REVIEW PARTY: Recensione in anteprima #653 – THE FIRST GIRL CHILD DI AMY HARMON.

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Per la lettura di questo volume sono a dover ringraziare la Queen Edizioni che mi ha regalato davvero una grande opportunità. Avevo adocchiato fin da quando era uscito in lingua originale questo volume e lo avevo già ricevuto su Netgalley ma non ho mai avuto modo di soffermarmici sopra. Ora che ho visto la versione italiana mi sono detta, forse è il momento di recuperare questa splendida lettura che poi è stata. Ve ne parlo subito:

51l8tfdzdml._sx331_bo1204203200_Titolo: The first girl child
Serie: The Chronicles Of Saylok #1
Autore: Amy Harmon
Categorie: Fantasy
Pagine: 365
Data di pubblicazione: 26/06/2023

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Trama: Bayr di Saylok è perseguitato da una maledizione scagliata dalla madre morente. Disdegnata, abbandonata e mai amata, la donna maledisse la sua terra con queste parole: da oggi in poi, Saylok non avrà più figlie. Cresciuto tra i Guardiani sulla Collina del Tempio, Bayr possiede una forza sovrumana. Ma è anche provvisto di un cuore che batte per un solo scopo: proteggere Alba, la prima bambina femmina nata dopo quasi due decadi, salvezza di un paese in pericolo. Adesso il destino di Saylok è nelle mani di Alba e Bayr, il cui legame diventa più profondo man mano che il caos si avvicina. Con il compito di combattere i nemici del loro popolo, sia dentro che fuori la loro terra, l’animo di Bayr è alimentato ulteriormente dall’amore di una ragazza che ha sfidato il flagello di Saylok. Quello che Bayr e Alba non sanno è che entrambi costituiscono una minaccia per il re, un uomo avido che ha costruito il suo regno su bugie, omicidi e tradimenti. C’è solo un modo per difendere la loro terra dalla corruzione che ha preso il sopravvento. Spezzando la maledizione, potrebbero sconfiggere il re… ma potrebbero anche distruggere sé stessi.

RECENSIONE

La storia ha inizio con due fratelli in attesa del ritorno del proprio padre. Desdemona e Dagmar sono molto legati ma terribilmente diversi: lui diventerà Guardiano sulla Collina del Tempio mentre lei una donna combattente, forte e coraggiosa. Due caratteri che i portano ad una scoperta sotto la collina che li terrà uniti fin nel momento in cui – dopo che le loro strade sono state divise per via dei loro sogni – si ritrova. Desdemona morente lascia suo figlio Bayr alle cure di Dagmar e lancia una maledizione su tutto il paese: non nascerà più alcuna figlia femmina e così accade. Nel corso della sua crescita tutti si rendono conto delle straordinarie capacità di forza che ha il piccolo Bayr, il Ragazzo del tempio, ma al tempo stesso c’è preoccupazione che non nasca alcuna bambina. Dopo tanti anni il futuro re da alla luce una bambina, Alba, di cui Bayr ne subirà la protezione immediata. Quello che loro non sanno è che sono legati e il Re sta tentando di distruggere le sue stesse terre.

Cosa succederà ai due ragazzini? Come riusciranno a rimanere uniti per salvaguardare il loro regno? E’ stata realmente spezzata la maledizione lanciata da Desdemona in punto di morte? Riusciranno i due a cambiare le cose veramente? Cosa succederà a tutta Saylok?

La sua voce era un mero sussurro, ma continuava a parlare e a incidere con il coltello delle linee nel terreno zuppo. «Siamo abusate , usate , veniamo barattate di continuo e abbandonate. Ma mai amate. E così sia. A partire da questo giorno, Saylok non avrà più figlie che voi uomini potrete amare.»

La trama è coinvolgente e ben disposta, sono davvero entusiasta di come sia il risultato di questo volume. Magari su qualche punto mi sarei mantenuta più vaga ed avrei lasciato maggiore suspance ma se non nelle ultime righe che ci dicono un po’ di più sul proseguimento della storia, non ci sono spoiler o evidenti cose che ci lasciano già con tutto ciò che accade all’interno del volume stesso, insomma. Trovo che sia una bella trama, coinvolgente soprattutto.

The First Girl Child : Harmon, Amy: Amazon.it: LibriLa copertina, rispetto alla versione originale è l’unica cosa che, oggettivamente, non si può guardare più di tanto. Mi sembra di star leggendo un libro sui cavalieri dello zodiaco o simili e non un Hystorical Fantasy come questo si presenta. La copertina utilizzata per la versione italiana da spiegazione alla funzione delle divinità del volume mentre quella originale finisce per coinvolgere visivamente rendendo anche di più la tipologia di storia che andremo a leggere, quindi trovo che sia qualcosa che funziona meglio a livello visivo sia di ciò che la storia tratta, come vi ho detto poco fa. Il titolo è stato mantenuto come l’originale non subendo quindi cambiamenti. Trovo che altrimenti nella versione italiana si sarebbe creato un titolo illeggibile o brutto foneticamente. Quindi trovo che la scelta di mantenere la versione originale sia stata saggia e ben mantenuta. Anche perché è proprio su questa Prima figlia femmina che si mantiene tutto il volume e che cambia le sorti di tutti quelli che li circondano.

L’ambientazione è Fantasy ovviamente: ci troviamo a Saylok un regno in cui ci si basa su divinità. C’è il Dio e padre Saylok, figlio di Odino e padre della loro terra che stava al centro di una stella a sei punte e i suoi figli animali equidistanti ognuno dietro le estremità che è quello su cui si regge tutta la filosofia della storia e sono i padri di tutto e poi ci sono i riferimenti ai vari altri dei che sono quelli sui quali sono fondati anche i Regni e i Re che a giro si intercambiano da clan a clan seguendo una scia precisa. I dei sono Adyar l’aquila, Berne l’orso, Dolphys il lupo, Ebba il cinghiale, Joran il cavallo, e Leok il leone. Infatti la copertina si rifà a questo anche se preferisco ad ogni modo la versione originale. L’epoca non risulta propriamente specificata seppur ci siano dei riferimenti alla cultura norrena e medioevale.

«Q-quando sarò g-grande n-non avrò p-paura», mormorò Bayr pieno di speranza. «Ne avrai ancora. Ma dovrai fare ciò che è giusto, quello che va fatto, nonostante il timore.» «Tu hai p-paura?» «Sì. Ogni giorno», rispose Dagmar, e rise quando il bambino si accigliò incredulo; ma il suo riso svanì presto in un ricordo. «Quando tua madre ti portò da me, Bayr, e mi chiese di prenderti, di crescerti, ero terrorizzato. Non volevo essere padre. Non avevo idea di come ci si prendesse cura di un bambino. Ma l’ho fatto lo stesso, perché tu avevi bisogno di me, perché era la cosa giusta da fare. E tu sei stato la mia gioia più grande.» Le lacrime gli si raccolsero in gola, e per qualche secondo non riuscì a continuare. Il labbro di Bayr tremò; mise da parte il sottile lenzuolo, scivolò sulle gambe dello zio e lo strinse forte, appoggiando la testa nell’incavo del suo collo. «Quando sei nato», sussurrò Dagmar, combattendo la commozione, «tua madre mi ha detto che saresti stato incredibilmente forte. Ti ha anche dato un nome, e ha detto che saresti stato la salvezza di Saylok.»

downloadI personaggi di questa storia sono molti ma ben equilibrati. In primo piano avremo modo di conoscere Bayr e Dagmar anche se incontreremo anche la madre del ragazzo  del Tempio, Desdemona. Conosceremo più avanti Alba, la prima ragazzina femmina che nascerà dopo anni di assenza di nascite femminili e che porterà speranza nel regno, Banruud il Re del clan di Berne che è il padre della ragazzina e dello stesso Bayr, conosceremo la Fantasma, la donna diafana che sembra spaventare il regno, Ivo del Tempio e tutti i personaggi secondari che circonderanno i protagonisti di questa storia.

Il protagonista principale sarà comunque Bayr, il ragazzo del Tempio, forte e determinato seppur non parli molto vista la sua balbuzie. Tanto forte nella struttura fisica fin da bambino cosa che lo porta ad affrontare orsi ed animali pericolosi e molto più grandi di lui, così come a sollevare pesi immensi senza troppa fatica ma meno forte nel linguaggio che lo rende molto più comune di quanto non sembri. Vicino a lui a guidarlo ci sarà suo Zio Dagmar, uomo del tempio, che si immola per sua sorella e aiutarlo a crescere tant’è che il piccolo lo reputa suo padre in tutto e per tutto. Bayr dal momento esatto in cui vede Alba, sa che dovrà proteggerla e si fa carico dell’onere divenendo così suo stretto protettore.

Alba dal canto suo è una bambina dolce e delicata. Non possiede alcun talento particolare ma si sente particolarmente legata a Bayr vista sia la protezione sia il fatto che si passino pochi anni e che siano cresciuti assieme mano a mano. E’ un personaggio buono che verrà reso forte dalla vita e dalle cose che vedrà accadere all’interno delle sue stesse stanze, in special modo da suo padre, uomo avido e crudele.

«Ti prego, guardami, Dagmar.» Lui serrò la mascella e chiuse gli occhi, sfuggente. «Tu mi fai venire voglia di essere vista», ammise, e lui le lanciò uno sguardo bruciante, indagatore. «Io ti ho sempre vista, Fantasma.» Per un attimo tra loro ci fu solo silenzio, un silenzio pesante e pieno di domande che lasciava presagire qualcosa di grosso. «Sì. È vero. E io… ti ho amato per questo. Nessuno mi ha raccomandato di non farlo.» «Sono un guardiano di Saylok. Non posso amarti – non lo farò.»

Il perno centrale di questa storia è quello di riportare la pace a Saylok visto che il Re Banruud sta creando una vera e propria scia di male e dolore attorno a sé a partire da Alba che non è propriamente quello che lui proclama a tutte le persone che lo circondano. Una storia che parla di un regno da salvare e di due ragazzi, prima bambini, uniti dalla crescita e dalla stessa sorte che si spera li porti alla salvezza anche per le persone attorno a loro.

Lo stile utilizzato è davvero coinvolgente. L’autrice ci espone la storia in terza persona mantenendo comunque il focus centrale su Bayr, il Ragazzo del Tempio, e la giovane e piccola Principessa Alba prima figlia femmina dopo anni di mancate nascite femminili. Lo stile contraddistingue l’autrice come poche e debbo leggere molto più i suoi libri visto il suo affascinante modo di seduzione del lettore trascinandolo nel mondo e nelle vicende in maniera del tutto coinvolgente. Infatti questo libro mi ha ricordato il suo precedente che ho letto, Hai cambiato la mia vita, e mi sono ripromessa dopo questo di leggere gli altri suoi volumi tradotti in Italia, in attesa dell’arrivo del secondo volume di questa serie. 

Il world-building è una delle cose che più mi ha catturato della stessa struttura narrativa del volume. L’autrice ha costruito un mondo basato sulla mitologia norrena, infatti si cita Thor, Odino e quant’altro creando comunque un meccanismo di Rune e di selezione del Re davvero unica nel suo genere. Infatti sono rimasta colpita di come tutto girasse e funzionasse in maniera semplice ed efficace senza alcuna ripercussione fra uno e l’altro regno. E’ una struttura ben definita anche all’interno del mondo stesso che crea un vertice dei Guardiani del Tempio e i Re di vari regni che devono comunque passare per la benedizione e simili dal Tempio. Un sistema classico sotto certi aspetti e innovativo per altri.

Se cercate un volume romance questo non è di certo quello che fa per voi. E’ un volume che si concentra molto sul setting della storia quindi prende piede dopo la metà del volume e si riesce a capire veramente dove va a parare. Nonostante questo trovo che il coinvolgimento e la struttura del volume della storia  sia davvero determinante per comprendere a pieno tutto ciò che anima la storia, tutto ciò che lega i personaggi e quanto ci sia dietro ad ognuno. Trovo che questo sia davvero un bel volume perché non c’è la sola azione che vedremo agli albori e poi alla fine e che per alcuni potrebbe risultare poco coinvolgente e piatto… In questo caso, trovo che sia uno di quei volumi che si riesce a godere dell’azione e di tutto ciò che accade leggendo i dettagli di ciò che muove politicamente anche tutto il sistema. E non è una cosa semplice muovere tutte queste situazioni allacciandole alla perfezione. Devo dire che l’autrice ha saputo muoversi egregiamente in questo settaggio e che la storia riesce a coinvolgere il lettore nonostante non sia particolarmente movimentato. Quindi se vi aspettate questo, sappiate fin da questo momento che non è così, anzi. Ma non vi annoierete se prenderete il libro con lo spirito giusto che lo contraddistingue.

«Di’ il mio nome», continuò lei. «Alba.» Lo disse lentamente per non balbettare. «Promettimi a parole che ci vedremo di nuovo.» Voleva assicurarsi che le stesse dicendo la verità. «C-ci v-vedremo di n-nuovo.» Alba emise un profondo sospiro, ma Bayr comprese che gli credeva. Lo aveva guardato negli occhi per troppo tempo, da tutta una vita. E ormai capiva sempre quando mentiva.

Il libro è un fantasy storico che coinvolge e ci trasporta lungo la scia degli anni di Bayr senza neanche accorgersene, trascinandoci in una storia di politica, forza e speranza per un cambiamento del Regno di Saylok in cui i protagonisti stanno vivendo. Aspetto con ansia l’arrivo del secondo volume e consiglio assolutamente la lettura del volume se amate i fantasy storici, se amate la mitologia norrena e se volete leggere un volume diverso dal solito.

Amy Harmon riesce a trascinarci in un misto di sentimenti, potere e divinità in cui la nascita di una femmina dopo anni potrebbe cambiare il destino di tutto assieme al ragazzo , unico erede di una stirpe rovinata dall’avidità e dal potere. L’autrice ci regala un primo volume coinvolgente e ricco di emozioni dal quale vi verrà difficile staccare gli occhi.

Il mio voto per questo libro è di: 5 balene.

Senza titolo-1

Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

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Cosa ne pensate? Io spero che deciderete di leggere questo volume visto che di certo ne vale la pena. E’ stata un lettura che rifarei, adoro lo stile di questa scrittrice che coinvolge molto. Vi aspetto come sempre qui!

A presto,

Sara ©

REVIEW PARTY: Recensione in anteprima #636 – POSTER GIRL DI VERONICA ROTH.

