REVIEW PARTY: Recensione in anteprima #636 – POSTER GIRL DI VERONICA ROTH.

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Per questa lettura debbo ringraziare sia Miriam di Me and Books per avermi permesso la lettura che, ovviamente, la Mondadori per la lettura in anteprima che spero possa interessarvi. Una nuova lettura distopica dalla scrittrice di Divergent, famosa serie che ho amato. Come potevo non leggere anche questa lettura? Ve ne parlo subito:

downloadTitolo: Poster Girl
Autore: Veronica Roth
Data di uscita: 4 aprile 2023
Pagine: 252
Link d’acquisto: https://amzn.to/3GOKwu1
Trama: Sonya Kantor conosce molto bene questo motto, visto che ha ispirato, meglio condizionato, gran parte della sua vita. In realtà queste parole hanno condizionato la vita di tutti gli abitanti della megalopoli di Seattle-Portland-Vancouver. Per anni, infatti, hanno dovuto adattarsi a un codice morale molto rigido e a una costante sorveglianza da parte della Delegazione, resa possibile da una sofisticata tecnologia. Poi la rivolta ha cambiato tutto. La Delegazione è stata rovesciata e sostituita da un nuovo governo. Tutti coloro che avevano avuto un ruolo nel regime precedente sono stati rinchiusi insieme alle proprie famiglie nell’Apertura, una vera e propria prigione alla periferia della città. Gli altri, finalmente liberi, hanno potuto proseguire con le loro esistenze. Sonya, figlia di uno dei membri di spicco della Delegazione e diventata famosa per essere stata, da adolescente, il volto dei manifesti propagandistici affissi per tutta la città, è imprigionata da anni nell’Apertura. Un giorno, un vecchio nemico si presenta da lei con una proposta: se troverà Grace Ward, sottratta alla famiglia dalla Delegazione quando era ancora una bambina, sarà libera. Per portare a termine la missione Sonya sarà obbligata a muoversi in un mondo che non riconosce, di cui ignora i meccanismi, estraneo (ed estremamente corrotto). E, soprattutto, a scavare a fondo nel passato, compreso quello della propria famiglia, anche più di quanto vorrebbe, portando alla luce verità dolorose e difficili da accettare. A più di dieci anni dal suo esordio con Divergent, Veronica Roth torna alla distopia con un mystery che esplora il ruolo sempre più pervasivo della tecnologia nella nostra società.

RECENSIONE

homem andando de bicicletaLa storia ha inizio all’interno di una sezione chiamata Apertura. Dopo lo scioglimento e la dismissione del vecchio Governo chiamata Delegazione, che si trovava nella megalopoli di Seattle-Portland-Vancouver dove tutti vivevano con un codice morale molto rigido e a una costante sorveglianza da parte della stessa, Sonya che è stata l’unica superstite della sua famiglia è stata inserita in questa zona. L’Apertura, infatti è una prigione sotto la veste di piccola città, in cui sono racchiusi tutti coloro che avevano avuto un ruolo all’interno della delegazione. Lei essendo figlia di un membro della Delegazione oltre che, come la chiamano tutti “Ragazza-Poster” (colei che aveva il volto sugli slogan propagandistici) è anni che risiede al suo interno. Rimasta la più giovane tra tutti coloro che sono all’interno dell’Apertura, il Triumvirato le consente di ottenere una opportunità: se troverà Grace Ward, sottratta alla famiglia dalla Delegazione quando era ancora una bambina, sarà libera. Sonya Kantor sarà quindi costretta a muoversi in qualcosa che non ha chiesto, in un mondo che ora non conosce e che è molto peggio di quello che sembra.

Riuscirà a trovare ciò che le hanno chiesto e tornare finalmente libera? Cosa cambierà ora per lei? Riuscirà a trovare la pace agognata e a rendere giustizia alla sua famiglia? Chi si nasconde dietro il nuovo Governo e cosa vogliono davvero da lei?

Ha guardato tre amiche oltrepassare quel cancello: Ashley, Shona e  Nicole. Ashley e Shona avevano entrambe quattordici anni quando, dieci anni fa, sono state chiuse nell’Apertura, che era appena stata creata, subito dopo l’insurrezione. Erano di Portland, per cui non le conosceva prima, e non ha stretto amicizia con loro finché non sono diventate abbastanza grandi da lasciare gli appartamenti dei genitori e trasferirsi nel Palazzo 2. Non sa come sono stati i loro primi anni da prigioniere; non gliel’ha mai chiesto. Si deve stare attenti alle domande che si pongono in questo posto. Hanno tutti un passato disseminato di tragedie. Ora Sonya può aggiungerne un’altra al suo elenco: è la persona più giovane rimasta nell’Apertura.

Per quanto riguarda la trama è sicuramente veritiera e in linea con la storia trattata, niente da dire. E’ una trama ben composta che spiega l’Intrigo politico che nel volume ci verrà mostrato a pillole nel corso del volume in modo da fornirci un quadro completo strada facendo. La trovo ben strutturata e finisce per fornire un quadro centrato e dettagliato di ciò che andremo a leggere.

La copertina ammetto che non mi fa impazzire ma ho visto delle versioni simili, in originale che hanno anche delle colorazioni peggior, quindi debbo dire che – nonostante tutto – ce la siamo cavata abbastanza bene. Quella che vediamo in primo piano è Sonya e lo sappiamo visto che ci viene descritta così, con il capello corto e tutto il resto. Sul titolo non sono state fatte modifiche ma hanno ritenuto che tutto fosse rappresentativo ed esaustivo senza alcuna modifica. Anche perché chiamarlo Ragazza Poster si, ok che viene citato nel volume ma suonava forzato su una copertina. Non riesco a non pensare, però, che somigli molto all’autrice in qualche modo la rappresentazione di questa ragazza dal viso misterioso. Quindi bene così.

Per quanto riguarda l’ambientazione della storia ci troviamo tra dentro e fuori l’Apertura, all’interno di una megapoli che comprende Seattle-Portland-Vancouver e ciò che c’è all’esterno. Per quanto riguarda l’epoca, invece, ovviamente trattandosi di un distopico siamo in una situazione post apocalittica quindi sicuramente anni e anni lontani da noi ma non risulta comunque specificato all’interno del volume.

«Per molto tempo ho desiderato che fossi morto tu al posto suo.» Ridacchia. «Vi fantasticavo sopra ogni sera… Mi inventavo mondi in cui lui era vivo e tu no. In cui vivevamo insieme nell’Apertura, o lui in qualche modo era stato risparmiato ed era libero, sposato con un’altra donna, con due bambini, una casa…» Lei ricorda la luce dell’Impianto contro il soffitto crepato del suo primo appartamento nell’Apertura, una luce che non si spegneva mai, nonostante l’elettricità venisse staccata alle dieci di sera. Continua: «Ora, invece, spero che tu viva ancora a lungo. Spero che pensi a lui ogni minuto. Spero che ogni volta che inspiri tu senta il dolore della sua mancanza e ogni volta che espiri ti senta in colpa per averlo tradito».

una persona in piedi di fronte alle colonne in un edificioI personaggi di questa storia sono doversi e tutti doverosamente legati, per un modo o nell’altro alla nostra protagonista. E’ lei a condurre il filo del volume seppur attorno a lei girano importanti personalità: si veda Alexander che ha aiutato durante l’insurrezione della Delegazione ed è fratello di colui che era destinato a stare con Sonya, Aaron. C’è Emily Knox che è una personalità criminale ma allo stesso tempo arguta e interessante da conoscere e da tenere in considerazione per qualsiasi altra cosa. Altro personaggio di rilievo è quello che poi si rivela essere padre di Alexander e uno degli amici più stretti del padre di Sonya. In tutto questo, però, a tessere le fila di tutta la storia è Sonya Kantor.

Sonya Kantor è la secondogenita di una famiglia dell’Ex Delegazione. Suo padre era al vertice e sua sorella era sempre più brava un tutto o migliore di lei sotto diversi aspetti di cui persino Sonya se ne era convinta. In un mondo in cui lei era già l’eccezione come secondo figlio – visto che questi venivano riassegnati ad un’altra famiglia – finisce anche per essere conosciuta come la “Ragazza-Poster” per via del fatto che era messa sui poster di propaganda della Delegazione. E’ un personaggio sveglio, forte, intraprendente e che non ha mai dimenticato la sua famiglia e il dolore che l’attuale Governo le ha provocato. E’ una protagonista forte nonostante sia chiusa all’interno dell’Apertura e debba farsi strada tra le intemperie che la vita le pone davanti. Non si è mai impegnata troppo nelle cose, neanche nello studio eppure apprende in fretta e riesce a riparare e a fare cose che la aiuteranno molto lungo il percorso della sua sopravvivenza.

«Tu senti che queste persone hanno riavuto i loro figli e pensi: “Stanno bene ora, non è successo nulla”?» Si passa una mano tra i capelli con tanta violenza che ne strappa alcuni. «Ricevere indietro tuo figlio dopo che ti sei perso tutta la sua infanzia è meglio di niente, ma è anche peggio di niente. Ogni giorno ti ricorda ciò che non hai visto, il tempo che non hai avuto. Per cui no, non ho intenzione di imporre un altro trauma a quei genitori permettendo al dannato volto della Delegazione di interrogarli.» «Non chiamarmi così.»

Il perno centrale di questa storia si aggira attorno al ritrovamento di Grace Ward ma sotto il tutto nasconde un animo ancor più nero, politicamente scorretto e corrotto che nessuno osa immaginare. Nonostante si pensa che essere liberi dalla Delegazione sia stata una miglioria per la popolazione locale, tutto sfocia in verità nascoste e cose non celate che si nascondono nel retroscena di una città che tenta di sopravvivere ad un colpo dopo l’altro. Una trama che non è solo quella che si vede ma di cui sotto, si nota molto di più.

Lo stile utilizzato dall’autrice è in terza persona ma segue una focalizzazione su Sonya principalmente, non gettandosi in altri ambiti o sotto altre lenti. Vedremo tutto ciò che vede lei e non ci sposteremo su altri personaggi se non interagiranno strettamente con lei. E’ una storia di lettura piacevole, leggera e assolutamente scorrevole nonostante sia una storia quasi principalmente incentrata sull’aspetto politico e sociale del contesto in cui Sonya vive.

Onestamente non sapevo cosa aspettarmi quando ho iniziato a leggere questo volume, anzi, credevo facesse parte di una serie, come per i precedenti libri dell’autrice. Invece ho scoperto che si tratta di un volume autoconclusivo che inizia e finisce con questo e che l’autrice potrebbe riprendere in futuro (spero magari) per altri personaggi – che sia in passato che in futuro – con un’altra storia sotto un altro punto di vista.

E’ stata una storia del tutto inaspettata che si basa sulla distopia del world building costruito che – come sempre – Veronica Roth riesce a fare in maniera del tutto impeccabile che dal punto di vista della vena mistery completamente nuova all’autrice diciamo. A primo impatto, infatti, il mondo che è stato costruito ci viene fornito in informazioni diluite in pillole sparse qua e là che finiscono per comporre uno schema più grande e articolato costruendo qualcosa che finisce per coinvolgere in primo piano il lettore mettendolo nelle condizioni di scegliere e di valutare tutto ciò che accade, che è accaduto e che accadrà nel mondo attuale e per le quali le scelte di Sonya possono influenzarne l’andamento. Inevitabilmente ci si sentirà molto vicini a Sonya comprendendo le sue decisioni e il suo modo di porsi oltre al fatto che ho adorato le risposte intelligenti e argute che lei stessa pone quando cercano di metterla sotto scacco. Molto spesso è lei, invece, a ribaltare la situazione ponendo la domanda giusta.

L’unica cosa che di tutto mi ha disturbato è che ha finito per somigliare nella struttura del mondo, molto simile a Divergent. Chiusi in una sorta di piccola cittadina all’interno di qualcosa di più grande un po’ come Chicago. Che poi lo scopo fosse diverso si può apprezzare o meno ma avrei preferito scoprire e vedere qualcosa di completamente nuovo o diverso dal solito. Infatti Carve The Mark ha esplorato lo spazio ed è stata una vera e propria rivincita e novità per l’autrice stessa oltre che per il lettore.

Ho apprezzato l’impegno per quanto riguarda il mistery perché ha permesso all’autrice di esplorare qualcosa di nuovo anche per lei e vedere se al pubblico poteva interessare e/o funzionare una cosa simile. Come vi dicevo anche prima, non avevo un’idea precisa di dove volesse andare a parare il libro visto che ho deciso di leggerlo più per il nome dell’autrice che per tutto il resto. Infatti non avevo letto la trama prima di averlo cominciato a leggere. Devo dire che, partendo dal presupposto che la storia è stata iniziata così a scatola chiusa mi ha sorpreso l’unione del mistero della scomparsa di Grace unito alla vena distopica che contraddistingue l’autrice. Non è un libro articolato, prolisso o particolare anzi si mantiene su un range di lettura young adult ma può essere apprezzato anche da lettori più grandi prendendo il volume non in maniera esigente ma un’evasione di lettura esattamente per come è stata un’evasione per Sonya uscire dall’Apertura e indagare su ciò che succede all’esterno.

Scopri chi sei quando nessuno ti guarda.

Il libro è un distopico mistery stavolta autoconclusivo che potete leggere senza dover attendere il seguito. Una storia che funziona e che si concentra sul lato mistery non solo sul lato distopico e politico che si aggira all’interno della stretta cittadina. Un volume che non mi è dispiaciuto leggere visto il fatto che è rimasto scorrevole e di piacevole lettura. Se cercate una storia leggera ma al tempo stesso di fantascienza, distopia unito a un po’ di mistero, questo è il volume che fa per voi, nulla di troppo artificioso all’orizzonte!

Veronica Roth  torna e ci porta in una storia completamente nuova facendoci sentire di nuovo a Chicago di Divergent in qualche modo. Mi sono sentita trascinata da un’ondata piacevole mista tra passato e qualcosa che sa di futuro. Ero davvero entusiasta di leggere il suo nuovo volume non appena ho scoperto che si trattava di questa autrice. Un volume autoconclusivo che non vi deluderà se non siete troppo pretenziosi!

