RECENSIONE #572 – TU SEI IL PIU’ BEL COLORE DEL MONDO DI GOLO ZHAO

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Eccoci qui, in questo martedì ho per voi una nuova recensione che spero possiate apprezzare. Il volume è bello voluminoso ma è una somma di più tematiche e di una storia che in fin dei conti vi sorprenderà. Acquistato poco dopo l’uscita ero curiosa, e spero che possa incuriosire anche voi. Ecco che ve ne parlo:

91u1tiktlTitolo: Il sei il più bel colore del mondo
Autore: Golo Zhao
Genere: Romanzo Adolescenziale a Fumetti
Pagine: 550

Uscita: 24 Settembre 2020
Prezzo: € 25,00

Link d’acquisto: https://amzn.to/3uG5xjL
Trama: Zhou Rucheng è uno studente di terza media, con la passione per il disegno e pochi, fidatissimi amici. L’ultimo anno delle medie è psicologicamente intenso, in Cina, perché gli esami finali determinano la qualità delle scuole superiori cui si potrà accedere. Un primo passo verso la vita adulta che può avere conseguenze fondamentali, per una persona. Aggiungiamo i primi batticuori, le angherie di un bullo più grande che umilia i ragazzi e la sensazione, che non abbandona mai Zhou Rucheng, di non essere destinato a nulla di buono perché non è bravo abbastanza nemmeno nella cosa che ama di più. Golo Zhao, uno dei massimi esponenti del romanzo grafico cinese contemporaneo, crea un romanzo di formazione con chiari echi autobiografici, che fa tifare per il suo piccolo protagonista e regala descrizioni emotive così precise, che sembra pescare nel vissuto adolescenziale di chi legge la storia.

RECENSIONE

La storia ha inizio in una giornata di fine Luglio, in Cina. Zhou Rucheng è uno studente di terza media che ha due soli amici di cui si fida ed ama il disegno, oltre che la sua compagna di disegno che ammira e di cui è segretamente innamorato. Non si tratta della bella Nanà Xue, la bella della classe a cui fa le fina mezza scuola ma la ragazza timida ma ricca di sorprese Liu Yun. E’ una ragazzina che ama anche lei a sua volta disegnare, fare sport – in cui invece Zhou è negato – e riesce a farsi amicizie con molta più facilità di altri. L’ultimo anno delle medie è particolarmente difficile in Cina, vista la quantità di esami e l’intensità con cui i ragazzi devono prepararsi per il loro futuro. In più Zhou Rucheng e i suoi due amici sono particolarmente vessati da un bulletto di quartiere che li demolisce giorno dopo giorno, aggravando anche mentalmente i tre amici.

Cosa succederà ai tre amici? Riuscirà Zhou a conquistare il cuore della piccola Liu? Riuscirà a passare gli esami e ad entrare nella scuola di disegno? Potrà finalmente vedere i colori e vedere cosa gli riserva il futuro?

Tu sei il più bel colore del mondo: recensione di una storia sorprendente

La trama è voluminosa e descrittiva ma ci mostra la storia in senso generale, senza fare alcun tipo di spoiler o racconto che ci finisca per dire troppo. Una storia che racchiude diversi libricini all’interno, un volume che racconta una storia frastagliata e dura ma che segnerà per bene la vita di Zhou Rucheng.

TU SEI IL PIU' BEL COLORE DEL MONDOLa copertina è davvero molto bellina e i disegni sono di sicuro la cosa che si apprezza di più. L’unica cosa che non riesco davvero a comprendere è mettere in copertina Nanà e Liu quando Nanà centra e non centra con il volume in questione. Sarebbe stato più sensato avere in copertina Zhou o almeno una somma di persone. Basti guardare l’esempio di questa copertina originale della storia, che probabilmente riguarda una sola dei volumi che questo grande volume racchiude. Che ne pensate? Non sono a conoscenza di quale sia l’effettivo titolo del volume in questione e spero che se si siano discostati non sia stato di molto. A parte questo, trovo che il titolo sia sinceramente significativo; visto così anche io mi sono detta ma perché? Che significato potrà maia vere? Eppure posso dirvi, dopo aver letto tutto il volume e aver visto le tavole che esso porta al suo interno, di aver capito e compreso il vero significato di questo dolce volume. E’ un significato importante, che ognuno di noi sognerebbe di farselo dire almeno una volta.

