RECENSIONE IN ANTEPRIMA #615 – PIU’ FELICE CHE NO DI ADAM SILVERA.

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Eccoci qui con una nuova uscita per cui ringrazio Camilla del Tandem Collective Global e la Oscar Vault per avermi permesso di leggere in anteprima e con entusiasmo questo romanzo di Silvera. Ringrazio anche tutte le altre ragazze che hanno partecipato con me e di cui vi invito ad andare a vedere i loro post, stories e recensioni (le trovate anche sul mio Instagram: @milionidiparticelle) sotto l’hastag #piùfelicechenoreadalong! Spero che a voi possa fare piacere anche a voi se vi parlo del primo romanzo in assoluto scritto da lui e di cui sono felice di parlarvi. Ecco che ve lo racconto:

978880475634higTitolo: Più felice che no
Autore: Adam Silvera
Editore: Mondadori Oscar Vault
Genere: narrativa LGBT
Target: +16
Data di pubblicazione: 15 novembre 2022
Link d’acquisto: https://amzn.to/3F16k3R
Trama: 
DA QUANDO SUO PADRE si è suicidato, è dura per Aaron Soto, sedici anni, immaginarsi di nuovo felice. E la cicatrice a forma di sorriso che ha sul polso non fa che rinnovare il dolore, ma anche la sua determinazione a farcela: riconquisterà la felicità, anche con l’aiuto della fidanzata Genevieve e dell’indaffaratissima mamma. Quando Genevieve parte per tre settimane, Aaron inizia a passare sempre più tempo con il suo nuovo amico Thomas. Piano piano, Thomas diventa sempre più importante, e Aaron non può negare i sentimenti che prova per lui, anche se tutto questo crea tensioni con la sua ragazza e con i vecchi amici. Per riavere indietro la sua vecchia vita, Aaron arriva a prendere in considerazione ogni strada, compresa la rivoluzionaria procedura per cancellare la memoria proposta dall’Istituto Leteo. Ma vale davvero la pena dimenticare chi sei pur di essere felice?

RECENSIONE

uomo in giacca blu e jeans in denim nero seduto sulla scatola giallaLa storia ha inizio nella Giornata delle Famiglie in cui Aaron Soto e i suoi amici del Bronx sono lì per festeggiare e parlano della nuova procedura Leteo che consente di cancellare dei ricordi – anche specifici – per tentare di essere felici. Infatti, uno dei loro più cari amici hanno deciso di sottoporsi alla procedura per la morte del fratello gemello, anch’esso parte del gruppo e di conseguenza si sono tutti allontanati dal quartiere. Intanto Aaron condivide i suoi momenti e le sue cose con Genevieve, la sua ragazza con cui sembra essere abbastanza felice. E’ non appena incontra Thomas lungo un gioco in strada che le cose cambiano e non appena Genevieve parte per una ventina di giorni i sentimenti di Aaron subiscono i più atroci dubbi sulla sua attuale relazione e sul fatto che non sia minimamente felice, sul fatto che lui sia gay e che Thomas possa essere la persona che stava cercando nella vita. Ma questo cambia irrimediabilmente ogni cosa con Genevieve e con i suoi amici della comitiva, così come nella vita di sempre per Aaron.

Cosa succederà ad Aaron ora che tutto ciò che c’è da affrontare sembra essere così difficile? Cosa cambierà nella sua vita? Gli amici accetteranno con lui, i cambiamenti e tutto ciò che ne deriva? Si sottoporrà alla procedura Leteo o, visti gli effetti collaterali, decide di guardarsene bene? Quali consapevolezze raggiungerà Aaron e tutta la famiglia Soto, compresi i suoi amici più stretti?

Appoggio la testa contro la parete, l’acqua mi scorre tra i capelli e lungo la schiena, e penso a tutti i ricordi che farei sparire grazie a Leteo. Hanno tutti a che fare con il vivere in questo mondo dopo papà.

La trama che viene trascritta e riportata rappresenta appieno la storia che ci viene presentata all’interno del volume stesso. E’ ben strutturata e ci mostra il corso degli eventi che scaturirà quanto avverrà per il nostro giovane protagonista che è alla ricerca della felicità, dell’amore, di se stesso e molto di più. Coinvolgente a prima vista, ma sotto nasconde molto, molto di più perché c’è questo ma sotto c’è molto altro che non vi aspettate minimamente, questo è poco ma sicuro.

La copertina che viene utilizzata per il volume non è tra le migliori che siano state sfornate, soprattutto per quanto riguarda Silvera. Nonostante questa piccola premessa, essendo il primo volume dell’autore e pubblicato successivamente agli altri qui in Italia, siamo abituati bene ma io do una spiegazione molto semplice alla copertina e al disegno utilizzato che rappresenta – sembrerebbe il protagonista della storia. Aaron somiglia molto a Silvera stesso e c’è un non so che di autobiografico in questa storia, seppur sia edulcorata e ci sia molto altro all’interno. Quindi non posso non immaginarmi che sia un po’ lui quello in copertina. Il titolo di questa storia è la mera traduzione dell’originale ma è ciò su cui poi si fonda lo spirito e le linee guida della storia: la felicità. Non credo ci potesse essere titolo più rappresentativo di questo, quindi va bene così.

escalier bleu sarcelle et vert près de l'usineL’ambientazione della storia è il Bronx, distretto di New York e l’epoca si riferisce a qualche anno fa, non troppo indietro con i tempi ovviamente anche perché la storia risulta essere abbastanza moderna.

Ma c’è un buco anche dentro di me, e ho la testa piena di domande che non riesco a ignorare. Mi manca l’uomo che manca a mia mamma, che rideva quando io e i miei amici facevamo finta che la sua macchina fosse una nave spaziale inseguita dagli alieni, che guardava i cartoni animati con me quando avevo gli incubi, che mi faceva sentire al sicuro quando mi metteva a letto la sera, prima di uscire per il suo turno di notte all’ufficio postale. Non mi piace pensare all’uomo che era diventato quando lo abbiamo perso.

I personaggi di questo volume sono diversi ma alla fin fine il solo ed esclusivo principale narratore della storia è Aaron, il diciottenne che è nel pieno della tempesta emotiva che nessuno può cambiare, soltanto lui. Genevieve e Thomas sono, inizialmente e  rispettivamente, la ragazza di Aaron e quello che diventerà il suo migliore amico e saranno delle colonne portanti per lui all’interno della storia non solo per dolori e gioie che questi possono provocargli ma per la vicinanza e per tutto ciò che loro rappresentano e come restano accanto a lui, qualsiasi cosa accade. Genevieve è una ragazza buona, dolce e che ama Aaron fin nel profondo anche se riconosce e sa bene di non essere ricambiata e trattata nello stesso modo. Riconosce di essere ferita ma prosegue lungo il suo percorso, si comporta anche egoisticamente ad un certo punto non allontanandosi almeno per un po’ ma trovo che sia uno dei pochi personaggi che è rimasto vicino ad Aaron senza chiedere nulla in cambio, anche quando aveva perso i sentimenti di lui per lei definitivamente. Thomas, dall’altro lato è un personaggio inizialmente molto chiuso e misterioso seppur si faccia voler bene fin dalle prime pagine in cui verrà introdotto. Si mette a disposizione, resta in momenti di difficoltà e seppur Aaron sia convinto di alcune cose, lui non si lascia intimorire e si mantiene stoico e determinato a proteggere il suo migliore amico dalle difficoltà in cui sta finendo, rispettando anche le tempistiche richieste.

Aaron non è felice però ha tatuato uno smile sul suo braccio ed è una persona fragile, indecisa, che ha tanto da dare al mondo. E’ un personaggio tendenzialmente anche molto duro con sé stesso che non riesce ad accettare ciò che gli succede, i suoi stessi sentimenti e la sua natura oltre a tutte le conseguenze che ne derivano visto che si sente giudicato e in colpa. Nonostante questo è un personaggio che ha molto da dare e che si lascia apprezzare pagina dopo pagina seppur non condivida, in alcuni casi estremi, le sue scelte.

Thomas non è Genevieve e Genevieve non è Thomas, e questo assurdo ping-pong tra loro due nella mia testa è una stronzata. Hanno dei ruoli molto diversi nella mia vita. Lo so, giuro che lo so.

Il perno centrale di questa lettura si concentra sul concetto di felicità e da come e cosa o chi (e se) venga influenzata; ma non è solo questo, il tema è decisamente molto più ampio e si snoda in tante piccole sotto trame importanti che delineano la felicità stessa: si veda l’accettazione di se stessi e l’insicurezza che ne deriva, la sessualità e il fatto di sentirsi in colpa per la “diversità” che poi tale non è ma nella società di oggi ci sono ancora molti pregiudizi al riguardo.

Lo stile utilizzato utilizzato è piuttosto semplice e delineato in prima persona dal punto di vista di Aaron Soto. Sotto diversi aspetti ho trovato questo libro piuttosto lento rispetto a come si evolvono invece le altre storie di Silvera. Si nota soprattutto su questo che è ancora acerbo e è il suo primo libro di cui parla, oltre al fatto che la lentezza e la pesantezza credo derivino anche dalle tematiche importanti su cui occorre soffermarsi, giustamente, e il tutto lo rende ancor più particolare. La storia, così come anche scritto nelle note finali ha un qualcosa di autobiografico o comunque dei riferimenti che giostrano molto sulla vita dell’autore e che hanno impattato significativamente per lui, quindi non è da sottovalutare, anzi è da tenere in considerazione.

Ciò che rende originale i volumi di Silvera è la sua profonda capacità di inserire in un contesto ordinario e reale un qualcosa fuori dal comune, di differente e di quasi magico a mio parere. Io parlerei quasi di realismo magico ma non gli si addice in tutto e per tutto ma associare la realtà a delle APP come il caso del Death Cast o come questa procedura Leteo che consente di poter dimenticare ricordi dolorosi, difficili o chicchessia. E’ una cosa che nei volumi e nelle storie apprezzo davvero molto e che sono felice di  aver ritrovato anche in questo volume, visto che rendono la lettura ancor più interessante di quello che potrebbe essere una storia semplice, d’amore o quant’altro.

Le tematiche affrontate sono davvero differenti fra loro e tutte decisamente importanti che non passano di certo inosservate: il fatto della felicità come concetto assoluto e il fatto che la felicità possa essere influenzata da chi ci circonda o possiamo costruirla e determinarla e decidere di dare il giusto peso alle cose, seppur siano difficili da digerire; i fatti che ci accadono nella vita di tutti i giorni che poi diventano ricordi – dolorosi o meno che siano – o ciò che decidiamo di essere, la gestione degli eventi oltre all’impatto che questi hanno sulla nostra vita. Come dice anche la trama stessa: vale la pena dimenticare chi sei pur di essere felice?; il concetto della sessualità e dell’accettazione dell’amore non tanto degli altri verso di noi ma di se stessi, guardandoci allo specchio e amandoci per ciò che siamo prima di ogni cosa; le tematiche sociali ovvero l’accettazione e/o il rifiuto della comunità e l’omofobia che deriva da determinate situazioni che tutt’ora si presenta e che lascia sconvolti – che ognuno possa amare chi voglia, vivete la vostra vita!; il fatto del suicidio che ricorre sia attraverso il gesto del padre di Aaron che la sua comunità critica e la sua stessa esperienza. Come potete vedere non mancano le tematiche e trovo che sia un volume ricco e pieno di significato, in tutte le sue piccole sfaccettature.

Mi sono ritrovata anche in disaccordo con Aaron per alcune scelte fatte e per alcuni modi di affrontare la questione ma si comprende anche facilmente che – non essendo tutti uguali a questo mondo – le reazioni sono differenti da persona a persona ed è questo che poi rende bello tutto ciò che avviene e che muta con noi. Non è una storia che lascia indifferenti e potrete farvi la vostra idea intraprendendo la lettura.

Ricordi: alcuni possono mozzarti il fiato, altri ti permettono di andare avanti, alcuni restano con te per sempre, altri ancora spariscono da soli. Non puoi davvero sapere a quali sopravvivrai se non rimani sul campo di battaglia mentre ti sparano proiettili di infelicità. Ma se sei fortunato, avrai felicità in abbondanza a farti da scudo.

Il libro, nonostante ne siano passati diversi dell’autore sotto le mie grinfie ed abbia già saggiato la scrittura dell’autore, ritengo che sia un libro da non perdere e da tenere assolutamente in considerazione nonostante non sia un libro semplice a livello di storia come di trama né di facile lettura. Consiglio la lettura del volume a chi spera di trovare la felicità e non pensa di essere abbastanza e garantisco agli amanti di Silvera che anche questo, vi piacerà.

Adam Silvera si conferma ancora una volta un autore che stupisce, questo è poco ma sicuro. Una storia toccante, difficile e dura da digerire che però ci lascia tanti messaggi da cui possiamo solo che imparare. La felicità nasce da dentro di noi, dall’accettazione di se stessi prima di ogni cosa e poi tutto il resto. Una storia che vi colpirà.

Il mio voto per questo libro è di: 4 balene e mezzo.

quattro e mezzo

Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

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Cosa ne pensate? Potrebbe piacervi questo volume? Fatemi sapere, io come sempre vi aspetto e vi abbraccio.

A presto,

Sara ©

RECENSIONE #602 – DARKNESS DI LEONARDO PATRIGNANI.

