REVIEW PARTY: RECENSIONE in anteprima #627 – PROJECT HAIL MARY DI ANDY WEIR.

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Eccoci di nuovo qui su questi schermi per una nuova recensione per voi. Sono sicura che questa possa fare al caso vostro, visto che è stata in fin dei conti una lettura interessante e illuminante oltre che piacevole. Siete pronti a navigare nello spazio? Per questo viaggio debbo ringraziare molto la Mondadori per avermi permesso la lettura e Miriam di Me and Books per aver organizzato l’evento. Ve ne parlo subito:

9788804737070_0_424_0_75Autore: Andy Weir
Titolo: Project Hail Mary
Genere: Fantascienza e Fantasy
ISBN: 9788804737070
Prezzo: 480
Prezzo: € 24,00
In vendita dal
7 febbraio 2023
Link d’acquisto:  https://amzn.to/3Y3v0jG
Trama: Quando Ryland Grace si risveglia, non ha assolutamente idea di dove si trovi né di chi sia. Vede solo che il suo corpo è collegato a decine di tubi, che gli oggetti intorno a lui cadono troppo velocemente e che i suoi due compagni di viaggio giacciono inermi nello spazio angusto che condividono. Poi, lentamente, la memoria riaffiora: Grace si trova a migliaia di chilometri dalla Terra, su una minuscola navicella spaziale lanciata a tutta velocità nelle profondità insondate dello spazio, unico sopravvissuto di una missione disperata per salvare il pianeta. Se fallisce, l’umanità è destinata a sparire a causa di misteriosi organismi che si nutrono dell’energia solare e che stanno rapidamente portando la Terra verso una nuova era glaciale. A bordo di Hail Mary, Grace è consapevole che ha pochissimo tempo a disposizione per neutralizzare il pericoloso nemico e che il destino della specie dipende unicamente da lui. O forse non è solo?

RECENSIONE

satellite volant dans l'espaceLa storia ha inizio con il risveglio di un uomo che non ricorda nulla. L’unica cosa che riesce a comprendere è che attaccato ad un macchinario, i suoi compagni sono morti e un macchinario continua a chiedergli quale sia il suo nome. Dovrebbe ricordarlo ma non è così. E’ in questo modo che ha inizio l’avventura di Ryland Grace, a bordo di un’astronave spaziale lontanissimo da casa, in missione di salvataggio della Terra. Lentamente, la memoria di Grace torna e si trova da solo, senza alcun modo di tornare indietro e con l’unica speranza di trovare una soluzione che aiuti se stesso e gli scienziati sulla Terra per salvare il pianeta.

Cosa succederà alla Terra se Grace dovesse fallire? Cosa prevedeva il Progetto Hail Mary e come può Ryland da solo sistemare tutto questo? Cosa ha per lui da offrire lo spazio e quali consapevolezze ne usciranno da questa missione, apparentemente senza ritorno?

Ecco perché mi sembra strano il modo in cui cadono gli oggetti; si muovono troppo in fretta. Ed ecco come mai sono così debole, nonostante i muscoli. Tutto pesa una volta e mezzo più di quanto dovrebbe. Il fatto è che nulla influenza la gravità, non si può aumentare o diminuire. L’accelerazione di gravità sulla Terra è pari a 9,8 metri al secondo quadrato. Punto. Eppure qui il valore è più alto, dunque c’è solo una possibile spiegazione.
Non sono sulla Terra.

La trama di questa storia è piuttosto semplice e lineare con ciò che il volume ci presenta. Grace è solo nello spazio, ci ricorda un po’ Mark Watney di The Martian – scritto dallo stesso autore – che si ritrova solo nello spazio. Vista sotto questo punto, la storia può sembrare similare ma c’è molta fantascienza ed è leggermente meno realistico di quanto invece poteva essere The Martian, mettiamola sotto questo punto di vista.

La copertina di questo volume segue la scia di quella originale – ce ne è più di una versione – ma trovo che quella scelta e utilizzata rispecchi molto il libro. Sullo sfondo vediamo ciò che può somigliare al sole o al nuovo sistema in cui Grace finisce ma di un colore caldo, che ricorda il calore e coloro che l’attirano rischiando di far perire il sole nel giro di diversi anni. Lo sfondo sembra essere l’unica cosa colorata e di rilievo se non Grace che viene messo in primo piano, con il cavo dell’astronave attaccato che vaga nello spazio. E’ così che si sente, in solitudine, ed è così che resterà (nonostante l’avventura che ne deriva e gli incredibili incontri o scoperte che affronterà) a cercare di salvaguardare il suo stesso pianeta da un grande e immenso problema che rischia di portare tutti alla morte. Il titolo non è stato variato, nemmeno nella traduzione del Progetto. E’ stato mantenuto come l’originale: Project Hail Mary ovvero la missione in cui è coinvolto l’astronauta e il nome dell’astronave. Niente di troppo particolare, ovviamente.

L’ambientazione del volume è lo spazio che – alternato ai ricordi di Grace – ci riporta sulla terra; l’epoca è moderna, ovvero il problema degli astrofagi sembra sussistere sulla Terra che conosciamo, con studi e ricerche scientifiche come le nostre. Non è specificato un vero e proprio periodo o anno.

Science lessons in 'Project Hail Mary' - The Boston GlobeLei mi mise davanti un foglio. «Questo è ciò che ci ha portato a ideare il Project Hail Mary.» «Glielo mostra?» domandò Voigt. «Adesso? Senza procurargli un’autorizzazione…» Stratt mi appoggiò la mano sulla spalla. «Professor Ryland Grace, con il presente atto la autorizzo ad accedere a ogni informazione riguardante il Project Hail Mary.» «Non era ciò che intendevo» sottolineò Voigt. «Ci sono protocolli e verifiche da…» «Non c’è tempo per queste cose, ecco perché mi avete scelta come capo delle operazioni, per procedere velocemente» lo interruppe Stratt.

I personaggi di questa storia non sono poi molti anche perché al centro di tutti abbiamo quasi esclusivamente Ryland Grace. Assieme e attraverso lui, ovvero dai suoi ricordi, risaliamo ad una serie di altri personaggi che saranno fondamentali per comprendere a fondo tutto il progetto, la motivazione che ha spinto Ryland a partire e a prendere parte del progetto e tutti coloro che si muovono con lui. Avremo modo di conoscere Stratt, che è colui che smuove le pedine del progetto e la macchina burocratica per fare in modo che sia tutto il più veloce possibile, ci sono due compagni di viaggio di Grace, gli alunni dell’insegnante che sono la motivazione per cui decide di salvare il pianeta e Rocky (su di lui non vi aggiungerò altro, lo scoprirete strada facendo!). Ora vi parlo un po’ del professore e astronauta che seguiremo lungo la sua avventura alla ricerca di una spiegazione decisa per ciò che sta accadendo allo spazio ma che finirà per dirci molto, molto di più:

Ryland Grace nasce come professore delle medie o almeno è lì che vene ritrovato. Prima faceva parte di una comunità scientifica ma dopo aver pubblicato un articolo ed essere stato blasonato da tutti ha deciso di ritirarsi e di insegnare ai ragazzi la scienza, la fisica e quant’altro. E’ un insegnante davvero particolare che lascia un’impronta importante ai propri ragazzi, invogliandoli e incuriosendoli (li ho quasi invidiati, lo avrei voluto io come professore!). E’ un personaggio molto deciso, pragmatico che lo porta a fare calcoli e a trovare in fretta soluzioni a problemi, forse un tantino troppo schematico a volte ma interessante nel suo approccio con il lettore che lo porta a farcelo sentire vicino.

Okay, se dovrò morire sarà per un motivo valido. Scoprirò cosa possiamo fare per fermare gli astrofagi, invierò il risultato delle mie ricerche alla Terra. E poi… morirò. Ci sono molti modi per suicidarsi senza provare dolore… dall’overdose ai farmaci che riducono l’ossigeno finché non ci si addormenta e si muore. Che pensiero allegro.

luce al neon rossa e verdeIl perno centrale di questa storia è la missione di salvataggio della Terra: scoprire cosa sono gli astrofagi e come poter fermare questo continuo procrearsi di un essere che rischia di mettere a repentaglio l’intero sistema solare che tutti conosciamo. La missione della Hail Mary e il progetto che porta con sé ci pone davanti a tutto la speranza di poter continuare a vivere sulla Terra in serenità. Ci sono tanti anni ancora ma se non si parte in anticipo non si riuscirà a salvare tutto.

Lo stile utilizzato dall’autore è scorrevole e fluido seppur sia particolarmente pregno di dettagli, formule, definizioni o argomenti scientifici che ignoro e di cui non posso controbattere sull’effettiva veridicità. Anche perché, è talmente scritto bene che a mio avviso sembrano veritiere e ben strutturate. Il volume è scritto in prima persona dal punto di vista del nostro protagonista e ci alterna dei momenti in cui sta svolgendo le sue azioni a bordo della sua astronave e dai ricordi che sono quelli che l’hanno portato lì dov’è in quel momento. Quindi il volume si alterna tra ora e prima e sono ben delineati i momenti in cui accorre il ricordo al momento in cui la cosa accade (che spesso non è così, ammettiamolo, però aiuta nella lettura e a comprendere al meglio tutto ciò che accade).

Personalmente ho trovato migliore la struttura narrativa che si aggira dietro ai ricordi di Ryland perché ci permette di conoscerlo a tutto tondo, in interazione con altre persone che ha conosciuto, rispetto al Ryland solitario che troviamo in nave. Eil ricordo che fa marciare tutto il resto della storia, a mio parere e ci consente di avere una visione più chiara di tutto ciò che ci aspetta.

Per quanto riguarda la struttura del volume si concentra e diventa particolarmente prolissa di dettagli fisici o scientifici anche grazie al fatto che Grace sta principalmente quasi tutto il tempo in solitaria – a parte nei ricordi – e questo finisce per farlo diventare una specie di Robinson di altri tempi, o addirittura spaziale se vogliamo. Grace, nonostante abbia solitudine tutto attorno a sé se ne preoccupa relativamente molto poco e gli accenni a riferimenti di cosa può derivarne o di come si sente, diventa quasi secondario. Infatti, nonostante si parli dei ricordi, Grace è un personaggio molto solo e non sembra avere una famiglia neanche sulla Terra, anzi la sua famiglia sono i suoi studenti. La problematica sul personaggio viene esposta ma la solitudine e i sentimenti riguardo questo e riguardo come si sente lungo il suo percorso vengono messi in secondo piano rispetto alla missione. E’ ineccepibile il comportamento di Grace rispetto ciò che gli succede, si emoziona, ha paura o è preso dal panico ma i suoi calcoli e ciò che riguarda la scienza, gli astrofagi e tutto ciò che ne deriva sembrano venire prima di ogni altra cosa e sovrastare il resto. Persino i sentimenti del protagonista che, in alcuni momenti sembra anestetizzato. E’ un buon personaggio e una buona storia ma su questo punto manca un po’ di empatia con il personaggio principale, almeno per come l’ho percepita.

What Is Ryan Gosling's Project Hail Mary Movie About? | POPSUGAR  Entertainment UKGli Astrofagi non solo visti come una cellula aliena ma come stessa epidemia che può infestare l’universo ed arrivare in qualche modo fino alla Terra e distruggerla dall’esterno. Se è colpa del Covid o di altro, gli astrofagi sembrano ricordare un’epidemia – che differisce totalmente da questo per quanto riguarda la salute stessa dei personaggi o degli esseri umano – ma non so se l’autore per questo volume abbia voluto dare una sua interpretazione o sia un’idea che magari aveva da diverso tempo ma personalmente li ho ricollegati alla lontana a questa cosa. E’ una mia congettura – o fan fact mettiamola così – quindi discerne dalla valutazione che darò al volume eppure ho trovato interessante tutta la spiegazione logica, lo studio che vi è stato fatto per dare tutte le caratteristiche che occorrono a queste cellule, dargli un nome e portare su una cosa del tutto nuova e di invenzione dell’autore una spiegazione accurata e ben strutturata. L’ho trovato interessante e lo sviluppo che ne viene fatto specialmente per quanto riguarda i ricordi di Grace, finisce per renderli originali e nuovi a chi legge.

Ciò che gli astrofagi portano alla storia e il viaggio della Hail Mary finiscono per raccontare una storia originale e che ha quasi dell’incredibile. Siete pronti a lasciarvi trascinare nello spazio per scoprire nuove forme di vita e per cercare di salvare il pianeta in una missione di sola andata? Il finale sorprende, anche se avrei fatto direttamente un tipo di scelta del tutto differente per la storia ma incuriosisce e lascia spiazzati. Quindi funziona in qualche modo, non vi pare?

L’umanità non è sola nell’universo. E io ho appena incontrato i nostri vicini.
«Porca puttana!»

Il libro che ci troveremo a leggere è stata una lettura inaspettata ma del tutto piacevole. Nonostante i termini scientifici o i dettagli asfissianti in determinati momenti, la lettura risulta scorrevole e curiosa oltre che originale. Una lettura che mi trovo a consigliare se amate la fantascienza e lo spazio, non v’è dubbio.

Andy Weir , dopo The Martian e Artemis, ci porta nuovamente nello spazio più assoluto, stavolta alla ricerca della salvezza per il Pianeta Terra e delle persone che vi vivono. Un’avventura spaziale oltre i limiti possibili che metterà il mondo a repentaglio per via di un’epidemia di qualcosa che attacca lo spazio e non la Terra o l’uomo direttamente. Una storia che ha dell’incredibile e che spero leggiate.

Il mio voto per questo libro è di: 4 balene e mezzo.

quattro e mezzo

Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

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Cosa ne pensate? Potreste apprezzare questo volume da leggere? Io come sempre vi aspetto e vi mando un caro abbraccio.

A presto,

Sara ©

REVIEW PARTY: RECENSIONE in anteprima #624 – TUTTO QUESTO TEMPO DI RACHAEL LIPPINCOTT E MIKKI DAUGHTRY.

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Eccoci qui con una nuova recensione che spero possa interessarvi, ovviamente. Per questa lettura debbo ringraziare come sempre Miriam di Me And Books, per aver organizzato il tutto e per avermi invitato a partecipare e la Mondadori Editore, ovviamente, per avermi permesso la lettura in anticipo. E’ stata una storia non esattamente originale ma di piacevole lettura, una ventata di freschezza in tutto il resto, apprezzata sicuramente. Ve ne parlo subito:

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Autore: Rachael Lippincott, Mikki Daughtry
Titolo: Tutto questo tempo
ISBN: 9788804734482
Pagine: 288
Prezzo: € 18,50
In vendita dal 24 gennaio 2023
Link d’acquisto: https://amzn.to/3Xy9mDL
Trama: Kyle e Kimberly sono stati per tutto il tempo del liceo la coppia perfetta, quella che tutti immaginano vivrà per sempre felice e contenta, ma proprio la notte del party del diploma la ragazza decide di rompere con lui. Nel giro di pochi istanti, il mondo di Kyle va all’aria, letteralmente. L’auto sulla quale viaggiano, infatti, ha un terribile incidente, e quando il ragazzo si sveglia si ritrova con un trauma cranico, i sogni infranti e una realtà difficile da accettare. Quel che è peggio, nessuna delle persone che lo circondano sembra capire a pieno la sua sofferenza. Fino a che non incontra Marley. Anche Marley sta cercando di guarire una ferita profonda, di cui peraltro ritiene di essere l’unica responsabile. Quando le loro strade si incrociano, Kyle riconosce nella ragazza tutti i sentimenti che agitano il suo animo e che non è mai riuscito a rivelare a chi gli sta accanto. A mano a mano che i due si frequentano, scoprono di essere in grado di aiutarsi reciprocamente a superare il momento più doloroso della loro vita, e a rimetterne insieme i pezzi. Il loro legame si fa via via più forte e speciale, ma il destino forse ha in serbo per loro altre sorprese.

RECENSIONE

All This Time by Mikki Daughtry & Rachael Lippincott | Book quotes, All  about time, Book journal

La storia ha inizio la sera della festa della maturità per la giovane coppi formata da Kyle e Kimberly, innamorati e inseparabili ormai da anni. Quella sera stessa lui non riesce a trovare subito Kimberly e la trova assieme a Sam, il loro migliore amico, che parlano del futuro, venendo a scoprire che lei vuole intraprendere un college differente da quello che invece la coppia aveva progettato assieme. E’ così che i due finiscono per litigare, più tardi, in macchina e finiscono per avere un brutto incidente in cui Kimberly muore e Kyle deve affrontare l’assenza, accettare la perdita e imparare a vivere nuovamente senza di lei. E’ per via di Kimberly che Kyle incontra Marley, giovane ragazza chiusa, che ama le storie ma insicura e piena di segreti e per la quale non crede minimamente si crei qualcosa.