L’ambientazione è una piccola cittadina in Cina, l’epoca precisa non c’è, almeno per quanto riguarda l’anno preciso ma la storia avrà inizio a fine Luglio e proseguirà nell’arco dell’anno scolastico dei personaggi della storia.

Tu sei il più bel colore del mondo, di Golo Zhao - Recensione | Nerdevil

I personaggi del volume sono diversi anche se Zhou è il protagonista principale della storia, che trascinerà con se tutto il volume. Avremo modo di conoscere Liu Yun, la cotta di Zhou, una ragazzina interessante dalle mille sorprese, che sarà il migliore personaggio di tutta la storia. Conosceremo il bulletto del quartiere, che si pone ogni volta sempre in maniera peggiore e con punizioni sempre più severe, e Nanà che nonostante sia la bella della scuola e sia quella desiderata, sia una ragazza con problemi famigliari e quant’altro che solo Zhou riesce a comprendere veramente.

Zhou Rucheng è un ragazzino sveglio ma anche piuttosto pigro. Ama il disegno ma non è molto bravo con i colori cosa in cui verrà aiutato da Liu. Ama stare con i suoi due amici e giocare a carte con loro anche se tutti e tre vengono costantemente bullizzati e la vittima è sempre uno dei tre, che viene puntualmente preso di mira. Zhou se ne sta fermo nell’angolo, ha paura e non interviene per il suo amico, preferisce non farlo per non subire anche lui le stesse cose del suo amico, che è una tattica discutibile ma anche da biasimare sotto un certo punto di vista, specialmente per l’età visto che sono dei ragazzini delle medie, molto piccoli. Zhou è innamorato da sempre di Liu e nonostante tutti contino su di lui per i disegni – anche alla lavagna – lui lo fa semplicemente per stare un po’ di più con la sua compagna di studi. E’ un personaggio comune, molto simile a tanti ragazzi che frequentano la scuola e per questo in molti ci si possono ritrovare.

Tu sei il più bel colore del mondo, di Golo Zhao - Recensione | Nerdevil

Il perno centrale di questa storia è davvero vario e abbraccia più tematiche ma di sicuro la linea principale sulla quale si muove è il disegno e il talento che Zhou ha, così come la sua compagna di studi Liu, che gli impara anche un profondo e segreto metodo per catturare i colori, quelli più misteriosi, le ombre più scure, le luci più dense.

Lo stile e la grafica utilizzati sono molto carini e dolci. Apprezzo il fatto che il volume sia così grande perché è una raccolta composta da più volumi riuniti assieme in un unico composto. La cosa che più di ogni altra ha finito per colpirmi è il fatto che le illustrazioni siano a colori, davvero cosa molto inusuale per quanto riguarda manga e simili, che finiscono quasi sempre per essere in bianco e nero. Alcune tavole, in special modo nei colori e nei disegni finiscono per essere davvero molto belle da guardare, oltre che da leggere.

Per quanto riguarda il volume risulta ben corposo e ricco di dettagli così come di tematiche – dalle più importanti alle meno – ma che danno dei motivi di spicco all’intero volume in questione. Cosa importante all’interno del volume è il bullismo: Zhou e i suoi due amici vengono costantemente bullizzati e il bullismo su di loro va mano a mano peggiorando con il passare dei giorni e si intensificano sia nei modi utilizzati – si passa dalle parole alle mani, dal rubare dei soldi a calare le mutande e simili – cose anche particolarmente pesantine, che fossi in loro avrei denunciato con qualcuno di competente (ovviamente non solo il preside o il professore ma anche ai genitori – figure che non sono mai menzionate all’interno del volume quasi non avessero importanza o valore ai fini di ciò che si stava parlando).