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Siete pronti in questo martedì per una nuova recensione oscura e misteriosa? Dai, non così tanto visto che vi parlo di un volume che potrebbe fare al caso vostro e che ha vinto il premio Bancarellino 2020 da poco. Spero possa fare al caso vostro, io in ogni caso ve ne parlo:

9791221202939_0_536_0_75Titolo: Darkness
Autore: Leonardo Patrignani
Data di uscita: 21 giugno 2022
Pagine: 256
Link d’acquisto: https://amzn.to/3T5xLPJ
Trama: A tredici anni una notte può durare in eterno.
Haly Foster ha un piano. Un piano infallibile che finalmente la porterà lontano da Little Crow e dalla casa-famiglia che la ospita da quando i suoi genitori sono morti in circostanze misteriose. Il piano è semplice: aspettare il momento giusto, approfittare del buio e scappare. Andarsene per sempre dal luogo che ha inghiottito ogni ricordo felice. Niente potrà farle cambiare idea, niente potrà costringerla a restare. Almeno, questo è ciò che crede… Ma il giorno in cui Haly percorre la statale che conduce fuori da Little Crow, zaino in spalla e cappuccio della giacca a vento sulla testa, una densa cortina di nebbia si leva da terra e circonda l’intero paese. Il tempo si ferma. La corrente smette di funzionare. L’oscurità cala su ogni cosa. Una barriera invalicabile impedisce a Haly di lasciare Little Crow, ma questa volta la ragazza non ha intenzione di restare a guardare. E così insieme a una coppia di improbabili amici, Owen, l’eccentrico direttore del giornalino scolastico, e Brian, l’appassionato collezionista di fumetti, Haly dovrà trovare un modo per dissipare la nebbia che avvolge le strade della città… e forse il suo stesso cuore. Leonardo Patrignani, autore bestseller per la narrativa young adult, esordisce nella letteratura per ragazzi con un romanzo dalle sfumature dark, in cui paura e coraggio sono le due facce della stessa medaglia. E i ricordi sono l’unica cosa che può distruggerci, o salvarci.

RECENSIONE

photography of trees during daytimeLa storia prende le vicende di una piccola cittadina chiamata Little Crow, in cui una donna stravagante dal suo strano cappello bianco invoca o  dice delle strane parole da qualche parte all’interno dello stesso e il cielo comincia a farsi cupo; dall’altro c’è la giovane Haly Foster che cerca di scappare da un posto che per lei ormai sembra non avere più nulla da offrire se non brutti ricordi e non ha più motivo per non andarsene, per sempre. Quello che finisce per fermare la giovane è una grossa nube nera che incombe sulla città e finisce per oscurare ogni cosa e respinge chiunque tenti anche solo di uscire e, delusa nel tornare indietro nota un suo compagno di scuola, Owen – anche lui emarginato come lei e persino bullizzato dai suoi compagni – se ne sta lì a fotografare l’evento.

Cosa è successo effettivamente alla piccola cittadina e cos’è la minaccia oscura che incombe sopra di loro e non consente più il ritorno della luce? Come potrà Haly, pensare di scappare da tutto ciò che le ricorda i suoi genitori e le rinnova il dolore che non la lascia andare?

Lontano da lì. Lontano dal dolore. Lontano da scorci di ricordi che si aprivano a ogni angolo della strada. Lontano dagli sguardi della gente, da chi giudicava senza sapere, da chi scherzava su una tragedia. Lontano dalle domande senza risposta, dai silenzi, dall’indifferenza. Via, verso qualcosa di sconosciuto. Non poteva andare peggio, giusto?

La trama è curiosa e spinge il lettore curioso nel cercare di addentrarsi all’interno del volume stesso che si mostra come una storia di narrativa classica per ragazzi con un contesto fuori dall’ordinario. E’ una trama che cattura e a spingermi è stato comunque anche l’autore che ho letto in diverse occasioni e che mi incuriosiva.

La copertina è davvero molto bella e intrigante. Nascendo come copertina italiana non posso fare dei paragoni con l’estero ma posso dirvi che di sicuro finisce per essere interessante e esplicativa di ciò che andremo a leggere, senz’altro. Si vede la protagonista di spalle, Haly, che fissa la coltre di fumo oscuro che non le consente di fuggire, di andarsene e di evadere da tutto ciò da cui lei sta fuggendo. E’ una copertina che racchiude un ampio significato se si finisce per leggere il volume, così come lo assume la storia stessa ma ve lo spiegherò più avanti. Il titolo utilizzato invece finisce per avere la funzione contraria alla copertina, ovvero in inglese. Darkness significa “Oscurità” come quella che cela sul piccolo paesino e che sembra non avere né un senso effettivo né una spiegazione eppure è lì e questo rischia di minare tutto quello in cui non solo gli abitanti ma proprio quello in cui Haly crede.

L’ambientazione è questo piccolo paesino che vi ho menzionato all’inizio, Little Crow, prima che sembra essere sconosciuto a molti ma potrebbe essere un paese qualsiasi, anche il vostro. Le caratteristiche però sembrano ricondurlo a un posto circondato da boschi, nei pressi di un lago, un paese descritto dagli occhi di Haly che lo vede come una fonte di dolore e malinconia e che lo rende ancora più dolce; l’epoca sembra essere moderna anche se finisce per non essere del tutto specificata.

Il buio non era ai confini della città. Era negli angoli più nascosti delle case, nei ricordi sepolti perché troppo dolorosi, nel cuore e negli occhi delle persone. Era ovunque.

right human handI personaggi della storia sono pochi, quasi contati ma vista la relativa brevità del volume rispetto magari allo standard o ad altre letture credo sia ben calibrato e soddisfacente. E il personaggio che farà d cardine assieme a Haly è Cassandra, la donna dallo strano cappello giallo, quella che tutti chiamano la matta del paese che se ne sta a bisbigliare al cielo, alla nube scura o al vento strani versi che nessuno riesce a comprendere. Ma cosa porta davvero con sé Cassandra lo scopriranno presto sia gli abitanti del posto che la nostra protagonista che cercherà e troverà in lei un punto fermo in tutto ciò che attorno a lei si muove.

Haly Foster è una tredicenne che ha perso i genitori in circostanze apparentemente misteriose all’inizio. Vive in un orfanotrofio della sua città e non ha amici, i suoi compagni la snobbano o la prendono in giro ed è arrivata alla conclusione che nessuno la vuole più nella vita ed è meglio lasciarsi alle spalle il piccolo paese per cercare di vivere in un luogo diverso da dove si trova. E’ una ragazzina sveglia e intelligente ma decisamente fragile.

Owen è un personaggio buffo, che apprezzerete quasi più di Haly per via della sua determinazione nonostante tutte le difficoltà, nonostante i suoi genitori lo stino facendo crescere da solo e nonostante lui stesso ammetta di sentirsi solo nel suo contesto famigliare. Sogna di diventare un giornalista importante e determinato, sagace, un reporter che non farà trovare impreparato. E’ una spalla importante per le azioni di Haly e la spingerà a pensare nel modo giusto seppur anche lei farà molto per lui.

«Per tutti i corvacci, Foster.» «Cosa?» «Se tu dovessi andare via» disse lui, senza riuscire a guardare altrove, «io conserverei questo momento come un ricordo bellissimo. Non vorrei mai dimenticarmene. Non mi farebbe stare male, ne sono sicuro.»

silhouette of people walking on street during night timeIl perno centrale di questa storia non è nascosta nell’oscurità ma ben visibile a chi con un occhio attento si accorge che la nebbia e il fumo nero che circonda l’intera cittadina non è una magia ma un vero e proprio sintomo di qualcosa che si annida nei cuori delle persone che non riescono a superare un qualcosa e che si sentono sopraffatte dagli eventi, dal dolore, dalle situazioni che non pensano di poter gestire. E’ una storia che lega malinconia e momenti bui da cercare di superare.

Lo stile utilizzato dall’autore è tipico della sua scrittura, lo si riconosce. E’ semplice, fluido e ben composto, strutturato in terza persona ma mantenendo il focus principale sempre sulla protagonista di questa storia.

Inizialmente non si riesce a dare una vera e propria spiegazione ne al fumo nero e alla nube di oscurità che ha preso il sopravvento nella piccola cittadina così e l’unica cosa che ci è abbastanza chiara è che questa può essere riconducibile alla strana donna dal cappello giallo che si aggira in paese. E’ strana perché avvolge l’intera comunità e non solo delle specifiche persone che si trovano in una condizione di dolore e di fragilità emotiva ma una collettività più ampia. E’ pur vero che ognuno ha i propri mostri e che ognuno debba combatterli ma trattando all’interno del volume solo poche persone avrei concentrato su tutto il paese ma sarebbe stato preferibile vedersi soffermato delle situazioni solo su determinati personaggi.

Questa tipologia di storia, finisce per essere interessante e ben composta e mi ha ricordato due bellissime storie come I kill Giants, graphic novel trasposta successivamente a film come per quanto riguarda Sette minuti dopo la mezzanotte.

E’ una storia di formazione per ragazzi, in cui ciò che ci distrugge per via della perdita dei genitori e la paura che i ricordi portino malinconia e ancor più dolore, trasformano il tutto in un oblio da cui si cerca irrimediabilmente di fuggire. Chi non fuggirebbe in una situazione del genere? Figurarsi una ragazzina di tredici anni rimasta sola da ogni cosa. A fare bene alla sua salute non è solamente il fatto di non poter fuggire e dover quindi affrontare tutto quanto ma anche il suo compagno di classe Owen che la pone davanti a delle domande e a delle paure che dovrebbe cercare di superare anche lui stesso. E’ anche questo che la spinge ad andare avanti e a proseguire e ad affrontare ciò da cui sperava di uscire. Una storia che insegna molto non solo ai ragazzi ma anche agli adulti che hanno stessi identici problemi che talvolta non riescono a superare e finiscono per logorarli in modo ancora maggiore.

In pochi istanti comprese quali fossero i veri mostri là fuori. I finti sorrisi, le frasi di circostanza, le inutili promesse. La maschera che la gente indossava ogni giorno, appena infilata la divisa da lavoro e occupato il proprio posto nel mondo. Forse diventare grandi significava accettare tutto questo.

Il libro è stata una lettura da apprezzare e condividere, specialmente per i giovani ragazzi che si trovano nelle condizioni di Haly o che si sentono comunque persi o soli. E’ una storia di formazione ed emotività non indifferente. Consiglio la lettura, questo è sicuro.

Leonardo Patrignani si fa strada sempre di più nel panorama della narrativa per ragazzi e si conferma come autore che colpisce per questi messaggi ben definiti e interessanti. Una storia che ci chiude in un paese pieno di paure dal quale non si può fuggire e di dolori che si deve imparare ad affrontare. Una storia con una metafora davvero significativa.

Il mio voto per questo libro è di: 4 balene e mezzo.

quattro e mezzo

Libro acquistato

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Cosa ne pensate? Fatemi sapere anche voi cosa ne pensate di tutto questo. Io come sempre vi aspetto!

A presto,

Sara ©

RECENSIONE #601 – CONOSCO IL TUO SEGRETO DI SUE WATSON.

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Altro giro, altra corsa sono qui per parlarvi di un nuovo volume che spero possa fare al caso vostro. Vi piacciono i thriller psicologici? Ecco, questo è uno di quelli! Non avevo in programma questa lettura ne tantomeno la conoscevo ma un’amica di famiglia, nostra vicina di ombrellone questa estate ed amante dei libri come me, me lo ha consigliato e ho deciso di leggerlo. Siete pronti a scoprire di cosa tratta? Ecco che ve ne parlo:

51drqtgail._sx328_bo1204203200_Titolo: Conosco il tuo segreto
Autore: Sue Watson
Data di uscita: 1 aprile 2021
Pagine: 366
Editore: Newton Compton
Link d’acquisto: https://amzn.to/3egBZ8f
Trama: Lei è perfetta. Ma suo marito può veramente fidarsi di lei? Clare ha deciso di prendersi una pausa. Il suo è stato un anno difficile e ora vuole rimettersi in sesto. Quale migliore occasione di una vacanza in una splendida villa sulla costiera amalfitana, insieme a tutta la famiglia? Il marito, Dan, ha molto da farsi perdonare, eppure giura che ha intenzione di restare per sempre al suo fianco. Ma Clare può fidarsi davvero di lui? L’arrivo di suo fratello Jamie, dopo anni di viaggi all’estero, la rassicura. Questa volta, però, Jamie non è solo. Ha portato con sé la sua novella sposa, una donna che nessuno ha mai incontrato prima. Ella è l’esatto contrario di Clare: affascinante, determinata, sicura di sé. E conosce un segreto su sua cognata, qualcosa che, se rivelato, potrebbe sconvolgere l’intera famiglia. Ma c’è qualcuno che farà tutto il possibile per assicurarsi che la verità non venga mai fuori…

RECENSIONE

woman wearing red spaghetti strap dress

La storia ha inizio con un corpo di una donna in una piscina. Qualcuno sembra ricordare ciò che è successo a questa donna un anno prima, quando la famiglia di Dan va in vacanza in costiera Amalfitana, il tutto programmato dai suoceri di ClaireJoy e Bob genitori di Dan e suo fratello Jamie. Per Claire questa vacanza dovrebbe servire a riavvicinare lei a suo marito dopo il tradimento subito e passare una balle vacanza assieme a lui e ai suoi figli, oltre che con i suoceri. Quello che nessuno si aspetta è la comparsa di una giovane e bellissima donna infuencer, di nome Ella, sposata con Jamie all’insaputa di ognuno di loro. Ella non solo è una donna bellissima e senza alcun apparente difetto ma conosce un segreto di Claire che potrebbe costarle tutto compreso il rapporto all’interno della famiglia di Dan e cerca di minacciarla ad ogni occasione.

Cosa vuole veramente Ella da Claire? E’ vero che Claire nasconde un segreto che può cambiare le sorti di ogni cosa in gioco? Ella è davvero così perfetta come sembra o sta nascondendo qualcosa anche lei? La verità all’interno delle mura di questa villa vacanze, riuscirà a venire a galla?

Mi capita ancora di sentire la sua voce, mielosa e sdolcinata anche mentre diceva cose orribili. A volte mi sembra di vederla, mi appare di sfuggita in una corsia del supermercato, o poco più avanti di me mentre sono in fila alla posta, o ancora nelle fredde mattine d’autunno al parco. Scivola in silenzio tra le ombre degli alberi, e poi d’un tratto mi si para davanti, avvolgendomi in un sudario di terrore e senso di colpa. Mi riporta a ciò che è accaduto. Riesce a trovarmi, riesce sempre a trovarmi. Dovunque io vada, so già che sarà lì ad aspettarmi: mia sorella, per il tempo di un’estate, la mia nemesi, la donna che ha cambiato tutto.

