è una ragazza/donna molto legata a sua sorella. Dopo la sua morte si ritrova da sola ad affrontare un mondo duro che non sa darle la giustizia che chiede per la componente della sua famiglia. E’ in quel momento che Bianca decide di farsi forza rimboccandosi le maniche facendosi assumere in un bordello di lusso, luogo sostanzialmente non indifferente e pure pericoloso. Riesce ad essere forte, determinata, coraggiosa e a farsi valere nonostante la maggior parte si rivolta contro piuttosto che tentare di aiutarla. E’ un personaggio che si evolve molto all’interno della storia e ci consente non solo di mostrare il suo lato duro, combattivo e determinato ma di scoprire anche il lato dolce e buono che aleggia dentro di lei. Un personaggio che mi ha colpito molto.

La vergine del bordello e l'arte di rendere i cliché degli anti-clichè

Il perno centrale di questa storia è incastrare chi ha ucciso la sorella di Bianca e chi si muove nell’ombra, per la prima parte della storia dove tutto si concentra sul crime, sull’azione e sul lato dinamico. Nella seconda parte, Bianca si innamora e prova a non arrendersi nonostante non sia così semplice nella società e non sia sempre tutto rosa e fiori come sperava che fosse. Una storia di azione e riscatto che ci trasmette non solo giustizia per la morte di un innocente ma anche la speranza di un futuro migliore.

Lo stile e la grafica utilizzate sono interessanti e particolari, di sicuro originali. La struttura grafica ricorda molto i volumi di una volta degli anni 90 quindi debbo dire che nei disegni e nel colore rispecchia molto l’età che trascina con sé e che ci sta raccontando. D’altro canto, anche nello stile e nella storia si attiene molto all’epoca che viene mostrata e non si va fuori tema mai, anzi. Nonostante il libro denunci l’omofobia e la violenza sulle donne, questa non era vista come è valutata oggi quindi debbo dire che è stato fatto un lavoro del tutto interessante e ben costruito.

La storia si divide sostanzialmente in due parti: una prima parte si concentra quasi esclusivamente sul lato thriller ovvero la ricerca dell’omicida della sorella e dell’altra donna ritrovata morta infatti di quei tempi girava il Macellaio delle donne. Questa prima parte della storia si concentra su questo ed esce non solo il lato forte e determinato della protagonista ma tutto ciò che di oscuro si aggira a Parigi – che finisce per ridursi al bordello – andando lì anche alte cariche politiche e concentrandosi in quel posto un poutpourri di tutto. Una seconda parte, invece, che si sviluppa attorno ad un potenziale amante per Bianca e un futuro e possibile marito nonostante lei faccia parte del bordello tanto quanto le altre. Questa parte differisce totalmente dai motivi che spingevano Bianca a mantenere un punto riguardo l’omicida e sua sorella e si sviluppa sulla sua vita futura e un ipotetico cambiamento per lei. Una seconda parte decisamente più leggera nelle  tematiche, seppur non sia meno movimentata della precedente, visto che non mancherà l’azione anche in questo frangente.

Quello che mi ha colpito più di tutto, più della tematica stessa, è la correlazione tra periodo storico in cui è ambientata, stile di disegno e storia che tutto nel complesso rendono la storia vivibile e godibile per il lettore, sentendosi seriamente nella Parigi di un tempo. E’ interessante, quindi, il connubio che si crea fra le parti e il gioco ad effetto che viene creato per il lettore.

L’unica pecca è che nonostante non si tratti di tantissime pagine, questa graphic novel sembra durare molto più di altre e risultare leggermente più pesante nella fluidità del racconto che – in ogni caso – non porta con sé una storia del tutto leggera e fluida. Debbo essere sincera, nella tematica e nella denuncia di omofobia mi ha dato fastidio il fatto che Bianca stessa reputasse alcune cose un abominio e che dovesse essere curato. Ovviamente la cosa è commisurata ai tempi ma devo ammettere che ho provato empatia con l’altra parte, con quella ferita che voleva soltanto amare una persona indipendentemente dalla sua sessualità. E forse la cosa a dare più fastidio è il fatto che sia proprio la protagonista ad essere parte integrante che getta carne sul fuoco così da rendere il personaggio costruito fino ad ora con dei pregiudizi. Fa strano, debbo ammetterlo, ma la cosa è giusta negli anni in cui viene sviluppata quindi è coerente e in linea. Niente lascia presagire in una storia che precorre i tempi, quindi trovo tutto comunque in linea nonostante il disturbo provocato, totalmente a se stante dalla storia.