Ho trovato anche importante il tema del disegno, dello studio e della dedizione a ciò che si vuole avere nel futuro, di grande importanza in Cina ma che dovrebbe essere magari valorizzato di più in altri Stati, come il nostro ad esempio. Altro tema importante è l’amore, le prime cotte e l’amicizia che non manca mai e finisce per essere un po’ il perno attorno al quale ruota questa storia. Altre piccole cose che sono state poste e sembrano essere volgari riguardano il tema del sesso, dei giornalini e quant’altro avvien all’interno del volume, che comunque fra giovani è normale, è una scoperta e che porta il lettore in un ritorno alle scuole in cui ci sono i compagni di tutte le tipologie disparate.

Ho trovato il mix di volumi equilibrato fra loro e la storia finisce per darci un finale sorprendente ma che un po’ ci si aspetta. Avrei sicuramente voluto saperne di più, quindi trovo che sia del tutto positiva questa cosa e spero magari venga fatta una storia dal punto di vista di Liu, che è dolcissima.

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Il libro è un raccolta di tanti volumi che spero possiate apprezzare. Per chi ama i manga, gli anime e simili di sicuro non potrete far altro che apprezzare questo volume, così come per chi ama le graphic novel. E’ una storia che spero non perderete.

Golo Zhao è un autore di grande impatto e successo e con questo volume mi spinge alla lettura di altri da lui illustrati. Emotivamente spero vi spingiate a conoscere il piccolo Zhou e l’amore per il disegno, l’arte e la stessa piccola Liu, che finisce per essere il più bel colore del mondo.

Il mio voto per questo libro è di: 4 balene e mezzo.

quattro e mezzo

Volume acquistato

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Cosa ne pensate? Fatemi sapere, io ovviamente vi aspetto e spero che vi possa piacere! Un caro abbraccio.

A presto,

Sara ©

REVIEW PARTY: Recensione in anteprima #558 – I FILI ROSSI DELLA FORTUNA DI NEON YANG

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Torniamo con il seguito, secondo volume, di questa serie di quattro volumi che spero possa incuriosirvi. Ovviamente devo ringraziare per la lettura la Mondadori Oscar Vault e Miriam di Me and Books per aver organizzato l’evento in questione che ci guiderà lungo questo viaggio lungo 4 volumi profondi e particolari. Ecco che ve ne parlo:

9788804745099_0_536_0_75Titolo: I fili rossi della fortuna
Autore: Neon Yang
Volume due della serie de Il tensorato.
Data di uscita: 23 novembre 2021
Pagine: 192
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Trama: Profetessa ormai decaduta, dominatrice degli Elementi, e figlia della Protettrice, Sanao Mokoya ha deciso di cambiare vita. Un tempo le sue visioni davano forma alle vite dei suoi concittadini in tutto il paese, ma, anche se prevedeva immani tragedie, Mokoya non aveva modo di ridisegnare il futuro. Devastata dalla perdita della figlia, inizia una caccia contro i letali naga, capaci di oscurare il cielo, nelle lande più remote del regno, lontana da tutto ciò che amava, accompagnata da un branco di raptor. Seguendo le tracce di un enorme naga che minaccia la città mineraria ribelle di Bataanar, Mokoya incontra lə misteriosə e affascinante Rider. Ma le cose non sono come sembrano: la bestia che entrambe inseguono nasconde un segreto che potrebbe far scoppiare la guerra in tutto il Protettorato. Invischiata in una cospirazione di magie e tradimenti, Mokoya deve venire a patti con il suo dono straordinario e pericoloso, o rischiare di perdere quel poco che ancora le è caro. 