La trama è semplice e ci mostra i fatti così come vengono mostrati all’interno del libro. Claire sembra vere un segreto apparente, Ella sembra minacciare l’intera stabilità della famiglia, ma è veramente così? Come ogni buon thriller psicologico che si rispetti, questa riesce a trasmetterci suspance e voglia di scoprire la verità, ma cosa ci sarà in serbo per tutti loro? E’ ben scritta e non spoilera ai fini di ciò che andremo a leggere, questo è certo.

The Sister-in-Law by Sue Watson | GoodreadsLa copertina finisce per essere in tema con il prologo che troveremo all’interno del volume ovvero una donna in piscina, ovviamente morta. Rispetto alla versione originale, trovo che questa copertina risalti di più il volume stesso e dia un imprinting positivo per ciò di cui andremo a leggere. Per quanto riguarda, invece, il titolo, ho visto che si muove su una scia differente rispetto all’originale Sister In Law, ovvero La cognata. E poteva essere tradotto semplicemente in questo modo invece che puntare sul segreto e cambiare il tutto. Infatti la Newton compton sembra essersi focalizzata maggiorente sulla didascalia che viene inserita nell’originale che parla di segreti e questo viene riportato come lo vedete ora. Il connubio è buono ma poteva anch’essere mantenuta la mera traduzione italiana fatta e finita.

L’ambientazione in cui si sviluppa il tutto è la Costiera Amalfitana, dove la famiglia andrà in vacanza in una villa con piscina e quant’altro nel periodo estivo. L’epoca è senza dubbi moderna, visto il fatto che Ella risulta essere una grande influencer sui social e quant’altro, un’epoca moderna in cui è stato adattato un thriller che ci terrà sulle spine.

I bambini si divertirono un mondo, e per un po’ fummo di nuovo noi: solo noi cinque. Ridemmo fino alle lacrime. È uno di quei momenti che porterò con me per sempre, anche quando loro saranno grandi. La piscina era di un azzurro perfetto, il sole splendeva come non mai, e noi eravamo tutti insieme in vacanza in un posto da favola. Mi sentivo la donna più fortunata del mondo. Ma anche in tutta quella luce riuscivo a scorgere un’ombra, e sapevo che qualcosa di oscuro incombeva su di noi.

aerial view of city buildings near body of water during daytimeI personaggi di questa storia sono diversi e davvero ben costruiti e delineati. C’è Dan il marito di Claire e padre di due figli che adora, donnaiolo e amante della bella vita, viziato e poco incline alla maturità e alla fedeltà verso sua moglie che si fa in quattro anche solo per rispecchiare i canoni della sua famiglia. C’è Joy suocera di Claire e madre di Dan e Jamie, donna di classe, autoritaria – a volte prepotente, con la mentalità della donna di una volta che può permettersi il lusso per via del marito ma che alla fin fine deve finire per stare in silenzio e lasciare stare per il bene della famiglia. Non è una donna forte in fin dei conti e non spinge i suoi figli al ragionamento, piuttosto preferisce che sia sua nuora a subire. C’è Bob, suocero di Claire silenzioso e bonaccione, che apprezza le cose semplici e se ne sta quasi sempre per i fatti propri. C’è Jamie, fratello di Dan con cui Claire ha sempre condiviso molto, anche confidenze che non ha affrontato con Dan; è un personaggio ambiguo in apparenza ma bonaccione, come si dice anche da noi oltre che molto più bello di Dan – a quanto pare. Infine, oltre i figli di Claire che avremo modo di conoscere strada facendo, abbiamo Ella.

Ella è una ragazza giovane, dal fisico smagliante, dai profumi e dai vestiti costosi, dai profumi ricercati e di una bellezza inaspettata. E’ una giovane donna in carriera per via dei social che incontra Jamie per caso e decide che quello sarà l’uomo della sua vita tanto da sposarlo velocemente all’insaputa di tutti. Influencer nella vita social in cui per la maggiore mostra tutto questo e molto altro, nella vita reale niente è come sembra e non appena approda nella nuova famiglia, i risentimenti verso Clare non mancheranno di certo. Perché questo grande astio? E’ una donna che non ha nulla da invidiare all’altra che è avanti con l’età rispetto a lei ed ha un fisico ormai cambiato anche per via dei suoi figli. E’ un mistero, è enigmatica ma riesce facilmente a fare breccia nei cuori della famiglia di suo marito… fino a un certo punto.

Claire è la protagonista indiscussa di questo volume che ci mostra le vicende in prima persona. Claire è una madre di due figli ed è moglie di Dan. E’ ferita molto dal comportamento che ha suo marito che l’ha tradita più volte e ha finito per perdonare per cercare di mantenere la famiglia unita per i figli e per sua suocera (che sa quanto ci tiene!). Oltre questo sa che è difficile staccarsi dalla famiglia di Dan per via del fatto che ha fatto tanti sacrifici per lui e per farsi accettare e avendo un passato senza una famiglia e questa l’ha accolta come se fosse sempre stata una parte importante, non riesce a staccarsi come vorrebbe. E’ una donna insicura, con molte fragilità anche se si preoccupa sempre di essere il meglio per la famiglia e per i suoi figli e non troppo spesso ci riesce. E’ davvero una minaccia la donna che ha sposato suo cognato? O sta marciandoci sopra perché ha paura di perdere il suo primato?

«Joy», dissi, «ti ricordi quando ieri sera non trovavi i tuoi orecchini? Penso di sapere dove sono». «Ah sì?», mi rispose tutta rianimata.  Anzi, so esattamente dove sono», continuai. Avevo gli occhi puntati su Ella, che tutt’a un tratto doveva aver scoperto che le interessava tantissimo il suo anello nuziale, perché se lo rigirava di continuo al dito senza sollevare lo sguardo. «Ella sai per caso dove possiamo trovare gli orecchini?», le chiesi costringendola a guardarmi.

woman's face on black backgroundIl perno centrale sta tutto nel comprendere la veridicità dei fatti e di chi sia il corpo della donna in piscina: Claire, Joy o Ella. Si cerca di comprendere questo e di capire di cosa effettivamente tratta il segreto di Claire e perché si faccia soggiogare così tanto dalla nuova arrivata. Si finisce per pensare davvero di tutto e le supposizioni sia su di chi sia la morte che cosa sia successo e come ci spingono a proseguire la lettura di questo volume che finirà per tenerci sulle spine.

Lo stile utilizzato dall’autrice è in prima persona dal punto di vista di Claire. La struttura narrativa è fluida, di piacevole lettura e riesce a farci immergere completamente nella testa di Claire oltre che nel resto dell’organismo famigliare.

Ho apprezzato molto il fatto che è talmente interessante questo punto che si finisce per dubitare di ogni cosa, anche della sanità mentale della protagonista stessa. Ed è così che dovrebbe funzionare in un thriller che si rispetti. Peccato che alcuni fattori finiscono per rendere la lettura quasi scontata e comprensibile prima di molto altro e questo finisce inevitabilmente per rovinare tutto il resto. A cosa mi riferisco? Un esempio concreto è il segreto di Claire che, ovviamente non vi dirò di cosa si tratta, ma finisce per essere assolutamente comprensibile senza troppi fronzoli ben prima che venga rivelato, così come se si fa caso bene ai dettagli del prologo si capisce chi è, fra i componenti familiari, la persona in piscina.

Per quanto riguarda, invece, il colpevole devo dire che la cosa finisce per essere leggermente sorprendente perché dopo tutti i punti di suspance e tutte le supposizioni in gioco, si finisce con un plot twist incredibile e non ci si aspettava una cosa simile. Tutto mi aspettavo tranne questa scelta che mi resta comunque leggermente bizzarra. E se mi ero fatta un piano di chi poteva essere devo dire che ha finito per sorprendere che il margine possa colpire così meschinamente nell’ombra e cambiare ogni cosa, ogni regola, ogni carta in tavola.

Il punto forte della storia è sia Ella che concentra tutte le attenzioni su di lei, non solo quelle mediatiche dei social ma anche quelle famigliari perché finisce per sconvolgere ogni cosa, dalla più semplice (come mangiare sano, solo verdure e quant’altro) ma proprio tutto quello che si era creato fino a quel momento sia Claire che la fa da padrona e riesce a rimanere sul pezzo e a combattere in ciò che crede anche se anche questo è sull’orlo del precipizio, lei, come tutto il resto della famiglia.

Su quello che immaginavo fosse il suo comodino c’era un calice di vino ancora pieno per metà, e il legno bianco era già macchiato di cerchi lasciati da una tazza di caffè. Il lato di Jamie, invece, era pulito e in ordine. Mi colpì quanto tutto quel disordine fosse l’esatto opposto delle foto del suo profilo Instagram, piene di pile di asciugamani ripiegati alla perfezione e lingerie delicata appesa a gancetti sulle ante di quegli armadi antichi. Per non dire del libro scelto con cura e fotografato sul comodino in una luce scelta con altrettanta cura, che adesso giaceva sul pavimento come un piatto usa-e-getta del giorno prima, ormai inutile. Tutta quella roba sparsa alla rinfusa non coincideva per nulla all’immagine che Ella voleva dare di sé a noi e al resto del mondo.

Il volume finisce per essere un thriller sostanzialmente interessante ma non particolarmente originale, infatti, come detto anche sopra si finisce per comprendere ben prima della fine diverse cose che succedono all’interno del volume e reputo che un ottimo thriller psicologico possa fare qualcosina di meglio e lasciare interdetto chi legge fin quasi le ultime battute. Consiglio per chi ha voglia di un thriller che stuzzica la fantasia senza troppe pretese.

Sue Watson ci permette di viaggiare nella mente di una donna sola, fragile con una famiglia sul filo del rasoio messa in secondo piano da una ragazza giovane e bella che sembra volerle quasi portare via marito e figli. E’ davvero ciò che sembra o c’è molto di più sotto? Siete pronti ad immergervi nella vita e nelle dinamiche di questa famiglia per scoprirne i più reconditi segreti?

Il mio voto per questo libro è di: 3 Balene e mezzo.

tre e mezzo

Libro acquistato

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Cosa ve ne pare di questo volume? Lo avete letto? Lo leggerete? Fatemi sapere, ne sono curiosa e come al solito mi trovate qui.

A presto,

Sara ©

REVIEW PARTY: Recensione in anteprima #594 – HIDE DI KIERSTEN WHITE.

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Come state? Eccoci qui anche oggi con una nuova recensione per voi, che riguarda una nuova uscita che speravo mi coinvolgesse parecchio, invece ha dato alte speranze per alcune e ha peccato in discesa per altre. Ma ve ne parlerò con calma. Ringrazio Miriam per aver organizzato l’evento in questione e la Mondadori per la lettura in anteprima. Ecco che ve ne parlo:

9788804741619_0_536_0_75Titolo: Hide
Autore:  Kiersten White
Data di uscita: 30 agosto 2022
Pagine: 216
Editore: Mondadori

Link d’acquisto: https://amzn.to/3d1plta
Trama: La sfida: trascorrere un’intera settimana a giocare a nascondino, dal sorgere del sole al tramonto, in un parco divertimenti abbandonato da decenni e fare di tutto per non essere presi (da chi non è dato saperlo). Il premio: denaro a sufficienza per rivoluzionare completamente la propria vita. Anche se gli altri concorrenti sono determinati a vincere – per ritagliarsi un futuro da sogno o sfuggire a un passato che li perseguita –, Mack è sicura di poterli battere tutti. In fondo, ciò che deve fare è nascondersi e lei, fin da bambina, non fa altro. Anzi, è proprio questa la ragione per cui è ancora viva mentre la sua intera famiglia è morta. Ma, quando capisce che l’eliminazione dei concorrenti nasconde qualcosa di sospetto, Mack comprende che il gioco è molto più sinistro di quanto potesse immaginare e che per sopravvivere sarà necessario unire le forze…

RECENSIONE

Hide. Unica regola non farti trovare di Kiersten WhiteLa storia ha inizio nel vecchio Parco delle Meraviglie, inaugurato nel 1953. Era un parco grandioso, ricco di attrazioni per grandi e piccini ed ogni stagione faceva il pienone di persone che andavano a visitarlo e a divertirsi, fino all’anno in cui una bambina sparì misteriosamente e qualche anno dopo il parco andò in rovina. Oggi, Mack, una donna sola che ha subito un grosso trauma da bambina, si limita a rimanere in vita, nonostante vorrebbe morire e, per tentare di sfondare con del denaro le viene proposto l’accesso ad un parco esclusivo, in cui il vincitore potrebbe accaparrare una cifra non indifferente a cambiargli la vita. E come viene proposto a lei, così avviene per altre quattordici persone che come lei finiscono in questo gioco dall’apparenza carino ma dal retroscena macabro e pericoloso: giocare a nascondino in un parco chiuso da anni e andato in malora.

Cosa succederà all’interno del parco? Chi vincerà il fantomatico premio? Cosa cela il vecchio Parco delle Meraviglie? Dovranno stare attenti l’uno all’altro oppure il pericolo risiede all’interno del parco stesso?

Mack si sistema con cautela, con metodo, tiene a portata di mano tutto ciò che potrebbe servirle. (…) Ava si mette accanto a lei, così vicina che i loro corpi quasi si toccano. Quando il sole fa capolino all’orizzonte, inaugurando la giornata noiosa che le attende, Ava sussurra: «Se Jaden non viene eliminato oggi, stasera gli faccio il culo». Non è un riferimento a Mack o al suo passato. Non è una domanda né una richiesta. È una proposta. Un gesto d’intimità. Ava è disposta a proteggerla.

La trama incuriosisce, seppur ricorda molto Squid Game o tutto un genere di volume che è partito con Hunger Games e che prosegue lungo il suo cammino. Nonostante sembri molto simile, le dinamiche all’intero sono strane e le regole sono tutt’altro che specifiche: l’unica cosa che è che si devono nascondere dall’alba al tramonto e uno solo di loro vincerà il denaro in palio. Il generis utilizzato è comune, di recente, la struttura narrativa e la trama sovvertono un po’ ciò che invece mi aspettavo; ve lo spiegherò nel dettaglio più avanti.