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Per questa lettura debbo ringraziare sia Miriam di Me and Books per avermi permesso la lettura che, ovviamente, la Mondadori per la lettura in anteprima che spero possa interessarvi. Una nuova lettura distopica dalla scrittrice di Divergent, famosa serie che ho amato. Come potevo non leggere anche questa lettura? Ve ne parlo subito:

downloadTitolo: Poster Girl
Autore: Veronica Roth
Data di uscita: 4 aprile 2023
Pagine: 252
Link d’acquisto: https://amzn.to/3GOKwu1
Trama: Sonya Kantor conosce molto bene questo motto, visto che ha ispirato, meglio condizionato, gran parte della sua vita. In realtà queste parole hanno condizionato la vita di tutti gli abitanti della megalopoli di Seattle-Portland-Vancouver. Per anni, infatti, hanno dovuto adattarsi a un codice morale molto rigido e a una costante sorveglianza da parte della Delegazione, resa possibile da una sofisticata tecnologia. Poi la rivolta ha cambiato tutto. La Delegazione è stata rovesciata e sostituita da un nuovo governo. Tutti coloro che avevano avuto un ruolo nel regime precedente sono stati rinchiusi insieme alle proprie famiglie nell’Apertura, una vera e propria prigione alla periferia della città. Gli altri, finalmente liberi, hanno potuto proseguire con le loro esistenze. Sonya, figlia di uno dei membri di spicco della Delegazione e diventata famosa per essere stata, da adolescente, il volto dei manifesti propagandistici affissi per tutta la città, è imprigionata da anni nell’Apertura. Un giorno, un vecchio nemico si presenta da lei con una proposta: se troverà Grace Ward, sottratta alla famiglia dalla Delegazione quando era ancora una bambina, sarà libera. Per portare a termine la missione Sonya sarà obbligata a muoversi in un mondo che non riconosce, di cui ignora i meccanismi, estraneo (ed estremamente corrotto). E, soprattutto, a scavare a fondo nel passato, compreso quello della propria famiglia, anche più di quanto vorrebbe, portando alla luce verità dolorose e difficili da accettare. A più di dieci anni dal suo esordio con Divergent, Veronica Roth torna alla distopia con un mystery che esplora il ruolo sempre più pervasivo della tecnologia nella nostra società.

RECENSIONE

homem andando de bicicletaLa storia ha inizio all’interno di una sezione chiamata Apertura. Dopo lo scioglimento e la dismissione del vecchio Governo chiamata Delegazione, che si trovava nella megalopoli di Seattle-Portland-Vancouver dove tutti vivevano con un codice morale molto rigido e a una costante sorveglianza da parte della stessa, Sonya che è stata l’unica superstite della sua famiglia è stata inserita in questa zona. L’Apertura, infatti è una prigione sotto la veste di piccola città, in cui sono racchiusi tutti coloro che avevano avuto un ruolo all’interno della delegazione. Lei essendo figlia di un membro della Delegazione oltre che, come la chiamano tutti “Ragazza-Poster” (colei che aveva il volto sugli slogan propagandistici) è anni che risiede al suo interno. Rimasta la più giovane tra tutti coloro che sono all’interno dell’Apertura, il Triumvirato le consente di ottenere una opportunità: se troverà Grace Ward, sottratta alla famiglia dalla Delegazione quando era ancora una bambina, sarà libera. Sonya Kantor sarà quindi costretta a muoversi in qualcosa che non ha chiesto, in un mondo che ora non conosce e che è molto peggio di quello che sembra.

Riuscirà a trovare ciò che le hanno chiesto e tornare finalmente libera? Cosa cambierà ora per lei? Riuscirà a trovare la pace agognata e a rendere giustizia alla sua famiglia? Chi si nasconde dietro il nuovo Governo e cosa vogliono davvero da lei?

Ha guardato tre amiche oltrepassare quel cancello: Ashley, Shona e  Nicole. Ashley e Shona avevano entrambe quattordici anni quando, dieci anni fa, sono state chiuse nell’Apertura, che era appena stata creata, subito dopo l’insurrezione. Erano di Portland, per cui non le conosceva prima, e non ha stretto amicizia con loro finché non sono diventate abbastanza grandi da lasciare gli appartamenti dei genitori e trasferirsi nel Palazzo 2. Non sa come sono stati i loro primi anni da prigioniere; non gliel’ha mai chiesto. Si deve stare attenti alle domande che si pongono in questo posto. Hanno tutti un passato disseminato di tragedie. Ora Sonya può aggiungerne un’altra al suo elenco: è la persona più giovane rimasta nell’Apertura.

Per quanto riguarda la trama è sicuramente veritiera e in linea con la storia trattata, niente da dire. E’ una trama ben composta che spiega l’Intrigo politico che nel volume ci verrà mostrato a pillole nel corso del volume in modo da fornirci un quadro completo strada facendo. La trovo ben strutturata e finisce per fornire un quadro centrato e dettagliato di ciò che andremo a leggere.

La copertina ammetto che non mi fa impazzire ma ho visto delle versioni simili, in originale che hanno anche delle colorazioni peggior, quindi debbo dire che – nonostante tutto – ce la siamo cavata abbastanza bene. Quella che vediamo in primo piano è Sonya e lo sappiamo visto che ci viene descritta così, con il capello corto e tutto il resto. Sul titolo non sono state fatte modifiche ma hanno ritenuto che tutto fosse rappresentativo ed esaustivo senza alcuna modifica. Anche perché chiamarlo Ragazza Poster si, ok che viene citato nel volume ma suonava forzato su una copertina. Non riesco a non pensare, però, che somigli molto all’autrice in qualche modo la rappresentazione di questa ragazza dal viso misterioso. Quindi bene così.

Per quanto riguarda l’ambientazione della storia ci troviamo tra dentro e fuori l’Apertura, all’interno di una megapoli che comprende Seattle-Portland-Vancouver e ciò che c’è all’esterno. Per quanto riguarda l’epoca, invece, ovviamente trattandosi di un distopico siamo in una situazione post apocalittica quindi sicuramente anni e anni lontani da noi ma non risulta comunque specificato all’interno del volume.

«Per molto tempo ho desiderato che fossi morto tu al posto suo.» Ridacchia. «Vi fantasticavo sopra ogni sera… Mi inventavo mondi in cui lui era vivo e tu no. In cui vivevamo insieme nell’Apertura, o lui in qualche modo era stato risparmiato ed era libero, sposato con un’altra donna, con due bambini, una casa…» Lei ricorda la luce dell’Impianto contro il soffitto crepato del suo primo appartamento nell’Apertura, una luce che non si spegneva mai, nonostante l’elettricità venisse staccata alle dieci di sera. Continua: «Ora, invece, spero che tu viva ancora a lungo. Spero che pensi a lui ogni minuto. Spero che ogni volta che inspiri tu senta il dolore della sua mancanza e ogni volta che espiri ti senta in colpa per averlo tradito».

una persona in piedi di fronte alle colonne in un edificioI personaggi di questa storia sono doversi e tutti doverosamente legati, per un modo o nell’altro alla nostra protagonista. E’ lei a condurre il filo del volume seppur attorno a lei girano importanti personalità: si veda Alexander che ha aiutato durante l’insurrezione della Delegazione ed è fratello di colui che era destinato a stare con Sonya, Aaron. C’è Emily Knox che è una personalità criminale ma allo stesso tempo arguta e interessante da conoscere e da tenere in considerazione per qualsiasi altra cosa. Altro personaggio di rilievo è quello che poi si rivela essere padre di Alexander e uno degli amici più stretti del padre di Sonya. In tutto questo, però, a tessere le fila di tutta la storia è Sonya Kantor.

Sonya Kantor è la secondogenita di una famiglia dell’Ex Delegazione. Suo padre era al vertice e sua sorella era sempre più brava un tutto o migliore di lei sotto diversi aspetti di cui persino Sonya se ne era convinta. In un mondo in cui lei era già l’eccezione come secondo figlio – visto che questi venivano riassegnati ad un’altra famiglia – finisce anche per essere conosciuta come la “Ragazza-Poster” per via del fatto che era messa sui poster di propaganda della Delegazione. E’ un personaggio sveglio, forte, intraprendente e che non ha mai dimenticato la sua famiglia e il dolore che l’attuale Governo le ha provocato. E’ una protagonista forte nonostante sia chiusa all’interno dell’Apertura e debba farsi strada tra le intemperie che la vita le pone davanti. Non si è mai impegnata troppo nelle cose, neanche nello studio eppure apprende in fretta e riesce a riparare e a fare cose che la aiuteranno molto lungo il percorso della sua sopravvivenza.

«Tu senti che queste persone hanno riavuto i loro figli e pensi: “Stanno bene ora, non è successo nulla”?» Si passa una mano tra i capelli con tanta violenza che ne strappa alcuni. «Ricevere indietro tuo figlio dopo che ti sei perso tutta la sua infanzia è meglio di niente, ma è anche peggio di niente. Ogni giorno ti ricorda ciò che non hai visto, il tempo che non hai avuto. Per cui no, non ho intenzione di imporre un altro trauma a quei genitori permettendo al dannato volto della Delegazione di interrogarli.» «Non chiamarmi così.»

Il perno centrale di questa storia si aggira attorno al ritrovamento di Grace Ward ma sotto il tutto nasconde un animo ancor più nero, politicamente scorretto e corrotto che nessuno osa immaginare. Nonostante si pensa che essere liberi dalla Delegazione sia stata una miglioria per la popolazione locale, tutto sfocia in verità nascoste e cose non celate che si nascondono nel retroscena di una città che tenta di sopravvivere ad un colpo dopo l’altro. Una trama che non è solo quella che si vede ma di cui sotto, si nota molto di più.

Lo stile utilizzato dall’autrice è in terza persona ma segue una focalizzazione su Sonya principalmente, non gettandosi in altri ambiti o sotto altre lenti. Vedremo tutto ciò che vede lei e non ci sposteremo su altri personaggi se non interagiranno strettamente con lei. E’ una storia di lettura piacevole, leggera e assolutamente scorrevole nonostante sia una storia quasi principalmente incentrata sull’aspetto politico e sociale del contesto in cui Sonya vive.

Onestamente non sapevo cosa aspettarmi quando ho iniziato a leggere questo volume, anzi, credevo facesse parte di una serie, come per i precedenti libri dell’autrice. Invece ho scoperto che si tratta di un volume autoconclusivo che inizia e finisce con questo e che l’autrice potrebbe riprendere in futuro (spero magari) per altri personaggi – che sia in passato che in futuro – con un’altra storia sotto un altro punto di vista.

E’ stata una storia del tutto inaspettata che si basa sulla distopia del world building costruito che – come sempre – Veronica Roth riesce a fare in maniera del tutto impeccabile che dal punto di vista della vena mistery completamente nuova all’autrice diciamo. A primo impatto, infatti, il mondo che è stato costruito ci viene fornito in informazioni diluite in pillole sparse qua e là che finiscono per comporre uno schema più grande e articolato costruendo qualcosa che finisce per coinvolgere in primo piano il lettore mettendolo nelle condizioni di scegliere e di valutare tutto ciò che accade, che è accaduto e che accadrà nel mondo attuale e per le quali le scelte di Sonya possono influenzarne l’andamento. Inevitabilmente ci si sentirà molto vicini a Sonya comprendendo le sue decisioni e il suo modo di porsi oltre al fatto che ho adorato le risposte intelligenti e argute che lei stessa pone quando cercano di metterla sotto scacco. Molto spesso è lei, invece, a ribaltare la situazione ponendo la domanda giusta.

L’unica cosa che di tutto mi ha disturbato è che ha finito per somigliare nella struttura del mondo, molto simile a Divergent. Chiusi in una sorta di piccola cittadina all’interno di qualcosa di più grande un po’ come Chicago. Che poi lo scopo fosse diverso si può apprezzare o meno ma avrei preferito scoprire e vedere qualcosa di completamente nuovo o diverso dal solito. Infatti Carve The Mark ha esplorato lo spazio ed è stata una vera e propria rivincita e novità per l’autrice stessa oltre che per il lettore.

Ho apprezzato l’impegno per quanto riguarda il mistery perché ha permesso all’autrice di esplorare qualcosa di nuovo anche per lei e vedere se al pubblico poteva interessare e/o funzionare una cosa simile. Come vi dicevo anche prima, non avevo un’idea precisa di dove volesse andare a parare il libro visto che ho deciso di leggerlo più per il nome dell’autrice che per tutto il resto. Infatti non avevo letto la trama prima di averlo cominciato a leggere. Devo dire che, partendo dal presupposto che la storia è stata iniziata così a scatola chiusa mi ha sorpreso l’unione del mistero della scomparsa di Grace unito alla vena distopica che contraddistingue l’autrice. Non è un libro articolato, prolisso o particolare anzi si mantiene su un range di lettura young adult ma può essere apprezzato anche da lettori più grandi prendendo il volume non in maniera esigente ma un’evasione di lettura esattamente per come è stata un’evasione per Sonya uscire dall’Apertura e indagare su ciò che succede all’esterno.

Scopri chi sei quando nessuno ti guarda.

Il libro è un distopico mistery stavolta autoconclusivo che potete leggere senza dover attendere il seguito. Una storia che funziona e che si concentra sul lato mistery non solo sul lato distopico e politico che si aggira all’interno della stretta cittadina. Un volume che non mi è dispiaciuto leggere visto il fatto che è rimasto scorrevole e di piacevole lettura. Se cercate una storia leggera ma al tempo stesso di fantascienza, distopia unito a un po’ di mistero, questo è il volume che fa per voi, nulla di troppo artificioso all’orizzonte!

Veronica Roth  torna e ci porta in una storia completamente nuova facendoci sentire di nuovo a Chicago di Divergent in qualche modo. Mi sono sentita trascinata da un’ondata piacevole mista tra passato e qualcosa che sa di futuro. Ero davvero entusiasta di leggere il suo nuovo volume non appena ho scoperto che si trattava di questa autrice. Un volume autoconclusivo che non vi deluderà se non siete troppo pretenziosi!

Il mio voto per questo libro è di: 4 balene.

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Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

Seguite le altre recensioni inerenti all’evento medesimo! I nomi dei loro blog li trovate nel banner qui sotto:

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Cosa ne pensate? Potrebbe essere un libro che fa per voi e che possa piacervi? Io come sempre vi aspetto qui!

A presto,

Sara ©

REVIEW PARTY: RECENSIONE in anteprima #627 – PROJECT HAIL MARY DI ANDY WEIR.

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Eccoci di nuovo qui su questi schermi per una nuova recensione per voi. Sono sicura che questa possa fare al caso vostro, visto che è stata in fin dei conti una lettura interessante e illuminante oltre che piacevole. Siete pronti a navigare nello spazio? Per questo viaggio debbo ringraziare molto la Mondadori per avermi permesso la lettura e Miriam di Me and Books per aver organizzato l’evento. Ve ne parlo subito:

9788804737070_0_424_0_75Autore: Andy Weir
Titolo: Project Hail Mary
Genere: Fantascienza e Fantasy
ISBN: 9788804737070
Prezzo: 480
Prezzo: € 24,00
In vendita dal
7 febbraio 2023
Link d’acquisto:  https://amzn.to/3Y3v0jG
Trama: Quando Ryland Grace si risveglia, non ha assolutamente idea di dove si trovi né di chi sia. Vede solo che il suo corpo è collegato a decine di tubi, che gli oggetti intorno a lui cadono troppo velocemente e che i suoi due compagni di viaggio giacciono inermi nello spazio angusto che condividono. Poi, lentamente, la memoria riaffiora: Grace si trova a migliaia di chilometri dalla Terra, su una minuscola navicella spaziale lanciata a tutta velocità nelle profondità insondate dello spazio, unico sopravvissuto di una missione disperata per salvare il pianeta. Se fallisce, l’umanità è destinata a sparire a causa di misteriosi organismi che si nutrono dell’energia solare e che stanno rapidamente portando la Terra verso una nuova era glaciale. A bordo di Hail Mary, Grace è consapevole che ha pochissimo tempo a disposizione per neutralizzare il pericoloso nemico e che il destino della specie dipende unicamente da lui. O forse non è solo?

