RECENSIONE #707 – D COME DAVIDE. Storie di plurali al singolare DI DAVIDE ROCCO COLACRAI.

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Altro giro, altra corsa per questa recensione che stava aspettando solo voi! Innanzitutto, come state? Io bene e sono entusiasta di portarvi una nuova raccolta di poesie di quest’autore di cui vi avevo già parlato in precedenza. Per i più curiosi può andare QUI e scoprire di cosa sto parlando. Per tutti gli altri, vi parlo subito di questa lettura:

9791222434650_0_536_0_75Titolo: D come Davide. Storie di plurali al singolare
Autore: Davide Rocco Colacrai
ISBN 9788833287140
Prezzo 13,00 euro
Formato 12×17 con alette e segnalibro ritagliabile
Pagine 92
Link d’acquisto: https://amzn.to/49K5Zja
Trama: “La Poesia e la Musica / non sono cose terrestri / appartengono al Mondo Superiore.” Così scriveva il Maestro Peter Deunov. Sono anni che mi faccio perseguitare da questa idea, tanto precisa quanto instancabile, di realizzare attraverso i miei versi una forma di confessione, che dalla sua dimensione strettamente personale possa con naturalezza trasformarsi in una storia del mondo alla quale chi ha il coraggio di accostarsi possa ascoltarsi, e persino riconoscersi. Ed è arrivato il momento oggi di affidarvi i suoi frammenti, le sue “storie di plurali al singolare”, in modo che ciascuno possa ricomporli nella più bella delle orchestre che i versi sanno creare: quella del cuore. (Davide Rocco Colacrai)

RECENSIONE

un vaso e uno specchio in una stanzaLa raccolta di poesie in questione raccoglie ventisei poesie suddivise fra di loro in sei parti in base a temi o questioni che vengono trattate. Più di ogni altra cosa l’autore riesce a trasportare al lettore avvenimenti, personaggi e stragi realmente accadute facendo permeare per ognuna di esse gli stati d’animo e ciò che più ha finito per colpire il poeta, con un linguaggio delicato e ricco di significato. E l’autore decide di racchiudere i suoi sentimenti riguardo ad eventi, cose e persone e fatti che sono realmente accaduti sentendoci ancor più vicini a ciò che ci ha colpito ma sulle quali, magari non ci eravamo soffermati abbastanza.

Cosa ci aspetterà una volta che ci addentreremo nell’animo e nel cuore dell’autore? Cosa ci vuole comunicare e cosa finirà per colpirci più di ogni altra cosa? Quali emozioni e sensazioni vuole condividere con il lettore?

Ci dicono che siamo uomini e nient’altro,
nomi verticali arati nella linea dell’orizzonte,
l’imitazione della carne, la solitudine precisa dell’ora.
(…)

La trama della silloge non ce la spiega e si capisce fino ad un certo punto su cosa verterà la raccolta sia di cosa andrà a parlare. Posso però dire che l’autore ha messo tutto se stesso per cercare di consentirci di capire cosa ci stava donando con tutto se stesso: come ha percepito cose, persone ed eventi in maniera del tutto quasi magica, se si può dire. Una raccolta che racchiude dei sentimenti che accomunano tutti noi.

La copertina si rifà ad una delle illustrazioni all’interno della raccolta e che suddivide una parte dall’altra. L’immagine la vediamo a colori, rispetto a come la troviamo all’interno del volume che finisce per essere più delicata e tenue. Nonostante non sia un disegno che mi fa impazzire personalmente, trovo che sia di un significato impattante. Perchè l’albero vive e nelle sue radici – e sotto la terra stessa – c’è ancora il bambino che spesso ci dimentichiamo di tenere al nostro interno, che nascondiamo o che ci contraddistingue ancor oggi. Una copertina che funziona tutto sommato.

un dipinto di un vaso con fioriIl titolo è un po’ pretenzioso se si pensa globalmente a ciò che abbiamo a primo acchito ovvero l’iniziale e il nome dell’autore ma se si prende tutto assieme il significato assume tutt’altro valore, specialmente se si aggiunge ciò che c’è dopo. Perché questo volume è una raccolta di poesie che parla di molti – che siano essi eventi, persone o cose – da una persona sola, al singolare. E trovo che non ci sia titolo più azzeccato per questa raccolta di poesie. Calza a pennello apposta per questo volume.

ci sono troppi ricordi a farsi strada
in questo silenzio,
fanno orbitare il mio cuore
in un valzer di vendemmia affinché non scordi niente,
resiste un solo desiderio
nella striatura grigia del pelo,
la favola più bella prima di concludere
il mio addio.

Il perno centrale di questa raccolta è proprio quello di accogliere un qualcosa di corale, che unisce e che accomuna più persone sotto il punto di vista di un unico. Il fatto è che questo singolo ci consente di carpire tutti i sentimenti e le emozioni esternate come nostre e consentendo di unire lettore e scrittore in maniera unica e singolare.

Lo stile utilizzato dall’autore è descrittivo, sentimentale, articolato seppur sia fluido e di piacevole lettura. Ad ogni poesia, questa volta, ha aggiunto delle relative spiegazioni o dei riferimenti che ci aiutano a comprendere meglio il periodo storico o da dove deriva ciò che ha aggiunto. Le poesie non sono molte ma sono lunghe e commoventi, ricche di significato che colpiscono il lettore verso dopo verso. La lettura è leggera e piacevole ma questo non intacca sulla profondità dei temi trattati che colpiscono come un pugno allo stomaco.

Un campo di margherite su una scogliera a picco sull'oceanoLe poesie si rifanno a diversi temi e cose accadute, così come a cose personali per l’autore che si mescolano ai sentimenti provati per degli eventi che hanno colpito tutti, indistintamente; c’è la poesia su Falcone e su Borsellino, la strage del ponte Morandi a Genova, quella dell’Hotel Rigopiano, quella verso suo nonno o il suo cane che mi hanno emozionato molto visto che mi hanno ricordato il mio, su dei cantanti così come qualcosa sul Cile. Non voglio lasciarvi troppi dettagli per non rovinare l’esperienza di lettura, infatti, questi sono sono alcuni dei temi che vengono trattati… una richiesta al non dimenticare, come dice lui stesso nel titolo di una sua poesia. In teoria su troppe cose si dovrebbe scrivere per non dimenticare ma spesso l’uomo lo fa ugualmente e tentare di recuperare è pressoché impossibile; non bisogna perdere mai la speranza che è quella che ci manda avanti passo dopo passo e ci fa sperare in un mondo migliore.

La raccolta, nonostante unisca molte persone ed eventi diversi fra loro, mantiene un’andatura leggera e mai scontata creando, in punta di piedi dei ricordi rilasciando delle emozioni che non sono così difficili da dimenticare. Non sono ad impatto diretto ed ogni poesia ha bisogno di essere analizzata e digerita dal lettore singolarmente, con pacatezza e calma. Io preferisco le poesie brevi e concise, lo ammetto, ma queste colpiscono e rendono bene ciò che l’autore vuole dirci nonostante non riesca a rendere bene sul breve.

Ci sono uomini i cui c’era una volta,
come cerchi di rondine che preannunciano la terra,
li rendono nonni.

Globalmente trovo che sia una raccolta di poesie che tutti, prima o poi dovrebbero leggere. Non perché sia meglio o speciale rispetto ad altre ma perché contiene l’essenza di molte cose che abbiamo vissuto e di cose che l’autore voleva raccontare e condividere con il lettore stesso alla quale sentiva l’esigenza di comunicare.