La vergine del bordello" di Hubert & Kerascoet

Il libro è una piccola chicca e mi trovo a consigliare il volume senza ombra di dubbio. Nonostante non sia lo stile grafico e la storia che in genere preferisco, posso dire di aver trovato un ottima lettura, che mi è persino sembrata più lunga del solito per come scorrono invece le graphic novel.

Hubert e Kerascoët illustrano e mostrano una storia che porta come perno il carattere e la determinazione di una donna che ha perso una persona fondamentale e decide a suo modo di trovare chi ha causato il suo dolore. Una storia forte, accattivante, oscura e pericolosa. Da leggere per chi ama le Graphic novel.

Il mio voto per questo libro è di: 4 balene.

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Libro acquistato

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Cosa ne pensate? Potrebbe essere una lettura che vi entusiasma? Lo spero bene, io l’ho apprezzata, in fin dei conti!

A presto,

Sara ©

RECENSIONE SERIE TV # – THE LAST OF US SU SKY O NOW TV.

BUONA SERATA CARE PARTICELLE LETTRICI!

Altro giro, altra corsa. Sono qui con una nuova recensione che spero possa interessarvi e piacervi. Ho apprezzato tantissimo questa serie e spero possa piacere anche a a voi, visto che si tratta di qualcosa che so che potrebbe fare benissimo al caso vostro. Ecco che ve ne parlo: 

The Last of Us - Serie TV (2023)Titolo: The Last Of Us
Prima puntat
a: 
15 gennaio 2023 (Stati Uniti)
Autori del programmaCraig Mazin, Neil Druckmann
Alin corso
Anno2023 – in produzione
Durata42-78 min (episodio)
Episodi9

Trama: Da Boston a Salt Lake City, un uomo e una ragazza viaggiano per tentare di salvare l’umanità, affrontando i pericoli mortali di un mondo devastato da una piaga apocalittica.

TRAILER

RECENSIONE

Just Some Blog... — The Last Of Us - HBO MaxLa storia parte sul presupposto e sulla fama dell’amato videogioco che porta lo stesso nome: The Last Of Us. Uno di quelli che avrei sempre voluto giocare visto che ne ho sempre sentito parlare bene, ma che non sono riuscita mai neanche a iniziare non avendo la PS ma soltanto il PC e solo nell’ultimo mese è stato inserito anche sulla suddetta piattaforma. Così, quando ho visto che usciva come serie TV mi son detta: perché no? E così sono entrata ne vortice di questa storia che vi catturerà. Premetto che non sono una grande fan di storie con coloro che possono sembrare “zombie” (che qui, per carità a chiamarli tali, sono definiti più e più volte Infetti) ma era una di quelle storie che la fama li precede e mi son detta, perché non tentare? La storia ha inizio con un servizio sui funghi come infezione virale e si dice che se un fungo dovesse attaccare l’essere umano, non ci sarebbe ne vaccino ne altro al momento perché non è un batterio né un virus. Ed è proprio questo ciò che accade, all’improvviso un giorno come tanti altri un fungo attacca delle persone e si propaga a vista d’occhio così che chiunque venga attaccato diventa nel giro di ore o al massimo giorni, un essere a forma di fungo senziente, sensibile ai rumori ma senza vista, visto che il fungo mangia la testa e tutto ciò che ne rimane dell’organismo. Joel è con suo fratello e con sua figlia Sarah quando scatta l’allarme ed entrambi decidono di mettersi in macchina e fuggire, visto ciò che sta avvenendo in città e gli attacchi anche alle singole case. hime-robyn — jdmorganz: THE LAST OF US Game vs. Tv Show |...Ma è in quell’esatto momento che accade l’irreparabile: l’auto si ferma, vengono attaccati da dei militari spaventati da quanto sta accadendo e a rimetterci la vita è la figlia innocente dell’uomo. Da lì passano anni, Joel riesce ad entrare a far parte di una QZ, una zona salva dagli infetti in cui si lavora, si hanno dei ruoli e delle mansioni ma ci sono anche altre organizzazioni al di fuori che si muovono, chiamate le Luci, la FEDRA e tante altre cose che si scopriranno mano a mano che si andrà avanti nel corso della storia. La cosa che, ad ogni modo, cambia la vita di Joel è quella di imbattersi in una ragazzina di nome Ellie, morsa da un infetto ma che da settimane è ancora normale e non ha alcun tipo di infezione in corso. L’unico modo per tentare di risolvere è portarla alle Luci e cercare di trovare una cura a tutto questo.

