RECENSIONE #604 – CENTO POESIE D’AMORE A LADYHAWKE DI MICHELE MARI.

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Come state? Eccoci qui con un nuovo libro che spero possa fare al caso vostro, che era davvero tanto che volevo leggerlo. Quindi non posso che parlarvi di questo volume che spero alleggerisca questo inizio di settimana ovviamente. Ecco a voi:

51qg-rtahfl-1Titolo: Cento poesie d’amore a Ladyhawke
Autore: Michele Mari
Data di uscita: 27 febbraio 2007
Pagine: 111
Editore: Giulio Einaudi editore

Link d’acquisto: https://amzn.to/3eyew2k
Trama: Colto e citazionistico, ma immediato alla lettura, autobiografico e “vero” nei contenuti. Romantico e sentimentale nella tonalità di fondo, ma attraversato da un’ironia che si incastona negli snodi strutturali del libro, oltre che nelle sue pieghe più visibili. Testimonianza di un’ossessione privata, ma anche lucida analisi dei mostri che possono dominare la mente dell’uomo.

RECENSIONE

shallow focus photo of white daisy flowersLa raccolta di poesie di Michele Mari è una raccolta controversa e contraddittoria che non si limita solo a citare piccole parti a antichi poeti o poesie che conosciamo perché davvero famose nello specchio sociale e culturale. E’ una raccolta ricca di dettagli, dai tratti autobiografici e che tratta un tema ormai quasi ridondante che finisce per non essere de tutto scontato come sembra. 

Cosa vuole comunicarci Mari con questa raccolta? Quali sono le cose che lo hanno cambiato dentro e quali poesie ci porterà con le quali si mette a nudo? 

Verrà la morte e avrà i miei occhi
ma dentro
ci troverà i tuoi

La trama ci mostra ciò che la raccolta rappresenta anche con la sua stessa copertina. Non ci dice grandi cose ma ci mostra l’autore e di cosa andrà a trattare tutta la poesia, cosa che renderà davvero di più una volta che andrà letta, ovviamente. 

La copertina è un classico che Giulio Einaudi Editore ha imposto alle raccolte di poesie, non solo per lui ma per quanto riguarda tutta la categoria della sezione delle poesie. Questo in ogni caso accade alla categoria in generale delle poesie che molto spesso si ritrova un volume all’apparenza anonimo con su scritta una poesia che tende a catturare il lettore già dalla copertina e per la maggior parte delle volte ci riesce. Trovo che la poesia in copertina attiri particolarmente il lettore incuriosito e quindi fa il suo lavoro, sicuramente.

Il titolo è la cosa più bella, a mio parere, di tutta la raccolta. Le poesie all’interno sono Cento, sono d’amore e ha voluto “dedicarle” in qualche modo a Ladyhawke film must davvero dolce oltre che una delle storie d’amore cinematografiche più belle fatte all’epoca. 

Come un serial killer
faccio pagare alle altre donne
la colpa
di non essere te

maps lying on the floorIndubbiamente non c’è un ambientazione né un’epoca visto che il volume tratta di una raccolta di poesie e non di un romanzo o di un libro di narrativa. E’ comunque messo in conto che l’epoca di sviluppo di queste poesie è decisamente moderno rispetto a quelle dei grandi poeti del passato che ci precedono e elevando anche un lato citazionistico della situazione.

Il perno centrale di questa raccolta è l’amore, tema trattato ormai in tutte le salse e quello più popolare quando si finisce a parlare di libri. Ed oltre ad essere il tema più usurato è anche un tema in cui l’autore si ritrova piuttosto bene, gettando non solo le basi per qualcosa di autobiografico ma per qualcosa che ci consente di conoscere al meglio l’autore. Il tema è centrale e focalizzato e sulla scorta di questo, Mari fornisce un arguta selezione delle poesie dell’epoca latina, moderna e medioevale e finisce quasi per canzonarle.

Centoundici
giorni
sono passati dalla tua nascita alla mia
cento
perché si lambiccasse il maleficio
dieci
per organizzare il nostro incontro
uno
perché ti amassi

person holding glass jarLo stile utilizzato all’interno della raccolta è semplice, lineare e longilineo. Le poesie non sono mai particolarmente lunghe e l’autore finisce per colpire maggiormente sul tratto e sulla struttura della poesia breve. Quando va più per le lunghe finisce per rendere troppo sciapa la poesia, “ridicolizzandola” (dico proprio per estremo perché non riesco a trovare un altra parola per rendere meglio ciò che intendo).

La raccolta di poesie riprende delle poesie del passato, le cita e cambia drasticamente, le banalizza quasi rendendole ancor più semplici. Non amo molto questo genere di discorso sulle poesie e qui parte la questione: allora cosa lo hai letto a fare? Vi rispondo subito: Ero curiosa di come fosse stato strutturato il tutto e poi la poesia in copertina così come altre poesie che girano per il web mi incuriosivano, quindi perché no provare? Per le più brevi che vi ho anche citato nella recensione posso dire di esserne anche abbastanza soddisfatta e mi colpiscono nella giusta misura. Per quanto invece riguarda il resto non le ho amate particolarmente e non apprezzo questo tipo d’ironia nella poesia che trovo una cosa quasi sacra da leggere. Le poesie (a mio parere estremamente soggettivo) devono comunicare diversamente dalla narrativa e comunicano dei sentimenti in maniera articolata seppur leggera e delicata, devastante e sorprendente tutto nello stesso momento assieme. Ho apprezzato quindi la raccolta nella sua interezza perché è ben strutturata e ben composta, così come determinate poesie all’interno ma qualcosa non mi ha convinto pienamente rispetto a come invece speravo. 