Cosa accadrà a Kyle? Riuscirà davvero ad accettare la morte della sua ragazza? Riesce a vivere senza di lei, nonostante il dolore che le provoca tutto questo? Come potrà andare avanti e scoprire chi è veramente, dopo aver incontrato Marley? In che modo questa persona può cambiare le carte in tavola per lui?

Ma lui continua a non rispondermi. Il viso sorridente di Kim mi balla davanti agli occhi e respiro a fatica. L’orrore e il senso di colpa mi attanagliano i polmoni e una fitta di dolore mi sferza la testa. Non può essere… Rivivo tutto quanto. A partire da Berkeley, dalla nostra litigata, per finire con i suoi occhi sgranati e terrorizzati fra il bagliore dei fari. All’impatto con il camion. Sento tutto il mio mondo che va in frantumi, il dolore alla testa che lavora e lavora fino a quando l’intero corpo non esplode in un milione di pezzi, pezzi che non potranno più essere ricomposti.

La trama è ben delineata e ci illustra effettivamente di cosa tratta la storia che andremo a leggere. C’è tutto e i presupposti sono molto buoni, sarei stata più vaga nell’ultima parte o l’avrei abolita direttamente fermandomi sul discorso che Marley ha un segreto, fine. Nonostante questo è una trama ben sviluppata e non ci sono spoiler, ne racconti più del necessario ecco.

La copertina trovo sia la cosa più bella del volume ed è la cosa migliore con cui si presenta. Non essendoci film, come invece è stato per A un metro da te e per la quale è stata portata quella copertina e non l’originale, devo dire di essere felice che sia stata mantenuta la versione originale di questa e non qualcosa di completamente differente dal solito, che magari avrebbe stravolto tutto. I colori sono meravigliosi, i dettagli anche e l’edizione flessibile viene resa spettacolare dalle alette più grandi del solito e funzionali oltre al fatto di essere carine esteticamente. C’è tutto: la clessidra che rappresenta il tempo, i due innamorati, il giallo che sarà un colore importante ai fini della storia, la ragazza giù in basso messa da una parte e quella nella clessidra mano nella mano. E’ uno spettacolo e ci racconta, in parte questa storia singolare. Il titolo è stato semplicemente tradotto dall’originale All this time. Niente di particolare ma capirete il significato solo una volta che vi addentrerete nella storia e non voglio spiegarvi più del dovuto e lasciarvi godere della lettura del volume. L’edizione visivamente è accattivante e sono davvero entusiasta del risultato che ne è derivato visto che è decisamente funzionale.

L’ambientazione è tutta americana e l’epoca è abbastanza moderna, ai giorni nostri seppur non ci sia una vera e propria indicazione di un anno in cui si sviluppa la storia stessa.

«Dimmi un po’, perché proprio da lumaca?» «Be’, sai com’è» mi risponde Marley la Lumaca allungando le braccia per toccarmi a tentoni la maglia da football sbrindellata in stile zombie. «Noi siamo timide e silenziose, e ci nascondiamo.» Mi avvicino e per poco non mi acceca con una delle lunghe antenne. «Tu non dovrai mai nasconderti con me, Marley» le sussurro. La guardo e vedo un milione di espressioni che le balenano sul viso, in una sequenza così rapida da non riuscire a starci dietro. Poi finalmente si ferma.

All This Time : Daughtry, Mikki, Lippincott, Rachael: Amazon.com.mx: Libros

I personaggi su cui si basa questo volume non sono poi molti e il protagonista sarà lo stesso narratore che ci porterà con sé alla scoperta di se stesso, dell’amore e della stessa verità su quanto accaduto a lui e alla sua compagna Kimberly. I personaggi che circonderanno il nostro protagonista e con cui ci andremo ad interfacciare saranno sua madre, una figura decisamente presente all’interno della sua vita e importante, il suo migliore amico Sam amico anche di Kimberly con cui avevano un trio formidabile e la new entry, Marley, una ragazza chiusa che ha un segreto ma dal cuore tenero e dolce. Una serie di personaggi che circonderanno il nostro protagonista e che renderanno il tutto molto più vivace e attivo, visto quanto accade a Kyle e visto il suo comportamento verso le cose negative, che lo spingono a buttarsi giù.

Kyle ama alla follia Kimberly, tanto da farla sentire quasi oppressa. Non sanno chi è l’uno e chi è l’altro senza l’altra persona accanto e a Kimberly la cosa sta stretta. Kyle è un tipo piuttosto dolce seppur si nasconda dietro un animo più chiuso e schivo ed è amico da tanti anni con Sam, di cui si fida come lo fa anche Kimberly. Kyle è molto legato a sua madre che si preoccupa per lui e dopo l’incidente in cui perde la vita la sua ragazza, vede tutto il suo mondo crollare in pezzi e non sa quale sia la strada giusta da affrontare realmente. E’ un personaggio strano e particolare, che non si lascia buttare giù e che una volta che conosce Marley non riesce a farne a meno vista la sua delicatezza e la pacatezza che ha verso l’universo.

Non ho mai pensato che l’amore potesse farmi sentire così.
Che potesse entrarmi così dentro da sentire due cuori che mi battono nel petto.
Il tuo e il mio.

LIBROS Y RISAS: RESEÑA: ALL THIS TIME - MIKKI DAUGHTRY & RACHAEL LIPPINCOTT

Il perno centrale di questa storia sta tutta nel tempo, come dice il titolo stesso. Tutto il tempo per amare, tutto il tempo per essere se stessi, tutto il tempo per ritrovarsi, tutto il tempo per stare vicino alle persone che ci amano. E’ un fulcro strano detto così ma dirvelo con altre parole sarebbe sia fuorviante che finirebbe per svelarvi troppo di questo volume. E’ una storia che parla d’amore ma anche di riscoprirsi, di trovare la strada giusta, di amicizia, …

Lo stile utilizzato per questo volume è decisamente di veloce lettura, scorrevolissimo e scritto anche piuttosto largo rispetto ad altri volumi, quindi potrete impiegare davvero poco per leggerlo. Oltretutto è scritto in prima persona dal punto di vista di Kyle.

La storia, se si parla di originalità ed è quello che cercate, di sicuro non la troverete e non è quello che fa per voi. A livello generale è una storia che abbiamo già sentito, ovviamente non sto dicendo che sia copiata o altro ma storie di questo tipo ne sono capitate tra film e libri davvero molto spesso. Questo, però, non toglie che la storia sia godibile e molto carina da leggere. Infatti sono stata davvero felice di imbattermi in questo libro vista la sua semplicità e scrittura piuttosto basic, non trattandosi di qualcosa di particolarmente articolato o troppo prolisso visto anche il target di età su cui essa si basa. Quindi non brilla di originalità ma è una storia che sa il fatto suo e la trovo ben strutturata.

Marley è un personaggio che, con Kyle si compensa molto bene e si somiglia. Kyle, infatti, cambia drasticamente rispetto a come lo vediamo alle prime battute e per come si presenta. Marley è una ragazza dolce e tenera, che ama gli animali, il giallo e non ama stravolgersi conoscendo nuove persone, le piace stare chiusa in se stessa ed ha subito un grosso trauma che porta dietro di sé un grande segreto. Un personaggio che, rispetto a Kimberly, vi sembrerà quasi fiabesco o poco reale ma è una presenza che scardina diversi canoni e che vi regalerà sorprese.

Una volta subito l’incidente mi sembrava evidente che nella vita di Kyle ci fosse qualcosa che fosse strano e ho pensato spesso a cosa potesse esserci dietro, e non ci sono andata neanche troppo lontano poi devo dire. Questo è quello che vi dico quando vi parlo di originalità o di struttura innovativa del volume stesso. Nonostante questo consiglio il volume a chi cerca una storia d’amore senza troppe pretese e che ci riporti al primo amore, quello dolce e adolescenziale che tutti noi abbiamo avuto, almeno una volta.

Resto per un po’ in veranda dopo che se n’è andata, sentendomi ancora quell’energia addosso, anche se lei è sparita dal mio campo visivo. Il fresco di questa serata d’autunno mi fa venire la pelle d’oca sulle braccia e rabbrividisco. Non ho voglia di muovermi, però. Non voglio che quella sensazione se ne vada. Dopo un po’ vedo dei fari nel vialetto. La macchina della mamma che si ferma e il rumore della portiera che si apre. Lei scende e mi dà una bella squadrata prima di rientrare in auto per recuperare la borsa. «Sembri felice» mi dice quando arriva sui gradini. E ha ragione. Sono proprio felice.

E’ stata in fin dei conti una lettura leggera e piacevole, che rifarei vista la velocità di lettura impiegata e visto il fatto che alla fine i personaggi mi hanno fatto sperare in qualcosa di migliore verso i sentimenti e verso gli altri. Una storia che vi consiglio se cercate una lettura per staccare la spina, leggera e piacevole, romantica ma con tanti altri sentimenti, che vi riporti al primo amore, quello del liceo.

Rachael Lippincott e Mikki Daughtry scrivono una storia che ci fa sperare nell’amore e nelle persone, che ci fa credere che dopo il dolore si può andare avanti e si può cambiare da giovani così da adulti. Una storia romantica e sentimentale.

Il mio voto per questo libro è di: 3 balene e mezzo.

tre e mezzo

Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

Seguite le altre recensioni che trovate nei blog che vi elenco qui sotto, nell’immagine. Siete pronti a scoprirle e a leggerle? Ecco a voi:

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Vuoi acquistare Tutto questo tempo e sostenere il Blog? Acquista da Qui: Tutto questo tempo o dal generico Link Amazon: Amazon.
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Cosa ne pensate? Potrebbe fare al caso vostro? Io spero possa allietare le vostre giornate, questo volume, quindi perché non sceglierlo? Come sempre vi aspetto qui ovviamente.
A presto,
Sara ©

REVIEW PARTY: RECENSIONE in anteprima #623 – LE GUERRIERE CHE SFIDARONO L’OSCURITA’ DI NAMINA FORNA.

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Altro giro, altra corsa. Sono di nuovo qui per voi e stavolta, sono qui a parlarvi di un nuovo libro che spero possa incuriosirvi. Secondo di una serie, preceduto da Le guerriere dal sangue d’oro, viene pubblicato da Mondadori editore – che ringrazio per avermi permesso la lettura in anteprima. Ringrazio anche Miriam, per aver organizzato l’evento in questione. Ecco a voi che ve ne parlo:

Trama: Sono passati ormai sei mesi da quando Deka ha liberato da un sonno secolare le antiche divinità di Otera, scoprendo al contempo la verità su di sé e il proprio scopo nel mondo. Ora nel regno imperversa la guerra, ma la battaglia è soltanto all’inizio. Esiste infatti una forza oscura, sinistra e senza pietà, che minaccia l’umanità intera e Deka e le sue sorelle di sangue devono fermarla a tutti i costi. Ma, a mano a mano che sviluppa nuove abilità, la ragazza è costretta a fare i conti con una verità scomoda: lei potrebbe essere al contempo la chiave per la salvezza di Otera ma anche la sua più grande minaccia. E questo non è l’unico segreto che le dee le hanno tenuto nascosto.

RECENSIONE

The Merciless Ones Book Trailer - UnderlinedLa storia riprende poco dopo dove l’abbiamo lasciata con il primo volume, precisamente sei mesi dopo. Deka aveva liberato da un sonno di secoli le divinità di Otera, imprigionando l’imperatore, potendo scoprire verità antiche su se stessa e sulle persone che la circondano. La guerra imperversa e le alaki, nonostante in pericolo costante, se la cavano meglio di quanto pensano almeno fino a quando una forza oscura non si abbatte sul continente e minaccia ogni singola creatura, impossessandosi degli uomini e rendendoli simili alle alaki. E’ tutto piuttosto difficile e i segreti su Deka, così come su tutte le altre cose che lo circondano e le sue stesse madri finiscono per cambiare tutto quello in cui lei ha sempre creduto.

Cosa succederà ad Otera? Cosa cambierà nel corso delle varie battaglie per la libertà? Cosa scoprirà Deka, assieme alle sue sorelle? Cosa le stano nascondendo e cosa sanno le madri? E’ vero tutto ciò che si dice e ciò che accade nel Regno? Come possono sconfiggere davvero la loro minaccia?

«C’è un detto, Deka: quando gli dèi danzano, l’umanità trema. E in questi giorni si sta ballando molto. Per fortuna, come Nuru, puoi dire la tua riguardo alla direzione della danza.» Si avvicina con una luce determinata negli occhi. «Voglio che tu ricordi una cosa mentre prosegui questo viaggio, Deka: sappi sempre per chi stai combattendo. Le tue sorelle di sangue sono la tua famiglia, la tua casa.

La trama della storia si mantiene molto sul vago, regalando molti punti di domanda che ci attenderanno nel corso della lettura. La vaghezza ci sta e l’apprezzo – anche perché ci sono tante trame che praticamente ci illustrano mezzo volume – ma per delle piccolezze si poteva rendere leggermente più chiaro su cosa differisce dal primo volume e per cosa le donne Alaki si trovano a combattere, ancor più forti e determinate di prima, nonostante tutte le certezze sembrano sgretolarsi un movimento dopo l’altro.

La copertina che viene utilizzata per il volume italiano e scelta da Mondadori si mantiene sulla scia del primo volume ma posso ben dire e confermare che , rispetto all’originale, sono davvero inquietanti se non orribili. Senza offesa cara Mondadori, ma l’avete vista la copertina originale? E’ davvero uno spettacolo e rende esattamente come uno si aspetta Deka, sotto ogni aspetto possibile. E’ una cosa che ormai non si può ravvedere, per cui ci accontentiamo del risultato pervenuto e dal giudizio sulla copertina italiana mi astengo. Per quanto riguarda il titolo si tratta di una traduzione che, anche qui differisce totalmente da ciò che viene mostrato dall’originale: The Merciless Ones che la traduzione sta per “Gli/Le spietati/e”. Non so come ne sia uscito il lungo titolo che ne è fuoriuscito però si mantiene, come per quanto riguarda il discorso della copertina, sulla scia della stessa.

L’ambientazione è la medesima del volume precedente e ci muoviamo nel regno di Oera, nulla di più nulla di meno, tra città e lande in cui avverranno combattimenti; l’epoca essendo un fantasy non è determinata espressamente ma si prospetta, per questo secondo volume, sei mesi dopo del precedente volume.

Le dee sono vasti corpi eterei fatti di energia e luce di stelle, ognuno così grande da poter contenere un intero universo, eppure così piccolo da stare sul suo trono dorato. Sono illimitate, contraddittorie. E sono le mie madri.

Le guerriere che sfidarono l'oscurità: 2 : Forna, Namina: Amazon.it: LibriI personaggi di questa storia, come per quanto riguardava il primo volume, sono differenti fra loro e bene o male conosciamo già tutti quelli che incontreremo. Difficilmente ci sarà qualcuno di nuovo fra i ranghi sia delle alai sia degli jatu. Ci sono sempre Britta, migliore amica di Deka, Belcalis compagna d’armi al Watu Bera, Ixa l’animale mutaforma di Deka, Keita l’uruni di Deka e ormai anche ragazzo che tende a proteggerla seppur sappia difendersi da sola, Mani Bianche e chi più ne ha più ne metta.

Deka, in questo secondo volume della trilogia, è molto più consapevole di cosa ha davanti a sé e di cosa è diventata oltre a tutto ciò che diventerà visto che è in continuo cambiamento. E’ un personaggio in continua evoluzione e si mostra molto più sicura di cosa, autoritaria e forte, coraggiosa e impavida seppur le sue insicurezze siano ancora ben insediate al suo interno. E’ un personaggio che non si lascia trasportare dalla corrente, anzi si pone tante domande e finisce per portare con sé i suoi più cari amici a combattere per la stessa causa. E’ un personaggio ben determinato e caratterizzato in maniera equilibrata e sono felice di aver letto di lei, di averla conosciuta. A volte non sembra una figlia delle dee e delle madri, non sembra e non è solo una Naru, ma una donna determinata a farsi valere e rispettare.

