BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!
Come state? Eccoci qui con un nuovo libro che spero possa fare al caso vostro, che era davvero tanto che volevo leggerlo. Quindi non posso che parlarvi di questo volume che spero alleggerisca questo inizio di settimana ovviamente. Ecco a voi:
Titolo: Cento poesie d’amore a Ladyhawke
Autore: Michele Mari
Data di uscita: 27 febbraio 2007
Pagine: 111
Editore: Giulio Einaudi editore
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Trama: Colto e citazionistico, ma immediato alla lettura, autobiografico e “vero” nei contenuti. Romantico e sentimentale nella tonalità di fondo, ma attraversato da un’ironia che si incastona negli snodi strutturali del libro, oltre che nelle sue pieghe più visibili. Testimonianza di un’ossessione privata, ma anche lucida analisi dei mostri che possono dominare la mente dell’uomo.
RECENSIONE
La raccolta di poesie di Michele Mari è una raccolta controversa e contraddittoria che non si limita solo a citare piccole parti a antichi poeti o poesie che conosciamo perché davvero famose nello specchio sociale e culturale. E’ una raccolta ricca di dettagli, dai tratti autobiografici e che tratta un tema ormai quasi ridondante che finisce per non essere de tutto scontato come sembra.
Cosa vuole comunicarci Mari con questa raccolta? Quali sono le cose che lo hanno cambiato dentro e quali poesie ci porterà con le quali si mette a nudo?
Verrà la morte e avrà i miei occhi
ma dentro
ci troverà i tuoi
La trama ci mostra ciò che la raccolta rappresenta anche con la sua stessa copertina. Non ci dice grandi cose ma ci mostra l’autore e di cosa andrà a trattare tutta la poesia, cosa che renderà davvero di più una volta che andrà letta, ovviamente.
La copertina è un classico che Giulio Einaudi Editore ha imposto alle raccolte di poesie, non solo per lui ma per quanto riguarda tutta la categoria della sezione delle poesie. Questo in ogni caso accade alla categoria in generale delle poesie che molto spesso si ritrova un volume all’apparenza anonimo con su scritta una poesia che tende a catturare il lettore già dalla copertina e per la maggior parte delle volte ci riesce. Trovo che la poesia in copertina attiri particolarmente il lettore incuriosito e quindi fa il suo lavoro, sicuramente.
Il titolo è la cosa più bella, a mio parere, di tutta la raccolta. Le poesie all’interno sono Cento, sono d’amore e ha voluto “dedicarle” in qualche modo a Ladyhawke film must davvero dolce oltre che una delle storie d’amore cinematografiche più belle fatte all’epoca.
Come un serial killer
faccio pagare alle altre donne
la colpa
di non essere te
Indubbiamente non c’è un ambientazione né un’epoca visto che il volume tratta di una raccolta di poesie e non di un romanzo o di un libro di narrativa. E’ comunque messo in conto che l’epoca di sviluppo di queste poesie è decisamente moderno rispetto a quelle dei grandi poeti del passato che ci precedono e elevando anche un lato citazionistico della situazione.
Il perno centrale di questa raccolta è l’amore, tema trattato ormai in tutte le salse e quello più popolare quando si finisce a parlare di libri. Ed oltre ad essere il tema più usurato è anche un tema in cui l’autore si ritrova piuttosto bene, gettando non solo le basi per qualcosa di autobiografico ma per qualcosa che ci consente di conoscere al meglio l’autore. Il tema è centrale e focalizzato e sulla scorta di questo, Mari fornisce un arguta selezione delle poesie dell’epoca latina, moderna e medioevale e finisce quasi per canzonarle.
Centoundici
giorni
sono passati dalla tua nascita alla mia
cento
perché si lambiccasse il maleficio
dieci
per organizzare il nostro incontro
uno
perché ti amassi
Lo stile utilizzato all’interno della raccolta è semplice, lineare e longilineo. Le poesie non sono mai particolarmente lunghe e l’autore finisce per colpire maggiormente sul tratto e sulla struttura della poesia breve. Quando va più per le lunghe finisce per rendere troppo sciapa la poesia, “ridicolizzandola” (dico proprio per estremo perché non riesco a trovare un altra parola per rendere meglio ciò che intendo).
La raccolta di poesie riprende delle poesie del passato, le cita e cambia drasticamente, le banalizza quasi rendendole ancor più semplici. Non amo molto questo genere di discorso sulle poesie e qui parte la questione: allora cosa lo hai letto a fare? Vi rispondo subito: Ero curiosa di come fosse stato strutturato il tutto e poi la poesia in copertina così come altre poesie che girano per il web mi incuriosivano, quindi perché no provare? Per le più brevi che vi ho anche citato nella recensione posso dire di esserne anche abbastanza soddisfatta e mi colpiscono nella giusta misura. Per quanto invece riguarda il resto non le ho amate particolarmente e non apprezzo questo tipo d’ironia nella poesia che trovo una cosa quasi sacra da leggere. Le poesie (a mio parere estremamente soggettivo) devono comunicare diversamente dalla narrativa e comunicano dei sentimenti in maniera articolata seppur leggera e delicata, devastante e sorprendente tutto nello stesso momento assieme. Ho apprezzato quindi la raccolta nella sua interezza perché è ben strutturata e ben composta, così come determinate poesie all’interno ma qualcosa non mi ha convinto pienamente rispetto a come invece speravo.
Nella mia testa
c’è sempre stata una stanza vuota per te
quante volte ci ho portato dei fiori
quante volte l’ho difesa dai mostriAdesso ci abito io
e i mostri sono entrati con me
Il libro è una raccolta di poesie non particolarmente originale a livello di poesie ma sicuramente unica nel suo genere per la linea generale che la raccolta tende ad assumere. Una raccolta da leggere se si ha la curiosità di leggere delle poesie rivisitate in chiave canzonatoria, moderna, molto più semplice di come queste siano effettivamente.
Michele Mari con questa raccolta rende ancor più inimitabile quello che già era. Scrive una raccolta che nel suo tema e nella sua rappresentazione dell’amore difficile e tormentato ma che alla fine ci regala delle emozioni e delle sensazioni uniche e lui le esprime sia per questo che per tutto il resto che ne deriva.
Il mio voto per questo libro è di: 3 balene e mezzo.
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Cosa ne pensate? Potrebbe essere una raccolta che leggerete? Fatemi sapere che ne pensate ovviamente, io come sempre vi aspetto.
A presto,
Sara ©