Nella mia testa
c’è sempre stata una stanza vuota per te
quante volte ci ho portato dei fiori
quante volte l’ho difesa dai mostri

Adesso ci abito io
e i mostri sono entrati con me

Il libro è una raccolta di poesie non particolarmente originale a livello di poesie ma sicuramente unica nel suo genere per la linea generale che la raccolta tende ad assumere. Una raccolta da leggere se si ha la curiosità di leggere delle poesie rivisitate in chiave canzonatoria, moderna, molto più semplice di come queste siano effettivamente.

Michele Mari con questa raccolta rende ancor più inimitabile quello che già era. Scrive una raccolta che nel suo tema e nella sua rappresentazione dell’amore difficile e tormentato ma che alla fine ci regala delle emozioni e delle sensazioni uniche e lui le esprime sia per questo che per tutto il resto che ne deriva.

Il mio voto per questo libro è di: 3 balene e mezzo.

tre e mezzo

Libro acquistato

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Cosa ne pensate? Potrebbe essere una raccolta che leggerete? Fatemi sapere che ne pensate ovviamente, io come sempre vi aspetto.

A presto,

Sara ©

SEGNALAZIONE #255 – SCHEGGE DI PAROLE DI MARIA CRISTINA BUOSO.

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Un nuovo week end si affaccia e una nuova segnalazione arriva pronta per voi ovviamente. Spero che anche stavolta la lettura possa essere di vostro gradimento. Stavolta ci imbarchiamo in un libro di poesie che possa fare al caso vostro. Ecco qui a voi:

Schegge di parole: Poesie grafiche: 11 : Buoso, Maria Cristina: Amazon.it:  LibriTitolo: SCHEGGE DI PAROLE
Autore: Maria Cristina Buoso
Copertina flessibile: 54 pagine
ISBN13: 979-8724855846
Peso articolo: 68 g
PAGINE: 54 
Dimensioni: 12.7 x 0.36 x 20.32 cm
Link d’acquisto: https://www.amazon.it/dp/B08ZBJFYD3

Si muove in bilico recuperando stilemi ed atmosfere della poesia futurista, della poesia visiva, delle
avanguardie e delle sperimentazioni letterarie che hanno caratterizzato i primi decenni del ‘900, la
silloge poetica di Maria Cristina Buoso: “Schegge di parole”.
I versi si insinuano, si disgregano, prendono spesso possesso dell’intera superficie della pagina del libro, chiedono spazi e pause di volta in volta diversi; gli stessi segni di interpunzione, le onomatopee, i fonosimbolismi, il raddoppiamento delle consonanti (a creare neologismi), ad esempio, divengono protagonisti fondamentali delle varie liriche, creando così un nuovo rapporto tra lo scritto, l’immagine e di conseguenza il lettore. Nonostante ciò, le poesie… “Non uccidono alcun chiaro di luna”, come invece tuonava Filippo Tommaso Marinetti nel manifesto programmatico del Futurismo, con lo specifico intento di rompere con la tradizione classica della poesia e della letteratura, esaltando negli scritti ben altri valori come il dinamismo, l’energia, la velocità, l’uso di determinate parole a scapito di altre. Certamente, le poesie di Maria Cristina Buoso non si perdono in rivoli e descrizioni dettagliate ma conducono all’essenza, al vigore della parola, all’essenzialità anche di una sola parola che diviene verso isolato redatto in maiuscolo oppure in minuscolo rispetto magari al resto della
composizione.

A modo loro, anche le poesie contenute in “Schegge di parole” gridano una sorta di indipendenza,
una loro voglia “ribelle” di esistere, di non stare alle consuetudini di un margine che le vuole
relegate ed allineate a sinistra della pagina. Ci catapultano perfettamente nel caos di un nuovo mondo contemporaneo che è oggi fatto di tante parole (a volte forse troppe), che ci piovono addosso da più parti: dai mass-media come dalle piattaforme social, eppure in questo caos Maria Cristina Buoso riesce a porre l’accento esattamente su quelle parole che oggi ancora sono importanti e determinanti nel farsi veicolo di
sentimenti, di interiorità ed anche di denuncia delle ingiustizie del vivere quotidiano.
Le tematiche infatti affrontate in queste poesie sono le più varie (ed anche in questo senso non
rispondono ad un susseguirsi e ad una didascalia precisa): si va dal concetto di bellezza e di anima,
agli stati d’animo di donna e dell’essere umano: (“Invidia”, “Rabbia”, “Solitudine”, inadeguatezza
nel riconoscersi parte di questo mondo), fino ad assumere i toni della lucida denuncia sociale nel
mettere nero su bianco i mali, le storture, i dissidi della società contemporanea: (“Guerra”,
“Politica”, “Mafffia”, “Europa”, “Patria”).
Questo libro può considerarsi a tutti gli effetti un breve campionario ma anche un prontuario per
riconoscere e per salvare quelle parole che oggi appaiono o che rischiano di rimanere “senza senso
e senza futuro”. Al lettore l’arduo compito di farsi carico, di proteggere ma anche di lasciare andare quelle parole che maggiormente riterrà indispensabili o non indispensabili alla propria vita.
Buona lettura.