Davide Rocco Colacrai ci immerge nel suo mondo offrendoci una finestra su emozioni e ricordi che non passano inosservati e sulle quali, spesso, finiamo per non soffermarci. Gioca con i sentimenti e ci appallottola lo stomaco mostrandoci come dice il suo stesso titolo la pluralità da un singolo. Siete pronti a seguirlo?

Il mio voto per questo libro è di: 4 balene e mezzo.

quattro e mezzo

Si ringrazia l’autore e la casa editrice per la copia omaggio

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Cosa ne pensate? Potrebbe essere di vostro gradimento questa raccolta di poesie? Io spero di si e vi lascio alle vostre cose. Come sempre vi aspetto qui!

A presto,
Sara ©

RECENSIONE #699 – BRICIOLE SPARSE DI VITTORIO CAPUOZZO.

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Eccoci qui con una nuova recensione e stavolta vi parlo di una raccolta di poesie di cui ne vale veramente la pena. Ringrazio per questa graziosa lettura la Ali Ribelli edizioni che mi ha permesso di leggere e scoprire un nuovo volume, che non conoscevo. Ve ne parlo subito:

briciole-sparse-frontehd-768x1076-1Titolo: Briciole sparse
Autore: Vittorio Capuozzo
Pagine: 85
Genere: Poesie
Data di uscita: 2020
La silloge è corredata da alcune illustrazioni di Antonio Di Chiara e Vincenzo Avolio.
Link d’acquisto: https://amzn.to/3VChUMP

Trama: Briciole sparse di Vittorio Capuozzo ha il pregio di trasmettere segnali forti con un verso semplice. Il messaggio che si dirama dalla poesia è immediato perché nasce dal profondo dell’animo umano e dall’estrema sofferenza dell’autore nell’esternazione dei sentimenti e dell’animo umano.

RECENSIONE

a man walks alone in the hazeLa raccolta di poesie è una raccolta di poesie che – come dice anche l’autore stesso nella sua nota iniziale – sono  dedicate all’umanità che soffre in quelle zone d’ombra in cui nessuno sembra arrivare. E’ un viaggio attraverso sentimenti semplici ma che noi tutti proviamo, soffochiamo o esterniamo e che vengono talvolta messi da parte per un qualcosa che il mondo ha di più grande. Una raccolta che raccoglie cinquanta poesie e quattro aggiuntive nell’appendice in cui vi è un mix di amore, sofferenza, ricordi, elogi e commemorazioni, la morte, il dolore, la fratellanza. Per meglio dire, valori ed emozioni che la natura umana prova e al quale è esposta giorno dopo giorno. Una raccolta che ci ricorda che siamo vivi e che ci muoviamo legati alla stregua di emozioni umane che ci cambiano costantemente nelle azioni, nei modi di fare e nelle nostre stesse decisioni.

Come esternalizzerà tutto questo l’autore? Com’è questa raccolta di racconti? Come ci sorprenderà questa raccolta di poesie? Riuscirà a colpirci nel profondo?

La vita
Ho vaghi ricordi e sbiaditi colori
dell’erta in cui s’inerpica la vita
e di un orologio d’oro
racchiuso nella scatola del tempo

La trama della raccolta è piuttosto breve e sembra non comunicare molto seppur all’interno del volume stesso si nascondono delle poesie che colpiscono e che il lettore non dimenticherà tanto facilmente. Una trama non troppo espansiva ma giusta, sappiate che dentro troverete molto, molto di più.

Adoro questa copertina che ricorda gli anni 90, quella in cui si scriveva sui fogli e si ripeteva una parola o una piccola frase e si finiva per creare una sorta di disegno. Mi ha ricordato quei tempi e in più la trovo originale e innovativa, sicuramente differente dalle altre copertine sulle quali si punta molto più all’illustrazione bella e accattivante senza pensare alle parole che vi sono all’interno. A volte la cosa è avvilente e trovo che questa copertina faccia il suo lavoro perché mette in risalto l’opera dell’autore e ciò che lui stesso sta tentando di comunicare con le sue parole.

un taccuino appoggiato su una sedia di pelle marroneIl titolo dell’opera di fornisce ciò che l’autore sta tentando di lasciare al lettore che finiscono per essere molto di più vista l’espressività e la comunicazione che lui riesce a trasmettere con le sue parole. E’ un’opera che cerca di trasmettere sentimenti verso il genere umano e l’umanità che soffre e ama al tempo stesso e che prova sentimenti che lui stesso ha provato e che, anche noi, potremmo aver provato nel nostro piccolo. Un connubio tra titolo e copertina davvero unico, ben strutturato e originale.

L’attesa
La morte attende padre,
sul calle della vita
perseverante il fato
s’affievolisce l’ora
e tu senza rancori,
sulla punta dei piedi,
senza destare quiete
ristori lesto le membra
e presto t’abbandoni
per non risvegliar più noia

Il perno centrale della raccolta stessa è l’uomo nella sua assolutezza, interezza e con tutto ciò che da esso ne deriva. Infatti si parla di bambini, di madri, di fratelli, di vecchi, della morte, di Dio, gli emarginati sociali e quant’altro. Tramite lo sguardo esterno del poeta che si unisce ma al contempo se ne estranea, l’uomo e la sua umanità raggiunge i cuori del lettore pagina dopo pagina, persona dopo persona, verso dopo verso.

una persona annega sott'acquaLo stile narrativo utilizzato dall’autore è delicato e promettente, fluido e sentimentale. Non si riesce a fare a meno di entrare all’interno di ogni singola poesia immaginando anche ad occhi chiusi ciò che l’autore in pochi versi e poche righe, sta cercando di dirci. Molto bello è l’accostamento delle illustrazioni di Antonio Di Chiara e Vincenzo Avolio all’interno della silloge che finiscono per rendere il tutto ancor più accattivante e unico, sicuramente originale.

Ho trovato le poesie in crescendo e le più belle sono ovviamente tenute nell’appendice, per ultime anche se ci sono molte poesie che spiccano all’interno del volume: Straziante è la poesia per i bambini di San Giuliano di Puglia sull’Halloween o quella al fratello e a sua madre; meravigliosa la poesia Ti amo che regala molto più di quanto ci si aspetta ed esprime sentimenti che dapprima sembrava aver accantonato visto che la poesia tende a concentrarsi molto più sul sentimento del dolore e della sofferenza che da cosa ne concerne successivamente. 

Nonostante l’opera sia, come ho già detto, un crescendo e finisca per esprimere tante cose trovo che si soffermi troppo sul buio e si ricorda con dei piccoli spiragli di accendere la luce. Anche questo serve in un percorso in crescendo come questo e con poesie belle come queste, quindi sono rimasta sorpresa che bene o male l’unica che spiazza rispetto a molte altre è il Ti amo.

Solitudine
La lagrima, il silenzio, la paura, il cuore, la tua figura.
La chiamavo solitudine
e non lo era
perché c’eri sempre tu
ad aspettarmi.
E’ questa la vera solitudine:
essere soli senza speranza.
Bastavano due passi
e non lo facevo,
bastavano per correre da te,
abbracciarti,
e non lo facevo.
Ora potrei camminare tutta la vita
ma non ti troverei.
E’ questa la vera solitudine!

Il libro in questione è una raccolta che lascia il segno e che colpisce con le singole poesie e con le singole tematiche trattate, qualcosa di infinitamente più grande e potente. Una raccolta forte e audace che l’autore cela dietro un titolo che, come molliche per gli uccellini, potrebbe attirare a frotte visto il contenuto e la forza con cui si espone. Una silloge che mi sento di consigliare vivamente.