«È proprio lì, appena oltre il tempio. Potrei saltare in groppa a Ixa e arrivarci in meno di un’ora, se volessi. Ma ogni volta che mi ci avvicino mi sento soffocare, come se avessi un peso sul petto. Allora torno indietro» sussurra a fatica. «Torno sempre indietro…» C’è un tale dolore nella sua voce. «Oh, Keita, perché non me l’hai detto?» chiedo tristemente, guardandolo negli occhi. Non lo sapevo. Ci sono così tante cose di lui che non so. (…). «Non hai fatto niente. È solo che…» Distoglie lo sguardo, sospira. «Sei così forte, Deka. Non solo fisicamente, ma anche emotivamente. Tu, Belcalis, le altre… Avete sofferto tanto, eppure, quando arriva il dolore, semplicemente respirate e andate avanti. Sempre avanti. Anch’io volevo essere così.»

Il perno centrale di questa storia risiede tutto dietro la salvezza di Otera. Strane minacce incombono in città e nell’intero paese che continua a non vedere le donne di buon occhio, seppur il tutto sia cambiato molto dopo gli ultimi avvenimenti dati dal volume precedente. Eppure una nuova minaccia incombe e tutto sta nel cercare di capire dove risiede e dove si trova la verità, la giusta risposta a tutto questo. Quali consapevolezze raggiungeranno e cambieranno Deka ulteriormente, lungo il corso di questo volume?

Lo stile utilizzato dall’autrice è il medesimo del volume precedente, scritto in prima persona dal punto di vista della protagonista Deka. Ci troviamo in spedizione – quando tutto ha inizio – e qualcosa sta per cambiare sia dentro Deka, sia in ciò che sta accadendo all’interno del paese. Il libro è un crescendo di eventi, infatti per buona metà del volume il tutto risulta lento e poco godibile, visto che ci si sofferma molto sulle spiegazioni delle divinità, sul cosa sta accadendo di strano, sulle politiche interne delle Madri, delle Dee e di Oyomo stesso.

Namina Forna To Adapt Her Novel 'The Gilded Ones' For Makeready – DeadlineLe tematiche affrontate, continuano sulla scia del primo volume che ci riporta alla vecchia Otera e ai vecchi problemi che si erano già presentati: le donne denigrate che ora sono potenti e forti e che sembrano addirittura nascondere profondi segreti. La medaglia sembra quasi essersi rovesciata e ora sono gli uomini, jatu o meno, ad avere un qualcosa di diverso, di strano, di magico. Questo tema è ancora presente seppur in maniera del tutto marginale in questo volume che porta alla scoperta di nuove abilità, nuovi avvenimenti all’interno della regione e terribili problemi.

Ho apprezzato molto i temi e il world building che l’autrice sviluppa in maniera egregia e immersivi, tanto da permetterci di immaginare benissimo le scene e dove ci si trovi, con scene nitide e ben composte che difficilmente non si riesce ad immaginare. In ogni scena mi sono sentita parte del tutto e mi sono dentita immersa nel mondo costruito dall’autrice, che trovo davvero un punto a favore enorme, visto che nei fantasy a volte non accade che il mondo finisca per essere così coinvolgente.

La cosa che non mi ha fatto impazzire, purtroppo, è stata la lentezza con cui il volume e la storia si sviluppa. Per non parlare delle abilità di Deka e delle altre ragazze che sono in continua evoluzione e sembrano non avere una fine. Possibile che sia così ricca di poteri? Che abbia tutte queste abilità? Che si rivelino, casualmente, nel momento in cui se ne ha bisogno? La cosa mi lascia del tutto perplessa e la cosa mi ha colpito, entro certi limiti, debbo essere onesta. La lentezza del volume, poi, non aiuta perché tutte queste informazioni, – nomi, razze, eventi e divinità, così come la serie di informazioni descritte nel volume, finiscono per confondere quasi il lettore ad un certo punto. O almeno io mi sono sentita soverchiata di tante nozioni, tante cose che mi hanno lasciato un po’ basita e non del tutto convinta come avrei sperato. Quindi un buon secondo volume, una lotta in preparazione e tanti avvenimenti ma tanta carne suo fuoco che ad un certo punto non si riesce a snodare come dovrebbe e apre le porte per l’ultimo volume che spero faccia i fuochi d’artificio e non finisca per essere ripetitivo, come in alcuni casi ha finito per essere questo (tipo spedizioni e simili e ricongiungimenti o sempre con amicizia e simili). Non so se il fatto che queste alaki difficilmente riescano a morire, non sia una parata dell’autrice per far sì che i personaggi principali e coloro che li circondano non muoiano mai. Cosa che nei combattimenti e in cosa stanno facendo, risulta quasi assurdo, quindi staremo a vedere cosa accadrà…

«Un’ultima cosa, Deka: assicurati di dare un nome alle cose.» Mentre la guardo, confusa, mi spiega: «I nomi sono ciò che dà potere alle cose. Anche agli dèi». Si avvicina. «Per esempio, se ti chiamo dea, allora lo sei. Non dimenticarlo mai.» Deglutisco, turbata anche solo dalla parola. «Ci proverò, karmoko.» Mani Bianche annuisce. «Ora vado. Come sai, usare i miei guanti richiede energia. Parleremo di nuovo, Deka. Resta in vita fino a quel momento.» «Cercherò di non morire» dico, con i pensieri ancora nel caos. «Tu fai lo stesso.» «Lo farò» assicura Mani Bianche.

Questo secondo volume è stata una lettura piacevole ma lenta, non scorrevole come credevo. Spero che il volume finale sia uno sprint forte e determinato che spinga i lettori a voler scoprire come Deka affronti il tutto. Una serie che, sommariamente, mi sento di consigliare e spero che il volume conclusivo non si faccia attendere e non deluda le aspettative create con questi due.

Namina Forna ci porta di nuovo ad Otera, tra Oyomo e le madri, con la Nuru Deka che ha in pugno la forza necessaria per essere quasi l’arma di sé stessa. Una storia ricca di pathos, azione e combattimenti che vedranno in lotta uomini e donne, per un mondo decisamente migliore di ciò che c’era originariamente. Siete pronti a volare su Ixa e a far parte del gruppo della Nuru?

Il mio voto per questo libro è di: 4 balene.

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Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

Seguite le altre recensioni che hanno pubblicato come me, oggi, parlando sui loro siti di questo volume. Vi aspettiamo tutte assieme, ovviamente. Ecco a voi:

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Cosa ne pensate? Potrebbe piacervi questo secondo volume? Fatemi sapere, io come sempre vi aspetto qui ovviamente.

A presto,

Sara ©

REVIEW PARTY: Recensione in anteprima #619 – HELL BENT, PORTALE PER L’INFERNO LEIGH BARDUGO.

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Come state? Io sono qui, questo venerdì per portarvi e parlarvi di questo secondo volume della sedie di Leigh Bardugo. Debbo ringraziare per questa lettura la casa editrice Mondadori editore e l’organizzatrice dell’evento che ha preso cura di organizzare il tutto. Vi parlo subito della lettura in questione:

9788804770428_0_536_0_75Titolo: Hell Bent, portale per l’inferno
Autore
: Leigh Bardugo

Data di uscita: 10 gennaio 2023
Pagine 456
Secondo volume della serie La nona casa
Link d’acquisto: https://amzn.to/3VEmUNn
Trama: Trovare un portale per il mondo sotterraneo e rubare un’anima dall’inferno. Un piano semplice, se non fosse che le persone che compiono questo particolare viaggio raramente tornano indietro. Ma Galaxy “Alex” Stern è determinata a liberare Darlington, anche se questo le costerà il futuro alla Lethe e a Yale. Impossibilitate a tentare un salvataggio perché non possono accedere alle risorse della Nona Casa, Alex e Pamela Dawes, l’assistente di ricerca, mettono quindi insieme una squadra di dubbi alleati per salvare il “gentiluomo della Lethe”. Insieme, dovranno navigare in un labirinto di testi arcani e artefatti bizzarri per scoprire i segreti più gelosamente custoditi dalla società, infrangendo ogni regola. Ma quando i membri della facoltà iniziano a morire, Alex sa che non si tratta di semplici incidenti. Qualcosa di letale è all’opera a New Haven e, se vuole sopravvivere, dovrà fare i conti con i fantasmi del suo passato e con l’oscurità insita nelle mura dell’università. Denso di storia e ricco di colpi di scena nello stile di Bardugo, Hell Bent dà vita a un mondo intricato e indimenticabile, pieno di magia, violenza e mostri fin troppo reali.

RECENSIONE

Recensione "La nona casa" di Leigh Bardugo (REVIEW PARTY)La storia ha inizio dove l’abbiamo lasciata, o almeno al secondo anno per la nostra Alex Stern. Lei è convinta, dopo tutto ciò che le è successo e tutto ciò che è successo a lei e a Darlinton, che lui non sia morto ma vivo ed è finito in un portale dell’inferno. Lei e Pamela Dawes devono cercare di riportarlo a casa, sempre se è lì che si trova ovviamente. La sfida è difficile e Alex rischia l’espulsione dalla scuola sia per il poco studio sia per tutto ciò che sta accadendo che finisce per metterla ancor di più sotto i riflettori: vengono trovati dei morti e Turner si rivolge nuovamente a lei per cercare di capire se la questione si avvicina alla Lethe e a tutta la scuola stessa o se sono dei casi isolati. Ma quando queste continuano ad avvenire e sono anche persone che non passano inosservate, le domande diventano tante e sia Alex che la Dawes sono costrette ad agire in fretta e contro le regole prima che Darlington svanisca del tutto.

Riusciranno nell’intento? Chi finirà assieme a loro per poter svolgere il rito e aprile il portale per l’inferno? Cos’altro succederà che metterà a rischio la vita della nostra protagonista così come delle persone che la circondano?

C’era così tanto sangue. Nuovo sangue. Sangue fresco. I Grigi non avevano abbandonato i loro corpi. Nonostante il panico, Alex sapeva che era anomalo. «Chi è stato?» chiese, e la donna gemette. L’uomo si premette un dito sulle labbra, gli occhi pieni di terrore, mentre entrambi sfrecciavano da una parte all’altra della cantina. Il buio le portò il suo sussurro. «Non siamo soli.»

La trama di questa storia è piuttosto basilare seppur lunga. Ebbene si, perché ciò di cui leggiamo al su interno è quello che troveremo all’interno del volume e sulla quale la storia si basa, quasi esclusivamente. E’ una trama ricca di dettagli, vista la sua lunghezza ma comunque importante per comprendere ciò che la storia ci trasmette in tutto e per tutto. Non avrei aggiunto, magari, troppi dettagli, ma alla fin fine è una trama ben fatta.

La copertina segue la versione originale proposta per questo volume, così com’è stato per il primo. E’ stato solo posto l’animale in risalto nel mezzo delle scritte ed è stato schiarito leggermente nella tonalità del grigio, nulla di particolare. L’animale in questione, posto come immagine principale, è piuttosto macabro e inquietante, forse peggio del serpente che ho trovato molto bello nella sua composizione eppure rende un pochino ciò che vuole comunicare il libro, seppur l’animale stesso non sembri avere una rilevanza così impattante nella storia, anzi, si fatica anche a capire a cosa si riferisca. E’ una copertina che sicuramente cattura e che pone in evidenza che si tratta di un volume dai risvolti gotici, macabri, quasi esoterici e – nonostante non invogli a primo acchito all’acquisto, è un’immagine impattante. Il titolo di questo volume è stato mantenuto così come l’originale senza venire tradotto ma ponendo un sottotitolo che ci mostra, bene o male, il significato di questo titolo e di questo volume. La scelta non è stata fatta male, anzi, trovo che abbia avuto la migliore soluzione possibile – cosa che accade praticamente di rado, lo so. Non posso non ritenermi soddisfatta del connubio fra copertina e titolo seppur – personalmente – non mi attiri ma proprio dall’originale, per il singolo volume e basta.

L’ambientazione è sempre la Yale, una delle scuole più famose al mondo, nel Connecticut e le sue Società segrete; L’epoca sembra essere moderna anche se non è del tutto specificata e la storia di questo secondo volume si muove un anno dopo gli avvenimenti dell’anno prima.

Alex ripensò alle teste velate e chine dei Book, allo scriba. “Fate bene a nascondere le vostre facce” disse loro mentalmente. “Quando arriverà la vostra ora, ci sarà qualcuno sull’altro lato ad aspettarvi per chiedervi il conto.”

Leigh Bardugo | La nona casa – Tegamini, il blog di Francesca CrescentiniI personaggi di questa storia sono diversi anche se essenzialmente il vertice a cui gira attorno tutto è Alex Stern. Attorno a lei c’è Pamela Dawes, l’Oculus, che era molto legata ache a Darlington ed è una persona molto diligente e poco incline a cambi repentini e radicali; c’è Turner, il poliziotto che scopre i casi di omicidi e con cui Alex ha già avuto a che fare in precedenza. E’ un uomo non particolarmente duro ma che si fida, nonostante tutto ciò che succede, di ciò che gli viene detto da Alex, visti i suoi precedenti. Altre ragazze all’interno della loro struttura abitativa faranno il resto e saranno importanti nella storia perché circonderanno Alex di tutto ciò che gli serve o meno ai fini della missione principale.

In tutto questo, Alex Stern, è una ragazza che sembra non aver imparato molto dai danni fatti e subiti in precedenza, vista la sua testardaggine e la sua impulsività nel fare le cose, ma è sicuramente cresciuta e maturata e cresciuta sia nella storia sia nel contesto generale dell’Accademia. E’ un Virgilio ed è una ragazza imperturbabile, coraggiosa ma non tanto studiosa, visto che non ama molto informarsi e leggere quando c’è qualcuno magari a farlo per lei, che le spiega le varie cose. Nonostante questo è piuttosto intuitiva e riesce a risolvere i casi anche più difficili, mettendo anche a rischio la su vita, senza alcun problema e lo finisce per fare direttamente e con determinazione.

Le bugie venivano facili ad Alex. Era sempre stato così. Mentiva da quando aveva scoperto di vedere cose che gli altri non vedevano, da quando aveva capito quanto era facile appiccicare etichette come “pazza” o “instabile” addosso a una bambina. Si sentiva tutte quelle bugie amiche sulla lingua, pronte a srotolarsi, fazzoletti di un mago di basso livello. Questo esigevano la Lethe e le società. Segretezza. Lealtà. Be’, al diavolo tutte quante.

Il perno centrale di questa storia si concentra tutto su Darligton. Alex si sente in debito nei suoi confronti, visto che lui sembra essere finito imprigionato all’inferno e lei si sia salvata e sente che deve cercare di riportarlo indietro, vivo e vegeto alla sua vita. Il tutto non è semplice visto che tutti lo danno per morto e i pochi che le credono sono a rischio esattamente quanto lei, però non demorde e il tutto si concentra su questa misteriosa e difficile sparizione da risolvere. Ovviamente il contorno delle morti che si consumano nei dintorni della struttura cominciano a far sorgere numerosi dubbi e Alex rischia di dover lasciare l’istituto.

We Found Wonderland In Books: RECENSIONE: "La Nona Casa" di Leigh Bardugo

Lo stile utilizzato dall’autrice è il medesimo del volume precedente: non in prima persona ma in terza che segue le vicende della protagonista che si muove, un luogo dopo l’altro alla ricerca della verità e della soluzione per salvare Darlington. Nel messo di questo vi sono dei spezzoni dei volumi della Lethe di ricerche, modifiche e articoli che serviranno per comprendere al meglio delle dinamiche all’interno dell’istituto e di come funziona il tutto. Rispetto al primo volume, poco è cambiato per quanto riguarda la pesantezza di alcune scene o parti che finiscono per essere fin troppo descrittive, poco fluide e questo non aiuta lungo il percorso di lettura della storia che già di per sé non è né facile né tantomeno leggera.