Alberto Barina

BIOGRAFIA AUTORE

Scrive le prime cose quando era giovanissima, inizia con fiabe e poesie, crescendo amplia la sua scrittura con racconti brevi, copioni, romanzi e gialli. La poesia “Aiutami” è stata inserita nell’Antologia Multimediale “Una poesia per Telethon”, a scopo benefico (2004). La poesia “Pace in Guerra” nel concorso indetto da A.L.I.A.S. (Melbourne – Australia), ha ricevuto la Menzione D’Onore. La poesia “Bugie”
(Stones of Angles) è stata inserita nel Vol. 6 – In Our Own Words: A Generation Defining Itself – Edited by Marlow Perse Weaver U.S.A. (2005). Ha vinto il terzo premio nel Concorso Letterario “Joutes Alpines” dell’Associantion Rencontres Italie Annecy (Francia) per la Sez. Prosa (Italia) con il racconto “Il vecchio
album” (1997). Questi sono solo alcuni dei vari riconoscimenti che ha ricevuto. Ha pubblicato alcuni libri, tra cui nel 2017 “Anime” e “Vernissage” nel 2021.


Cosa ne pensate? Fatemi sapere ovviamente, io al solito vi aspetto e spero possa piacervi. Un abbraccio.

A presto,

Sara ©

 

RECENSIONE #527 – THE SUN AND HER FLOWERS DI RAPY KAUR.

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Come state? Io ho ripreso il lavoro da una settimana e sono davvero a pezzi per la stanchezza che il cambio ha sviluppato. Ovviamente a breve che si rientra nel pieno regime del ritmo non si farà più caso a questo ma mi sento comunque un po’ spaesata. Sono qui per portarvi una nuova recensione che spero possiate apprezzare. 41qfuusb1cl._sy264_bo1204203200_ql40_ml2_Rientriamo nella normalità con una lettura leggera ma al tempo stesso potente. Ecco qui la raccolta di poesia che ho letto durante le vacanze:

Titolo: The sun and her flowers – Il sole e i suoi fiori
Autore: Rapi Kaur
Data di uscita: 13 settembre 2018
Pagine: 255
Link d’acquisto: https://amzn.to/2WxuSzh
Trama: The sun and her flowers. Il sole e i suoi fiori è una raccolta di poesie di dolore abbandono celebrazione delle radici amore e legittimazione di sé è divisa in cinque capitoli l’appassire. il cadere. il radicare. il crescere. il fiorire.

RECENSIONE

selective photography of purple petaled flowersQuesta raccolta di poesie è quanto di più dolce, suggestivo e originale. E’ una raccolta che celebra diverse emozioni e le mette completamente in gioco, su un piatto dove li serve al lettore che può divorarli o sentirsi vicino a quanto l’autrice trasmette con i suoi sentimenti. La raccolta, composta da cinque parti s’insinua fin nel profondo del nostro essere e riesce a colpire ognuno di noi, almeno con una di queste poesie. C’è chi si è sentito almeno una volta come in una di queste poesie e chi mente. Ed io ho trovato queste poesie incredibilmente vicine a me per diverse cose, uniche e magiche.

Siete pronti per entrare nel mondo di Rapi Kaur e sentirlo come fosse vostro? 

l’amore è capire
che abbiamo il potere di ferirci a vicenda
ma che faremo tutto ciò che è in nostro potere
pur di non farlo

La trama ovviamente è semplice, diretta e arriva dritta così come colpiscono le poesie stesse dell’autrice. Una trama dolce e leggera che ci mostra così come la raccolta viene suddivisa sia per come si presenta.

La copertina è molto semplice, lineare e poco impattante visivamente. Laddove il primo volume dell’autrice si muove sul nero e incanala l’oscurità che sembra esserci dentro, questo volume riporta la luce, dando uno spiraglio quasi etereo, di purezza e singolarità. Il titolo utilizzato per questa raccolta si rifà all’originale che viene sottotitolato con il tradotto. Il titolo non può essere più azzeccato visto che in questo volume si racchiude sia i punti d’ombra in cui la luce del sole non arriva, sia la rinascita, il calore con cui i fiori, nel loro ciclo vitale si nutrono. E’ un titolo originale e ben composto e sono davvero entusiasta del fatto che sia stato mantenuto come l’originale.

Cosa m’importa
se mi ami
o ti manco
o hai bisogno di me
se non agisci di conseguenza
se non sono l’amore della tua vita
vorrà dire che sarò la tua più grave perdita.

Il perno centrale di questa raccolta è l’autrice stessa che si racconta e mette a nudo la propria anima e il proprio cuore, mettendolo a disposizione di ogni lettore che deciderà di prendere in mano questa raccolta.

Lo stile utilizzato per questa raccolta è leggero e semplice. Le poesie sono per la maggior parte molto brevi ed evocativi. Aggiungendo anche le immagini e i disegni, la struttura del volume sale di un livello e si amplifica, rendendo tutto ancor più emozionante.

blooming orange petaled flowers at daytimeLa raccolta è suddivisa in cinque capitoli: l’appassire, il cadere, il radicare, il crescere, il fiorire. Ognuno di questi, così come il percorso partendo però dalla fase più oscura, ovvero dall’appassire fino al rifiorire, laddove ci sarà nuova vita e si tornerà a splendere.

Laddove alcuni versi possano sembrare scontati e banali, c’è un qualcosa che arriva dritto al cuore e colpisce, proprio perché almeno una volta un’emozione riportata è stata sicuramente vissuta. I versi riportati sono quelli dell’amore per se stessi, l’amore verso l’altro sesso che sia fisico, mentale, viscerale e/o platonico. 