Riuscirà Joel a portare a termine l’obiettivo? Cosa succederà lungo il percorso a Joel e alla piccola ragazzina un pochino impertinente? Cosa cambierà nel corso del viaggio e alla fine, troveranno davvero ciò che cercano? Quali consapevolezze raggiungeranno e chi conosceranno lungo il tortuoso viaggio della speranza, per l’umanità?

the last of us gif | Explore Tumblr Posts and Blogs | TumpikIl cast è vario e importante ai fini di ciò che andremo a vedere. Sia l’attrice protagonista che l’attore di Joel sono delle figure già note sul panorama cinematografico e sono dei bravi attori che sapranno interpretare al meglio i ruoli a loro assegnati. Conosciamo Bella Ramsey che ha già fatto qualche film o serie TV come Il trono di Spade o His Dark Materials, che è la nostra Ellie, protagonista di questa amata serie che in questo ruolo si cimenta come principale attrice del cast ed interpreterà una ragazza non facile, impulsiva, dura, tosta ma sotto sotto dall’animo buono e spaventato. Cerca di essere dura, è quasi petulante e rompiscatole, che vuole sempre fare di testa propria ma è un personaggio che darà tanto. Joel è l’anima di tutto. E’ interpretato da Pedro Pascal, è un attore poliedrico che ha interpretato decine di ruoli in TV e al cinema: si veda The Mandalorian, Wonder Woman 1984 e così via. Joel è un personaggio che è stato padre e ha amato tantissimo sua figlia e sente la sua mancanza ogni giorno della sua vita e nonostante cerchi di non affezionarsi ad Ellie, è proprio quello che finirà a fare. E’ un uomo che pensa, riflette, ponderato e risoluto. Nonostante questo, mantiene un animo docile, ha una certa età e cerca di mantenere vivo se stesso e una ragazzina in fase pre-adolescenziale. Altri nomi noti li troverete all’interno della serie ma spero siano per voi una curiosità, oltre al fatto che potrete trovarli su internet, se siete curiosi da non poterne fare a meno.

The Last Of Us Tlou GIF - The Last Of Us Tlou Hbomax - Discover & Share GIFsLa storia la conoscevo dapprima a grandi linee ma posso dire, dopo essermi documentata e dopo aver visto varie riprese messe vicino al gioco originale, che il lavoro che è stato fatto è stato davvero notevole e non indifferente, ai fini sia dell’interpretazione del personaggio sia ai fini della storia stessa, dell’empatia che questi trasmettono a chi guarda, puntata dopo puntata, lasciando una sensazione di malinconia non indifferente. E’ una storia facile, se si vede sotto i soli termini dell’infezione e del fungo in sé che crea e provoca una semplice reazione a catena potando a compimento un vero e proprio apocalittico/post-apocalittico. Se si guarda l’aspetto emotivo sul quale lavora sia a livello dei singoli personaggi principali che si relazionano fra di loro, sia alle varie storie ad essi collegati, posso dire che la storia è veramente complessa, difficile tanto da rendere emotivamente instabile chi guarda.

Just Some Blog... — The Last Of Us - HBO MaxLa storia non si concentra mai sulla sparatoria uomo-infetto ma si concentra molto sulle relazioni umane che fanno da padrone a questa serie davvero acclamata. Si guardi la relazione iniziale fra Joel e sua figlia o con suo fratello, andando avanti con Frank e Bill, Sam e Tommy, la relazione fra Ellie e la sua amica Riley, alla relazione fra Ellie e sua madre e così tanti altri personaggi che avremo modo di conoscere ma che trovo inutile parlarne ora e sminuire quasi tutto ciò che si andrà a vedere. Non fraintendetemi: ovviamente non mancheranno scene di uccisioni, sangue e scontro con gli infetti che finiscono per tenere in tensione chi vede per la maggior parte della stagione, aspettandosi che qualcuno compaia ad attaccare all’improvviso da un momento all’altro ma, la cosa fondamentale all’interno della serie è la relazione umana che connette o divide gli uomini.

La storia più toccante, a mio parere, è difficile dirla, visto che tutte lo sono state un po’ a modo loro… è stata quella con Sam e Tommy. Almeno personalmente parlando. E’ stata una cosa molto dura, ovviamente, ma anche tutte le altre storie sono forti, impattanti e davvero sconvolgenti a livello emotivo. Sono molto curiosa di sapere come hanno gestito il tutto e come continueranno a gestire le nuove storie. Anche Riley è un personaggio rilevante per conoscere meglio Ellie e la relazione tra Ellie e Joel cresce puntata dopo puntata portando il tutto ad un livello successivo, che mette speranza e ci fa sperare sul genere umano seppur sia stano quanto il filo del legame sia talmente sottile da rendere tutto strano e da mettere a rischio ogni cosa. Ovviamente capirete di che parlo se deciderete di vedere la serie. Da qui, c’è anche il discorso del finale. The Last Of Us Omg GIF by HBO - Find & Share on GIPHYQuesto lascia interdetti visto che finisce con un punto in sospeso e sembra persino troppo aperta, mi immaginavo qualcosa di determinante e maggiormente impostato. 