Le poesie di Vittorio Capuozzo sono delle Briciole sparse per un fine più grande e, l’autore, ci riesce con maestria e compostezza regalandoci un volume che sa di quotidianità, di casa e di persone, di uomini e donne a noi vicini e di emozioni e sentimenti che ci colpiscono giorno dopo giorno. Una raccolta di poesie veramente bella.

Il mio voto per questo libro è di: 4 balene e mezzo.

quattro e mezzo

Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

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Cosa ne pensate? Potrebbe fare al caso vostro? Io come sempre spero che la lettura possa essere di vostro gradimento e piacervi. Io vi aspetto qui.

A presto,
Sara ©

RECENSIONE #681 – NAUFRAGI DI PAESAGGI INTERNI. FRAMMENTI DI ANDREA RAVAZZINI

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Oggi sono qui che vi parlo di una nuova recensione, una raccolta di poesie. Ringrazio l’autore per avermi dato l’opportunità di leggere e scoprire il suo volume di cui vi parlo subito. Ecco a voi tutti i dettagli qui sotto:

51zjs2fkw5l._sx345_bo1204203200_Titolo: Naufragi di paesaggi interni. Frammenti
Autore: Andrea Ravazzini
Data di uscita: 1 gennaio 2023
Pagine: 66
Editore: Sigem
Link d’acquisto: https://amzn.to/3ROHzOD
Trama: Indelebilmente posata nel corso di lunghi anni dalle forme mutevoli, la parola viva e lucente ha sorvolato densi paesaggi interiori, maree polifoniche, radure adombrate, in un farsi e disfarsi ininterrotto a cavallo della trama frastagliata in cui si dipana lento, lento, il silente cammino in cui naufraga -di attimo in attimo- il destino fugace del canto del tempo. I frammenti raccolti nel corso di quest’opera ne sono una voce singolare, insatura, che narra una semplice storia contornata da un inizio e da una fine irripetibilmente mai tali, ma adornata di sguardi velati che si librano su ali d’altrove. 

RECENSIONE

fiore di loto rosa su specchio d'acqua limpidoQuesta raccolta di poesie in questione porta con sé un lungo periodo e dei lunghi anni in cui l’autore ha portato con sé le sue poesie e le ha raccolte per raccontarle ora. Una raccolta che sa di mare e di maree, che sa di naufragi e di immersioni. Una raccolta che ci racconta di un tumultuoso periodo di cambiamenti che potrebbe portare ad una rinascita.

Cosa vuole dirci l’autore con questa raccolta? Cosa rappresenta per lui tutto questo? Cosa ci comunica e cosa ci resterà? Ci ritroveremo in tutto questo?

Ricongiungimenti
Tendon l’un l’altro le braccia
destini lontani
linee divergenti,
che forzan la rotta
sino a piegare
la curvatura tiranna
del solco del tempo
e stracciare
la Necessità
già scritta nelle carte gettate.

La trama è peculiare e mi piace leggerla anche se descrive solo in parte la silloge. Avrei parlato del fatto che questa viene suddivisa sia per periodi di tempo che per titoli che rappresentano perlopiù un percorso interno oltre alla rappresentazione del titolo stesso. E’ una raccolta sicuramente originale.

La copertina è piuttosto semplice e parla di maree, di naufragi e di piccoli frammenti che si annidano dentro ognuno di noi. E’ una copertina flebile e avrei utilizzato un’immagine sicuramente più incisiva per determinare un naufragio o delle maree. carta da parati seawavesIl titolo è particolare e originale, lo trovo incisivo e determinante per questa raccolta e questo devo dire che mi piace. Non può esserci un naufragio un un paesaggio e i paesaggi non sono interni.

Il periodo nelle quali sono state sviluppate le poesia passa lungo un arco narrativo decisamente lungo che ha inizio dal 1997 e termina nel 2022. E’ un periodo che sembra davvero molto lungo ma che si prende i suoi spazi per inizi, cadute e cambiamenti che scopriremo nel corso dello sviluppo e della lettura di questa raccolta.

Tinger fosco
Tinger fosco
mi duole,
ma
l’albeggiar
solerte
tesse
un cielo
d’assenze

Lo stile della raccolta utilizzato è molto bella e ben curata lungo tutto la struttura della raccolta. La raccolta si struttura con la maggioranza di poesie che sono perlopiù brevi mentre sono più rare le lunghe. Il tutto si compone di 124 componimenti che ci svelano l’autore un passo dopo l’altro e dopo aver letto questa raccolta sembra quasi di conoscerlo un po’ di più oltre al fatto che spesso vengono usati troppi sofismi e la poesia dovrebbe toccare alcune corde importanti anche con semplicità facendoci sentire parte del tutto. C’è un anno in particolare tra l’aprile del 2020 e quello del 2021 non ha scritto nulla, un anno di silenzio, di riflessione o dolore che rischiano magari di riportarci indietro – visto che è stato un anno difficile.

Le poesie sembrano impersonare le cose e i titoli che l’autore ha dato loro e riesce a farti sentire addosso cose astratte. E’ sicuramente una cosa ottima anche se, dall’altro lato, sembra che l’autore voglia dire tante, troppe cose insieme quando basterebbe semplicemente meno. A lungo andare alcune appaiono simili perché si utilizzano termini ridondanti. Molto forti quelle che parlano della poetessa Antonia Pozzi scomparsa a 26 anni.

Fotografia a fuoco superficiale di fioriSi passa dalla consapevolezza di qualcosa a cui si aprono le porte alla rabbia, al dolore, alla presa di coscienza di qualcosa di negativo che si addensa nell’animo per poi uscirne vincitore e non vinto. In più, ci sono alcune che sono più sentire di altre e si comprende quanto l’autore abbia sofferto e ciò che prova nello scrivere.

Le poesie portano con sé molta religiosità e non parla mai d’amore o non vi è riferimento se non per altre cose o dei riferimenti di altre poesie. Seppur uno non ne provi o non ci sia nella propria vita, visto gli argomenti trattati e i sentimenti e le emozioni inserite all’interno me lo sarei aspettata.

Ci sono delle poesie che iniziano da sentimenti che parlano di dolore, di momenti duri passati nella sua vita, di un dio in cui credere, di un letto d’ospedale e di campi, di mancanze e di torpore ma anche di tanti cambiamenti che ci portano attraverso un lungo viaggio; un viaggio in cui l’autore riesce a ricordare il suo passato lontano che ormai ha cambiato la sua vita anche se l’animo interno è sempre lo stesso arrivando ad una rinascita interiore. Una raccolta ricca che piace ed è significativa.

Spazio minuto
Spazio minuto,
questo mio cuore
ch’è organo
di luce
in una stagione
di
stelle perdute.

Questa raccolta di poesie è davvero una bella raccolta, una delle migliori che ho letto ultimamente anche se leggermente ridondante sotto alcuni aspetti. E’ una raccolta che potrebbe piacervi se amate le poesie.

Andrea Ravazzini scrive una raccolta davvero originale e ben dettagliata che cattura l’animo e che mi ha coinvolto, mi ha fatto tornare la voglia di tornare a scrivere poesie. E’ una raccolta che spero apprezzerete e spero di leggerne altre dell’autore.

Il mio voto per questo libro è di: 4 balene e mezzo

quattro e mezzo

Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

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Cosa ne pensate? Potrebbe piacervi? Fa al caso vostro? Io ve la consiglio!