Cosa c’è di più forte
del cuore umano
che si schianta di continuo
e ancora vive

Questa piccola raccolta di poesie unisce diversi punti con la vita di un fiore come la vita stessa dell’essere umano e della donna, dell’autrice e tanto altro. Un piccolo libricino da leggere e da tenere sul comodino, così che possa ricordarci ogni tanto che non siamo soli a provare determinate emozioni.

Rapi Kaur scrive una raccolta di poesie che lega tutti noi per la passione con cui i sentimenti ci legano e ci sfiorano o ci trascinano nel turbine potente che è la vita. Una lettura toccante, ancestrale, lirica, romantica.

Il mio voto per questo libro è di: 5 balene.

Senza titolo-1

Libro acquistato

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Cosa ve ne pare? Lo avete letto? Pensate che possa fare al caso vostro? Fatemi sapere ovviamente, io vi aspetto come sempre!

A presto,

Sara ©

RECENSIONE #514 – DELLA STESSA SOSTANZA DEI PADRI – POESIE AL MASCHILE DI DAVIDE ROCCO COLACRAI.

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Eccomi qui con una nuova recensione per voi che spero possa coinvolgervi e piacervi. E’ una raccolta molto intensa e sono davvero felice di aver avuto l’opportunità di leggerla. Ve ne parlo subito e ringrazio molto l’autore per avermi permesso la lettura. Ecco qui:

9788833285382_0_0_626_75Titolo: “Della stessa sostanza dei padri – Poesie al maschile”
Autore: Davide Rocco Colacrai
Pagine: 72
Prezzo: Euro 11,00
Link d’acquisto: https://amzn.to/3tZH1Yg
Trama: Ogni componimento ha un preciso rimando ad un uomo, un amico, un personaggio pubblico; questi uomini ispirano, con la propria vita e le proprie opere, versi eleganti che cristallizzano e fissano su carta tematiche potenti e attuali, spesso difficili da affrontare.

Ci sono versi dedicati alla pazzia e ai manicomi, alla droga, al suicidio, all’omosessualità nei campi di concentramento e l’onta familiare di scoprire un parente gay, ai migranti e alla loro terribile fine, alle lotte politiche anti-dittatoriali.

Molte poesie sono ispirate a personaggi afferenti alla sfera personale dell’autore ma tanti altri sono personaggi famosi; ci sono infatti versi ispirati e dedicati a Rudolf Nureyev, al giovane calciatore calabrese Nunzio Lo Cascio, allo scrittore anti castrista Reinaldo Arenas, a Stefano Cucchi e allo scienziato Stephen Hawking.

Davide Rocco Colacrai riesce con disinvoltura ad affrontare tante tematiche forti e dolorose grazie all’uso sapiente degli aggettivi e delle figure retoriche che si contaminano continuamente con altri “media” letterari e non (narrativa, film, canzoni).

Questa silloge, come molto bene descrive lo stesso autore, si può considerare come una risposta a “Istantanee Donna – Poesie al femminile” ma anche “un importante punto di evoluzione nella mia vita, contemporaneamente un nuovo punto di arrivo e un nuovo punto di partenza; è una presa di coscienza, umana ma anche spirituale, che prima mi mancava”.

RECENSIONE

silhouette of man and woman kissing on beach during sunsetLa raccolta di poesie è un insieme di poesie dedicate a persone vicine e lontane all’autore, tutti personaggi e persone di sesso maschile, che sono stati padri, bambini, amici, professori o personaggi storici. E’ una raccolta che fin dalle prime battute risulta potente, che lascia riflettere il lettore su tematiche importanti.

Da Rudolf Nureyev a Wonder, da Stefano Cucchi al professore scolastico, all’amico suicida, la raccolta racchiude una forza dirompente che si snoda poesia dopo poesia racchiudendo l’anima dell’autore così come l’essenza che lui stesso ha cercato di racchiudere per ogni persona che, delicatamente, ha descritto.

Riusciranno queste poesie a colpire il lettore con tutta la loro forza?

Creo il senso alla vita con il corpo
da quando ho capito che è il mio strumento
per parlare al mondo,
per temperare la solitudine
a cui mi ha destinato il mio sogno
e dare voce all’urgenza di essere libero
e liberare quel canto
che brucia come lava e moltiplica la girandola del mio cuore
nell’infinito bianco di rosa
dove riconosco Dio.

La trama è articolata ma racchiude con tutta la forza ciò che la raccolta e le poesie cercano di comunicare. Personalmente, quando leggo le poesie mi lascio molto guidare dal titolo dell’opera e poi passo alla lettura del volume senza troppe cerimonie perché voglio gustare l’essenza della poesia stessa. E qui è stato proprio così. Il libro è davvero molto bello e la trama utilizzata racchiude l’essenza della raccolta, anche se per comprenderla a pieno dovrete leggerlo.

La copertina è piuttosto semplice anche se non capisco l’accostamento del disegno in bianco e nero sotto e l’accostamento di ciò che ne deriva, sopra. Una viola e la schiena di un uomo che come musica si accosta alla poesia che melodiosa l’accompagna. E’ una copertina sicuramente originale ma sarebbe stato di certo preferibile che fosse utilizzata solo la versione che si vede al centro senza il bordo esterno. 

Il titolo racchiude tutta la raccolta senza ombra di dubbio. Non sono tutti padri quelli di cui si ritroverà a parlare l’autore ma sono uomini che hanno colpito e hanno scolpito qualcosa nel cuore dell’autore, tanto da sentire l’esigenza di voler parlare e trasmettere ciò che loro hanno trasmesso lui. Un titolo che completa e ci indica la completezza di questa particolare e originale raccolta.