Il mio voto per questo libro è di: 4 balene.

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Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

Seguite le altre recensioni inerenti all’evento medesimo! I nomi dei loro blog li trovate nel banner qui sotto:

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Cosa ne pensate? Potrebbe essere un libro che fa per voi e che possa piacervi? Io come sempre vi aspetto qui!

A presto,

Sara ©

REVIEW PARTY: RECENSIONE in anteprima #627 – PROJECT HAIL MARY DI ANDY WEIR.

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Eccoci di nuovo qui su questi schermi per una nuova recensione per voi. Sono sicura che questa possa fare al caso vostro, visto che è stata in fin dei conti una lettura interessante e illuminante oltre che piacevole. Siete pronti a navigare nello spazio? Per questo viaggio debbo ringraziare molto la Mondadori per avermi permesso la lettura e Miriam di Me and Books per aver organizzato l’evento. Ve ne parlo subito:

9788804737070_0_424_0_75Autore: Andy Weir
Titolo: Project Hail Mary
Genere: Fantascienza e Fantasy
ISBN: 9788804737070
Prezzo: 480
Prezzo: € 24,00
In vendita dal
7 febbraio 2023
Link d’acquisto:  https://amzn.to/3Y3v0jG
Trama: Quando Ryland Grace si risveglia, non ha assolutamente idea di dove si trovi né di chi sia. Vede solo che il suo corpo è collegato a decine di tubi, che gli oggetti intorno a lui cadono troppo velocemente e che i suoi due compagni di viaggio giacciono inermi nello spazio angusto che condividono. Poi, lentamente, la memoria riaffiora: Grace si trova a migliaia di chilometri dalla Terra, su una minuscola navicella spaziale lanciata a tutta velocità nelle profondità insondate dello spazio, unico sopravvissuto di una missione disperata per salvare il pianeta. Se fallisce, l’umanità è destinata a sparire a causa di misteriosi organismi che si nutrono dell’energia solare e che stanno rapidamente portando la Terra verso una nuova era glaciale. A bordo di Hail Mary, Grace è consapevole che ha pochissimo tempo a disposizione per neutralizzare il pericoloso nemico e che il destino della specie dipende unicamente da lui. O forse non è solo?

RECENSIONE

satellite volant dans l'espaceLa storia ha inizio con il risveglio di un uomo che non ricorda nulla. L’unica cosa che riesce a comprendere è che attaccato ad un macchinario, i suoi compagni sono morti e un macchinario continua a chiedergli quale sia il suo nome. Dovrebbe ricordarlo ma non è così. E’ in questo modo che ha inizio l’avventura di Ryland Grace, a bordo di un’astronave spaziale lontanissimo da casa, in missione di salvataggio della Terra. Lentamente, la memoria di Grace torna e si trova da solo, senza alcun modo di tornare indietro e con l’unica speranza di trovare una soluzione che aiuti se stesso e gli scienziati sulla Terra per salvare il pianeta.

Cosa succederà alla Terra se Grace dovesse fallire? Cosa prevedeva il Progetto Hail Mary e come può Ryland da solo sistemare tutto questo? Cosa ha per lui da offrire lo spazio e quali consapevolezze ne usciranno da questa missione, apparentemente senza ritorno?

Ecco perché mi sembra strano il modo in cui cadono gli oggetti; si muovono troppo in fretta. Ed ecco come mai sono così debole, nonostante i muscoli. Tutto pesa una volta e mezzo più di quanto dovrebbe. Il fatto è che nulla influenza la gravità, non si può aumentare o diminuire. L’accelerazione di gravità sulla Terra è pari a 9,8 metri al secondo quadrato. Punto. Eppure qui il valore è più alto, dunque c’è solo una possibile spiegazione.
Non sono sulla Terra.

La trama di questa storia è piuttosto semplice e lineare con ciò che il volume ci presenta. Grace è solo nello spazio, ci ricorda un po’ Mark Watney di The Martian – scritto dallo stesso autore – che si ritrova solo nello spazio. Vista sotto questo punto, la storia può sembrare similare ma c’è molta fantascienza ed è leggermente meno realistico di quanto invece poteva essere The Martian, mettiamola sotto questo punto di vista.

La copertina di questo volume segue la scia di quella originale – ce ne è più di una versione – ma trovo che quella scelta e utilizzata rispecchi molto il libro. Sullo sfondo vediamo ciò che può somigliare al sole o al nuovo sistema in cui Grace finisce ma di un colore caldo, che ricorda il calore e coloro che l’attirano rischiando di far perire il sole nel giro di diversi anni. Lo sfondo sembra essere l’unica cosa colorata e di rilievo se non Grace che viene messo in primo piano, con il cavo dell’astronave attaccato che vaga nello spazio. E’ così che si sente, in solitudine, ed è così che resterà (nonostante l’avventura che ne deriva e gli incredibili incontri o scoperte che affronterà) a cercare di salvaguardare il suo stesso pianeta da un grande e immenso problema che rischia di portare tutti alla morte. Il titolo non è stato variato, nemmeno nella traduzione del Progetto. E’ stato mantenuto come l’originale: Project Hail Mary ovvero la missione in cui è coinvolto l’astronauta e il nome dell’astronave. Niente di troppo particolare, ovviamente.

L’ambientazione del volume è lo spazio che – alternato ai ricordi di Grace – ci riporta sulla terra; l’epoca è moderna, ovvero il problema degli astrofagi sembra sussistere sulla Terra che conosciamo, con studi e ricerche scientifiche come le nostre. Non è specificato un vero e proprio periodo o anno.

Science lessons in 'Project Hail Mary' - The Boston GlobeLei mi mise davanti un foglio. «Questo è ciò che ci ha portato a ideare il Project Hail Mary.» «Glielo mostra?» domandò Voigt. «Adesso? Senza procurargli un’autorizzazione…» Stratt mi appoggiò la mano sulla spalla. «Professor Ryland Grace, con il presente atto la autorizzo ad accedere a ogni informazione riguardante il Project Hail Mary.» «Non era ciò che intendevo» sottolineò Voigt. «Ci sono protocolli e verifiche da…» «Non c’è tempo per queste cose, ecco perché mi avete scelta come capo delle operazioni, per procedere velocemente» lo interruppe Stratt.

I personaggi di questa storia non sono poi molti anche perché al centro di tutti abbiamo quasi esclusivamente Ryland Grace. Assieme e attraverso lui, ovvero dai suoi ricordi, risaliamo ad una serie di altri personaggi che saranno fondamentali per comprendere a fondo tutto il progetto, la motivazione che ha spinto Ryland a partire e a prendere parte del progetto e tutti coloro che si muovono con lui. Avremo modo di conoscere Stratt, che è colui che smuove le pedine del progetto e la macchina burocratica per fare in modo che sia tutto il più veloce possibile, ci sono due compagni di viaggio di Grace, gli alunni dell’insegnante che sono la motivazione per cui decide di salvare il pianeta e Rocky (su di lui non vi aggiungerò altro, lo scoprirete strada facendo!). Ora vi parlo un po’ del professore e astronauta che seguiremo lungo la sua avventura alla ricerca di una spiegazione decisa per ciò che sta accadendo allo spazio ma che finirà per dirci molto, molto di più:

Ryland Grace nasce come professore delle medie o almeno è lì che vene ritrovato. Prima faceva parte di una comunità scientifica ma dopo aver pubblicato un articolo ed essere stato blasonato da tutti ha deciso di ritirarsi e di insegnare ai ragazzi la scienza, la fisica e quant’altro. E’ un insegnante davvero particolare che lascia un’impronta importante ai propri ragazzi, invogliandoli e incuriosendoli (li ho quasi invidiati, lo avrei voluto io come professore!). E’ un personaggio molto deciso, pragmatico che lo porta a fare calcoli e a trovare in fretta soluzioni a problemi, forse un tantino troppo schematico a volte ma interessante nel suo approccio con il lettore che lo porta a farcelo sentire vicino.

Okay, se dovrò morire sarà per un motivo valido. Scoprirò cosa possiamo fare per fermare gli astrofagi, invierò il risultato delle mie ricerche alla Terra. E poi… morirò. Ci sono molti modi per suicidarsi senza provare dolore… dall’overdose ai farmaci che riducono l’ossigeno finché non ci si addormenta e si muore. Che pensiero allegro.

luce al neon rossa e verdeIl perno centrale di questa storia è la missione di salvataggio della Terra: scoprire cosa sono gli astrofagi e come poter fermare questo continuo procrearsi di un essere che rischia di mettere a repentaglio l’intero sistema solare che tutti conosciamo. La missione della Hail Mary e il progetto che porta con sé ci pone davanti a tutto la speranza di poter continuare a vivere sulla Terra in serenità. Ci sono tanti anni ancora ma se non si parte in anticipo non si riuscirà a salvare tutto.

Lo stile utilizzato dall’autore è scorrevole e fluido seppur sia particolarmente pregno di dettagli, formule, definizioni o argomenti scientifici che ignoro e di cui non posso controbattere sull’effettiva veridicità. Anche perché, è talmente scritto bene che a mio avviso sembrano veritiere e ben strutturate. Il volume è scritto in prima persona dal punto di vista del nostro protagonista e ci alterna dei momenti in cui sta svolgendo le sue azioni a bordo della sua astronave e dai ricordi che sono quelli che l’hanno portato lì dov’è in quel momento. Quindi il volume si alterna tra ora e prima e sono ben delineati i momenti in cui accorre il ricordo al momento in cui la cosa accade (che spesso non è così, ammettiamolo, però aiuta nella lettura e a comprendere al meglio tutto ciò che accade).

Personalmente ho trovato migliore la struttura narrativa che si aggira dietro ai ricordi di Ryland perché ci permette di conoscerlo a tutto tondo, in interazione con altre persone che ha conosciuto, rispetto al Ryland solitario che troviamo in nave. Eil ricordo che fa marciare tutto il resto della storia, a mio parere e ci consente di avere una visione più chiara di tutto ciò che ci aspetta.

Per quanto riguarda la struttura del volume si concentra e diventa particolarmente prolissa di dettagli fisici o scientifici anche grazie al fatto che Grace sta principalmente quasi tutto il tempo in solitaria – a parte nei ricordi – e questo finisce per farlo diventare una specie di Robinson di altri tempi, o addirittura spaziale se vogliamo. Grace, nonostante abbia solitudine tutto attorno a sé se ne preoccupa relativamente molto poco e gli accenni a riferimenti di cosa può derivarne o di come si sente, diventa quasi secondario. Infatti, nonostante si parli dei ricordi, Grace è un personaggio molto solo e non sembra avere una famiglia neanche sulla Terra, anzi la sua famiglia sono i suoi studenti. La problematica sul personaggio viene esposta ma la solitudine e i sentimenti riguardo questo e riguardo come si sente lungo il suo percorso vengono messi in secondo piano rispetto alla missione. E’ ineccepibile il comportamento di Grace rispetto ciò che gli succede, si emoziona, ha paura o è preso dal panico ma i suoi calcoli e ciò che riguarda la scienza, gli astrofagi e tutto ciò che ne deriva sembrano venire prima di ogni altra cosa e sovrastare il resto. Persino i sentimenti del protagonista che, in alcuni momenti sembra anestetizzato. E’ un buon personaggio e una buona storia ma su questo punto manca un po’ di empatia con il personaggio principale, almeno per come l’ho percepita.

What Is Ryan Gosling's Project Hail Mary Movie About? | POPSUGAR  Entertainment UKGli Astrofagi non solo visti come una cellula aliena ma come stessa epidemia che può infestare l’universo ed arrivare in qualche modo fino alla Terra e distruggerla dall’esterno. Se è colpa del Covid o di altro, gli astrofagi sembrano ricordare un’epidemia – che differisce totalmente da questo per quanto riguarda la salute stessa dei personaggi o degli esseri umano – ma non so se l’autore per questo volume abbia voluto dare una sua interpretazione o sia un’idea che magari aveva da diverso tempo ma personalmente li ho ricollegati alla lontana a questa cosa. E’ una mia congettura – o fan fact mettiamola così – quindi discerne dalla valutazione che darò al volume eppure ho trovato interessante tutta la spiegazione logica, lo studio che vi è stato fatto per dare tutte le caratteristiche che occorrono a queste cellule, dargli un nome e portare su una cosa del tutto nuova e di invenzione dell’autore una spiegazione accurata e ben strutturata. L’ho trovato interessante e lo sviluppo che ne viene fatto specialmente per quanto riguarda i ricordi di Grace, finisce per renderli originali e nuovi a chi legge.

Ciò che gli astrofagi portano alla storia e il viaggio della Hail Mary finiscono per raccontare una storia originale e che ha quasi dell’incredibile. Siete pronti a lasciarvi trascinare nello spazio per scoprire nuove forme di vita e per cercare di salvare il pianeta in una missione di sola andata? Il finale sorprende, anche se avrei fatto direttamente un tipo di scelta del tutto differente per la storia ma incuriosisce e lascia spiazzati. Quindi funziona in qualche modo, non vi pare?

L’umanità non è sola nell’universo. E io ho appena incontrato i nostri vicini.
«Porca puttana!»

Il libro che ci troveremo a leggere è stata una lettura inaspettata ma del tutto piacevole. Nonostante i termini scientifici o i dettagli asfissianti in determinati momenti, la lettura risulta scorrevole e curiosa oltre che originale. Una lettura che mi trovo a consigliare se amate la fantascienza e lo spazio, non v’è dubbio.

Andy Weir , dopo The Martian e Artemis, ci porta nuovamente nello spazio più assoluto, stavolta alla ricerca della salvezza per il Pianeta Terra e delle persone che vi vivono. Un’avventura spaziale oltre i limiti possibili che metterà il mondo a repentaglio per via di un’epidemia di qualcosa che attacca lo spazio e non la Terra o l’uomo direttamente. Una storia che ha dell’incredibile e che spero leggiate.

Il mio voto per questo libro è di: 4 balene e mezzo.

quattro e mezzo

Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

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Cosa ne pensate? Potreste apprezzare questo volume da leggere? Io come sempre vi aspetto e vi mando un caro abbraccio.