Per il resto, però, trovo che la storia sia migliore per via della trama, nonostante questo problema che vi ho appena descritto. La trama e il salvataggio di Darlington pongono tutto sotto un piano totalmente diverso e inaspettato anche del personaggio principale, che è costretto a sbottonarsi un po’ e a tirare fuori tutto di sé, anche ciò che la lega ad altre persone e che la rende parte della comunità, seppur sia difficile gestire se stessa e chi le sta attorno. Il personaggio di Alex emerge in primis sopra ogni cosa e si modella sia sulla trama  – e la storia quindi – sia sugli altri personaggi che la circondano diventando molto più vicina e affine agli altri e non troppo solitaria come invece quasi sempre tende ad agire. Trovo che il lato della storia abbia tirato fuori un lato di lei molto differente rispetto al precedente volume e si mette in gioco senza alcun dubbio, seppur la missione sembri impossibile.

La cosa che più affascina di questo volume è lo stile gotico del volume e le descrizioni dei luoghi in cui Alex stessa si addentra. Ci trascinano all’interno della Yale, della Lethe, della Skull and Bones e quant’altro rendendoci partecipe di riti, magie, sangue e di questo stile oscuro e arcano, quasi ai limiti con il genere esoterico, seppur sia una lettura comunque media per ragazzi, mettiamola così, anche se per lo stile e la scrittura lo metterei su una fascia di lettura più alta o almeno per ragazzi più grandi, non so.

La cosa che, invece, disarma è il fatto che la lettura sia ricca di dettagli e descrizioni di concetti, casate, eventi e legami famigliari, antichi rituali e simil discorrendo (non legati quindi al world-building) che finiscano per annoiare in alcuni punti rendendo la lettura pesante. In questo volume è stata più contenuta rispetto al precedente ma trovo che alcuni passaggi sulla scuola, sugli antenati e su tutti questi indovinelli collegati fra loro finiscano a volte solo per confondere il lettore se non rimandano a un ricordo magari preciso di qualcosa di Alex, per esempio (e come qui a volte è accaduto per fortuna).

Quindi la lettura di certo non risulta particolarmente agevole seppur non mi dispiaccia aver letto questo secondo volume, e di esservi entrata con uno spirito decisamente migliore visto che la storia ti accoglie e ti prende in maniera del tutto differente da quanto mi è accaduto con il primo. La Bardugo, ad ogni modo, con questi due volumi sembra essersi superata e ha creato una storia che va fuori dall’ordinario ma ben strutturata, decisa e determinata nella struttura dei personaggi e nella storia stessa che finisce per essere interessante e coinvolgente seppur rallenti ogni tanto.

Quindi non posso che ritenermi soddisfatta della lettura fatta e vi spingo a leggere il primo volume per poter leggere poi il successivo, questo. Per chi ama l’esoterismo, la magia arcana, le società segrete e quant’altro questa è la serie che fa per voi.

Le diede una seconda pacca sulla spalla, come se stesse incoraggiando un bambino. «Finisci questo lavoro e ci diremo addio, sì?» «Sì.» «È onesto. Fai ammenda. Tutti sono contenti.» Lei dubitava che avesse ragione su questo, ma disse soltanto: «Certo».
«Brava ragazza.» Anche qui si sbagliava.

Il libro è un buon secondo volume e l’ho apprezzato molto più di quanto invece fosse stato il primo. Non so per quale oscuro motivo, questo secondo volume l’ho trovato molto più significativo, forse anche per Alex che si svela e si mette a rischio per amicizia e per lealtà e crea così dei legami, diventa molto più parte di qualcosa e sembri molto più umana di prima. Consiglio la lettura di questo secondo volume, ovviamente se avete letto il primo, chiaro!

Leigh Bardugo scrive un secondo volume che ci immerge ancor di più dentro Yale e ci inserisce in un contesto difficile, misterioso e oscuro dove si devono fare delle scelte, salvare delle vite e cambiare per sempre ciò che si è. Siete pronti ad entrare nel Portale dell’inferno per recuperare un vecchio amico, finendo per rischiare la tua stessa vita, rischiando di non tornare indietro? Alex e Pamela vi guideranno lungo un viaggio pericoloso e pieno di insidie, tenetevi pronti!

Il mio voto per questo libro è di: 4 balene e mezzo.

quattro e mezzo

Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

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Cosa ne pensate? Potrebbe interessarvi questa lettura? Avete letto il primo volume della serie? Io vi aspetto come sempre, qui.

A presto,

Sara ©

REVIEW TOUR: Recensione in anteprima #614 – A TOUCH OF RUIN DI SCARLETT ST. CLAIRE.

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Altro giro, altra corsa con questo secondo volume di Ade e Persefone. Non eravate curiosi di ritrovarli? Per questa lettura in anteprima debbo ringraziare la casa editrice Queen Edizioni per avermi permesso di leggerlo assieme alle altre compagne di lettura. Cosa accadrà ai due amanti, pericolosi e del tutto diversi l’uno dall’altra? Ecco che ve ne parlo:

a-touch-of-ruin-600x945-1Titolo: A touch of ruin
Autore: Scarlett St. Claire
Editore: Queen Edizioni
Genere: romance
Data di pubblicazione: 30 novembre 2022
Secondo libro della sedie di Ade e Persefone
Link d’acquisto: https://amzn.to/3VRsufO
Trama:
La relazione tra Persefone e Ade è venuta allo scoperto, e la tempesta mediatica che ne è conseguita sconvolge la vita della ragazza e minaccia di smascherare il suo ruolo di dea della primavera. Ade, il dio dei morti, si porta addosso il peso del suo passato infernale. Un passato che tutti vogliono riportare alla luce in modo da allontanare Persefone da lui. Le cose non fanno altro che peggiorare quando un’orribile tragedia spezza il cuore di Persefone, e Ade si rifiuta di aiutarla. Disperata, la ragazza prende in mano la situazione, stringendo accordi che avranno gravi conseguenze. Afflitta dalla sua perdita e dall’aver scoperto un lato di Ade che non aveva mai visto, Persefone non potrà fare a meno di porsi una domanda a cui ha paura di rispondere. È davvero disposta a diventare la regina dell’Oltretomba?

RECENSIONE

HADES from A Touch of Darkness series by @authorscarlettstclair , design is  based of @libraryofthenight funko pop, so thi… | Hades and persephone,  Persephone, HadesLa storia ha inizio sulle sponde dl fiume Stige, dove Persefone si intrattiene assieme ad un’anima e chiede spiegazioni per ancora tutta la tristezza presente all’interno del Regno, la paura negli occhi delle anime e la struttura generale del tutto, perchè questa non possa cambiare almeno un pochino. Persefone sente che, nonostante il Regno degli Inferi possa o debba essere oscuro e il suo Re, Ade, debba mostrarsi risoluto e compito di fronte agli altri, possa rendere un minimo più accogliente il tutto. Ade non sembra preoccuparsi di tutto questo, anzi è convinto che presto o tardi Persefone diventerà la sua regina. Le cose si complicano quando la voce della relazione fra i due si sparge e l’esistenza di Persefone viene messa a rischio e il passato di Ade rischia di trapelare da un momento all’altro per cercare di allontanare una volta per tutte i due.

Cosa succederà fra Persefone e Ade? Quanto la struttura mediatica si intrometterà nella loro relazione? Quali segreti nasconde Ade sul suo passato? Cosa permetterà Persefone di farsi passare e cosa invece non riuscirà a dimenticare?

«Sono Persefone, la dea della primavera, e sono molto contenta che voi siate qui.» La reazione delle anime al suo splendore fu immediata. Passarono dal tremare di paura a inginocchiarsi ai suoi piedi per venerarla. Persefone sentì una stretta allo stomaco, e, quando scattò in avanti, il suo battito cardiaco accelerò. «Oh, no, vi prego.» Si inginocchiò di fronte a una delle anime, una donna anziana dai capelli corti e bianchi e la pelle sottile come carta. Le toccò una guancia, e un paio di occhi azzurro acqua incontrarono i suoi. «Per favore, rialzati con me» (…) «Spero che troverai l’Oltretomba piacevole quanto me.»

La trama è piuttosto semplice e ben strutturata. Non racconta troppo nei dettagli, questo è certo ma si addentra in piccolezze che lasciano abbastanza storditi e, non appena si legge questa, si spera che la storia fra i due non si infranga per sempre. Sicuramente le sorprese non mancheranno ma staremo a vedere cosa ci riserverà questo volume, mano a mano che andremo avanti nel corso della recensione.

La copertina si rifà sia al volume precedente che a quello originale di cui segue la scia. E’ sicuramente un buon punto di partenza il fatto che le copertine non siano state modificate perché hanno una buona fattura e mi piace come sono state pensate e/o come intrigano dal punto di vista visivo. Questa volta si nota uno sfondo bluastro, un cancello grigio e delle rose quasi come se fossero in fiamme: i cancelli dell’inferno? La natura di Persefone che brucia nell’aldilà? Lo scopriremo solo leggendo. Il titolo non è stato modificato, così com’è valso per il primo volume e sono felice che il tutto sia stato ben mantenuto e che la saga continui con questo connubio che seduce e avvince come la storia fra Ade e Persefone ovviamente. Laddove il primo era “Un tocco di oscurità”, qui abbiamo “Un tocco di Rovina” per cui dovremo scoprire da cosa è dovuto.

L’ambientazione e l’epoca sono i medesimi dei volumi precedenti: abbastanza moderno, visto anche la struttura delle divinità e di come il libro viene condotto e l’ambientazione si rifà specialmente sul mondo divino ovvero nel Regno dell’Aldilà seppure ci si alterni col mondo umano e tutto ciò che succede fra Ade, persefone e tutti coloro che si metteranno nel mezzo.

Non aveva importanza il fatto che Sibilla non sapesse della sua Divinità. Non poteva accontentarla. Dopo qualche secondo, Sibilla alzò lo sguardo, incontrando il suo. «Persefone?» «Io non faccio promesse, Sibilla.» Lei si accigliò. «Temevo che lo avresti detto.»

JEMLIN on Instagram: “HADES from A Touch of Darkness series by  @authorscarlettstclair , design is based of… | Hades and persephone, Hades,  Greek and roman mythologyI personaggi di questa storia non sono tanto differenti da quelli che abbiamo incontrato nel primo volume ovvero la parte principale si destreggia principalmente fra Persefone, su cui la storia si concentra quasi esclusivamente, e Ade. Intorno a loro comunque gireranno altri personaggi che faranno la loro parte e non saranno totalmente indifferenti alle vicende ovvero Ermes, il messaggero che si rivelerà molto più sarcastico e pungente, Ecate e Apollo che si rivelerà anche leggermente differente da come immaginavamo potesse essere uno come lui.

Persefone, nonostante la conosciamo molto bene, in questo volume si rivela molto più infantile del solito, testarda e poco incline a tutto ciò che sta accadendo. Così facendo rischia di mettersi contro anche Ade che nonostante ogni sua difficoltà cerca di stargli vicino. Si lascia trascinare nel vortice del sesso e di tutto ciò in cui Ade riesce a coinvolgerla ma finisce per andare anche contro qualche regola degli Dei e finisce per risultare sciocca, quasi una piccola bambina.

 Ade ha delle difficoltà e dei segreti che non riesce a lasciar andare e finisce per nascondere anche a Persefone stessa, che nonostante tutto vuole come sua Regina nell’Oltretomba. E’ una divinità difficile da interpretare ma è anche un personaggio che ha un qualcosa di affascinante e che seduce persino l’autrice. E’ per questo che finisce per risultare oscuro, macabro ma interessante e seducente ma forse è il fascino del proibito o di cose simili che fin dai tempi ci coinvolge e sembra attrarci, quindi è proprio così che finisce per essere anche lui. Non mancheranno le difficoltà anche per lui che lo metteranno in seria difficoltà e parte di questi dipendono anche dai comportamenti della sua futura Regina ma è un personaggio che sicuramente riesce a trascinare buona parte della storia.

La prima regola degli uomini, Persefone, è che sono tutti idioti.

n i k : “You are my weakness, losing you is my greatest...Il perno centrale di questa storia si concentra sulla storia fra le due divinità e sulla comunicazione che c’è fra i due protagonisti oltre a tutto quello che accade che rischia di minare ciò che c’è tra loro. Non a caso, è difficile gestire il tutto senza una buona comunicazione e i due, in diversi casi fanno difficoltà a venirsi incontro. Che, ok le divergenze di pensiero e di opinione su differenti fronti ma in alcuni casi sembra che fra i due ad avvicinarli sia solo il sesso che – per quanto importante – ha una valenza che dura fino ad un certo punto.

Lo stile utilizzato dall’autrice è il medesimo del volume precedente, sempre in terza persona e ci troveremo a leggere una storia che si incentra sempre di più fra gli intrighi e i misteri di ciò che lega le due divinità. In fin dei conti si snoda come una lettura fluida e veloce, senza particolari intoppi ne descrittivi ne di altro, seppur non coinvolgente come speravo.

E’ chiaro che Ade, nel primo volume abbia approfittato in qualche modo dell’ingenuità della ragazza e con il patto di tentare di legarla a sé più di quanto si immaginava persino lei, ma immaginavo che entrambi scendessero a compromessi e si comportassero da persone mature e adulte, cercando di risolvere determinati problemi che vengono a crearsi mano a mano che la storia prosegue. Invece si creano due binari unici che sembrano viaggiare in modo parallelo senza sfiorarsi – o quasi. Ade ha un passato che lo trascina in un vortice di donne e quant’altro oltre tutto il resto che non vi sto a svelare e Persefone che si porta ancora dietro ciò che le è successo in passato con sua madre Demetra, finisce per non crescere ne maturare e a comportarsi come una bambina infantile e immatura: fa dei dispetti, si lascia manipolare e comportandosi in determinati modi rischia di minare anche ciò che prova lui per lei. La relazione, infatti, sembra essere totalmente squilibrata e/o anomala per non dire quasi tossica e non fa bene ne all’uno ne all’altra. Fa da sfondo anche, la mancata comunicazione che i due non hanno e risolvono facendo sesso. Ma, amori miei, non funziona esattamente così.

La trama della storia vera e propria, finisce per perdersi dietro tutte le lamentele di Persefone e tutte le bugie, ripicche e problemi che essa stessa crea e il sesso, che per risolvere tutto ciò che c’è all’interno della relazione fra le due divinità e alla trama stessa. Trovo che, nonostante l’inserimento di nuovi personaggi che alla fin fine sembrano essere loro a creare e a tessere le fila della storia – che altrimenti è caotica e poco funzionale – non ci sia il vero pathos e la vera grinta che mi aspettavo. Non sono rimasta soddisfatta dal volume dal quale mi aspettavo letteralmente di più, specialmente dal personaggio principale che sembra essere entrato in un tunnel oscuro dal quale non sembra aver voglia di uscire. Spero davvero che nel prossimo volume Persefone decida di prendere in mano la situazione e la sua vita, la sua relazione e tutto ciò che ruota attorno a lei e a svegliarsi, in modo da poter rendere magico e potente un volume che – al momento sembra essere solo erotico e nient’altro e che sta rischiando di perdere anche la trama stessa iniziale, che preferivo.

«Combatto da sola le mie battaglie, Demetrio. Fidati, questa storia non finirà bene. I tipi come Kal hanno dei segreti, e io lo demolirò dall’interno.» Un barlume di ammirazione brillò negli occhi di Demetrio, ma le sue successive parole suonarono come una minaccia alle orecchie di Persefone. «Apprezzo la tua determinazione, ma ci sono dei poteri che il giornalismo non può combattere, e uno di questi è il potere che hanno i soldi.»

Questo secondo volume della serie, apre le porte a nuove problematiche e nuovi colpi di scena fra divinità che non passano inosservate ma che, almeno per quanto mi riguarda, non riesce a battere il primo volume anzi, l’ho trovato leggermente ridondante. Consiglio la lettura del primo volume e di questo secondo se amate il romance e l’erotico e la mitologia legata a un fattore di modernità, più che sul retelling a livello di storia narrata sin dai tempi.

Scarlett St. Claire ci seduce e si lascia sedurre dai suoi stessi personaggi rendendo delle divinità qualcosa di moderno e intrigante. Scrive una serie accattivante, sexy e originale seppur questo secondo volume non mi abbia fatto impazzire come è stato per il primo. Un romance che si divide fra umano e mitologico e crea delle aspettative e dei personaggi diversi dal solito. Siete pronti e pronte a scendere nel Regno dell’Oltretomba?

Il mio voto per questo libro è di: 3 balene.

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Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

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Cosa ne pensate? Potrebbe fare al caso vostro? Pensate che possa rientrare tra le vostre preferenze? Avete letto il primo? Vi aspetto come sempre qui! 