Scivolava attraverso i giorni Wonder,
leggero come un assolo di grano
quando il cielo è un immenso cuscino azzurro
che dà riposo ai sogni.

E le ricordo ancora le sembianze di Wonder,
imperfette come l’amore,
quello vero.

black white and red textileLo stile è semplice, melodioso e lineare, che racchiude una grande ricchezza al proprio interno, non solo l’emozione e le tematiche trattate.

Le poesie dedicate tutte a persone e personaggi diversi  l’uno dall’altro racchiudono una chiave della poesia al maschile non solo in senso lato, ovvero come genere che li identifica in quanto tali ma come quadro, come emozioni che essi stessi provano, o che comunque l’autore ha provato ad immaginare e a fare proprie.

Nonostante la società si stia evolvendo e molte storie, molte poesie e molti libri vertono verso uno spirito differente, qui l’autore ci porta in una confort zone che si potrebbe conoscere ma che non è del tutto scontata come sembra. In effetti si parla di sentimenti oltre che di persone quindi mi trovo a dover dire che ho trovato la raccolta davvero molto toccante e innovativa.

Le tematiche trattate sono le più varie e cambiano in base al soggetto che viene evidenziato all’inizio della poesia, nel suo titolo, cogliendo sia la persona che aggiungendo una citazione – a volte – e mostrando di chi si andrà a parlare. Personalmente le prime due sono le poesie che mi hanno colpito l’anima ma ognuna di queste ha colpito modo proprio in base a ciò che l’autore voleva dire al lettore, quasi volesse parlare con quella persona stessa.

Sarà il mio corpo al tramonto di gelso
a parlare di me,
con il mio nome allungato verso l’infinito
dove l’ombra del sudario
tace la sua assenza,
a rilevare la cura che ha infranto il mio asse
in un macello
dove Dio è una virgola d’uomo, (…)

Un piccolo volume di cui sicuramente vi consiglio la lettura, ad amanti di poesie e non. E’ una raccolta che sa cogliere l’essenza delle cose e trasmetterla a chi legge. Siete curiosi di scoprire questa raccolta di poesie al maschile?

Davide Rocco Colacrai arricchisce l’animo di ciascuno di cui si è ritrovato a scrivere, sia quello del lettore che si sente parte integrante, colpito dalle emozioni che si vogliono lasciare al lettore. Un libro che sa toccare le corde dell’animo e che saprà impressionare e colpire nel profondo.

Il mio voto per questo volume è di: 4 balene e mezzo.

quattro e mezzo

Si ringrazia l’autore e la casa editrice per copia omaggio

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Cosa ne pensate? Pensate di dare un’opportunità a questo volume? Fatemi sapere, ovviamente. Io vi aspetto!

A presto,

Sara ©

RECENSIONE #511 – IL TEMPO PERSO IN AEROPORTO DI LORENZO FOLTRAN

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Come state? Oggi finalmente riprendo piano piano con le recensioni. Perdonate se per qualche giorno mi avete visto a singhiozzo ma ho un periodo un po’ confuso e ho bisogno di rimettere in linea le idee. Ringrazio tantissimo l’editore Graphe.it per avermi permesso la lettura di questo volume e anche all’autore. Eccoci che ve ne parlo subito:

41jfdmjdl._sx304_bo1204203200_Titolo: Il tempo perso in aeroporto
Autore: Lorenzo Foltran
Data di uscita: 7 aprile 2021
Pagine: 102 
Editore : 
Graphe.it

Link d’acquisto: https://amzn.to/2RTsPTv
Trama: Non una semplice antologia, ma una raccolta organica nella quale i singoli testi poetici sono organizzati in modo tale da raccontare una storia. Il tempo è il tema di questa raccolta che in tre sezioni ne esplora le molte sfumature. Esso appare come un elemento relativo che si dilata, si comprime, e che soprattutto passa, in rapporto però allo spazio dentro al quale scorre: la dimensione del sogno e della realtà alternativa dei videogame, l’ambiente non cronologico del ricordo o della riflessione, sono contrapposti allo scandire alienante della vita vera, dove il tempo è percepito soprattutto come perdita. Così il lettore procede fra giorni senza calendario o calendari appesi al muro per nasconderne le crepe; si riconosce fra ore piene e vuote, nei minuti precisi che occorrono per cucinare una pastasciutta che però risulta insipida. Insieme alla giornata si rischia di perdere talvolta la strada o il senso di sé: scrivere è allora l’antidoto al disperdersi dei propri momenti, anche quando è soltanto esaurita la pila dell’orologio.

RECENSIONE

silhouette of person across gray cloudsDopo aver letto il precedente volume di Lorenzo Foltran, In tasca la paura di volare, non potevo tirarmi indietro e dovevo leggere questo piccolo volume sulla poesia.

Il tempo è una cosa che personalmente mi ha sempre affascinato. Ci sono momenti che passano veloci, volano e altri momenti in cui tutto si comprime e il tempo sembra rallentare e da quasi il senso che non passi mai. Eppure passano entrambi nello stesso modo, lo scorrere è esattamente lo stesso, siamo noi che lo viviamo in maniera differente in base a come lo viviamo e a quale peso diamo alle cose. In questa raccolta si passa dallo scorrere veloce dei giochi e di quanto questo cambi quando uno è fermo, in attesa di qualcosa e si guarda attorno. Una raccolta sul tempo e sulla vita quella di Lorenzo Foltran, che spiazza e allo steso tempo ci accomuna tutti in un modo o nell’altro.