A presto,
Sara ©

RECENSIONE #604 – CENTO POESIE D’AMORE A LADYHAWKE DI MICHELE MARI.

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Come state? Eccoci qui con un nuovo libro che spero possa fare al caso vostro, che era davvero tanto che volevo leggerlo. Quindi non posso che parlarvi di questo volume che spero alleggerisca questo inizio di settimana ovviamente. Ecco a voi:

51qg-rtahfl-1Titolo: Cento poesie d’amore a Ladyhawke
Autore: Michele Mari
Data di uscita: 27 febbraio 2007
Pagine: 111
Editore: Giulio Einaudi editore

Link d’acquisto: https://amzn.to/3eyew2k
Trama: Colto e citazionistico, ma immediato alla lettura, autobiografico e “vero” nei contenuti. Romantico e sentimentale nella tonalità di fondo, ma attraversato da un’ironia che si incastona negli snodi strutturali del libro, oltre che nelle sue pieghe più visibili. Testimonianza di un’ossessione privata, ma anche lucida analisi dei mostri che possono dominare la mente dell’uomo.

RECENSIONE

shallow focus photo of white daisy flowersLa raccolta di poesie di Michele Mari è una raccolta controversa e contraddittoria che non si limita solo a citare piccole parti a antichi poeti o poesie che conosciamo perché davvero famose nello specchio sociale e culturale. E’ una raccolta ricca di dettagli, dai tratti autobiografici e che tratta un tema ormai quasi ridondante che finisce per non essere de tutto scontato come sembra. 

Cosa vuole comunicarci Mari con questa raccolta? Quali sono le cose che lo hanno cambiato dentro e quali poesie ci porterà con le quali si mette a nudo? 

Verrà la morte e avrà i miei occhi
ma dentro
ci troverà i tuoi

La trama ci mostra ciò che la raccolta rappresenta anche con la sua stessa copertina. Non ci dice grandi cose ma ci mostra l’autore e di cosa andrà a trattare tutta la poesia, cosa che renderà davvero di più una volta che andrà letta, ovviamente. 

La copertina è un classico che Giulio Einaudi Editore ha imposto alle raccolte di poesie, non solo per lui ma per quanto riguarda tutta la categoria della sezione delle poesie. Questo in ogni caso accade alla categoria in generale delle poesie che molto spesso si ritrova un volume all’apparenza anonimo con su scritta una poesia che tende a catturare il lettore già dalla copertina e per la maggior parte delle volte ci riesce. Trovo che la poesia in copertina attiri particolarmente il lettore incuriosito e quindi fa il suo lavoro, sicuramente.

Il titolo è la cosa più bella, a mio parere, di tutta la raccolta. Le poesie all’interno sono Cento, sono d’amore e ha voluto “dedicarle” in qualche modo a Ladyhawke film must davvero dolce oltre che una delle storie d’amore cinematografiche più belle fatte all’epoca. 

Come un serial killer
faccio pagare alle altre donne
la colpa
di non essere te

maps lying on the floorIndubbiamente non c’è un ambientazione né un’epoca visto che il volume tratta di una raccolta di poesie e non di un romanzo o di un libro di narrativa. E’ comunque messo in conto che l’epoca di sviluppo di queste poesie è decisamente moderno rispetto a quelle dei grandi poeti del passato che ci precedono e elevando anche un lato citazionistico della situazione.

Il perno centrale di questa raccolta è l’amore, tema trattato ormai in tutte le salse e quello più popolare quando si finisce a parlare di libri. Ed oltre ad essere il tema più usurato è anche un tema in cui l’autore si ritrova piuttosto bene, gettando non solo le basi per qualcosa di autobiografico ma per qualcosa che ci consente di conoscere al meglio l’autore. Il tema è centrale e focalizzato e sulla scorta di questo, Mari fornisce un arguta selezione delle poesie dell’epoca latina, moderna e medioevale e finisce quasi per canzonarle.

Centoundici
giorni
sono passati dalla tua nascita alla mia
cento
perché si lambiccasse il maleficio
dieci
per organizzare il nostro incontro
uno
perché ti amassi

person holding glass jarLo stile utilizzato all’interno della raccolta è semplice, lineare e longilineo. Le poesie non sono mai particolarmente lunghe e l’autore finisce per colpire maggiormente sul tratto e sulla struttura della poesia breve. Quando va più per le lunghe finisce per rendere troppo sciapa la poesia, “ridicolizzandola” (dico proprio per estremo perché non riesco a trovare un altra parola per rendere meglio ciò che intendo).

La raccolta di poesie riprende delle poesie del passato, le cita e cambia drasticamente, le banalizza quasi rendendole ancor più semplici. Non amo molto questo genere di discorso sulle poesie e qui parte la questione: allora cosa lo hai letto a fare? Vi rispondo subito: Ero curiosa di come fosse stato strutturato il tutto e poi la poesia in copertina così come altre poesie che girano per il web mi incuriosivano, quindi perché no provare? Per le più brevi che vi ho anche citato nella recensione posso dire di esserne anche abbastanza soddisfatta e mi colpiscono nella giusta misura. Per quanto invece riguarda il resto non le ho amate particolarmente e non apprezzo questo tipo d’ironia nella poesia che trovo una cosa quasi sacra da leggere. Le poesie (a mio parere estremamente soggettivo) devono comunicare diversamente dalla narrativa e comunicano dei sentimenti in maniera articolata seppur leggera e delicata, devastante e sorprendente tutto nello stesso momento assieme. Ho apprezzato quindi la raccolta nella sua interezza perché è ben strutturata e ben composta, così come determinate poesie all’interno ma qualcosa non mi ha convinto pienamente rispetto a come invece speravo. 

Nella mia testa
c’è sempre stata una stanza vuota per te
quante volte ci ho portato dei fiori
quante volte l’ho difesa dai mostri

Adesso ci abito io
e i mostri sono entrati con me

Il libro è una raccolta di poesie non particolarmente originale a livello di poesie ma sicuramente unica nel suo genere per la linea generale che la raccolta tende ad assumere. Una raccolta da leggere se si ha la curiosità di leggere delle poesie rivisitate in chiave canzonatoria, moderna, molto più semplice di come queste siano effettivamente.

Michele Mari con questa raccolta rende ancor più inimitabile quello che già era. Scrive una raccolta che nel suo tema e nella sua rappresentazione dell’amore difficile e tormentato ma che alla fine ci regala delle emozioni e delle sensazioni uniche e lui le esprime sia per questo che per tutto il resto che ne deriva.

Il mio voto per questo libro è di: 3 balene e mezzo.

tre e mezzo

Libro acquistato

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Cosa ne pensate? Potrebbe essere una raccolta che leggerete? Fatemi sapere che ne pensate ovviamente, io come sempre vi aspetto.

A presto,

Sara ©

COMUNICAZIONE EVENTO: INCHIOSTRO DI GIORGIA LEURATTI.