A presto,

Sara ©

REVIEW PARTY: Recensione in anteprima #610 – TRUELIFE DI JAY KRISTOFF.

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Con questo libro chiudiamo un cerchio di una saga robotica, fantascientifica, nel bel mezzo di un mondo del futuro un tantino devastato e sul filo del rasoio che oscilla tra le Leggi della Robotica e la ribellione e/o anarchia totale se così vogliamo chiamarla. Ma cosa siamo disposti a dare in pasto agli altri pur di ottenere ciò che vogliamo? Kristoff chiude la saga con questo volume di cui ringrazio per la lettura Graziella per avermi coinvolto nell’evento ma soprattutto la Mondadori per avermi permesso la lettura in anteprima. Ecco a voi che ve ne parlo:
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Titolo: Truelife
Autore: Jay Kristoff
Lifel1k3 series. Volume tre

Data di uscita: 25 ottobre 2022
Pagine: 444
Link d’acquisto: https://amzn.to/3DIiHRP
Trama: Eve e Lemon hanno scoperto la verità su se stesse e l’una sull’altra. Sono cresciute legate da una solida amicizia, ma le recenti rivelazioni hanno messo in crisi il loro rapporto e le hanno allontanate (forse) per sempre. Ora però non c’è tempo per i rimpianti: l’intero Yousay è sull’orlo di una nuova guerra nucleare tra lo sciame della BioMaas Incorporated e l’esercito della Daedalus Technologies. Una situazione in cui nuove e vecchie lealtà saranno messe a dura prova, si formeranno improbabili alleanze e prenderanno corpo inaspettati tradimenti. E non è tutto, perché i sembianti sono determinati a impossessarsi di Libertas, il virus capace di liberare gli androidi dall’obbedienza alle Tre Leggi della robotica. E per farlo c’è bisogno sia di Ana Monrova, la ragazza rapita e conservata in animazione sospesa, sia della sua sembiante, Eve. Solo alla fine si scoprirà chi sono i veri eroi… e potrebbe essere davvero una sorpresa.

RECENSIONE

LIFEL1K3 / DEVIAT3 / TRUEL1F3 book cover art — Chris Malbon

La storia ha inizio esattamente dove l’avevamo lasciata. Sta per cadere un missile sulla città di New Bethlem e Cricket è lì che cerca di salvaguardare i suoi nuovi compagni di avventure: Abraham figlio di Sorella Emme che ha dei poteri inspiegabili e Solomon, un robottino da compagnia. I tre cercano di savarsi quando in città subentrano dei nuovi ragazzini che tentano di salvarli con dei poteri simili a quelli di Abraham e a quelli di Lemon e Cricket comincia a chiedersi che fine abbia fatto la sua migliore amica. Eve finisce sotto il Predicatore che ha fregato Ezekiel che finisce per sentirsi persino più sciocco del normale nonostante abbia capacità cognitive e logiche più sviluppate di chiunque altro essendo un sembiante. Lemon se n’è rimasta nel rifugio dove ha visto scomparire i suoi amici e il suo nuovo amato ma non riesce a smettere di pensare a tutti coloro che sono stati accanto a lei. Il tutto è sull’orlo di una guerra e nonostante le due amiche non sembrino più così legate devono cercare di combattere – come tutti gli altri – per cercare di fermare quanto sta accadendo tra lo sciame della BioMaas Incorporated e l’esercito della Daedalus Technologies.

Riusciranno i nostri eroi a mettere da parte le divergenze e da porre fine a tutto ciò che sta accadendo nel loro mondo? Cosa cambierà e quali consapevolezze riusciranno a maturare ancora da tutto ciò che sta accadendo? Riusciranno a riavvicinarsi nonostante le divergenze e a tornare parte del tutto che erano?

E la ragazza? Quella che le aveva insegnato che non tutti cercano un tornaconto? Che non tutti danno senza volere qualcosa in cambio? Be’, Lemon la chiamava la sua “amica per la pelle”. Ma naturalmente quello che intendeva era “sorella”.

La trama di questo volume, anche qui, finisce per essere ben fatta e incuriosisce dalla prima all’ultima frase. Non ci sono spoiler per il volume in sé ma è ovvio che non è consigliato leggere le trame in anticipo se non si sono letti i volumi precedenti della serie. A parte questo, trovo che sommariamente sia stato fatto un buon lavoro e la curiosità ci spinge nel voler sapere cosa accadrà ai nostri personaggi.
La copertina segue le precedenti e anche qui troviamo la versione double-face con cui possiamo divertirci e mettere al volume la copertina che preferiamo di più rispetto all’altra: quella americana o quella inglese. Si differenziano nei colori il tipo che vedete qui, utilizzata nella recensione e si differenziano nel disegno per la copertina double-face che vediamo dall’altro lato in cui nel primo volume vediamo solo Eve e poi Lemon e le vediamo assieme. Il titolo di questa serie sembra riferirsi non più a una dei protagonisti ma alla vita vera che ci aspetta una volta che tutto è finito e una volta che la guerra avrà fine. Ha davvero senso questa guerra? A cosa porterà per tutti coloro che la subiscono oltre che viverla? E’ la vita vera quella che resta ed è quello su cui poi spera ogni personaggio all’interno della storia ovvero di vivere una vita che voleva e che ha sognato. E un po’ come il programma della Daedalus che cambierà il modo di vedere il mondo. Chissà. Il connubio e la struttura di tutti i volumi è stata ben fatta visivamente e graficamente, ben studiata e interessante nello sviluppo anche delle pagine colorate.
L’ambientazione e l’epoca sono i medesimi del primo e del secondo volume. Il mondo è completamente inventato dall’autore e stavolta avremo modo di vedere diverse città che ci vengono anche illustrate sulla mappa principale all’inizio del volume così avremo modo anche di capire come il tutto è strutturato e i personaggi come e dove si spostano lungo il loro percorso.

Ma, sopra gli imperativi della sua programmazione, gli allarmi acutissimi che gli squillavano nella testa e la necessità di salvare gli umani che urlavano, pregavano ed erano in preda al panico tutt’attorno a lui, un unico pensiero gli risuonava nella mente. “Non voglio morire.” Il logika era consapevole di non essere “vivo” in senso stretto. Aveva impianti idraulici, non muscoli. Corazza, non pelle. Non esisteva nessun aldilà elettronico dove tostapane e microonde se ne stavano a oziare su nuvole sintetiche ascoltando arpe digitali. Cricket era felice della certezza che, una volta che si fosse fermato, tutto sarebbe semplicemente… finito. Ma, perfino se le Leggi della robotica non avessero reso l’autoconservazione il terzo imperativo più importante nella sua gerarchia di bisogni, la verità era che Cricket aveva deciso che gli piaceva esistere.

LIFEL1K3 / DEVIAT3 / TRUEL1F3 book cover art — Chris Malbon

I personaggi della storia sono i medesimi dei volumi precedenti e vengono approfonditi, evoluti e maturano lungo il loro percorso. Ho apprezzato molto il cambio di Cricket che avviene fin dal primo volume: da macchina che è riesce a far fuoriuscire un qualcosa di completamente umano nonostante i suoi comportamenti sono assoggettati comunque alle Tre Leggi della Robotica e cerchi sempre di mantenersi sul binario. Si mette in discussione e nonostante non sia un personaggio cardine come Eve o Lemon è comunque un personaggio che ha il suo perché e trascina lungo il suo pensiero e si finisce per empatizzare persino con una macchina.

Molto apprezzato è il gruppo in cui resa coinvolta Lemon fin dal secondo volume e che finisce per creare una nuova schiera di umani con strani e potenti poteri che si dispiegano al servizio degli altri , non solo per sé stessi seppur ci siano umani della Fratellanza che finiscono per ucciderli brutalmente.

Quello che invece non mi ha coinvolto pienamente è il cambio drastico che è avvenuto in Eve dal primo al secondo volume vedendola completamente differente da come l’abbiamo vista e conosciuta lungo tutto il primo volume. Durante questo percorso cambia e si evolve e porta a galla nuove emozioni e nuove sensazioni che però non rendono comunque giustizia a come era inizialmente.

Ezekiel è quello che più di tutti, alla fin fine, sembra essere quasi un umano ma potenziato. Fa errori come tutti gli altri, si fida di persone o fa scelte sbagliate e viene reso più umano di quanto invece si crede. E’ un personaggio che nonostante la decantata bellezza degli albori del primo volume – e che viene fortunatamente accantonata – è ben delineato e strutturato in modo da renderlo pieno a tutto tondo. L’unica pecca è il fatto che a volte si nota davvero poco. A volte, però, l’unica cosa che lo rende ridondante è il fatto che ha sempre Ana Monrova e decanta il suo amore per lei, il suo muoversi solo per lei e tutto ciò che ne consegue che finisce per diventare pesante. Ok che è un sembiante e a volte si può finire nell’ossessione come specificato anche all’interno dei libri precedenti e come vale anche per Gabriel, ma la cosa a volte doveva essere smorzata.

Non padroneggiava affatto il suo dono. Stava imparando a usarlo sulle cose viventi. Ma, più tempo passava lì, più si rendeva conto che l’intero edificio, anzi tutta la città, era, in qualche modo bizzarro, realmente viva. Anche la prima volta che aveva usato il suo potere era arrabbiata e quella furia l’avrebbe aiutata di nuovo. Perché una ragazza cresciuta tra le avversità e la sporcizia come Lemon non era certo una damigella che poteva starsene seduta in una torre ad aspettare un bel principe che la liberasse.

REVIEW: Dev1at3 by Jay KristoffThe Booktopian

Il perno centrale di questa storia si sviluppa intorno alla guerra in cui tutti si stanno addentrando sempre di più. C’è chi vuole liberare un virus in rado di liberare robot, sembianti e macchine dalle Tre Leggi e di poter prendere il sopravvento del mondo che li circonda e l’altra parte vorrebbe che questi non lo facessero e che anzi, scomparissero. Una guerra che sta portando tutti sull’orlo del baratro e si deve cercare di risalire e di porre fine a tutto ciò che si sta distruggendo.
Lo stile utilizzato si mantiene sulla linea fino ad ora seguita, proseguendo il volume successivo da quello precedente solo dall’edizione differente e dal titolo e così via, visto che si trova a mantenersi su una linea esattamente identica alla precedente o almeno per quello che riguarda il secondo volume benché nel primo volume è stata mantenuta una direzione leggermente differente. Ebbene si, prima avevamo bene o male un’unica focalizzazione su Eve che poi si è estesa a tutti gli altri personaggi dividendo i vari capitoli in base a colui con il quale interagiremo. Il che può essere anche stata una scelta logistica ai fini dello sviluppo della trama ma l’avrei posta sin dall’inizio oppure se non possibile, avrei mantenuto i volumi seguenti senza troppi sbalzi. Era anche difficile a lungo andare mantenere tutto sulle spalle di Eve anche perché non aveva troppo da raccontare rispetto ad alcune scoperte fatte da altri, quindi viene lasciata un po’ da parte. La cosa c’è a chi piace e a chi no, a me non cambia molto ma avrei preferito si seguisse una linea comune per tutti e tre i volumi.
La dinamicità e il word building finiscono per essere le cose migliori dell’intera storia. Non c’è un attimo in cui si può pensare di riposare, neanche per i personaggi stessi perché il dinamismo che viene a crearsi nelle scene è unico nel suo genere ed è anche stato difficile crearlo a mio parere. Il movimento è giusto, alcune sorprese sono inaspettate, altre meno ma alla fine si crea una storia ben pensata, senza dubbio. Il mondo costruito attorno è un altro punto cardine visto che le scene descritte e ciò in cui i personaggi si muovono risulta determinato e deciso. Questi due punti sono di certo la cosa migliore di tutto il resto.
Il romance e la caratterizzazione di alcuni personaggi non è particolarmente decisa. Mi sarei aspettata molto di più da questi due punti dopo aver letto almeno il primo volume di Nevernight (cosa che finirò assolutamente visto che questa serie è stata sì, carina ma poteva dare molto di più) cosa che lo piazza automaticamente sul podio dei libri di Kristoff. Il romance è piuttosto ridondante e poco deciso e finisce per annoiare quasi perché ci si aspetta ciò che viene mostrato quindi quasi scontato. I personaggi mi sarei aspettato molto di più visto ciò che li precede: Mia Corvere sembra essere imbattibile al confronto e me lo sarei aspettato molto più deciso rispetto a ciò che li precede. Dall’altro lato posso spezzare una lancia a favore di Kristoff che comunque colloca questa serie sia per lo stile che per la dinamica a una fascia di lettura per più giovani rispetto a come invece potrebbe essere inserita Mia con Nevernight.
Si gioca molto sul livello religioso all’interno della serie. Si prendano i nomi, che inizialmente sembrano essere casuali ma poi con l’evolversi del tutto finiscono per non esserlo o il fatto di chiamare una intera città New Bethlem e metterci all’interno la Fratellanza che crocifigge chi è diverso, le aberrazioni e devianti. Non vi ricorda l’Inquisizione spagnola? Kristoff, hai qualcosa da dirci verso la chiesa o gli ordini religiosi? Non è un caso che questa venga menzionata a mio parere anche perché – non per lettura espressa perché non mi interessa la tematica – ma in L’impero del Vampiro si parla del Sacro Graal, di preti che uccidono vampiri e simili e si rimanda ad un Ordine e così come avviene per qualche circostanza fortuita in Nevernight che sono assassini nella Chiesa rossa. Proseguendo nel corso della lettura il tutto ha creato una pesantezza che poteva essere evitata creando un altro tipo di gruppo invece che di fanatici religiosi visto che comunque trattandosi di un post apocalittico poteva trattarsi di tutt’altro, evitando riferimenti al culto e alla chiesa che sembrano essere ridondanti nelle tematiche utilizzate dall’autore.
Nonostante questo, la lettura mi ha comunque intrattenuto, è stata una trilogia piacevole che mi ha permesso di immergermi in una realtà differente dalle solite letture e che mi ha entusiasmato per via dei robot, delle dinamiche sempre fresche e per il semplice fatto che mi sono sentita perennemente in viaggio, alla scoperta di qualcosa e in mezzo a combattimenti o pericolose macchine distruttrici. Bene o male soddisfatta se si prende la lettura a livello generico e nella sua interezza e meno se si ricercano i cavilli e i dettagli che si sperava di ottenere.

L’ultimo pezzo di lei che era stato umano le era stato portato via. L’ultima àncora a legarla alla cosa che sarebbe dovuta essere.
«È tutto a posto» sussurrò. Eve si sporse verso il basso e baciò Ezekiel sulla fronte. «Sono qui.» E ora cosa sarebbe stata?

Il libro è un’ottima chiusura di trilogia che chiude il cerchio e permette al lettore di uscire dal mondo in cui ci troviamo in punta di piedi e in maniera ben delineata. Una trilogia da leggere senza troppe aspettative e con tanta leggerezza, così da godersi a pieno le avventure di Eve, Lemon e tutti i loro compagni di avventura.

Jay Kristoff si conferma un buon autore ma ho preferito altre letture a questa trilogia, debbo esserne sincera. Un capitolo finale che conclude le avventurose vicende di un gruppo, come vi ho già detto anche in precedenza, mal assortito ma che finisce per rendere la lettura ricca di avvenimenti che difficilmente una volta letti riuscirete a dimenticare.

Il mio voto per questo libro è di: 3 balene e mezzo

tre e mezzo

Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

Seguite qui le altre recensioni, vi stiamo aspettando ovviamente:
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Cosa ve ne pare di questa chiusura della serie? Io vi aspetto come sempre, vi mando un abbraccio grande e vi aspetto.
A presto,
Sara ©

REVIEW PARTY: Recensione in anteprima #608 – DEVIATE DI JAY KRISTOFF.

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Altro giro, altra corsa per la nostra trilogia che prosegue mano a mano la sua strada e io ho continuato a seguirla per me e per voi ovviamente. Ringrazio la Mondadori Oscar Vault per la lettura in anteprima e l’organizzatrice dell’evento per avermi permesso di partecipare. Vi parlo subito di questo secondo volume ma NB: Se non hai letto il primo volume potrebbero esserci dei piccoli spoiler dovuti dal fatto che questo sia un secondo volume di una trilogia. (Leggi QUI la recensione del primo volume!)