La copertina è stata mantenuta come l’originale quindi su questo punto posso dire che non ha subito modifiche e l’immagine centrale rende, visto ciò che il parco cela e nasconde. Quello che invece non amo particolarmente è il colore di sfondo che finisce per essere troppo sgargiante e come si dice a Roma: “è un cazzotto a n’occhio“. La trovo sobria nel complesso, visto che l’immagine è contenuta ma non nel colore di sfondo che crea un contrasto troppo forte e poco incline alla storia. Infatti in linea generale avrei preferito un altro tipo di colore, anche se forse bastava già un arancio o un rosso meno acceso o un giallo ocra, qualcosa di relativamente più leggero. Il titolo del volume non è stato tradotto ma anche qui, mantenuto. Hide, che significa nascondere o nascondersi, nel caso specifico del volume e di ciò che contiene è un titolo del tutto azzeccato per ciò a cui ci troveremo di fronte. Sulla copertina, sotto al titolo principale, svetta anche un sottotitolo che suona più come piccola frase da copertina che altro.  Non l’avrei aggiunto ma fa ugualmente il suo lavoro.

Kiersten White News on Twitter: "Presenting maybe the coolest book interior  that's ever existed… The end pages for HIDE, which will be an actual old  map of the Amazement Park where ourL’ambientazione è il Parco delle Meraviglie, soprannominato Asterion e si svolge tutto al suo interno; l’epoca è moderna, visto che troveremo all’interno del parco come partecipanti anche dei famosi ragazzi che lavorano in Internet.

Capisce perché Ava sta dando di matto, perché sono tutti ventati; ha paura anche lui, ma non vuole averne. E non crede che sia successo qualcosa di brutto. Pensa soltanto che qualcuno si sia comportato male. Jaden, con ogni probabilità. Non gli sembra plausibile che sia stata Linda. Sembra troppo… elegante per farlo. Però non c’entra con la sua età. Non gli ricorda per nulla la nonna, che una volta aveva sbagliato la tinta, si era ritrovata con i capelli rosa e se li era tenuti (“Al diavolo, perché no?”), che indossava magliette larghe da uomo e pantaloncini molto corti, che aveva la pelle abbronzata, morbida e grinzosa. La nonna non aveva nulla di elegante, ma era divertente, affettuosa e sincera. Sempre sincera. Gli manca tantissimo.

I personaggi di questo volume sono molti seppur la protagonista principale è pur sempre Mack. Avremo modo di conoscere meglio anche gli altri partecipanti visto che la struttura narrativa si basa su ampio spettro e cerca di catturare un po’ tutti i punti di vista all’interno del gioco: conosceremo Ava, che finirà per essere sempre assieme a Mack, Brandon, LeGrand, l’altra Ava, Jason, Rebecca, Sydney, Ian e chi più ne ha più ne metta. Ognuno con una propria maschera dietro il quale si cela un passato difficile o un qualcosa che tentano di nascondere a tutti gli altri partecipanti, ma che non possono nascondere a loro stessi.

Mack ha sofferto in passato. Ha avuto un padre che ha tentato di ucciderla e ha perso sua sorella e sua madre. E’ una donna che si nasconde ed è cresciuta con la convinzione che solo di nascosto può sopravvivere e andare avanti. Nonostante questo, però, è una donna forte e intrepida, coraggiosa e determinata per le cose a cui tiene: Ava, la ragazza ex militare che partecipa al gioco, sembra essere qualcuno su cui poter sperare e sul quale riporre sentimenti forti. La paura di perdere anche lei, però, è forte ed è legato anche a tutto il dolore ricevuto nella sua vita. Un personaggio peculiare, in cui molti possono rispecchiarsi e che finiranno per sostenere.

E allora, se tutti sono malvagi, nessuno lo è, e lui non si chiederà più se è un peccatore. Perché sì, ha peccato, ma non ha importanza. Qualsiasi cosa accada, aiuterà chiunque ne abbia bisogno. Come quella signora. Come Brandon, che gli ha offerto un posto in cui stare solo perché in qualche modo ha capito che non ha una casa. Come Ava, che ha deciso di proteggerlo quando nessun altro l’avrebbe fatto. Se il mondo intero è un inferno e la malvagità li assedia, cosa possono fare se non aiutarsi a vicenda?

6 Great Novels if You Love Spooky Theme Park Stories | by Emma Boone |  Books Are Our SuperpowerIl perno centrale di questa storia è il parco e ciò dal quale tutti, nessuno escluso, si ritroveranno a dover fuggire. Il Parco è abbandonato e i partecipanti vengono lasciati a loro stessi con poche regole e tante domande che aleggiano nell’aria fin dagli albori della settimana. Mano a mano che passeranno i giorni, il tutto finirà per essere più chiaro sia a loro, che al lettore che finirà per sostenere ciò che preferisce.

Lo stile utilizzato dal volume è articolato e descrittivo, poco incline al lato discorsivo e più incentrato sui ricordi, sui dettagli e sul conoscere i personaggi che dovranno nascondersi e partecipare a questo macabro gioco per cercare di rimanere “in gara” ancora un giorno. Scritto in terza persona, ne ho apprezzato le descrizioni e la struttura narrativa lenta, posata, che ha il suo tempo. Mi ha ricordato molto il volume La donna nel buio di Alexandra Oliva e mi ha riportato indietro di diversi anni, di diversi libri, vista la similitudine relativa allo stile di scrittura.

Nella struttura narrativa del volume ci sono dei punti forti ma ci sono anche delle problematiche evidenti che smontano tutto il quadro generale che l’autrice era riuscita a costruire. Vi elenco subito i punti di forza e debolezza del volume in questione:

  • I personaggi e la loro struttura, sono sicuramente il punto più forte su cui ha giocato l’autrice, consentendoci di conoscere a pieno tutti coloro che andranno a dare un valore aggiunto a questo volume. Ho apprezzato molto questo punto, benché la storia ci consente di conoscere non solo il protagonista principale, bensì anche tutti i personaggi che lo circondano, esplorando il loro passato e le difficoltà che li hanno spinti ad affrontare questa sfida tutti assieme e i comportamenti che questi assumono quando interagiscono l’uno con l’altro. Il libro ha una struttura di personaggi davvero unica ne suo genere, sia per come sono stati strutturati e pensati, che per come sono stati scritti su carta.
  • Il lato paranormale della storia decisamente confusionario e va da sé che questo finisce per essere un punto a sfavore per il lettore, trattandosi di un punto focale del volume e del quale si vorrebbe sapere sempre di più e che, purtroppo, non avviene nella maniera corretta. Lo sviluppo all’interno del parco e le dinamiche famigliari le abbiamo comprese, ma da dove nasce tutto questo? Cosa ne sarà in futuro? Troppe poche spiegazioni e tanta confusione che finiscono per ammazzare anche solo la bellezza e il buono del lavoro fatto dai protagonisti e dalle loro storie.
  • Il finale aperto, non è sempre un male anche perché nessuna storia finisce poi con un vero e proprio finale, ma c’è comunque un seguito, visto che chi scrive racconta una piccola parte del mondo fuori. Il problema inizia laddove questo finale resta aperto per via delle poche spiegazioni che nascono dal punto precedente.
  • Il world-building, sicuramente punto a favore. Non solo per via della mappa che è esposta all’interno del libro e favorisce un quadro più ampio una volta che ci si immerge nella lettura ma per via delle descrizioni accurate, dei punti di riferimento in cui si riesce a seguire i protagonisti passo dopo passo, nonostante si stia parlando di un semplice parco divertimenti in rovina.

Non è da sola, è vero. Ma questo non significa che non sia nascosta. Significa soltanto che ora può contare su qualcuno.

Il volume sembra scritto , come se chi ha scritto il volume si volesse dare l’impressione di essere qualcuno che stessa vivendo la storia e stesse cercando di vivere il dubbio di tutto ciò che la circonda come lettore e non come autore. Non tende a chiarire ma a lasciare dei punti che un lettore cerca di darsi da solo. Non so se la cosa sia voluta, penso di no, però non è stata particolarmente apprezzata visto la piega che prende la storia e le domande e i dubbi che restano. Consiglio la lettura a chi vuole intraprendere qualcosa di nuovo e diverso dal solito, ma non partite con aspettative alte.

Kiersten White si lancia in una nuova avventura riuscendo in alcune cose ma peccando in altre. La storia è originale, nuova, fresca, dalle tinte noir e paranormale che avrebbe potuto rendere il doppio se fosse stato tutto valorizzato nel modo corretto. Una storia ad ogni modo di piacevole lettura che lascia suspance nei momenti giusti. E voi, siete pronti ad entrare ad Asterion, il Parco delle Meraviglie?

Il mio voto per questo libro è di: 3 balene.

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Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

Seguite le altre recensioni qui, vi stiamo aspettando:

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Cosa ne pensate? Potrebbe piacervi? Fatemi sapere che ne pensate, ovviamente. Io come sempre vi aspetto.

A presto,

Sara ©

RECENSIONE #583 – IL FIUME AL CONTRARIO DI JEAN-CLAUDE MOURLEVAT.

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Oggi sono qui per proporre un’altra lettura leggera, per ragazzi, che spero possa interessarvi. Nonostante per alcuni momenti possa sembrare strana e con poco senso, vi assicuro che la storia alla fin fine sembra interessante. Ringrazio la Rizzoli per la lettura e ve ne parlo subito:5467650-9788817161312-285x424-1

Titolo: Il fiume al contrario
Autore: Jean-Claude Mourlevat
Data di uscita: 08/03/2022
Pagine: 324
Link d’acquisto: https://amzn.to/3mhl9pX
Trama: Conosci il fiume Qjar? Quello che scorre al contrario, le cui acque rendono immortali chi ne beve anche solo una goccia? Quando Hannah, una ragazza di dodici anni, entra nella bottega di Tomek alla ricerca di quell’acqua magica, il giovane droghiere resta senza parole. Lui, orgoglioso di offrire nel suo negozio tutto ciò che al mondo c’è di più utile, non ne ha mai sentito parlare. Incuriosito e affascinato, Tomek decide di lasciare il suo piccolo villaggio e di mettersi sulle tracce di Hannah, partita alla ricerca del fiume al contrario. Un viaggio incredibile, che condurrà i due ragazzi ai confini della Terra, attraverso mondi fantastici popolati da creature insolite e meravigliose: il villaggio dei Piccoli Profumieri, la Foresta dell’Oblio, Ban Baitan, l’Isola Inesistente… Riusciranno Hannah e Tomek a trovare il fiume Qjar? O qualcos’altro, di ancora più grande, li aspetta?

RECENSIONE

water falls on rocky mountainLa storia ha inizio nella piccola drogheria del paese di Tomek. È un piccolo ragazzo tredicenne che vorrebbe viaggiare e godersi la vita ma sa che la sua vita è lì, all’interno di quella piccola drogheria di nonno Icham, in cui resterà visto che ha la responsabilità verso tutto il piccolo paese. Cambia ogni cosa quando una giovane ragazza entra in drogheria e chiede a Tomek se, fra le tante cose in vendita ci sia anche l’acqua del fiume Qjar, l’acqua di un fiume che scorre al contrario e che rende immortale chi ha l’opportunità di bere alla cima del ruscello, dove questo finisce. Tomek non ha quell’acqua in vendita, ne conosceva quel fiume ma Hannah lo coglie di sorpresa è una volta che lei esce dal piccolo negozio, pensa anche lui di partire alla ricerca di quel fiume per vivere finalmente l’avventura che sperava.

Cosa succederà a Tomek? Riuscirà a ritrovare Hannah lungo il suo percorso? Riusciranno a raggiungere il fiume e a compiere la loro missione?

«E così hai di tutto, nel tuo negozio? Proprio tutto?» chiese la ragazza. «Sì… be’, tutto quello che serve…» rispose Tomek. «Allora forse hai anche… l’acqua del fiume Qjar?» Tomek ignorava che cosa fosse, quell’acqua. Ignorava anche dove si trovasse il fiume Qjar. La ragazza lo capì e rispose prima che lui avesse modo di fare domande. «E’ un’acqua che non fa morire, non lo sapevi?»

La trama è semplice ma al tempo stesso ci rappresenta il volume molto bene. Questo volume è una delle avventure più bizzarre che io abbia mai letto. Una trama che coinvolge e una delle poche che non racconta poi troppo di come si svolge il volume nella sua interezza.

La copertina mi ha colpito con dalla sua uscita. Nonostante pensavo che fosse un’avventura che coinvolgesse i protagonisti sul fiume e che questi dovessero anche muoversi su di esso con la zattera, come rappresentato e ci fosse qualcosa del genere, non è del tutto così. In ogni caso la copertina mi piace e nonostante sembri una ragazzina quella rappresentata – e potrebbe anche essere che sia Hannah – non posso fare a meno di pensare che l’autore abbia pensato a Tomek. È una copertina che rappresenta molto il muoversi sul fiume e la forza con cui il protagonista tenta di contrastarlo per vivere a pieno tutto ciò che gli aspetta. Il titolo parla esattamente del fiume Qjar, che secondo la leggenda o per chi l’ha visto scorre al contrario e le sue acque se bevute, portano l’immortalità. È molto rappresentativo e nell’insieme rende molto.

L’ambientazione non è specificata, si partirà da un piccolo villaggio in posti sconosciuti e misteriosi che ci regaleranno tante piccole cose, tante piccole culture e tante piccole emozioni che farete fatica a non ricordare e l’epoca non è specificata ma di sicuro non è moderna. Sembra di essere all’interno di un libro di antiche credenze e piccole fiabe che riusciranno a coinvolgervi.

Tomek stabilì che sarebbe partito una mattina all’alba. Così in paese non si sarebbero accorti subito dell’assenza, e quando il vecchio Icham avrebbe trovato la sua lettera, nella sua baracca, lui sarebbe già stato lontano.

boy climbing up on treeI personaggi di questa storia sono davvero fin troppi. Conosceremo diverse persone in diversi posti, dai Piccoli Profumieri, al ragazzino e l’anziano verso Ban Baitan, al capitano della nave diretta all’isola inesistente a Marie e il suo asino e così tanti altri. Ma i veri protagonisti sono Tomek ed Hannah, che viaggiano ed esplorano nuove terre, così come all’interno di loro stessi.