Il tutto funziona anche sotto l’aspetto musicale e sul punto di vista della sigla della serie che, nonostante possa sembrare banale, rende bene la diramazione del fungo e come si propaga nell’animo umano, nella comunità, anche a chi non ne viene direttamente colpito che ad ogni modo di rimando è costretto a vivere in una situazione di costante paura, di indifferenza e diffidenza dell’altro che potrebbe fregarci. La musica, riprende ciò che viene utilizzato anche all’interno del game e la musicalità diventa così familiare e così penetrante che ci basta sentire due note per capire che si tratta solo ed esclusivamente di The Last Of Us.

dagogames by federico ercole - il videogioco di culto 'the last of us'  diventa una serie hbo... - DagospiaLa serie al momento si compone di una sola stagione e si spera che venga portata avanti, visto che il gioco è formato anche da un secondo volume. Spero fermamente che si vada ad intervenire e lavorare anche su un secondo capitolo, visto che la storia funziona ed è davvero interessante. Sono rimasta davvero entusiasta della storia e di questa serie ma non penso che dopo averla vista, io giochi al videogame. Non per la storia ma perché mi ritengo soddisfatta della storia che era quello che mi premeva di più di conoscere.

Spero possa piacere anche a voi e vi consiglio la visione, ovviamente.


Cosa ne pensate di questa serie? Potrebbe fare al caso vostro? Spero la prendiate in considerazione, ovviamente. Io come sempre vi aspetto.

A presto,

Sara ©

RECENSIONE SERIE TV # – LA LEGGE DI LIDIA POET SU NETFLIX.

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Come state? Io sono pronta qui con una nuova recensione che spero possa incuriosirvi. Abbiamo iniziato, io e il mio compagno, questa serie in maniera piuttosto blanda e alla fine è stata una visione simpatica. Una storia che prende spunto da un personaggio realmente esistito, la prima avvocata in Italia, e ne crea una storia a sé stante che potrebbe colpirvi. Ve ne parlo subito, ecco a voi:

la-legge-di-lidia-poet-poster-731x1024-1Titolo serie TV: La legge di Lidia Poët
Anno2023 – in produzione
Stagione: Uno
Episodi: 6
Durata
52 min (episodio)
Generegiudiziario, in costume, commedia, giallo
Lingua originale: italiano
Trama: Determinata a ribaltare la sentenza della Corte d’Appello di Torino che le impedisce di praticare come avvocato, Lidia Poët, la prima avvocatessa d’Italia, trova lavoro presso lo studio legale del fratello Enrico, mentre prepara il ricorso.

TRAILER


RECENSIONE

dario aita gifs | Explore Tumblr Posts and Blogs | TumgikLa storia ha inizio con l’amante di Lidia Poet, in una stanza in cui la donna risiede in affitto che paga con piccole commissioni da avvocata donna. Corre l’anno 1883 e nel momento in cui Lidia accetta un caso che sembra essere tutto fuorché facile, si ritrova ad essere chiamata in commissione e a ricevere la revoca visto che il mestiere di avvocato non si addice di certo al suo genere. La storia è liberamente ispirata a questa donna che nonostante tutto non si è fermata ed ha continuato a perseverare nella sua vita combattendo per i propri diritti e per quelli delle donne ma nella serie non ci sono fatti veritieri se non quelli del nome, dell’avvocatura e della revoca. I casi e le relazioni che avvengono all’interno della serie sono completamente inventati.

FilmTVCentral — Matilda De Angelis as Lidia Poët The Law...Riuscirà Lidia Poet a ritornare all’interno dell’avvocatura? Cosa combinerà pur di continuare a esercitare la professione per la quale ha studiato anni e che ama molto? Cosa la rende così sagace e quali relazioni la circonderanno una volta tornata a casa con la famiglia di suo fratello e il misterioso giornalista che risiede nella loro abitazione?

