RECENSIONE #628 – LE RAGAZZE DEL PILLAR V.2 DI TERESA RADICE E STEFANO TURCONI.

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Come state? Io sono qui nel pieno del lavoro e sono strapiena di cose da fare ma non dimentico mai di lasciarvi degli articoli che spero possano interessarvi. Ricordate Il porto proibito (QUI) e il primo volume de Le ragazze del Pillar (QUI)? Il secondo volume del Pillar ci porta di nuovo nel mondo delle giovani ragazze e ci racconta delle storie inedite che ci riportano di nuovo lì. Siete pronti a tornarci?

fumragpil0002-1-750x1024-1Titolo: Le ragazze del Pillar V2
Autore:  Stefano Turconi e Teresa Radice
Data di uscita:  21 ottobre 2021
Editore: Bao Publishing

Pagine: 152
Link d’acquisto: https://amzn.to/3YmQ3Oh
Trama: Quando i lettori si sono trovati per la prima volta Il porto proibito, graphic novel d’esordio di Teresa Radice e Stefano Turconi per BAO, hanno capito subito che quella storia nascondeva un mondo più variegato e sfaccettato di quanto non fosse raccontato tra quelle pagine. E lo sapevano benissimo anche i due autori, che attraverso “Le ragazze del Pillar” ci fanno scoprire qualcosa in più di quel mondo attraverso lo sguardo traboccante di umanità delle prostitute del Pillar to Post. Un secondo volume che contiene due nuove storie ciascuna dedicata a una diversa ragazza, per una serie che è già valso a Teresa Radice il Premio come “Miglior sceneggiatrice” al Lucca Comics & Games 2020.

RECENSIONE

Le due storie sulla quale ci basiamo, questa volta, ci racconta la storia di Tess, un’avventuriera come la definisce qualcuno che è orfana di entrambi i genitori ed ha solo il fratello sul quale contare ma che si trova lontano ed ha bisogno di un passaggio per raggiungerlo, in nave, ma è senza denaro. Quindi si ritrova costretta ad accedere alle porte del bordello di Playmouth, in Inghilterra, di cui noi conosciamo le ragazze che ci vivono. L’unica cosa che le resta è tentare di sedurre il capitano Yasser Allali, per cercare di ottenere un passaggio sulla sua nave, la Last Chance. Tane, una volta all’interno della struttura sarà un piccolo punto fermo per la giovane donna ed anche lei ha una storia con George Everett, sempre in marina e dove anche loro avranno le loro problematiche e una simpatica ma impicciona scimmietta, darà del filo da torcere al tutto.

Cosa succederà alle due giovani donne? Riusciranno nei loro intenti oltre a cedere all’amore? Cosa cambierà per entrambe questa esperienza e come cambierà la loro vita dopo tutto quello che sta per succederle?

Le ragazze del Pillar (Vol. 2) : Radice, Teresa, Turconi, Stefano:  Amazon.it: Libri

La trama non dice praticamente nulla e non lascia presagire molto su ciò sul quale si andrà a leggere se non che sono delle nuove storie su delle nuove ragazze al Pillar. Nulla di particolare e alcun indizio in merito. La scelta non la condivido pienamente ma anche il bello della scoperta ha i suoi punti di vista.

La copertina mi piace davvero molto. Rispetto al primo volume delle ragazze, che si concentra all’interno del bordello delle donne e la storia le rappresenta abbastanza perché si circonda in quel frangente e si mantiene all’interno della cittadina, in questo volume troviamo il mare sullo sfondo. Siamo sugli scogli e la storia di entrambe le ragazze si concentra sulle navi, al porto o comunque con dei generali e dei personaggi che hanno a che fare con il mare. Quindi l’ambientazione sulla quale viene sviluppata la copertina è in tema e in tinta, ottimo lavoro. Il titolo si rifà al primo volume e segue la scia, lasciando di differente la numerazione del volume, nulla di particolare. Questa scelta di creare delle mini storie collegate alle precedenti non la condivido a pieno, magari sarebbe stato preferibile creare un unico volume contente queste storie e non separati ma sono scelte, ovviamente.

L’ambientazione e l’epoca si aggirano, come per i volumi precedenti, sempre a Playmouth, in Inghilterra, una città di mare in cui grandi vascelli cercano un porto sicuro sul quale approdare. L’epoca si aggira dopo il 1810 sulla scia del volume precedente e de Il porto Proibito.

Le ragazze del Pillar" di Radice e Turconi

I personaggi di questa storia non sono tantissimi visto che la storia si concentra quasi esclusivamente su due donne del Pillar e due uomini che queste incontrano. Sia le due donne che i due uomini sembrano somigliarsi nei tratti, in special modo gli uomini e la cosa mi ha lasciato perplessa perché in alcune cose era difficile distinguerli e avrei preferito dei tratti distintivi differenti per questo, sarebbe di certo stato molto più interessante e migliore a livello di impatto visivo.

Tra le sue storie, ho preferito sicuramente Tess, una donna forte e intraprendente visto i tempi che corrono. Alla ricerca di un passaggio si getta nel lavoro tra le ragazze del Pillar per agganciare un famoso ammiraglio, Yasser Allali, capitano della Last Chance. Sono due personaggi interessanti che si beccano, si pizzicano e si cercano coltivando il loro interesse un poco alla volta e risultando interessanti agli occhi anche del lettore. 

George Everett e Tane sono piuttosto similare ai due sopra. La differenza si lambisce dalla provenienza di Tane e su come si sviluppa il loro incontro e la loro prosecuzione nella storia. E’ piuttosto similare, quindi, anche se leggermente più nascosta e messa da parte rispetto i primi due che sono coinvolgenti e ricchi di entusiasmo, di emozioni e di tanto altro. 

Fumetti Bao, in uscita Le ragazze del Pillar 2 – Lo Spazio Bianco

Il perno centrale si sviluppa su nuove storie che riguardano le prostitute del Pillar to Post, a Playmouth. Due nuove storie inedite e ricche di sentimenti, emozioni e personaggi misteriosi che si spiegheranno delicatamente pagina dopo pagina rivelandosi per quello che sono. Un volume che racchiude due nuove storie inedite che seguono la scia di quanto accaduto ne Il porto Proibito e il primo volume de Le ragazze del Pillar.

Lo stile e la grafica utilizzati sono ciò che contraddistingue, più di ogni altra cosa, i due autori che ci troveremo a leggere. Ovviamente vi invito a leggere questo volume laddove abbiate già letto anche il primo, anche se le storie sono abbastanza a sé stanti seppur ci siano dei riferimenti che, chi non ha letto il libro, finirebbe per non comprendere e sembrerebbero persino fuorvianti e fuori dal contesto (insomma, che si potevano evitare) laddove non è così.

In particolar modo è la grafica, lo stile del disegno e il colore che contraddistinguono i tratti di Turcone che è l’illustratore tra i due. Mentre ne Il porto proibito i colori non ci sono ed è una cosa che, con alta probabilità è stata scelta in fase successiva quella dell’utilizzo di colore per queste storie accessorie. La scenografia delle storie non è da meno e qui si vede l’impronta femminile di Teresa Radice che ci insinua in tematiche particolari e di cui difficilmente si tratta e ci mostra queste donne nelle loro attività quotidiane, lavorative e sentimentali – che non mancheranno. La scenografia, la trama e il background delle storie è quindi importante e di impatto. Infatti non ho potuto fare a meno, in questa storia, di Tess e Yasser che finiscono per colpire al cuore una pagina dopo l’altra.

L’unica pecca di questo volume è che le storie inserite sono poche, sarebbe stato carino ci fossero inserite più storie che magari avrebbero giovato di più sia sulla lunghezza del volume, sia per quanto riguarda le storie stesse che trovandosi in un contesto piccolo sarebbe stato preferibile inserirle in un unico volume, piuttosto che suddividerlo così. Anche perché la spesa per due volumi singoli è esosa mentre investire in un volume più grande in cui la spesa magari è maggiore ma non così come acquistarne due, ha il suo peso.

Le ragazze del Pillar: racconti che si intrecciano – Lo Spazio Bianco

Il libro è una piccola raccolta di racconti di due giovani prostitute appartenenti alla struttura del Pillar che sono alla ricerca di famiglia, di soldi, di casa, di amore e molto molto altro, tra cui la felicità, che è quello in cui speriamo tutti. Un volume che consiglio, come tutti gli altri dei due autori.

Stefano Turconi e Teresa Radice ci immergono nuovamente nel mondo de il Pillar e de Il Porto Proibito con la magia che contraddistingue le strade di quell’epoca e con una scia di speranza per delle ragazze che ai tempi ne avevano davvero poca, potevano solo sognare e venivano utilizzate come oggetti. Una rivincita sociale e ben strutturata in cui i due autori sono bravissimi a immergerci in un mondo e in delle brevi storie di persone comuni ma che hanno tanto da dare. Io più leggo i loro libri e più ne resto estasiata. Resta il mio preferito Non stancarti di andare ma consiglio caldamente i loro volumi. Epici!

Il mio voto per questo libro è di: 4 balene.

Senza titolo-2

Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

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Cosa ne pensate? Potrebbe fare al caso vostro? Avete letto il primo volume e il porto proibito? Se non l’avete fatto, ve lo consiglio!

A presto,

Sara ©

RECENSIONE #625 – PIGIAMA COMPUTER BISCOTTI DI ALBERTO MADRIGAL.

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Come state? Io sono qui per parlarvi di un libro che ho letto qualche settimana fa, ma di cui finalmente riesco a parlarvi con un po’ di tranquillità. E’ una storia autobiografica carina e godibile, in cui un po’ tutti possono riscoprire qualcosa o riscoprire se stessi. Siete pronti a scoprire questa nuova lettura? Ecco a voi:

9788832732207_0_536_0_75Titolo: Pigiama Computer Biscotti
Autore: Alberto Madrigal
Data di uscita: 16 maggio 2019
Pagine: 160
Link d’acquisto: https://amzn.to/3XiUwBx

Trama: “Sto imparando a fare il papà. Non è un mestiere facile, e nessuno mi ha preparato a farlo, ma ce la metto tutta. Quello che a volte non riesco a capire, invece, è perché io mi ostini ancora a voler fare fumetti.” I dubbi, le paure, le notti insonni di un giovane padre che si domanda se abbia senso continuare a inseguire i propri sogni. La risposta è “si”!

RECENSIONE

La storia di Pigiama Computer Biscotti è la storia della vita di Alberto Madrigal e il suo avvicinamento al mestiere del papà.  Lui se ne sta lì, fra la lettura di qualche fumetto e con la domanda se fare lo scrittore è il mestiere perfetto per lui e nel frattempo deve imparare a vivere una nuova vita, con un figlio piccolo. La sua vita è un turbinio di perplessità e dubbi, tormenti e paura che non sembra smettere del tutto e lo porta quasi sempre alla stessa domanda:

Ne vale la pena fare lo scrittore? Può la scrittura e l’arte cambiare la vita di un uomo? Come si diventa padre e come si può essere un esempio per il proprio figlio? Cosa si aspetta la vita da Madrigal tanto da renderlo così dubbioso?