RECENSIONE

Fictograph — Promos for two queer, raptor-riding, slack-bending...La storia ha inizio diversi anni dopo le vicende del primo volume. E’ passato tanto tempo da quando Makoya, figlia della Protettrice, era Profetessa e dominatrice degli Elementi e sono passati diversi anni anche da quando ha perso sua figlia e da quel momento ha deciso di cambiare ogni cosa possibile nella sua vita. Un tempo prevedeva degli eventi che non poteva modificare ed ora invece insegue i terribili Naga, accompagnata dalla Fenice e da un branco di strani raptor. Ma c’è un pericoloso Naga che si fa strada fra le lande buie e misteriose attorno alla città di Bataanar dove rischia di scoppiare una guerra. Mokoya avrà modo di conoscere Rider, che rimetterà in gioco tutte le sue poche certezze.

Cosa succederà a Mokoya e alla città di Bataanar? Ci sarà una guerra? Riuscirà Mokoya a rimettere in pista i sentimenti e a ricalibrare la sua vita nonostante la sua immensa e dolorosa perdita?

«Ricorda, oh luminoso cercatore di conoscenza, il Primo Sutra, il Sutra delle Cinque Nature». «La Slasca è tutto, e tutto è Slasca». (…) «Conosci le vie delle cinque nature e conoscerai le vie del mondo. Poiché tutte le linee e i nodi della Slasca sono le linee e i nodi del mondo, e tutto ciò che ha forma si forma attraverso l’intreccio dei fili rossi della fortuna.»

La trama riprende quanto vi è scritto, niente di più e niente di meno. E’ una trama che incuriosisce fin da subito e che lascia una scia di curiosità per chi ha letto il primo volume e si sia affezionato al personaggio di Mokoya, uno dei due gemelli. Non viene raccontato troppo trattandosi comunque di un libro non particolarmente lungo ma è sufficiente per ciò che viene scritto.

La copertina segue la scia dei volumi precedenti così come si rifà anche agli originali ovviamente anche se – come già ripetuto per il primo volume – sarebbe stato meglio un unico e semplice volume che racchiudesse tutto. Nonostante ciò le illustrazioni sono sicuramente degne di nota e lo stile ha il suo perché, non lo metto in dubbio. Il titolo si rifà, anche qui, agli originali e il perché lo scopriremo strada facendo all’interno del volume, molto prima di quanto effettivamente si pensi. E’ un titolo azzeccato e la composizione del connubio è buona.

L’ambientazione è il Protettorato suddiviso in regioni e quant’altro come viene anche mostrato sia dalla mappa trovate sia nel volume stesso, sia nella recensione del primo volume se siete particolarmente curiosi; l’epoca non è specificata ma segue la scia degli avvenimenti del volume precedente e si mantiene anni dopo gli avvenimenti del primo volume, Anno Trentotto dei gemelli se non erro.

«Non occorre che ti scusi» disse Mokoya, prima che l’altro potesse proferire parola. Si era fermato a qualche resa di distanza da lei. «Ma… devo. Mi sono comportato molto male nei tuoi confronti.» «Sì, tendo a tirare fuori il peggio dalle persone.»

I personaggi di questa storia, rispetto al primo volume che tende a concentrarsi su due protagonisti – gemelli s’incentra sulla vita di Mokoya (e su cosa sia cambiato dalla perdita di sua figlia) diversi anni dopo gli avvenimenti del primo volume, riprendendo un personaggio cambiato, sotto certi aspetti più maturo e sotto altri più fragile e infantile, che non sembra voler andare avanti e affrontare la realtà.

Mokoya infatti sembra soffrire tanto la perdita di sua figlia, allontanandola ancor di più dal suo gemello così come dal suo stesso marito, che tutt’ora sembra preoccuparsi per lei nonostante si siano allontanati. Mokoya sembra affrontare il dolore uccidendo naga o andando alla ricerca di essi per cercare di avere un vero e proprio motivo per andare avanti. E’ un modo per affrontare il dolore, questo è evidente ma come dice anche suo marito – in un punto del libro – prima o poi dovrà liberarsi del dolore e dovrà affrontare la vita, scardinare quel muro che si è costruita attorno cercando di nuovo di tornare fra i “vivi”. In questo volume è solitario anche se viene circondato da alcuni già conosciuti nel volume precedente e ne incontreremo di nuovi, come Rider ad esempio.