A presto,

Sara ©

RECENSIONE SERIE TV – INVERSO (THE PERIPHERAL) S.1 SU AMAZON PRIME VIDEO.

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Come state? Siete pronti per una nuova recensione di una serie che è riuscita a catturarmi nonostante non sapevo quanto potesse piacermi? Una prima stagione originale e intrigante, fatemi sapere se l’avete vista! A voi:

fotonerd-inverso-the-peripheral-recensione-featTitolo: Inverso
Piattaforma: Amazon Prime
Episodi: 8
Stagione: 1
Durata media episodi: 56-73 min
Prima puntata: 21 ottobre 2022
Genere: drammatico, fantascienza, thriller

Cast: Chloë Grace Moretz -Jack Reynor – Charlotte Riley
Trama: In un futuro in cui la tecnologia ha sottilmente alterato la società, una donna scopre una connessione segreta con una realtà alternativa e un proprio futuro decisamente oscuro.

TRAILER


RECENSIONE

Inverso, la serie Sci-Fi con tutto quello che ci piaceLa storia ha inizio nel 2032 sui Monti Blue Ridge. Flynn Fisher lavora in un negozio di stampa in 3D e se ne sta nella sua pacifica e tranquilla città assieme a sua madre – malata ormai da diverso tempo – e suo fratello maggiore Burton. Flynn è molto brava con i videogiochi e le realtà virtuali quindi suo fratello, per fare un lavoro nuovo che le hanno affidato e testare una nuova tecnologia sconosciuta , propone a Flynn di mettere il Visore al suo posto e di svolgere per lui il compito che gli è stato assegnato. E’ così che si ritrova a fare da beta tester per un’azienda colombiana e la realtà di questo gioco, oltre ad essere aumentata e ad averla trasportata in una Londra del futuro, si ritrova ad assistere ad un omicidio e ad un rapimento. Infatti si ritrova catapultata in una Periferica (si veda il sottotitolo che è poi anche il titolo originale della serie e del libro da cui è tratto “The Pheripheral“). Il problema sussiste quando, mano a mano che si prosegue la realtà dal gioco sembrano fondersi e questo comincia a non essere più un gioco per il quale voler giocare.

Inverso - The Peripheral: Stagione 1 x Episodio 8 Streaming Online -  Ilgeniodellostreaming NuovoCosa succederà a Flynn e alla sua famiglia ora che conosce dei segreti pericolosi? Cosa può cambiare Flynn, suo fratello e i suoi amici nel corso del gioco e nella vita tranquilla della piccola cittadina? Quali avvenimenti cambieranno il corso delle cose e renderanno tutto più difficile e a prova di sopravvivenza?

Il cast è interessante e la scelta mi ha sorpreso perché solo alcuni attori erano conosciuti e l’attrice principale che interpreta Flynn è molto brava e riesce a farti addentrare nel personaggio empatizzando con lui/lei. E’ un cast molto ricco e variegato e sono tutti dei bravi interpreti che mi hanno portato, fra questo e la storia stessa narrata a voler leggere poi i libri da cui la serie s’ispira: Inverso di William Gibson – autore considerato l’esponente di spicco del filone cyberpunk.. Oltre all’attrice principale, troviamo davvero molto bravo Wilf Netherton, interpretato da Gary Carr che si avvicina sempre di più a Flynn sia per ritrovare sua sorella Alita, sia per cercare di proteggerla perché si affeziona a lei.

The Peripheral Timeline Explained From 2032-2100 - DotComStoriesAelita è il personaggio più ricercato della serie: infatti è su di lei e per lei che sembra essersi creata tutta la storia di questo volume. Aelita assolda Burton, fratello di Flynn ma è lei a giocare e dopo aver assistito all’omicidio e al rapimento tutti cercano di avere informazioni di Aelita da Flynn. Sembra che Aelita sia pericolosa e i suoi piani rischiano di mettere in pericolo il mondo e l’epoca di Flynn che l’epoca futuristica in cui Flynn fa accesso ogni volta con il visore ma sembra esserci molto di più dietro tutto questo e molti loschi figuri cercano di minacciare il sistema un pezzetto alla volta e sembra esserci molto più di una semplice persona dietro tutto quello che sta accadendo. Infatti, nonostante tutto sembri un gioco, il rischio di morte si propaga anche nel 2032 in cui Flynn riceve minacce o arrivano persone a cercare di uccidere lei e la sua famiglia. Per fortuna c’è Burton che è stato nell’esercito ed ha una connessione molto forte con i suoi compagni di squadra che vivono nella stessa cittadina e si ritrovano a dover difendere loro stessi e la loro casa, così come il loro stesso paese dagli attacchi del futuro.

Inverso - The Peripheral seduce anche nella sua imperfezione | Wired ItaliaNonostante la serie sia ricca di fantascienza e ci siano intrighi, periferiche, misteriosi robot, realtà alternative e quant’altro ci sono diverse domande di cui ancora non abbiamo risposta in questa prima stagione e ci sono tanti piccoli dubbi che si insinuano nell’occhio di chi osserva e che resta alla ricerca di risposte. Spero che ci sia una seconda stagione per chiarire queste domande ma nel frattempo mi segno il volume che ho intenzione di leggere da cui questa serie è tratta visto che finisce per essere una serie degna di nota, ricca di azione, suspense e fitti misteri oltre che robot e realtà alternative. Chi non vorrebbe essere catapultato, magari, in un bel videogioco? Il problema è che questo non sembra essere propriamente un gioco e la realtà colpisce senza pietà, mettendo a rischio tutto quello che si è sempre saputo. Oltretutto, quando tutto un piccolo paese viene tenuto sotto pressione da un’unica persona Pickett, che governa e regna gli equilibri della cittadina e ne minaccia la caduta, cosa si può fare per cambiare le cose e riportare tutto in riga?

Non perdete, quindi, questa serie. E’ ricca di dettagli, dovrete stare attenti a nomi e personaggi che di sicuro non mancheranno e spero che possiate apprezzare la singolarità delle scene e la struttura grafica che è ben composta e concentrata se si vede da un televisore degno di nota. Vi consiglio la visione, ovviamente.


Cosa ne pensate di questa serie? Pensate possa piacervi? Io vi aspetto, come sempre e vi mando un grande abbraccio come sempre.

 A presto,

Sara ©

REVIEW PARTY: Recensione in anteprima #610 – TRUELIFE DI JAY KRISTOFF.

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Con questo libro chiudiamo un cerchio di una saga robotica, fantascientifica, nel bel mezzo di un mondo del futuro un tantino devastato e sul filo del rasoio che oscilla tra le Leggi della Robotica e la ribellione e/o anarchia totale se così vogliamo chiamarla. Ma cosa siamo disposti a dare in pasto agli altri pur di ottenere ciò che vogliamo? Kristoff chiude la saga con questo volume di cui ringrazio per la lettura Graziella per avermi coinvolto nell’evento ma soprattutto la Mondadori per avermi permesso la lettura in anteprima. Ecco a voi che ve ne parlo:
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Titolo: Truelife
Autore: Jay Kristoff
Lifel1k3 series. Volume tre

Data di uscita: 25 ottobre 2022
Pagine: 444
Link d’acquisto: https://amzn.to/3DIiHRP
Trama: Eve e Lemon hanno scoperto la verità su se stesse e l’una sull’altra. Sono cresciute legate da una solida amicizia, ma le recenti rivelazioni hanno messo in crisi il loro rapporto e le hanno allontanate (forse) per sempre. Ora però non c’è tempo per i rimpianti: l’intero Yousay è sull’orlo di una nuova guerra nucleare tra lo sciame della BioMaas Incorporated e l’esercito della Daedalus Technologies. Una situazione in cui nuove e vecchie lealtà saranno messe a dura prova, si formeranno improbabili alleanze e prenderanno corpo inaspettati tradimenti. E non è tutto, perché i sembianti sono determinati a impossessarsi di Libertas, il virus capace di liberare gli androidi dall’obbedienza alle Tre Leggi della robotica. E per farlo c’è bisogno sia di Ana Monrova, la ragazza rapita e conservata in animazione sospesa, sia della sua sembiante, Eve. Solo alla fine si scoprirà chi sono i veri eroi… e potrebbe essere davvero una sorpresa.

RECENSIONE

LIFEL1K3 / DEVIAT3 / TRUEL1F3 book cover art — Chris Malbon

La storia ha inizio esattamente dove l’avevamo lasciata. Sta per cadere un missile sulla città di New Bethlem e Cricket è lì che cerca di salvaguardare i suoi nuovi compagni di avventure: Abraham figlio di Sorella Emme che ha dei poteri inspiegabili e Solomon, un robottino da compagnia. I tre cercano di savarsi quando in città subentrano dei nuovi ragazzini che tentano di salvarli con dei poteri simili a quelli di Abraham e a quelli di Lemon e Cricket comincia a chiedersi che fine abbia fatto la sua migliore amica. Eve finisce sotto il Predicatore che ha fregato Ezekiel che finisce per sentirsi persino più sciocco del normale nonostante abbia capacità cognitive e logiche più sviluppate di chiunque altro essendo un sembiante. Lemon se n’è rimasta nel rifugio dove ha visto scomparire i suoi amici e il suo nuovo amato ma non riesce a smettere di pensare a tutti coloro che sono stati accanto a lei. Il tutto è sull’orlo di una guerra e nonostante le due amiche non sembrino più così legate devono cercare di combattere – come tutti gli altri – per cercare di fermare quanto sta accadendo tra lo sciame della BioMaas Incorporated e l’esercito della Daedalus Technologies.

Riusciranno i nostri eroi a mettere da parte le divergenze e da porre fine a tutto ciò che sta accadendo nel loro mondo? Cosa cambierà e quali consapevolezze riusciranno a maturare ancora da tutto ciò che sta accadendo? Riusciranno a riavvicinarsi nonostante le divergenze e a tornare parte del tutto che erano?

E la ragazza? Quella che le aveva insegnato che non tutti cercano un tornaconto? Che non tutti danno senza volere qualcosa in cambio? Be’, Lemon la chiamava la sua “amica per la pelle”. Ma naturalmente quello che intendeva era “sorella”.

La trama di questo volume, anche qui, finisce per essere ben fatta e incuriosisce dalla prima all’ultima frase. Non ci sono spoiler per il volume in sé ma è ovvio che non è consigliato leggere le trame in anticipo se non si sono letti i volumi precedenti della serie. A parte questo, trovo che sommariamente sia stato fatto un buon lavoro e la curiosità ci spinge nel voler sapere cosa accadrà ai nostri personaggi.
La copertina segue le precedenti e anche qui troviamo la versione double-face con cui possiamo divertirci e mettere al volume la copertina che preferiamo di più rispetto all’altra: quella americana o quella inglese. Si differenziano nei colori il tipo che vedete qui, utilizzata nella recensione e si differenziano nel disegno per la copertina double-face che vediamo dall’altro lato in cui nel primo volume vediamo solo Eve e poi Lemon e le vediamo assieme. Il titolo di questa serie sembra riferirsi non più a una dei protagonisti ma alla vita vera che ci aspetta una volta che tutto è finito e una volta che la guerra avrà fine. Ha davvero senso questa guerra? A cosa porterà per tutti coloro che la subiscono oltre che viverla? E’ la vita vera quella che resta ed è quello su cui poi spera ogni personaggio all’interno della storia ovvero di vivere una vita che voleva e che ha sognato. E un po’ come il programma della Daedalus che cambierà il modo di vedere il mondo. Chissà. Il connubio e la struttura di tutti i volumi è stata ben fatta visivamente e graficamente, ben studiata e interessante nello sviluppo anche delle pagine colorate.
L’ambientazione e l’epoca sono i medesimi del primo e del secondo volume. Il mondo è completamente inventato dall’autore e stavolta avremo modo di vedere diverse città che ci vengono anche illustrate sulla mappa principale all’inizio del volume così avremo modo anche di capire come il tutto è strutturato e i personaggi come e dove si spostano lungo il loro percorso.

Ma, sopra gli imperativi della sua programmazione, gli allarmi acutissimi che gli squillavano nella testa e la necessità di salvare gli umani che urlavano, pregavano ed erano in preda al panico tutt’attorno a lui, un unico pensiero gli risuonava nella mente. “Non voglio morire.” Il logika era consapevole di non essere “vivo” in senso stretto. Aveva impianti idraulici, non muscoli. Corazza, non pelle. Non esisteva nessun aldilà elettronico dove tostapane e microonde se ne stavano a oziare su nuvole sintetiche ascoltando arpe digitali. Cricket era felice della certezza che, una volta che si fosse fermato, tutto sarebbe semplicemente… finito. Ma, perfino se le Leggi della robotica non avessero reso l’autoconservazione il terzo imperativo più importante nella sua gerarchia di bisogni, la verità era che Cricket aveva deciso che gli piaceva esistere.

LIFEL1K3 / DEVIAT3 / TRUEL1F3 book cover art — Chris Malbon

I personaggi della storia sono i medesimi dei volumi precedenti e vengono approfonditi, evoluti e maturano lungo il loro percorso. Ho apprezzato molto il cambio di Cricket che avviene fin dal primo volume: da macchina che è riesce a far fuoriuscire un qualcosa di completamente umano nonostante i suoi comportamenti sono assoggettati comunque alle Tre Leggi della Robotica e cerchi sempre di mantenersi sul binario. Si mette in discussione e nonostante non sia un personaggio cardine come Eve o Lemon è comunque un personaggio che ha il suo perché e trascina lungo il suo pensiero e si finisce per empatizzare persino con una macchina.

Molto apprezzato è il gruppo in cui resa coinvolta Lemon fin dal secondo volume e che finisce per creare una nuova schiera di umani con strani e potenti poteri che si dispiegano al servizio degli altri , non solo per sé stessi seppur ci siano umani della Fratellanza che finiscono per ucciderli brutalmente.