Pigiama computer biscotti – Intervista ad Alberto Madrigal | Tropismi

La trama è breve e concisa, niente di più vero per questo volume. Incarna tutto ciò che la storia rappresenta. E’ una trama semplice e ben definita che in toto rappresenta la storia che si andrà a leggere, ovviamente.

La copertina è ben composta, ben strutturata e sicuramente rappresentativa della storia che andremo a leggere. Sarà anche l’unica cosa che vedrete a colori, visto che il volume è completamente in bianco e nero. Vediamo Madrigal in pigiama, con una moka del caffè in mano, un bambino alle sue spalle nello sfondo e nell’ambito casalingo. Niente di più veritiero per questa storia che non è completamente ambientata in casa ma rappresenta gran parte dei problemi che il protagonista della storia dovrà affrontare e dove essi si concentrano. Il titolo non è nulla di particolarmente originale o interessante. Si concentra quasi esclusivamente su ciò che poi ci racconta la storia stessa o che ci comunica visivamente la copertina.

L’epoca è attuale visto che stiamo parlando della vita dell’autore, l’ambientazione ora mentre la scrivo, mi sovviene visto che è un pochino che ho letto il volume e che ne leggo di diversi.

Pigiama Computer Biscotti di Alberto Madrigal

I personaggi di questa storia sono diversi, che conosceremo di sfuggita principalmente o che – per altre circostanze conosciamo già – ma in buona parte il principale personaggio predominante di questa storia è Alberto aspirante e apprendista padre e scrittore, il che è valido per entrambe le cose. Avremo modo di conoscere il piccolo della famiglia Madrigal, la compagna di Alberto e i suoi amici che per la maggiore sono altri scrittori come lui: Zerocalcare è sicuramente quello che spicca fra tutti ma ci sono altre facce note se uno buzzica un pochino in Bao Publishing. Tant’è che mi sono sorpresa di aver riconosciuto l’uomo che vedo spesso in fiera e alle presentazioni dei volumi assieme ai suoi stessi autori: Michele Foschini, il coo-fondatore della stessa Bao-Publishing ( o almeno spero di non sbagliare con i nomi non essendo un’esperta in materia!). A fare tutto, però, è il nostro caro protagonista principale:

Alberto Madrigal è un personaggio che si presenta insicuro, instabile e poco determinato oltre che poco preparato a tutto ciò che sta per succedergli nella vita. Non sa se essere davvero uno scrittore e non sa cosa voglia dire essere padre. Ma chi è davvero pronto ad affrontare la paternità (o maternità)? Chi ama davvero tanto il suo lavoro da poter dire di essere pronto a farlo per sempre? Chi può essere sicuro che tutto andrà bene o che le cose le faremo nel modo giusto? O che faremo le scelte giuste? Alberto Madrigal con questa storia si mette a nudo e ci ricorda che siamo umani, prima di ogni altra cosa al mondo.

Pigiama Computer Biscotti - È questa la forma di un lavoro vero? - Players

Il perno centrale di questa storia si concentra sulle domande che ci si pongono nella vita: la paternità e il lavoro. E tutto questo cosa e come influenzerà tutte le altre cose che ci circondano: la relazione eventuale con un compagno/a o le relazioni sociali con gli amici, la parentela e il nostro stesso modo di vivere la vita e di affrontarla in maniere sempre diverse, come non si immaginava si sarebbe mai fatto.

Lo stile e la grafica utilizzate non hanno nulla di particolare spicco se non per l’ironia nell’affrontare le cose e raccontarle e per il tratto distintivo dell’autore, che tra questo e altri volumi che ho avuto modo di sfogliare (ma che non sono ancora riuscita a leggere) con il suo tratto nell’illustrare i personaggi tipico e strano al tempo stesso. Non saprei dire se effettivamente mi piaccia o meno. Il tratto, a differenza della copertina, si consuma in bianco e nero e ci lascia dei piccoli Sketch che seguono comunque una linea continua in cui l’autore si racconta e ci mostra la sua esperienza verso la paternità, il lavoro e tutte quelle piccole cose che di conseguenza la vita ci mette davanti.

Le tematiche sono, quelle che vi ho esposto fino a poco fa: la paternità, il sentirsi insoddisfatti, se il lavoro che si sta facendo sia quello giusto, se lo status attuale possa cambiare le relazioni con le persone che ci circondano e come questa fase della vita cambia tutto il resto, cambiando persino noi stessi, facendoci sentire insicuri. E’ una condizione che l’uomo medio bene o male prova e tutti abbiamo sperimentato almeno una di queste cose nella vita o che sperimenteremo ovviamente. E Madrigal è bravissimo non solo a mettere in evidenza le cose su se stesso ma di rendere facilmente immedesimabile il lettore, così come il fatto di rendere tutto ironico. Non si sa le risate che mi sono fatta a leggere determinate scene, non ho resistito e ci ho rivisto una mia amica che ha un bambino assieme al suo compagno, o anche domande semplici che mi sono fatta o ciò che mi dice sempre anche mia madre. Ci sono alcune scene che mi hanno fatto riflettere ma la parte autoironica è stata quella che rende godibile il libro ad un livello successivo questo volume.

Pigiama, computer, biscotti… e fumetti – Dimensione Fumetto

Posso capire che magari può non sembrarvi il libro della vita perché *chissenediquestoMadrigal(machicavoloè!)*. Potete avere ragione ed io ho preso il volume a scatola chiusa fidandomi di titolo e copertina, senza perdere troppo tempo con la trama. Debbo dire di essere rimasta sorpresa della lettura scorrevole, ironica, pungente ed effettivamente reale che arriva al lettore prima di ogni altra cosa. Magari non sarà il libro della vita, ma un libro da regalare o leggere per mettervi in discussione, per riflettere o lasciarvi andare a delle risate su cose vere, in cui potrete rispecchiarvi, perché no? Consiglio di sicuro.

Alberto Madrigal si racconta e si mette a nudo, esponendo problematiche che non solo lui ha affrontato ma che tanti come lui, nel corso della vita si trovano ad affrontare. E’ difficile non sentirsi vicini al personaggio narrante e a lui stesso. Alberto, uno di noi! Ma fattelo dire, come scrittore sei bravo, continua così!

Il mio voto per questo libro è di: 4 balene.

Senza titolo-2

Libro acquistato

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Cosa ne pensate? Potrebbe piacervi questa lettura? Io come sempre vi aspetto qui e vi mando un caro saluto. Fatemi sapere cosa ne pensate.

A presto,

Sara ©

RECENSIONE #621 – MI STAI ASCOLTANDO? DI TILLIE WALDEN.

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Eccoci qui, con una nuova recensione per voi che spero possa incuriosirvi e interessarvi. E’ una graphic novel che vi farà viaggiare lungo una scia di colori psichedelici e di emozioni represse che non vedono l’ora di emergere. Vi parlo subito di questa storia che ho acquistato poco tempo fa e di cui non vedevo l’ora di parlare. Ecco a voi:

81gxtzlazcsTitolo: Mi stai ascoltando?
Autore: Tillie Walden
Data di uscita: 3 giugno 2021
Editore: Bao Publishing

Pagine: 320
Link d’acquisto: https://amzn.to/3ZMBfdF
Trama: Due amiche partono per un viaggio on the road su un mondo diverso ma al tempo stesso terribilmente simile al nostro. Il viaggio diventa scoperta: di se stesse, del loro rapporto, del mondo in cui vivono. E più vanno avanti, più capiscono che l’unico modo per trovare il proprio posto è guardarsi indietro. Tillie Walden si conferma una delle autrici più mature della propria generazione, capace di creare personaggi e dialoghi degni di Carver calati in universi fantastici specchio delle anime di tutti noi.

RECENSIONE

La storia ha inizio con un viaggio. Lou si è messa in macchina, in partenza verso un luogo verso i parenti e, d’altra parte c’è Beatrice, Bea per gli amici, che decide di partire per McKinney dove ha amici e si muove a piedi dopo aver perso il suo autobus, con una grande valigia ma in realtà vuole andare lontano, molto lontano. Un viaggio che le farà incontrare, visto che Lou conosce la famiglia di Bea e la incontra per puro caso in un posto di passaggio per entrambe. Sarà questo luogo ad unirle e che le permetterà di unirsi in qualcosa di inimmaginabile, ricco di colori e avventure irrealistiche e magiche. A completare il tutto vi è l’incontro con la gatta Diamond che non è solo quello che sembra e cambierà definitivamente le sorti del loro incontro.

Cosa succederà lungo il loro viaggio verso l’ignoto? Cosa unirà queste due donne? Cosa si nasconde dietro la piccola micia Diamond che si intrufola nelle loro vite? Cosa metterà a rischio le vite delle due donne e cosa cambierà per sempre il loro modo di approcciare verso il mondo esterno? Cosa regalerà ad entrambe, questo viaggio?

Mi stai ascoltando? - In fuga da se stessi - Nerdando.com

La trama di questa storia è molto semplice, almeno quella che ho estrapolato da Amazon e trovo che le due non nascano come due amiche ma come conoscenti e si uniscano sotto tutti gli aspetti possibili, in primis quello di esporsi come persone uniche, vere e senza filtri all’altra persona, interagendo in maniera del tutto differente e ritrovandosi a condividere un avventura diversa da ciò che immaginavano. E’ una trama ben composta ma avrei rivoluzionato almeno questo piccolo dettaglio iniziale, che non è da poco.

La copertina è la cosa che mi piace di più di tutto il volume ed è quello che mi ha sempre attratto di questo volume, fin dalla sua uscita all’estero. E dopo aver letto la storia posso dire che questa copertina, mantenuta esattamente come l’originale, rappresenta assolutamente ciò che troveremo all’interno del volume: un viaggio in auto di due donne e del piccolo gatto che ha necessità di tornare a casa e loro vogliono ritrovare il suo padrone. Il titolo della storia è stato semplicemente tradotto dall’originale e non è stato modificato nulla di particolare. La cosa che si apprezza di più è, di certo, il significato che si cela dietro la domanda che viene posta nel titolo. Entrambe le donne si sentono quasi fuori dal mondo, non ascoltate e piene di emozioni, problemi e sentimenti repressi che fanno fatica ad esternare e quindi la domanda sorge spontanea. Le due si staranno davvero ascoltando? Saranno disposte a venirsi incontro?

L’ambientazione della storia è un Texas magico e reale entro certi limiti mentre l’epoca è decisamente indefinita seppur sembri contemporanea. Non vi è una anno specifico a cui questo volume si affaccia ma è abbastanza contemporaneo e ben strutturato.