Il cast è misto e ci sono volti nuovi e poco conosciuti e volti più conosciuti. Si veda Matilda De Angelis nei panni di Lidia che ha avuto dei ruoli importanti avendo lavorato anche all’interno della serie The undoing, le verità non dette (serie del 2020) con Nicole Kidman e Hugh Grant o con il film Veloce come il vento. E’ un’attrice sicuramente poliedrica e mi piace come ha impostato caratterialmente la Dottoressa Poet, però sarebbe stato meglio se la voce fosse stata leggermente più alta e più impostata ai fini
di questa serie perché capirla a volte è difficile visto che finisce quasi per sussurrare le frasi o le parole. Assieme a lei ci sono altri attori come Sara Lazzaro che abbiamo trovato anche in DOC, ovviamente o Eduardo Scarpetta che abbiamo visto in qualche altro film più o meno conosciuto o attori che abbiamo visto davvero poco all’interno del panorama italiano o cinematografico come ad esempio Dario Aita (che ha fatto una comparsa in Noi – remake della serie This is us di cui vi dico guardate l’originale su Prime
italianstream.tumblr.com - Tumbexe lasciate stare il remake) e Pier Luigi Pasino che interpreterà il fratello di Lidia. Insomma, il cast è più che vario e ci sono volti noti e volti poco conosciuti che finiranno per emergere con questa serie che trovo singolare e simpatica da vedere, leggermente sopra lo standard di ciò che mi aspetto dal panorama italiano – che in genere non vedo perché non amo molto ciò che partoriamo ed è difficile che esca un buon prodotto.

La serie si ambienta nell’anno in cui Lidia Poet riceve la revoca dall’avvocatura di Torino, anno in cui le donne ancora non avevano diritto al voto e ancora non avevano scelta di nulla, nemmeno di amare chi volevano o l’accompagnatore uomo per uscire di casa o andare ai locali. Lidia Poet sembra essere un precursore dei tempi, buttandosi alla rivalsa dei diritti delle donne e al fatto che queste possano studiare, avere un lavoro pari ad un uomo e si ironizza molto anche su questo tratto all’interno della serie con battute del tipo: “Pensa che ridere, se le donne domani potessero votare” o simil. matilda gif Tumblr posts - Tumbig.comL’emancipazione femminile, in questa serie TV è il tema che di sicuro spicca fra tutti e rende la serie molto più accattivante di quanto sarebbe potuta sembrare senza trattandosi di piccoli crime risolvibili uno per ogni puntata. Non solo Lidia Poet è stata il primo avvocato donna in Italia ma ha rivoluzionato diverse cose importanti come i contributi per la realizzazione dell’attuale diritto penitenziario e la partecipazione attiva alla realizzazione del programma del primo congresso delle donne italiane tenutosi a Roma nel 1908. E’ stata un personaggio di rilievo all’interno del panorama italiano e del panorama femminile, contribuendo a cambiare diverse cose. All’interno della serie viene messa in evidenza ogni cosa: il fatto che lei vada a bere ai locali da sola e senza accompagnatore, che nonostante abbia ricevuto la revoca dell’ordine continui ad esercitare sotto le veci di suo fratello ma facendo comunque di testa propria e tanto tanto altro che la pone sotto i riflettori di giornali e dei concittadini così come viene vista male da uomini e male da alcune donne che perlopiù hanno paura del cambiamento e di cosa possa portare. Per questo è stato preso il personaggio di Lidia Poet seppur la storia sia liberamente ispirata e non particolarmente in linea con quanto accadutole veramente.matilda gif Tumblr posts - Tumbig.com

Le puntate si susseguono una dopo l’altra veloci e scorrevoli infatti nonostante la trama principale sia l’avvocatura di Lidia e le sue relazioni sentimentali costernate, ci sono dei piccoli casi che vengono risolti uno per ogni puntata. Sono dei casi semplici, non troppo articolati e complessi, di cui si trova soluzione nel tempo stesso della puntata senza andare oltre. A volte i casi finiscono per sembrare fin troppo semplici nella risoluzione e lasciano un po’ meh sotto questo punto di vista… eppure trovo che funzionano e rendono partecipe chi guarda a voler sapere come prosegue la vita di Lidia, cosa avverrà lungo i suoi casi e come si riapproprierà della sua avvocatura.

matilda gif Tumblr posts - Tumbig.comUna serie leggera, con poche puntate, che finisce con uno spiraglio aperto che ci lascia presupporre che ci sarà una nuova stagione per questa serie. Se poi ci sarà per davvero è ancora presto, ma vi consiglio di vederla se cercate un prodotto leggero, leggermente crime, di emancipazione e che porta con sé delle tematiche importanti nel panorama italiano, seppur siano state limate. Quindi di sicuro consiglio la visione. Siete pronti ad entrare nel mondo di Lidia Poet?


Che ne pensate di questa serie? Può fare al caso vostro? Spero di si, e che gli diate una possibilità. Vi aspetto come sempre, ovviamente.

A presto,

Sara ©