Quello che invece non mi ha coinvolto pienamente è il cambio drastico che è avvenuto in Eve dal primo al secondo volume vedendola completamente differente da come l’abbiamo vista e conosciuta lungo tutto il primo volume. Durante questo percorso cambia e si evolve e porta a galla nuove emozioni e nuove sensazioni che però non rendono comunque giustizia a come era inizialmente.

Ezekiel è quello che più di tutti, alla fin fine, sembra essere quasi un umano ma potenziato. Fa errori come tutti gli altri, si fida di persone o fa scelte sbagliate e viene reso più umano di quanto invece si crede. E’ un personaggio che nonostante la decantata bellezza degli albori del primo volume – e che viene fortunatamente accantonata – è ben delineato e strutturato in modo da renderlo pieno a tutto tondo. L’unica pecca è il fatto che a volte si nota davvero poco. A volte, però, l’unica cosa che lo rende ridondante è il fatto che ha sempre Ana Monrova e decanta il suo amore per lei, il suo muoversi solo per lei e tutto ciò che ne consegue che finisce per diventare pesante. Ok che è un sembiante e a volte si può finire nell’ossessione come specificato anche all’interno dei libri precedenti e come vale anche per Gabriel, ma la cosa a volte doveva essere smorzata.

Non padroneggiava affatto il suo dono. Stava imparando a usarlo sulle cose viventi. Ma, più tempo passava lì, più si rendeva conto che l’intero edificio, anzi tutta la città, era, in qualche modo bizzarro, realmente viva. Anche la prima volta che aveva usato il suo potere era arrabbiata e quella furia l’avrebbe aiutata di nuovo. Perché una ragazza cresciuta tra le avversità e la sporcizia come Lemon non era certo una damigella che poteva starsene seduta in una torre ad aspettare un bel principe che la liberasse.

REVIEW: Dev1at3 by Jay KristoffThe Booktopian

Il perno centrale di questa storia si sviluppa intorno alla guerra in cui tutti si stanno addentrando sempre di più. C’è chi vuole liberare un virus in rado di liberare robot, sembianti e macchine dalle Tre Leggi e di poter prendere il sopravvento del mondo che li circonda e l’altra parte vorrebbe che questi non lo facessero e che anzi, scomparissero. Una guerra che sta portando tutti sull’orlo del baratro e si deve cercare di risalire e di porre fine a tutto ciò che si sta distruggendo.
Lo stile utilizzato si mantiene sulla linea fino ad ora seguita, proseguendo il volume successivo da quello precedente solo dall’edizione differente e dal titolo e così via, visto che si trova a mantenersi su una linea esattamente identica alla precedente o almeno per quello che riguarda il secondo volume benché nel primo volume è stata mantenuta una direzione leggermente differente. Ebbene si, prima avevamo bene o male un’unica focalizzazione su Eve che poi si è estesa a tutti gli altri personaggi dividendo i vari capitoli in base a colui con il quale interagiremo. Il che può essere anche stata una scelta logistica ai fini dello sviluppo della trama ma l’avrei posta sin dall’inizio oppure se non possibile, avrei mantenuto i volumi seguenti senza troppi sbalzi. Era anche difficile a lungo andare mantenere tutto sulle spalle di Eve anche perché non aveva troppo da raccontare rispetto ad alcune scoperte fatte da altri, quindi viene lasciata un po’ da parte. La cosa c’è a chi piace e a chi no, a me non cambia molto ma avrei preferito si seguisse una linea comune per tutti e tre i volumi.
La dinamicità e il word building finiscono per essere le cose migliori dell’intera storia. Non c’è un attimo in cui si può pensare di riposare, neanche per i personaggi stessi perché il dinamismo che viene a crearsi nelle scene è unico nel suo genere ed è anche stato difficile crearlo a mio parere. Il movimento è giusto, alcune sorprese sono inaspettate, altre meno ma alla fine si crea una storia ben pensata, senza dubbio. Il mondo costruito attorno è un altro punto cardine visto che le scene descritte e ciò in cui i personaggi si muovono risulta determinato e deciso. Questi due punti sono di certo la cosa migliore di tutto il resto.
Il romance e la caratterizzazione di alcuni personaggi non è particolarmente decisa. Mi sarei aspettata molto di più da questi due punti dopo aver letto almeno il primo volume di Nevernight (cosa che finirò assolutamente visto che questa serie è stata sì, carina ma poteva dare molto di più) cosa che lo piazza automaticamente sul podio dei libri di Kristoff. Il romance è piuttosto ridondante e poco deciso e finisce per annoiare quasi perché ci si aspetta ciò che viene mostrato quindi quasi scontato. I personaggi mi sarei aspettato molto di più visto ciò che li precede: Mia Corvere sembra essere imbattibile al confronto e me lo sarei aspettato molto più deciso rispetto a ciò che li precede. Dall’altro lato posso spezzare una lancia a favore di Kristoff che comunque colloca questa serie sia per lo stile che per la dinamica a una fascia di lettura per più giovani rispetto a come invece potrebbe essere inserita Mia con Nevernight.
Si gioca molto sul livello religioso all’interno della serie. Si prendano i nomi, che inizialmente sembrano essere casuali ma poi con l’evolversi del tutto finiscono per non esserlo o il fatto di chiamare una intera città New Bethlem e metterci all’interno la Fratellanza che crocifigge chi è diverso, le aberrazioni e devianti. Non vi ricorda l’Inquisizione spagnola? Kristoff, hai qualcosa da dirci verso la chiesa o gli ordini religiosi? Non è un caso che questa venga menzionata a mio parere anche perché – non per lettura espressa perché non mi interessa la tematica – ma in L’impero del Vampiro si parla del Sacro Graal, di preti che uccidono vampiri e simili e si rimanda ad un Ordine e così come avviene per qualche circostanza fortuita in Nevernight che sono assassini nella Chiesa rossa. Proseguendo nel corso della lettura il tutto ha creato una pesantezza che poteva essere evitata creando un altro tipo di gruppo invece che di fanatici religiosi visto che comunque trattandosi di un post apocalittico poteva trattarsi di tutt’altro, evitando riferimenti al culto e alla chiesa che sembrano essere ridondanti nelle tematiche utilizzate dall’autore.
Nonostante questo, la lettura mi ha comunque intrattenuto, è stata una trilogia piacevole che mi ha permesso di immergermi in una realtà differente dalle solite letture e che mi ha entusiasmato per via dei robot, delle dinamiche sempre fresche e per il semplice fatto che mi sono sentita perennemente in viaggio, alla scoperta di qualcosa e in mezzo a combattimenti o pericolose macchine distruttrici. Bene o male soddisfatta se si prende la lettura a livello generico e nella sua interezza e meno se si ricercano i cavilli e i dettagli che si sperava di ottenere.

L’ultimo pezzo di lei che era stato umano le era stato portato via. L’ultima àncora a legarla alla cosa che sarebbe dovuta essere.
«È tutto a posto» sussurrò. Eve si sporse verso il basso e baciò Ezekiel sulla fronte. «Sono qui.» E ora cosa sarebbe stata?

Il libro è un’ottima chiusura di trilogia che chiude il cerchio e permette al lettore di uscire dal mondo in cui ci troviamo in punta di piedi e in maniera ben delineata. Una trilogia da leggere senza troppe aspettative e con tanta leggerezza, così da godersi a pieno le avventure di Eve, Lemon e tutti i loro compagni di avventura.

Jay Kristoff si conferma un buon autore ma ho preferito altre letture a questa trilogia, debbo esserne sincera. Un capitolo finale che conclude le avventurose vicende di un gruppo, come vi ho già detto anche in precedenza, mal assortito ma che finisce per rendere la lettura ricca di avvenimenti che difficilmente una volta letti riuscirete a dimenticare.

Il mio voto per questo libro è di: 3 balene e mezzo

tre e mezzo

Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

Seguite qui le altre recensioni, vi stiamo aspettando ovviamente:
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Cosa ve ne pare di questa chiusura della serie? Io vi aspetto come sempre, vi mando un abbraccio grande e vi aspetto.
A presto,
Sara ©

REVIEW PARTY: Recensione in anteprima #608 – DEVIATE DI JAY KRISTOFF.

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Altro giro, altra corsa per la nostra trilogia che prosegue mano a mano la sua strada e io ho continuato a seguirla per me e per voi ovviamente. Ringrazio la Mondadori Oscar Vault per la lettura in anteprima e l’organizzatrice dell’evento per avermi permesso di partecipare. Vi parlo subito di questo secondo volume ma NB: Se non hai letto il primo volume potrebbero esserci dei piccoli spoiler dovuti dal fatto che questo sia un secondo volume di una trilogia. (Leggi QUI la recensione del primo volume!)

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Autore: Jay Kristoff
Lifel1k3 series. Volume due

Data di uscita: 25 ottobre 2022
Pagine: 420
Link d’acquisto: https://amzn.to/3DOzxOM
Trama: È l’alba della battaglia decisiva tra le rovine della città di Babel. Eve e Lemon sono state amiche per la pelle, ma in questa lotta si trovano l’una contro l’altra. Eve è divisa tra i ricordi della propria vita umana, che ancora conserva, e la scoperta di essere un’androide. Insieme alle sue “sorelle” e ai suoi “fratelli”, ora deve trovare la vera Ana Monrova, il cui DNA è fondamentale per creare un esercito di sembianti. Nel frattempo per Lemon è giunto il tempo di fare i conti con un potere che ha troppo a lungo rifiutato, e che qualcuno vuole usare come arma. La svolta per lei è l’incontro con un ragazzo, Grimm, che le propone di portarla fuori da quella terra devastata e piena di orrori, verso un’enclave abitata da altri devianti come lei. Lì, finalmente Lemon scoprirà un senso di appartenenza, e forse anche l’amore. Ma non tutto è come appare: tra amici e nemici, buoni e cattivi che si scambiano continuamente di ruolo, anche Lemon si unirà alla ricerca di Ana Monrova, e dovrà trovarla prima che ci riesca la sua vecchia amica.

RECENSIONE

DEV1AT3 by Jay Kristoff - Sheaf & InkLa storia ha inizio dove l’abbiamo lasciata con il volume precedente. Eve è rimasta in città, a Babel, tradita dai suoi stessi amici che credeva insostituibili e veri. Lemon, Ezekiel e Cricket stanno andando via da Babel quando improvvisamente Cricket si scarica e i due sono costretti per forza di cose a dividersi e a cercare un modo per ricaricarlo. Quello che Lemon non si aspetta è quella di essere catturata dalla Cacciatrice per raggiungere la BioMass che ha scoperto il suo potente potere e vuole sfruttarlo per vincere la guerra e disfarsi di tutte le macchine. Lemon viene così vista come una divinità mentre Cricket viene ripristinato e sfruttato per il Palaguerra ed Ezekiel finisce per inseguire tutti per cercare di rimettere insieme i pezzi di una vita che non è mai stata particolarmente clemente con lui. Il tutto mentre la guerra continua ad imperversare e lo scontro sembra essere sempre più alle porte.

Riusciranno a fermare la BioMass? Ritornerà Eve da loro e riusciranno a collaborare assieme? Ezekiel riuscirà a ritrovare la sua amata Ana, forse viva e dispersa da qualche parte? Cosa farà Lemon ora che scopre di poter essere molto più potente e amata di quanto abbia mai sperato e non solo un Aberrazione? Cosa cambierà nel gruppo e cosa li riporterà sulla retta via?

Lei ne aveva agguantate alcune ed era fuggita. Più veloce e più lontano che poteva prima che le Giubbe grigie o la Fratellanza la vedessero. Aveva capito già in quel primo momento che avrebbe dovuto nasconderlo, negarlo, reprimerlo e non mostrare o dire mai a nessuno ciò che era davvero.
Immonda.
“Aberrazione.
“Deviante.”

La trama di questo secondo volume è ben fatto e ben strutturato. Ci rappresenta in tutto e per tutto cosa andremo a leggere anche se la storia comincia da prima dell’alba della guerra e da come sia Lemon che Eve si allontanano per ritrovarsi su due fronti completamente opposti l’uno dall’altra. Nonostante questo la trama è dettagliata e ben composta per mostrare tutto quello che accade all’interno della lettura.

La copertina segue le copertine precedenti e anche qui troviamo la versione double-face con cui possiamo divertirci e mettere al volume la copertina che preferiamo di più rispetto all’altra. Come vi ho già detto, preferisco di gran lunga quella che vedete qui sulla recensione sia per gli interni che richiamano a questo più che all’altra e perché secondo i miei gusti non rende come dovrebbe. E’ interessante solo perché ci sono i protagonisti su cumuli di macerie e rottami che finisce per essere più rappresentativa quella di questa qui. Il titolo di questa serie è davvero ben composto e si rifà alla protagonista che concentra questo volume maggiormente ovvero Lemon. Lei si sente una Deviata, un’aberrazione e un’immonda ed è per questo – secondo la mia interpretazione – che il titolo assume una connotazione in linea con la storia narrata. Un titolo funzionale e ben composto che rende giustizia ala storia trattata all’interno.

L’ambientazione e l’epoca sono i medesimi del primo volume. l mondo è completamente inventato dall’autore e stavolta avremo modo di vedere diverse città che ci vengono anche illustrate sulla mappa principale all’inizio del volume così avremo modo anche di capire come il tutto è strutturato e i personaggi come e dove si spostano lungo il loro percorso.

«Sei mai stata innamorata, Lemon?» chiese lui. «Nah.» Lemon tirò su col naso, poi se lo pulì sulla manica sudicia. «Ho baciato un ragazzo che si chiamava Chopper un paio di volte. Viveva nei bassifondi delle Scorie come me. Era carino. Ma poi ha cominciato a palpare un po’ troppo e io gli ho tipo rotto un po’ il naso.» Ezekiel le rivolse quel sorriso sghembo, con tanto di splendida fossetta, e Lemon avvertì un involontario formicolio alla pancia. «Un giorno lo sarai» promise lui. «Lo so. E allora capirai.» «… Tu sei innamorato di Ana, eh? Ci stai sotto di brutto.» «Già» rispose il sembiante con il fervore negli occhi. «Ma di brutto in senso buono.» «Però amavi anche Eve.»