Mi stai ascoltando? - In fuga da se stessi - Nerdando.com

I personaggi di questa storia non sono poi tantissimi, anzi la storia si concentra su tre soggetti; due di questi si incontrano in un momento in cui la vita richiedeva loro un cambio drastico e per avvenire, avevano bisogno di incontrarsi e che questo avvenisse lungo lo stesso tratto di viaggio. Diamond, la piccola gattina che sembra essersi persa farà da collante per le due ragazze, donne in viaggio attraverso loro stesse in compagnia di qualcuno che possa comprendere e ascoltare il lato oscuro che si nasconde a tutti.

Bea è una ragazza che si trova a voler scappare lontano dalla sua condizione famigliare e da tutto ciò che ne concerne. E’ una ragazza in gamba, piena di entusiasmo e di senso di appartenenza ed è proprio quest’ultimo che cerca, oltre a una sana dose di ascolto di emozioni e problemi che la circondano. Si affeziona tantissimo alla gatta Diamond e cerca a tutti i costi nel ritrovare il suo padrone, anche affrontando percorsi e momenti difficili, pericolosi che mettono quasi a rischio le loro stesse vite.

Lou dice che sta andando a trovare dei parenti ma non è assolutamente pronta a ciò che le aspetta, ne a ciò che troverà ne a dove sta andando esattamente. E’ una donna poco più grande di quanto lo sia Bea e deciderà non solo, con maturità, di non lasciare la ragazza a piedi nel pieno senso di responsabilità ma anche di impararle a guidare o di starle vicino tutto il tempo che le occorre. Nel frattempo, però, finisce per rendersi conto di quanto anche lei avesse bisogno di evadere, di parlare e sentirsi ascoltati da qualcuno.

Category: Tillie Walden - KINDERCOMICS

Il perno centrale di questa storia risiede tutto nel titolo di questo volume: Mi stai ascoltando? E’ una domanda che poniamo persino a noi stessi, immaginate a qualcun altro. Quante volte abbiamo bisogno di essere ascoltati? Quante volte avremo bisogno, in momenti difficili che le persone che ci sono accanto ci ascoltino e a volte la cosa non avviene come noi speriamo? E’ una domanda che ci pone in una condizione per la quale lottiamo, per la quale a volte non ci sentiamo abbastanza compresi e chiediamo aiuto. Ma quante volte troviamo qualcuno disposto a farlo davvero? Quante volte ci siamo sentiti davvero ascoltati? E’ un tema ricorrente all’interno del volume e che si percepisce lungo il viaggio e il percorso strano, originale e particolare che le due dovranno affrontare.

Lo stile e la grafica utilizzate sono uniche e che ci portano in un mondo unico e, per chi conosce la Walden, ci riconducono in un mondo fatto di colori strani, non così omogenei fra loro ma che riescono a catturare l’occhio e l’attenzione del lettore che tra colori e storia unisce due mondi differenti e si crea qualcosa di unico e originale.

I luoghi utilizzati e illustrati dall’autrice sono attuali ed esistenti – visto che ci troviamo in Texas ma in un contesto che contiene della fantasia, dell’irreale, ai limiti del magico dove due donne si incontrano e decidono di intraprendere un viaggio che avrebbero dovuto o voluto fare – dipende dai casi – da sole, e decidano di farlo assieme. Nonostante il precedente volume dell’autrice (Su un raggio di sole) che verte esclusivamente nello spazio abbia la stessa aurea e le stesse colorazioni, per questo ha molto meno aspetto fantascientifico ma incentrato sulla realtà visionaria con abbondanza di un contesto magico e fuori dal normale. E si differenzia totalmente, invece, dal tratto autobiografico che abbiamo visto in Trottole.

Come nei precedenti volumi della stessa autrice, però, non mancano i messaggi e le tematiche importanti che emergono pagina dopo pagina anche se cerca di mescolarle e posizionarle in un contesto differente e difficile dal solito. Il perno centrale, come vi ho già menzionato poco fa, è l’ascolto e – nonostante la diffidenza iniziale fra le due – iniziano ben presto a conoscersi e a parlarsi apertamente su ciò che sono, su ciò che si aspettano, sulle loro paure e si confidano l’una con l’altra. Le tematiche importanti trattate sono – in alcuni casi – similari anche ai volumi precedenti: si veda l’orientamento sessuale, l’accettazione sia di sé stessi che come individuo all’interno della comunità, l’inadeguatezza e il bisogno dell’essere umano come fonte di sfogo e ascolto dei problemi. 

E’ una storia che ci lascia con tanti spunti su cui riflettere e sui quali difficilmente ci soffermiamo.

Le illustrazioni e i disegni sono tipici di Tillie Walden dove si riconosce il tratto sia per la peculiarità nell’utilizzo dei colori, sia per quanto riguarda i tratti che riconosciamo in tutti i suoi libri, dal primo all’ultimo. Per chi ha letto i suoi volumi la sua penna e il suo stile si riconosce ad occhi chiusi e non ci si riesce a non affezionarsi alle due donne protagoniste di questo volume. Le emozioni e le sensazioni delle protagoniste sono le cose che hanno più impatto, all’interno della storia stessa. Si prenda ad esempio lo sguardo degli uomini che cercano il piccolo gatto lasciano intimorite non solo le donne ma lo stesso lettore, specialmente di sesso femminile che si sentono sotto giudizio. Insomma, le emozioni delle protagoniste non vi lasceranno indifferenti. ( o almeno io mi ci sono sentita perché mi ha ricordato in particolar modo tutte le volte in cui mi è accaduto e in cui la paura prende il sopravvento). O si prenda, ad esempio, i momenti in cui le ragazze si confidano fra di loro su cose con cui è difficile parlare con altri.

Nonostante la fantasia sulla quale si sviluppa la storia e il viaggio strano e psichedelico che le due protagoniste dovranno affrontare, le due non hanno un discorso che sembri forzato agli occhi di chi legge. Sono spontanei e impostate con le giuste tempistiche per cui nulla risulta forzato, anzi trovo che i momenti migliori in alcuni punti siano quelli di silenzio in cui si comprende quanto sia importante il contesto, l’ascolto e ciò che accade. Per quanto riguarda i colori, invece, si possono amare o non amare e il chiaroscuro finisce per essere commisurato alla quantità e ai momenti in cui ci sono eventi positivi o negativi – ma questo bene o male avviene in tutte le graphic novel. Qui vengono utilizzati più colori accesi, non pastello ma forti e incentrati con un impatto visivo determinante.

Are You Listening? by Tillie Walden : r/ImaginaryFeels

Il libro è un concentrato caleidoscopico di eventi che racchiudono emozioni e tanto ascolto che porterà queste due ragazze a rapportarsi differentemente con le persone che hanno attorno e con loro stesse. Una storia di accettazione originale e particolare che potrà confondervi per tutti i colori ma non per il messaggio che trasmette. Consiglio molto questa lettura, specialmente agli amanti delle graphic novel oltre a chi vorrebbe essere ascoltato.

Tillie Walden rappresenta una fuga da una quotidianità che ci sta stretta e il bisogno di ascolto spasmodico di qualcuno che ci è vicino ma che non ci sente. Ci illustra il bisogno di raccontarsi e di esporsi con le altre persone in una realtà differente ma non troppo dalla realtà che ci accompagna giornalmente. Un racconto che è una parentesi di un mondo difficile ma in cui occorre lottare per cercare di rimanere saldi.

Il mio voto per questo libro è di: 4 balene e mezzo.

quattro e mezzo

Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

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Cosa ne pensate? Potrebbe piacervi questa avventura dai colori in contrasto tra chiaro/scuro. Io vi aspetto come sempre qui, ovviamente.

A presto,

Sara ©

IL SALOTTO DELLE PARTICELLE: LA TOP 5 DELLE LETTURE DEL 2022.

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Oggi, con il mio salotto voglio portarvi, essendo ormai giunto l’anno nuovo, il TOP 5 delle letture che ho avuto l’anno scorso e che spero abbiate letto o che magari leggerete anche voi, ovviamente. Siete pronti a scoprire quali sono state le letture che mi hanno colpito di più? Ovviamente non le metto in ordine di preferenze perché ho apprezzato tutti allo stesso modo con la stessa votazione e per motivi differenti l’uno dall’altro, però ve li lascio qui:

Un pareggio mega enorme per:

  • vincent-cover-webSono Vincent e non ho paura di Elle Koens edito Camelozampa è stata una di quelle letture inaspettate che mi hanno sorpreso sotto tutti gli aspetti e che sono davvero entusiasta di aver affrontato.

Il bullismo e la solitudine fanno da padrone per questo piccolo volume e ci insegnano molte cose che non dovrebbero succedere ad un bambino. Un libro che dovrebbe essere assolutamente letto all’interno delle strutture scolastiche, che dovrebbe portare una spinta di cambiamento radicale ed emotivo dentro ogni bambino che faccia sentire qualcuno inferiore pur di sentirsi migliore, cosa che poi non è e a tutti quei bambini che stanno in silenzio o ridono di questi comportamenti vigliacchi e disdicevoli che, aiutano a rafforzare il debole ma che non servono e – anzi – rendono distruttivo il comportamento collettivo di tutti. E’ una storia che si lascia amare e che ci consente di entrare in empatia con Vincent e con le sue paure – anche se dice di non averne.

Trovate qui la recensione se volete saperne di più: SONO VINCENT E NON HO PAURA di Enne Koens

9788856685107_0_536_0_75Volume sulla stessa scia che ho amato è Legati ad un filo di Emilia Cinzia Perri edito Il battello a Vapore che merita di essere letto altrettanto e che se la batte molto bene con questo volume – infatti la votazione è stata la medesima. Anche qui il bullismo fa da padrone e si concentra sul lavoro o sulla passione di un bambino o ragazzino che può essere anche qualcosa che potrebbe fare una ragazza o viceversa. Non ci sono pregiudizi di genere in questo basta l’amore per le cose che uno fa e che le piace fare. E’ una storia anche qui di un significato che non passa inosservato e che amereste una pagina dopo l’altra. Anche qui le tematiche sono molteplici e non mancheranno tante cose belle da scoprire dei personaggi e su cosa faranno per migliorare.

Sicuramente Vincent del volume sopra assieme a Fred, potevano essere dei veri amici che si sarebbero piaciuti e aiutati a vicenda.

Trovate qui la recensione del volume se volete saperne di più: LEGATI DA UN FILO di Emilia Cinzia Perri


9788832734867_0_536_0_75

  • Scirocco di Giulio Macaione è stata una di quelle graphic novel Bao Publishing in cui a chiunque piacerebbe perdersi.

In Scirocco non si parla solo del Caffè dal quale il libro prende il nome ma della storia di tre generazioni messe a confronto e a dura prova: una figlia, un padre e una nonna. Tutti e tre con le loro difficoltà da affrontare e tutti con un immenso dono che è la vota da sfruttare per il quale si devono ricordare di combattere e di portare avanti i loro sogni, lunghi o brevi che essi siano.

E’ stata una graphic novel intensa e ricca di significato, che sicuramente molti potrebbero apprezzare o da cui – anche chi ama poco le graphic novel potrebbe scoprirne qualcosa di unico e ben fatto.