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Autore: Jay Kristoff
Lifel1k3 series. Volume due

Data di uscita: 25 ottobre 2022
Pagine: 420
Link d’acquisto: https://amzn.to/3DOzxOM
Trama: È l’alba della battaglia decisiva tra le rovine della città di Babel. Eve e Lemon sono state amiche per la pelle, ma in questa lotta si trovano l’una contro l’altra. Eve è divisa tra i ricordi della propria vita umana, che ancora conserva, e la scoperta di essere un’androide. Insieme alle sue “sorelle” e ai suoi “fratelli”, ora deve trovare la vera Ana Monrova, il cui DNA è fondamentale per creare un esercito di sembianti. Nel frattempo per Lemon è giunto il tempo di fare i conti con un potere che ha troppo a lungo rifiutato, e che qualcuno vuole usare come arma. La svolta per lei è l’incontro con un ragazzo, Grimm, che le propone di portarla fuori da quella terra devastata e piena di orrori, verso un’enclave abitata da altri devianti come lei. Lì, finalmente Lemon scoprirà un senso di appartenenza, e forse anche l’amore. Ma non tutto è come appare: tra amici e nemici, buoni e cattivi che si scambiano continuamente di ruolo, anche Lemon si unirà alla ricerca di Ana Monrova, e dovrà trovarla prima che ci riesca la sua vecchia amica.

RECENSIONE

DEV1AT3 by Jay Kristoff - Sheaf & InkLa storia ha inizio dove l’abbiamo lasciata con il volume precedente. Eve è rimasta in città, a Babel, tradita dai suoi stessi amici che credeva insostituibili e veri. Lemon, Ezekiel e Cricket stanno andando via da Babel quando improvvisamente Cricket si scarica e i due sono costretti per forza di cose a dividersi e a cercare un modo per ricaricarlo. Quello che Lemon non si aspetta è quella di essere catturata dalla Cacciatrice per raggiungere la BioMass che ha scoperto il suo potente potere e vuole sfruttarlo per vincere la guerra e disfarsi di tutte le macchine. Lemon viene così vista come una divinità mentre Cricket viene ripristinato e sfruttato per il Palaguerra ed Ezekiel finisce per inseguire tutti per cercare di rimettere insieme i pezzi di una vita che non è mai stata particolarmente clemente con lui. Il tutto mentre la guerra continua ad imperversare e lo scontro sembra essere sempre più alle porte.

Riusciranno a fermare la BioMass? Ritornerà Eve da loro e riusciranno a collaborare assieme? Ezekiel riuscirà a ritrovare la sua amata Ana, forse viva e dispersa da qualche parte? Cosa farà Lemon ora che scopre di poter essere molto più potente e amata di quanto abbia mai sperato e non solo un Aberrazione? Cosa cambierà nel gruppo e cosa li riporterà sulla retta via?

Lei ne aveva agguantate alcune ed era fuggita. Più veloce e più lontano che poteva prima che le Giubbe grigie o la Fratellanza la vedessero. Aveva capito già in quel primo momento che avrebbe dovuto nasconderlo, negarlo, reprimerlo e non mostrare o dire mai a nessuno ciò che era davvero.
Immonda.
“Aberrazione.
“Deviante.”

La trama di questo secondo volume è ben fatto e ben strutturato. Ci rappresenta in tutto e per tutto cosa andremo a leggere anche se la storia comincia da prima dell’alba della guerra e da come sia Lemon che Eve si allontanano per ritrovarsi su due fronti completamente opposti l’uno dall’altra. Nonostante questo la trama è dettagliata e ben composta per mostrare tutto quello che accade all’interno della lettura.

La copertina segue le copertine precedenti e anche qui troviamo la versione double-face con cui possiamo divertirci e mettere al volume la copertina che preferiamo di più rispetto all’altra. Come vi ho già detto, preferisco di gran lunga quella che vedete qui sulla recensione sia per gli interni che richiamano a questo più che all’altra e perché secondo i miei gusti non rende come dovrebbe. E’ interessante solo perché ci sono i protagonisti su cumuli di macerie e rottami che finisce per essere più rappresentativa quella di questa qui. Il titolo di questa serie è davvero ben composto e si rifà alla protagonista che concentra questo volume maggiormente ovvero Lemon. Lei si sente una Deviata, un’aberrazione e un’immonda ed è per questo – secondo la mia interpretazione – che il titolo assume una connotazione in linea con la storia narrata. Un titolo funzionale e ben composto che rende giustizia ala storia trattata all’interno.

L’ambientazione e l’epoca sono i medesimi del primo volume. l mondo è completamente inventato dall’autore e stavolta avremo modo di vedere diverse città che ci vengono anche illustrate sulla mappa principale all’inizio del volume così avremo modo anche di capire come il tutto è strutturato e i personaggi come e dove si spostano lungo il loro percorso.

«Sei mai stata innamorata, Lemon?» chiese lui. «Nah.» Lemon tirò su col naso, poi se lo pulì sulla manica sudicia. «Ho baciato un ragazzo che si chiamava Chopper un paio di volte. Viveva nei bassifondi delle Scorie come me. Era carino. Ma poi ha cominciato a palpare un po’ troppo e io gli ho tipo rotto un po’ il naso.» Ezekiel le rivolse quel sorriso sghembo, con tanto di splendida fossetta, e Lemon avvertì un involontario formicolio alla pancia. «Un giorno lo sarai» promise lui. «Lo so. E allora capirai.» «… Tu sei innamorato di Ana, eh? Ci stai sotto di brutto.» «Già» rispose il sembiante con il fervore negli occhi. «Ma di brutto in senso buono.» «Però amavi anche Eve.»

DEV1AT3 by Jay Kristoff - Sheaf & InkI personaggi di questa storia sono i medesimi del volume precedente. Non ci sono particolari cambiamenti visto che comunque la storia tratta consequenzialmente gli eventi di poco prima, legate a cose successe pochi attimi prima della chiusura del volume precedente. Infatti l’evoluzione dei personaggi carbura molto poco o comunque si adatta su un range di tempo che è maggiore che da un volume e l’altro ma si evolve e matura all’interno della struttura narrativa stessa.

In questo volume più che concentrarci su Eve avremo modo di vedere e conoscere sempre di più Lemon che finisce per essere quasi una protagonista a tutto tondo molto più di come il primo volume ci aveva presentato Eve. E’ un personaggio che inizialmente viene assoldato dalla BioMaas e viene trasportata dalla Cacciatrice come se fosse una specie di divinità intoccabile o di persona da proteggere e lei comincia a sentirsi meno insicura e più determinata visto che c’è finalmente qualcuno che crede in ciò che è e non la giudica come Aberrazione o come Deviante. E’ questo che la porterà a stare dall’altra parte della barricata rispetto a Eve che è un sembiante e scoperto questo e i vari tradimenti degli amici si sente di proteggere la sua integrità in quanto robotica e non umana come la sua vecchia migliore amica.

Ezekiel finisce per essere quello di sempre: un sembiante forte e determinato ma pur sempre in alcuni momenti più frivolo rispetto quanto programmato. In cuor suo spera di ritrovare sempre la sua Ana e di amare ancora e ancora anche se non era affatto programmato per quello.

Un ruolo importante in questo volume finisce per averlo Cricket che, scarico, finisce per essere catturato e portato a lottare al PalaGuerra e si trova a doversi risentire delle stesse regole che tanto lui decantava. Si abbassa alle leggi della robotica però si rende conto di quanto queste poi lo portano anche ad auto-ferirsi pur di non colpire gli umani e di fare ciò che le leggi richiedono.
E’ un personaggio che cambia molto, matura e finisce per piacermi molto più degli altri., devo essere sincera.

Qualcosa là fuori si stava muovendo.
Verso di lui.

Il perno centrale della storia si concentra, differentemente dal primo nella battaglia fra le due fazioni: quelli che sono i robot e tutto ciò che ha a che fare con le macchine e la BioMaas che le macchine non vogliono sapere neanche cosa siano e si crede siano il male. Questo fa da sfondo alla ricerca di Ana Monrova che cambierebbe per i sembianti le sorti della guerra, non solo per quanto riguarda loro stessi che gli consentirebbe di replicarsi ma gli umani e tuti quelli dal lato opposto devono cercare di fermare la cosa per non far scoppiare una guerra insensata e creare numerose nuove macchine potenzialmente pericolose.

Lo stile utilizzato è il medesimo del volume precedente e ci mostra a tutto tondo il punto di vista dei personaggi all’interno del volume utilizzando sempre la terza persona ma concentrandosi su ciò che conta ai fini della storia stessa. Visto come si suddivide a livello di personaggi non mi aspettavo un tale accantonamento di Eve per dedicarsi al resto ma pensavo che il personaggio principale su cui si sarebbe mantenuto sarebbe stato quello con delle modifiche a livello di struttura magari della storia sbalzando da Ezekiel a Eve e non un cambio così radicale facendoci sembrare che il protagonista non sia mai stata Eve. A meno che la cosa non è ancora più sottile e il terzo volume si concentrerà su un ulteriore personaggio rispetto ad altri e tutto spiega questi change se siano voluti o meno.

Colpi di scena e dinamismo sono, come si può dire, all’ordine del giorno ovvero sono sempre presenti, costanti e difficilmente riuscirete ad annoiarvi con questa struttura narrativa, con i flashback che vengono apportati e l’azione oltre differenti POV e tanta avventura. Insomma, difficilmente vi annoierete visto che i colpi di scena non mancano ma ho avuto l’impressione lungo tutto questo secondo volume che l’autore abbia perso qualcosa, la verve o l’effettiva trasmissione dell’entusiasmo che invece mi aspettavo. Non mi sono annoiata però sento che emozionalmente e a livello di imprinting il volume avrebbe potuto fare molto di più conoscendo lo stile e il modo di narrare dell’autore. Un po’ banalotto ciò che avviene tra Lemon, i ragazzi e l’uomo che li tiene assieme. Il tutto mi era sembrato sospetto fin dagli arbori, avevo qualche riserbo ma poi si è confermato il mio primo pensiero e la cosa non mi ha particolarmente lasciato di stucco, ecco. Mi aspettavo più sorpresa stavolta.

Già nel primo volume avevo notato questa cosa e mi era mancata la verve e l’attaccamento ad un personaggio e tutto ciò che ne deriva e ho trovato che sia tutto un po’ distaccato, come se anche gli stessi personaggi mantenessero una sorta di velo su cui è difficile scavare. E in questo volume speravo che mitigasse un po’ visto che ormai il primo volume era andato, invece ha continuato a mantenersi almeno per qualche personaggio. Infatti come vi dicevo Cricket viene visto sotto una prospettiva completamente differente e finisce per piacere più di quanto mi aspettassi.

Cricket guardò verso il PalaGuerra sopra la sua testa.
Voleva parlare.
Voleva scappare.
Voleva vivere.
Ma non riusciva a escogitare un modo per riuscire a fare nessuna di quelle cose.

Il libro è un buon secondo volume ma finisce per scendere qualche gradino rispetto al primo che mi aveva coinvolto maggiormente. La cosa che entusiasma di più è cercare di ritrovare Ana che il lettore finisce per sperare soltanto per Ezekiel e non come si dovrebbe per tutto il resto della storia. Consiglio la lettura della serie agli amanti di letture per ragazzi ma non per chi ama il vero Sci-fi e la robotica perché sotto quel piano ha ricca ambientazione e dettagli ma a livello generale l’ho sentito carente.

Jay Kristoff ci trascina ancora una volta in questo mondo urban fantasy che sa di robot, sembianti e misteriosi poteri per fermare le macchine. Ma ritrovare Ana è l’obiettivo principale di tutto; siete disposti a schierarvi per scegliere da che parte stare? Riuscirà il vecchio gruppo a ripristinarsi e a cercare di collaborare per raggiungere un obiettivo comune? Riuscirete a far parte del tutto?

Il mio voto per questo libro è di: 3 balene e mezzo.

tre e mezzo

Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

Seguite le altre recensioni che vi stanno decisamente aspettando. Spero possa incuriosirvi anche perchè troverete tutte recensioni interessanti. A voi:

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Cosa ve ne pare come secondo volume? Potrebbe fare al caso vostro? Dite che potrà piacervi finalmente? Lo scopriremo assieme, non temete.

A presto,

Sara ©

REVIEW PARTY: Recensione in anteprima #605 – LA CONFRATERNITA DELLE STREGHE, IL SEGRETO SEPOLTO DI KASS MORGAN E DANIELLE PAIGE.

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Come state? Oggi sono qui con questa recensione di cui devo ringraziare, per la lettura sia la Mondadori che l’organizzatrice dell’evento. E’ un secondo volume, di cui trovate la recensione del primo volume ieri, letto nei giorni scorsi poco prima di questo. Ecco che ve ne parlo subito:
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Titolo: La confraternita delle streghe (Vol 2) – Il segreto sepolto
Autore: Kass Morgan e Danielle Paige
Data di uscita: 1 novembre 2022
Pagine: 407
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Trama: Scarlett Winter, finalmente presidentessa della confraternita, è fermamente intenzionata a impedire che altre sorelle possano cadere vittima di forze malvagie. Per riuscirci, però, non le basterà l’aiuto delle compagne, ma dovrà chiedere una mano alle ex allieve, come la madre e la sorella, che in passato hanno fatto parte della congrega, compito tutt’altro che facile visto che implica lo svelamento di segreti mai confessati prima. Come nuovo membro delle Kappa Rho Ni, Vivi Devereaux ha compreso finalmente cosa voglia dire appartenere a qualcosa. Ora ha tutto ciò che desiderava: l’appoggio delle compagne e una storia d’amore con il ragazzo che le piace da quando ha iniziato il college. Appena Scarlett le affida un ruolo importante all’interno della confraternita, Vivi fa del suo meglio per dimostrare di esserne all’altezza. Nel frattempo, però, i suoi studi sulla stregoneria prendono una piega pericolosa nel momento in cui scopre l’esistenza di una nuova forma di magia che ha legami misteriosi con il passato delle Kappa Rho Ni e con un demone in cerca di vendetta. Insomma, proprio quando Scarlett e Vivi sembrano avere finalmente raggiunto tutto ciò che desideravano, saranno costrette ancora una volta a lottare per salvare la loro confraternita da forze infernali e da una congrega rivale che minaccia di creare il caos tra le loro sorelle.

RECENSIONE

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La storia ha inizio con un qualcosa che nasce nel momento esatto in cui tutto, nel volume precedente sembrava essere finito. Nell’ombra qualcosa è nato e sta per mettere in pericolo ogni cosa e le Kappa dovranno stare in allerta. Scarlett in quanto presidente sta cercando di portare delle migliorie all’interno della confraternita onde evitare che possano accadere eventi spiacevoli come quanto già accaduti alle sue amiche e fare in modo che ogni strega scriva e confessi i propri segreti così che non ci siano ulteriori sorprese ma non sembrano essere convinte nell’ascoltarla. Dall’altro lato c’è Vivi che ormai sembra star vivendo ciò che non credeva possibile: si sente parte di un qualcosa, ha un ragazzo che le piace e delle compagne su cui fare affidamento. Quando Scarlett le mette in mano un nuovo compito ci sono una serie di cose che cominciano ad andare male e un demone potrebbe fuoriuscire dalla magia e delle rivalità possono emergere con una confraternita femminile che si trova nel campus che ospita delle vecchie ragazze che hanno fatto il test per subentrare nelle Kappa ma hanno perso ricordi di quello che è accaduto visto che non hanno superato il test.

Cosa succederà all’interno del campus? Riuscirà Scarlett a mantenere la giusta via per le sue Sorelle e amiche e riuscire a contenere la rivalità nel modo giusto? Chi è che trama nell’ombra e cosa dovranno fare le Kappa per cercare di non finire come l’anno precedente e perdere altre adepte? Come potrà Vivi essere all’altezza delle richieste di Scarlett?

Nessuno lo percepisce: il modo in cui il mondo si spacca, una profonda fenditura frastagliata che si spalanca nella terra battuta. Nessuno la vede: la mano pallida, incrostata di terriccio, che emerge in superficie. «Sono libero. Sto venendo a prendervi» sussurra una voce nel buio. Nessuno la ode. Nessun altro sa. Ma la vendetta sta arrivando. Una. Due. Tre… Nessuna.