RECENSIONE

satellite volant dans l'espaceLa storia ha inizio con il risveglio di un uomo che non ricorda nulla. L’unica cosa che riesce a comprendere è che attaccato ad un macchinario, i suoi compagni sono morti e un macchinario continua a chiedergli quale sia il suo nome. Dovrebbe ricordarlo ma non è così. E’ in questo modo che ha inizio l’avventura di Ryland Grace, a bordo di un’astronave spaziale lontanissimo da casa, in missione di salvataggio della Terra. Lentamente, la memoria di Grace torna e si trova da solo, senza alcun modo di tornare indietro e con l’unica speranza di trovare una soluzione che aiuti se stesso e gli scienziati sulla Terra per salvare il pianeta.

Cosa succederà alla Terra se Grace dovesse fallire? Cosa prevedeva il Progetto Hail Mary e come può Ryland da solo sistemare tutto questo? Cosa ha per lui da offrire lo spazio e quali consapevolezze ne usciranno da questa missione, apparentemente senza ritorno?

Ecco perché mi sembra strano il modo in cui cadono gli oggetti; si muovono troppo in fretta. Ed ecco come mai sono così debole, nonostante i muscoli. Tutto pesa una volta e mezzo più di quanto dovrebbe. Il fatto è che nulla influenza la gravità, non si può aumentare o diminuire. L’accelerazione di gravità sulla Terra è pari a 9,8 metri al secondo quadrato. Punto. Eppure qui il valore è più alto, dunque c’è solo una possibile spiegazione.
Non sono sulla Terra.

La trama di questa storia è piuttosto semplice e lineare con ciò che il volume ci presenta. Grace è solo nello spazio, ci ricorda un po’ Mark Watney di The Martian – scritto dallo stesso autore – che si ritrova solo nello spazio. Vista sotto questo punto, la storia può sembrare similare ma c’è molta fantascienza ed è leggermente meno realistico di quanto invece poteva essere The Martian, mettiamola sotto questo punto di vista.

La copertina di questo volume segue la scia di quella originale – ce ne è più di una versione – ma trovo che quella scelta e utilizzata rispecchi molto il libro. Sullo sfondo vediamo ciò che può somigliare al sole o al nuovo sistema in cui Grace finisce ma di un colore caldo, che ricorda il calore e coloro che l’attirano rischiando di far perire il sole nel giro di diversi anni. Lo sfondo sembra essere l’unica cosa colorata e di rilievo se non Grace che viene messo in primo piano, con il cavo dell’astronave attaccato che vaga nello spazio. E’ così che si sente, in solitudine, ed è così che resterà (nonostante l’avventura che ne deriva e gli incredibili incontri o scoperte che affronterà) a cercare di salvaguardare il suo stesso pianeta da un grande e immenso problema che rischia di portare tutti alla morte. Il titolo non è stato variato, nemmeno nella traduzione del Progetto. E’ stato mantenuto come l’originale: Project Hail Mary ovvero la missione in cui è coinvolto l’astronauta e il nome dell’astronave. Niente di troppo particolare, ovviamente.

L’ambientazione del volume è lo spazio che – alternato ai ricordi di Grace – ci riporta sulla terra; l’epoca è moderna, ovvero il problema degli astrofagi sembra sussistere sulla Terra che conosciamo, con studi e ricerche scientifiche come le nostre. Non è specificato un vero e proprio periodo o anno.

Science lessons in 'Project Hail Mary' - The Boston GlobeLei mi mise davanti un foglio. «Questo è ciò che ci ha portato a ideare il Project Hail Mary.» «Glielo mostra?» domandò Voigt. «Adesso? Senza procurargli un’autorizzazione…» Stratt mi appoggiò la mano sulla spalla. «Professor Ryland Grace, con il presente atto la autorizzo ad accedere a ogni informazione riguardante il Project Hail Mary.» «Non era ciò che intendevo» sottolineò Voigt. «Ci sono protocolli e verifiche da…» «Non c’è tempo per queste cose, ecco perché mi avete scelta come capo delle operazioni, per procedere velocemente» lo interruppe Stratt.

I personaggi di questa storia non sono poi molti anche perché al centro di tutti abbiamo quasi esclusivamente Ryland Grace. Assieme e attraverso lui, ovvero dai suoi ricordi, risaliamo ad una serie di altri personaggi che saranno fondamentali per comprendere a fondo tutto il progetto, la motivazione che ha spinto Ryland a partire e a prendere parte del progetto e tutti coloro che si muovono con lui. Avremo modo di conoscere Stratt, che è colui che smuove le pedine del progetto e la macchina burocratica per fare in modo che sia tutto il più veloce possibile, ci sono due compagni di viaggio di Grace, gli alunni dell’insegnante che sono la motivazione per cui decide di salvare il pianeta e Rocky (su di lui non vi aggiungerò altro, lo scoprirete strada facendo!). Ora vi parlo un po’ del professore e astronauta che seguiremo lungo la sua avventura alla ricerca di una spiegazione decisa per ciò che sta accadendo allo spazio ma che finirà per dirci molto, molto di più:

Ryland Grace nasce come professore delle medie o almeno è lì che vene ritrovato. Prima faceva parte di una comunità scientifica ma dopo aver pubblicato un articolo ed essere stato blasonato da tutti ha deciso di ritirarsi e di insegnare ai ragazzi la scienza, la fisica e quant’altro. E’ un insegnante davvero particolare che lascia un’impronta importante ai propri ragazzi, invogliandoli e incuriosendoli (li ho quasi invidiati, lo avrei voluto io come professore!). E’ un personaggio molto deciso, pragmatico che lo porta a fare calcoli e a trovare in fretta soluzioni a problemi, forse un tantino troppo schematico a volte ma interessante nel suo approccio con il lettore che lo porta a farcelo sentire vicino.

Okay, se dovrò morire sarà per un motivo valido. Scoprirò cosa possiamo fare per fermare gli astrofagi, invierò il risultato delle mie ricerche alla Terra. E poi… morirò. Ci sono molti modi per suicidarsi senza provare dolore… dall’overdose ai farmaci che riducono l’ossigeno finché non ci si addormenta e si muore. Che pensiero allegro.

luce al neon rossa e verdeIl perno centrale di questa storia è la missione di salvataggio della Terra: scoprire cosa sono gli astrofagi e come poter fermare questo continuo procrearsi di un essere che rischia di mettere a repentaglio l’intero sistema solare che tutti conosciamo. La missione della Hail Mary e il progetto che porta con sé ci pone davanti a tutto la speranza di poter continuare a vivere sulla Terra in serenità. Ci sono tanti anni ancora ma se non si parte in anticipo non si riuscirà a salvare tutto.

Lo stile utilizzato dall’autore è scorrevole e fluido seppur sia particolarmente pregno di dettagli, formule, definizioni o argomenti scientifici che ignoro e di cui non posso controbattere sull’effettiva veridicità. Anche perché, è talmente scritto bene che a mio avviso sembrano veritiere e ben strutturate. Il volume è scritto in prima persona dal punto di vista del nostro protagonista e ci alterna dei momenti in cui sta svolgendo le sue azioni a bordo della sua astronave e dai ricordi che sono quelli che l’hanno portato lì dov’è in quel momento. Quindi il volume si alterna tra ora e prima e sono ben delineati i momenti in cui accorre il ricordo al momento in cui la cosa accade (che spesso non è così, ammettiamolo, però aiuta nella lettura e a comprendere al meglio tutto ciò che accade).

Personalmente ho trovato migliore la struttura narrativa che si aggira dietro ai ricordi di Ryland perché ci permette di conoscerlo a tutto tondo, in interazione con altre persone che ha conosciuto, rispetto al Ryland solitario che troviamo in nave. Eil ricordo che fa marciare tutto il resto della storia, a mio parere e ci consente di avere una visione più chiara di tutto ciò che ci aspetta.

Per quanto riguarda la struttura del volume si concentra e diventa particolarmente prolissa di dettagli fisici o scientifici anche grazie al fatto che Grace sta principalmente quasi tutto il tempo in solitaria – a parte nei ricordi – e questo finisce per farlo diventare una specie di Robinson di altri tempi, o addirittura spaziale se vogliamo. Grace, nonostante abbia solitudine tutto attorno a sé se ne preoccupa relativamente molto poco e gli accenni a riferimenti di cosa può derivarne o di come si sente, diventa quasi secondario. Infatti, nonostante si parli dei ricordi, Grace è un personaggio molto solo e non sembra avere una famiglia neanche sulla Terra, anzi la sua famiglia sono i suoi studenti. La problematica sul personaggio viene esposta ma la solitudine e i sentimenti riguardo questo e riguardo come si sente lungo il suo percorso vengono messi in secondo piano rispetto alla missione. E’ ineccepibile il comportamento di Grace rispetto ciò che gli succede, si emoziona, ha paura o è preso dal panico ma i suoi calcoli e ciò che riguarda la scienza, gli astrofagi e tutto ciò che ne deriva sembrano venire prima di ogni altra cosa e sovrastare il resto. Persino i sentimenti del protagonista che, in alcuni momenti sembra anestetizzato. E’ un buon personaggio e una buona storia ma su questo punto manca un po’ di empatia con il personaggio principale, almeno per come l’ho percepita.

What Is Ryan Gosling's Project Hail Mary Movie About? | POPSUGAR  Entertainment UKGli Astrofagi non solo visti come una cellula aliena ma come stessa epidemia che può infestare l’universo ed arrivare in qualche modo fino alla Terra e distruggerla dall’esterno. Se è colpa del Covid o di altro, gli astrofagi sembrano ricordare un’epidemia – che differisce totalmente da questo per quanto riguarda la salute stessa dei personaggi o degli esseri umano – ma non so se l’autore per questo volume abbia voluto dare una sua interpretazione o sia un’idea che magari aveva da diverso tempo ma personalmente li ho ricollegati alla lontana a questa cosa. E’ una mia congettura – o fan fact mettiamola così – quindi discerne dalla valutazione che darò al volume eppure ho trovato interessante tutta la spiegazione logica, lo studio che vi è stato fatto per dare tutte le caratteristiche che occorrono a queste cellule, dargli un nome e portare su una cosa del tutto nuova e di invenzione dell’autore una spiegazione accurata e ben strutturata. L’ho trovato interessante e lo sviluppo che ne viene fatto specialmente per quanto riguarda i ricordi di Grace, finisce per renderli originali e nuovi a chi legge.

Ciò che gli astrofagi portano alla storia e il viaggio della Hail Mary finiscono per raccontare una storia originale e che ha quasi dell’incredibile. Siete pronti a lasciarvi trascinare nello spazio per scoprire nuove forme di vita e per cercare di salvare il pianeta in una missione di sola andata? Il finale sorprende, anche se avrei fatto direttamente un tipo di scelta del tutto differente per la storia ma incuriosisce e lascia spiazzati. Quindi funziona in qualche modo, non vi pare?

L’umanità non è sola nell’universo. E io ho appena incontrato i nostri vicini.
«Porca puttana!»

Il libro che ci troveremo a leggere è stata una lettura inaspettata ma del tutto piacevole. Nonostante i termini scientifici o i dettagli asfissianti in determinati momenti, la lettura risulta scorrevole e curiosa oltre che originale. Una lettura che mi trovo a consigliare se amate la fantascienza e lo spazio, non v’è dubbio.

Andy Weir , dopo The Martian e Artemis, ci porta nuovamente nello spazio più assoluto, stavolta alla ricerca della salvezza per il Pianeta Terra e delle persone che vi vivono. Un’avventura spaziale oltre i limiti possibili che metterà il mondo a repentaglio per via di un’epidemia di qualcosa che attacca lo spazio e non la Terra o l’uomo direttamente. Una storia che ha dell’incredibile e che spero leggiate.

Il mio voto per questo libro è di: 4 balene e mezzo.

quattro e mezzo

Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

Vuoi acquistare Project Hail Mary e sostenere il Blog? Acquista da Qui: Project Hail Mary o dal generico Link Amazon: Amazon.

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Cosa ne pensate? Potreste apprezzare questo volume da leggere? Io come sempre vi aspetto e vi mando un caro abbraccio.

A presto,

Sara ©

RECENSIONE IN ANTEPRIMA #615 – PIU’ FELICE CHE NO DI ADAM SILVERA.

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Eccoci qui con una nuova uscita per cui ringrazio Camilla del Tandem Collective Global e la Oscar Vault per avermi permesso di leggere in anteprima e con entusiasmo questo romanzo di Silvera. Ringrazio anche tutte le altre ragazze che hanno partecipato con me e di cui vi invito ad andare a vedere i loro post, stories e recensioni (le trovate anche sul mio Instagram: @milionidiparticelle) sotto l’hastag #piùfelicechenoreadalong! Spero che a voi possa fare piacere anche a voi se vi parlo del primo romanzo in assoluto scritto da lui e di cui sono felice di parlarvi. Ecco che ve lo racconto:

978880475634higTitolo: Più felice che no
Autore: Adam Silvera
Editore: Mondadori Oscar Vault
Genere: narrativa LGBT
Target: +16
Data di pubblicazione: 15 novembre 2022
Link d’acquisto: https://amzn.to/3F16k3R
Trama: 
DA QUANDO SUO PADRE si è suicidato, è dura per Aaron Soto, sedici anni, immaginarsi di nuovo felice. E la cicatrice a forma di sorriso che ha sul polso non fa che rinnovare il dolore, ma anche la sua determinazione a farcela: riconquisterà la felicità, anche con l’aiuto della fidanzata Genevieve e dell’indaffaratissima mamma. Quando Genevieve parte per tre settimane, Aaron inizia a passare sempre più tempo con il suo nuovo amico Thomas. Piano piano, Thomas diventa sempre più importante, e Aaron non può negare i sentimenti che prova per lui, anche se tutto questo crea tensioni con la sua ragazza e con i vecchi amici. Per riavere indietro la sua vecchia vita, Aaron arriva a prendere in considerazione ogni strada, compresa la rivoluzionaria procedura per cancellare la memoria proposta dall’Istituto Leteo. Ma vale davvero la pena dimenticare chi sei pur di essere felice?

RECENSIONE

uomo in giacca blu e jeans in denim nero seduto sulla scatola giallaLa storia ha inizio nella Giornata delle Famiglie in cui Aaron Soto e i suoi amici del Bronx sono lì per festeggiare e parlano della nuova procedura Leteo che consente di cancellare dei ricordi – anche specifici – per tentare di essere felici. Infatti, uno dei loro più cari amici hanno deciso di sottoporsi alla procedura per la morte del fratello gemello, anch’esso parte del gruppo e di conseguenza si sono tutti allontanati dal quartiere. Intanto Aaron condivide i suoi momenti e le sue cose con Genevieve, la sua ragazza con cui sembra essere abbastanza felice. E’ non appena incontra Thomas lungo un gioco in strada che le cose cambiano e non appena Genevieve parte per una ventina di giorni i sentimenti di Aaron subiscono i più atroci dubbi sulla sua attuale relazione e sul fatto che non sia minimamente felice, sul fatto che lui sia gay e che Thomas possa essere la persona che stava cercando nella vita. Ma questo cambia irrimediabilmente ogni cosa con Genevieve e con i suoi amici della comitiva, così come nella vita di sempre per Aaron.