Trovate qui la recensione se volete saperne di più: SCIROCCO di Giulio Macaione


  • 5394650-9788817157193-285x424-1Pax, Il viaggio verso casa di Sara Pennypacker edito Rizzoli, è il secondo volume che vede come protagonista la piccola ma ormai grande e adulta volpe Pax e, come controparte, quello che era il suo migliore amico umano Peter.

Mentre il primo volume era molto incentrato sulla fiducia umano – animale, questo secondo volume vede i due amici nettamente separati, più grandi e consapevoli e alla ricerca di loro stessi seppur si sentano di aver in qualche modo tradito o avuto meno la fiducia dell’altro. Pax ormai ha una volpe femmina come compagna e tre piccoli di cui una femminuccia più fragile e due maschietti più forti mentre Peter è alla ricerca del suo posto nel mondo e non vuole rimanere confinato in quel posto perchè gli provoca brutti ricordi e preferisce di gran lunga partire e girare il mondo – di cui trova una compagnia che purifica e pulisce i luoghi dopo la guerra dall’inquinamento e dai veleni nella terra e nell’acqua. E’ così che i due si troveranno di nuovo sulle stesse strade e dovranno affrontare ciò che avevano lasciato in sospeso.

Trovate qui la recensione se volete saperne di più: PAX, IL VIAGGIO VERSO CASA di Sara Pennypacker 


  • la-casa-di-pine-island-cover-webLa casa di Pine Island di Polly Horvath edito Camelozampa è una storia di cinque sorelle orfane che restano sole a casa della Prozia ma sono tutte minorenni e rischiano di essere mandate in adozione tutte in posti diversi.

E’ una storia su quanto l’amore tra sorelle sia importante e quanto la forza di questo riesca a tenere unita un’intera famiglia. E’ la storia di amore famigliare, di un paese che farà del suo meglio per aiutarle e di quanto la redenzione, i sentimenti e quant’altro c’è di simile. Una storia che vi permetterà di amare ognuna delle cinque piccole sorelline, delle loro torte, dei loro sentimenti e di tutto ciò che concernerà Pine Island.

Trovate qui la recensione se volete saperne di più: LA CASA DI PINE ISLAND di Polly Horvath


  • 9788831209977_0_424_0_75Ultimo sangue di Diego Di Dio edito La Corte Editore è uno di quei libri che non mi aspettavo. 

Alisa e Buba sono due sicari professionisti e hanno una nuova missione da portare a termine seppur avrebbero voluto porre fine a questa storia e uscire dal giro. Entrambi finiscono in un giro molto più pericoloso di quel che credevano con Don Pasquale e il rapporto fra i due li avvicina sempre di più piuttosto che allontanarli e questo rende i due personaggi più umani, più vicini di qualunque altra cosa e ci permette di amarli pagina dopo pagina, nonostante la storia non sia così semplice. E’ un volume di mafia ma di sentimenti ed emozioni di vita, da leggere sicuramente.

Trovate qui la recensione se volete saperne di più: ULTIMO SANGUE di Diego Di Dio


Cosa di questi avete letto o leggerete? Fatemi sapere quale dei vostri libri sono stati i migliori del 2022! Io come sempre vi aspetto.

A presto,

Sara ©

RECENSIONE #609 – ISOLA V.1 DI BRENDEN FLETCHER E KARL KERSCHL.

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Come vi vanno le letture? Io sono qui per portarvi una nuova lettura che ho davvero apprezzato e di cui sono felice di parlarvi. Acquistato anche qui tempo fa, ho finalmente preso coraggio nel leggerlo e mi chiedo ancora perché non l’abbia fatto prima. Spero possa incuriosire anche voi:

isola-bao-publishing-670x1020-1Titolo: Isola
ISBN:
978-88-3273-395-2

Autori: Brenden Fletcher, Karl Kerschl
Colore o B/N: Colore
Data di pubblicazione: 04/06/2020
Disponibile in digitale: Sì
Formato e rilegatura: Cartonato 17 X 26
Genere: La natura dell’amore e la crudeltà della natura
Pagine: 160
Link d’acquisto: https://amzn.to/3tiGx1x
Trama: Una ragazza e una tigre, improbabili viandanti per lande desolate dopo una lunga guerra, in un paesaggio allo stesso tempo devastato e bucolico. Ma la ragazza è il capitano della guardia della regina di Maar, e la tigre… è molto più di quello che sembra. Tra intrighi di palazzo, guerre millenarie e misticismo dai risvolti terrificanti, Isola è una serie creata da Brenden Fletcher e Karl Kerschl, nominata a più premi Eisner, che si lascia scoprire lentamente, che non ha fretta di scoprire tutte le proprie carte. Un modo di narrare sontuoso, consapevole e maturo, per una storia che si dipana con l’inesorabile, letale maestosità di un’onda che si erge per infrangersi sulla battigia.

RECENSIONE

La storia ha inizio con un incubo. La capitana Rook sente dei rumori nel bosco e, dopo aver sentito il guaito di una volpe che sembra osservarla nota la tigre nera che sta proteggendo trafitta da un mare di frecce e giace morta in una palude. E’ lì che si sveglia e nota ancora la sua tigre lì, accanto a lei per cui si prodiga a preparare pasti e quant’altro chiamandola Regina o Sua Maestà. Si rivolge a lei in questo modo perché la tigre nasconde la sovrana Olwyn, creduta morta e Rook è considerata una traditrice quando vorrebbe solo raggiungere la salvezza per se stessa e per la sua regina. Fuggono dal Regno di Maar e sono a quattro giorni di cammino da Kasing e le due stanno cercando di arrivare a Isola perse stesse e per cercare di trovare le spiegazioni che servono loro per tutto ciò che le sta accadendo.

Cosa è successo alla regina di Maar? Come potrà un semplice capitano non addestrato a tutto questo a cercare di salvare la regina da un destino crudele che non le appartiene davvero? Quali consapevolezze raggiungeranno nel corso del loro viaggio?

Isola volumen 1 | Zona Negativa

La trama è piuttosto vaga e se uno deve decidere se leggere questo volume o meno e basarsi su queste informazioni vi assicuro che resterà sempre piuttosto titubante. A convincermi alla lettura sono state le immagini della storia trovate su internet al riguardo perché ha delle illustrazioni davvero magnifiche e dei colori che catturano pagina dopo pagina. 

La copertina la trovo ben fatta anche se tra le tante presentate e mostrate alla fine del volume ne ho vista qualcuna che avrei apprezzato decisamente di più. Sulla copertina vediamo la regina Olwyn con la testa da tigre che è ciò che è poi, e la Capitana Rook che la protegge pur di portarla a destinazione. Spalla a spalla riusciamo a notare meglio la regina piuttosto che il capitano ma le due nascondono più segreti di quello che sembra e li scopriremo solo leggendo. Il titolo è la destinazione stessa delle due protagoniste di questa storia e sembra essere non solo una semplice e mera isola ma qualcosa di più che sembra essere diventata persino più pericolosa e desolata di quanto invece speravano. Un titolo in piena linea con la storia e insieme alla copertina creano un volume degno di essere letto.

L’ambientazione è del tutto fantastica, ci troviamo fuori dal Regno di Maar lungo le terre desolate mentre l’epoca non è specificata ma in ogni caso non andiamo oltre spade, archi e frecce e non mancherà anche qualche sciamano e della strana magia o maledizione, chiamiamola come preferite, ecco.

Isola Vol. 1 review: A magical adventure to a mystical land

I personaggi di questa storia sono differenti e diversi fra loro e lungo il cammino delle due donne incontreremo molte persone ostili e/o di aiuto. Nonostante questo, alla fin fine i personaggi più importanti e centrali per questa storia sono due massimo tre di cui vi parlerò qui sotto e che seguiremo lungo il loro viaggio verso una speranza di futuro migliore rispetto a dove si trovavano.

Olwyn è la regina di Maar ed è un personaggio piuttosto controverso seppur sia quella che tesse le fila di tutta la storia Vittima di un sortilegio che l’ha resa la tigre nera e blu che Rook finisce per scortare, che non può parlare ma che è fedele al suo regno e alle sue terre nonostante ci si devono allontanare perchè le danno la caccia. E’ un personaggio forte, determinato e caratteristico con una capigliatura che piace e di cui mi sono innamorata. Insomma non si può non amare il mistero che questo personaggio nasconde ma che impareremo a conoscere e a portare con noi pagina dopo pagina. Suo fratello Asher è qualcuno che non conosceremo da subito che ma che capiremo presto finirà per essere molto importante ai fini del libro e della storia stessa, visto che da questo derivano poi tante altre cose che accadono pagina dopo pagina.

Capitano Rook è una ragazza che è più che esserne troppo consapevole, in alcuni momenti sembra essere stata lanciata nella protezione della tigre/regina all’ultimo momento. Ma mano a mano che si procede nel corso della lettura si riesce a comprendere quanto le due siano estremamente legate da un filo importante e dolce. Rook è determinata alla salvezza e pone prima la sua regina che di lei stessa, farebbe di tutto. E’ devota, innamorata, forte e coraggiosa. Non si lascia buttare giù ed ho apprezzato la sua determinazione più di ogni altra cosa. Nonostante la sua deferenza verso la regina sembra a volte essere troppo, alla fine il personaggio finisce per essere più coinvolgente del dovuto perché reso umano dai suoi comportamenti impulsivi, frettolosi, a volte anche sbagliati per entrambe.

Isola: in arrivo un nuovo, affascinante fumetto fantasy

Il perno centrale di questa storia è il viaggio verso Isola dopo la guerra che ha sconvolto tutte le terre e ha sconvolto l’ordine di Marr e privato del potere autoritario la Regina al trono. Dietro tutto questo ci sono spiegazioni ben più grandi e Asher, il fratello della Regina Olwyn sembra avere molte più cose da dire in tutto quello che è successo.

Lo stile e la grafica utilizzati sono davvero eccezionali. Poche volte mi è capitato di rimanere sbalordita per via dei disegni e dei colori all’interno di una graphic novel e questa è decisamente una di quelle storie con colori e illustrazioni che preferisco in assoluto sia come stile che nel suo complesso. I colori passano da tonalità tenui a colori più forti e determinati che lasciano piacevolmente colpiti soprattutto nell’ultima parte del volume che riporta tutte tonalità tra l’azzurro e il blu che riescono a rendere l’acqua quasi reale, così come i disegni stesi visto che sembra di esserci immerso all’interno del volume una volta che si decide di intraprendere la lettura.