Tomek è un ragazzino curioso, vorrebbe esplorare il mondo che lo circonda e vivere emozionanti avventure. Quando vede Hannah per la prima volta non è solo il fiume a mettergli curiosità ma sente di essere legato a quella piccola ragazzina, di essersi innamorato. Ed è anche per questo che decide di partire. Lei gli sembra sola e triste e decide di volergli rendere persino il soldo con cui ha pagato ciò che ha comprato, portandoselo dietro. È un personaggio che si farà valere ma vi assicuro che amerete molto di più la piccola ragazzina da cui anche lui è rimasto rapito.

Hannah è una ragazzina sveglia, scaltra e buona. Ha avuto molto dolore nella sua vita perdendo tutti coloro che la circondavano. L’unica cosa che le resta è quella per cui decide di intraprendere questo pericoloso ma magico viaggio che finirà per renderla consapevole di tutto ciò che la circonda e di quante persone possano volerle bene, in giro per il mondo. Perché casa non è solo quella nel quale siamo cresciuti ma anche quella che ci costruiamo intorno e dalle persone che finiamo per circondarci.

Post scriptum: Che cos’hai in quel sacchettino intorno al collo?
Tra il riso e le lacrime, Tomek sfilò la moneta dal borsellino e la strinse nella mano. «E’ una moneta da un soldo». rispose, «te la restituirò presto».

Il perno centrale della storia non è tanto il fiume Qjar che è il fine ultimo dell’avventura, ovvero arrivare al fiume, ma è il viaggio stesso che dona consapevolezza, domande, risposte e curiosità ai nostri due protagonisti.

person holding compassLo stile utilizzato dall’autore è leggero, fluido e scorrevole, non a caso è comunque una lettura per ragazzi. Il tutto è stato piacevole e strano, aggettivo con cui definirei gran parte delle cose che accadono all’interno del volume, persino come questo sia strutturato.

Infatti, troviamo l’epilogo del volume a metà libro e mi domandavo seriamente cosa stesse succedendo. Se avevo in mano un errore di stampa o se ci fosse qualcosa di particolare che il volume nascondesse. La storia inizia con l’avventura dal punto di vista di Tomek, in prima persona che ci narra cosa ha vissuto per arrivare al fiume, se ci riuscirà e tutto ciò che ha provato, chi ha incontrato e quali consapevolezze raggiunge da tutto questo. La seconda parte ci parla di Hannah e del motivo per il quale è stata spinta a partire con così tanto entusiasmo e forza da viaggiare da sola tra pericoli e strani incontri. Personalmente, dopo i primi due capitoli in cui i due si incontrano, ho fatto fatica a legare emotivamente con Tomek, anzi l’ho sentito poco affine così come ho trovato strana la lettura. Nella seconda parte, invece, in cui a fare da protagonista è Hannah sono riuscita ad immedesimarmi e a trovare in lei la tenerezza, la tenacia e la forza che la contraddistingue, così come tutti gli incontri e le cose che lei vive (decisamente più emozionanti e meglio descritte a mio avviso).

Le storie e i personaggi che i protagonisti stanno vivendo sembrano provenire da qualche antica fiaba di qualche cultura. Non so dirvi da cosa questi possano provenire non avendo trovato molto al riguardo ma devo dire di esserne rimasta affascinata nonostante all’inizio abbia fatto fatica ad accostare il viaggio a tutte queste cose bizzarre che avvenivano all’interno del volume. Quella che ho preferito più di tutti prima dei Profumieri è stato il paese della Principessa perdita per sette anni. È stata coinvolgente e ricca di significato, che spero apprezzerete anche voi.

gray bridge in the middle of fallsCoinvolgente e ricco di incontri originali e ben studiati, non potrete non rimanere affascinati dal contesto e dai diversi messaggi che la storia vuole trasmetterci: che l’importante non è la meta ma il viaggio e come lo si vive, che il cambiamento deve avvenire prima dentro di noi per poter cambiare, che l’avventura è sempre dietro l’angolo, bisogna soltanto avere la forza di provare e tanto tanto altro. Ma spero lo leggerete per scoprirne anche voi le peculiarità e le stranezze che contraddistinguono questo volume.

“Dio mio” pensò prima di addormentarsi, “che strano viaggio sto facendo! E come potrò raccontarlo al mio ritorno?”

Il libro è senza dubbio strano, originale e particolare. Dopo l’incontro fra i due, ciò che accade sembra essere davvero inverosimile ma è da questo che ne nasce una storia che ha dell’incredibile e che vi coinvolgerà più di quanto credevate possibile.

Jean-Claude Mourlevat ci regala una storia incredibile, un viaggio alla scoperta del mondo che di circonda e di ciò che abbiamo all’interno ma che bisogna solo scoprire. A volte tutto ciò che ci serve è dentro di noi, occorre solo riuscire a trovare un modo per capirlo. Siete pronti a partire e a seguire Tomek ed Hannah per un viaggio unico e bizzarro?

Il mio voto per questo libro è di: 4 balene.

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Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

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Cosa ne pensate? Fatemi sapere se la storia può piacervi! Sono curiosa di avere le vostre impressioni!
A presto,
Sara ©

RECENSIONE #582 – E LA CHIAMANO ESTATE DI JILLIAN TAMAKI E MARIKO TAMAKI.

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

E buon mercoledì! Sono qui per presentarvi un’uscita che spero possa piacervi. Personalmente l’ho apprezzata ma fino ad un certo punto, vi spiegherò i motivi più avanti. Una graphic novel edita Bao Publishing, vi aspetta:

51tdl2ryukl._sx352_bo1204203200_Titolo: E la chiamano estate
Autore: Jillian Tamaki e Mariko Tamaki
Data di uscita: 10/07/2014
Pagine: 320
Link d’acquisto: https://amzn.to/3GBeUXm
Trama: L’estate in cui tutto cambia nelle vite di Rose e Windy comincia come un’estate qualunque nella piccola Awago Beach. C’è tutta l’indolente immobilità dei batticuori estivi, in questo piccolo capolavoro di Mariko e Jillian Tamaki. Tutta l’emozione dell’adolescenza che si sovrappone prepotente alle priorità dell’infanzia, i piccoli traumi che ci trasformano nelle persone che saremo. Un libro emozionante, davvero indimenticabile, che vi lascerà un segno sul cuore.

RECENSIONE

La storia ha inizio con la partenza per le vacanze di Rose. Ricorda sempre quando era piccola ad Awago e l’unica amica che le è rimasta vive lì, e la sta aspettando. Windy è una ragazzina esuberante e ricca di risorse, Rose è decisamente più calma e tranquilla ma insieme le due creano una squadra unica nel loro genere. Nel piccolo paesino stanno accadendo strane cose e i ragazzi di età più vicini a loro, sono ormai nel pieno di ormoni e quant’altro, cosa a cui le due ancora non pensano più di tanto, Windy in special  modo. In più, i genitori di Rose stanno passando un periodo decisamente negativo per loro e rischiano di finire al capolinea.

Cosa succederà ad Awago, in questa lunga estate assieme? Cosa scopriranno dei componenti del paese e sui ragazzi che stanno sempre al piccolo Market del luogo? Con quali consapevolezze torneranno a casa le due ragazze?

E la chiamano estate: una meditazione sui rapporti – Lo Spazio Bianco

La trama è molto vaga e non dice nulla di che se non che ci si approccia all’estate delle due ragazze. Non c’è una spiegazione particolare della storia visto che, in fin dei conti, raccontando troppo si finisce per fare spoiler. La trama ha un approccio basic e minimal, e capiremo l’effettivo valore della storia soltanto sfogliando le pagine e leggendo ciò che ci troveremo di fronte.

La copertina la trovo decisamente accattivante, presentandosi così come si presenta l’originale e di cui sono particolarmente felice della scelta. La copertina si mantiene con i stessi colori di cui troveremo le tavole all’interno e vede le due protagoniste, Rose e Windy, che si buttano a mare nonostante sia un’estate che non passerà di sicuro inosservata per ognuna di loro. Il titolo si differenzia leggermente dall’originale This one summer, che stava per “Quest’estate” ha subito una modifica in E la chiamano estate che, per ciò di cui tratta la storia alla fin fine ci sta bene. Non è esattamente ciò che si voleva dire in originale ma di sicuro rende l’idea di ciò che ci troveremo di fronte.

L’ambientazione è il piccolo paese di Awago, ovviamente frutto di fantasia ma fortemente autobiografico a livello di storia per Mariko Tamaki, che racconta una delle sue estati che amava passare nel suo posto del cuore; l’epoca non è moderna come si può capire da molti dettagli ma l’anno non ci è dato saperlo per cui non so darvi un riferimento preciso; il tutto sembra quasi aggirarsi negli anni 90.

L'estate come simbolo di crescita e cambiamento: E la chiamano estate –  Balene orchi elefantesse

I personaggi di questa storia si dividono in tre fasce di età differenti ma per la maggiore si sviluppa nell’età fanciullesca in cui ci si sta avvicinando alla crescita e al cambiamento sia fisico che mentale, emotivo e sentimentale. Le due protagoniste avranno a che fare con i ragazzi del market, che sono una vera e propria peculiarità della vacanza e diventano quasi una fonte di notizie, essendo l’unica cosa che fa scalpore in paese, e i genitori di Rose – in crisi – e la mamma di Windy che cerca di sollevare loro il morale.

Rose è una ragazzina intelligente e sveglia, che ama la lettura e i film condivisi con la sua migliore amica. E’ molto legata a suo padre e fatica a trovare un punto d’incontro con la mamma che si allontana sempre più da lei e da suo padre, trascurandoli e trascurandosi irrimediabilmente. E’ un personaggio fragile, più chiuso, che cerca comunque di sbocciare mano a mano che si procede nella lettura.

Windy è uno spirito libero, ama il ballo e vede che, rispetto a Rose, resta ancora un po’ più bambina. E’ un personaggio divertente, frizzante e sfizioso, che sicuramente vi piacerà e darà una botta d’energia alla storia con il suo carattere peperino, che non sta mai fermo. Un personaggio che non si dimentica facilmente, l’amica che tutti vorrebbero avere quando si ha qualcosa che va storto e si cerca una bella distrazione.

E la chiamano estate: sempre pronti a masticare il mondo – Inchiostro  Virtuale

Il perno centrale è l’estate ad Awago Beach e tutto quello che questo porta con sé. Infatti non solo subentra il riposo e i ricordi del passato, ma una vera sensazione di qualche momento di transizione che apre un ponte su diversi fronti, non solo per preparare tutti all’inizio del nuovo anno. Una storia di comunicazione tra generazioni differenti e di cambiamento.

La grafica utilizzata è sicuramente autentica e particolare. La colorazione blu e bianco, in maniera così semplicistico, mi è capitato davvero molto poco e le tavole finiscono per essere una più bella dell’altra, concentrandosi più sul disegno e sull’autenticità del complesso che sulla trama effettiva della storia. La cosa che più di tutti finisce per colpire a livello visivo è la quantità di oggetti e dettagli che 

Lo stile narrativo infatti, come ho anche spiegato nei personaggi, si divide in tre età differenti: l’età fanciullesca delle due protagoniste principali, l’età adulta dei genitori di Rose, Alice ed Evan, e l’adolescenza ormai alle porte con la maggiore età per i due ragazzi del Market, Dunc e Jenny. Ho apprezzato molto l’approccio delle due ragazzine alla crescita e l’approccio sia fra i due genitori di Rose sia con Rose stessa, che si ritrova nel vortice e deve sia comprendere il dolore di una madre distrutta, sia cercare di far valere se stessa come figlia che vive tutto ciò. Ho apprezzato davvero poco i ragazzi del market perché completamente fuori luogo all’interno della storia e semplicemente di contorno. Pensate che avevo sperato che interagissero in qualche modo e avevo paura che le due ragazzine finissero per farsi del male con quei ragazzi più grandi di loro.

E’ stata una storia di passaggio, concentrata sulle piccole storie ma non sull’intreccio effettivo della trama, risolvendo in parte le questioni – e la sospensione crea ancora più fastidio perché a quel punto crea una sorta di finale quantomeno decente da poter dire, sono almeno soddisfatto di ciò che ho davanti. Quando trovo queste storia mi lasciano sempre piuttosto perplesse perché raccontano si qualcosa ma non hanno una vera e propria trama con una storia che interessa notevolmente il lettore, crea un passaggio, uno scorcio nella vita di personaggi che, oltretutto, non sono neanche principali. E’ stato questo a lasciarmi un po’ con l’amaro in bocca e da cui mi sarei aspettata diversamente.

E la chiamano estate: una meditazione sui rapporti – Lo Spazio Bianco

Il libro è stato un buon passatempo ma non mi ha regalato quel qualcosa che invece speravo, avendo puntato il volume da diverso tempo orsono. La delusione c’è ma comprendo che c’è una fetta di lettori a cui invece la storia può piacere molto di più quindi mi sento di consigliarla a chi si rivede nelle cose che ho descritto e a chi vuole leggere una graphic novel leggera dai disegno fenomenali.

Jillian e Mariko Tamaki ci portano all’interno di un vecchio ricordo, di una vacanza da bambine e ci mostrano tre differenti età e approcci con cui affrontare la vita, la differenza di problemi e le differenti tipologie di estate vissute da ognuno di loro. Una storia che vi ricorderà le vostre estati se amate sempre andare nello stesso posto e ritrovare vecchi volti e vecchie amicizie che non muoiono mai.

Il mio voto per questo libro è di: 3 balene e mezzo.

tre e mezzo

Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

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Cosa ne pensate? Potrebbe piacervi? Fatemi sapere, io vi aspetto comunque sempre e vi mando un abbraccio.

A presto,

Sara ©

REVIEW PARTY: Recensione in anteprima #571 – 8 GIORNI PER DIVENTARE FURBA DI RAFFAELLA FENOGLIO.