Cosa succederà ad Aaron ora che tutto ciò che c’è da affrontare sembra essere così difficile? Cosa cambierà nella sua vita? Gli amici accetteranno con lui, i cambiamenti e tutto ciò che ne deriva? Si sottoporrà alla procedura Leteo o, visti gli effetti collaterali, decide di guardarsene bene? Quali consapevolezze raggiungerà Aaron e tutta la famiglia Soto, compresi i suoi amici più stretti?

Appoggio la testa contro la parete, l’acqua mi scorre tra i capelli e lungo la schiena, e penso a tutti i ricordi che farei sparire grazie a Leteo. Hanno tutti a che fare con il vivere in questo mondo dopo papà.

La trama che viene trascritta e riportata rappresenta appieno la storia che ci viene presentata all’interno del volume stesso. E’ ben strutturata e ci mostra il corso degli eventi che scaturirà quanto avverrà per il nostro giovane protagonista che è alla ricerca della felicità, dell’amore, di se stesso e molto di più. Coinvolgente a prima vista, ma sotto nasconde molto, molto di più perché c’è questo ma sotto c’è molto altro che non vi aspettate minimamente, questo è poco ma sicuro.

La copertina che viene utilizzata per il volume non è tra le migliori che siano state sfornate, soprattutto per quanto riguarda Silvera. Nonostante questa piccola premessa, essendo il primo volume dell’autore e pubblicato successivamente agli altri qui in Italia, siamo abituati bene ma io do una spiegazione molto semplice alla copertina e al disegno utilizzato che rappresenta – sembrerebbe il protagonista della storia. Aaron somiglia molto a Silvera stesso e c’è un non so che di autobiografico in questa storia, seppur sia edulcorata e ci sia molto altro all’interno. Quindi non posso non immaginarmi che sia un po’ lui quello in copertina. Il titolo di questa storia è la mera traduzione dell’originale ma è ciò su cui poi si fonda lo spirito e le linee guida della storia: la felicità. Non credo ci potesse essere titolo più rappresentativo di questo, quindi va bene così.

escalier bleu sarcelle et vert près de l'usineL’ambientazione della storia è il Bronx, distretto di New York e l’epoca si riferisce a qualche anno fa, non troppo indietro con i tempi ovviamente anche perché la storia risulta essere abbastanza moderna.

Ma c’è un buco anche dentro di me, e ho la testa piena di domande che non riesco a ignorare. Mi manca l’uomo che manca a mia mamma, che rideva quando io e i miei amici facevamo finta che la sua macchina fosse una nave spaziale inseguita dagli alieni, che guardava i cartoni animati con me quando avevo gli incubi, che mi faceva sentire al sicuro quando mi metteva a letto la sera, prima di uscire per il suo turno di notte all’ufficio postale. Non mi piace pensare all’uomo che era diventato quando lo abbiamo perso.

I personaggi di questo volume sono diversi ma alla fin fine il solo ed esclusivo principale narratore della storia è Aaron, il diciottenne che è nel pieno della tempesta emotiva che nessuno può cambiare, soltanto lui. Genevieve e Thomas sono, inizialmente e  rispettivamente, la ragazza di Aaron e quello che diventerà il suo migliore amico e saranno delle colonne portanti per lui all’interno della storia non solo per dolori e gioie che questi possono provocargli ma per la vicinanza e per tutto ciò che loro rappresentano e come restano accanto a lui, qualsiasi cosa accade. Genevieve è una ragazza buona, dolce e che ama Aaron fin nel profondo anche se riconosce e sa bene di non essere ricambiata e trattata nello stesso modo. Riconosce di essere ferita ma prosegue lungo il suo percorso, si comporta anche egoisticamente ad un certo punto non allontanandosi almeno per un po’ ma trovo che sia uno dei pochi personaggi che è rimasto vicino ad Aaron senza chiedere nulla in cambio, anche quando aveva perso i sentimenti di lui per lei definitivamente. Thomas, dall’altro lato è un personaggio inizialmente molto chiuso e misterioso seppur si faccia voler bene fin dalle prime pagine in cui verrà introdotto. Si mette a disposizione, resta in momenti di difficoltà e seppur Aaron sia convinto di alcune cose, lui non si lascia intimorire e si mantiene stoico e determinato a proteggere il suo migliore amico dalle difficoltà in cui sta finendo, rispettando anche le tempistiche richieste.

Aaron non è felice però ha tatuato uno smile sul suo braccio ed è una persona fragile, indecisa, che ha tanto da dare al mondo. E’ un personaggio tendenzialmente anche molto duro con sé stesso che non riesce ad accettare ciò che gli succede, i suoi stessi sentimenti e la sua natura oltre a tutte le conseguenze che ne derivano visto che si sente giudicato e in colpa. Nonostante questo è un personaggio che ha molto da dare e che si lascia apprezzare pagina dopo pagina seppur non condivida, in alcuni casi estremi, le sue scelte.

Thomas non è Genevieve e Genevieve non è Thomas, e questo assurdo ping-pong tra loro due nella mia testa è una stronzata. Hanno dei ruoli molto diversi nella mia vita. Lo so, giuro che lo so.

Il perno centrale di questa lettura si concentra sul concetto di felicità e da come e cosa o chi (e se) venga influenzata; ma non è solo questo, il tema è decisamente molto più ampio e si snoda in tante piccole sotto trame importanti che delineano la felicità stessa: si veda l’accettazione di se stessi e l’insicurezza che ne deriva, la sessualità e il fatto di sentirsi in colpa per la “diversità” che poi tale non è ma nella società di oggi ci sono ancora molti pregiudizi al riguardo.

Lo stile utilizzato utilizzato è piuttosto semplice e delineato in prima persona dal punto di vista di Aaron Soto. Sotto diversi aspetti ho trovato questo libro piuttosto lento rispetto a come si evolvono invece le altre storie di Silvera. Si nota soprattutto su questo che è ancora acerbo e è il suo primo libro di cui parla, oltre al fatto che la lentezza e la pesantezza credo derivino anche dalle tematiche importanti su cui occorre soffermarsi, giustamente, e il tutto lo rende ancor più particolare. La storia, così come anche scritto nelle note finali ha un qualcosa di autobiografico o comunque dei riferimenti che giostrano molto sulla vita dell’autore e che hanno impattato significativamente per lui, quindi non è da sottovalutare, anzi è da tenere in considerazione.

Ciò che rende originale i volumi di Silvera è la sua profonda capacità di inserire in un contesto ordinario e reale un qualcosa fuori dal comune, di differente e di quasi magico a mio parere. Io parlerei quasi di realismo magico ma non gli si addice in tutto e per tutto ma associare la realtà a delle APP come il caso del Death Cast o come questa procedura Leteo che consente di poter dimenticare ricordi dolorosi, difficili o chicchessia. E’ una cosa che nei volumi e nelle storie apprezzo davvero molto e che sono felice di  aver ritrovato anche in questo volume, visto che rendono la lettura ancor più interessante di quello che potrebbe essere una storia semplice, d’amore o quant’altro.

Le tematiche affrontate sono davvero differenti fra loro e tutte decisamente importanti che non passano di certo inosservate: il fatto della felicità come concetto assoluto e il fatto che la felicità possa essere influenzata da chi ci circonda o possiamo costruirla e determinarla e decidere di dare il giusto peso alle cose, seppur siano difficili da digerire; i fatti che ci accadono nella vita di tutti i giorni che poi diventano ricordi – dolorosi o meno che siano – o ciò che decidiamo di essere, la gestione degli eventi oltre all’impatto che questi hanno sulla nostra vita. Come dice anche la trama stessa: vale la pena dimenticare chi sei pur di essere felice?; il concetto della sessualità e dell’accettazione dell’amore non tanto degli altri verso di noi ma di se stessi, guardandoci allo specchio e amandoci per ciò che siamo prima di ogni cosa; le tematiche sociali ovvero l’accettazione e/o il rifiuto della comunità e l’omofobia che deriva da determinate situazioni che tutt’ora si presenta e che lascia sconvolti – che ognuno possa amare chi voglia, vivete la vostra vita!; il fatto del suicidio che ricorre sia attraverso il gesto del padre di Aaron che la sua comunità critica e la sua stessa esperienza. Come potete vedere non mancano le tematiche e trovo che sia un volume ricco e pieno di significato, in tutte le sue piccole sfaccettature.

Mi sono ritrovata anche in disaccordo con Aaron per alcune scelte fatte e per alcuni modi di affrontare la questione ma si comprende anche facilmente che – non essendo tutti uguali a questo mondo – le reazioni sono differenti da persona a persona ed è questo che poi rende bello tutto ciò che avviene e che muta con noi. Non è una storia che lascia indifferenti e potrete farvi la vostra idea intraprendendo la lettura.

Ricordi: alcuni possono mozzarti il fiato, altri ti permettono di andare avanti, alcuni restano con te per sempre, altri ancora spariscono da soli. Non puoi davvero sapere a quali sopravvivrai se non rimani sul campo di battaglia mentre ti sparano proiettili di infelicità. Ma se sei fortunato, avrai felicità in abbondanza a farti da scudo.

Il libro, nonostante ne siano passati diversi dell’autore sotto le mie grinfie ed abbia già saggiato la scrittura dell’autore, ritengo che sia un libro da non perdere e da tenere assolutamente in considerazione nonostante non sia un libro semplice a livello di storia come di trama né di facile lettura. Consiglio la lettura del volume a chi spera di trovare la felicità e non pensa di essere abbastanza e garantisco agli amanti di Silvera che anche questo, vi piacerà.

Adam Silvera si conferma ancora una volta un autore che stupisce, questo è poco ma sicuro. Una storia toccante, difficile e dura da digerire che però ci lascia tanti messaggi da cui possiamo solo che imparare. La felicità nasce da dentro di noi, dall’accettazione di se stessi prima di ogni cosa e poi tutto il resto. Una storia che vi colpirà.

Il mio voto per questo libro è di: 4 balene e mezzo.

quattro e mezzo

Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

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Cosa ne pensate? Potrebbe piacervi questo volume? Fatemi sapere, io come sempre vi aspetto e vi abbraccio.

A presto,

Sara ©

COVER REVEAL # – DEAD MAN’D HAND DI RENEE ROSE.

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Come state? Buon inizio settimana a tutti voi! Sono qui per portarvi una nuova uscita che spero apprezzerete. Siete curiosi di sapere di cosa si tratta? Ecco che ve ne parlo subito:

TITOLO: Dead Man’s Hand
SERIE: Vegas Underground vol. 7
AUTORE: Renee Rose
EDITORE: Queen Edizioni
GENERE: Mafia romance
PAGINE: 260
FORMATO: Ebook
PREZZO: Ebook € 3,99
DATA DI PUBBLICAZIONE: 06/05/2022

NB: Libro disponibile su amazon e altri store (kobo, itunes,google ecc)

Trama:
“Ora mi appartieni.”
Lei ha fatto un grosso sbaglio. Non si ricatta un Tacone. Presentarsi da me e minacciarmi? È inaccettabile.
Se ha bisogno di denaro, deve chiedermelo con gentilezza. Ma sappiamo entrambi come funzionano queste cose. Una volta che le concedo il prestito, lei appartiene a me. Faccio del mio meglio per trattenermi. Per rispettarla. Il problema è che non riesco a stare lontano da lei. E ora che è sotto il mio controllo… non ho intenzione di lasciarla andare.

LA COPERTINA

ciccia bomba giusta

BIOGRAFIA AUTORE

Renee Rose ama scrivere di eroi alfa dal carattere dominante e linguaggio spinto. Ha venduto oltre mezzo
milione di copie dei suoi romanzi erotici e piccanti. I suoi libri sono entrati per ben cinque volte nella
classifica USA Today Bestseller. È entrata nella lista USA Today Happily Ever After, nel 2013 è stata
nominata Eroticon USA’s Next Top Erotic Author, inoltre ha vinto la Spunky and Sassy’s e Spanking
Romance Reviews’ come miglior Fantascienza, Paranormale, Storico Erotico, Ageplay.


Cosa ne pensate? Potrebbe piacervi? Fatemi sapere, io come sempre vi aspetto qui! Un grande abbraccio.

A presto,

Sara ©

REVIEW PARTY: Recensione in anteprima #571 – 8 GIORNI PER DIVENTARE FURBA DI RAFFAELLA FENOGLIO.

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Sono qui per parlarvi di una nuova recensione, anche quest’oggi. Siete pronti ad immergervi in una lettura per ragazzi? Ringrazio la Giunti per avermi permesso la lettura e l’organizzatrice dell’evento per avermi coinvolto. Ecco che vi parlo di questa nuova uscita in libreria:

8f1ba22fa93c4fd0b6193205ba027dcbTitolo: 8 giorni per diventare furba
Autore: Raffaella Fenoglio
Pagine: 264
Data di uscita: 9 marzo 2022
Link d’acquisto: https://amzn.to/3wLW1OC
Trama: Camilla Costa ha quasi quattordici anni e una reputazione di cui farebbe volentieri a meno. A scuola è per tutti l’”impedita”, quella timida, nerd, appassionata di fumetti e fotografia, che non ha mai baciato un ragazzo. Stanca di questo nomignolo, cerca di cambiare se stessa e diventare una “furba”, proprio come le ragazze più popolari della scuola. Così, mentre la mamma è ricoverata in ospedale per complicanze dovute a una gravidanza delicata, Camilla porta avanti il suo piano: cambia i vestiti, taglia i capelli, impara a fumare e fa la corte al tipo per cui ha una cotta. Ma quando le condizioni della mamma peggiorano, Camilla non si riconosce più… ma cosa sta facendo!? Vale davvero trasformarsi per piacere a una persona che ignora chi sia veramente? Età di lettura: da 10 anni.

RECENSIONE

La storia ha inizio con Camilla, per gli amici Kamyla, che cerca di recarsi allo studio del suo futuro psicologo. Suo padre è ossessivo nei suoi confronti e pensa che lei sia gelosa del fratello/sorella che sta per arrivare, così come per tutte le altre cose in casa di cui è il padre a non essere sicuro per l figlia, e non il contrario. Quindi Kamyla si sente più costretta che libera di andare dallo psicologo. E’ lì che avrà una delle più grandi rivelazioni e scoprirà che dal suo stesso psicologo va anche il più bello della scuola, Sergej. Lui è un bullo e lei è segretamente innamorata di lui da diverso tempo. Dopo una proposta sconcertante lui le rivela che se entro 8 giorni diventerà “Furba” allora lui potrebbe anche mettersi con lei.

Lei si attiva subito, ma si è davvero disposti a cambiare così tanto, per farsi accettare e amare? Perché non si può piacere per come si è? Cosa intende Sergej con il diventare “Furba”? Cosa succederà effettivamente a Kamyla?