La storia inizialmente non si riesce a comprendere benissimo il motivo per cui la guardia e la tigre finiscono per essere in fuga: da cosa scappano? Perché sono dirette a Isola? Come mail il mondo sembra così desolato e privo di vita? Inizialmente le domande sono davvero molteplici e non si può fare a meno di chiederselo per buona parte del volume cosa sia successo al palazzo di Maar da cui le due fuggono e sembrano essere ricercate. Il tutto viene dispiegato mano a mano, a volte anche troppo lento il che consente si di comprendere le dinamiche fra le due ma di lasciare che non si capisca il vero motivo di diverse cose che finiscono per trascinarci fino alla fine del libro in cerca di ulteriori spiegazioni che possiamo avere solo aspettando il volume successivo. L’unica cosa che non sono riusciti a combinare davvero bene è stato il mix di trama tra quello dei personaggi e le loro relazioni, sentimenti e quello che invece deriva dalla trama che resta con delle domande di cui attendiamo una risposta. 

Ho trovato, nonostante questo, il volume completamente dinamico e ricco di azione e colore cosa che non mi è affatto dispiaciuta e mi porta a voler legger il volume successivo per saperne sempre di più. Probabilmente è anche l’effetto che speravano gli autori o chissà ma sapremo con Isola 2 il volume successivo.

Don't Miss This: “Isola” by Fletcher, Kerschl, and MSassyK – Multiversity  Comics

Questa graphic novel è stata davvero un’ottima lettura per chi ama questo genere di lettura, sia per chi apprezza il fantasy, l mistero e la magia che si aggira ai limiti tra sciamanico e demoniaco anche se effettivamente le due categorie differiscono particolarmente l’una dall’altra. E’ stata una lettura coinvolgente e interessante, consiglio.

Brenden Fletcher e Karl Kerschl riescono a creare un connubio unico e coinvolgente che sia visivamente che emotivamente coinvolge e cattura. Non si può non amare le due protagoniste di questa storia che ci porteranno alla ricerca di un posto sicuro anche se – apparentemente – di sicuro non sembra esserci molto per loro. Unitevi a Rook e Olwyn, due bellissime e coraggiose donne che non si lasciano scoraggiare da quanto accaduto ma cercano di combattere per un mondo migliore cercando di ottenere anche la giustizia che meritano. Siete pronti ad unirvi a loro?

Il mio voto per questo libro è di: 4 balene e mezzo.

quattro e mezzo

Libro acquistato

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Aiuterai a sostenere il Blog a ricevere una percentuale che potrà essere utilizzata per acquistare libri di cui vi parlerò!


Cosa ve ne pare? Potrebbe fare al caso vostro? Io non vedo l’ora di leggere anche il secondo di questa serie che mi ispira davvero molto.

A presto,

Sara ©

RECENSIONE #605 – TRILOGIA FUMETTI THE UMBRELLA ACADEMY (LA SUITE DELL’APOCALISSE / DALLAS / HOTEL OBLIVION) DI GABRIEL BA’ E GERARD WAY.

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Altro giro altra corsa e, in questa settimana si va avanti a testa alta con una nuova recensione che spero possa farvi piacere. Ho messo tre libri in una sola recensione per evitare di essere ridondante al riguardo della serie e creare una cosa omogenea quindi spero possiate apprezzare lo sforzo e anche la lunghezza della recensione che punta a descrivere non solo una graphic novel ma bensì tre, un’intera trilogia. Pubblicata da Bao Publishing vi lascio questo:

umbrella-academy-1200x675-1Titolo volume uno: Umbrella Academy –La suite dell’apocalisse
Titolo Volume due: Umbrella Academy – Dallas
Titolo volume tre:
Umbrella Academy – Hotel Oblivion
Autore:
Gabriel Bá e Gerard Way
Data di uscita: 2017 – 2020
Pagine primo volume: 184 – Pagine secondo volume: 168 – Pagine terzo volume: 168

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Trama: Gerard Way ha creato, con Umbrella Academy, un concetto postmoderno di supereroe, diventando uno dei fumetti più dirompenti e famosi degli anni Duemila. BAO inizia ,con questo volume, un programma in tre volumi che culminerà nel 2018 con l’attesissimo terzo capitolo della saga, ancora inedito negli USA e in corso di ultimazione da parte degli autori. Questo è uno dei progetti più attesi da tutti i veri amanti del fumetto americano e supereroistico in particolare, e l’edizione BAO sarà da non perdere.

RECENSIONE

La storia si basa sulle vicende di bambini adottati alla nascita da Hargraves, scienziato di fama mondiale e ricco imprenditore, dopo notizia che 43 donne single diverse in tutto il mondo  avevano partorito in giro per il mondo dei bambini quando nel corso di quella stessa giornata neanche erano incinte. A bordo de La Minerva, Sir Reginald Hargraves detto Il Monocolo ne reclutò sette ma il motivo dell’adozione fu sempre piuttosto vago se non quello del salvare il mondo. Da cosa non ci è dato saperlo. Resta il fatto che di questi sette ragazzini, sei avevano delle capacità non indifferenti e il numero sette era sempre colei che se ne stava in disparte e il loro padre adottivo è colui che non solo li metterà in risalto ma finirà per sfruttarli fin dai primi albori. La storia però comincia vent’anni dopo, quando tutti e sette ormai con vite apparentemente separate si ritrovano sotto il tetto della loro vecchia casa, l’Umbrella Academy, per la morte del loro padre.

Cosa scopriranno dopo la morte del loro padre? Quali cose sono state tenute nascoste all’interno della loro stessa famiglia? Quali misteriose cose continueranno ad accadere e per cosa dovranno lottare i sette fratelli per cercare di evitare l’Apocalisse imminente e tutto ciò che sta accadendo nel loro mondo?

The Umbrella Academy Vol. 1-2, la recensione - SpaceNerd.it

La trama del primo volume, così come quella dei volumi successivi, è semplice e ci mostra i due autori della serie e nella struttura di tutte e tre le brevi sinossi si mostra ciò che andrà ad accadere all’interno del volume stesso. Il primo infatti si concentra sull’apocalisse, il secondo fa riferimento a Dallas e all’assassinio di Kennedy e il terzo volume all’Hotel Oblivion, misteriosa struttura fondata da Hargraves lasciata anch’essa in eredità dei sette che dovranno scoprirne di più.

La copertina per quanto riguarda tutta la trilogia si basa sugli eventi salienti e sui personaggi che per quel volume saranno sicuramente un cardine fermo e un punto su cui riferirsi o, se così si può dire, i motivi di ciò che accadrà. Ecco che vediamo Vanya nella prima copertina, così come viene soprannominata da suo padre adottivo, ovvero Il Violino Bianco nella sua lucentezza e colore che la contraddistingue. Sulla seconda notiamo i tratti del Numero Cinque, il fratello viaggiatore del tempo che rischia di mettere ancor più problemi nell’ambito temporale perché potrebbe finire per uccidere Kennedy. Ma perché succederà questo? Lo scopriremo ovviamente. La terza invece ci pone in evidenza Voce, ovvero numero Due Allison, nel cui ventre notiamo l’Hotel Oblivion di cui scopriremo di più mano a mano che si proseguirà all’interno della lettura. Il titolo dei volumi sono, come potete vedere, strettamente collegati alle copertine che vi ho appena spiegato. E’ un connubio ben strutturato e composto in modo tale che visivamente sia piuttosto semplice e diretto al lettore.

La storia si struttura su più livelli ed ha inizio con la nascita dei vari componenti della Umbrella Academy nell’anno 1989, in un mondo alternativo rispetto al nostro e si compone su più livelli e anni, passando subito venti anni dopo.

Umbrella Academy, spiegata - Fumettologica

personaggi che si trovano all’interno del volume sono decisamente tanti e, parlandovi di tutti i volumi assieme, è anche difficile non riuscire a trovare tutto il mix abbastanza confusionario. Su quello che non c’è da temere sono i sette fratelli tutti importanti per la realizzazione della storia ma cui devono la loro crescita forte e misteriosa a Sir Hargreves. E’ un personaggio emblematico, chiuso in se stesso e del tutto misterioso ma ha il suo fascino e trovo che fra la versione del film e quella del fumetto gli sia stata data una versione anche più umana nella serie TV che nel fumetto. Viene presentata anche la madre robot dei ragazzi e Pogo, la scimmia degli esperimenti dello stesso che si è curata della crescita dei ragazzi fin dall’infanzia. Fulcro di tutto, però, sono i vari personaggi del fumetto ovvero i sette fratelli, dati per ordine di numero ma non di importanza:

Numero Uno: Luther. E’ la forza bruta e il capo squadra oltre che capo famiglia anche se non riesce a gestire bene né l’uno nell’altra cosa. E’ un testone dal fisico enorme, scimmiesco e tante volte con la zucca vuota. Nonostante questo resta un bonaccione.

Numero Due: Diego. Maestro dei coltelli, è il fratello impulsivo che non riflette minimamente prima di agire. E’ un personaggio che è legato molto alla figura femminile del robot che loro chiamano mamma ed è un personaggio che cerca sempre di mettersi in mostra per cercare di superare gli altri, cercando di dimostrare sempre qualcosa di cui, alla fin fine, non ha bisogno.

Numero Tre: Allyson detta anche Voce. Voce proprio perché il suo potere è lì, nel cercare di persuadere gli altri con delle frasi particolari a fare ciò che lei stessa vuole. Un potere davvero sorprendente se ci pensate ma non utilizzato – spesso – nel modo giusto. Si pensi che Allyson ha una figlia che non vede quasi mai e ha da sempre avuto un debole per suo fratello Luther.

Numero Quattro: Klaus. E’ anche detto il medium perché vede i morti e può parlare e comunicare con loro così come può fare tante altre cose relativi alla morte che non vi spoilero perché è carino e interessante scoprirlo con lo stesso personaggio all’interno della lettura e / o della serie TV. Era un personaggio sicuramente più interessante all’interno della serie che all’interno del fumetto che viene messo da parte e a malapena considerato.

Numero Cinque è un personaggio che apparentemente non sembra avere un soprannome o un nome alternativo. Ritorna all’Umbrella Academy nelle vesti di un ragazzo nel pieno della sua pubertà come quando era sparito da casa per i suoi viaggi ma con sessant’anni sulle spalle vissuti in un altro arco temporale, diverso da quello che conosceva.

Numero Sei: Ben. Ben lo vedremo molto poco, solo quando era bambino perché è il fratello venuto a mancare da bambino. E’ lì che i sette fratelli ormai rimasti in sei hanno subito una profonda rottura e sono rimasti sconvolti. Ben aveva il potere di creare dei tentacoli dalla pancia e far sì di creare un mostro potente e devastante. Peccato che ora Ben possa vederlo solo Medium e non sia affatto piacevole, almeno non sempre visto che si tratta di tuo fratello.

Numero Sette: Vanya detta anche Violino Bianco è quella che fino a un certo momento della propria vita credeva di non avere alcun potere. Viene finalmente convinta a mostrare il proprio potenziale nella musica essendo bravissima e portata per il Violino ed è lì che si trasforma in ciò che è finendo quasi per distruggere ogni cosa. Il suo potere è davvero sorprendente e forte, tutti ne devono stare in guardia ed è uno dei personaggi che nella serie a fumetti se non nel primo, vedremo molto poco. E mi dispiace di non vederla perché nella serie merita.