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Spero che possa fare al caso vostro e che riusciate a partecipare all’evento in questione ovviamente. La casa editrice Robin Edizioni, in collaborazione con la Mondadori del posto, vi presenta questo volume e vi invita alla partecipazione. Qui sotto tutti i dettagli:

Presentazione di
“INCHIOSTRO”

Di
Giorgia Leuratti

Mediatore: Giovanni Leuratti
Letture di: Giada Zacchia

Inchiostro - Giorgia Leuratti - Libro Robin 2022, Libri per tutte le tasche  | Libraccio.it

Venerdì 22 luglio dalle 18.oo presso Le Tre Porte in Via della Verdura 21/25 (Rieti)

avrà luogo la presentazione di “Inchiostro” primo libro di poesie di Giorgia Leuratti
edito da Robin Edizioni, con la collaborazione della libreria Mondadori Bookstore.
L’evento sarà mediato da Giovanni Leuratti con letture di Giada Zacchia.
La silloge poetica, opera prima della giovane autrice, reca in sé l’urgenza viscerale di
essere “esistenza”. L’inchiostro diviene per Giorgia impronta di vita in grado di
scavare nelle sfumature degli eventi e scoprire nuove e antiche suggestioni.
“Tutto il fermento che vi era all’origine della mia scrittura, attraverso Inchiostro ha
preso forma: dapprima vi era solo una confusionaria urgenza espressiva, ora il
movimento dentro di me si sta incanalando in una sua più reale traiettoria, in una
sua ricerca, in un suo linguaggio”. Giorgia Leuratti
“Inchiostro” è il mezzo stesso della sovrimpressione, materia nera e liquida che,
come il sangue, reca in sé l’urgenza di trasportare in superficie una componente
viscerale traboccante.
Concepito come materia originaria, unico mezzo che permetta alla visione di farsi
linguaggio e oggetto di trasmissione, l’inchiostro attraversa le pagine della raccolta
assegnando alle poesie- oggetto del suo imprimersi- il ruolo di organismi vitali,
agenti in una struttura che richiama quella della tragedia greca.
Cosi come tragedia restituisce l’inesauribile tentativo dell’uomo di afferrare l’origine
del proprio dolore, la raccolta muove dalla stessa urgenza: quella di scavare nelle
sfumature degli eventi e di esplorarne le suggestioni, per trovare nell’epifania
poetica, ciò che risolva la loro intermittenza.

“Aspetto
lo sgranchirsi dell’alba
il lento flettersi
delle giunture
l’afflato tremulo
degli spifferi”

Ingresso libero


Spero che chi riesce, partecipi all’evento. Sembra un libro davvero interessante. Cosa ne pensate?

A presto,

Sara ©

RECENSIONE #530 – UN FILM CHE ODIO A MORTE DI COSTANTINO POMPA.

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Oggi sono qui per portarvi una nuova raccolta di poesie, che spero possa piacervi. E’ un autore che vorrebbe essere conosciuto e spero che le sue poesie possano avvicinarsi a voi come è successo a me e che possiate ritrovarvi un po’ in lui. Ecco a voi che ve ne parlo subito:

71bnqh358wlTitolo: Un film che odio a morte
Autore: Costantino Pompa
Editore: Augh!
Data di uscita: 7 marzo 2018
Link d’acquisto: https://www.ibs.it/film-che-odio-a-morte-libro-costantino-pompa/e/9788893432016
Trama: Se sei arrivato fin qui, con un libro aperto, un libro di poesie, sei una creatura affamata. Non di solo pane. Come il nostro poeta, come Costantino Pompa. Forse hai gli occhi pieni di speranze, di ricordi del passato, e ti arrampichi per trattenere e raccontare voci altrimenti dimenticate. Forse combatti perché non si perdano le memorie, non si cancellino le macchie d’inchiostro dalla punta delle dita. Forse sei capitato qui per caso e poi, per un gesto d’amore, hai deciso di restare. Di una sola cosa sei sicuro. Malgrado tutto, siamo ancora tra i vivi.

RECENSIONE

person raishing his handLa raccolta di Costantino ci trascina in un piccolo mondo di una persona affamata di scrittura, di trovare il proprio posto nel mondo e di essere accettati per ciò che si è. 

Una raccolta sulla speranza, sul modo di vedere il mondo e sul fatto di viverlo continuamente affondando le unghie nel terreno e sul fatto che niente può cancellare ciò che siamo stati, magari basta solo scrivere qualche altra riga per diventare qualcos’altro.

Siete pronti ad ascoltare ciò che Costantino ha da dire al mondo? Riuscirete a ritrovarvi nelle sue parole? 

Lamenti notturni
Ho fame e non ho voglia
di crepare. Per questo
non scenderò a patti
col mio stomaco e
soffrirò nel buio
di una stanza orrenda
e che vorrei far saltare
in aria. E questo film
lo odio a morte.

La trama è incoraggiante ed incuriosisce subito. Si parla della vita, della speranza e della fame di qualcosa che dobbiamo continuare ad avere costantemente nella vita.

La copertina è molto semplice, si adatta agli standard della collana Augh! Edizioni mantenendo il loro stile, adattandoci comunque il riferimento a ciò che viene esposto nel titolo, ovvero i film. Quindi è la pellicola cinematografica a fare da sfondo a questo piccolo volume di poesie.

Il titolo è coinvolgente e attira il lettore che si chiederà di cosa effettivamente parli questa raccolta di poesie. Sembra da questo che si andrà a parlare di qualcosa relativo a film con la vita stessa ed effettivamente è proprio di questo che andremo a trattare e a leggere.

Valere la pena
Vorrei essere importante e decisivo
e non mi importerebbe di esserlo
per il potere di ricavarne.
Fosse anche soltanto per l’amore
di un pugno di persone.
Vorrei essere uno
che valga la pena
ricordare di aver amato:
l’esempio che io
vidi negli eroi,
che un bambino sogna di essere.

Il perno centrale di questa storia verte sulla forza di andare sempre avanti, oltre tutto ciò che la vita di difficile ci pone davanti. Ed è nell’insieme della raccolta che questo viene fuori, così come la voglia di essere guardato, non solo visto. Una raccolta forte e al contempo semplice che potrebbe colpirvi se condividete anche voi tutto questo.

person standing on brown wooden dock during daytimeLo stile utilizzato dall’autore è molto semplice. Le poesie non sono mai particolarmente brevi e concise ma ogni poesia colpisce e mette a nudo una parte dell’autore.

Le poesie – o parte di esse – che vedete all’interno della recensione sono quelle che mi hanno colpito maggiormente e che spero possano colpire anche voi. La cosa che magari mi sarei aspettata di più è una divisione in parti in cui c’è un crescendo o una specie di cambiamento relativo all’animo umano così come alla poesia stessa. L’ho trovato, su questo punto di vista, lasciato un po’ al caso e nonostante le poesie siano belle e colpiscano nel profondo. Così come mi sarebbe piaciuto che  la raccolta fosse poco più lunga, tutto qui.

(…)
E quando ve ne andrete via
a mostrare il bottino della famelica sentenza
io avrò ancora versi, pensieri, cuori che battono col mio.

Il libro è una piccola raccolta di una piccola bestia selvatica che cerca di sgomitare e farsi spazio, famelica in un mondo che cerca di seppellirci sempre di più, angosciandoci di insicurezze e dolore. Ma c’è sempre un modo per uscirne, e a volte anche scriverlo può salvarci, proprio come ha fatto l’autore di questa raccolta.

Costantino Pompa ci mostra la vita come fosse un film per ognuno di noi e delle difficoltà che ne derivano. Nonostante la vita possa sembrarlo, sta a noi viverla senza finire per odiarla (o almeno non troppo). Una lettura che consiglio vivamente.

Il mio voto per questo libro è di: 4 balene.

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Libro acquistato

Cosa ne pensate? Potrebbe piacervi questo volume? Fatemi sapere ovviamente, io vi aspetto come sempre.

A presto,

Sara ©

RECENSIONE #527 – THE SUN AND HER FLOWERS DI RAPY KAUR.