Misuro il tempo perso in aeroporto
all’andata e al ritorno.
(…)

La trama è decisamente molto semplice e ci introduce al mondo in cui Foltran cerca di catapultarci pagina dopo pagina. E’ una raccolta di poesie sul tempo, sulla vita e sui giochi, sui piccoli dettagli e sul punto di vista che ognuno può dare ad una piccola cosa, rispetto al punto di vista di un’altra persona. E’ una trama interessante e curiosa che cattura anche i più piccoli amanti della poesia contemporanea.

La copertina è molto minimal, anche rispetto al volume precedente. Per i libri di poesie adoro questo imprinting nella struttura del volume quindi posso dirmi soddisfatta della scelta della casa editrice di mantenere uno standard sobrio ma al tempo stesso efficace, con il titolo ben in evidenza. Sul retro della copertina troviamo comunque un disegno che rimanda ai manga giapponesi con un uomo con la valigia, in attesa, come fosse in aeroporto. Assolutamente in linea con tutto il resto. Il titolo è originale ed è questo più di ogni altra cosa – oltre al fatto che avevo già letto dell’autore in sé – a spingermi alla lettura del volume. Il tempo che si aspetta in aeroporto può sembrare lunghissimo se si attende di imbarcarsi, così come se si aspetta il ritorno di qualcuno e, se ci si sofferma sul guardarsi attorno si possono scorgere le piccole sfumature delle persone che si muovono attorno a noi e di tutto ciò che succede.

La mia preferita, tra tutte le preposte c’è anche questa volta. E’ una cosa in cui mi sono rivista quindi l’ho sentita parlarmi e dirmi sono qui per te. Eccola qui:

E’ successo davvero.
Erano giorni, luoghi
dove tu eri diversa,
anche se eri la stessa,
quella che non sei in vero
e che non sei per finta
nemmeno se per esserlo
ti sei impegnata al massimo.

planes at airport during daytimeIl perno centrale di questa raccolta è il tempo. Il tempo visto come attesa sia come piccole movenze delle persone che abbiamo a fianco o che abbiamo visto nel corso della nostra vita. E’ un tempo unico e indivisibile che ognuno vive e percepisce in maniera differente dando il proprio peso relativo in base all’angolazione in cui una cosa viene vista e vissuta. E’ una storia 

Lo stile utilizzato dall’autore si è evoluto ed ha maturato una consapevolezza maggiore rispetto al precedente volume, aggiungendo anche dei pezzi particolarmente lunghi. Nonostante questo apprezzo maggiormente i scritti brevi e concisi in cui riesce ad esprimere tutto se stesso nel migliore dei modi, molto più di quando allunga il tutto.

L’opera viene strutturata e divisa in tre parti: 

Il tempo perso in aeroporto. E’ questa la parte in cui l’autore si concentra sul tempo e analizza ogni piccolo dettaglio di ciò che riesce a scorgere e analizzare guardandosi semplicemente attorno. O almeno questa è l’impressione che sembra dare leggendo questa prima parte della raccolta. Dei pezzi che ci portano in aeroporto, seduti e in attesa della prossima partenza o dell’arrivo di qualcuno.

Sogni interattivi. Questa è la parte assai più strana e particolare oltre che originale che io abbia mai letto. Da giocatrice in alcune cose mi ci sono ritrovata e sono riuscita a comprendere la profondità di ciò che vuole cercare di trasmettere anche solo parlando di videogiochi. Qui l’autore prende il nome del videogioco e ci scrive su qualcosa di diverso dal solito, innovativo e che non mi era mai capitato di analizzare sotto quest’aspetto. Divertente, leggero e originale.

Adesso. E’ la parte introspettiva e che si riferisce – presumo – al momento stesso in cui viene scritto, quasi in concomitanza con il vissuto dell’autore stesso. Dall’alzarsi dal letto la mattina e al peso che una giornata di lavoro può portare ai ricordi a cui la mente ci consente di viaggiare. Anche qui ci ritroviamo nella modernità e nella quotidianità delle cose di tutti i giorni, spingendoci a riflettere su ciò che ci circonda.

Soppeso a coperta
il tepore nascosto
tra le piume e il lenzuolo.
Sogno appena rimosso
del sonno che è rimasto.
Ricordo, no, anzi, sento
ancora al ventre il peso:
il giorno di lavoro
passato e già futuro.

Questa raccolta di poesie ci porta in una dimensione in cui il tempo diventa assolutamente relativo, in un periodo in cui a volte il tempo sembra essere persino monotono, con giornate una uguale all’altra. Una raccolta semplice, originale e attuale. Consiglio la lettura per gli amanti della poesia e non, soprattutto per chi vede il tempo sotto una luce e una prospettiva completamente differente.

Lorenzo Foltran ci trascina nel suo mondo che potrebbe essere quello di ognuno di noi, analizzando ogni piccolo briciolo di tempo che ci circonda, come a guardare una clessidra che lentamente lascia cadere i suoi granelli. Una piccola raccolta da leggere.

Il mio voto per questo libro è di: 4 balene.

Senza titolo-2

Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

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Cosa ne pensate?

A presto,

Sara ©

RECENSIONE #454 – UN GIOCO CHE NON SONO IO DI ELISA CORDOVANI E ALICE WALCZER BALDINAZZO.