La trama, come già detto per il primo volume, si mantiene leggera e ci mostra indicativamente ciò che accadrà all’inizio del libro e ci lascia le tracce giuste per la pista da seguire non mettendo altra carne sul fuoco. Non posso assolutamente lamentarmi della struttura di entrambe le trame presentate perché sono funzionali e ben costruite e ci permettono di comprendere come una piccola pastiglia ciò che il libro ci vuole trasmettere.

La copertina anche per quanto riguarda questo volume, si rifà esclusivamente alla copertina estera ma mantiene una colorazione più sgargiante nei toni. Per il resto l’edizione non fa una piega vista la bellezza anche al suo interno che gli permette di mantenere le farfalle anche all’interno e non solo all’esterno così come sopra la copertina sotto la sovraccoperta. Così come per quanto riguarda il primo volume mantiene un aspetto ricco che visivamente cattura. Il titolo, invece, questa volta viene tradotto letteralmente almeno per quanto riguarda il sottotitolo e la versione generale mantenuta. Quindi in linea generale il connubio titolo e copertina rende davvero molto ciò che il libro ci vuole comunicare visto che ci sono dei riferimenti non indifferenti alle farfalle, così come avviene per il primo libro sui Corvi.

L’ambientazione della storia è il Westerly College in Savannah, Georgia che si mantiene anche per questo volume visto che la sede della confraternita Kappa Rho Ni si trova lì ovviamente. La storia di questo secondo volume si concentra dopo l’estate del primo anno di Vivi al campus, quindi sono passati solo pochi mesi da quanto accaduto nel volume precedente.

Il sorriso della ragazza si congelò. «Il karma è una brutta strega, Winter. Te ne accorgerai.» Strega. Il cuore di Scarlett accelerò. Probabilmente era solo il tentativo fallito di uscirsene con una frase a effetto

green leafed pine treesI personaggi della storia si mantengono pressoché gli stessi del volume precedente con qualche new entry visto le uscite dei vecchi personaggi. Avremo modo di scoprire Xavier appena trasferito dal Sud, poco lontano, e in cerca di nuove amicizie e aiuti; c’è Tim che vivi crede possa essere il suo fratellastro o Maria la sua ragazza a capo dell’altra confraternita femminile che cercherà di dare del filo da torcere ai personaggi di questa storia. Ovviamente non abbiamo più Tiffany, Dahlia e altri personaggi per via di varie motivazioni che abbiamo scoperto nel corso del primo volume e che, ovviamente, non sto a ripetervi. La cosa più apprezzabile è il legame che cresce fra i due personaggi principali che le porta ad avvicinarsi e a confidarsi l’una con l’altra.

Viv è bene o male sempre la stessa che abbiamo incontrato prima anzi è più determinata a voler fare comprendere quanto vale visto ciò che le viene affidato da Scarlett. Non si espone però, per molto altro che è comunque importante ai fini sia del personaggio che della storia e ho trovato emotivamente più stimolante Scarlett che nonostante la sua negatività in certi momenti riesca a rendere e ad arrivare meglio di Vivi.

Scarlett si presenta determinata ma molto più fragile di quanto sia stata nel volume precedente, il che è ancor peggio di ciò che ci si aspetta da un personaggio come lei. Nasce come una potente strega di una delle più ambite famiglie e ci si aspetta molto da una presidenza come la sua ma finisce ancor più nel baratro per via delle difficoltà che vengono a crearsi e per via della sua poca determinazione che invece avevano i suoi predecessori. Mi sarei aspettata molto di più da Scarlett ma si è lasciata soccombere sia da quanto accaduto sia dall’amore che invece di renderla più determinata del previsto, l’hanno resa debole e manipolabile. Mi aspettavo qualcosa di più da questo personaggio, non so.

D’istinto, lei gli cinse il corpo con le braccia e gli appoggiò il viso al petto. “Lui sta bene. Tutti stanno bene.” Eppure non riusciva a togliersi la foresta dalla mente.

woman wearing apronIl perno centrale della storia di concentra, questa volta, sul futuro delle Kappa Rho Ni messe a dura prova da una nuova e inclusiva confraternita e da antichi e misteriosi demoni che sembrano riemergere e mettere a dura prova la Presidente Scarlett, le sue Sorelle tra cui Vivi, la stabilità fisica e mentale della confraternita stessa che sembra sul punto quasi di cedere. Non solo si dovrà cercare di mantenere alto lo standard quando tutto sembra affondare ma si deve cercare di mantenere in piedi le Streghe e tutto ciò che per loro significa la Kappa Rho Ni.
Lo stile utilizzato è stato decisamente identico a come è stato impostato per il volume precedente ovvero la storia sbalza di capitolo in capitolo da un personaggio all’altro, sempre in terza persona. È una storia che si concentra molto più sui sentimenti e sul fatto di dover fare colpo che sul fatto di dover sconfiggere il demone che finisce per prendere una parte si importante ma residuale del volume e che si riduce quasi esclusivamente alla fine.

Ho apprezzato anche qui la storia di base che si riferisce come sempre alle streghe, ai demoni che mettono in pericolo il contesto e rende il tutto misterioso e ben costruito almeno a livello di trama principale. Per quanto riguarda il contesto che gira attorno ai personaggi e le loro attività extra e i loro legami sono importanti ma non fanno impazzire perché le relazioni colpiscono sempre veloci, cose lampo e troppo dirette che piacciono ma che avrei preferito venissero gestite più con calma all’interno del volume: si guardi la cosa con Mason che viene presa e gestita male da Vivi all’inizio e risolta praticamentr quasi subito. Non so, c’è qualcosa che non è riuscita a convincermi come doveva e come speravo.

Non si nota la differenza di stile fra le due autrici che immagino si siano divise personaggio con personaggio. La cosa che invece non ho apprezzato è la differenza fra i due personaggi e fra i due caratteri e nonostante i due si trovino a legare sembra che lo facciano piu per motivi di trama e storia che perché lo sentano o lo vogliano davvero. Sono diverse, molto, e il tutto resta vago così come non sembra coinvolgere molto le due l’una con l’altra in maniera reale. Ho trovato un po’ fuori luogo anche la reazione dei genitori una volta raccontato tutto ciò che era successo: ”ah vabbè davvero? Basta che state bene!” non la vedo molto veritiera come reazione genitoriale.

Resto dell’idea che il primo volume abbia reso maggiormente rispetto a questo secondo volume che è stato di piacevole lettura ma non abbia fatto impazzire così come mi aspettavo visti i presupposti del primo. Mi aspettavo qualcosa che aumentasse gradualmente ciò che era del primo volume e invece non ha sortito l’effetto sperato. Almeno per quanto mi riguarda.

Quanto accaduto stanotte» esordì, consapevole di doversene assumere la responsabilità, «è stato colpa mia. Come presidente, dovrei garantire la vostra incolumità e proteggere i nostri segreti. Ho fallito, e vi chiedo scusa.» Vivi scosse il capo. «No, Scarlett, era compito mio…» «Un compito che ti ho assegnato io» la interruppe. «E quindi la responsabilità è mia. Adesso, però, dobbiamo tutte collaborare per rimediare al disastro. Corvi, assicuriamoci di essere concentrate sull’obiettivo fondamentale: risolvere il problema.» Aspettò che le altre rispondessero con un cenno di assenso, prima di chinare la testa.

Il libro sembra chiudere la duologia che non so se proseguirà ancora ma spero ormai mantenga questi due e si fermi qui. Una storia che ci trasporta in una realtà reale con dei magici risvolti inaspettati, sin dal primo volume. In questo secondo, purtroppo si è persa la verve del primo che mi ha coinvolto sicuramente di più ma per continuità se avete letto e apprezzato il primo vi consiglio il secondo. Ma solo in questo caso ed è assolutamente opinabile visto che il primo si regge bene anche da solo.

Kass Morgan e Danielle Paige scrivono un secondo volume che allarga la platea delle streghe ai cacciatori, ai demoni e quant’altro che rendono il tutto più ricco e sicuramente nuovo. Una storia leggera e inaspettata che poteva rendere di più ma che, in fin dei conti, piace.

Il mio voto per questo libro è di: 3 balene.

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Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

Seguite le altre recensioni che trovate nei blog corrispondenti ai nomi qui in foto. Vi aspettiamo volentieri ovviamente:

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Cosa ne pensate? Potrebbe fare al caso vostro? Spero di si e che possiate passare sia a leggere la recensione che a lasciare un vostro pensiero. Io come sempre vi aspetto!
A presto,
Sara ©

REVIEW PARTY: Recensione in anteprima #594 – HIDE DI KIERSTEN WHITE.

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Come state? Eccoci qui anche oggi con una nuova recensione per voi, che riguarda una nuova uscita che speravo mi coinvolgesse parecchio, invece ha dato alte speranze per alcune e ha peccato in discesa per altre. Ma ve ne parlerò con calma. Ringrazio Miriam per aver organizzato l’evento in questione e la Mondadori per la lettura in anteprima. Ecco che ve ne parlo:

9788804741619_0_536_0_75Titolo: Hide
Autore:  Kiersten White
Data di uscita: 30 agosto 2022
Pagine: 216
Editore: Mondadori

Link d’acquisto: https://amzn.to/3d1plta
Trama: La sfida: trascorrere un’intera settimana a giocare a nascondino, dal sorgere del sole al tramonto, in un parco divertimenti abbandonato da decenni e fare di tutto per non essere presi (da chi non è dato saperlo). Il premio: denaro a sufficienza per rivoluzionare completamente la propria vita. Anche se gli altri concorrenti sono determinati a vincere – per ritagliarsi un futuro da sogno o sfuggire a un passato che li perseguita –, Mack è sicura di poterli battere tutti. In fondo, ciò che deve fare è nascondersi e lei, fin da bambina, non fa altro. Anzi, è proprio questa la ragione per cui è ancora viva mentre la sua intera famiglia è morta. Ma, quando capisce che l’eliminazione dei concorrenti nasconde qualcosa di sospetto, Mack comprende che il gioco è molto più sinistro di quanto potesse immaginare e che per sopravvivere sarà necessario unire le forze…

RECENSIONE

Hide. Unica regola non farti trovare di Kiersten WhiteLa storia ha inizio nel vecchio Parco delle Meraviglie, inaugurato nel 1953. Era un parco grandioso, ricco di attrazioni per grandi e piccini ed ogni stagione faceva il pienone di persone che andavano a visitarlo e a divertirsi, fino all’anno in cui una bambina sparì misteriosamente e qualche anno dopo il parco andò in rovina. Oggi, Mack, una donna sola che ha subito un grosso trauma da bambina, si limita a rimanere in vita, nonostante vorrebbe morire e, per tentare di sfondare con del denaro le viene proposto l’accesso ad un parco esclusivo, in cui il vincitore potrebbe accaparrare una cifra non indifferente a cambiargli la vita. E come viene proposto a lei, così avviene per altre quattordici persone che come lei finiscono in questo gioco dall’apparenza carino ma dal retroscena macabro e pericoloso: giocare a nascondino in un parco chiuso da anni e andato in malora.

Cosa succederà all’interno del parco? Chi vincerà il fantomatico premio? Cosa cela il vecchio Parco delle Meraviglie? Dovranno stare attenti l’uno all’altro oppure il pericolo risiede all’interno del parco stesso?

Mack si sistema con cautela, con metodo, tiene a portata di mano tutto ciò che potrebbe servirle. (…) Ava si mette accanto a lei, così vicina che i loro corpi quasi si toccano. Quando il sole fa capolino all’orizzonte, inaugurando la giornata noiosa che le attende, Ava sussurra: «Se Jaden non viene eliminato oggi, stasera gli faccio il culo». Non è un riferimento a Mack o al suo passato. Non è una domanda né una richiesta. È una proposta. Un gesto d’intimità. Ava è disposta a proteggerla.

La trama incuriosisce, seppur ricorda molto Squid Game o tutto un genere di volume che è partito con Hunger Games e che prosegue lungo il suo cammino. Nonostante sembri molto simile, le dinamiche all’intero sono strane e le regole sono tutt’altro che specifiche: l’unica cosa che è che si devono nascondere dall’alba al tramonto e uno solo di loro vincerà il denaro in palio. Il generis utilizzato è comune, di recente, la struttura narrativa e la trama sovvertono un po’ ciò che invece mi aspettavo; ve lo spiegherò nel dettaglio più avanti.

La copertina è stata mantenuta come l’originale quindi su questo punto posso dire che non ha subito modifiche e l’immagine centrale rende, visto ciò che il parco cela e nasconde. Quello che invece non amo particolarmente è il colore di sfondo che finisce per essere troppo sgargiante e come si dice a Roma: “è un cazzotto a n’occhio“. La trovo sobria nel complesso, visto che l’immagine è contenuta ma non nel colore di sfondo che crea un contrasto troppo forte e poco incline alla storia. Infatti in linea generale avrei preferito un altro tipo di colore, anche se forse bastava già un arancio o un rosso meno acceso o un giallo ocra, qualcosa di relativamente più leggero. Il titolo del volume non è stato tradotto ma anche qui, mantenuto. Hide, che significa nascondere o nascondersi, nel caso specifico del volume e di ciò che contiene è un titolo del tutto azzeccato per ciò a cui ci troveremo di fronte. Sulla copertina, sotto al titolo principale, svetta anche un sottotitolo che suona più come piccola frase da copertina che altro.  Non l’avrei aggiunto ma fa ugualmente il suo lavoro.

Kiersten White News on Twitter: "Presenting maybe the coolest book interior  that's ever existed… The end pages for HIDE, which will be an actual old  map of the Amazement Park where ourL’ambientazione è il Parco delle Meraviglie, soprannominato Asterion e si svolge tutto al suo interno; l’epoca è moderna, visto che troveremo all’interno del parco come partecipanti anche dei famosi ragazzi che lavorano in Internet.

Capisce perché Ava sta dando di matto, perché sono tutti ventati; ha paura anche lui, ma non vuole averne. E non crede che sia successo qualcosa di brutto. Pensa soltanto che qualcuno si sia comportato male. Jaden, con ogni probabilità. Non gli sembra plausibile che sia stata Linda. Sembra troppo… elegante per farlo. Però non c’entra con la sua età. Non gli ricorda per nulla la nonna, che una volta aveva sbagliato la tinta, si era ritrovata con i capelli rosa e se li era tenuti (“Al diavolo, perché no?”), che indossava magliette larghe da uomo e pantaloncini molto corti, che aveva la pelle abbronzata, morbida e grinzosa. La nonna non aveva nulla di elegante, ma era divertente, affettuosa e sincera. Sempre sincera. Gli manca tantissimo.

I personaggi di questo volume sono molti seppur la protagonista principale è pur sempre Mack. Avremo modo di conoscere meglio anche gli altri partecipanti visto che la struttura narrativa si basa su ampio spettro e cerca di catturare un po’ tutti i punti di vista all’interno del gioco: conosceremo Ava, che finirà per essere sempre assieme a Mack, Brandon, LeGrand, l’altra Ava, Jason, Rebecca, Sydney, Ian e chi più ne ha più ne metta. Ognuno con una propria maschera dietro il quale si cela un passato difficile o un qualcosa che tentano di nascondere a tutti gli altri partecipanti, ma che non possono nascondere a loro stessi.

Mack ha sofferto in passato. Ha avuto un padre che ha tentato di ucciderla e ha perso sua sorella e sua madre. E’ una donna che si nasconde ed è cresciuta con la convinzione che solo di nascosto può sopravvivere e andare avanti. Nonostante questo, però, è una donna forte e intrepida, coraggiosa e determinata per le cose a cui tiene: Ava, la ragazza ex militare che partecipa al gioco, sembra essere qualcuno su cui poter sperare e sul quale riporre sentimenti forti. La paura di perdere anche lei, però, è forte ed è legato anche a tutto il dolore ricevuto nella sua vita. Un personaggio peculiare, in cui molti possono rispecchiarsi e che finiranno per sostenere.

E allora, se tutti sono malvagi, nessuno lo è, e lui non si chiederà più se è un peccatore. Perché sì, ha peccato, ma non ha importanza. Qualsiasi cosa accada, aiuterà chiunque ne abbia bisogno. Come quella signora. Come Brandon, che gli ha offerto un posto in cui stare solo perché in qualche modo ha capito che non ha una casa. Come Ava, che ha deciso di proteggerlo quando nessun altro l’avrebbe fatto. Se il mondo intero è un inferno e la malvagità li assedia, cosa possono fare se non aiutarsi a vicenda?