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Come state? Io ho ripreso il lavoro da una settimana e sono davvero a pezzi per la stanchezza che il cambio ha sviluppato. Ovviamente a breve che si rientra nel pieno regime del ritmo non si farà più caso a questo ma mi sento comunque un po’ spaesata. Sono qui per portarvi una nuova recensione che spero possiate apprezzare. 41qfuusb1cl._sy264_bo1204203200_ql40_ml2_Rientriamo nella normalità con una lettura leggera ma al tempo stesso potente. Ecco qui la raccolta di poesia che ho letto durante le vacanze:

Titolo: The sun and her flowers – Il sole e i suoi fiori
Autore: Rapi Kaur
Data di uscita: 13 settembre 2018
Pagine: 255
Link d’acquisto: https://amzn.to/2WxuSzh
Trama: The sun and her flowers. Il sole e i suoi fiori è una raccolta di poesie di dolore abbandono celebrazione delle radici amore e legittimazione di sé è divisa in cinque capitoli l’appassire. il cadere. il radicare. il crescere. il fiorire.

RECENSIONE

selective photography of purple petaled flowersQuesta raccolta di poesie è quanto di più dolce, suggestivo e originale. E’ una raccolta che celebra diverse emozioni e le mette completamente in gioco, su un piatto dove li serve al lettore che può divorarli o sentirsi vicino a quanto l’autrice trasmette con i suoi sentimenti. La raccolta, composta da cinque parti s’insinua fin nel profondo del nostro essere e riesce a colpire ognuno di noi, almeno con una di queste poesie. C’è chi si è sentito almeno una volta come in una di queste poesie e chi mente. Ed io ho trovato queste poesie incredibilmente vicine a me per diverse cose, uniche e magiche.

Siete pronti per entrare nel mondo di Rapi Kaur e sentirlo come fosse vostro? 

l’amore è capire
che abbiamo il potere di ferirci a vicenda
ma che faremo tutto ciò che è in nostro potere
pur di non farlo

La trama ovviamente è semplice, diretta e arriva dritta così come colpiscono le poesie stesse dell’autrice. Una trama dolce e leggera che ci mostra così come la raccolta viene suddivisa sia per come si presenta.

La copertina è molto semplice, lineare e poco impattante visivamente. Laddove il primo volume dell’autrice si muove sul nero e incanala l’oscurità che sembra esserci dentro, questo volume riporta la luce, dando uno spiraglio quasi etereo, di purezza e singolarità. Il titolo utilizzato per questa raccolta si rifà all’originale che viene sottotitolato con il tradotto. Il titolo non può essere più azzeccato visto che in questo volume si racchiude sia i punti d’ombra in cui la luce del sole non arriva, sia la rinascita, il calore con cui i fiori, nel loro ciclo vitale si nutrono. E’ un titolo originale e ben composto e sono davvero entusiasta del fatto che sia stato mantenuto come l’originale.

Cosa m’importa
se mi ami
o ti manco
o hai bisogno di me
se non agisci di conseguenza
se non sono l’amore della tua vita
vorrà dire che sarò la tua più grave perdita.

Il perno centrale di questa raccolta è l’autrice stessa che si racconta e mette a nudo la propria anima e il proprio cuore, mettendolo a disposizione di ogni lettore che deciderà di prendere in mano questa raccolta.

Lo stile utilizzato per questa raccolta è leggero e semplice. Le poesie sono per la maggior parte molto brevi ed evocativi. Aggiungendo anche le immagini e i disegni, la struttura del volume sale di un livello e si amplifica, rendendo tutto ancor più emozionante.

blooming orange petaled flowers at daytimeLa raccolta è suddivisa in cinque capitoli: l’appassire, il cadere, il radicare, il crescere, il fiorire. Ognuno di questi, così come il percorso partendo però dalla fase più oscura, ovvero dall’appassire fino al rifiorire, laddove ci sarà nuova vita e si tornerà a splendere.

Laddove alcuni versi possano sembrare scontati e banali, c’è un qualcosa che arriva dritto al cuore e colpisce, proprio perché almeno una volta un’emozione riportata è stata sicuramente vissuta. I versi riportati sono quelli dell’amore per se stessi, l’amore verso l’altro sesso che sia fisico, mentale, viscerale e/o platonico. 

Cosa c’è di più forte
del cuore umano
che si schianta di continuo
e ancora vive

Questa piccola raccolta di poesie unisce diversi punti con la vita di un fiore come la vita stessa dell’essere umano e della donna, dell’autrice e tanto altro. Un piccolo libricino da leggere e da tenere sul comodino, così che possa ricordarci ogni tanto che non siamo soli a provare determinate emozioni.

Rapi Kaur scrive una raccolta di poesie che lega tutti noi per la passione con cui i sentimenti ci legano e ci sfiorano o ci trascinano nel turbine potente che è la vita. Una lettura toccante, ancestrale, lirica, romantica.

Il mio voto per questo libro è di: 5 balene.

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Libro acquistato

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Cosa ve ne pare? Lo avete letto? Pensate che possa fare al caso vostro? Fatemi sapere ovviamente, io vi aspetto come sempre!

A presto,

Sara ©

RECENSIONE #517 – IL MARTELLO NELLA TESTA DI STEFANO FORTELLI.

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Oggi sono qui per parlarvi di un nuovo libro di poesie nel frattempo che si va avanti e si leggono nuovi volumetti che sto recuperando per voi. Devo anche recuperare su Instagram ma mi sto rimettendo in careggiata piano piano quindi presto novità per voi. Spero che questo volume, comunque possa piacervi. A voi:

il-martello-nella-testaTitoloIl martello nella testa: Dark poetry
AutoreStefano Fortelli
GenerePoesia
Casa editriceHelios Edizioni
Data di Pubblicazione15 gennaio 2021
FormatoCartaceo, Ebook
Pagine71
Link d’acquisto: https://amzn.to/3fIey5j
Trama: Arriva la stagione in cui si perde la leggerezza. Quando resta poco asfalto da poter divorare e ci si rassegna all’idea che le cose, fuori e dentro di noi, non possano cambiare. Ci osserviamo e osserviamo il mondo con le sue brutture, inermi, dal braccio della morte, mentre batte incessante nella testa un martello. E arriva il momento in cui rischi di impazzire, quello in cui l’unica salvezza è gettare su un foglio bianco le frequenze di quel battere.

RECENSIONE

Questa raccolta di poesie è qualcosa che ho sentito subito dentro, subito mia, perché anch’io ho avuto quel martello nella testa per fin troppo tempo. E’ una raccolta di poesie oscure, emozionanti, coraggiose. Delle poesie che si scrivono nei momenti duri e difficili, in cui si rischia di impazzire e in cui l’unica cosa che sembra salvarci è gettare su carta tutte le emozioni che sembra ci stiano divorando. Una raccolta di poesie strazianti, che ci permettono di entrare nella testa e nelle paure più intime dell’autore così come possiamo ritrovare una parte di noi, che almeno una volta, magari abbiamo passato o attraversato.

Cosa riuscirà a trasmetterci l’autore con queste poesie? Cosa vuole dirci davvero e quanto ha da dire?

Inganni del cuore
Quante storie andate,
dentro le poesie
Rianimiamo le nostre verità
con l’afflato di un respiro
Ci inchiodiamo alla croce
lasciando libera una mano
Le scriviamo in bilico
tra la vita e la morte
per chi non leggerà.

