BUON POMERIGGIO LETTORI!
Ecco qui una nuova recensione. Finalmente sono riuscita a portare a termine una delle letture della settimana avendo tutto davvero nel pieno ed essendo piena di cose da fare. Non vi ho abbandonato, tranquilli, vi penso sempre!
Ecco per voi che vi parlo del secondo ed ultimo volume della saga di Wolf:
Titolo: Wolf 2- Il giorno della vendetta
Autore: Ryan Graudin
Editore: DeAgostini
Genere: Distopico
Serie: Secondo ed ultimo volume. Iniziato con Wolf – La ragazza che sfidò il destino.
Data di uscita: 6 giugno 2017
Trama: Germania, 1956. La Resistenza festeggia: finalmente la guerra è finita. Yael, la ragazza dagli straordinari poteri che è miracolosamente sopravvissuta al campo di concentramento, ha ucciso Hitler davanti agli occhi del mondo intero. O almeno così tutti credono. Ma la verità è molto più complicata di come appare. Per portare a termine la propria missione, Yael ora non potrà più contare su un’identità segreta e dovrà imparare a fidarsi degli uomini che fino a quel momento ha tradito: Luka e Felix. Insieme a loro si spingerà oltre ogni limite pur di far cadere il Nuovo Ordine. Ma quando in gioco ci sarà la vita di chi ama fino a che punto sarà disposta ad arrivare?
RECENSIONE:
NB: Innanzi tutto ci tengo ad avvisarvi che se non avete letto il primo e avete intenzione di farlo non so se vi conviene proseguire nella lettura della recensione perchè potrei ricadere in spoiler per spiegare determinate cose. Cercherò di farne il meno possibile perchè detesto farli però potrebbero esserci. Per i più temerari, benvenuti.
La storia ha inizio dove era finita la precedente. Yael, sotto l’aspetto di Adele Wolf arriva alla fine del Tour dell’Asse e al Ballo riesce ad assassinare Hitler. L’omicidio finisce in diretta e nei paesi del Reich si scatena la Resistenza che non aspettava altro che questo segnale da parte della Valchitsa, la lupa, giovane protagonista di questa storia.
Yael scappa per non essere presa in ostaggio ma viene inseguita da Luka che finirà, assieme a Felix, per essere uno dei compagni del viaggio di ritorno a Germania. Qualcosa però andrà storto e i ragazzi si ritroveranno coinvolti in un viaggio turbolento, fatto di bugie, pericoli, minacce e tante altre cose.
Cosa succederà alla nostra protagonista? Chi incontrerà durante il suo viaggio? Riuscirà a salvare se stessa ed i suoi compagni di viaggio?
La ragazza cominciò a srotolare le bende. Quello che vide le spezzò il fiato e le disegnò linee dure come graffi intorno alle labbra. «Ho cercato di sistemare le dita…ma…» Alcune cose sono troppo rotte per poterle aggiustare. Questo aveva detto Felix alla ragazza a Tokyo, quando credeva di proteggere Adele da se stessa. Questo sentiva ora, fin dentro alla polvere delle sue stesse ossa frantumate.
La trama parte esattamente da dove avevamo lasciato la precedente quindi se avete intenzione di leggere il precedente e ancora non l’avete fatto, non leggete la trama di questo perché vi rovina il gusto della lettura precedente. Tutto sommato però è buona e scritta bene.
La copertina è molto bella, tutto sommato mi piace ed è similare alla precedente ma dai colori meno sgargianti. Però l’originale resta imbattibile, questa versione è carina ma è “italianizzata“. Il titolo vale la stessa cosa che vi ho detto riguardo al precedente. Non ne capisco l’utilità del sottotitolo e del cambio nome. Poteva essere lasciato l’originale, “Il giorno della Vendetta” mi suona come slogan pubblicitario e vi prego, no, non ci sta.
L’epoca e l’ambientazione sono le medesime dei precedenti ma siamo dove è finito il precedente. Il Tour dell’Asse è terminato a Tokyo, quindi da quel punto di partenza si arriverà a Molotov, in Russia e si tornerà a Germania. Siamo nel 1956, dopo la fine della seconda Guerra Mondiale, sotto la dittatura di Adolf Hitler. E’ un distopico che parte dal presupposto che la guerra sia finita con la Germania e il Giappone Vincitori.
