BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!
Finalmente riesco a parlarvi di questo volume. E per questo debbo ringraziare infinitamente l’autore per avermi permesso la lettura e per averlo incontrato così da conoscere meglio l’opera e l’autore. E’ sempre un piacere quando accadono queste cose e non vedo l’ora di parlarvi di questo volume. A voi:
Titolo: Bagliori di buio
Autore: Luigi Fabi
Pagine: 198
Data di uscita: 20 luglio 2023
Editore: Montag
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Link casa editrice
Trama: Johnny è un ragazzo riservato, introverso. Da bambino ha perso i genitori in una tragedia che lo segnerà per sempre. Un giorno farà ritorno nel bosco, luogo a lui caro e magico, dove ritrovare la quiete e si stesso. È qui che si troverà catapultato nel peggiore degli incubi: il Tartaro. Un inferno sotterraneo, dimensione estrema che lo condurrà a fare scoperte impensabili e costringendolo a districarsi tra forme di vita poco umane e ad affrontare il proprio passato. Il sentiero sarà impervio e gremito di ostacoli, un percorso tutto in salita che minerà la via a più riprese per mezzo di trappole e imprevisti a non finire. Dai nemici più letali fino agli amici, passando per Senzanome, una figura controversa quanto enigmatica. E alla fine Johnny non potrà che prendere atto di una rivelazione, di un vecchio legame di sangue che rappresenta molto più di una semplice coincidenza.
RECENSIONE
La storia ha inizio con un uomo che sta tentando di ritrovarsi. In principio non si comprende molto finché non ci viene presentato Johnny e comprendiamo subito che è stato sfortunato nella sua vita per aver perso entrambi i genitori in un terribile incidente. E’ da tempo lontano da casa ma i nonni, che l’hanno cresciuto, chiedono lui di riavvicinarsi a casa. E’ proprio riavvicinandosi ai paesaggi della sia famiglia, nelle lande dello Uta, vicino al Salt Lake City che Johnny vivrà un’avventura del tutto surreale. Una volta addentrato nel bosco molte persone sembrano non riuscire a tornare indietro e il misterioso Tartaro finirà per avvolgerlo.
Cosa sta a significare quello che sta accadendo al giovane protagonista? Cos’è il misterioso luogo dove è finito e chi è Senzanome? Quale viaggio dovrà intraprendere e cosa lo aspetta lungo il suo percorso? Riuscirà a trovare la luce in fondo al tunnel?
All’improvviso, però, qualcosa cambiò e quel qualcosa veniva da dentro Johnny: un cambio repentino e profondo non tanto nel corpo, quanto nella mente e nell’anima. Si trattava di una sensazione non comune e di difficile comprensione, un qualcosa che per anni era stato represso, rimanendo zitto ad aspettare in un silenzio quasi religioso. Un vuoto cosmico che desiderava venire a galla e sprigionare tutta la sua intensità, chiedendo di essere liberato una volta per tutte.
Sapete benissimo che non amo molto leggere la trama completa di un volume perchè finisce per dirmi fin troppo. Eppure per questo volume mi sono lasciata tentare e devo dire che descrive il volume nella sua interezza senza esagerare e senza mostrare troppo. Per comprenderlo veramente dovremo leggere pagina dopo pagina e vivere un’avventura davvero insolita. E’ stata ben costruita, questo è certo.
La copertina di questo volume risulta pienamente connessa alla storia narrata seppur finisca per non rendere giustizia pienamente al libro visto il colore scuro e il fatto che l’immagine risulti un poco sgranata. Sommariamente, ad ogni modo, trovo che sia ben strutturata e, come vi ho detto, rappresentativa della storia che il volume porta con sé. Il titolo in questione definisce i contorni della copertina e denota la speranza perché nonostante Johnny nel Tartaro trovi l’oscurità più completa, l’autore tende a sottolineare il bagliore del buio e non la sua totalità. In questo denota non solo speranza per il lettore che si addentrerà con il protagonista all’interno dei punti più bui del Tartaro ma della fiducia in ciò che può accadere successivamente.
L’ambientazione della storia si alterna fra Salt Lake City, dove Johnny vive e il famoso Tartaro in cui lui stesso si ritroverà, una specie di cavernoso e oscuro inferno in cui sembra pericoloso mettere piede e dal quale è difficile uscire. L’epoca del volume è pressocché moderna e contemporanea.