The Umbrella Academy - Fumetto vs Serie TV parte 1: i personaggi -  MegaNerd.it

Il perno centrale dei fumetti sta nel risolvere una serie di rocamboleschi eventi lasciati in eredità dal proprio padre adottivo ai vari componenti della Umbrella Academy che finiranno per metterli a dura prova ma che riusciranno in qualche modo a riunire una famiglia ormai separata e decisamente non amalgamata. Se riusciranno negli eventi ci è dato saperlo solo se si deciderà di leggere i volumi, ovviamente.

La grafica della trilogia del fumetto non fa impazzire, ricorda lo stile alla Batman o simili nel suo essere decisamente cupo, per i suoi tratti e per lo stile di disegno ha linee meno spigolose e più morbide rispetto molti altri. La storia, se non avessi visto prima la serie TV, difficilmente l’avrei presa in considerazione visto lo stile e la penna utilizzata per i disegni e trovo che sia nei colori che nella composizione della storia il tutto renda molto di più all’interno della serie TV.

La serie mi ha coinvolta seppur nella terza stagione abbia trovato delle incongruenze e non abbia una trama che cattura e ci faccia dire: Wow! In questo, mi tocca dire che anche nella storia generale c’è molta meno confusione e molti più dettagli all’interno della serie TV che non troviamo spiegati nel volume e la cosa riguarda specialmente i personaggi visto che non sono per nulla resi al loro meglio e in alcuni punti sembrano essere lasciati al loro destino. Nonostante nella serie TV a trascinare tutto è Cinque, trovo che in questi tre volumi abbia avuto difficoltà anche lui ad emergere nel giusto modo, sia per quanto riguarda l’apocalisse, sia per tutto il resto e lo notiamo leggermente più presente nel secondo volume. Altro personaggio carente all’interno del fumetto ma presente nella serie è Vanya che finisce non solo per essere la portatrice di un potere fuori dal normale ma che non si vede quasi per nulla perché si dà spazio a tutta un’altra serie di cose, mettendola da parte. Stessa fine viene fatta da Klaus, decisamente più forte e determinante nella serie TV seppur non sia il personaggio più In del mondo. L’unico che si nota maggiormente nei fumetti oltre Luther è Cinque ma su questo fronte mi aspettavo molto di più. Così come l’inserimento nella terza stagione della Sparrow Academy che nei fumetti vedremo solo nell’ultima pagina e che mi crea maggiori domande al riguardo ponendo punti interrogativi e domande ancora maggiori rispetto a tutto quello che ne è derivato, invece, dall’altra parte.

Dal fronte della storia immaginavo il tutto completamente differente da cosa invece sono andata a leggere, visto sempre che per prima ho visto la serie. Nonostante le varie stranezze e molte cose totalmente differenti da quello che ci si aspetta – e che mi aspettavo visti i presupposti della storia generale concentrata molto anche sull’aspetto temporale, dei viaggi e quant’altro (cosa che vedremo poco) posso dire di essere rimasta colpita e incuriosita da come sia stato presentato Hargreves e di come tutto ciò che ruotava attorno a lui sia stato per la maggiore Bypassato – cose che non erano necessarie e quindi posso comprendere la scelta – ma interessanti da scoprire per conoscere meglio la realtà effettiva in cui nascevano ed erano inquadrati i vari personaggi della storia.

The Umbrella Academy vol 2 - Dallas: La recensione - ComixIsland

La trilogia di fumetti finisce per essere una storia degna di essere letta ma, caso più unico che raro, se dovessi consigliare finirei per dire per questa volta guardate prima la serie e poi leggete i fumetti. So che con questa affermazione magari gli amanti della serie fumetto mi potrebbe volere male, ma almeno per come l’ho vissuta io e per la tipologia di vari fumetti letti nel corso del tempo posso dire questo. Consiglio in ogni caso la conoscenza della storia e la lettura della stessa se ne siete curiosi e se amate storie su strani poteri, fantascienza e simili.

Gabriel Bá e Gerard Way creano una storia originale, particolare, fantascientifica e piena di poteri strani e misteriosi fratelli che assieme possono cambiare loro stessi, il mondo che li circonda e tutto ciò che neanche loro credevano possibile. Riusciranno anche a ritrovare loro stessi e a combattere il giusto anche dentro di loro? Siete pronti ad unirvi alla Umbrella Academy?

Il mio voto per questo libro è di: 3 balene e mezza.

tre e mezzo

Volumi acquistati

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Cosa ne pensate? Potrebbe piacervi? Fatemi sapere, io come sempre son qui che vi aspetto e vi mando un bacione grande!

A presto,

Sara ©

WWW WEDNESDAY #93

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Come va? Qui si sta a duemila e si va avanti con il lavoro ma non vi mollo e le letture saranno sempre parte integranti del tutto. Qui le ferie mano a mano stanno giungendo al termine ma posso dire dalla mia che mi sto riposando molto.  Vi lascio questa rubrica, ideata da Should Be Reading – che spero vi piaccia e  con la quale potete dirmi anche voi quali sono le vostre letture. Ecco che vi parlo delle mie, spero anche voi lo facciate nei commenti:

What are you currently reading? Che cosa stai leggendo?

Vento del Nord

9788865439692_0_536_0_75Attualmente sto leggendo Vento del Nord di Gary Paulsen, edito Il battello a vapore che questa estate mi ha colpito in libreria e avevo resistito dal comprarlo ma non ho resistito più ed è venuto via con me qualche giorno fa. Spero sia bello come credo e ve ne parlerò nei prossimi giorni! Ho tantissimo da recuperare.

Altro libro che sto leggendo è attualmente è il volume di Paper Girls 3 che sto cercando di completare la serie ovviamente e spero mi piaccia nella sua totalità generale. Edito Bao Publishing, spero la serie sia carina ovviamente, visto che la serie TV è stata fermata alla sua prima stagione.

Altro libricino che leggerò sarà questo: La ragazza delle arance di Jostein Gaarder edito Longanesi, di cui sono davvero curiosa da un bel po’ di tempo. Qualcuno lo conosce o lo ha già letto?41mggovjwl


What did you recently finish reading? Cosa hai appena finito di leggere?

51qg-rtahfl81dcxr7zc7lHo finito di leggere, la scorsa settimana diversi volumini di cui vi parlerò nei prossimi giorni, quindi non temete di non sentirne parlare, perché è impossibile. Ho avuto modo di leggere Paper Girls 2, il secondo volume della serie di Brian K. Vaughan e Cliff Chiang per l’appunto di Paper Girls di cui vi ho parlato anche sabato per via della sua trasposizione cinematografica che – purtroppo – non proseguirà.

Altra lettura che ho intrapreso è stata Cento poesie d’amore per Ladyhawke di Mari Michele che mi incuriosiva da un bel po’ e non potevo fare a meno di lasciarmi sfuggire. Non ho resistito ed ho dovuto leggerlo subito, quindi presto ve ne parlerò, una raccolta di poesie eclettica da radici classiche.

Altro libro che ho letto è Darkness di Leonardo Patrignani, una lettura Dea Planeta che volevo anche qui intraprendere da un po’ ma che per un modo o per un altro non ero mai riuscita a leggere in tranquillità. Non che ora sia in serenità con le letture ma ho trovato uno spazietto piccolo per ritagliarlo per delle letture che mi interessava fare in questo momento e nei prossimi giorni mi metterò in paro con altre recensioni di altri volumi.

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What do you think you’ll read next? Cosa pensi leggerai in seguito?

Sto facendo proprio ora un check delle letture che devo intraprendere – TANTISSIMISSIME ANCORA – e andrò a priorità di cose che ho da recuperare e vi assicuro che mi sono fatta un piano letture che generalmente non faccio e spero di riuscire a seguire. Quindi abbiate fiducia in me e pregate che questo funzioni perché avrei risolto metà delle mie cose se tutto funzionasse in maniera corretta. Peccato che il tempo è sempre poco e riuscire a gestire il tutto è davvero stancante ! Vi terrò aggiornati sulle prossime letture…


Che ne pensate di queste letture? Voi cosa state leggendo? Cosa leggerete? Rispondete alle domande se volete, che io vi aspetto, come sempre!
A presto,

Sara ©

RECENSIONE #599 – SCIROCCO DI GIULIO MACAIONE.

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Finalmenteeeeeeeeeeee eccoci qui con una nuova uscita! Sono davvero felice di parlarvi di questo volume che non mi aspettavo così dolce e bello, ricco di emotività. Siete pronti a scoprirlo? Ve ne parlo subito:

9788832734867_0_536_0_75Titolo: Scirocco
Autore: Giulio Macaione
Data di uscita: 
Pagine: 217
Editore: Bao Publishing

Link d’acquisto: https://amzn.to/3RamgWt
Trama: Tre generazioni di una famiglia atipica, tra Venezia e la Sicilia. Mia studia danza, ha un padre affettuoso che non si concede di lasciarsi amare, e una nonna straordinaria che la sprona a cercare la propria strada a ogni costo. Una notizia inattesa sconvolgerà le esistenze di queste tre persone, costringendole a cambiare le loro vite in modi inaspettati. Giulio Macaione costruisce – alternando visivamente due bicromie, come a voler demarcare i due luoghi dell’anima di questa storia – un racconto allo stesso tempo intimo e corale, doloroso e pieno di speranza. Una storia coraggiosa, sul rapporto con la malattia e la libertà di scelta, anche a costo di ferire i propri cari, che dimostra una volta per tutte la caratura dell’autore, e la sua capacità di cogliere aspetti talvolta ineffabili dell’animo umano, e di raccontarli con poetica precisione.

RECENSIONE

La storia si divide in tre fasi generazionali di una stessa famiglia che includono la giovane Mia appassionata di danza che si allena con costanza e determinazione pur di riuscire ad entrare a La Scala di Milano, suo padre Gianni single ormai da tanti anni che cerca un riscatto nella sua vita monotona al Caffé Scirocco e sua nonna Elsa che nonostante abbia già sconfitto un brutto male, questo decide di ritornare più aggressivo di prima. Elsa non vuole rovinare la carriera nascente della nipote Mia e condizionare quella di suo figlio, quindi decide di tornare in Sicilia, rincorrendo un passato che aveva abbandonato ma mai dimenticato.

Cosa succederà alla donna e come cambierà la vita di tutti i componenti della famiglia? Riuscirà a raggiungere San Mauro e viaggiare da Venezia alla Sicilia per rincorrere un sogno che aspetta da anni? Mia riuscirà a vedere i suoi sogni realizzarsi? Riuscirà suo padre a riscoprirsi e a cambiare, finalmente?

Scirocco di Giulio Macaione - Un intimo racconto familiare tra Venezia e la  Sicilia | Recensione

La trama è semplice, leggera e molto vaga almeno per quanto riguarda la storia in sé: infatti ci mostra su quali luoghi viaggerà e si muoverà la storia e su quali personaggi si concentrerà, non sulla portata principale su cui farà perno il volume. E’ una trama delicata, così come si presenta il volume stesso nella sua veste grafica e nei suoi colori – oltre che nella storia in sé. Ho apprezzato molto la trama perché ci mostra generalmente ciò di cui andremo a parlare ma non ci svela granché, cosa che nelle graphic novel, per la maggiore, è difficile da fare.