DEV1AT3 by Jay Kristoff - Sheaf & InkI personaggi di questa storia sono i medesimi del volume precedente. Non ci sono particolari cambiamenti visto che comunque la storia tratta consequenzialmente gli eventi di poco prima, legate a cose successe pochi attimi prima della chiusura del volume precedente. Infatti l’evoluzione dei personaggi carbura molto poco o comunque si adatta su un range di tempo che è maggiore che da un volume e l’altro ma si evolve e matura all’interno della struttura narrativa stessa.

In questo volume più che concentrarci su Eve avremo modo di vedere e conoscere sempre di più Lemon che finisce per essere quasi una protagonista a tutto tondo molto più di come il primo volume ci aveva presentato Eve. E’ un personaggio che inizialmente viene assoldato dalla BioMaas e viene trasportata dalla Cacciatrice come se fosse una specie di divinità intoccabile o di persona da proteggere e lei comincia a sentirsi meno insicura e più determinata visto che c’è finalmente qualcuno che crede in ciò che è e non la giudica come Aberrazione o come Deviante. E’ questo che la porterà a stare dall’altra parte della barricata rispetto a Eve che è un sembiante e scoperto questo e i vari tradimenti degli amici si sente di proteggere la sua integrità in quanto robotica e non umana come la sua vecchia migliore amica.

Ezekiel finisce per essere quello di sempre: un sembiante forte e determinato ma pur sempre in alcuni momenti più frivolo rispetto quanto programmato. In cuor suo spera di ritrovare sempre la sua Ana e di amare ancora e ancora anche se non era affatto programmato per quello.

Un ruolo importante in questo volume finisce per averlo Cricket che, scarico, finisce per essere catturato e portato a lottare al PalaGuerra e si trova a doversi risentire delle stesse regole che tanto lui decantava. Si abbassa alle leggi della robotica però si rende conto di quanto queste poi lo portano anche ad auto-ferirsi pur di non colpire gli umani e di fare ciò che le leggi richiedono.
E’ un personaggio che cambia molto, matura e finisce per piacermi molto più degli altri., devo essere sincera.

Qualcosa là fuori si stava muovendo.
Verso di lui.

Il perno centrale della storia si concentra, differentemente dal primo nella battaglia fra le due fazioni: quelli che sono i robot e tutto ciò che ha a che fare con le macchine e la BioMaas che le macchine non vogliono sapere neanche cosa siano e si crede siano il male. Questo fa da sfondo alla ricerca di Ana Monrova che cambierebbe per i sembianti le sorti della guerra, non solo per quanto riguarda loro stessi che gli consentirebbe di replicarsi ma gli umani e tuti quelli dal lato opposto devono cercare di fermare la cosa per non far scoppiare una guerra insensata e creare numerose nuove macchine potenzialmente pericolose.

Lo stile utilizzato è il medesimo del volume precedente e ci mostra a tutto tondo il punto di vista dei personaggi all’interno del volume utilizzando sempre la terza persona ma concentrandosi su ciò che conta ai fini della storia stessa. Visto come si suddivide a livello di personaggi non mi aspettavo un tale accantonamento di Eve per dedicarsi al resto ma pensavo che il personaggio principale su cui si sarebbe mantenuto sarebbe stato quello con delle modifiche a livello di struttura magari della storia sbalzando da Ezekiel a Eve e non un cambio così radicale facendoci sembrare che il protagonista non sia mai stata Eve. A meno che la cosa non è ancora più sottile e il terzo volume si concentrerà su un ulteriore personaggio rispetto ad altri e tutto spiega questi change se siano voluti o meno.

Colpi di scena e dinamismo sono, come si può dire, all’ordine del giorno ovvero sono sempre presenti, costanti e difficilmente riuscirete ad annoiarvi con questa struttura narrativa, con i flashback che vengono apportati e l’azione oltre differenti POV e tanta avventura. Insomma, difficilmente vi annoierete visto che i colpi di scena non mancano ma ho avuto l’impressione lungo tutto questo secondo volume che l’autore abbia perso qualcosa, la verve o l’effettiva trasmissione dell’entusiasmo che invece mi aspettavo. Non mi sono annoiata però sento che emozionalmente e a livello di imprinting il volume avrebbe potuto fare molto di più conoscendo lo stile e il modo di narrare dell’autore. Un po’ banalotto ciò che avviene tra Lemon, i ragazzi e l’uomo che li tiene assieme. Il tutto mi era sembrato sospetto fin dagli arbori, avevo qualche riserbo ma poi si è confermato il mio primo pensiero e la cosa non mi ha particolarmente lasciato di stucco, ecco. Mi aspettavo più sorpresa stavolta.

Già nel primo volume avevo notato questa cosa e mi era mancata la verve e l’attaccamento ad un personaggio e tutto ciò che ne deriva e ho trovato che sia tutto un po’ distaccato, come se anche gli stessi personaggi mantenessero una sorta di velo su cui è difficile scavare. E in questo volume speravo che mitigasse un po’ visto che ormai il primo volume era andato, invece ha continuato a mantenersi almeno per qualche personaggio. Infatti come vi dicevo Cricket viene visto sotto una prospettiva completamente differente e finisce per piacere più di quanto mi aspettassi.

Cricket guardò verso il PalaGuerra sopra la sua testa.
Voleva parlare.
Voleva scappare.
Voleva vivere.
Ma non riusciva a escogitare un modo per riuscire a fare nessuna di quelle cose.

Il libro è un buon secondo volume ma finisce per scendere qualche gradino rispetto al primo che mi aveva coinvolto maggiormente. La cosa che entusiasma di più è cercare di ritrovare Ana che il lettore finisce per sperare soltanto per Ezekiel e non come si dovrebbe per tutto il resto della storia. Consiglio la lettura della serie agli amanti di letture per ragazzi ma non per chi ama il vero Sci-fi e la robotica perché sotto quel piano ha ricca ambientazione e dettagli ma a livello generale l’ho sentito carente.

Jay Kristoff ci trascina ancora una volta in questo mondo urban fantasy che sa di robot, sembianti e misteriosi poteri per fermare le macchine. Ma ritrovare Ana è l’obiettivo principale di tutto; siete disposti a schierarvi per scegliere da che parte stare? Riuscirà il vecchio gruppo a ripristinarsi e a cercare di collaborare per raggiungere un obiettivo comune? Riuscirete a far parte del tutto?

Il mio voto per questo libro è di: 3 balene e mezzo.

tre e mezzo

Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

Seguite le altre recensioni che vi stanno decisamente aspettando. Spero possa incuriosirvi anche perchè troverete tutte recensioni interessanti. A voi:

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Cosa ve ne pare come secondo volume? Potrebbe fare al caso vostro? Dite che potrà piacervi finalmente? Lo scopriremo assieme, non temete.

A presto,

Sara ©

REVIEW PARTY: Recensione in anteprima #606 – LIFELIKE DI JAY KRISTOFF.

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Come state? Siete pronti per un nuovo arrivo di fantascienza d’azione che stavate sicuramente aspettando? Non posso non ringraziare l’organizzatrice dell’evento che mi ha coinvolto per la lettura in questione e la Oscar Vault Mondadori per avermi permesso la lettura in anteprima del volume e dell’intera trilogia. Ero davvero curiosa e sono felice di aver fatto parte dell’evento.

978880475657higTitolo: Lifelike
Autore: Jay Kristoff
Lifel1k3 series. Volume uno

Data di uscita: 25 ottobre 2022
Pagine: 408
Link d’acquisto: https://amzn.to/3NI5JI8
Trama: Eve ha diciassette anni, e l’ultima cosa di cui ha bisogno è un segreto da custodire. No, grazie, è già abbastanza impegnata a guardarsi le spalle e a districarsi tra mille problemi. Problema numero uno: il robot gladiatore che ha passato mesi a costruire è stato ridotto a un relitto fumante. Problema numero due: ha perso con gli allibratori i pochi crediti che aveva, l’unico mezzo per comprare le medicine indispensabili a Nonno. Problema numero tre: un gruppo di fanatici puritani la vuole uccidere e… che altro? Ah, sì, ha appena scoperto che può distruggere le macchine con il potere della mente. Forse ha vissuto momenti peggiori, ma non riesce proprio a ricordarseli. Quando però scopre la carcassa di un ragazzo androide di nome Ezekiel, nell’ammasso di rottami che chiama casa, tutto cambia; si mette in viaggio per salvare chi ama insieme a lui, alla sua amica Lemon e al suo compagno robotico Cricket: attraverseranno deserti di vetro nero, combatteranno contro cyborg assassini, esploreranno megalopoli abbandonate, fino a scoprire i segreti sepolti nel suo passato… anche se ci sono segreti che è meglio non portare alla luce.

RECENSIONE

EveLa storia ha inizio con Eve nell’arena a combattere con il suo robot gladiatore per cercare di guadagnarsi dei crediti per comprare le medicine a Nonno Silas, indispensabili per lui. E’ fermamente convinta che riuscirà a vincere ma quando un colpo mal assestato la manda al tappeto, finisce per perdere anche tutto ciò che aveva scommesso nonostante il tutto faccia fuoriuscire un potere sulle macchine che gli consente di distruggerle con il potere della mente. Il tutto crea un leggero problema, perché tutti hanno visto la diretta trasmessa e ciò che ha fatto e una taglia finisce dritta sulla sua testa perché questo la rende una deviante. La serata però sembra non avere fine quando tra dei relitti alla Discarica rinviene un androide affascinante di nome Ezekiel che sembra conoscerla con un nome totalmente differente da quello che lei ha sempre saputo e finiscono tutti per ricevere un brutto attacco che li costringe alla fuga, coinvolgendo il NonnoLemon migliore amica di Eve e suo piccolo compagno robotico Cricket, alla ricerca di segreti e verità che sembrano essere state sepolte.

Cosa sta succedendo nella vita di Eve? Cosa cambierà ora che tutto il suo mondo è stato messo in discussione? E’ vero ciò che ricorda o ciò che era? Chi è Ava e come fa Ezekiel a conoscerla così bene? Cosa succederà al gruppo mal assortito?

Per primo uccidono mio padre. 
Stivali lucidati risuonano sulle scale mentre marciano diretti alla nostra cella. Sono in quattro, tutti in fila ordinata. Volti inespressivi e pelle perfetta, pistole grigio opaco in mani rosse, rossissime. Un uomo avvenente con i capelli dorati dice che sono qui per giustiziarci. Nessuna spiegazione. Nessuna parola di scuse. Mio padre si volta verso di noi e il terrore nei suoi occhi mi riduce il cuore in frantumi. Apro la bocca per parlargli, ma non so cosa dire. I proiettili lo centrano alla schiena e fiori insanguinati sbocciano sul suo petto. Le mie sorelle urlano mentre le bocche di fuoco lampeggiano e le ombre danzano; il rumore è così forte da farmi temere che non sentirò mai più nulla. Mia madre si allunga verso il corpo di mio padre come per afferrarlo mentre cade e il colpo che le bacia la tempia mi dipinge la faccia di rosso. Sento sapore di sale, rame e fumo bianco latteo. E tutto è immobile.

La trama ci riassume alla bene e meglio ciò che andremo a leggere all’interno del libro ed è sempre un piacere leggere quelle di Kristoff perché hanno una peculiarità importante: non parlano solo per esprimere ciò di cui parlerà il libro ma ci lascia un piccolo pezzo di storia banalmente composto come se lo stesse raccontando a degli amici, come se fosse quasi implicito che uno dovesse conoscere la storia e i suoi personaggi. Una trama ben fatta, non c’è che dire.

La copertina è stata mantenuta come la versione originale sia per quanto riguarda la versione americana che quella inglese dipende da quella che si preferisce avere di fronte visto che la Oscar ha pensato bene di farla double-face. E’ una cosa che finisce per essere interessante e permette agli utenti di sbizzarrirsi in base a quella che vogliono mostrare nella propria libreria. Personalmente preferisco quella che vedete anche all’interno della recensione all’altra ma sono gusti quindi non ne resterete delusi. Anche l’edizione è fantastica visti i colori utilizzati anche all’interno del volume, i disegni e la costina delle pagine colorata che rende il tutto ancor più interessante se si uniscono tutti i volumi assieme. Il titolo non ha subito modifiche e sono assolutamente felice che la casa editrice abbia deciso di mantenere alto lo standard per l’intera trilogia vista la pubblicazione tutta in un unico giorno, ad ogni modo. E’ un titolo che si suddivide uno per ogni storia e ha un relativo significato. Lifel1k3 che viene scritto con numeri a riferimento del fatto che ci sono robot e simili, ma nasconde un significato alternativo. In realtà letteralmente sta per “Realistico/a” ma potrebbe anche star a indicare la vita che piace, intesa molto grossolanamente. Sotto, il tutto, ha un significato molto più ampio e si riferisce alla vita di Eve che ricorda ma anche a quella che le sarebbe piaciuta, o come sarebbe stata la sua vita se fosse rimasta reale.

L’ambientazione è futuristica e fantascientifica, in un mondo Devastato e ricco di robot, simbionti, droidi e parti del corpo facilmente sostituibili con componenti meccaniche e robotiche. Non vi è una data specificata ma ci sono riferimenti alla nostra epoca e quant’altro che sono facilmente intuibili e ben strutturate.

Mio padre dice che costruire una mente è come fabbricare un motore: più facile se prendi i componenti altrove, invece di crearli dal nulla. E così ha modellato i sembianti su individui che conosceva. Ha copiato pezzi delle persone a cui voleva bene. Ci ha fatto accomodare su sedie lisce a forma di conchiglia e ci ha collegato elettrodi alle tempie per registrare le nostre personalità. I nostri schemi mentali. Li ha scomposti in equazioni e li ha codificati dietro occhi stupendi color nero come la notte e azzurro come il vecchio cielo.