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Sono qui per parlarvi di una nuova recensione, anche quest’oggi. Siete pronti ad immergervi in una lettura per ragazzi? Ringrazio la Giunti per avermi permesso la lettura e l’organizzatrice dell’evento per avermi coinvolto. Ecco che vi parlo di questa nuova uscita in libreria:

8f1ba22fa93c4fd0b6193205ba027dcbTitolo: 8 giorni per diventare furba
Autore: Raffaella Fenoglio
Pagine: 264
Data di uscita: 9 marzo 2022
Link d’acquisto: https://amzn.to/3wLW1OC
Trama: Camilla Costa ha quasi quattordici anni e una reputazione di cui farebbe volentieri a meno. A scuola è per tutti l’”impedita”, quella timida, nerd, appassionata di fumetti e fotografia, che non ha mai baciato un ragazzo. Stanca di questo nomignolo, cerca di cambiare se stessa e diventare una “furba”, proprio come le ragazze più popolari della scuola. Così, mentre la mamma è ricoverata in ospedale per complicanze dovute a una gravidanza delicata, Camilla porta avanti il suo piano: cambia i vestiti, taglia i capelli, impara a fumare e fa la corte al tipo per cui ha una cotta. Ma quando le condizioni della mamma peggiorano, Camilla non si riconosce più… ma cosa sta facendo!? Vale davvero trasformarsi per piacere a una persona che ignora chi sia veramente? Età di lettura: da 10 anni.

RECENSIONE

La storia ha inizio con Camilla, per gli amici Kamyla, che cerca di recarsi allo studio del suo futuro psicologo. Suo padre è ossessivo nei suoi confronti e pensa che lei sia gelosa del fratello/sorella che sta per arrivare, così come per tutte le altre cose in casa di cui è il padre a non essere sicuro per l figlia, e non il contrario. Quindi Kamyla si sente più costretta che libera di andare dallo psicologo. E’ lì che avrà una delle più grandi rivelazioni e scoprirà che dal suo stesso psicologo va anche il più bello della scuola, Sergej. Lui è un bullo e lei è segretamente innamorata di lui da diverso tempo. Dopo una proposta sconcertante lui le rivela che se entro 8 giorni diventerà “Furba” allora lui potrebbe anche mettersi con lei.

Lei si attiva subito, ma si è davvero disposti a cambiare così tanto, per farsi accettare e amare? Perché non si può piacere per come si è? Cosa intende Sergej con il diventare “Furba”? Cosa succederà effettivamente a Kamyla?

La mia mente immagina la pagina dell’agenda con gli appuntamenti di oggi nella quale campeggia un’unica scritta:
COSTA KAMYLA:
SINDROME DA ABBANDONO FAMILIARE.
CASO DISPERATO

La trama è lunga e ben scritta, strutturata in maniera semplice e lineare su ciò di cui parlerà la storia stessa. Essendo un libro per ragazzi la storia riflette un animo molto leggero e anche dalla trama, oltre che dal titolo si comprende bene ciò di cui la storia parlerà. Sicuramente incuriosisce, non vi è dubbio.

La copertina è davvero molto carina, sia perché rappresenta bene ciò che andremo a leggere ovviamente. La cosa che mi ha catturato più di tutte è il fatto che questa sembra quasi essere una graphic novel per come è impostata, invece è un romanzo per ragazzi.  Possiamo subito notare le due facce di Kamyla, quella che è e quella che dovrebbe diventare per piacere a Sergej. Il titolo è anch’esso molto blando e in effetti più semplice di così non si poteva. Otto sono i giorni che ha Kamyla dal giorno in cui ha ricevuto la proposta da Sergej al giorno del suo compleanno per diventare Furba e vincere del tutto sul cuore del ragazzo. L’unica cosa che ci rimane in sospeso e che anche all’interno del volume non si comprende del tutto è il fatto di diventare “Furba”; cosa intende il ragazzo con questo? Lo scopriremo solo leggendo il volume.

L’ambientazione non sembra essere del tutto specificate, mi sembra che siamo a Roma, ma non lo dico con sicurezza perché ho letto il volume diversi giorni fa e non ricordo esattamente. Per l’epoca ci muoviamo ai giorni d’oggi, una storia contemporanea e moderna.

«Allora per me va bene, ma a due condizioni. Che sabato prossimo vieni qua e mi dimostri che sei diventata Furba, perché io in giro con un’Impedita, lo so come ti chiami, non ci vado. Capito? E se passiamo una bella serata ci possiamo anche mettere assieme». Cosa, cosa? Ha detto davvero che mi accompagna? Sarà il MIO CAVALIERE? Mi sta girando la testa.

woman sitting on gray concrete wallI personaggi di questa storia non sono tantissimi, tant’è che la storia si concentra principalmente sul protagonista principale che ci narra la storia della sua prova al cambiamento. Intorno a lei ci sono Oliver, un ragazzo da cui Camilla è attratta ma che non potrà mai ricambiarla, oltretutto l’unico che sembra essere savio e che cerca di aiutarla; ci sono il padre e la madre di Camilla e fra i due finirete per amare un pochino la mamma.

Kamyla, o Camilla, è una ragazzina timida, chiusa. Non le piace apparire e si comporta in maniera diligente, è studiosa e precisa. Non sopporta la pressione di suo padre che pensa che l’arrivo del nuovo bambino possa cambiare il modo di vedere e di fare le cose della stessa Kamyla. Dall’altra parte lei sembra molto legata a sua madre che se ne sta in ospedale e con cui lei ama parlare e passare del tempo. Kamyla è innamorata di Sergej, il bello e bullo della scuola ma per essere notata da lui, può solo cercare di cambiare e somigliare a tutte quelle ragazzine che fumano, si mettono in mostra e hanno tatuaggi. E’ una ragazzina acqua e sapone, buona, che ingenuamente pensa che cambiando può rendere se stessa migliore, ma non si deve cambiare così per qualcun altro, non vi pare?

«Mi sa che per farti diventare Furba dovrò lavorare parecchio». Super Fabiola! Infila le mani nell’armadio, come un pianista esperto sfiora le grucce ed estrae alcuni vestiti senza neppure guardarli, ma poi sul suo braccio appaiono come per magia un jeans, una camicia e un bellissimo gilet a disegni geometrici. «Ora vado a lavarmi, quando torno facciamo un piano d’attacco, okay? Non c’è tempo da perdere». Eh già! Non sarà un lavoretto da poco.

Il perno centrale di questa storia sta nel cambiamento della protagonista per adattarsi a quello che gli altri vogliono da lei è incentrata sul diventare furbi in pochi giorni snaturandosi solo per cercare di avere un ragazzo, per cercare di essere considerate e di non essere più agli occhi di tutti un Imbranata o come viene chiamata Camilla “Impedita”.

Lo stile utilizzato è molto leggero, di scorrevole lettura, tant’è che si legge davvero nel giro di poche ore. La cosa che non ho apprezzato particolarmente è come è stato scritto; ok che è un volume per ragazzi e quindi il linguaggio si deve mantenere sotto una sfera non troppo prolissa ne descrittiva o particolare ma trovo che sia quasi infantile rispetto all’età per i quali il libro stesso è diretto. Non mi fraintendete, non è un’offesa verso il volume, ma una semplice critica al fatto che sembra essere scritto per un target di lettori più piccoli rispetto ai quali invece la storia mira. Anche perché è dai dieci anni la lettura e la protagonista è una quindicenne e ci sono diversi volumi che ho letto con protagonisti della stessa età ed erano scritti diversamente rispetto a questo. E’ ovvio che non scriviamo tutti allo stesso modo ma l’impressione è stata questa.

Le tematiche trattate, invece, le ho trovate interessanti e in linea con tanti ragazzi di oggi che si mettono in mostra, usano i cellulari o seguono gli altri per moda, per farsi notare o per avere seguaci non rendendosi conto che la cosa più importante invece è essere se stessi. Infatti nel volume, la protagonista viene bullizzata, viene chiamata Impedita, proprio perchè non segue la massa ed è diversa dal resto. Peccato che sogna di diventare come gli altri anche solo per piacere ad un ragazzo, che poi non sembra essere un granché. Quindi una storia che pone in evidenza questa tematica importante e da non sottovalutare, specialmente nell’età della protagonista che è quella in cui tra gli adolescenti questo accade all’ordine del giorno e restare se stessi finisce per essere difficile, se non si ha un carattere forte e deciso in quello che si vuole davvero. Cambiare per una persona, in special modo, resta il punto focale, e in cui l’unico che sembra dirlo veramente e cercare di far ragionare sembra essere Oliver. Ma si può cambiare per qualcuno, in soli otto giorni?

Si passava le mani affusolate tra i capelli, i più folti e lucidi del mondo, e sorrideva, mostrando le sue fossette sexy sulle guance.
Tump. Tump. Tump.
Sì mamma, proprio proprio lui. Annuisco. «Sono contenta, Kamyla» abbassa la voce. «Uscite insieme?»
Tump. Tump. Tump.
Faccio una smorfia. «Forse sabato, alla mia festa»

Il libro è un piccolo monito per i tanti ragazzi di oggi che pensano che per piacere a qualcuno bisogna snaturarsi, cambiare ed essere ciò che non si è veramente. Una storia che i ragazzi spero possano prendere in considerazione, per via di questo messaggio importante.

Raffaella Fenoglio ci consente di vestire i panni di una ragazza che vuole essere diversa solo per conquistare un ragazzo, solo per non sentirsi più diversa. Ma è davvero così facile cambiare se stessi? Come si può rimanere se stessi, forti e determinati, in un mondo che ci vuole tutti diversi? Volete scoprire con noi se Kamyla ce la farà o si renderà conto che essere se stessi è la cosa migliore?

Il mio voto per questo libro è di: 3 balene e mezzo.

tre e mezzo

Si ringrazia l’editore per la copia omaggio

Seguite le altre recensioni, nei giorni precedenti e quelle di oggi, ovviamente. Come sempre vi aspetto. Ecco a voi i blog partecipanti:

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Cosa ne pensate? Fatemi sapere se pensate che il volume possa piacervi. Io come sempre vi aspetto qui, ovviamente!

A presto,

Sara ©

REVIEW PARTY: Recensione in anteprima #565 – LA VENDETTA DEGLI DEI DI HANNAH LYNN.

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Augurissimi a tutte le donne, non solo oggi ma tutti i giorni! In questo martedì della donna con un libro su una donna forte e audace che vi lascerà a bocca aperta. Siete curiosi di sapere di chi sto parlando? Ringrazio tantissimo la Newton Compton per avermi permesso la lettura del volume e vi lascio ciò di cui vi sto per parlare:

9788822767103_0_536_0_75Titolo: La vendetta degli dei
Autore: Hannah Lynn
Data di uscita: 7 marzo 2022
Pagine: 320 
Link d’acquisto: https://amzn.to/3MrskYs
Trama: Regina dal potere sconfinato, moglie assassina e vendicatrice, madre tradita e amorevole, figura capace di slanci e sentimenti di grande intensità o donna crudele e senza cuore? È davvero difficile provare empatia per una donna che tradisce il marito, Agamennone, e che lo uccide al suo ritorno da Troia assieme al proprio amante, senza conoscere fino in fondo le sofferenze a cui è stata sottoposta fin dalla giovane età. Una donna che ha dovuto sopportare l’omicidio del precedente marito e del figlio uccisi brutalmente, l’assassinio della figlia Ifigenia sacrificata con l’inganno agli dei dal padre. Senza contare le umiliazioni pubbliche, i soprusi e gli abusi a cui la regina di Micene deve sottostare per il bene pubblico. E così, in un racconto appassionante e commovente, Clitennestra assume sembianze di una modernità impressionante e il lettore si ritrova avvinto da una spirale di odio, amore, violenza e spargimenti di sangue di familiari che non ha eguali nella mitologia greca.

RECENSIONE

white head bustLa storia ha inizio con Agamennone che si reca da un sacerdote, Calcante. Con la nave per via del vento non riesce a tornare a Troia e sa che è colpa degli Dei, deve essere colpevole di qualcosa che non è consapevole di aver compiuto contro le stesse divinità. Calcante non ha problemi ad esporre cosa lo rende colpevole contro la Dea della Caccia, Artemide. E una richiesta davvero grande gli viene chiesta quella di sacrificare sua figlia Ifigenia. Una richiesta che sarà la goccia che farà traboccare il vaso per la moglie del famoso re dei re, Clitennestra. Una moglie e madre e donna che ha subito tanto, troppo. Una donna che sacrifica tutto ma che non ha più nulla da perdere.

Cosa succederà a questa donna distrutta dal dolore di anni di soprusi e violenza e da anni che l’hanno cambiata fin nel profondo? Cosa le succederà e cosa cambierà nella sua vita?

«La dea accetterà un unico sacrificio», disse. «Un’unica morte sul suo altare nel tempio di Aulide».
Agamennone annuì in fretta. «Sì, qualunque cosa desideri. Mi rimetterò subito in marcia. Me ne occuperò questa sera stessa». Un’unica morte. Era abbastanza semplice. Doveva solo scoprire quale animale. Chinò la testa in segno di rispetto per l’indovino, ma quando la rialzò, il vecchio gli prese la mano. «Non è un animale che vuole», disse, con una voce che avrebbe potuto avere mille anni. «Ma una fanciulla. La tua figlia più bella, Ifigenia».

A Spartan's Sorrow by Hannah M. LynnLa trama esprime davvero bene ciò che ci troveremo davanti per chi deciderà di leggere il volume. E’ una storia che nonostante l’ambientazione e ciò che porta con sé attraverso la mitologia Greca, lascia spazio ad un’attualità profonda e toccante. Una trama ben costruita.

La copertina, nonostante mantenga la linea del volume precedente e si attenga anche alla linea di molte copertine sulla tematica dell’antica Grecia usciti per altri editori, come la Sonzogno, non colpisce particolarmente. Forse questo ammetto che è più carina del volume precedente ma l’originale, sia per quanto riguarda questa che il precedente della stessa autrice, Il segreto di Medusa, sarebbero stati davvero belli se avessero mantenuto la linea originale. A colpo d’occhio avrebbero fatto un bell’effetto, devo ammetterlo. Nonostante questo, per gli amanti dell’Antica Grecia e simili, la scelta fatta non è stata mal pensata e fa il suo dovere. Il titolo in originale, come potete vedere anche dalla copertina originale qui di lato era “A Spartan’s Sorrow, ovvero Il dolore di uno Spartano. Non so per quale motivo non sia stato tradotto più o meno vicino a questo ma si sia andati su tutt’altro, eppure sarebbe stato sicuramente curioso come titolo anche per via del fatto che la protagonista a muoversi è femminile.