La mia mente immagina la pagina dell’agenda con gli appuntamenti di oggi nella quale campeggia un’unica scritta:
COSTA KAMYLA:
SINDROME DA ABBANDONO FAMILIARE.
CASO DISPERATO

La trama è lunga e ben scritta, strutturata in maniera semplice e lineare su ciò di cui parlerà la storia stessa. Essendo un libro per ragazzi la storia riflette un animo molto leggero e anche dalla trama, oltre che dal titolo si comprende bene ciò di cui la storia parlerà. Sicuramente incuriosisce, non vi è dubbio.

La copertina è davvero molto carina, sia perché rappresenta bene ciò che andremo a leggere ovviamente. La cosa che mi ha catturato più di tutte è il fatto che questa sembra quasi essere una graphic novel per come è impostata, invece è un romanzo per ragazzi.  Possiamo subito notare le due facce di Kamyla, quella che è e quella che dovrebbe diventare per piacere a Sergej. Il titolo è anch’esso molto blando e in effetti più semplice di così non si poteva. Otto sono i giorni che ha Kamyla dal giorno in cui ha ricevuto la proposta da Sergej al giorno del suo compleanno per diventare Furba e vincere del tutto sul cuore del ragazzo. L’unica cosa che ci rimane in sospeso e che anche all’interno del volume non si comprende del tutto è il fatto di diventare “Furba”; cosa intende il ragazzo con questo? Lo scopriremo solo leggendo il volume.

L’ambientazione non sembra essere del tutto specificate, mi sembra che siamo a Roma, ma non lo dico con sicurezza perché ho letto il volume diversi giorni fa e non ricordo esattamente. Per l’epoca ci muoviamo ai giorni d’oggi, una storia contemporanea e moderna.

«Allora per me va bene, ma a due condizioni. Che sabato prossimo vieni qua e mi dimostri che sei diventata Furba, perché io in giro con un’Impedita, lo so come ti chiami, non ci vado. Capito? E se passiamo una bella serata ci possiamo anche mettere assieme». Cosa, cosa? Ha detto davvero che mi accompagna? Sarà il MIO CAVALIERE? Mi sta girando la testa.

woman sitting on gray concrete wallI personaggi di questa storia non sono tantissimi, tant’è che la storia si concentra principalmente sul protagonista principale che ci narra la storia della sua prova al cambiamento. Intorno a lei ci sono Oliver, un ragazzo da cui Camilla è attratta ma che non potrà mai ricambiarla, oltretutto l’unico che sembra essere savio e che cerca di aiutarla; ci sono il padre e la madre di Camilla e fra i due finirete per amare un pochino la mamma.

Kamyla, o Camilla, è una ragazzina timida, chiusa. Non le piace apparire e si comporta in maniera diligente, è studiosa e precisa. Non sopporta la pressione di suo padre che pensa che l’arrivo del nuovo bambino possa cambiare il modo di vedere e di fare le cose della stessa Kamyla. Dall’altra parte lei sembra molto legata a sua madre che se ne sta in ospedale e con cui lei ama parlare e passare del tempo. Kamyla è innamorata di Sergej, il bello e bullo della scuola ma per essere notata da lui, può solo cercare di cambiare e somigliare a tutte quelle ragazzine che fumano, si mettono in mostra e hanno tatuaggi. E’ una ragazzina acqua e sapone, buona, che ingenuamente pensa che cambiando può rendere se stessa migliore, ma non si deve cambiare così per qualcun altro, non vi pare?

«Mi sa che per farti diventare Furba dovrò lavorare parecchio». Super Fabiola! Infila le mani nell’armadio, come un pianista esperto sfiora le grucce ed estrae alcuni vestiti senza neppure guardarli, ma poi sul suo braccio appaiono come per magia un jeans, una camicia e un bellissimo gilet a disegni geometrici. «Ora vado a lavarmi, quando torno facciamo un piano d’attacco, okay? Non c’è tempo da perdere». Eh già! Non sarà un lavoretto da poco.

Il perno centrale di questa storia sta nel cambiamento della protagonista per adattarsi a quello che gli altri vogliono da lei è incentrata sul diventare furbi in pochi giorni snaturandosi solo per cercare di avere un ragazzo, per cercare di essere considerate e di non essere più agli occhi di tutti un Imbranata o come viene chiamata Camilla “Impedita”.

Lo stile utilizzato è molto leggero, di scorrevole lettura, tant’è che si legge davvero nel giro di poche ore. La cosa che non ho apprezzato particolarmente è come è stato scritto; ok che è un volume per ragazzi e quindi il linguaggio si deve mantenere sotto una sfera non troppo prolissa ne descrittiva o particolare ma trovo che sia quasi infantile rispetto all’età per i quali il libro stesso è diretto. Non mi fraintendete, non è un’offesa verso il volume, ma una semplice critica al fatto che sembra essere scritto per un target di lettori più piccoli rispetto ai quali invece la storia mira. Anche perché è dai dieci anni la lettura e la protagonista è una quindicenne e ci sono diversi volumi che ho letto con protagonisti della stessa età ed erano scritti diversamente rispetto a questo. E’ ovvio che non scriviamo tutti allo stesso modo ma l’impressione è stata questa.

Le tematiche trattate, invece, le ho trovate interessanti e in linea con tanti ragazzi di oggi che si mettono in mostra, usano i cellulari o seguono gli altri per moda, per farsi notare o per avere seguaci non rendendosi conto che la cosa più importante invece è essere se stessi. Infatti nel volume, la protagonista viene bullizzata, viene chiamata Impedita, proprio perchè non segue la massa ed è diversa dal resto. Peccato che sogna di diventare come gli altri anche solo per piacere ad un ragazzo, che poi non sembra essere un granché. Quindi una storia che pone in evidenza questa tematica importante e da non sottovalutare, specialmente nell’età della protagonista che è quella in cui tra gli adolescenti questo accade all’ordine del giorno e restare se stessi finisce per essere difficile, se non si ha un carattere forte e deciso in quello che si vuole davvero. Cambiare per una persona, in special modo, resta il punto focale, e in cui l’unico che sembra dirlo veramente e cercare di far ragionare sembra essere Oliver. Ma si può cambiare per qualcuno, in soli otto giorni?

Si passava le mani affusolate tra i capelli, i più folti e lucidi del mondo, e sorrideva, mostrando le sue fossette sexy sulle guance.
Tump. Tump. Tump.
Sì mamma, proprio proprio lui. Annuisco. «Sono contenta, Kamyla» abbassa la voce. «Uscite insieme?»
Tump. Tump. Tump.
Faccio una smorfia. «Forse sabato, alla mia festa»

Il libro è un piccolo monito per i tanti ragazzi di oggi che pensano che per piacere a qualcuno bisogna snaturarsi, cambiare ed essere ciò che non si è veramente. Una storia che i ragazzi spero possano prendere in considerazione, per via di questo messaggio importante.

Raffaella Fenoglio ci consente di vestire i panni di una ragazza che vuole essere diversa solo per conquistare un ragazzo, solo per non sentirsi più diversa. Ma è davvero così facile cambiare se stessi? Come si può rimanere se stessi, forti e determinati, in un mondo che ci vuole tutti diversi? Volete scoprire con noi se Kamyla ce la farà o si renderà conto che essere se stessi è la cosa migliore?

Il mio voto per questo libro è di: 3 balene e mezzo.

tre e mezzo

Si ringrazia l’editore per la copia omaggio

Seguite le altre recensioni, nei giorni precedenti e quelle di oggi, ovviamente. Come sempre vi aspetto. Ecco a voi i blog partecipanti:

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Cosa ne pensate? Fatemi sapere se pensate che il volume possa piacervi. Io come sempre vi aspetto qui, ovviamente!

A presto,

Sara ©

REVIEW PARTY: Recensione in anteprima #515 – LA REPUBBLICA DEL DRAGO DI R.F. KUANG.

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Eccoci qui con una nuova recensione che spero possa sia incuriosirvi che piacervi. E’ il secondo volume della trilogia che ha avuto inizio con La guerra dei papaveri e di cui ringrazio sia Miriam che ha organizzato l’evento che la Mondadori per la lettura in anteprima. Ero curiosa dopo la lettura del primo volume e sono felice di aver avuto questa opportunità. A voi:

NB. Se non avete letto il primo volume, nella recensione potrebbero esserci spoiler inevitabili per raccontare e recensire questo secondo volume.

9788804739265_0_221_0_75Titolo: La repubblica del drago
AutoreR. F. Kuang
FormatoFormato Kindle / cartaceo

Prezzo: 9,99 €
Copertina rigida: 22,00 €
Link d’acquisto: https://amzn.to/2SwTs0U
Trama: Già tre volte nella sua storia il Nikan ha dovuto combattere per sopravvivere alle sanguinarie Guerre dei papaveri. Il terzo conflitto si è appena spento, ma Rin, guerriera e sciamana, non può dimenticare le atrocità che ha dovuto commettere per salvare il suo popolo. E ora sta scappando, nel tentativo di sfuggire alla dipendenza dall’oppio e agli ordini omicidi della spietata Fenice, la divinità che le ha donato i suoi straordinari poteri. Solo un desiderio la spinge a vivere: non vuole morire prima di essersi vendicata dell’Imperatrice, che ha tradito la sua patria vendendola ai nemici. E l’unico modo per farlo è allearsi con il signore di Lóng, discendente dell’ultimo Imperatore Drago, che vuole conquistare il Nikan, deporre l’Imperatrice e instaurare una repubblica. Né l’Imperatrice, né il signore di Lóng, però, sono ciò che sembrano. E più Rin va avanti, più si rende conto che per amore del Nikan dovrà usare ancora una volta il potere letale della Fenice. Non c’è niente che Rin non sia disposta a sacrificare per salvare il suo paese, e ottenere la sua vendetta. Così si getta di nuovo nella lotta. Perché in fondo lottare è ciò che sa fare meglio.

RECENSIONE

yin nezha on TumblrLa storia riprende dove l’abbiamo lasciata nel volume precedente. Abbiamo solo una piccola intro in cui si vedono Nezha e Mingha che vanno in esplorazione e si ritrovano in una brutta situazione, che capiremo soltanto più avanti. Rin è stata caricata a bordo della nave, dopo che Altan ha lasciato a lei il comando del gruppo dei Cike rimasti. E’ da lì che hanno intenzione di ripartire, cercando di dare la caccia alla donna più pericolosa dell’Impero, l’Imperatrice Daji che li ha sfruttati per poi decidere di disfarsene quando possibile. Guerriera e con il potere della fenice al suo interno, Rin si trova in un vortice in cui sostenere il suo potere e tutto il dolore che ha passato diventa quasi impossibile ed ogni cosa sembra andare sempre più a rotoli. E’ in quel momento che qualcuno giunge a loro con una proposta che mette i Cike rimasti e Rin stessa, in una condizione impossibile da cambiare e allettante da mettere in atto. Spodestare il potere ed avere finalmente la sua vendetta.

Ma sarà realmente così ciò che le viene imposto? Riuscirà nel suo intento e a porre fine all’Impero? Cosa succederà a Rin e al suo gruppo di cike?

Si spalancò l’abisso. Era l’unica occasione in cui succedeva, quando la mente di Rin correva lontano, troppo fuori controllo per tenersi al riparo dall’unica cosa cui non si concedeva di pensare. Sorvolava l’isola arcata, guardava la montagna fiammea eruttare, lingue di lava fusa riversarsi dalla cima, rivoli scorrere verso le città sottostanti. Vide persone sfigurate, bruciate, schiacciate e trasformate in fumo in un istante. E fu facilissimo, come soffiare su una candela, come schiacciare una falena con un dito. Lei l’aveva voluto ed era successo. L’aveva voluto come fa un dio.

La trama è intensa, particolare e originale. Racchiude tutto ciò che troveremo all’interno di questo volume. Dice buona parte di ciò che avviene all’inizio ma si mantiene sul vago, quindi per capire cosa succede si dovrà sfogliare il volume e leggerlo, immergendoci di nuovo nel mondo di Rin ovviamente.

La copertina segue la linea del volume precedente quindi posso dire di essere soddisfatta della scelta della Mondadori di continuare nella linea e di colorare il bordo delle pagine con il blu, come è stato con l’arancione del primo volume. Sul piano visivo sono davvero entusiasta che vengano sfornate queste meraviglie e questa edizione è davvero favolosa, all’interno e all’esterno. Il titolo è stato tradotto dall’originale, non ci sono state variazioni al riguardo e sono felice che nonostante tutto sia rimasto invariato ma solo ed esclusivamente tradotto.

L’ambientazione e l’epoca della storia sono le medesime del volume precedente. Confermo che il world building del volume è intrigante e originale su tutta la linea quindi non basterebbe raccontarvelo e descrivervelo brevemente per raccontarlo e per mostrarvelo. Basato sul lato nipponico all’epoca della guerra dell’Oppio, la storia si fa intensa e potente, descrivendo il tutto con solerzia e grazia, in ogni minimo dettaglio.

I ricordi potevano anche essere ingannevolmente placidi. Talvolta Rin vedeva dei bambini dalla pelle scura correre su e giù per una spiaggia bianca e incontaminata. Vedeva alte fiamme ardere sulla costa, non pire funebri, non fiamme devastanti, ma fuochi di bivacco. Falò. Focolari, caldi e accoglienti. E alle volte, vedeva gli speerliani, in numero sufficiente da popolare un villaggio fiorente. Si stupiva sempre di quanti fossero, un’intera razza di persone che talvolta temeva di essersi soltanto immaginata. Se la Fenice indugiava, Rin riusciva persino a cogliere stralci di conversazioni in una lingua che quasi capiva, scorci di volti che quasi riconosceva. Non erano le spietate fiere delle leggende nikariane, né i guerrieri scriteriati voluti dall’Imperatore Rosso e costretti a rimanere tali da ogni regime successivo. Amavano, ridevano e gridavano intorno al fuoco. Erano persone.

David Ardinaryas Lojaya - The Poppy War coverI personaggi di questa storia sono i medesimi del volume precedente, con qualche aggiunta e ovviamente, qualcuno in meno visto le perdite che sono avvenute ne La guerra dei papaveri. Non troveremo i professori della Sinegard o Altan ma ritroveremo dei personaggi che erano stati tralasciati all’interno del volume precedente come ad esempio Kitay. Avremo altri personaggi che si aggiungeranno alla lista ma non voglio spoilerarvi cose che dovrete e potrete scoprire solo leggendo.

Rin, rispetto al primo volume, la troviamo sicuramente in un punto in cui si trova a dover scegliere se continuare a nascondere il dolore sopprimendolo con gli oppiacei o combatterlo. Ha i sensi di colpa per Altan, così come ha gli attacchi di panico e la paura di non poter fare nulla per aiutare i Cike ed avere finalmente la sua vendetta. E’ un personaggio ruvido, spigoloso e chiuso ma allo stesso tempo un personaggio che potrebbe somigliare a molte persone che si sentono esattamente allo stesso modo seppur non abbiano dei poteri forti come i suoi. Un personaggio che, seppur verso la fine del primo volume sembrava essersi fatta trascinare dagli eventi, riprende qui in mano la situazione cercando di capovolgere se stessa e gli altri.