La copertina è davvero una piccola meraviglia. Si vede sui ponti dei canali di Venezia la dolce Mia, co-protagonista di questo volume assieme a sua nonna e a suo padre di una storia dolce, che si muove quasi come la danza classica: in punta di piedi. I colori utilizzati per la copertina sono gli stessi che troveremo all’interno del volume e lo stile utilizzato da Macaione colpisce e piace come sempre, forse anche meglio del solito. Il titolo si rifà al Caffé che è in gestione di Giulio, padre di Mia. Non capisco a pieno la scelta del nome del Caffé se non fosse che comunque i bar sono un punto di ritrovo e di partenza ed è lì che i personaggi arrivano, si riuniscono, partono. Così come lo Scirocco è il vento della Sicilia, un vento caldo proveniente da sud-est che scalda i cuori e gli animi, dove poi tornerà la nostra dolce Elsa. Un connubio ben costruito, visivamente accattivante e dolce nella sua composizione.

L’ambientazione di questo volume si divide fra Venezia, in Veneto, e San Mauro in Sicilia; l’epoca è moderna e questo si percepisce dalle piccole cose che circondano Mia e i suoi famigliari, così come il suo migliore amico.

Scirocco: passioni intergenerazionali | Recensione - Orgoglionerd

I personaggi principali sono pochi e strutturati oltre che ben composti trattandosi di poche figure su cui concentrarsi. Per ogni protagonista principale c’è un personaggio di supporto fondamentale e costruttivo: vedi il migliore amico di Mia, l’uomo delle lettere per Elsa e Lorenzo, il vecchio insegnante di danza di Mia che si frequenta con Giulio.

Mia è una ragazza che aspira a diventare una grande ballerina de La Scala di Milano, è per questo che si impegna maggiormente giorno dopo giorno nonostante tutto sia difficile. E’ insicura e ogni piccola cosa la rende ancor più fragile: sa che partendo lascerà suo padre da solo al Caffè Scrirocco e che non potrà avere sua nonna vicino, dopo tutte le difficoltà che ha avuto. Resta comunque determinante il rapporto che questa ha sia con sua nonna che con suo padre e finisce per far da collante anche fra i due che si parlano davvero molto poco.

Elsa è una donna madre e nonna forte, determinata, sagace.  Ha un forte desiderio di evasione dovuto da anni di pesanti cure dal cancro e il fatto che non possa più svolgere la sua professione né in quanto tale né per sfogo. Infatti Elsa era una scultrice piuttosto conosciuta e questo dolore nel non potersi sfogare nella sua arte la spinge alla fuga nel suo paese natio, oltre alle lettere verso l’uomo che amava da ragazza e che, partendo, aveva abbandonato. E’ una donna coraggiosa, che non si lascia piegare neanche dalla malattia che ha sulle spalle.

Giulio è un uomo tendenzialmente molto insicuro, specialmente con i partner e nella sfera intima. Pensa di non essere più all’altezza, di non aver bisogno di un compagno eppure è la cosa sulla quale il suo pensiero ricade maggiormente. Ha un rapporto bellissimo con sua figlia Mia e sono molto legati, un po’ meno con sua madre sulla quale non riesce ad avere minimamente polso, anzi si lascia abbattere (in senso buono).

La lettrice geniale | il blog di Elena Giorgi - Scirocco di Giulio Macaione

Il perno centrale si divide in tre parti, visto che anche la storia stessa si divide poi in tre parti provocate dalle generazioni su cui si basa la storia stessa. Il fulcro centrale si focalizza sul passato per Elsa che la riporta a San Mauro ai vecchi ricordi e all’amore che credeva di aver perduto, sul presente per Giulio e la sua vita al Caffè così come quella sentimentale e sul futuro per quanto riguarda Mia, visto che è per costruirsi qualcosa che decide di dedicarsi alla danza cosa che vorrebbe fare nella vita, tra l’altro. Il tutto è accumunato dalla libertà di prendere piede nelle proprie scelte, facili o difficili che siano.

La grafica utilizzata è molto delicata e leggera sia nei colori tenui, pastello, che passano dal predominante azzurro al giallo quando si passa ai ricordi ma si finisce per mantenere sempre lo stesso standard dolce, leggero, unico e inimitabile che contraddistingue i tratti di Macaione, rispetto a tanti altri autori.

Lo stile della storia viene racchiuso nella trama su più livelli, raccontato coralmente da più punti di vista su fronti di tre generazioni completamente differenti e ciascuna con i suoi piccoli grandi problemi. La forza viene racchiusa quasi esclusivamente all’interno delle scene di pathos o dai dialoghi fra i personaggi che non sono mai ridondanti, mai fuori posto, che finisce per seguire una linea fluida che funziona agli occhi di chi legge. Carico di atmosfera riesce anche lo stesso silenzio perché le immagini finiscono per trasmettere molto più di quello che si pensa.

Il personaggio che colpisce il lettore e che ha finito inesorabilmente per colpire anche me è stato quello di Elsa e la sua immagine da ragazza che viene rappresentata benissimo e viene res ancora tale nello spirito che ha a quando era una bambina. Altor momento apprezzato è il finale in cui Mia con i suoi passi e con la danza riesce a trasmettere molto più della semplice bravura ma l’emozione e i sentimenti tali da sembrare di vedere i movimenti all’interno di semplici fotogrammi disegnati dall’autore, quindi per questo non posso non fare i miei complimenti all’autore.

Con i colori così come per le scene illustrate non si può far a meno di notare la differenza tra Venezia, i colori più freddi e lo sviluppo che intercorre in ciò che accade al Nord Italia, rispetto al calore che trasmette la Sicilia e i suoi abitanti – si vedano le sorelle di Elsa e il loro modo di esprimersi così come il calore che trasmettono rispetto a come viene visto il nord. E lo stesso tratto, oltre i colori, ci mostrano la leggerezza e come la storia stessa sembra muoversi su passi di danza.

Scirocco: passioni intergenerazionali | Recensione - Orgoglionerd

Il libro è un piccolo gioiello che merita di essere letto anche da chi non ama particolarmente le graphic novel per la sua autenticità, originalità e leggerezza nel trasmettere un messaggio evocativo, forte e importante che colpisce ognuno di noi nel suo piccolo, trattando una pezzo di vita famigliare. Consiglio assolutamente la lettura in questione.

Giulio Macaione è con questa storia allarga il suo panorama e si spinge in una storia familiare che unisce tre generazioni differenti con vite e problemi differenti sotto un unico comune legame che finisce per unirli molto più di quanto anche loro stessi credevano. Con questo volume, surclassa persino i precedenti e ci porta un legame nonna-padre-nipote sorprendente. Siete pronti ad entrare al Caffè Scirocco?

Il mio voto per questo libro è di: 5 balene.

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Libro acquistato

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Cosa ne pensate? Potrebbe fare al caso vostro? Pensate possa piacervi questa dolce Graphic Novel? Io vi aspetto!

A presto,

Sara ©

RECENSIONE #588 – RESIDENZA ARCADIA DI DANIEL CUELLO.

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Eccoci qui con una vecchia uscita ma pur sempre attuale. Avevo acquistato questo ebook diverso tempo fa e ho deciso di recuperarlo, visto che ho indietro diverse cosine. Intanto sto recuperando anche qualche altra lettura e nel frattempo mi dedico anche alle nuove che sono uscite delle piccole meraviglie – o almeno spero lo siano – e che voglio leggere il prima possibile. Una nuova graphic novel per voi:

81tc2dblrglTitolo: Residenza Arcadia
Autore: Daniel Cuello
Data di uscita: 2017
Casa editrice: Bao Publishing

Pagine: 167
Link d’acquisto: https://amzn.to/3B3Oblx
Trama: “Residenza Arcadia” è un microcosmo che pullula di emozioni taciute. Lamentazioni, rivendicazioni e le insondabili profondità di animi che guardano il mondo dal silenzio dello spioncino.

RECENSIONE

La storia ha inizio all’interno del condominio chiamato Residenza Arcadia dove c’è il signor Emilio che fa le foto o la signora Mirta che ha sempre da ridire. C’è l’uomo che aspetta sempre un pacco e l’anziana signora che tutti temono, così come Attilio, l’uomo che si dice risolva diverse cose ma sia andato via da diverso tempo o il nipote rockettaro. Un mix strano e originale, che unisce le vicende di una palazzina e di chi la popola, stranezze complete.

Cosa succederà all’interno della Residenza Arcadia? Di cosa si lamenta ognuno? E quali segreti profondi nascondono i condomini da renderli così petulanti o fastidiosi, impiccioni o quant’altro verso tutti gli altri?

Residenza Arcadia. Un condominio, nella periferia di una… | by Alessandro  Girola | M E L A N G E | Medium

La trama è breve, semplice, senza troppi ricami. In effetti si sa che si parla di una residenza – che è poi ciò di cui si parlerà – però non ci spiega nulla quindi una volta che si decide di leggere il volume si va completamente alla cieca.

La copertina di questo volume è particolare perché ci mostra con un formato dell’abitazione quasi delle bambole, gli abitanti di questa residenza sono particolari e delineati nella loro semplicità, così come questi si presentano. Nulla di particolare neanche nei colori, visto che mantiene la tonalità che viene utilizzata anche all’interno del volume. Il titolo contiene il nome della Residenza a cui andremo a far riferimento, che non è solo un’abitazione qualunque ma quella che potrebbe essere di ognuno di noi nel corso della vita. 

Corre l’anno 1984 e l’ambientazione è una villa o meglio residenza, come un’altra. Poteva essere il palazzo condominiale della tua casa, o della mia o quello dei nonni. Insomma, ne vedremo delle belle.

Residenza Arcadia: storia di un condominio | Eroica Fenice

I personaggi di questa storia sono tutti diversi fra loro anche se alla base delle lamentele e dei comportamenti c’è qualcosa di simile. Come vi ho descritto anche inizialmente i protagonisti narranti di questa storia sono i sopra citati ma quella che maggiormente finisce per essere in risalto è la Signora Mirta, disturbatrice assidua di ogni condomino con un passato triste e doloroso. Lei e l’uomo dei pacchi (di cui ora non ricordo il nome), saranno le persone che finiranno per coinvolgervi maggiormente, sia per la loro storia, sia per tutto il contesto e sono quelli che fanno maggiormente casino e smovono le acque.

Un piccolo mix di persone diverse tra loro che si fanno piccole marachelle e dispetti condominiali ma che finiscono per essere persone con storie simili alle nostre, quindi personaggi con storie comuni che finirete per sentire molto più vicini di quello che credevate possibile.