«Sono preoccupato per te» disse lui. «Non devi.» (…) «Dovrai smetterla di scappare, prima o poi. Dovrai tornare.» «Smettere di scappare non significa tornare.» «Non intendevo dire che tu debba tornare da me o al Grande Monastero, o perfino a Chengbee. Intendevo tornare in vita, Nao. Devi tornare. Io ti vedo, ricevo notizie su ciò che fai e so che vaghi con questa lastra di vetro che ti separa dal mondo. Dovrai romperla, a un certo punto.»

Fictograph — Promos for two queer, raptor-riding, slack-bending...Il perno centrale di questa storia si divide in due correnti differenti: quella emotiva che segue il percorso interno del personaggio principale e come questo affronta il dolore; quella della trama che segue le vicende della ricerca del Naga e della guerra che potrebbe scatenarsi da un momento all’altro visto quanto sta per succedere nel Protettorato stesso.

Lo stile utilizzato dall’autore è il medesimo del volume precedente anche se decisamente più dinamico e fluido, rispetto al primo volume. Infatti all’inizio usando il “they” e quindi la shaw per entrambi i personaggi ho fatto difficoltà ad entrare nella logica e nella sintonia della lettura che mi collegava ai personaggi. Essendo qui Mokoya, già confermata a livello di genere, la lettura è stata in qualche modo “facilitata” se vogliamo metterla così anche se non mancheranno personaggi di genere Non binario – appartenenti quindi alla comunità LGBTQ+  la storia continua a mantenersi con la base di quanto detto per il volume precedente.

Non solo per quanto riguarda il livello della storia, questo volume colpisce molto più a livello emotivo e la sfera emozionale portando ad avvicinarci molto di più al personaggio che ha consapevolezze e una maturità differente rispetto ai precedenti. Ho trovato Mokoya sia diventata madre e abbia perso una figlia, umana ai limiti dell’inverosimile, molto di più di quanto sembrasse con i volumi precedenti visto il suo potere che la rendeva particolare e forte al tempo stesso. Questa componente emozionale influisce sul lettore e rende il tutto dolce e più vicino a qualsiasi tipologia di lettore, anche ad una fascia di età più alta visto ciò che la protagonista ha affrontato e sta affrontando e visto l’età del personaggio stesso ovviamente.

Il componente della storia è interessante anche se opinabile visto che i Naga e su quanto si sviluppi la storia stessa sembra quasi superfluo a livello di guerriglia e quant’altro: infatti sembra solo un motivo per mandare avanti la serie non indispensabile ma che ha legato l’autore indissolubilmente ai suoi personaggi che non sente davvero di voler lasciare in quel momento ma vuole dare ancora delle opportunità e dei motivi per farci sapere cosa può succedere “dopo”. A parte questo, la storia e il fatto dei naga non li ho sentiti forti e dominanti così come l’introduzione del nuovo personaggio.

A riempire il tutto è il worldbuilding che l’autore riesce a creare donando un atmosfera suggestiva che difficilmente in alcuni libri si riesce a percepire. Infatti nei suoi scritti, Yang, il tutto viene reso quasi poetico e delicato dai suoi scritti che raffigurano una realtà a tratti quasi magica.

«Una volta, conoscevo una persona audace e gioiosa come un fiume guizzante. Un filo argentato nella Slasca, brillante contro tutti quei rossi e quei blu. Ora, non so che fine abbia fatto.» “È morta” pensò Mokoya. “È morta nell’esplosione che ha tolto la vita a sua figlia.” Thennjay si fece silenzioso. «Scusami. Non voglio farti pressioni, Nao. Non va mai a finire bene.» Mokoya si sentì dispiaciuta per lui. «Thenn, sono contenta che tu sia qui.» Ed era sincera. «Lo sono davvero.» Lui la cinse per le spalle e le baciò la sommità della testa. Una reazione misurata e cauta. «Anch’io sono contento di vederti.»