«Perché?» disse alla fine. «Cercavo di vedere com’è stato» rispose lui.  «Per chi?» «Per loro, per capire cos’hanno provato. Nel momento in cui tutto è successo. Nei loro ultimi istanti. Volevo sapere come si sono sentiti quando è giunta la fine.» «Non si prova nulla» disse lei. Un’altra atroce fitta di dolore le risalì per il braccio, e Rin batté il pugno contro il pavimento per cercare di lenire il dolore stringendo i denti finché non fu passato.  «Una volta Altan me ne ha parlato» disse. «Dopo un po’ non sei più capace di respirare. E poi ansimi tanto forte che il dolore se ne va. Non muori bruciato, muori per mancanza d’aria. Soffochi, Kitay. Ecco com’è la fine.»

Midnight Designs: The Burning God Phone Wallpapers – Read at MidnightIl perno centrale di questo volume si basa su quanto sembra comunicarci il titolo, che ci dice molto su quanto accadrà in questo volume. Altan ha lasciato tutto in mano a Rin e lei si trova a comando dei Cike, cercando di trovare la sua vendetta verso l’imperatrice. E’ lì che c’è chi vuole spodestare questo e vuole creare una Repubblica, la Repubblica del Drago. In questo il tutto è molto chiaro, molto più di quanto fosse il primo volume, seppur le vicende si estendano in un raggio piuttosto ampio.

Lo stile utilizzato in questo volume è lo stesso del volume precedente ma con una scrittura più consapevole e a tratti più leggera rispetto alla precedente, seppur sempre coinvolgente. Ho trovato il volume molto più fluido di quanto lo sia stato il volume precedente oltre che più dinamico a livello di azioni seppur a volte i tanti nomi tra persone e città – anche se li conosciamo già visto il volume precedente – tendono a confondere in maniera del tutto leggera.

Il cambiamento di Rin. Ho trovato il lato del personaggio principale e la sua evoluzione a livello di maturità, un cambiamento ineccepibile e ben sviluppato. Nonostante in questo secondo volume fuoriescano tutte le sue difficoltà e le sue fragilità fisiche ed emotive, ho trovato questo cambiamento misurato e giusto. E’ un personaggio che ammette di avere delle difficoltà, che conosce i propri limiti ed ha le sue paure. Nonostante voglia affrontare determinate cose anche da sola, dentro di sé è consapevole che non può farcela e le serve l’aiuto maggiore possibile. E’ stata una riscoperta e un cambiamento incredibile di Rin, rispetto al primo volume.

Le tematiche importanti che riguardano la protagonista principale: tra abuso di oppio e l’ansia. Ciò che rendono il personaggio fragile e umano come ognuno di noi sono le difficoltà di sostenere il dolore, la fragilità e le proprie paure. Rin infatti preferisce sommergersi completamente e farsi costantemente di oppiacei pur di non sentire quel dolore che sembra attanagliarla costantemente. La paura è tanta, il dolore è forte e la testa sembra non fermarsi mai da quelle visioni difficili. Gli attacchi d’ansia e di panico sono delle cose che mi hanno permesso di avvicinarmi maggiormente al personaggio principale, che dal primo volume avevo sentito più distante, avendo sofferto anche io di ansia e di attacchi di panico, e di aver avuto le sue stesse fragilità emotive. E’ un personaggio complesso, che si snoda all’interno della storia in maniera molto buona nonostante nel primo volume, specialmente nella seconda parte non era riuscita a coinvolgermi molto.

La guerra per arrivare alla Repubblica. Nonostante sia tutto difficile e la guerra, la rivoluzione e tutto ciò che ne deriva per cambiare le cose a livello storico e sociale, sembra esserci qualcosa sotto sin dal principio. Qualcosa che scopriremo mano a mano che si procederà nel corso della lettura rivelandosi ancor più intrigato politicamente rispetto a come si presentava. Il potere e la politica all’interno del volume, seppur in maniera abbastanza secondaria sono la cosa su cui la storia si basa e l’autrice riesce a cogliere il segno anche qui, portando l’attenzione sulla Repubblica e la speranza che l’Impero possa definitivamente crollare.

Il world-building della storia si mantiene efficiente e coerente con la storia narrata e trovo che sia una delle cose più belle, sull’oriente. E’ studiata, precisa e calibrata agli anni in cui viene sviluppata e trovo tutto molto studiato e calibrato dall’autrice. Trovo questo secondo volume qualcosa di ancor più dinamico rispetto al precedente, cosa che difficilmente accade con il volume centrale di ogni trilogia che si rispetti. In generale si va sul calante e si riprende sul terzo, invece ho trovato la linearità giusta ed equilibrata.

«Non sai quanto male faccia. È nella mia testa… la dea è sempre qui dentro, e fa male…» «Non è la dea.» Vaisra si alzò in piedi e attraversò la stanza per andare da lei. «È la rabbia. E la paura. Ti sei trovata in battaglia per la prima volta, e i tuoi nervi non hanno retto. Sei sempre terrorizzata. Credi tutti ti stiano cercando per ucciderti, e vuoi che sia così, perché questo ti dà una scusa per far loro del male. Non è solo un problema degli speerliani, riguarda i soldati in generale. E non puoi curarlo con l’oppio. Non c’è via di scampo.» «Allora cosa…» Lui le appoggiò la mano sulla spalla. «Affronta questa cosa. Accetta che sia la tua condizione. Combattila.»

Il libro in questione è un secondo volume interessante che prosegue la storia in maniera dinamica e interessante, mai banale. Ho trovato la storia degna di nota e se vi piace il genere, vi consiglio assolutamente la lettura perché questa serie merita particolarmente la lettura. 

R. F. Kuang ci trasporta ancora nel mondo di Rin, in cui la vita è difficile ma restare in piedi e con i propri valori lo è ancora di più. Un mondo in bilico, una possibile caduta dell’Impero e un’enorme minaccia che potrebbe cambiare ogni cosa. Una storia che non vi deluderà.

Il mio voto per questo libro: 4 balene e mezzo.

quattro e mezzo

Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

Seguite le altre recensioni oggi e domani, noi vi aspettiamo ovviamente! Ecco dove potrete trovarle:

Copia di REVIEW PARTY (1)


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Cosa ne dite? Fatemi sapere se lo leggerete e se pensate possa piacervi, mi raccomando! Io vi aspetto come sempre.

A presto,

Francesco ©

REVIEW PARTY: Recensione #483 – ASSEDIO E TEMPESTA DI LEIGH BARDUGO.

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Eccoci qui con una terza recensione di fila per questa settimana. Non siete curiosi di leggere e scoprire come ha continuato la serie iniziata con Tenebre e Ossa? Ringrazio la Mondadori per averci permesso la lettura in anteprima e The Golden Reader per aver organizzato l’evento in questione. A voi:

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Titolo: Assedio e Tempesta
Autore: Leigh Bardugo
Libro due della serie: The Shadow and Bone Trilogy #2 / La trilogia di Tenebre e ossa
Editore: Mondadori
Data di uscita: 19 gennaio 2021
Pagine: 300
Link d’acquisto: https://amzn.to/3ikTcuJ
Trama: “Non sarà sempre così” dissi a me stessa. “Più tempo passerai da libera, più diventerà facile.” Un giorno mi sarei svegliata da un sonno senza incubi, avrei camminato per strada senza timore. Fino a quel momento, mi tenevo stretta il mio pugnale sottile, desiderando sentire il peso sicuro dell’acciaio Grisha nella mano. Ricercata per tutto il Mare Vero, perseguitata dal senso di colpa per le vite spezzate a causa sua nella Faglia d’Ombra, Alina, la potente Evocaluce, sta cercando di ricostruirsi una vita con Mal in una terra dove nessuno è a conoscenza della sua vera identità. Tuttavia, questo dovrebbe averlo imparato, non si può sfuggire al proprio passato. Né, soprattutto, ci si può sottrarre per sempre al proprio destino. L’Oscuro infatti, che non solo è sopravvissuto alla Faglia d’Ombra ma ha acquisito anche un terrificante nuovo potere, è più determinato che mai a reclamare per sé il controllo della Grisha ribelle e a usarla per impossessarsi del trono di Ravka. Non sapendo a chi altri rivolgersi, Alina accetta l’aiuto di un alleato imprevedibile. Insieme a lui e a Mal combatterà per difendere il suo paese che, in balia della Faglia d’Ombra, di un re debole e di tiranni rapaci, sta andando rapidamente in pezzi. Per riuscirci, però, l’Evocaluce dovrà scegliere tra l’esercizio del potere e l’amore che pensava sarebbe stato sempre il suo porto sicuro. Solo lei infatti può affrontare l’imminente tempesta che sta per abbattersi su Ravka e nessuna vittoria può essere guadagnata senza sacrificio. Finché l’Oscuro vivrà – questo Alina lo sa bene – non esisterà libertà per il suo paese. Né per lei. Forse, dopo tanti tentennamenti, è infine giunto il momento di smettere di scappare e di avere paura. Costi quel che costi.

RECENSIONE

storm and siege | Explore Tumblr Posts and Blogs | Tumgir

La storia riprende poco dopo dove l’abbiamo lasciata con il primo volume. Alina e Mal sono due fuggitivi e cercano di tenersi lontano da ciò che l’Oscuro cerca da Alina, cercando di dimenticare tutto ciò che è accaduto. Ma come puoi farlo davvero quando sei così importante e ricercata che questo viene a prenderti ovunque tu possa pensare di nasconderti? Ovviamente l’Oscuro è sulle loro tracce e appena giungerà da loro non sarà di certo clemente come si immaginava, ricattandoli e portando con sé sia Alina che Mal, lungo il suo percorso che punta dritto all’ascesa sul trono di Ravka.

Cosa succederà nel Regno? Quali decisioni dovrà prendere Alina per cercare di salvaguardare se stessa, Mal e Ravka? Riusciranno a sventare il piano dell’Oscuro e riportare la pace a Ravka?

Di nuovo, l’Oscuro scosse la testa. «Come la rendete facile voi due. Io pungo lui, e tu sanguini.» «E tu questo non riesci minimamente a capirlo, vero?» Lui allungò un bracciò e picchiettò un dito sul collare di Morozova, lasciando che la sua mano mi sfiorasse la gola. Persino quel minimo contatto aprì la connessione tra di noi e un flusso di potere mi vibrò dentro come un campanello. «Capisco quanto basta» disse piano. «Voglio vederlo» riuscii a dire. «Ogni giorno. Voglio sapere che sta bene.»

La trama di questa storia è particolare ma ben scritta e sicuramente accattivante. Dopo aver letto il primo volume (leggerla solo in questo caso ovviamente per evitare spoiler indesiderati), ci pone davanti una prospettiva nuova e interessante, sicuramente da scoprire, il tutto all’interno del mondo Grisha.

La copertina e il suo stile segue la scia del volume precedente e quindi sono fiduciosa per quanto riguarda anche il terzo volume. Nonostante nel primo non si riesce a comprendere cosa significhi davvero il cervo se non fino alla fine del volume, qui riusciremo a capire il perché di queste figure di animali e il loro vero significato all’interno della storia stessa. Finalmente tutto assume una sfumatura interessante e la spiegazione sembra avere un qualche senso. Il titolo è una traduzione letterale del secondo volume, niente più niente di meno. Ovviamente se per il primo volume è stato così apprezzo la scelta di mantenere la stessa linea d’onda anche per quanto riguarda il titolo. Così si crea una trilogia interessante, ricca di significato e bella esteticamente da vedere.

L’epoca è indefinita ma seguiamo la scia e gli eventi del primo volume; l’ambientazione è sempre Ravka e il mondo dei Grisha, decisamente originale e particolare, innovativo e interessante che ci spinge a conoscere un nuovo mondo fantasy tutto da scoprire.

«So che cosa provi quando sei con il tracciatore» disse. «Ne dubito.» Lui fece un gesto sprezzante con la mano. «No, non l’assurdo desiderio che ancora si deve spegnere. Io conosco la verità nel tuo cuore. La solitudine. La crescente consapevolezza della tua diversità.» Si chinò su di me. «Il dolore che provoca.» Cercai di nascondere il mio turbamento nel riconoscermi in quelle parole. «Non so di che cosa parli» dissi, ma quella frase suonò falsa alle mie orecchie. «Non passerà mai, Alina. Peggiorerà soltanto, malgrado tutte le sciarpe dietro cui ti nasconderai e le bugie che racconterai, e per quanto lontano o quanto veloce tu possa scappare.»

Grisha Fan Art: Morozova's Herd by Momocha | Shadow And Bone Fandom

I personaggi di questo volume si mantengono per certi versi quelli dei volumi precedenti per quanto riguarda la protagonista e il tracciatore che l’accompagna e che l’ama. Per il resto avremo modo di scoprire nuovi personaggi interessanti ai fini della storia. Nonostante questo, i personaggi non hanno un exploit brillante e non coinvolgono se non per la new entry che sicuramente piace e cattura il lettore.

Alina è la protagonista indiscussa, molto più consapevole del potere di cosa è realmente e più forte anche fisicamente. Un po’ meno psicologicamente in cui la situazione sembra porla a rischio continuo e non riesce a rimanere completamente lucida. Mal diventa più odioso agli occhi del lettore e cerca di mantenere l’attenzione di Alina solo per lui presentandosi sempre più egoisticamente. Un personaggio non sopportabile.

L’Oscuro si presenta sotto una voce differente e particolare, che conosceremo più da vicino. Questo, però, non lo esime dal fatto di essere molto spento in questa storia rispetto al volume precedente e non coinvolgente come mi sarei aspettata da come dovrebbe essere un vero cattivo.

Nikolai fa il suo ingresso nella storia in questo volume ed è il secondogenito in linea di successione al trono di Ravka. È un personaggio forte, determinato, dalla parola sempre pronta e dalle grandi ambizioni. Un personaggio che incuriosisce e pone una nuova luce all’interno di questa trilogia. A mio parere, fino ad ora il personaggio dal risvolto migliore.

Mal mi gettò le braccia intorno e io lo strinsi a me, sentendo la sua camicia bagnata contro la mia guancia, ascoltando il battito del suo cuore, aggrappandomi all’incredibile verità che eravamo ancora vivi. Poi, a dispetto del sangue versato e degli amici perduti, la ciurma della goletta esplose in grida esultanti. Fischiavano, ululavano, abbaiavano e ringhiavano.

ArtStation - Nikolai Lantsov, Jolinda MakinenIl perno centrale di questa storia sono le sorti di Ravka. L’oscuro vuole la Faglia, vuole il trono e il potere ed è quanto Alona e gli altri Grisha non sono disposti a dargli. E tre misteriosi e potenti animali sembrano essere più importanti di quanto sembra.

Lo stile utilizzato dall’autrice è scorrevole e piuttosto semplice anche se devo dire che almeno nella stesura e nella narrazione c’è stato sicuramente un avanzamento di livello rispetto al volume precedente. Scritto in terza persona, la storia segue sempre in modo ravvicinato le vicende di Alina e tutto quello che effettivamente la circonda.