Aspettando Arcadia #1 ⋆ danielcuello.com

Il perno centrale si concentra sulla vita dei coinquilini della residenza che suonano sia bizzarri nel complesso, sia quasi fuori dal comune. I fatti si svolgono tutti all’interno della palazzina che esula e si isola dal resto del mondo fuori, quasi non esistesse nient’altro che i loro piccoli problemi condominiali o farsi il dispetto per far innervosire l’altro nonostante – alla fin fine – abbiano quasi paura di ciò che succede all’esterno.

La grafica utilizzata è particolare, sia per quanto riguarda la tonalità dei colori, sia per quanto invece riguarda proprio il disegno in sé. Non amo molto la struttura fisica e il metodo di disegno utilizzato nonostante sia quasi sotto forma di caricatura, devo ammettere che nel complesso alla fine rende molto bene nella storia e si adatta il tutto con caparbietà e successo; infatti visti i movimenti e le espressioni, il tutto rene decisamente molto bene. Il disegno e le illustrazioni hanno un colore uniforme e omogenei che si mantengono per tutta la durata del volume, tranne per quando ci sono scene di ricordi o scene più forti, che i colori sono più duri.

Lo stile utilizzato dall’autore è sicuramente particolare, unico e originale, differente dal resto delle grahic novel che mi è capitato di leggere. Intanto il tutto si concentra in un unico luogo isolato dal resto del mondo e crea un micro cosmo all’interno di un cosmo più grande che non si vede e non si conosce ma che basta all’autore a presentare il tipo di storia che andremo a leggere. Principalmente sembra quasi di leggere di un qualcosa che ha del tragicomico che si muove tra la distopia del mondo esterno e la quotidianità del piccolo mondo della Residenza.

Le scene dei vari personaggi si presentano come dei piccolo sketch ma la storia si mantiene su un binario unico da tutto il resto creando una storia definita che ci mostra un vero e proprio condominio, con i screzi e tutto ciò che ne concerne ad essere vicini di casa. Solo che alcuni dei personaggi finiscono per essere di contorno, quasi banali e non vengono valorizzati così come ci si aspettava dalla storia in sé. Infatti mi aspettavo qualcosa di più che non ho avuto invece, con altri personaggi della storia che hanno lasciato un messaggio, qualcosa di unico contenente persino un messaggio ai fini della storia stessa.

Ho apprezzato, però, più l’idea in sé che l’effettivo svolgimento della storia stessa. L’idea infatti finisce per essere coinvolgente e mostra i lati nascosti sia dei personaggi principali e attori di questa sit-com quasi tenebrosa che della Residenza stessa, portandoci a porci delle domande del tipo: siamo davvero così a volte? Ci si può ridurre davvero in una situazione del genere? Cosa ci porta ad essere così verso gli altri e verso se stessi? Perché quando ci sentiamo incompiuti gettiamo le nostre frustrazioni sugli altri? Tutte domande lecite ovviamente, che il volume ci permetterà di analizzare.

Daniel Cuello on Twitter: "Niente di nuovo, tutta roba già vista. Esiti  compresi. Questo è un dialogo di Residenza Arcadia. Le vere protagoniste  sono proprio loro: paura e ignoranza. Non mostro chi

La graphic novel è un piccolo volume che consiglio, si, ma a chi ha già seguito in precedenza l’autore e i suoi spezzoni, così come chi ama storie con significati misteriosi, nascosti ma da una trama sempre attuale e vicina a noi più di altre cose. Spero possa piacervi, questo si.

Daniel Cuello ci mostra, con questa storia la mancanza del cambiamento e il riversare sugli altri le frustrazioni personali. E’ una storia che pone in evidenza la mancanza di dialogo e l’attacco come miglior difesa oltre a tutti i piccoli significati nascosti e tutte quelle piccole cose che scoprirete leggendo il volume.

Il mio voto per questo libro è di: 3 balene e mezzo.

tre e mezzo

Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

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Cosa ne pensate? Potrebbe piacervi? Fatemi sapere, io come sempre vi aspetto qui e vi mando un grande abbraccio.

A presto,

Sara ©

RECENSIONE #585 – DOBUGAWA, LA SUPERFICIE DELL’ACQUA DI AOI IKEBE.

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Come state? Eccoci qui con un’altra storia che spero possa piacervi. Sono stata particolarmente attratta da questo volume da diverso tempo e sono felice di essere riuscita a leggerla. Ecco che ve ne parlo:

dobugawa-la-superficie-dell-acqua-01Titolo: Dobugawa – La Superficie Dell’acqua
Autore: Aoi Ikebe
Colore o B/N: Bianco e nero

Data di pubblicazione: 31/03/2022
Editore: Bao Publishing
Genere: Alcuni ricordi hanno odori e sapori indimenticabili
Pagine: 216
Link d’acquisto: https://amzn.to/3QRUYV2
Trama: Un’anziana donna siede ogni giorno sulla panchina antistante un’ansa di fiume. Le acque hanno un odore insopportabile, che infastidisce tutti gli abitanti del quartiere, ma a lei non sembra dare fastidio. Sogna? Ricorda? Aspetta qualcuno? Intorno a lei si muove un cast variegato e solo apparentemente eterogeneo. Con una maestria quasi poetica, Ikebe sensei ci guida nelle vite degli abitanti di quel quartiere, finché la trama non li fa incontrare, interagire, trovarsi o ritrovarsi. Un volume prezioso, delicato, dalle fragranze inebrianti, in cui i sapori dell’infanzia si mescolano a echi romantici di cucina francese. Volume autoconclusivo.

RECENSIONE

La storia ha inizio con un’anziana donna che siede ogni giorno sulla panchina che costeggia il fiume. La donna sembra essere confusa ma è semplicemente l’età che la porta lontano con i ricordi a quando era solo una giovane ragazza e con le sue sorelle viveva proprio dietro quella panchina. Intanto, le persone della piccola cittadina sul fiume continuano le loro attività e si lamentano del cattivo odore rilasciato dall’acqua stagnante e notano l’anziana signora che se ne sta lì a borbottare cose insignificanti per loro. Nonostante sembrino apparentemente così lontane, un filo invisibile sembra legarli.

Cosa succederà alla vecchia signora sulla panchina? Riusciranno i cittadini a bonificare il fiume? Riusciranno a cambiare le loro vite? Qual è il legame della signora con i suoi stessi concittadini? Lo scorrere del tempo, riuscirà a riportare alla mente dell’anziana donna, tutto ciò che rischia di dimenticare a poco a poco?

Dobugawa: La superficie dell'acqua - Recensione del manga di Aoi Ikebe |  Nerdevil

La trama è semplice, leggera e non ci mostra troppo anche se dice abbastanza sulla storia che ci troveremo ad affrontare. Rispetto le altre trame della Bao, è fin troppo descrittiva e finisce per regalarci molto più quel che sembra.

La copertina è decisamente molto bella nei colori sgargianti, che ricordano quasi quelli di un drago cinese. Non so perché ma mi ricorda esattamente questo anche se non c’entra nulla in tutto questo. In risalto abbiamo modo di notare le sorelle che si divertono fra di loro. La cosa che non si nota è il fiume o qualcosa in riferimento, quindi la copertina è fuorviante e non si capisce granché di questa scelta. Il titolo è strano e viene lasciato il riferimento giapponese così come viene aggiunto un sottotitolo aggiuntivo in italiano, la superficie dell’acqua. Questo, rispetto alla copertina invece, da un senso sicuramente maggiore alla copertina anche se non mi fa impazzire completamente, debbo essere sincera.

L’ambientazione non è specificata, non viene data alcun punto di riferimento se non il fiume che passa all’interno di questa cittadina misteriosa; l’epoca si muove sotto diversi aspetti, si concentra sulla vita delle ragazze nel passato e nel presente (non tanto moderno da come sembra).

Dobugawa: La superficie dell'acqua - Recensione del manga di Aoi Ikebe |  Nerdevil

I personaggi di questa storia non sono definiti in particolar modo. Nessuno ha un nome, neanche l’anziana signora che siede sulla panchina e ricorda il suo passato, sua madre e le sue sorelle. Così come tutte le persone che nel paese svolgono le loro attività o vorrebbero un posto migliore per il luogo in cui vivono. Le ragazze, tutte sorelle, hanno un tenore di vita molto alto – lo si nota dal palazzo, dalle vesti e dai camerieri che le servono – e sono tutte così carine e aggraziate oltre che leggere e tutte diverse ma unite da un legame unico e inimitabile.

La maggior parte dei passanti che vivono in città sono intenti in qualcosa, tanto che la signora non viene quasi minimamente notata, o diventa fonte di discussione così come lo è anche il fiume stesso che diventa una vera e propria problematica per i cittadini. A prevalere maggiormente sono i due ragazzini amici, di cui uno dei due continua a mandare messaggi all’amministrazione comunale da anni per far si che si faccia qualcosa per l’odore del fiume.

Dobugawa: in arrivo con BAO il nuovo manga di Aoi Ikebe - Nerdface.it

Il perno centrale del volume è a tratti quasi misterioso, anche se in fin dei conti non è esattamente così. Il tutto si mostra e si rivela lento e inesorabile come lo scorrere del fiume lento che ci ricorda un po’ anche la vita.

Lo stile e la grafica utilizzati sono molto semplici. La struttura narrativa è quella di un manga, quindi si legge da destra, verso sinistra e si struttura tutto in bianco e nero. La storia si concentra quasi esclusivamente sulla signora anziana ma in fin dei conti 

La storia e la sua originalità risiedono nell’ordinario e nella quotidianità che da al tutto un qualcosa di migliore rispetto al resto: vi basta vedere i bellissimi vestiti, il cibo e la lentezza degli eventi che caratterizzano tutto il volume e non lo uniscono particolarmente ma lo rendono solo strano e unico nel suo genere. Tutto  è definito e realistico anche se la storia, in fin dei conti resta sospesa e non rende la giustizia che doveva. Tutto è soave, melodioso e poetico in cui vengono mostrati vari personaggi. La nota negativa è che come questi vengono introdotti, vengono altresì perduti e rendono il tutto poco incline ad una lettura lineare e giusta. L’idea è bella ma non è stata resa nella maniera corretta, seppur i disegni e la continuità della vita dell’anziana signora siano corrette e ben rappresentate.

Dobugawa - La superficie dell'acqua, in Italia la nuova opera di Ikebe

Il libro è una lettura leggera ed incline specialmente ad un pubblico adulto, che mi sento di consigliare fino ad un certo punto. Per chi vuole leggere un manga che può ricordarvi la vostra nonna e che può portarvi un’ondata di malinconia e nostalgia che non credevate possibile.

Aoi Ikebe ci illustra come una breve poesia, questo racconto quotidiano, sia – a volte – qualcosa che dimentichiamo del tutto e alla quale dovremo fare più attenzione.

Il mio voto per questo libro è di: 3 balene e mezzo.

tre e mezzo

Libro acquistato

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Cosa ne pensate di questa graphic novel/ manga? Potrebbe fare al caso vostro? Io come sempre vi aspetto qui, sono curiosa.

A presto,

Sara ©