Il libro è stato, sommariamente, una buona prosecuzione della storia seppur non del tutto necessaria. Ho apprezzato tantissimo l’esposizione del punto di vista emotivo di Mokoya e tutto ciò che questo concerne riguardo anche i personaggi che le ruoteranno attorno ovviamente. Un secondo volume curioso e ben strutturato.

Neon Yang ci riporta al Protettorato fra Tensori e Macchinisti con una guerra alle porte e il dolore di una madre che ha perso tutto e non ha paura di mettersi veramente in gioco. Siete pronti a sfidare un naga potente e a scoprire i segreti che si nascondono dietro Rider e il Tensorato?

Il mio voto per questo libro è di: 3 balene e mezzo

tre e mezzo

Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

Seguite le altre recensioni qui, vi aspettiamo ovviamente e spero ci seguirete:

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Cosa ne pensate? Potrebbe fare al caso vostro? Avete letto il primo volume? Leggerete anche questo o darete un’opportunità alla serie? Oppure non vi piace? Fatemi sapere!

A presto,

Sara ©

RECENSIONE #1 – VERSO TE DI SALVATORE CARVELLI.

BUONASERA CARI LETTORI!

Questa è la prima recensione del blog e spero sia la prima di una lunga serie data la mia innata passione di leggere libri! Finito di leggere proprio ieri, volevo condividere con voi la mia opinione.

Cominciamo:Libro Verso te Salvatore Carvelli

Titolo: Verso te.

Autore: Salvatore Carvelli.

Editore: Giuliano Ladolfi Editore.

Pagine: 88.


 

Sinossi: La raccolta di Salvatore Carvelli va interpretata come un percorso d’amore, suddiviso in tre parti e un’appendice, affrontato dall’io lirico dall’adolescenza fino alla maggiore età. Attraverso una serie di vicende si raccontano le fasi dell’innamoramento, con i tremori e le angosce del ragazzo di fronte al prodigio di un sentimento sconosciuto, potente e misterioso. Nelle parti successive l’esperienza del distacco produce un’atmosfera completamente diversa: la poesia si carica di sofferenza… eppure al fondo, sia pure velato tra le lacrime, rimane un messaggio leopardiano di solidarietà, l’unico in grado di trovare una fiammella di speranza nelle tenebre dell’esistenza.


 RECENSIONE

Il libro ruota attorno al fulcro dell’amore di un giovane ragazzo che diventa uomo. Obiettivamente, le poesie viaggiano su di un ritmo piuttosto altalenante. Alcune risultano preziose, pure, belle. Altre cadono in un misto tra cliché ed ironia non troppo compresa. Il libro si suddivide in tre parti ed un epilogo “Frammenti”.

Nella prima parte, il ragazzo più acerbo e immaturo si fa sentire anche troppo.

” Io invece / tra Mila e Shiro sono stato / sempre la palla”.

La copertina è piuttosto spenta ma carina nella sua semplicità. Il titolo che racchiude l’opera è corretto e vero, quasi un viaggio verso l’amore, verso un’altra persona.

Nella seconda parte ho amato in particolare questo verso:

“Da casa mia / alle Poste / c’erano cento metri / che non ho mai percorso.”

Soggettivamente, non ho notato il cambiamento che la sinossi dell’opera, come l’introduzione all’interno, fanno notare. La maturità nell’amore in alcune poesie sembra non essere cambiata affatto. E me ne dispiaccio.

Personalmente ho trovato belle poesie singole e non tutta l’opera in generale. Ho trovato interessante la parte dei “Frammenti” in cui l’autore ha espresso, a mio parere, il lato migliore di sé.

Ne consiglio la lettura a chi volesse inoltrarsi in un genere di poesie Molto moderna.

Il mio voto per questo libro è di : 2 conchiglie e mezzo.

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Alla prossima,

Sara.