DEV1AT3 by Jay Kristoff - Sheaf & Inkpersonaggi di questo volume sono tutti completamente diversi fra loro e, nonostante il gruppo come ho detto prima possa sembrare mal assortito, viene ben composto in base sia alle necessità tecniche della storia stessa e finiscono per appassionare anche le vicende interne fra loro, non solo la trama e la storia stessa. Eve è sicuramente il punto focale della storia e voce narrante del tutto ma senza suo Nonno Silas – che sta male e sembra essere in fin di vita – Cricket il suo robot che finisce per difenderla ad ogni costo, Lemon la sua amica di sempre che cerca di porre rimedio all’impulsività della protagonista e per finire Ezekiel, tutto questo non avrebbe il successo desiderato. Ho apprezzato particolarmente Ezekiel che come tutte le voci robotiche che finiscono per utilizzare nei suoi libri – Kristoff – riesce a renderli umani al quale ci si può approcciare da vicino anche se si tratta solo di macchine. Vi parlo della protagonista di tutto che finisce per prendere tutto il lettore e lo trascina lungo le strade che lei stessa percorrerà seppur siano irte di pericoli e ricche di segreti che, forse, è meglio non scoprire a volte.

Eve è un personaggio particolare a livello fisico: diciassette anni, capelli biondi tagliati in un crestino, una sfera di metallo nera nell’orbita dell’occhio destro e sei chip di silicio inseriti dietro l’orecchio dentro e dalla tempia alla base del cranio che ricopriva la ferita del colpo da pallottola che ha ricevuto e ha rischiato di farla morire. E, messa sotto questi termini di certo non passa inosservata. Per quanto riguarda l’aspetto caratteriale, invece, riprende uno dei stili tipi di dei diciasettenni: impulsivi, diretti e che non vogliono sentire le verità che li circondano, nonostante a volte siano palesi e innamorati di qualcosa di quasi impossibile. E’ un personaggio che si lascia trascinare all’interno di qualcosa di più grande di lei e che non sembra riuscire a ricordare. Un personaggio che a tratti piace e a tratti no.

Una volta sembrava quasi vero, ma un anno prima la pelliccia aveva cominciato a staccarsi, perciò Eve l’aveva spogliato fino al metallo e l’aveva aerografato con uno schema di colori mimetico-urbani. Adesso era scheletrico, tutto piastre di plastacciaio e sistemi idraulici. Le piaceva di più così. Sembrava più sincero di fingere che fosse un vero cane. Nonno diceva che  era sempre meglio ricevere un proiettile per chi eri che essere abbracciato per chi non eri. Tanto prima o poi nelle Scorie qualcuno ti avrebbe sparato comunque.

DEV1AT3 by Jay Kristoff - Sheaf & InkIl perno centrale di questo volume non si limita solo al contesto urban fantasy – fantascientifico ma a ciò che si nasconde dietro Eve e a ciò che ha passato un tempo, quando la sua vita era diversa, prima che venisse ripresa dalla morte e prima che parti di lei diventassero meccaniche e diventasse una Carpenter e fosse con suo Nonno Silas. Quando tutta la sua esistenza viene messa in discussione non può far altro che domandarsi se tutto ciò che ha vissuto fino a quel momento sia stata una bugia o se ci sia un modo per rendere tutto il più reale possibile. Una storia che apre tanti fronti, che scopriremo passo dopo passo, battaglia dopo battaglia.

Lo stile utilizzato dall’autore, nonostante la complessità di alcuni argomenti trattati quali la tecnologia utilizzata e la robotica ovvero tutto quello che riguarda l’ambientazione e la fantascienza relativa alla robotica e simili, trovo sia stata fluida e di piacevole lettura, adatta sia a giovani lettori che la troveranno ben composta e ben strutturata sia agli adulti che la troveranno un po’ più leggera se così vogliamo dire ma comunque interessante. Scritta in prima persona per quanto riguarda i ricordi di Eve e in terza persona per il resto tenendo come focalizzazione principale sempre la protagonista di cui vi ho parlato sopra. 

Rispetto all’altra trilogia solitaria dell’autore ho trovato che ha puntato più su una scrittura improntata, come ho detto anche poco fa, ad un pubblico di una fascia media rispettando anche i canoni per i più adulti e mantenendo un aurea più complessa per i dettagli specifici della robotica. Per dare una piccola chicca in più sarebbe stato interessante avere un piccolo glossario in cui includere spiegazioni ( anche se sono tecnologie inventate dall’autore stesso, spiegare piccole parti che finiscono per essere interessanti agli occhi del lettore curioso). Mi ha lasciato, questo cambio, da un lato colpita e dall’altro spiazzata perché mi aspettavo più grinta dal lato della protagonista principale che invece finisce per essere abbastanza ordinaria nello standard della narrativa fantasy/fantascientifica contemporanea. Mi aspettavo qualcosina in più, tutto qui.

La compagnia creata è davvero unica nel suo genere: un robot-cane, una ragazza con delle parti robotiche, un robot in tutto e per tutto che sembra non rispettare i canoni standard delle leggi della robotica e una ragazza umana, amica della nostra protagonista. E’ un gruppo che finisce per sorprendere nel suo modo di amalgamarsi e di distinguersi, cosa non scontata in questo genere di volumi e si finisce per apprezzare il lato droide così come mi è accaduto anche per gli altri volumi dei stessi autori: si veda AIDAN, che nonostante sia in buona parte cattivo, finisce per piacere più di altri personaggi. Qui, nonostante Ezekiel sia a tutti gli effetti una macchina non si può che sperare di vederlo cedere ai sentimenti e alle emozioni umane anche se molto spesso ci si avvicina e fa piacere vederlo più umano del solito e non solo una semplice macchina.

E’ stato un primo volume sia introduttivo che ricco di azione, anzi per quanto riguarda le prime pagine persino troppa da sembrare quasi troppo ad un certo punto. Per le prime settanta pagine è stato uno scontro continuo dopo l’altro prima di avere un attimo di tregua che è ben scritta a livello di movimentazione e struttura ma da seguire difficile dopo un po’ perché si cerca di capire la trama e i personaggi e finisce per essere tutto troppo ammucchiato. Nonostante questo il volume prende una bella piega e sono curiosa di scoprire cosa ci riservano i volumi seguenti di cui vi parlerò nelle prossime settimane, quindi tenetevi pronti.

IL TUO CORPO NON TI APPARTIENE
LA TUA MENTE NON TI APPARTIENE
LA TUA VITA NON TI APPARTIENE

Il libro in questione è stato un buon inizio di serie che di sicuro voglio cercare di approfondire. Conoscendo il buon vecchio Jay mi aspettavo qualcosa di molto più forte e crudo a livello di personaggi e struttura narrativa e il cambiamento ha spiazzato un pò visto che sembra più incentrarsi su uno stile riconducibile a Illuminae e/o Aurora Rising in cui la scrittura era a quattro mani, piuttosto che a Nevernight in cui ha lavorato da solo e la scrittura era più intraprendente, dura, forte. Ha puntato per un pubblico giovanile e ha dato libero sfogo più sulle descrizioni delle macchine e quant’altro di genere che gli riesce molto bene devo dire.

Jay Kristoff ci porta all’interno di un mondo post-apocalittico, di piena fantascienza, robot e simili in cui ci permetterà non solo di scoprire le dinamiche legate alle macchine e alla fine potrebbe fare il nostro mondo nel futuro ma ci permette di conoscere il futuro di una giovane ragazza che ha scoperto che tutto ciò in cui credeva non era corrispondente al vero. Siete pronti per essere catapultati nella vita di Eve in mezzo a robot, simbionti e macchine potenzialmente pericolose, in un mondo che metterà a repentaglio ogni qualsivoglia tipo di sopravvivenza? Lifel1k3 vi sta aspettando.

Il mio voto per questo libro è di: 4 Balene.

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Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

Ecco qui le altre recensioni che spero possiate apprezzare ovviamente. Ecco a voi:

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Aiuterai a sostenere il Blog a ricevere una percentuale che potrà essere utilizzata per acquistare libri di cui vi parlerò!


Cosa ne pensate? Fatemi sapere cosa ne pensate, io intanto sono curiosa e continuo a leggere anche i seguenti visto che a breve dovrò parlarvene. Come sempre vi aspetto!

A presto,

Sara ©

RECENSIONE #600 – LA COSTRUZIONE DEL MATTINO DI FRANCESCO COPPOLA.

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Siamo di nuovo qui con una recensione di cui avrei dovuto parlarvi già da un pochino, visto che è stata una lettura che ho fatto i primi giorni di vacanza, ma solo ora riesco a parlarvene tranquillamente. Ringrazio l’autore per avermi permesso la lettura del suo volume, di cui vi parlerò in questo momento. Tenetevi pronti:

9788833469560_0_424_0_75Titolo: La costruzione del mattino
Autore: Francesco Coppola
Data di uscita: 4 marzo 2022
Pagine: 182
Editore: Ali Ribelli Edizioni
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Trama: Il desiderio più grande di Domizia Vivaldi, dodicenne col pallino dell’ufologia, si avvera una calda notte di aprile quando, affacciata alla finestra della sua cameretta, scorge nel cielo uno strano oggetto luminoso. Inizia da qui un’avventura indimenticabile che ci condurrà nei suoi risvolti fantascientifici e fiabeschi, ma anche sinistramente enigmatici. Chi è davvero Ilsismi nove-quattro-uno, lo stralunato e gentilissimo alieno che ha prelevato Domizia? E Cinquecentesimi, un vagabondo dal passato terribile, cosa c’entra in questa vicenda? E Antonio Maria Vivaldi, scrittore di successo in perenne crisi esistenziale, riuscirà a riabbracciare sua figlia apparentemente svanita nel nulla? Se la piccola Domizia scoprirà finalmente il mistero degli Ufo, e noi con lei, non è detto che mille altri misteri non siano destinati a restare in cerca di riscontro. Perché come sempre nei romanzi di Coppola nulla è mai come sembra, e ogni domanda ha bisogno di attendere l’ultima pagina prima di trovare – forse – risposta. Una storia nella storia nella storia, dove la vera protagonista è la speranza, o l’illusione, di sfiorare il significato stesso di vivere attraverso la scrittura.

RECENSIONE

yellow and green road sign near rocky wallLa storia ha inizio un giorno come tanti per Domizia Vivaldi, ragazzina dodicenne che ha l’animo solitario ma che ama più di ogni altra cosa l’Ufologia. E’ in camera sua, come tutte le sere, e scorge un qualcosa di differente rispetto a tutti gli altri giorni, rispetto alla normalità e a ciò che si aspetta dalla convivenza con suo padre, grande scrittore di successo ma in piena crisi esistenziale. Quando, in un calda notte di aprile, uno strano oggetto luminoso appare nel cielo, la vita di Domizia finisce per cambiare drasticamente, cambiando anche quella di altre persone attorno a lei, drasticamente. Dall’altro lato c’è Cinquecentesimi vagabondo dal passato terribile che si incontrerà/sconterà con la famiglia Vivaldi in qualcosa quasi impossibile da dimenticare.

Ma tutto questo è davvero reale? Cosa succederà a Domizia? Cos’è questa strana luce, quella strana cosa nel cielo che finisce per catturarla? Riuscirà a tornare a casa e a rimettere tutto a posto? Chi è Ilsismi e cosa vuole da loro Cinquecentesimi?

Si sente sola Domizia. Si sente sola in mezzo a un fiume ininterrotto di voci, di frasi ad effetto, di espressioni sguaiate, di riflessioni inutili, di slogan ripetitivi, di contumelie premeditate; di visi truccati a regola d’arte, struccati a regola d’arte, di sguardi seducenti, screanzati, perfidi, repellenti, ironici, impazienti, attraenti, attenti, scherzosi, pallosi, invidiosi; di corpi frenetici, serafici, eleganti, sfatti, nudi, ostentati, ritrosi, invadenti, schizzinosi. E lei è là, frastornata da tutta quella moltitudine che non le appartiene e a cui sa di non appartenere, è là che sogna sempre di andare via (…)

La trama è ben scritta e mi piace come è stata strutturata, sia per la sua brevità nelle prime righe illustrando ciò che accadrà all’interno del volume stesso, sia per non rivelare poi molto visto che il volume è anche particolarmente breve. Avrei evitato la ridondanza de “la storia nella storia nella storia” ma per il resto, dopo aver letto il volume posso dire che centra l’obiettivo e fa il suo dovere.

La copertina rappresenta la notte e per certi versi si rifà alla tempistica di ciò che accade all’interno del volume, mentre per il resto lascia storditi visto la poca rientranza in ciò che viene narrato. La trovo comunque visivamente accattivante se si pensa poi al legame e alla contraddizione che avviene con il titolo stesso ed è lì che crea un qualcosa di unico nel suo genere. La costruzione del mattino, così come è impostato, non è così semplice da concepire nel legame effettivo alla storia e a ciò che andrà a narrare ma si comprenderà non appena si giungerà alla parola fine del volume; ripensandoci, non era poi così difficile arrivarci perché tutto ciò che avviene nella notte costruisce qualcosa per un nuovo mattino ma non era così scontato se si prende il titolo, la copertina e la trama così fini a se stessi.

L’ambientazione si muove fra cielo e terra, fra alieni e terresti, in un punto tutto italiano come ci lasciano presagire anche i nomi stessi; non viene specificata la data, solo nel finale e si capisce che è recente, ambientata nel 2021 quindi una realtà abbastanza recente e moderna.

Eccomi, pensa Domizia. E ha qualche problema a ricordarsi cosa è successo, se qualcosa è successo, se c’è stato un prima in cui è successo, ha qualche problema a ricordare persino chi è, se è già stata prima di adesso.

persona holding star near the window during sunsetI personaggi che si muoveranno all’interno di questa struttura narrativa non sono poi molti e finiscono per essere delineati nel minimo dettaglio, specialmente per quanto riguarda la nostra protagonista principale sembra quasi essere Domizia e il vagabondo Cinquecentesimi che finirà per entrare in maniera del tutto strana nelle loro vite ma nascosto dietro ogni cosa c’è Antonio Maria Vivaldi, padre di Domizia, che nonostante le sue mille difficoltà sarà una figura sempre presente, anche successivamente a tutto ciò che scopriremo.