6 Great Novels if You Love Spooky Theme Park Stories | by Emma Boone |  Books Are Our SuperpowerIl perno centrale di questa storia è il parco e ciò dal quale tutti, nessuno escluso, si ritroveranno a dover fuggire. Il Parco è abbandonato e i partecipanti vengono lasciati a loro stessi con poche regole e tante domande che aleggiano nell’aria fin dagli albori della settimana. Mano a mano che passeranno i giorni, il tutto finirà per essere più chiaro sia a loro, che al lettore che finirà per sostenere ciò che preferisce.

Lo stile utilizzato dal volume è articolato e descrittivo, poco incline al lato discorsivo e più incentrato sui ricordi, sui dettagli e sul conoscere i personaggi che dovranno nascondersi e partecipare a questo macabro gioco per cercare di rimanere “in gara” ancora un giorno. Scritto in terza persona, ne ho apprezzato le descrizioni e la struttura narrativa lenta, posata, che ha il suo tempo. Mi ha ricordato molto il volume La donna nel buio di Alexandra Oliva e mi ha riportato indietro di diversi anni, di diversi libri, vista la similitudine relativa allo stile di scrittura.

Nella struttura narrativa del volume ci sono dei punti forti ma ci sono anche delle problematiche evidenti che smontano tutto il quadro generale che l’autrice era riuscita a costruire. Vi elenco subito i punti di forza e debolezza del volume in questione:

  • I personaggi e la loro struttura, sono sicuramente il punto più forte su cui ha giocato l’autrice, consentendoci di conoscere a pieno tutti coloro che andranno a dare un valore aggiunto a questo volume. Ho apprezzato molto questo punto, benché la storia ci consente di conoscere non solo il protagonista principale, bensì anche tutti i personaggi che lo circondano, esplorando il loro passato e le difficoltà che li hanno spinti ad affrontare questa sfida tutti assieme e i comportamenti che questi assumono quando interagiscono l’uno con l’altro. Il libro ha una struttura di personaggi davvero unica ne suo genere, sia per come sono stati strutturati e pensati, che per come sono stati scritti su carta.
  • Il lato paranormale della storia decisamente confusionario e va da sé che questo finisce per essere un punto a sfavore per il lettore, trattandosi di un punto focale del volume e del quale si vorrebbe sapere sempre di più e che, purtroppo, non avviene nella maniera corretta. Lo sviluppo all’interno del parco e le dinamiche famigliari le abbiamo comprese, ma da dove nasce tutto questo? Cosa ne sarà in futuro? Troppe poche spiegazioni e tanta confusione che finiscono per ammazzare anche solo la bellezza e il buono del lavoro fatto dai protagonisti e dalle loro storie.
  • Il finale aperto, non è sempre un male anche perché nessuna storia finisce poi con un vero e proprio finale, ma c’è comunque un seguito, visto che chi scrive racconta una piccola parte del mondo fuori. Il problema inizia laddove questo finale resta aperto per via delle poche spiegazioni che nascono dal punto precedente.
  • Il world-building, sicuramente punto a favore. Non solo per via della mappa che è esposta all’interno del libro e favorisce un quadro più ampio una volta che ci si immerge nella lettura ma per via delle descrizioni accurate, dei punti di riferimento in cui si riesce a seguire i protagonisti passo dopo passo, nonostante si stia parlando di un semplice parco divertimenti in rovina.

Non è da sola, è vero. Ma questo non significa che non sia nascosta. Significa soltanto che ora può contare su qualcuno.

Il volume sembra scritto , come se chi ha scritto il volume si volesse dare l’impressione di essere qualcuno che stessa vivendo la storia e stesse cercando di vivere il dubbio di tutto ciò che la circonda come lettore e non come autore. Non tende a chiarire ma a lasciare dei punti che un lettore cerca di darsi da solo. Non so se la cosa sia voluta, penso di no, però non è stata particolarmente apprezzata visto la piega che prende la storia e le domande e i dubbi che restano. Consiglio la lettura a chi vuole intraprendere qualcosa di nuovo e diverso dal solito, ma non partite con aspettative alte.

Kiersten White si lancia in una nuova avventura riuscendo in alcune cose ma peccando in altre. La storia è originale, nuova, fresca, dalle tinte noir e paranormale che avrebbe potuto rendere il doppio se fosse stato tutto valorizzato nel modo corretto. Una storia ad ogni modo di piacevole lettura che lascia suspance nei momenti giusti. E voi, siete pronti ad entrare ad Asterion, il Parco delle Meraviglie?

Il mio voto per questo libro è di: 3 balene.

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Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

Seguite le altre recensioni qui, vi stiamo aspettando:

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Cosa ne pensate? Potrebbe piacervi? Fatemi sapere che ne pensate, ovviamente. Io come sempre vi aspetto.

A presto,

Sara ©

REVIEW PARTY: Recensione in anteprima #581 – VOCE DEL MARE DI NATASHA BOWAN.

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

E buon martedì! Come state? Spero bene! Oggi sono qui con voi per presentarvi una nuova uscita tutta marina, che con il mio blog finisce per essere anche in tinta tra l’altro. Per la lettura debbo ringraziare la casa editrice Mondadori, e Martina per aver organizzato l’evento in questione. Ecco che ve ne parlo subito:
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Titolo: Voce del mare
Autore: Natasha Bowan
Data di uscita: 24 maggio 2022
Pagine: 252
Link d’acquisto: https://amzn.to/3t5CE06
Trama: Un tempo, quando era ancora umana, Simi pregava gli dèi. Ora che è una sirena, una Mami Wata, è al loro servizio, anche se non riesce a rinunciare ai ricordi della sua vita precedente. Il suo compito, come quello delle sue sei sorelle, è di cercare e raccogliere le anime degli uomini e delle donne gettati in mare dalle imbarcazioni cariche di schiavi dirette al Nuovo Mondo; e, dopo averle onorate, fare in modo che possano tornare, benedette, alla loro terra d’origine. Ma un giorno, quando da una di quelle navi viene buttato in acqua un ragazzo ancora in vita, avviene l’impensabile. Simi decide di portarlo in salvo, contravvenendo così a una delle più antiche e inviolabili disposizioni divine. Per fare ammenda, sarà costretta a recarsi al cospetto di Olodumare, il Creatore Supremo, ma per poterlo incontrare, dovrà prima affrontare un viaggio pieno di ostacoli, nel corso del quale incontrerà terre ricche di insidie e creature leggendarie e si ritroverà ancora una volta a sfidare gli dèi, mettendo a rischio non solo il destino di tutte le Mami Wata ma anche quello del mondo così come lo ha conosciuto fino ad allora.

RECENSIONE

Book Review: Skin of the Sea, by Natasha Bowen • Glam Adelaide

La storia ha inizio in fondo al mare. Simidele è una Mami Wata, una sirena dalla pelle color ebano e dalla capigliatura riccia, scura. Le Mami Wata hanno un compito importante nel loro habitat: accogliere i morti nel mare ed accompagnare il loro spirito affinché faccia un viaggio piacevole. Simidele è divenuta una di esse da poco ed ha ancora dei ricordi della sua precedente vita da umana e, nonostante sia così devota a Yemoja, vorrebbe tanto avere l’opportunità di tornare indietro; infatti sono dei vecchi ricordi a perseguitarla. In un attacco ad una nave cade in mare un giovane schiavo, ma questo è ancora vivo e non morto come tutti gli spiriti che Simidele deve accogliere. Nel suo salvare questo giovane ragazzo, Simidele mette nei guai se stessa, Yemoja e tutte le Mami Wata. E’ per questo che dovrà recarsi a Oludumare per cercare di risolvere la situazione.

Riuscirà nell’intento? Cosa scoprirà sul ragazzo che ha salvato? Riuscirà a compiere il suo destino e rendersi finalmente conto di quanto è importante il suo compito di Mami Wata? Cosa succederà lungo il suo viaggio, pericoloso e impervio?

Sento la corrente che mi trascina e, per un istante, sono tentata di lasciare che mi poti via con sé, ma poi mi ricordo della nave. Lo scricchiolio del vascello riecheggia nelle profondità, poi l’acqua si infrange e sibila sotto il peso di un corpo che affonda. Una donna, la pelle di un bruno scuro nell’acqua. Non appena le afferro la man, mi sale la rabbia al pensiero di un’altra morte celata dal mare. La tengo sempre più stretta; il suo corpo urta contro il mio i nostri capelli s’intrecciano. “Che tu possa essere in pace, sorella”. Lascio le dita della donna e mi volto, senza guardare il suo corpo che affonda negli abissi. Una figlia, una moglie, una madre. Le mie lacrime si mescolano al sale dell’oceano.

La trama è ben costruita, ben scritta anche se abbastanza lunghina in realtà per la storia in sé. Mi sarei pronunciata il minimo, almeno per quanto riguarda la storia generalmente e avrei stretto sulla parte finale della trama in cui ci si dilunga in cose abbastanza inutili e che possono benissimo essere poi trovate una volta che si va a leggere il volume.

La copertina è stata mantenuta così come l’originale e trovo che sia la struttura della copertina che l’insieme del volume, della composizione grafica del volume sia molto molto carina. In primo piano possiamo vedere Simidele, la bellissima Mami Wata in forma di sirena che ci osserva profondamente. Al collo si intravede la sua collana, che le rende riconoscibile e tale; il colore generale utilizzato rende davvero molto bene e nel complesso la trovo molto molto bella. Il titolo dalla sua fa la sua parte, anche se non è stato letteralmente tradotto dall’originale ”Skin of the sea” che letteralmente sta per Pelle del mare. Ovviamente potete comprendere bene che il significato letterale non avrebbe avuto alcun senso e per questo sia stato trovato un escamotage piuttosto decente, sia ne significato generale che nel contesto vero e proprio.

L’ambientazione è l’Oceano e le terre africane e per l’epoca ci troviamo a metà del 1400, la storia tratta principalmente le tratte degli schiavi ed è questo che hanno a cuore le Mami Wata, così come l’autrice stessa che le introduce in questo periodo anche per via della mitologia africana che viene inserita all’interno del volume.

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«Dimmi, Simidele. Ti fidi di me e credi nella missione che ti ho affidato?» Yemoja mi fissa, i riccioli scuri che ondeggiano nella brezza. Annuisco. La mia fede nell’orisha non conosce limiti, ma è sempre più facile abbandonarsi alla sua guida nelle acque aperte, quando i miei ricordi si dissolvono, trascinati via dalle maree.

I personaggi all’interno del volume non ce ne sono poi molti, anzi. Ci si concentra quasi esclusivamente su Simi, la protagonista e voce narrante del volume, e di Kola, il ragazzo che lei ha salvato e che andrà in viaggio con lei verso Oludumare. Fin dal primo momento nessuno dei due sa come comportarsi con l’altro non avendo uno mai visto una Mami Wata e l’altra non sapendo come comportarsi con gli esseri umani dopo essere stata tale e dopo aver ricevuto questo compito, che le consente di avvicinarsi a loro solo da morti. E’ un crescendo che mano a mano si sviluppa all’interno della storia e che ci consente di conoscere entrambi i personaggi, così come tutti coloro che girano attorno.

Simi è divenuta da poco una Mami Wata ed ha continue visioni sulla sua vita passata: ricordi di sua madre, della sensazione di vivere sulla terraferma e quant’altro. Sogna tutt’ora di poter tornare ad essere umana, cosa che non le capiterà mai più. Le è proibito parlare con gli umani, innamorarsi di loro o salvarli ma quest’ultimo non è riuscito a comprenderlo del tutto visto che quando Kola finisce in mare, vivo, tenta di salvarlo. E’ una ragazza/sirena davvero speciale, determinata sui suoi obiettivi ma comunque fragile. E’ un personaggio che nella sua composizione generale ci consente di sentirla davvero molto vicina a livello emotivo e l’ho apprezzata molto per questo, per la sua caparbietà e per il suo senso di responsabilità nonostante cerchi comunque un passato che non potrà più avere.

Kola è un ragazzo misterioso, come capita a quasi a tutti i volumi di questo tipo. Fin dal primo momento risulta essere un tipo chiuso ma curioso e ligio al dovere verso la sua famiglia. Infatti ha un legame davvero profondo con i suoi fratelli e sente di doverli aiutare e di dover tornare al suo villaggio natio, nonostante sia più volte che rischia la morte e nonostante inizialmente non sembri molto riconoscente a Simi, più che altro pretende di dover tornare a casa. Questo sicuramente spiazza un pochino ma è il suo egoismo, in parte, a renderlo tale poi ai fini della storia.

«Simidele. Ascoltami. So che sistemerai le cose. Ciò che è fatto è fatto. Non possiamo cambiare il passato, solo imparare da esso. Quello che succederà dopo dipende solo da te».

The Little mermaid is Mami Wata

Il perno centrale della storia è tutto incentrato sull’errore di calcoli, se così vogliamo chiamarlo, di Simidele. Avendo salvato Kola mette a repentaglio ogni cosa, sia il suo essere Mami Wata, sia il viaggio che questa cosa la porta a compiere. E’ una storia che si incentra su un viaggio in mare alla ricerca della redenzione, del perdono e di tutto ciò che questo comporterà. Una storia di cultura africana e di miti che non conosciamo quasi per niente. Una storia che nonostante sia un retelling de La Sirenetta di Andersen, riporta tanti nuovi riferimenti che fanno riflettere il lettore, pagina dopo pagina.
Lo stile utilizzato è semplice e di piacevole e scorrevole lettura, vista in prima persona dal punto di vista di Simidele. La lettura del volume, nonostante non sia già molto grande di suo, si riduce drasticamente vista la fluidità con cui il tutto si muove e si vorrebbe che la storia non finisse con così tanta facilità.

L’epicentro del volume che è quello che poi mantiene tutto e crea curiosità e stimoli all’interno della lettura sono il world Building che è davvero ben strutturato e interessante, così come la mitologia africana, la schiavitù e il fatto che finalmente ci sia anche una sirenetta nera. E l’inclusione in questo volume è davvero grandiosa così come è fantastico la mitologia Yoruba e il contesto africano che apre le porte a qualcosa che non conoscevamo e che rende interessante la lettura fin dal principio. Si fa davvero fatica a lasciar andare il libro e lo trovo unico nel suo genere, non tanto per la sirenetta e il discorso del retelling che ovviamente è abbastanza ripetitivo a lungo andare, ma il fatto che sia tutto così originale, nuovo, fresco e introduca tematiche importanti e sono anche ben sviluppate.

Il finale si mantiene quasi aperto così da consentire un seguito che inizialmente non doveva esserci e che, invece, è stato poi realizzato e di cui potremo leggere se verrà portato in Italia anche quello. E’ una storia che ci fa sognare e che ho apprezzato molto se non fosse per l’innamoramento dei due, cosa che avrei preferito si mantenesse differentemente. Ma conoscendo il classico, si sa dove sarebbe andato a parare, quindi la meraviglia non è stata neanche troppa in realtà, ed è proprio per questo che magari cambiare le carte in tavola e mantenere un’amicizia piuttosto che un amore avrebbe reso ancor più sorpresa al tutto.

Tieni bene a mente l’obiettivo di questo viaggio e nonlasciarti… travolgere dai sentimenti. Per nessun essere umano.
(…)
Appartieni al mare ora. E’ proibito.

Il libro è una piccola perla sia per chi ha amato il grande classico de La Sirenetta di Andersen ma anche per chi si ritrova nel culto e nel mito africano, nella mitologia yoruba, sia per tutti quelli che vogliono scoprire delle credenze che non conoscevano e vogliano approfondire qualcosa che non si conosceva così apertamente. Consiglio senza alcuna esitazione la lettura del volume, così immersiva e delicata, tale da rendere questo viaggio unico nel suo genere.

Natasha Bowan ci regala un volume che, seppur tratti un retelling di una storia conosciuta e famosissima, finisce per essere sensazionale e originale in tutte le sue forme. Una vera storia immersiva nel cuore dell’oceano che ci consentirà di conoscere il mare, gli uomini e i miti africani nella loro bellezza, regalandoci una storia di una ragazza che sogna di riscattarsi e di poter vivere in un mondo decisamente migliore.

Il mio voto per questo libro è di: 4 balene e mezzo.

quattro e mezzo

Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

Seguite le altre recensioni, spero possiate apprezzare:

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A presto,

Sara ©