Miglioramento della scrittura. Per quanto riguarda la scrittura sicuramente si nota come, rispetto al primo volume, questa abbia subito un discreto miglioramento, sia a livello descrittivo, sia per quanto riguarda i dialoghi. Quindi, in generale la storia e lo stile dell’autrice sono decisamente migliorati e posso dirvi di esserne solo che felice. Il primo volume non mi ha convinto molto neanche a livello di storia ma posso dirvi che almeno un miglioramento c’è e devo riconoscerglielo.

Per quanto riguarda i personaggi sono si, ben caratterizzati, ma allo stesso tempo dal carattere poco incisivo e dai tratti fin troppo comuni. Alina e Mal sono scontati e l’Oscuro sembra essere peggiorato dal primo volume. L’unico personaggio degno di nota è il principe Nikolai che finalmente da una nota di vigore a questa storia ed esalta sia un’ideale – seppur sia scontato – e che da movimento e curiosità alla storia. Un personaggio fresco, che si divide fra due vite e che diventa accattivante a livello narrativo e di storia.

La storia migliora e finalmente si capiscono molte cose che con il primo volume erano soltanto poste ma non del tutto spiegate. Così come il mondo che viene presentato in modo chiaro e trasparente. La storia, però sarò sincera, non riesce a coinvolgermi al 100%. Sembra sempre esserci qualcosa che non torna, qualcosa che non va ne su ne giù e resta sospeso nel bilico che non consente il vero e proprio sviluppo della stessa e l’interesse del lettore si sofferma più sul mondo e il world building interessante, rispetto al resto.

«Basta» sussurrai. Nessuno sembrò sentirmi. «Per favore» gracchiai. «Mal…» «Sei diventata una vera assassina, Alina.» 

Il libro è sicuramente un secondo volume di una trilogia particolare e originale, decisamente migliore rispetto al primo volume. Consiglio la trilogia? Agli amanti del genere fantasy, ma senza troppe pretese ricordando che è un volume di diversi anni fa e che la storia si mantiene sul semplice fra poteri, magia e Oscurità e Luce.

Leigh Bardugo scrive una secondo volume che ci permette di addentrarci ancor di più all’interno dell’avventura e all’interno dei famosi e potenti Grisha. L’Oscuro cerca di portare tutti nell’oblio più totale e solo la luce di Alina può cercare di fermarlo. Siete pronti per addentrarvi in queste terre ricche di misteriosi pericoli?

Il mio voto per questo libro: 3 balene e mezzo.

tre e mezzo

Ringrazio la casa editrice per la copia omaggio

Seguite le altre recensioni di quest’evento. Mi raccomando:

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Cosa ne dite? Fatemi sapere, mi raccomando. Sono curiosa di avere vostre opinioni! Vi aspetto ovviamente.
A presto,
Sara ©

REVIEW PARTY: Recensione #482 – LA STIRPE DELLA GRU DI JOAN HE.

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Come state? Finalmente in Italia è arrivato e sono felicissima di averlo letto e di parlarvene in super anteprima. Ringrazio la Oscar Vault per avermi permesso la lettura di questo volume in anteprima e ringrazio Miriam di Me and Books per aver organizzato l’evento. Ecco a voi il volume e la recensione:

978880472880HIGTitolo: La stirpe della Gru
Autore: Joan He
Pagine: 455
Prezzo:€ 22,00
Data di uscita: 19 gennaio 2021
Link d’acquisto: https://amzn.to/3il7HOY
Trama: La principessa Hesina di Yan ha sempre desiderato sfuggire alle responsabilità della corona, per vivere nell’anonimato. Ma quando il suo amato padre muore, viene gettata nell’arena dei giochi di potere e diventa all’improvviso sovrana di un regno incredibilmente instabile. Per di più, Hesina è convinta che il re sia stato ucciso, e che l’omicida sia qualcuno che le è molto vicino. La corte è piena di ipocriti e delatori che non vedono l’ora di approfittare della morte del monarca per accrescere la propria influenza: ciascuno di loro potrebbe essere l’assassino. I suoi consiglieri vorrebbero che Hesina accusasse il regno confinante di Kendi’a, il cui governante ha già radunato le truppe per la guerra. Determinata invece a trovare il vero colpevole e con qualche dubbio sulla fedeltà della sua stessa famiglia, Hesina compie un gesto disperato: si rivolge a un’indovina, il Giaggiolo argenteo. Un atto di tradimento, punibile con la morte, poiché la magia nel regno di Yan è da secoli vietata dalla legge. Seguendo le parole della veggente, Hesina chiede aiuto ad Akira, un delinquente patentato dalla mente brillante e acuta, un detenuto che nasconde più di un segreto. Il futuro del regno di Yan è in pericolo: riuscirà Hesina ad avere giustizia per suo padre? O il prezzo da pagare sarà troppo alto?

RECENSIONE

Descendant of the Crane Fanart Sticker by CW - Art From A Friend - White  Background - 3"x3" | Fan art, Art, Canvas printsLa storia ha inizio una notte come tante altre nel regno di Yan, solo che è una notte in cui Hesina, erede al trono di Yan dopo la morte di suo padre, è in cerca di risposte. Sembra che la ragazza pensi che suo padre non possa essere semplicemente morto ma possa essere stato addirittura assassinato. Ma da chi, non è dato saperlo ed è per questo che la giovane Hesina va in cerca di risposte al quartiere delle lanterne rosse, dove degli indovini sono lì nascosti e di cui lei si vuole servire per scoprire la verità sulla scomparsa di suo padre.  Solo che collaborare con gli indovini viene considerato tradimento, punibile anche con la morte visto che la magia nel regno di Yan è vietata da secoli. 

Riuscirà Hesina di Yan a diventare la regina di Yan e allo stesso tempo scoprire se suo padre sia stato davvero assassinato? Cosa sta succedendo all’interno del Regno? Riuscirà Hesina a ripristinare la pace, a combattere i fantasmi del passato e destreggiarsi fra la falsità e una politica che rende il suo paese instabile?

La cortigiana parlò prima che potesse farlo Caiyan. «Dunque dimmi, principessa Hesina.» Appallottolò il fazzoletto insanguinato e lo gettò nel braciere ai loro piedi, dove fu subito avvolto da una vampata di fiamme. «Cosa desideri vedere?»

La trama della storia è lunga ma rappresenta un quadro della storia in via generale e molto inquadrato. Non ci fa spoiler ma ci dona una linea e il punto di partenza di questa storia molto leggero, intraprendente e incuriosisce il lettore dalla prima all’ultima riga. Pronti dopo questa trama a gettarvi in questa storia?

Il titolo è interessante ed è un risultato della traduzione originale, leggermente modificata. “Descendant of the crane” è letteralmente Discendente della Gru, ma credo che il risultato che ne è derivato sia giusto e ben strutturato, rendendo sicuramente di più che della scelta di traduzione letterale. La copertina è unica ed incredibile. Amata già dalla versione originale e mantenuta anche nella versione italiana, la copertina è quanto di più bello ci sia nelle copertine degli ultimi tempi; sia per la rappresentazione della storia stessa, sia perché rappresenta Hesina, la sua paura di addentrarsi nel buio in cui dovrà brancolare per trovare la verità e la gru, simbolo della sua famiglia e del ninnolo che suo padre le aveva regalato.

Book Cover: DESCENDANT OF THE CRANE on BehanceL’epoca non sembra essere specificata e trattandosi di una storia fantastica e di luoghi inventati non saprei darvi un’epoca, senza ombra di dubbio posso dirvi che non è moderna; l’ambientazione è il regno di Yan, essenzialmente immaginario ma ambientato su base orientale affacciandosi ad un quadro generico similare a Cina o Giappone di secoli fa.

«A volte…» La voce di Hesina si bloccò. Provò di nuovo. «A volte ho paura di scoprire segreti che non dovrei conoscere.» O che era reputata indegna di conoscere, nel caso di sua madre. «Ma voglio essere più coraggiosa. Più forte. Voglio essere degna della verità. E mi piacerebbe… mi piacerebbe moltissimo se tu potessi aiutarmi.» “Per favore.”  Dopo un lungo istante, Akira annuì. Poi si sottrasse al suo tocco. La mano di Hesina precipitò, ma il suo cuore no. Era l’inizio della loro collaborazione, non la fine.

I personaggi di questa storia sono unici e originali, sicuramente ricchi di carattere, forza e determinazione. Non vi parlerò di tutti ma vi lascerò un quadro generale di con chi avremo a che fare. Il personaggio principale è sicuramente la futura erede al trono di Yan, Hesina, ma l’accompagneranno in questo viaggio diverse figure: abbiamo Cayan fratellastro e colui di cui Hesina si fida ciecamente e che diventerà suo vice-consigliere, Lilian, sorella gemella di Cayan e un’amica per la nostra protagonista principale. Abbiamo Sanjing, fratello di Hesina e combattente in prima linea sempre pronto a farsi avanti per lei e il misterioso Akira, il ragazzo con l’asta che, come da indicazioni del Gaggiolo argenteo (l’indovino) ladro e criminale, imprigionato nelle segrete ma liberato e utilizzato come rappresentante nel processo che indice Hesina per la morte del padre. Ci saranno anche tanti altri personaggi minori ma tutti questi hanno una struttura e una composizione molto brillante e con dei tratti distintivi per ognuno di loro. Personaggi quindi ben caratterizzati.

Hesina di Yan è una ragazza che pensava solo a voler fuggire dalle proprie responsabilità ma l’improvvisa morte del padre sconvolge tutti i suoi piani e si ritrova più determinata che mai a cercare i colpevoli della morte di suo padre con tutte le armi a sua disposizione. Hesina era molto attaccata a suo padre, molto più di quanto non lo fosse con sua madre, lui la chiamava Uccellino e cercava sempre di aprirle gli occhi, di farle imparare quanto più possibile e di renderla preparata a un’eredità futura. Per quanto Hesina sia giovane e inesperta alla guida del suo popolo, si ritrova più determinata che mai e si incastra alla perfezione nel cerchio di menzogne e falsità che girano all’interno della corte, dove ognuno cerca di prevalere l’altro. E’ un personaggio forte, una protagonista determinata a scoprire la verità con un amore viscerale verso il proprio padre. E’ forte, coraggiosa e non si tira indietro, neanche se si tratta di sfidare le leggi imposte dal popolo e di tentare la sorte con degli indovini.

«Ma l’hai visto con i tuoi occhi? Ha davvero preso fuoco?» «No, ma è quello che mi hanno detto gli uomini!» Le voci si placarono quando Hesina spalancò le braccia. «Il mondo è pieno di imbroglioni» urlò sopra il crepitio alle sue spalle. «E non c’è imbroglione più grande della paura. Stanotte, siamo caduti vittime della paura. Le abbiamo permesso di accecarci. Abbiamo creduto di stare dando la caccia ai mostri…»

Il perno centrale di questa storia e che spinge Hesina alla verità, alla forza e al governo di un regno subdolo e pieno di persone che tentano di distruggerlo, è la verità sulla morte di suo padre. Non c’è niente che valga di più della verità, seppur sia difficile, seppur sembra non venire mai a galla, seppur nessuno dopo tutto le ridarà indietro suo padre. Hesina ci mette tutta se stessa per ritrovare se stessa assieme a suo padre.

Author Spotlight | Behind The Pages With Hayley Chewins – Tale Out LoudLo stile utilizzato dall’autore non è ne particolarmente complesso ne articolato, è una storia semplice e scorrevole seppur con un disegno orientale e un mondo, così come lo stesso regno di Yan, deciso e decisamente affascinante. Scritto in terza persona, la storia segue principalmente le vicende di Hesina e i suoi movimenti, le sue scelte e tutti coloro che la circondano consentendoci di avvicinarci sempre di più a lei.

L’ambientazione e la struttura del luogo basato su luoghi e tradizioni orientali sono il punto forte di questo libro e rendono la lettura magica e potente. Quello che sicuramente avrei voluto vedere di più poteva essere qualche riferimento al cibo orientale o a delle vere e proprie tradizioni. Allora si che avrebbe fatto la differenza. 

C’è una breve attrazione/ amore ma che non diventa il perno centrale e resta defilato, non facendo cadere questa storia nel banale. E’ ben scritto e l’ideale di Hesina, quello del padre e della sua morte, la forza e il coraggio di scovare la verità spingono la ragazza a fare delle scelte anche politicamente sbagliate o particolarmente prevedibili però rendono la storia ancor più interessante e particolare, unica e originale.

La confusione finale non aiuta il lettore, soprattutto nella parte finale. Per come era stato presentato all’origine il volume sembrava essere uno stand-alone e speravo lo fosse. Per la confusione che invece viene proposta e per la parte finale sembra che ci sia una prosecuzione di qualche tipo. Tutto resta confuso, persino molti dettagli sui personaggi, come ad esempio Akira. A lui viene data fiducia solo per via della predizione dell’indovino (e non l’ho trovata una mossa completamente intelligente da parte della futura regina di Yan) ma per quale motivo lui continua ad assecondarla? Perché resta? Si, nel libro viene spiegato qualcosa e Akira si apre con la regina, ma siamo sicuri sia la verità? E cosa lo spinge a continuare quando potrebbe andarsene? Sicuramente nasconde molto più di quello che da a vedere e la storia non chiarisce questa cosa. Quindi sicuramente confusione su alcune cose che si potranno chiarire solo se uscirà un volume successivo. E spero sia così perché solo così potrò rendere più alto il volume di questo libro. Il senso finale è veramente sconcertante così proposto, troppo confuso e spero che l’autrice chiarisca al più presto tutto per il bene dei suoi lettori e della sua stessa storia.

Nonostante questo, la lettura è stata piacevole e scorrevole, ho apprezzato la storia e i meccanismi politici all’interno del volume, come la forza del personaggio principale di sfidare chiunque si trovi sul cammino anche se si ritrova a rischiare in primo piano. La storia mi ha ricordato molto La battaglia delle tre corone per l’intrigo politico preposto ma solo per questo. 

«Ho paura» ammise. «Se do al lupo un pezzo di ciò che vuole, non ne bramerà ancora?» Ma non era un lupo quello che dava la caccia a Hesina. Era la paura del popolo. O la governava o ne sarebbe stata governata. A ogni modo, il sangue era destinato a scorrere.

Il libro sicuramente è un volume ricco di azione, politica, poteri di corte e processi reali che tendono ad incastrare sempre qualcuno. Una storia che mi sento di consigliare a chi ama il genere e a chi vuole approcciarsi ad una realtà orientale in modo semplice ma al contempo forte e deciso. Un libro che apre le porte all’oriente e vi trascina a corte.

Joan He ci porta nelle terre orientali alla ricerca della verità sulla morte del re. Sarete pronti a scendere in campo con la regina di Yan per scoprire non solo la verità sulla morte di suo padre ma sulle radici nascoste del suo popolo e scoprire di più sulla magia degli indovini? 

Il mio voto per questo libro: 3 balene.

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Ringrazio la casa editrice per la copia omaggio

Seguite le altre recensioni collegate all’evento in questione. Vi aspettano anche loro con la loro opinione. 

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Cosa ne dite? Pensate possa fare il caso vostro? Pensate possa piacervi? Fatemi sapere ovviamente. Io vi aspetto come sempre!