Girò il viso in quel suo modo ferocemente bello, un lupo artico. Le sopracciglia inarcate. Luka si schiarì la gola. «Credo di non piacere molto alla tua nuova-vecchia amica». «Non piacevi neanche a me quando ci siamo incontrati la prima volta.» disse lei. Quando ci siamo incontrati la prima volta. Ci volle un momento a Luka per ricordare. Era stato nell’Olympiastradion. Yael indossava la faccia di Adele, parlava con le parole di Adele. Aveva capelli lucenti, la pelle luminosa di pioggia. A Luka la pelle bruciava di rabbia nel vedere Adele Wolfe in carne e ossa, per la prima volta dopo il sanguinoso scontro a Osaka. «Quello non conta. Pensavo fossi Adele. Se avessi saputo che eri tu…» «Sarebbe stato ancora peggio» disse Yael tranquilla nella notte che scorreva loro accanto. «Mi piacerebbe pensare di no» rispose Luka.
I personaggi, alcuni, non tutti sono i medesimi del libro precedente ma ne troveremo anche di nuovi. Avremo sempre:
Yael, la protagonista “mutapelle” centrale della nostra storia, una ragazza forte ma piena di scheletri nell’armadio e di persone che porta con se, nel cuore. Odia uccidere le persone, anche se a volte è costretta a farlo ed ha un cuore grande. Davvero. Nonostante tutto quello che ha subito e continua a subire.
Felix è il fratello di Adele Wolf, la ragazza a cui Yael aveva rubato l’identità e il volto stesso. Sarà talmente legato alla sua famiglia per diventare una persona riprovevole sotto tutti i punti di vista. Questo suo lato è stato comprensibile, in parte giustificato ma completamente detestabile.
Luka si è rivelato tutt’altro rispetto al primo volume. E’ un tipo che si nasconde dietro ad una corazza di ironia sprezzante e superiorità per nascondere il suo essere debole. E’ un ragazzo davvero meraviglioso che io ho adorato sempre di più andando avanti nella lettura.
Ci sono altre persone di cui vorrei parlarvi ma per non fare spoiler non faccio nomi. Poi troveremo anche dei personaggi comunque secondari ma ben costruiti che troverete mano a mano che procederete nella lettura.
Ogni personaggio è stato strutturato molto bene e si riesce a definirlo in maniera precisa e dettagliata. Si riescono a provare le cose che vengono descritte e si riesce, anche, a amare/odiare determinati personaggi.
Questa le andava bene. Avrebbe gradito uno specchio, ma non ne aveva davvero bisogno. Sapeva che la sua faccia era giusta. Lo capiva dal modo in cui la stava guardando Luka. Aveva le palpebre arrossate dalle lacrime; e la fiamma di un’idea, di un piano, di un’urgenza di cambiare le cose ancora ruggiva dietro le sue iridi color indaco. «E’ la tua faccia migliore fin’ora» disse.
Il perno centrale è porre fine a questa dittatura e cercare di portare a compimento la ribellione della Resistenza in modo che vinca definitivamente sul paese.
Lo stile utilizzato è stato il medesimo del precedente. In questo volume avremo modo di conoscere meglio anche Felix e Luka e il loro passato, il perchè dei loro comportamenti.
In alcuni punti, Yael diventa ripetitiva sotto il punti di vista delle perdite che ha subito nella sua vita ma l’azione all’interno del volume è sempre crescente e non si può fare a meno di apprezzarla. Nonostante questo ho completamente amato questo volume, come il precedente. La storia, scritta sempre in terza persona, balza da Yael a Felix, a Luka.
Si, lei ancora affrontava ogni giorno in cui il sole sorgeva. Si, ancora si fermava a recitare i coloro nomi ogni note in cui calava il buio. «Ricordo». Da dove veniva, attraverso cosa era passata. «I morti saranno sempre con noi». L’occhio di Vlad fu scosso da un fremito mentre lui si appoggiava allo schienale della sedia. «Ma non intendevo che dovresti prenderti del tempo per riflettere, Yael. Intendevo che dovresti prenderti del tempo. (…)».
Concludo dicendo che questa duologia è stata davvero esaltante. Premetto che il periodo storico in cui è ambientato, sotto la dittatura Hitleriana, non l’amo particolarmente, ma mi sono assolutamente ricreduta su questo piano.
Una storia ben fatta, ben costruita. Si riesce ad entrare nella storia, a viverla in prima persona e si capiscono tante cose di quei tempi. Quante persone hanno perso, come sono stati trattati e le condizioni di terrore in cui versava la popolazione.
Sono stata completamente rapita da questa storia, nonostante la Graudin in alcuni punti sia stata ripetitiva in ciò che prova Yael. Mi sono sentita marchiata anche io delle sue stesse perdite e di tutto ciò che ha passato. Il finale poi non ve ne parlo, mi sono addirittura commossa.
Una storia sorprendente e spettacolare. Consiglio, consiglio, consiglio!
Il mio voto per questo libro è di: 5 pesciolini.
Cosa ve ne pare? Io ve lo consiglio! Vi aspetto con tanti bei commenti!!
A presto,
Sara. ©