Domizia è quasi l’epicentro di una storia che la vede protagonista di un’avventura fantastica fatta di Ufo e di misteri. E’ una ragazzina intelligente, arguta ma soffre molto la mancanza di sua madre dopo la separazione dei genitori. Si sente sola e incompresa anche dalle persone che ha intorno e questo fa si che lei non abbia neanche amici su cui fare affidamento ma si ritrovi sola e senza qualcuno con cui confidarsi realmente. Un personaggio ben costruito, che si farà spazio nel cuore del lettore per la sua dolcezza e la sua emotività che trasmette per quello che ama fare così come in generale.

Antonio Maria Vivaldi è uno scrittore di successo in perenne crisi esistenziale ma una cosa che non si può davvero dire di lui è che non ami sua figlia. Farebbe di tutto per lei e quando questa sparisce improvvisamente non riesce a darsi pace cercando una soluzione. E’ un personaggio inizialmente molto marginale, che finisce tra e pagine per “scocciare” Domizia sulla scuola ed avere il classico atteggiamento da genitore che bada al figlio (anche per via dell’assenza di sua madre data dalla separazione). Il risvolto su questo personaggio lo avremo nelle battute finali e ci lascerà davvero sorpresi, cosa che non mi aspettavo… ma non vi dirò di più.

Cinquecentesimi è il soprannome da clochard che Costantino assume nel paese dove si trova, vicino in ogni caso a Domizia e a suo padre. Si fa accompagnare da un cane e si porta alle spalle un passato davvero terribile in cui ha subito violenze e in cui la vita non gli ha dato giustizia. E’ un soggetto che inizialmente sembra quasi fuori posto ma mano a mano che si procede nella lettura si riesce a collocare e a trovare il giusto posto, nonostante anche lì, questo abbia un risvolto inizialmente negativo per poi modificarsi verso il finale. E’ una persona arrabbiata, delusa con il mondo e che non ha più nulla da perdere dopo aver perso ogni cosa, anche il briciolo di sé stesso che meritava una vita migliore.

Il mare che vedeva Costantino nei suoi sogni era un mare solitario, perfino fuori stagione, era un tempo in cui perdersi o da cui ritornare, un non luogo dove nulla aveva urgenza o necessità. Un giorno capitò che Nello, mentre stavano travisando il vino, giù in cantina, gli disse che avrebbe voluto fare un viaggio. Non precisò per dove, né perché.

Il perno centrale è il dolore e ciò che si fa per sopravvivere alla cosa e a combatterlo ed ognuno cerca di farlo con i mezzi che ha a disposizione. Ma è anche la costruzione del mattino stesso che si crea ogni qualvolta la mattina ci si alza e si decide di vivere anche quella giornata, avendo magari passato dei momenti negativi nella notte precedente. E’ un po’ com’è la metafora della vita: si vive, si affrontano intemperie e difficoltà, si lotta per le proprie cose e per fare in modo che queste funzionino, si ama e tutto ciò che accade in modo che tutto costruisca metaforicamente, appunto, il mattino successivo.

Lo stile utilizzato dall’autore è descrittivo, a tratti ridondante e prolisso su cose che invece potrebbero essere contenute e ridotte per ottenere un contenuto decisamente più snello di quello che poi ci viene presentato. Scritto in terza persona, la storia risulta di piacevole lettura seppur a tratti più lenta del solito visto comunque la brevità dell’opera.

Nonostante non sia rimasta particolarmente impressionata nella prima parte della storia in cui Domizia viene rapita dagli alieni e ci sia quanto di più fantascientifico all’interno della trama, devo dire di essere rimasta colpita da ciò che conserva il finale e dal plot twist che questo finisce per portare con sé; infatti, questo finisce per cambiare le carte in tavola e tutto quello che abbiamo letto fino a quel momento. Infatti è il finale la parte che cambia ogni cosa del volume, le carte in tavola e rimette in gioco il libro nonostante non sia un tipo di finale innovativo e ci sia stato più di qualche libro che ho letto così.

Ho apprezzato, nonostante la lentezza del volume in sé, la veridicità dei sentimenti e delle emozioni che l’autore riesce a trasmettere attraverso i suoi personaggi. Infatti non c’è un momento in cui il lettore non si sente in connessione con i personaggi che porta con sé o di chi parla. A volte Domizia sembra descritta nei modi di fare e nelle cose come se fosse più grande per l’età che ha così come a volte ci ricorda che invece non è così, come l’espressione dei sentimenti di Cinquecentesimi e il suo dolore, la sua rabbia che continua a coltivare da anni. Una lettura profonda, dai risvolti particolari, misteriosi, fantascientifici nei limiti ma curiosi sena ombra di dubbio.

Domizia somiglia alla luna e la luna somiglia a Domizia. Si ritrova nel punto esatto in cui si trovava quando Ilsismi l’ha prelevata nella precedente traccia temporale, e anche il cielo stellato sembra lo stesso di prima. Si volta a guardare dietro di sé, timorosa di scoprire chissà quali cambiamenti, e invece pure la sua stanza è come l’aveva lasciata. Un po’ in disordine, ma tale e quale a quella di prima.

Il libro finisce per essere una lettura interessante, curiosa, che il lettore specialmente per quanto riguarda il finale, non si aspetta. Nonostante sembri che la storia si concentri sulla fantascienza e sugli Ufo, c’è molto di più e il lato introspettivo finisce per fare da padrona regalandoci un volume diverso da ciò che ci aspettavamo in partenza.

Francesco Coppola ci regala un’avventura a bordo di una nave aliena, ci permette di conoscere una famiglia chiusa in sé stessa e la vita difficile di un uomo abbandonato dal mondo stesso che l’ha generato e ci espone la costruzione di un nuovo quadro, di un nuovo modo di vedere le cose. Una storia che sa di rinascita, dolore e forza che un genitore in questi casi prova ad avere e a combattere con tutte le forze. Vi colpirà di sicuro.

Il mio voto per questo libro è di: 4 balene.

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Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

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Cosa ne pensate? Potrebbe fare al caso vostro? Fatemi sapere, io come sempre resto a disposizione qui per voi.

A presto,

Sara ©

RECENSIONE SERIE TV # – LOST IN SPACE (Tutta la serie: 3 Stagioni) SU NETFLIX.

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Ho finito di vedere questa serie prima di Russian Dolls ma ho finito per parlarvi prima di quella, essendo molto veloce rispetto alla visione di questa. E’ stata una serie che ho apprezzato davvero molto e che non pensavo potesse piacermi così tanto. Ve ne parlo subito:

1Titolo: Lost in space
Stagioni: 3
Puntate totali: 28
Generefantascienza, azione, avventura, drammatico
Anno2018-2021
Durata episodio: 50 – 55 min circa
Piattaforma: Netflix
Lingua: Italiano
Trama: I Robinson sono scelti per iniziare una nuova vita in una colonia spaziale. Dopo l’atterraggio di fortuna su un pianeta alieno ad anni luce dalla loro destinazione, devono riunirsi per sopravvivere.

TRAILER


RECENSIONE

Lost In Space Will Robinson GIF - Lost In Space Will Robinson Robot -  Discover & Share GIFsLa storia della serie ha inizio sulla Jupiter 2. La famiglia Robinson, così come tante altre famiglie su altre Jupiter sta andando verso un nuovo pianeta abitabile, Alpha Centauri. E’ quando si riavvicinano alla Resolute, l’astronave che sta trasportando tutte le famiglie e i selezionati ad Alpha Centauri assieme a tutte le Jupiter assegnate. Nel frattempo sulla Resolute sta avvenendo un attacco da parte di qualcosa e un tecnico della manutenzione Don e una donna riuscita a scappare, spacciandosi per un’altra persona – la dottoressa Smith – riescono a fuggire. E’ nel momento in cui la Resolute perde delle componenti che tutto cambia, e molti finiscono sul pianeta sottostante, compresa la famiglia Robinson. E’ in quel momento di difficoltà dei componenti della famiglia e degli altri membri delle Jupiter, che il piccolo Will Robinson si allontanerà per scoprire che c’è un Robot in difficoltà che aiuterà e finirà per diventare parte della famiglia.

Cosa succederà alla famiglia Robinson? Chi sono i due che sono fuggiti dalla Resolute e come si uniranno alla famiglia? Cosa nasconde lo spazio e soprattutto, riusciranno a raggiungere tutti Alpha Centauri?

Pin on Don & Judy (Lost in space, season 1) Il cast e gli attori, di questa serie TV sono stati sorprendenti. Non conoscevo nessuno di loro, in realtà e forse hanno fatto davvero poche cose a livello di film e/o serie TV ma sono stati molto bravi sia nell’interpretazione dei vari personaggi, sia nelle varie dinamiche. I Robinson adulti – ovvero i due genitori sono in lite fra loro inizialmente e il matrimonio sembra in crisi visto che John è stato parecchio lontano da casa e Maureen si è sentita spesso sola e trascurata. Entrambi sono per la disciplina dei loro figli e cercano di infondere loro quanto più possibile. Judy è la più grande dei tre, che studia per diventare medico ed è una ragazza che ha come modello sia suo padre John che il suo padre biologico, morto sulla Fortuna, in una prima missione spaziale andata in porto. FACECLAIMS - taylor russell - WattpadPenny è la mezzana ed è quella che non ha ancora capito esattamente qual è il suo posto nel mondo nonostante abbia dentro di sé molto da dare ed è probabilmente la più dolce fra i tre figli Robinson. Will è il piccolo di casa, testardo e coraggioso che è l’unico che riesce ad avere uno strano e misterioso contatto con un robot che finisce per connetterli l’un l’altro. I due rifugiati sono Don, un manutentore della Resolute che è anche contrabbandiere e una strana signora che dice di fare la psicologa, la dottoressa Smith, che finirà per mettere o in pericolo o nei guai la famiglia Robinson compresa lei stessa per il suo modo di fare – ci saranno dei momenti in cui la odierete, sappiatelo.

La serie si concentra quasi esclusivamente sulla ricerca di Apha Centauri anche se la strada fin dall’inizio si dimostra in salita, turbolenta e pericolosa. E questo soprattutto perché ci sono i Robot a complicare tutto e la misteriosa comparsa nella vita di Will e della famiglia Robinson mette a repentaglio tutti, sia sul pianeta che all’interno dello spazio. La famiglia si ritroverà a fare scelte fuori dal comune ma che li porteranno a mettersi in discussione, a creare qualcosa di differente per loro stessi e per la comunità che li circonda.

lost in space netflix gifs | Explore Tumblr Posts and Blogs | TumgirLa cosa che rende davvero unica questa serie è la dinamicità delle puntate. Non ci si annoia mai nonostante le puntate finiscano per avere una durata di un’ora l’una. E dico che non ci si annoia perché accadono continuamente cose a catena, puntata dopo puntata e non c’è mai una puntata davvero piatta che si pensa non accada nulla. Nonostante la serie possa essere comunque anche una serie per ragazzi, ho apprezzato molto il continuo plot twist, azione, dinamicità e sorpresa che si ha costantemente in tutte le puntate. E’ una cosa che ti tiene sulle spine e ti consente di andare avanti velocemente e di divorare questa serie puntata dopo puntata.

Don & Judy - Gif | Lost in space, Danger will robinson, SpaceLe stagioni si susseguono l’un l’altra e il denominatore comune risulta sempre lo stesso, la cadenza con cui cambia sono solo le tempistiche degli anni che sono passati. Dalla prima alla seconda stagione è passato un anno se non ricordo male, così come dalla seconda alla terza ma le azioni che accadono sono sempre consecutive e ricche di dinamismo e avventura nello spazio.

Insomma con questa storia non potrete di certo annoiarvi e non riuscirete a non pensare come un Robinson, dopo questa serie. Ad ogni problema c’è una soluzione e non c’è un problema che, nel bene o nel male i Robinson non riescano a risolvere. Un cliché quello dei Robinson: classico nome della famiglia americana perfetta all’esterno con tutta una serie di difetti e sfumature che si vedranno puntata dopo puntata e che renderanno più umani i protagonisti della storia. L’unica pecca magari è non aver fermato la Smith in certe occasioni, prima che facesse determinate azioni, ma sorprendersi perfino di ciò che è disposta a fare. Nonostante questo però sono riuscita ad apprezzare anche il suo personaggio che si riscopre forte e determinato, nella sua solitudine e nel suo egoismo.

Lost in Space Season 2: Problem-Solver, Risk-Taker, Faith-Maker. – God  Among GeeksHo apprezzato molto questa serie e spero che se non l’avete vista, riusciate a recuperarla perché ne vale davvero la pena. C’è un vecchio film sul quale la serie fa fede ma neanche troppo perché si distingue e crea una storia sorprendente e davvero ben costruita, che sono certa apprezzerete. Amanti dello spazio, tenetevi pronti. La Jupiter 2 sta per partire verso un nuovo, fantastico mondo.


Cosa ne pensate? Avete visto la serie o il film omonimo da cui è stata tratta? Fatemi sapere, io come sempre vi aspetto qui.

A presto,

Sara ©

RECENSIONE SERIE TV # – MR ROBOT TERZA STAGIONE SU NETFLIX.

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Come state? Spero bene dai! Io sono qui a parlarvi di una stagione che stavolta abbiamo divorato rispetto alle precedenti e di cui intendo parlarvi proprio oggi. Stiamo giungendo verso la fine di questi episodi, avendo già cominciato la quarta stagione effettivamente ed io vi parlo di ciò che ci aspetta in questa con la consapevolezza che la prossima chiuderà l’intera serie. Ecco che ve ne parlo:

wallpapersden.com_mr-robot-season-3_1920x1080-e1513528601344Titolo: Mr Robot
Terza stagione
Attore principale: Rami Malek

Puntate: 10
Durata media episodi: 50 min circa
Piattaforma: Netflix
Anno di uscita: 2017
Trama: Elliot è ferito e incosciente, a seguito del colpo di pistola sparatogli da Tyrell; quest’ultimo intanto è atterrito dalla possibilità che il ragazzo stia per morire e chiede aiuto a Irving (venditore di auto usate e agente della Dark Army), che lo fa immediatamente operare. Intanto Whiterose, parlando con il suo assistente Grant, sottolinea quanto sia importante il ruolo di Elliot e dice che alla fine anche lui morirà per loro, così come era stato per suo padre.