A presto,

Sara ©

REWIEW PARTY: Recensione #447 – LA GUERRA DEI PAPAVERI DI R.F. KUANG.

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Oggi sono qui per portarvi un nuovo evento che porta una recensione in cui avrò molto da dirvi e sarà ricca di contenuti ma che ci terrei particolarmente ci dedicaste i minuti che servono. Insomma spero la leggiate tutta e con attenzione. E’ un libro interessante, non adatto a tutti e spero che per quanto ne siate attratti possiate comprendere ogni minuzia che ho spiegato per voi. Ringrazio l’Oscar Vault Mondadori per avermi permesso la lettura e ringrazio Miriam per aver organizzato l’evento.

Titolo: La guerra dei papaveri
AutoreR. F. Kuang
FormatoFormato Kindle / cartaceo

Prezzo: 9,99 €
Copertina rigida: 22,00 €
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TramaOrfana, cresciuta in una remota provincia, la giovane Rin ha superato senza battere ciglio il difficile esame per entrare nella più selettiva accademia militare dell’Impero. Per lei significa essere finalmente libera dalla condizione di schiavitù in cui è cresciuta. Ma la aspetta un difficile cammino: dovrà superare le ostilità e i pregiudizi. Ci riuscirà risvegliando il potere dell’antico sciamanesimo, aiutata dai papaveri oppiacei, fino a scoprire di avere un dono potente. Deve solo imparare a usarlo per il giusto scopo…

RECENSIONE

Midnight Designs: The Poppy War – Read at MidnightLa storia ha inizio un un piccolo luogo sperduto di una remota regione dell’Impero. Runin, che conosceremo come Rin, è un’orfana adottata dalla famiglia Fang che spaccia oppio e nasconde il tutto gestendo un piccolo negozio di cui Rin è costretta a fare la commessa. Trattata come una schiava all’interno della famiglia, i Fang decidono che per lei è giunto il momento di essere venduta come moglie a qualche ricco benestante. Ma Rin non vuole questa vita per se stessa, lei è nata per qualcosa di più grande ed è pronta a dimostrarlo iscrivendosi all’esame per entrare alla più grande accademia militare dell’Impero, la Sinegard. E’ difficile, la strada in salita e tutto per lei si mette difficile quando si deve combattere per cercare di non finire sposa ma in schiavitù; una strada che la porterà a scoprire cose importanti di se stessa e delle persone che la circondano.

Cosa farà Rin? Riuscirà ad evitare il matrimonio ed entrare alla Sinegard? Cosa le succederà durante il suo percorso di crescita?

«Non parla tanto, vero?» chiese Han. «Neanche si presenta. Che coglione.»  «Non ne ha bisogno» disse Kitay in tono di scherno. «Tutti sanno chi è.» «Forte e misterioso» disse Venka trasognata, e si mise a ridacchiare con Niang. «Forse non sa parlare» suggerì Nezha. «Lo sapete com’erano gli speerliani. Selvaggi e assetati di sangue. A malapena sapevano cosa fare se non gli si davano ordini.» «Gli speerliani non erano degli idioti» protestò Niang.

La trama è interessante, originale e incuriosisce già a primo impatto. Una storia che coinvolge e cerca di introdurre il lettore in una storia forte, coinvolgente e potente. Tutto ciò che trovate nella trama troverete, ma anche oltre, anche di più, persino più forte.

La copertina è fantastica e sono felicissima che la Mondadori abbia mantenuto l’originale perchè era davvero difficile uguagliarla in alcun modo. Tutto in questa stupenda edizione fa presagire bellezza e dedizione, così com’è la protagonista di questa storia. Il titolo è stato semplicemente tradotto così com’è ed è interessante. Avrei sicuramente preferito il titolo originale ma anche così rende.

L’ambientazione è un punto che gioca molto a favore e sicuramente, il word building è una delle cose con una struttura studiata, precisa e meticolosa. Sarebbe davvero difficile parlarvi di questo mondo, si finirebbe per sminuirlo. Riprende dai tratti nipponici e riporta tutto ciò che di quello si aveva un tempo. Finalmente una storia che ci porta in un luogo che sogno di andare a visitare, con una cultura differente dalla nostra, che rende tutto magico e scenografico.

La prima volta fece turbinare delle foglie ai suoi piedi senza muovere un muscolo. Rin pensò che fosse uno scherzo del vento. Poi lui lo fece una seconda volta e una terza, per dimostrarle che ne aveva il totale controllo.  (…) «È sovrannaturale.» Jiang aveva un’aria compiaciuta. «La parola sovrannaturale è adatta a definire qualsiasi cosa non rientri nella tua attuale concezione del mondo. È importante che tu sospenda l’incredulità. Ho bisogno che accetti semplicemente che queste cose sono possibili.» «Vi aspettate che io accetti il fatto che siete un dio?» «Non essere sciocca. Non sono un dio» disse lui. «Sono un semplice mortale che si è svegliato e ha scoperto il potere della consapevolezza.»

Midnight Designs: The Poppy War – Read at Midnight in 2020 | Poppies,  Graphic design, GraphicI personaggi sono davvero i più variegati possibili all’interno della storia. In primo luogo ci ritroviamo a perderci nei panni di Rin e a cercare di capire la sua mentalità, la sua scalata verso ciò che l’aspetta e il modo in cui cerca di conquistare il mondo attorno partendo dal nulla. Ho letto un’intervista dell’autrice in cui “paragona” se così vogliamo definirlo a la vita di Mao Zedong che nasce come un uomo che veniva dal nulla, da una piccola provincia di Hunan ed è diventato un dittore genocida. Ha voluto intraprendere il percorso mentale che lei ha immaginato debba aver intrapreso lui.  Dice l’autrice stessa: “Come passi dalle radici che avevano Mao e Rin, a detenere un potere inimmaginabile e causare così tanta sofferenza con esso? Come lo giustifica mentalmente a te stesso?” Insomma voleva scoprire psicologicamente come poteva nascere un dittatore o comunque qualunque potere che venga dal nulla. Quindi prende un personaggio, Rin, e utilizza lo stesso schema mentale partendo dal fatto che Rin voleva salvare i suoi amici e se stessa e come fare per rendere questo possibile se il mondo attorno crolla inesorabilmente? Starete a vedere.

Altri personaggi di cui si circonderà Rin saranno alcuni completamente opposti, come Kitay che è un ragazzo semplice, caparbio e fondamentalmente tranquillo seppur studioso e disciplinato a Nezha irruento, saccente e superbo. Avremo modo di avere molto a che fare con Altan, coloro che tutti chiamano l’ultimo speerliano , dagli occhi rossi e dalla forza mostruosa. Inoltre avrete modo di far entrare nel vostro cuore il Maestro di demologia Jiang che per i suoi modi di insegnamento nel cercare di aprire la mente alle cose che ci circondano mi ha ricordato il mio insegnante di italiano, che spronava a far lo stesso. Sicuramente una varia serie di personaggi interessanti e da scoprire.

«Perché nel Nikan sono contrari all’uso di droghe?» (…) «Perché l’uso di sostanze psichedeliche è associato all’annebbiamento della mente, al potenziale sprecato e al disordine sociale. Perché i tossicodipendenti possono dare poco alla società. Perché è una piaga persistente nel nostro paese, un’eredità della cara Federazione.» Jiang annuì lentamente. «Ben detto. Sei d’accordo?» Rin fece spallucce. A Tikany, nei covi degli oppiomani, ne aveva viste a sufficienza di cose per conoscere gli effetti della dipendenza. Capiva perché le leggi dovessero essere tanto severe. «Ora sì» disse con prudenza. «Ma suppongo che cambierò idea dopo che avrete detto la vostra.»

Midnight Designs: The Poppy War | Poppies, War, ArtistLo stile utilizzato è complesso, articolato non particolarmente scorrevole ma coinvolgente. Per quanto sia moralmente ed emotivamente difficile sorreggere questa storia, non posso essere più orgogliosa di avergli dato una possibilità.

Il volume si ispira in chiave fantasy al periodo delle guerre sino-giapponesi, nel periodo del massacro di Nanchino, un insieme di crimini di guerra che l’esercito giapponese fece a Nanchino. Infatti è noto come Lo stupro di Nanchino, uno dei periodi più cruenti e crudeli di quel periodo. Oltretutto riprende in piccola parte anche le guerre dell’Oppio. La storia storicamente si divide in queste due fasce storiche, giocandoci molto e mettendoci molto fantasy che renderà la lettura ancor più interessante.

La scelta del personaggio di Rin è stata assolutamente focale e originale. E’ una ragazza determinata, che si spinge oltre il limite pur di non subire abusi. Arriva a farsi del male verso se stessa pur di non sacrificarsi agli altri e non essere succube di nessuno. E’ determinata a conquistarsi le sue libertà seppur sia particolarmente ottusa in determinati contesti. E questa suo essere ottuso la porterà a scontrarsi in diversi contesti che la metteranno alla prova: la rabbia che non riesce ad incanalare e che sfoga verso chi ha tentato di sottometterla, i ragionamenti profondi con un insegnante misteriosamente ridicolo ma potente e pieno di segreti, una scelta di assumere qualcosa che la cambiasse per sempre e non le permettesse una determinata cosa, e tanto altro.

In particolar modo quest’ultima cosa che non ho volutamente detto ma che scoprirete solo leggendo può lasciare il lettore sconcertato seppur non vi sia alcun obbligo che perché sia donna allora tutto deve essere scritto che debba andare in un determinato modo. Credo che sia stata una delle scelte più coraggiose e audaci da parte dell’autrice degli ultimi tempi, una scelta azzardata ma che personalmente piace e da un valore in più alla forza che Rin cerca di mettere in ciò che fa e in ciò che vuole diventare in futuro.

Le atrocità della guerra sono reali, vive, si riesce a sentire tutto sulla propria pelle. Si riesce a percepire l’angoscia, i risentimenti, la vendetta, la rabbia di un popolo messo alla gogna e la speranza di riprendere in mano quel poco che resta nonostante anche i più vicini siano quelli da temere di più. Rin si farà strada in un mondo crudele, che vuole vederla sconfitta e perdente, che preferisce vederla morta.

Ho apprezzato il fatto che non vi fosse alcuna storia d’amore. [FINALMENTEEEEEEE!] Basta tutte ste storie latte e miele, non ci servono o almeno ci stanno ma non sempre. A volte il libro è bello anche senza storie d’amore, no? C’è tantissima amicizia, c’è rispetto, rivalità e timore, scoperta di se stessi, interrogativi, paure, sangue e tanto altro. Dimenticate l’amore fru fru insomma. E sinceramente, ringrazio l’autrice di non aver inserito niente al riguardo se non qualche timido e fugace sguardo di Rin nei confronti di Altan. E per fortuna si limita solo a questo. E – per quanto si vocifera ci sono anche personaggi asex!!!! Sono felice che non si riduca all’amore, alla storia sentimentale per salvare il mondo. MEEEWH _._ Finalmente una storia – perdonatemi il francesismo – con i controcoglioni sotto tanti e differenti aspetti.

Altro punto importante nella storia sono l’uso di oppio e droghe e lo sciamanesimo. Le droghe sono viste come un mal nell’abuso ma allo stesso tempo anche un aiuto per la magia, per raggiungere gli Dei che possono aiutare la protagonista e altri personaggi a far fuoriuscire il potere, a connettersi con il mondo. Sicuramente è un punto di vista curioso e originale ma non colpisce a pieno. Perchè dargli potere se poi, in alcuni casi devono dipendere da questo? La frase di Rin sotto riflessione sull’uso delle droghe mi ha colpito – tant’è che ve l’ho riportato anche qui, nella striscia in alto; la risposta di Jiang spiazza ma rende ciò che l’autrice cerca di trasmettere tra il connubio di utilizzo e non (non c’è citata quindi dovrete scovarla nel libro se volete saperne di più). Il lato sciamanico è interessante ed è il primo libro in cui mi trovo a sentirne parlare. Ho apprezzato Jiang e il suo ruolo all’interno di questo, il modo in cui si arriva a parlare di sciamanesimo e in cui esso esce all’esterno. 

Nonostante questo libro sia grande, potente e assolutamente incredibile non riesco a dare il massimo dei voti perché dopo si esce dai schemi dell’Accademia, in special modo quando Altan prende una parte importante all’interno della situazione, le cose cominciano a diventare ripetitive, pesanti e quasi ridondanti. Infatti per un terzo il volume scorre e la storia si concentra all’interno della struttura scolastica in cui il solo compito di Rin sembra quello di restare, quello di battere l’antagonista del momento, Nezha. Si concentra molto sull’utilizzo dei suoi poteri e tutto il resto che cerca di apprendere da Jiang, il suo insegnante di demologia. Quello che succede successivamente però, porta Rin completamente alla deriva, in cui non si riconosce più e sembra aver perso i binari di ciò che voleva diventare. Comincia a seguire consigli di altri e non ragiona più con la sua testa. Insomma, Rin finisce completamente alla deriva per via della trama ricca di avvenimenti che finiscono per concentrarsi su tutt’altro e lasciandola allo scoperto. Forse anche troppo.  Quindi non riesco davvero a comprendere la scelta di Rin di continuare a seguire quello che ormai è solo un folle piuttosto che i principi che aveva coltivato fino a quel tempo. Perché continuare a cercare vendetta per un principio che non sentiva così forte, che non sentiva così suo? E’ una spiegazione che non riesco a darmi effettivamente.

«No, intendo, a chi somigliano?» chiese Kitay. «Ai nikariani? Tutti gli abitanti della Federazione provengono dal continente orientale. Se non sono come gli esperiani, allora devono avere una faccia in qualche modo normale.» Rin non capiva che importanza potesse avere. «E cosa c’entra?» «Non vuoi vedere che faccia ha il nemico?» chiese Kitay. «No, non voglio» rispose lei. «Perché in quel caso potrei considerarli umani. Ma non lo sono. Stiamo parlando della gente che durante l’ultima invasione dava l’oppio ai bambini di due anni. Della gente che ha massacrato gli speerliani.» (…) «Che importanza ha adesso? Stanno arrivando, noi invece stiamo qua ad aspettarli e alla fine della giornata saranno vivi solo i vincitori. La guerra non determina chi ha ragione. La guerra determina chi resta.»

Sicuramente non è un libro per tutti e vi invito a leggerlo solo se esclusivamente curiosi, amanti del genere e delle storie cruenti, forti, decise e pericolose. Un fantasy originale, che vi consiglio, nonostante una parte sia stato più pesante delle altre.

R. F. Kuang scrive una storia coinvolgente, che ci trascina in una scuola, nella crudeltà della vita e nella forza di spirito per cercare di costruirsi un futuro come per quanto riguarda se stessi. Un primo volume di una trilogia che apre le porte a un mondo denso di minacce, poteri e crudeltà. Una storia che non vi deluderà.

Il mio voto per questo libro: 4 balene.

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Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

Seguite le altre recensioni, mi raccomando. Le trovate in questi altri blog:

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Che ve ne pare? Siete curiosi di scoprire questo nuovo volume  tutto da leggere? 🙂

A presto,

Francesco ©