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Oggi sono qui per parlarvi di un nuovo volume che spero possa interessarvi e incuriosirvi. E’ una piccola raccolta di poesie edita NPS Edizioni che ringrazio per la lettura e per l’invio. Sono davvero felice di parlarvene. A voi:

71lajahtvzlTitolo: Un gioco che non sono io
Autore: Elisa Cordovani
Illustrazioni: Alice Walczer Baldinazzo
Curatore: Romina Lombardi
Genere: poesia
Formato: cartaceo
Prezzo: 10 euro
Pagine: 64
Uscita: 1 ottobre 2020
Link d’acquisto: https://amzn.to/3nvCJ9j
Trama: “Un gioco che non sono io” è una silloge poetica contro la violenza di genere. Una presa di posizione, per ricordarci quanto siamo fragili, vittime o carnefici dei nostri chiaroscuri e di quelli degli altri. Un invito a comprendere di quale “gioco”, psicologico e fisico, siamo succubi. E a tirarcene fuori. A dire NO, scegliendo l’amore per se stessi e per gli altri. Le poesie di Elisa Cordovani raccontano in modo lucido, profondo, straziante e lenitivo insieme, lo stupro non di un corpo, non di una mente, ma di una vita intera. Le donne ritratte nei versi vanno fino in fondo al proprio dolore, per capirlo, ma soprattutto per essere consapevoli di potergli sopravvivere. Sono donne che si trasformano nella vergogna che provano, nelle lacrime che pensano di non aver diritto a versare, negli occhi feriti dei loro padri e madri. Donne, i cui volti e pose, ritratti da Alice Walczer Baldinazzo, sono figure magnifiche che si fanno amare e ripudiare al medesimo tempo, senza che si riesca a dimenticarle.

RECENSIONE

selective focus photo of pink petaled flowersQuesta raccolta di poesie racchiude il Gioco. Come descritto nella prefazione di questo volumino davvero interessante, il gioco nasce come una cosa che da bambini è caratteristica e mano a mano che si cresce questo termine prende – a volte – delle pieghe sbagliate, come il famoso “prendersi gioco di qualcuno”. Ecco, questa raccolta è una silloge sulla violenza ma anche su quel gioco che nessuno (in questo caso direi nessunA) è più disposta a giocare. Non si è più disposti a stare alle regole di questo gioco che talvolta finisce per diventare triste, malinconico, persino violento e brutale. Le donne descritte nel loro sbocciare lento e bellissimo come un fiore e a tutti i percorsi difficili che sono costrette ad affrontare, in un mondo in cui ci vuole sempre più deboli, e noi dobbiamo cercare di mantenerci più forte. E dimostrarlo costantemente.

Vorrei mi ricordassi,
andandomi a cercare
nella bellezza mia perduta,
cadendo all’indietro,
in voci chiuse, memorie e illusioni di un’ora.

La trama è particolare e invita il lettore ad aprire il cuore a questa raccolta e ad abbandonarsi alla lettura di questo piccolo volume. Trovo che sia una trama autentica, sincera che spinge a raccogliere questo libro fra le mani, ad acquistarlo e ad accudirlo. Un libro da tenere sul comodino come monito, come forza. Una trama forte e autentica.

La copertina è davvero bellissima e visivamente, e rende l’idea di ciò che il volume rappresenta. La donna con quelle due mani in più che si muovono intorno a lei mentre le altre le coprono il volto. Assieme al titolo attirano davvero l’attenzione e questo racconta tanto. Il gioco, un gioco che non fa la persona, che non fa la donna e che non la rende cartapesta e un qualcosa di friabile, che si può calpestare.

Ho combattuto 
fino a essere
sapore della sconfitta.

Che a diventare 
uomini
si lascia segni,
senza mai darci un
nome.

person holding quartsIl perno centrale di questa raccolta di 

Lo stile utilizzato dall’autrice è melodioso, articolato e riesce a rendere intensamente la tematica trattata. Ho apprezzato tantissimo la prefazione e la spiegazione con cui l’autrice da significato ancor maggiore alla sua raccolta di poesie ivi raccolte.

Le poesie portano diverse tematiche importanti come Lo stupro ma anche diverse poesie dedicate ai genitori di Elisa Amato, ammazzata nel 2019, vittima di Femminicidio a Prato. Delle poesie che toccano nel profondo e che possono essere indirizzate a qualunque genitore abbia visto morire le proprie figlie di questa brutale barbarie ingiustificata e violenta. Una raccolta importante, forte e necessaria. 

Non ho amato alcuni passaggi nelle poesie che risultano forzati e non chiudono la poesia in modo leggero e veritiero ma quasi come se non si sapesse come chiudere. E’ capitato solo poche volte ma ho apprezzato molto i versi racchiusi dall’autrice in questa raccolta.

Le illustrazioni all’interno del volume sono uniche e stupende. L’illustratrice rende le poesie nella raccolta uniche e speciali.

Certe ore credute eterne
mi guardano i tuoi occhi,
mi mormorano come l’estate passata al mare
avvampa il tuo nome
dentro i miei occhi, di sale
e bruciore narra una notte,
l’ultima, la tua.

Consiglio questo piccolo volume agli amanti di poesie e non. E alle donne, a tutte le donne forti, coraggiose e a tutte coloro che hanno bisogno di una voce. Un libro dolce, intenso, forte.

Elisa Cordovani scrive una raccolta di poesie ricche di coscienza, di forza, dolore ed emancipazione. Poesie che portano ricordi, consapevolezze, rendendo questa raccolta di poesie toccante e indispensabile.

Il mio voto per questo libro: 4 balene e mezzo.

quattro e mezzo

Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

Vuoi acquistare Un gioco che non sono io e sostenere il Blog? Acquista da Qui: Un gioco che non sono io o dal generico Link Amazon: Amazon.