La trama della raccolta sembra muoversi in punta di piedi, così come la raccolta stessa seppur sia di tutt’altro colore, di tutt’altro avviso e potenza. La trama è spontanea, genuina e penso sinceramente che poteva essere davvero difficile fare di meglio su questo punto di vista.

La copertina, detta francamente, non mi fa impazzire. Non per l’accostamento del soggetto utilizzato al titolo ma proprio la composizione generale dell’impostazione tra immagine, colori e font utilizzato. Probabilmente mi sarei aspettata un immagine di un uomo tormentato, uno sfondo bianco o addirittura un disegno minimal di un uomo seduto con la testa fra le mani. Non so, probabilmente c’era molto su come impostare visivamente la raccolta nel modo migliore ma immagino ci sia anche la scelta dell’autore – probabilmente – dietro al risultato attuale, quindi avrà i suoi buoni motivi al riguardo. Trovo che, personalmente, poteva essere sfruttato diversamente ma nel complesso, il titolo compensa il resto.

Il titolo della raccolta non poteva essere più azzeccato di così. Le poesie sono un vero e proprio martello nella testa, così come viene posto nel titolo, quindi quale scelta poteva essere migliore? Nessuna probabilmente. Trovo sia un titolo giusto, equilibrato e pensato nei minimi dettagli per ciò che l’autore voleva esprimere per la sua raccolta. Questo titolo porta alla mente il rumore di un martello che batte, come un qualcosa che entra dentro l’animo e s’insinua nelle pieghe della mente distruggendo ogni cosa buona, trapassando e abbattendo ogni cosa.

Ultima notte
Ho lasciato una lettera
sul frigo spento e il mazzo
di chiavi sotto lo zerbino
Ho gettato l’immondizia
nel bidone in fondo al viale
in quest’aria cha sa ancora di notte
e senza voltarmi ho proseguito
Poco importa se la leggerai,
poco, se sarai lì al mio ritorno
Dopo tutto, poco importa ora
se un giorno mi vorrai capire

Il perno centrale di questa silloge parla di tutto quello che un dubbio, un pensiero negativo o dei tarli nella testa, proprio come un martello si ritrovano a colpire l’animo di una persona fino a penetrare nelle ossa, distruggendo ogni cosa possibile. E nel momento stesso in cui il martello sembra distruggere ogni cosa c’è la parte che cerca di sopravvivere cercando di mantenere il tutto in equilibrio nonostante non sia affatto semplice.

Lo stile utilizzato dall’autore è al tempo stesso leggero nel suo modo di scrivere e dello scorrere del testo, così come è potente ciò che cerca di comunicarci. Una scrittura originale, di piacevole lettura ma che allo stesso tempo si mantiene sul dark, dando quel tocco di oscuro, di emozione dura, cruenta, che colpisce il lettore riga dopo riga, pagina dopo pagina. Le due parti, separate dallo scritto degli Scheletri nell’armadio, colpisce e, nonostante la sua stranezza complessiva del testo, il tutto completa la parte successiva alla precedente. E le due parti collimano perfettamente assieme.

Rispetto alla raccolta precedente, L’Ultimo Giorno – Versi dell’Aldilà, di cui trovate la recensione online, ho trovato questa raccolta ancor più forte ed emozionante. Fra le due ho preferito questa, sia per la maturità che per la struttura della raccolta oltre al semplice fatto che in questi versi ci si può ritrovare molto più facilmente, visto che ad ognuno di noi è capitato almeno una volta di avere come un martello nella testa. Con frasi brevi e concise e con poesie che arrivano dritte al cuore del lettore, le poesie diventano qualcosa che si vive oltre che si legge.

Due anni
Dicono, che a credere di essere
infermo, ci si ammali per davvero
Ma io non volevo ammalarmi:
questo stesso giorno di
due anni fa, volevo morire
Da allora non c’è stato giorno
in cui non lo abbia sperato
Sono ancora qui che aspetto
e solo mi consola il fatto
che di questi anni, non
mi resti alcun ricordo

Con questo libro, c’è un salto di qualità di un’autore che mi era piaciuto ma che non mi aveva colpito a pieno con la sua opera precedente. Ho trovato questa raccolta forte, diretta e ricca di coinvolgimento emotivo.

Stefano Fortelli s’insinua, s’insedia e colpisce il lettore, come il suo stesso martello che sembra averlo turbato tanto, con una raccolta originale, empatica. Un insieme Una lettura che mi sento di consigliarvi.

Il mio voto per questo libro è di: 4 balene.

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Si ringrazia l’autore per la copia omaggio

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Cosa ne dite? Fatemi sapere se lo leggerete e se pensate possa piacervi, mi raccomando! Io vi aspetto come sempre.

A presto,

Sara ©

RECENSIONE #514 – DELLA STESSA SOSTANZA DEI PADRI – POESIE AL MASCHILE DI DAVIDE ROCCO COLACRAI.

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Eccomi qui con una nuova recensione per voi che spero possa coinvolgervi e piacervi. E’ una raccolta molto intensa e sono davvero felice di aver avuto l’opportunità di leggerla. Ve ne parlo subito e ringrazio molto l’autore per avermi permesso la lettura. Ecco qui:

9788833285382_0_0_626_75Titolo: “Della stessa sostanza dei padri – Poesie al maschile”
Autore: Davide Rocco Colacrai
Pagine: 72
Prezzo: Euro 11,00
Link d’acquisto: https://amzn.to/3tZH1Yg
Trama: Ogni componimento ha un preciso rimando ad un uomo, un amico, un personaggio pubblico; questi uomini ispirano, con la propria vita e le proprie opere, versi eleganti che cristallizzano e fissano su carta tematiche potenti e attuali, spesso difficili da affrontare.

Ci sono versi dedicati alla pazzia e ai manicomi, alla droga, al suicidio, all’omosessualità nei campi di concentramento e l’onta familiare di scoprire un parente gay, ai migranti e alla loro terribile fine, alle lotte politiche anti-dittatoriali.

Molte poesie sono ispirate a personaggi afferenti alla sfera personale dell’autore ma tanti altri sono personaggi famosi; ci sono infatti versi ispirati e dedicati a Rudolf Nureyev, al giovane calciatore calabrese Nunzio Lo Cascio, allo scrittore anti castrista Reinaldo Arenas, a Stefano Cucchi e allo scienziato Stephen Hawking.

Davide Rocco Colacrai riesce con disinvoltura ad affrontare tante tematiche forti e dolorose grazie all’uso sapiente degli aggettivi e delle figure retoriche che si contaminano continuamente con altri “media” letterari e non (narrativa, film, canzoni).

Questa silloge, come molto bene descrive lo stesso autore, si può considerare come una risposta a “Istantanee Donna – Poesie al femminile” ma anche “un importante punto di evoluzione nella mia vita, contemporaneamente un nuovo punto di arrivo e un nuovo punto di partenza; è una presa di coscienza, umana ma anche spirituale, che prima mi mancava”.

RECENSIONE

silhouette of man and woman kissing on beach during sunsetLa raccolta di poesie è un insieme di poesie dedicate a persone vicine e lontane all’autore, tutti personaggi e persone di sesso maschile, che sono stati padri, bambini, amici, professori o personaggi storici. E’ una raccolta che fin dalle prime battute risulta potente, che lascia riflettere il lettore su tematiche importanti.

Da Rudolf Nureyev a Wonder, da Stefano Cucchi al professore scolastico, all’amico suicida, la raccolta racchiude una forza dirompente che si snoda poesia dopo poesia racchiudendo l’anima dell’autore così come l’essenza che lui stesso ha cercato di racchiudere per ogni persona che, delicatamente, ha descritto.