TRAILER (con possibilità di sottotitoli in italiano)


RECENSIONE

Animated gif about gif in Mr. Robot 💽💻💸🤖 by SoEmotionalLa storia ha inizio esattamente dove l’abbiamo lasciata con la seconda stagione. Tyrell ha sparato ad Elliott per impedirgli di fermare il piano ideato da lui stesso e a salvarlo sarà proprio la sua amica Angela, che ora lavora nell’E corp. Angela però non vuole affatto l’aiuto di Elliott, vuole Elliott quando ha la personalità di suo padre che è malvagio e calcolatore e vuole portare avanti il piano anche se mette a rischio vite di milioni di innocenti. Elliott si rende improvvisamente conto che il piano porta avanti solo le idee di White Rose e ciò che vuole nel Congo e non quello per cui si era partiti all’inizio e vuole cercare di fermare il tutto.

Cosa succederà nel corso di questa stagione? Cos’altro scoprirà Elliott? Riuscirà a domare la parte di suo padre che continua a fuoriuscire e a intervenire nell’esatto contrario in cui si muove Elliott? Perché improvvisamente tutto è sbagliato e decide di redimersi cercando di smontare ciò in cui lui stesso crede? Quali cose cambieranno davvero?

Usa network mr robot trailer mr robot season 3 GIF on GIFER - by CordathisNonostante abbia trovato questa terza stagione dinamica e ricca di azione – tant’è che finisce per piacermi molto di più rispetto alle due precedenti – si pongono diversi quesiti che restano sospesi e che speriamo di veder risolti con la quarta stagione. Innanzitutto c’è un change non indifferente rispetto alle precedenti stagioni che cominciavano davvero lente e si muovevano tali per quasi tutto il corso delle puntate e finiva per cambiare verso le fasi finali con un cambio drastico che cambiava la visione della storia e di tutto ciò che si vede fino a quel momento lasciando a bocca aperta. In questa stagione invece il tutto si mantiene attivo e dinamico e il plot che si pensava ci fosse non c’è – e da un lato è persino meglio visto che la serie scorre con più tranquillità e la visione è fluida e invoglia chi guarda.

FSOCIETY DAILYL’evoluzione maggiormente significativa si svolge sui personaggi che sono in continua mutazione – chi in bene e chi in male – e creano una sorta di legame anche con chi sta visionando e seguendo la serie con attenzione. Il personaggio che finisce per colpire maggiormente è sempre il principale Elliott che nonostante ancora in continua combutta con l’altra parte di sé – e che lui vede sotto forma di suo padre, Mr Robot – riesce a trovare una strada verso il miglioramento effettivo della sua condizione psico-fisica oltre che mentale. Anche Darline, nonostante si è odiata parecchio nella seconda stagione, ha modo di uscire e trovare una qualche sorta di miglioramento visto che è sotto torchio dell’FBI e in contatto con l’agente che la tiene sotto controllo che diverrà uno dei personaggi importanti da aggiungere alla lista. Angela finisce per avere un calo definitivo e il suo status mentale peggiora ancor di più e la porta ad impazzire totalmente, visti i suoi sensi di colpa e tutto ciò che anche lei ha subito per via dell’attacco e la perdita dei suoi genitori quando era soltanto una bambina. L’interpretazione di tutti gli attori è buona e vale la pena seguire la serie già solo per i personaggi e le loro relative storie che portano dentro, oltre che l’evoluzione che chi visiona segue passo passo con il proseguire della storia.

Mr. Robot - Season 3 - Wednesdays on USA | Page 6 | ResetEra

La cosa che invece mi finisce per spiazzare è il cambio di rotta di Elliott e sulla direzione su cui finisce per andare questa stagione. Ok che ora si conoscono i grandi potenti e il modo per smontarli da dove sono e, d’accordo che l’attacco del 9 maggio ha portato solo più caos di prima ma non sembra averli smossi più di tanto. La storia dalla prima stagione, costruisce e pianifica l’attacco hacker del 9 Maggio e si fonda quasi esclusivamente su questa cosa qui sia dal punto di vista dei personaggi, sia per quanto riguarda la trama stessa che si tesse all’interno di tutta la serie si basa su questo. Ora Elliott combatte per cercare di disinnescare il suo stesso piano e finisce per sembrare Penelope che tesse e poi disfa, dando a tutto ciò che si stava facendo un significato che lascia un profondo MAH. Il piano di White Rose in fin dei conti sembra essere solo fine a ciò che voleva lei ed Elliott – seppur tenti di ribellarsi – finisce lui stesso burattino di qualcosa di cui si lamenta e che condanna.

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Nel complesso la serie mi piace, questa terza stagione ha finito sicuramente per coinvolgermi molto più delle precedenti e spero che l’ultima chiuda in bellezza quanto cominciato anche se spero vengano chiarite tante altre cose al più presto. Nel frattempo, la consiglio a chi piace l’informatica e simili ma potete provare oltre a qualche nome e funzione che può confondere alla fin fine è una serie che si deve guardare almeno una volta.


Cosa ne pensate? Fatemi sapere ovviamente, io come sempre vi aspetto qui e spero che possiate lasciarmi una vostra opinione! Un abbraccio.

A presto,

Sara ©

RECENSIONE #541 – POLVERE Z DI ROBERTO RISSO.

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Eccoci qui con una nuova recensione per voi. Non siete curiosi di sapere di cosa parla questo volume? Io ringrazio tantissimo sia l’autore che la Delos Digital per avermi permesso la lettura del volume del quale sto per parlarvi.

413A2vQhMLLTitolo: Polvere Z
Autore: Roberto Risso
Pagine: 80
Prezzo: 2,99 euro
Data di uscita: 13 aprile 2021
Link d’acquisto: https://amzn.to/2XnnRBp
Trama: Torino, 2032. Le autorità predispongono un piano per sopperire ai crescenti disordini legati alla crisi economica e alla conseguente malnutrizione dei cittadini. Una polvere sintetica, in grado di integrare la dieta degli abitanti, potrebbe essere la soluzione. Viene scelto un quartiere come luogo per una prima sperimentazione su larga scala, su cavie inconsapevoli che non hanno più nulla da perdere. I risultati sono catastrofici, il sangue dei civili inonda le strade ammantate di follia. I superstiti dovranno unirsi per fuggire e combattere chi è determinato a cancellare tutte le prove dell’accaduto.

RECENSIONE

man leaning on frosted glass panel doorLa storia ha inizio a Torino, nell’anno 2032. La crisi economica divampa e non c’è più né troppo cibo né i soldi per acquistarlo. Le persone hanno fame e non ci sono i soldi per potersi mantenere o mantenere le proprie famiglie. E’ così che in Italia cominciano i disordini e ci sono diversi attacchi in diverse città. A Torino la situazione ancora sembra essere sotto controllo ma la città è al limite, così come i suoi abitanti. Così un consiglio di autorità prospetta l’eventualità di evitare qualsiasi tipo di ribellione e di rivolta, cercando di utilizzare una strana polvere, la Polvere Z, che permette di far assumere dosi alimentari e da sedare allo stesso tempo gli animi.

Cosa contiene davvero, questa Polvere Z? Quali sono i suoi effetti? Riuscirà davvero a calmare gli animi e a permettere di poterla utilizzare anche in altre città per tenere sotto controllo la popolazione o peggiorerà ulteriormente le cose?

Pensò a sua figlia, l’aveva guardata mentre dormiva nella sua tutina rosa, aveva i capelli della madre, color miele, lunghi, lisci. Si chiese in che mondo sarebbe cresciuta. No, piuttosto… scosse il capo, infuriato che il pensiero fosse tornato, quel pensiero assurdo e atroce. Basta.

La trama è lunga ed esplicativa, ci espone la storia in linea generale anche in maniera troppo lunga, trattandosi comunque di un libro di lunghezza breve, che si legge in davvero pochissimo tempo. Infatti, nonostante non ci siano spoiler pressoché evidenti, avrei evitato di allungare e spiegare troppo, abbreviando il tutto e lasciando al lettore la scoperta di ciò che può provocare o meno la polvere in questione.

La copertina è particolare, dai toni e colori scuri che si addicono ad una storia distopica o di fantascienza come in questo caso. Vediamo un uomo correre inseguito dalle autorità con le armi puntate o da altre persone, difficile dirlo con esattezza. Una copertina ricca di dettagli significativi su questa storia a chi ha un occhio attento. Il titolo si limita a rappresentare la storia stessa, ovvero il fatto della Polvere, in questo caso Z. Più azzeccato di così era veramente difficile, e il connubio con la copertina funziona e rende.

L’ambientazione della storia è Torino, non proprio quella che conosciamo seppur non ci siano tanti riferimenti o rimandi che facciano comprendere che città sia. Viene menzionata a differenza di altre città ma basta questo. Per quanto riguarda l’epoca invece, ci troviamo avanti di qualche anno, nel 2032.

– Molto bene. – Il Dottore era soddisfatto. Molto bene un corno! Il Generale digrignò i denti. – In questo quadro così ben congegnato qual è la funzione dell’Esercito, perché è l’Esercito che io qui rappresento, giusto? – L’Esercito, con estrema discrezione, deve monitorare la situazione, nel caso qualcosa andasse… non andasse per il verso giusto

man with respirator on train trackI personaggi di questa storia non si focalizzano esclusivamente su uno o due personaggi che restano fissi e che possono essere chiamai protagonisti. Ci sono diversi personaggi su diversi punti di vista che conosceremo mano a mano che la storia prenderà piede scoprendo la storia da più fronti.

Infatti avremo modo di conoscere Fabio, un uomo che vede sua moglie e suo figlio assumere la Polvere e lui stesso però ne prende una piccola dose non particolarmente significativa. E’ un uomo disperato, che ha ucciso già per portare del cibo a casa e che continua a sentirsi in colpa nonostante abbia fatto tutto pe salvaguardar suo figlio.

Allo stesso modo avremo modo di conoscere la vicina di casa con sua figlia, la cui quest’ultima assume la Polvere e la madre no. Due persone particolari che si trovano su due linee di pensiero diverse sul fatto dell’assunzione di questa sostanza.

Dall’altra parte anche le autorità, così come ad esempio la Deputata o dei semplici militari dell’Esercito. La storia viene vista su più fronti e vista da diversi punti di vista, sia da chi assume la sostanza ed è costretto per non morire di fame a chi cerca di fare e sperimentare qualcosa per la popolazione cercando di evitare il peggio, che non è detto siano per forza delle rivolte, anche lecite tra l’altro.

– Non pensa che suo figlio e mia figlia dovrebbero prendere la polvere come i figli di tanti disgraziati che abitano là fuori? La Deputata vide che il militare aveva le lacrime agli occhi. Si sentì ancora più sola. – I nostri figli sono dei privilegiati, Generale. Forse non è giusto, ma così va il mondo. – Sussurrò con una nota di rammarico. – Se dovessimo scegliere fra la fame e la polvere sceglieremmo la polvere anche per i nostri figli, Signora. – Speriamo non sia necessario.

Il perno centrale di questa storia è la Polvere Z ovviamente. E’ con questa Polvere sperimentale e messa a disposizione dei cittadini di una zona di Torino, che sperano vengano a crearsi dei riscontri positivi. Ma ci sarà qualcosa di positivo in tutto questo, oppure la cosa finirà per peggiorare la situazione?

Lo stile utilizzato dall’autore è fluido, scorrevole e ben composto. La storia si prospetta in terza persona e ci racconta sotto diversi punti di vista la storia post-apocalittica o comunque distopica / fantascientifica che andremo a leggere. E’ molto breve e di sicuro sarebbe stato più interessante scoprire molto di più, e leggere un libro più lungo di questo.

La storia ci pone diverse tematiche che si pongono sotto un aspetto quasi veritiero o che potrebbero succedere. Le risorse sono da sempre limitate e arriverà il punto che potrebbero non esserci più moneta o risorse disponibili da cui attingere. Quindi in Polvere Z, Roberto Risso pone un problema comune e che potrebbe fuoriuscire da qui a diversi anni. Altro punto importante è la questione della sopravvivenza: cosa si è disposti a fare per la propria sopravvivenza e quella delle persone che amiamo? Sareste disposti anche ad uccidere? Altro punto importante è il punto di vista delle autorità che, per calmare gli animi e salvarsi, cercano di trovare soluzioni alternative a discapito della popolazione stessa.

L’unica cosa che non è esattamente chiara e lascia dei dubbi si trova sul finale e sul sottosuolo, sotto l’ospedale e simili, di cui non vi voglio spoilerare ma di cui la situazione non resta chiara e cristallina e instilla dei dubbi che non sono del tutto chiari al lettore. Infatti inizialmente la storia sembra mantenersi comunque in un ambito reale, nonostante tutto quello che succederà, quando invece il finale lascia un po’ con il naso storto, sia per quanto riguarda uno dei personaggi, sia per la linea generale di comportamento. E’ pur vero che la Polvere dimostra diverse cose ma non dice cosa succederà di conseguenza a tutto questo. Ci sarà un seguito? Vedremo, chi lo sa.

Il ricordo di sé stesso che ammazzava i proprietari del minimarket di via Ormea ritornò come una mazzata. Sono già un mostro, ho assassinato due persone a sangue freddo per un po’ di cibo. Sono già il mostro che ho paura di diventare, si disse mentre guardava come in ipnosi la polvere che si scioglieva.

Il libro è un piccolo volume che ci pone diverse domande e ci mostra un possibile futuro. Una storia distopica che vi colpirà e di cui vi consiglio la lettura.

Roberto Risso ci mette a disposizione una città che conosciamo bene ponendo una situazione non troppo inverosimile. Una storia cruenta, violenta, triste ma forte per ciò che vuole trasmetterci. Un libro che consiglio di leggere, non vi deluderà.

Il mio voto per questo libro è di: 4 balene.

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Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

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Cosa ne pensate? Potrebbe piacervi? Fatemi sapere, io come sempre vi aspetto ovviamente. Vi abbraccio!

A presto,

Sara ©