Aiuterai a sostenere il Blog a ricevere una percentuale che potrà essere utilizzata per acquistare libri di cui vi parlerò


Cosa ne dite? Fatemi sapere che ne pensate e se lo leggerete. Mi raccomando!

A presto,

Sara ©

RECENSIONE #373 – L’ULTIMO GIORNO (VERSI DALL’ALDILA’) DI STEFANO FORTELLI

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Eccomi qui con una nuova recensione per voi che spero possa piacervi ed interessarvi. Sono felice di portarvi una nuova raccolta di poesie che l’autore mi ha gentilmente inviato e di cui vi parlerò.

4D6DAFCA-766B-4CF7-8870-07B02C97005ATitolo: L’ultimo giorno (versi dell’aldilà)
Autore: Stefano Fortelli
Genere: Silloge Poetica
Data di uscita: Gennaio 2020
Editore: Youcanprint
Pagine: 68
Link d’acquisto: https://amzn.to/2vpaOkQ
Trama: Le riflessioni sempre più profonde ed amare di Stefano sul mondo che ci circonda e sulla caducità del “tutto”, lo portano a sviluppare proprie tesi sulla teoria della “assenza del presente” e maturare l’idea di pubblicare una raccolta di poesie che sviluppi il tema dell’aldilà in senso più ampio. Comuni denominatori delle composizioni sono il fluire del tempo e della vita, il rimpianto, la disillusione, l’incertezza ed i tanti quesiti irrisolti che ci portiamo dentro.

RECENSIONE

snow covered mountain during daytimeLa raccolta di poesie è un insieme che unisce sentimenti e riporta piccoli istanti del tutto oltre che l’assenza del presente, come lui stesso cita nella sua trama. L’autore tende ad esplorare l’aldilà non solo in senso lato o da un punto di vista della fede ma nei veri e propri sentimenti che ci rappresentano sia nelle relazioni che nella singolarità dell’uomo.

Cosa ci porterà l’autore e cosa risveglierà nel lettore?  Quali emozioni vuole trasmettere? Cosa ci lascerà davvero questa raccolta di poesie?

Raccontami

Raccontami di quella volta
e riderò per te
Mille volte ancora
ti ascolterò
E questo tacito
dirci a vicenda
ci accompagnerà lieve.

brown ship on sea under cloudy sky during daytimeLa trama è abbastanza semplice ma sembra lasciarci in un limbo, introducendo solo senza dare un vero e proprio impatto deciso. Infatti non sono riuscita ad inquadrarla davvero la trama ma sono comunque rimasta incuriosita dal titolo. In più amo molto le poesie quindi non potevo lasciarmi sfuggire questa opportunità.

La copertina non è qualcosa che mi fa particolarmente impazzire ed anche l’immagine non risulta davvero chiara. Ok il vetro appannato, ci sta come significato di ciò che l’autore cerca di trasmettere anche con il titolo ma  non mi convince a pieno. Nonostante questo apprezzo i colori, armoniosi e leggeri sono ben strutturati e sicuramente rendono la copertina molto leggera. 

Il titolo, a primo acchito sopratutto per quanto riguarda “L’ultimo giorno” sembra quasi ci stesse mostrando ciò che vede qualcuno che sta per morire. Ad avvalorare la mia tesi, ciò che viene riportato tra parentesi. Non so se è questa l’idea che voleva o vuole dare l’autore ma a vederlo così, a me è arrivato questo. Magari mi piacerebbe avere conferme o spiegazioni dall’autore, sarebbe davvero interessante scoprirlo.

ocean waves crashing on shore during daytimeLo stile utilizzato dall’autore è leggero e fluido. Essendo una raccolta molto piccola si legge davvero in poco tempo anche se non è così scontata come sembra e ci si sofferma sui testi per carpirne il senso profondo e ciò che cerca di trasmettere.

Il volume sembra quasi il risultato di una redenzione. Non sapendo come l’autore abbia interpretato questa raccolta – e devo ammettere, la cosa mi incuriosisce assai – mi è sembrata davvero ben composta e ben scritta. Ci sono dei testi che leggermente più corposi ed altri più brevi e ammetto che il punto di forza si vede e si nota molto più in quelli brevi.

Il lato negativo sta nella brevità della raccolta. Avrei sicuramente preferito leggerne di più e carpirne ancora oltre che conoscere nel profondo ancor di più l’autore e le sue poesie. Una raccolta sicuramente interessante che vi consiglio.

La mia preferita, anche se magari a voi non importa, lo so, è Raccontami che ho citato anche in questa recensione e, come giusto, credo non dovesse mancare.

Cosa resta

Eterni siamo stati noi due
Tu ed io nel nostro piccolo mondo
Soli ed invisibili
Etere che si materializza
Materia che si dissolve
Percezioni alla deriva
cullate da maree universali
Eremi di solitudine
e di perenne misura

La raccolta è sicuramente un risultato interessante per un panorama che tende a snobbarle ormai molto. Io trovo che siano un lato molto affascinante della letteratura e, questa, è sicuramente una buona lettura.

Stefano Fortelli è un autore emergente che vi invito a prendere in considerazione. La raccolta, lo so, è piuttosto breve ma cerca di raggiungere il cuore del lettore puntando sul tutto e sulla sua assenza, mostrandoci dei lati nascosti che a volte tendiamo a dimenticare.

Il mio voto per questo libro è di: 3 balene.

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Si ringrazia l’autore per la copia omaggio

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Che ne pensate allora? Pensate possa fare per voi? Io, nel frattempo, vi aspetto!

A presto,

Sara ©