L’ambientazione è l’Antica Grecia ovviamente, come avrete sicuramente intuito, non che ci voglia molto ad immaginarlo ed è il palazzo, a Micene, il fulcro nel quale tutto si basa e i movimenti in cui principalmente verranno svolti i fatti anche se ovviamente non sarà tutto concentrato lì all’interno.; l’epoca si aggira attorno al 458 a.C.

«Si tratta di vostra figlia, Ifigenia», disse l’uomo. «Devi mandarla ad Aulide». «Mandarla ad Aulide?».
Gli occhi del messaggero finalmente si illuminarono e sul suo volto comparve un’espressione reverente. «Ad Aulide vostra figlia verrà data in sposa», disse, «al grande guerriero Achille».

brown painted structuresI personaggi di questa storia sono diversi e ci si concentrerà molto sulla vita a palazzo di Clitennestra, del rapporto con i suoi figli, con l’amante Egisto e con il marito Agamennone. 

Clitennestra è la protagonista principale del volume. Nonostante ci sia Oreste che segue la madre e finisce per prendere parte alla storia di più di quanto ci si aspetta, la vera protagonista è la regina e moglie di Agamennone. E’ una donna che ha tradito, che appare fredda e calcolatrice ma che dietro la sua maschera di forza e freddezza si nasconde molto altro che scopriremo nel corso della lettura e che ci consentirà di conoscere questo personaggio, reinterpretato dall’autrice, sotto un aspetto a cui magari nessuno aveva mai pensato.

«Cosa devo fare?», gridò. «Come posso affrontare di nuovo tutto questo?». Entrò una raffica così brutale che la fece cadere all’indietro sul pavimento di pietra, spegnendo le lampade e precipitando la stanza in un’oscurità assoluta. Ansimando di dolore, lei si costrinse a tornare in piedi. «Ti prego, ti prego, dimmi cosa fare!». Il fulmine fu così puro, così vivido, da darle l’impressione che Zeus in persona le avesse parlato all’orecchio. E quando la mattina seguente si svegliò, a tempesta passata, la sua mente era più limpida che mai. Sapeva perfettamente che cosa doveva fare.

Il perno centrale della storia è Clitennestra e tutto ciò che ruota attorno al suo ruolo di donna all’interno di una società che la denigra, che la tratta come pezza da piedi o peggio ancora da soprammobile. Perché è così che la donna era trattata e in quanto moglie del Re di Micene, non c’è molto da fare se non adempiere ai doveri coniugali e badare ai figli, messi anch’essi sotto la lente degli dei e del padre stesso. Il ruolo della donna è il fulcro attorno a cui gira la storia che nonostante sia una storia dell’Antica Grecia finisce per essere fin troppo attuale.

Lo stile utilizzato utilizzato dall’autrice è il medesimo del volume precedente, secondo volume della trilogia sulle donne della mitologia Greca che ci pone in evidenza una donna non troppo conosciuta come Medusa nel primo volume ma che anche qui ci pone in evidenza una tematica importante e forte, mettendo in primo piano l’essere donna e quanto sia stato difficile – anche tutt’ora lo è – esserlo nella società patriarcale. Scritto in terza persona, la storia finisce per affascinare il lettore per come viene scritta e impostata, nello stesso identico modo in cui è stata impostato il volume precedente su Medusa.

Il modus operandi segue il volume precedente che pensavo fosse un caso isolato; mi ero lamentata nel primo volume del fatto che ci fosse una parte della storia dedicata all’eroe che tenta di uccidere Medusa. Anche qui Oreste, figlio di Agamennone e Clitennestra cerca vendetta e vuole uccidere sua madre per vendicare la morte di suo padre, avvenuta per mano di lei. Quindi, avendo letto già il volume precedente devo dire di non essere rimasta particolarmente sorpresa della scelta fatta perché, in fondo in fondo, me la immaginavo.

Nonostante Clitennestra sia stata sempre raffigurata come una moglie fredda, calcolatrice, falsa e vendicativa in questo volume non solo potremo notare tutto questo con i suoi gesti e nelle sue parole – si veda il tradimento con il cugino del marito Agamennone – ma potremo anche vedere uno spiraglio, il suo racconto, la sua verità e ciò che l’ha portata ad essere così com’è. Non tutto nasce per forza marcio e Clitennestra in questo racconto nasce come una donna si forte ma sola, delusa e usata. E’ una donna che in quanto tale ha subito parecchie cose visto anche il tempo in cui è ambientato e la valenza sociale della donna ai tempi, che non la esula dal fatto di essere una fedifraga e un’assassina ma ci consente di capire il perché dei suoi gesti sia nei confronti del marito Agamennone, sia i risvolti su i suoi stessi figli.

Le tematiche all’interno della storia, quindi, sono importanti e forti e finiscono per colpire ogni donna che deciderà di leggere questo volume. Perché non solo si finirà per comprendere i motivi ma si finirà per sentirsi vicini a Clitennestra e alle sue scelte, cercando di capire le sue emozioni e di posizionarsi nel mezzo tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Una lettura che vi colpirà, questo è poco ma sicuro.

Il suo unico rimpianto fu di non poterlo guardare negli occhi. Era un peccato che lui non potesse vederla mentre lo ripagava per tutto ciò che aveva fatto patire a lei e ai suoi cari. Eppure, mentre il re barcollava all’indietro e cadeva nell’acqua che ancora esalava vapori, si rese conto che non le importava più. Era sufficiente. China sul suo corpo, osservò le bolle rosate farsi sempre più rade fino a fermarsi del tutto. Aveva compiuto il proprio dovere. Aveva protetto i suoi figli.

Il libro che segue le vicende famigliari e gli intrighi che si basano su violenza e sangue così come sui tradimenti e l’amore di un madre che si sente sola e he cerca di combattere per se stessa e per i propri figli. Se amate storie di questo tipo, uniteci la mitologia e l’Antica Grecia e il gioco è fatto: state pur certi che è il libro che fa per voi.

Hannah Lynn è un autrice che prende dei personaggi femminili complessi e incompresi quasi totalmente e li trasforma dandogli una voce forte e potente che finisce per sovvertire quello in cui – magari – si è sempre creduto. Una secondo volume ricco di significato e che ci spinge ad essere curiosi riguardo chi sarà la terza protagonista di questa trilogia al femminile.

Il mio voto per questo libro è di: 4 Balene e mezzo.

quattro e mezzo

Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

Seguite le altre recensioni relative all’evento di oggi! Vi aspettiamo ovviamente numerosi:
Banner 1920x1080 La vendetta degli Dei


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Cosa ne pensate? Potrebbe fare al caso vostro questo volume? Fatemi sapere, io come sempre vi aspetto numerosi!

A presto,

Sara ©

RECENSIONE #564 – TROPPO FACILE AMARTI IN VACANZA DI GIACOMO KEISON BEVILACQUA.

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Altro giro altra corsa, dove finalmente oggi è giovedì e l’aria del fine settimana comincia ad aleggiare attorno a noi ovviamente. Oggi sono qui per parlarvi di un volume che ho acquistato e che ho voluto leggere visto che Il suono del mondo a Memoria dello stesso autore mi aveva toccato il cuore. Ecco che vi parlo subito di cosa andremo a leggere:

51drcs-ih-l._sx367_bo1204203200_Titolo: Troppo facile amarti in vacanza
Autore: Giacomo Keison Bevilacqua
Pagine: 241
Data di uscita: 13/05/2021
Link d’acquisto: https://amzn.to/3sB9FC7
Trama: Tanti narratori raccontano il mondo dopo l’apocalisse. Giacomo Bevilacqua lo racconta mentre l’apocalisse sta avvenendo, ed è un fenomeno lento, silenzioso e inquietante. Più che un libro distopico, un libro sulla disillusione, raccontata attraverso il lungo viaggio a piedi da sud a nord di una ragazza e del suo cane, in un’Italia via via sempre più sommersa dall’acqua. Sincero, malinconico, simbolico e concreto, questo è anche un racconto amaro, in cui la speranza è poco più che un retrogusto, e il futuro va costruito un giorno alla volta, perché non esistono certezze al di là del fatto che il sole sorgerà anche domani.

RECENSIONE

La storia ha inizio a Roma o tra ciò che ne resta. Linda B. e il suo cane bianco Follia sono in procinto di partire perché questo Paese che è l’Italia non lo sente più suo, non le piace cosa è diventato e cosa è diventata lei e sta finendo lentamente alla rovina, nel degrado più totale. Linda decide quindi di abbandonare Roma, il suo piccolo “porto sicuro”, dirigendosi verso il confine. Lungo la strada e il percorso Linda incontrerà soggetti strani, persone inquietanti e mano a mano che la strada della città lascerà il posto alla campagna sempre più, le cose cambieranno e anche le consapevolezze e il modo di fare di Linda assumerà fattezze differenti a seconda di cosa vivrà e vedrà. E l’incontro con Aman sembra già aver cambiato molto.

Cosa succederà lungo il percorso? Quali sono le consapevolezze che assumerà Linda? Cosa scoprirà lungo il percorso e quali sono le cose che le permetteranno di andare avanti?

troppo facile amarti in vacanza recensione

La trama è semplice e non troppo elaborata. Si muove in punta di piedi e ci lascia un quadro generale della situazione visto il fatto della distopia e del mondo che sta crollando è ancora in fase di discesa e il peggio può ancora arrivare. E’ coinvolgente e ci spinge a leggere il volume per cercare di capire cosa può succedere a questa ragazza con il suo fidato compagno di viaggio.

La copertina si rifà ad un evento che accade all’interno del volume stesso, quando tutto sembra essere difficile ma Linda riesce a trovare comunque dell’ironico e un motivo per andare avanti. Niente la può fermare, ne un’inondazione ne altro. La copertina, così come il titolo che si mostra particolare e all’apparenza privo di significato logico, ha un suo perché e intimorisce il lettore che cerca di trovarvi subito un qualche significato. Il titolo, infatti,  parla di amore inteso come per se stessi, per gli altri, e per Aman stesso che Linda scoprirà nel corso della storia, e la pone sotto l’aspetto della vacanza, come se questa fuga fosse una vera e propria vacanza o uno stacco da tutto il resto. E quindi apparentemente può essere o sembrare più facile amare qualcuno in vacanza anche se vacanza poi non è.

Partendo da Roma e passando per i piccoli sobborghi e paesi vicino fino ad allontanarci, Troppo facile amarti in vacanza ci porta in una versione distopica e futuristica in cui vediamo Roma e i paesi attorno dilaniati da piante, acqua e il cambiamento è in atto. Il tutto sembra aver perso il fascino e potere da un pezzo quindi avremo modo di riconoscere dove ci troviamo ma il tutto peggiora drasticamente andando avanti nel corso del volume.

Troppo facile amarti in vacanza: ce ne parla l'autore | Fumetti -  BadTaste.it

I personaggi della storia non sono poi molti anche se andremo ad incontrare diverse persone nel corso del volume stesso che si scontreranno con la nostra Linda e avranno a che cambieranno sia ciò che lei è, sia il punto di vista del lettore riguardo la storia stessa. C’è una serie di personaggi non indifferente su questo e la costruzione è ben fatta anche se finiscono per risultare quasi assurdi vista la loro modo di porsi verso gli altri e nel mondo.

Linda B. è una ragazza sagace e determinata. L’unico compagno degno di nota è il suo cane bianco di nome Follia che viaggia con lei e non chiede nulla, solo amore incondizionato. Linda è determinata ad andare via da un paese che non le appartiene più e in cui non si riconosce ma per cui porta rancore, rabbia e per cui avrebbe ancora tanto da dare (effettivamente però sembra non ci sia più nulla da dare). E’ impulsiva, diretta e nonostante sembri che non si lascia scalfire da nulla ha tanta emotività e tante fragilità nascoste che nel corso della lettura, seppur percettibile, emergeranno.

Aman è un personaggio che segue le vicende di Linda e che con i suoi discorsi oltre a ciò che ha da offrirle risulta più adulto e maturo. E’ una persona pacata e tranquilla nonostante le vicende familiari e personali che ha subito e che confida a Linda aiutandola a comprendere ciò che significa il suo viaggio stesso, le sue azioni e la sua impulsività, cercando di ponderare le scelte fatte. E’ un personaggio che inizialmente non riusciremo a comprendere al meglio ma che si svelerà mano a mano che si leggerà il volume.

BAO Publishing: Giacomo Bevilacqua ci parla di Troppo facile amart...

Il perno centrale si muove su un bilico e in un contesto difficile, in un’epoca in cui tutto è in continuo cambiamento e in cui niente sembra essere al sicuro. E’ proprio quello che ci viene posto: il cambiamento interiore di consapevolezza e di presa coscienza delle cose, del dolore e la maturità che ne consegue nonostante il mondo si stia muovendo completamente nella direzione opposta.

Lo stile e la grafica utilizzati all’interno del volume sono centrati sulla distopia in corso e sul cambiamento in contrapposizione tra il mondo che ci circonda e la protagonista stessa che finiscono in conflitto e sembrano rincorrersi laddove possibile per cercare una soluzione al tutto. La lettura, nonostante la lucidità e la bellezza dei colori delle tavole utilizzate e disegnate dall’autore, è pesantina e non del tutto scorrevole come invece mi aspettavo.

Il viaggio che si sposta sotto diversi aspetti e attraverso differenti luoghi, un racconto malinconico e sconvolgente mentre ci mostra il marcio attraverso tutti gli incontri che Linda avrà nel corso dei suoi spostamenti verso il confine. Ed è proprio lì che si concentra il tutto perché il percorso è impervio e le difficoltà mostrate sembrano quasi rappresentare dei gironi infernali in cui le persone irrimediabilmente si stanno ponendo e serve davvero tanta forza per andare avanti.