Riusciranno queste poesie a colpire il lettore con tutta la loro forza?

Creo il senso alla vita con il corpo
da quando ho capito che è il mio strumento
per parlare al mondo,
per temperare la solitudine
a cui mi ha destinato il mio sogno
e dare voce all’urgenza di essere libero
e liberare quel canto
che brucia come lava e moltiplica la girandola del mio cuore
nell’infinito bianco di rosa
dove riconosco Dio.

La trama è articolata ma racchiude con tutta la forza ciò che la raccolta e le poesie cercano di comunicare. Personalmente, quando leggo le poesie mi lascio molto guidare dal titolo dell’opera e poi passo alla lettura del volume senza troppe cerimonie perché voglio gustare l’essenza della poesia stessa. E qui è stato proprio così. Il libro è davvero molto bello e la trama utilizzata racchiude l’essenza della raccolta, anche se per comprenderla a pieno dovrete leggerlo.

La copertina è piuttosto semplice anche se non capisco l’accostamento del disegno in bianco e nero sotto e l’accostamento di ciò che ne deriva, sopra. Una viola e la schiena di un uomo che come musica si accosta alla poesia che melodiosa l’accompagna. E’ una copertina sicuramente originale ma sarebbe stato di certo preferibile che fosse utilizzata solo la versione che si vede al centro senza il bordo esterno. 

Il titolo racchiude tutta la raccolta senza ombra di dubbio. Non sono tutti padri quelli di cui si ritroverà a parlare l’autore ma sono uomini che hanno colpito e hanno scolpito qualcosa nel cuore dell’autore, tanto da sentire l’esigenza di voler parlare e trasmettere ciò che loro hanno trasmesso lui. Un titolo che completa e ci indica la completezza di questa particolare e originale raccolta.

Scivolava attraverso i giorni Wonder,
leggero come un assolo di grano
quando il cielo è un immenso cuscino azzurro
che dà riposo ai sogni.

E le ricordo ancora le sembianze di Wonder,
imperfette come l’amore,
quello vero.

black white and red textileLo stile è semplice, melodioso e lineare, che racchiude una grande ricchezza al proprio interno, non solo l’emozione e le tematiche trattate.

Le poesie dedicate tutte a persone e personaggi diversi  l’uno dall’altro racchiudono una chiave della poesia al maschile non solo in senso lato, ovvero come genere che li identifica in quanto tali ma come quadro, come emozioni che essi stessi provano, o che comunque l’autore ha provato ad immaginare e a fare proprie.

Nonostante la società si stia evolvendo e molte storie, molte poesie e molti libri vertono verso uno spirito differente, qui l’autore ci porta in una confort zone che si potrebbe conoscere ma che non è del tutto scontata come sembra. In effetti si parla di sentimenti oltre che di persone quindi mi trovo a dover dire che ho trovato la raccolta davvero molto toccante e innovativa.

Le tematiche trattate sono le più varie e cambiano in base al soggetto che viene evidenziato all’inizio della poesia, nel suo titolo, cogliendo sia la persona che aggiungendo una citazione – a volte – e mostrando di chi si andrà a parlare. Personalmente le prime due sono le poesie che mi hanno colpito l’anima ma ognuna di queste ha colpito modo proprio in base a ciò che l’autore voleva dire al lettore, quasi volesse parlare con quella persona stessa.

Sarà il mio corpo al tramonto di gelso
a parlare di me,
con il mio nome allungato verso l’infinito
dove l’ombra del sudario
tace la sua assenza,
a rilevare la cura che ha infranto il mio asse
in un macello
dove Dio è una virgola d’uomo, (…)

Un piccolo volume di cui sicuramente vi consiglio la lettura, ad amanti di poesie e non. E’ una raccolta che sa cogliere l’essenza delle cose e trasmetterla a chi legge. Siete curiosi di scoprire questa raccolta di poesie al maschile?

Davide Rocco Colacrai arricchisce l’animo di ciascuno di cui si è ritrovato a scrivere, sia quello del lettore che si sente parte integrante, colpito dalle emozioni che si vogliono lasciare al lettore. Un libro che sa toccare le corde dell’animo e che saprà impressionare e colpire nel profondo.

Il mio voto per questo volume è di: 4 balene e mezzo.

quattro e mezzo

Si ringrazia l’autore e la casa editrice per copia omaggio

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Aiuterai a sostenere il Blog a ricevere una percentuale che potrà essere utilizzata per acquistare libri di cui vi parlerò!


Cosa ne pensate? Pensate di dare un’opportunità a questo volume? Fatemi sapere, ovviamente. Io vi aspetto!

A presto,

Sara ©

WWW WEDNESDAY #80

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Questo periodo sto facendo un po’ fatica a proseguire con la lettura quindi mi sto dedicando a letture ultra leggere perché ho bisogno di un momento sereno e più tranquillo almeno sotto questo aspetto. Non vi preoccupate se non vedete troppe recensioni, sto recuperando a rilento ma piano piano finirò. Spero di sapere anche le vostre letture, se volete parlarmene. Spero di conoscere anche le vostre e che, questa rubrica, – ideata da Should Be Reading – vi piaccia e mi diciate anche voi quali sono le vostre letture. Ecco qui:

What are you currently reading? Che cosa stai leggendo?

9788833285382_0_0_626_755179845-9788817155267-285x424-1Attualmente sto leggendo Nuvole Zero, felicità Ventitrè di Stefano Tofani. E’ un piccolo libricino per cui sto impiegando più tempo del solito perché ultimamente sto facendo seria difficoltà nella lettura. Ma in questi giorni conto di rimettermi in careggiata e di riprendere per non restare troppo indietro. E’ un libro di cui ringrazio la casa editrice Rizzoli per avermi permesso di leggere questo volume.

Altro volume che sto leggendo è una raccolta di poesie Della stessa sostanza dei padri – Poesie al maschile di Davide Rocco Colacrai. Una raccolta che personalmente mi incuriosisce e che spero di terminare a breve. Vi terrò aggiornati sulla lettura di questo volume, non vi preoccupate.


What did you recently finish reading? Cosa hai appena finito di leggere?

41jfdmjdl._sx304_bo1204203200_nonostante-tuttoHo finito di leggere Il tempo perso in aeroporto di Lorenzo Foltran, una raccolta di poesie in cui il tempo viene messo al centro di tutto e viene modellato, articolato e preso come spunto. Un nuovo modo di vedere il tempo e le cose che ci circondano in maniera più lenta o veloce, in base a come il tempo tende a dilatarsi. Trovate la recensione QUI

Altro volume che ho finito di recente è Nonostante tutto di Jordi Lafebre, edito Bao Publishing, una storia d’amore oltre il tempo che parte dalla fine e finisce all’inizio. Una graphic novel davvero molto carina che sa emozionare. Ve ne parlerò domani qui sul blog, non voglio spoilerarvi molto.


What do you think you’ll read next? Cosa pensi leggerai in seguito?

Ancora non ho idea di cosa leggerò nella prossima settimana perchè ho avuto le ultime due settimane davvero a rilento e non so dirvi cosa leggerò prima. Ho un libricino per ragazzi della Rizzoli, sempre da leggere  quindi spero di iniziare da lì. Detto questo, vi terrò aggiornati, non so ancora.


Che ne pensate di queste letture? Voi cosa state leggendo? Cosa leggerete? Rispondete alle domande se volete, che io vi aspetto!
A presto,
Sara ©