Il viaggio stesso finisce per essere un percorso di formazione sia per la protagonista Linda, sia per il lettore stesso che si rende conto di ciò a cui stiamo andando inesorabilmente incontro. Devo ammettere che, nel corso della lettura ho provato anche ribrezzo per determinate cose che Linda ha subito, direttamente o meno e ci si pone la domanda più difficile di tutti ma allo stesso tempo quella che veramente è da porsi: è questo il futuro che ci aspetta? Per questo Linda si trova costretta a fuggire: sia dalla rabbia sia dalle cose che è costretta a vivere e che le fanno male, le provocano rabbia. E’ una lettura che pone sotto i riflettori l’Italia e in cui si nota la visione della società e la piega orribile verso la quale stiamo andando, sottolineando la difficoltà dei pochi di emergere e di trovare il loro posto nel mondo e di difenderlo quando c’è sempre più del marcio che s’insidia in ogni dove. Infatti con questo volume, l’autore sembra quasi denunciare ciò che accade o quantomeno a giustificare la fuga di ciò che di buono rimane, laddove non c’è più niente da prendere o da salvare.

Troppo Facile Amarti In Vacanza, il nuovo fumetto edito BAO Publishing

Il libro rispetto ad altri lavori di Bevilacqua non mi ha convinto pienamente anche se in questo volume è possibile scorgere la frustrazioni e le preoccupazioni dell’autore ora che il mondo sta cambiando, anche in peggio in alcuni casi – visto che comunque questo volume è stato composto nel periodo del lock down. E’ una lettura sicuramente originale anche se devo dire non mi ha colpito come avrei sperato facesse.

Giacomo Keison Bevilacqua ci porta nel cuore dell’Italia, mostrandoci un personaggio e la maturità crescente di questo lungo la scoperta del mondo della circonda e di ciò che si ha al proprio interno come atto d’amore verso se stessi e verso il proprio paese. Un viaggio come una scoperta o come una vacanza che tale non è e che ci consente di amare ogni piccola cosa che non si è riuscita a comprendere davvero. Siete pronti a combattere per voi stessi e per ciò in cui credete anche se il mondo attorno sta cadendo a pezzi?

Il mio voto per questo libro è di: 3 balene e mezzo.

tre e mezzo

Libri acquistato

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Cosa ne pensate? Può essere un volume che potrebbe interessarvi? Fatemi sapere ovviamente, io vi aspetto come sempre!

A presto,

Sara ©

REVIEW PARTY: Recensione in anteprima #562 – ASCESA ALLA DIVINITA’ DI NEON YANG.

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Siamo giunti alla conclusione di questo cammino con questo ultimo volume che ci porta ancora una volta all’interno del protettorato e ci mostra il retroscena della Protettrice. Ringrazio ancora una volta la Mondadori per avermi permesso la lettura e ringrazio Miriam di Me and Books per avermi coinvolto nell’evento. Ecco che vi parlo del volume conclusivo che chiude un cerchio per questa serie:

9788804745129_0_536_0_75Titolo: Ascesa alla divinità
Serie: Il tensorato, Volume 4
Autore:
Neon Yang

Data di uscita: 23 novembre 2021
Pagine: 120
Link d’acquisto: https://amzn.to/3sR5yAe
Trama: La Protettrice è morta. Per cinquant’anni ha governato il Tensorato conformandolo a propria immagine, relegando i nemici negli angoli più remoti. Per mezzo secolo il mondo è ruotato attorno a lei, occupata a costruire le sue armate, addestrare i Tensori, afferrare le redini del destino. Ma ora che è morta i suoi seguaci tremano, e gli avversari esultano. Solo in una lontana taverna, nel territorio ribelle, la sua più accesa rivale non gioisce: Lady Han ha fatto di tutto per deporre la Protettrice, ma ora può solo piangerne la perdita. Perché ricorda bene come tutto è cominciato, quando la Protettrice era giovane, ancora senza corona, e una danzatrice disperata osò innamorarsene. 

RECENSIONE

JY Yang Tensorate Series covers - Yuko ShimizuLa storia narra le vicende di Huarong, conosciuta da tutti come Lady Han e di come abbia conosciuto e sia finita al servizio della Protettrice. L’evoluzione e la crescita di Lady Han che viene influenzata dalle cose che le accadono lungo il suo percorso: essere stata venduta al miglior offerente da bambina, essere stata utilizzata come mero oggetto del divertimento degli uomini fino ad essere notata da una dei discendenti non diretta del Protettore attuale. E’ così che le due cresceranno assieme: l’una disposta a imparare ogni cosa pur di saggiare la libertà, l’altra irremovibile e pericolosa, sempre sull’attenti nei confronti degli altri.

Cosa scoprirà Han su quella che diventerà la futura Protettrice? Cosa riuscirà ad ottenere dalla sua vicinanza? Come cambierà la sua vita dopo aver affrontato tutto questo?

Nelle notti in cui non riesco a dormire, mi piace tormentarmi immaginando un mondo dove mia sorella venga portata via al posto mio. Un mondo dove lei diventa una cortigiana, mentre io, invece, resto indietro al suo posto. Che cosa sarei diventata? Una contadina? Una cucitrice? La moglie di un ragazzotto un po’ tardo, con le caviglie gonfie e la voce rauca a furia di urlare? E avrei uno stuolo di marmocchi, anche. Figli a cui affidare la cura della casa, figli che si occupino dei campi… Figli! Cazzo, sarei terribilmente infelice. No, non rimpiango la mia vita. Sì, ho fatto un sacco di casino da tutte le parti, ma almeno è stato eccitante, mi spiego? Naturalmente, so che questo non è vero. Nemmeno mia sorella ha finito i suoi giorni da semplice contadina. Forse, sarei diventata una ribelle in ogni caso. 

La trama stavolta svicola e striscia lungo una linea di demarcazione generale. Dalla storia non si comprende molto di quanto qui viene affermato, si capirà solo dopo un bel po’ e andando avanti nel corso della lettura. Nonostante questo, il caso vuole che la trama sia interessante e chiarisce fin dal principio ciò che s’insedia dietro questa lettura e risulta ancor migliore la lettura stessa che ne deriva. Una bella trama e una storia altrettanto interessante, molto più dei precedenti.

La copertina segue la linea dei volumi precedenti e stavolta pone al centro la Protettrice stessa, simbolo di questa storia e madre dei Gemelli Mokoya e Akhea. Quindi finisce per essere la base di tutto ciò che viene a crearsi sin dal primo volume. Il tutto finisce per essere un emblema, anche la copertina stessa e trovo che questa volta sia ancor più azzeccata e dai colori ancor più significativi, sgargianti, determinati, esattamente come la Protettrice. Il titolo con l’Ascesa alla divinità riporta in gioco ciò che è stata temuta e venerata quasi quanto le divinità stesse: la Protettrice. E’ un titolo particolare e sicuramente originale, che si riesce a comprendere soltanto dopo aver letto il volume. Trovo il connubio giusto anche per quanto viene rappresentato sulla copertina, quindi a mio parere discreto.

L’ambientazione e l’epoca i mantengono sulla linea del volume precedente susseguendosi solo negli anni in cui si trova oggi Lady Han e in cui racconta ma ritorna indietro, persino prima della nascita dei gemelli, ovvero a quando Lady Han ormai anziana era solo una bambina e si racconta, riportando in vita con la sua memoria la Protettrice ormai morta.

Avrei dovuto fare di più per lei? E cosa avrei potuto fare? A quel tempo, ero concentrata su una e una sola cosa: sopravvivere. Pensi che questo mi renda egoista? Non ho mai detto di essere perfetta. Chi tra noi lo è?

The Ascent to Godhood Ends the Acclaimed Tensorate Series on a Powerful,  Personal Note - B&N ReadsI personaggi sono sicuramente differenti da ciò che viene riportato dai volumi precedenti. Siccome prima ci siamo soffermati sui gemelli e sui personaggi che talvolta incontreranno lungo il loro cammino, stavolta a parlare è una donna che ha conosciuto molto da vicino la Protettrice e che ora è a capo di un movimento che mette a repentaglio il Protettorato stesso accanto ad Akhea e all’amata donna che ha perso l’amore nel volume precedente. La vera protagonista di questa storia non è tanto la Protettrice che avremo modo di conoscere meglio fin dalle prime pagine, ma Lady Han stessa che avrà modo di mettersi a nudo e ripercorrere la propria vita. Un personaggio che mi ha colpito e che, a differenza dei volumi precedenti, ho sentito molto più vicino, molto più “reale”.

Lady Han è una donna ormai forte, a capo di una fazione di ribelli contro il Protettorato, è una donna libera che ha lottato per esserlo fin da quando era piccola, rimanendo al servizio degli altri, venendo abusata o usata, venduta  fino a quando non è entrata nelle grazie della discendente del Protettore che l’ha presa sotto la sua ala e le ha insegnato quanto più possibile e l’ha fatta sentire libera nonostante non lo fosse apertamente. Un personaggio determinato, forte che ha combattuto per tutta la sua esistenza e che continua a combattere nonostante la perdita di una persona a cui è stata vicino per tanti anni e che adesso è sarà ancor più difficile da dimenticare.

Dissi a me stessa: “Io non sarò così. Troverò il modo di diventare una persona che può fare quello che le pare”. E poi, la sorte mi portò da lei, e la mia vita intraprese una strada che non avrei mai potuto immaginare. Vedo quello sguardo nei tuoi occhi. So a cosa stai pensando: è stato amore a prima vista, io imprigionata all’istante nelle ragnatele della fortuna. Che idea romantica. Ma la realtà non è affatto questa.

Il perno centrale di questa storia viaggia sul “prima” rispetto agli avvenimenti del primo volume. Si tratta della vita di Lady Han, l’ancella, amante e confidente oltre che spia della Protettrice ormai morta. Nonostante venga raccontata come un ricordo si parte da molto prima dei gemelli, da molto prima del Tensorato e dei vari movimenti, della guerra stessa. Trovo che sia un volume ben composto e ci lascia un retroscena indispensabile, che ci toccherà da vicino. Sicuramente inaspettato a mio parere.

JY Yang Tensorate Series covers - Yuko ShimizuLo stile utilizzato è il medesimo dei volumi precedenti a livello di scrittura. Per quanto riguarda la struttura narrativa, invece, ci troveremo di fronte a un vero e proprio cambiamento che si è sviluppato nel corso dei volumi. I primi due narravano una storia composta in modo standard e ordinario, il terzo volume come vi ho già detto si componeva di documenti e resoconti che l’investigatrice aveva preso in mano e cercava di analizzare, e in questo si prende atto di un racconto vero e proprio in prima persona della vita di Lady Han in cui sembra interagire con il lettore attraverso domande e simili ma scopriremo presto chi è l’interlocutore con cui invece sta parlando. La storia scorre tutta in questo modo, rispondendo a domande che non vengono scritte all’interno del volume ed è la risposta a creare il tutto. Trovo che la trovata di questi ultimi due volumi sia geniale, specialmente per quanto riguarda quest’ultimo volume.

La pecca di questo ultimo volume sta nella sua lunghezza. Così come sono stati divisi i volumi finiscono per andare in ordine decrescente di pagine e quest’ultimo si riduce ad una manciata di pagine che finiscono prima di quando sono iniziate. E questa storia è stata quella che ha finito per coinvolgermi maggiormente. Peccato quindi per la lunghezza sia a livello di costo di libro che lo trovo esoso per un quantitativo simile sia a livello di storia perché poteva essere arricchito maggiormente e sarebbe risultata comunque una bella e originale storia.

Trovo che fra i quattro volumi questo sia stato il migliore sia a livello di storia sia a livello di racconto, per come è impostato e per le tematiche in esso riportate. Si parla di abusi, di spionaggio, di politiche e intrighi, amore ma anche tanto dolore represso, potere, libertà. Nonostante potesse essere sviluppato su un qualcosa di più lungo, trovo che sia davvero una lettura che vale la pena fare se si ha letto tutta la saga ovviamente.

L’autore ci pone davanti il “cattivo” della situazione, l’antagonista e ce lo svela sotto gli occhi del suo compagno più fedele: la sua ancella. E’ quasi un plot twist (anche se non è questo il termine giusto ma lo scrivo solo per farvi rendere l’idea) che rende il tutto ancor più originale e ci tiene con il fiato sospeso presentandoci com’era e cosa è diventata anche per colpa di tutte le cose che le sono successe nel corso della sua vita.

“Non potrò mai più fidarmi di nessuno” mi disse una notte, mentre giacevamo a letto. “Nelle giuste condizioni, persino il cane più fedele e affettuoso può rivoltarsi e mordere. Persino la persona più affidabile può tradire. E io non ho intenzione di sopportare un’altra volta le ferite di una sorpresa del genere.” “Io non ti tradirò mai” le dissi. E ti assicuro che, in quel momento, lo credevo sinceramente, con tutta me stessa. La amavo così tanto, e provavo una tale compassione per lei, una tale rabbia per ciò che aveva subito. Volevo proteggerla. Volevo restare al suo fianco per sempre. Lei rise. “Anche tu, mia adorata peonia. Anche tu ti rivolterai contro di me, quando sarà il momento.”

Il libro è stata una chiusura di serie davvero interessante e coinvolgente. La  quadrilogia comincia portando con se qualche dubbio e domanda ma mano a mano finiscono per dissiparsi  non appena si va avanti con la lettura e si giunge a questo quarto e ultimo volume che chiude meglio di come ha iniziato.

Neon Yang ci porta ancora una volta all’interno del Tensorato e ci permette di conoscere al meglio l’apice della struttura della storia e come sia arrivata ad essere ciò che è stata attraverso gli occhi della sua più fedele compagna, ai tempi d’oro della sua ascesa al potere. Un racconto che apre le porte ad una storia intensa, ricca di ninnoli e segreti inconfessabili. Siete pronti a scoprire il potere e come ha preso realmente piede? Siete pronti a scoprire come si può diventare veramente liberi?

Il mio voto per questo libro è di: 4 balene.

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Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

Ecco che vi lascio le altre recensioni tutte per voi:

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Cosa ne pensate? Potrebbe piacervi questa serie? Fatemi sapere, ovviamente io vi aspetto come sempre!

A presto,

Sara ©