Mezzo sospiro di sollievo, e un primo passo verso l’ignoto riaccesero in Johnny la speranza che solo poco prima sembrava perduta. Un ultimo sguardo in basso verso quel luogo che lo aveva portato sull’orlo della disperazione: un regno dalle sembianze surreali (…). Il Tartaro, questo è il nome con cui lo avrebbe ricordato.
I personaggi di questa storia non sono poi molti visto che principalmente la storia ruota attorno al suo protagonista. Conosceremo il Senzanome, avremo modo di intravedere i nonni del ragazzo protagonista e la sua ragazza, Lysa. Inizialmente sembrano stare insieme quasi per convenzione eppure anche questa sarà un punto di aiuto per questa storia.
Johnny è un ragazzo che è dovuto crescere con i suoi nonni dopo la perdita dei suoi genitori quando era solo un bambino. E’ un ragazzino che è cresciuto in fretta e che si è adattato subito alla vita a cui è stato costretto. Ora è un uomo con la sua compagna ma costruirsi qualcosa attraverso le sue fragilità ed affrontare il passato che gli si pone di fronte può sembrare difficile. Un protagonista fragile, che somiglia tranquillamente ad uno di noi, con il quale riusciremo a legare velocemente.
Le mani sul bordo del burrone spinsero il suo corpo avanti in un attimo e Johnny scomparve nel nulla, inghiottito dall’oscurità.
Il perno centrale di questa storia sta nel viaggio che Johnny dovrà affrontare per uscire dall’oscurità che si è addentrata dentro di lui. Una storia che spazia nell’oscurità delle paure da affrontare e degli errori ai quali si può solo cercare di rimediare. Un percorso attraverso una salita ripida che ci permette di intraprendere un viaggio lungo la luce, la redenzione e la forza di affrontare le difficoltà che la vita ci pone davanti. Una storia particolare e originale che ci addentra nella psiche dell’animo umano.
Lo stile utilizzato dall’autore è di piacevole lettura e alterna dei momenti in cui la fluidità prende il sopravvento e tutto rimane leggero a momenti in cui il tutto diventa più articolato. L’inizio infatti è ottimo seppur cerchi di descrivere pochi momenti non comprendendo a pieno dove il tutto andrà a finire se non una volta che la storia prende piede. Già con il secondo capitolo, in cui ci viene presentato Johnny, tutto cambia e si alterna la leggerezza a momenti di descrittivi e prolissi.
La peculiarità dell’autore che lo contraddistingue è il lato descrittivo dei luoghi in cui il protagonista finirà per addentrarsi, resi in maniera vivida e reale tanto da farci sentire con lui per tutto il tempo. Infatti il Worldbuilding della storia è ben disposto e ben pensato seppur i modi in cui si accede al Tartaro e nel quale si esce sono vaghi e strani. La costruzione del mondo oscuro, i ragni, il mondo sotterraneo e la collaborazione, lo Spazzino e quant0’altro sono decisivi e utili a conoscere la struttura grafica dentro la quale ci troviamo ma è nebulosa nei contorni che la circondano.
Quello su cui si deve lavorare maggiormente sono i dialoghi. A volte non sono sembrati fluidi e reali, quasi a ostentare o a dirci cose che nel contesto sono fuori luogo o apposti nei momenti sbagliati della storia. Così come i discorsi fra i due innamorati stessi. Ci sono delle cose che sono sembrate forzate e poco credibili, poste si, ai fini della storia ma non in linea con ciò che il lettore percepisce dall’esterno. E questa sensazione dei dialoghi me la sono portata a lungo nel corso del volume. Non posso fare esempi per non spoilerare la storia ma ci sono cose sulle quali si potevano creare escamotage differenti.
Da apprezzare è il modo in cui l’autore ha creato, ad ogni modo, una storia originale e diversa dal solito per rappresentare un viaggio di risalita e di uscita da un momento buio della propria vita. Un viaggio verso la redenzione e la propria strada attraverso le proprie paure; una, infatti, sembra essere quella dei ragni e ci regala Senzanome dalle sembianze di un pericoloso ragno gigante che rischia di avvolgerci fra la sua tela come dei miseri animali. Entrambi finiscono per essere un’ancora per l’altro e finirà per guidarlo attraverso un viaggio più grande di quello che si era prefissato o aspettato.
Il finale della storia ci lascia con un senso che non viene totalmente spiegato. Perchè la ragazza improvvisamente si comporta in maniera differente tanto da ricordare i momenti nel Tartaro? In più si intuisce che questo è un viaggio di redenzione e cambiamento per il protagonista ma il mondo che viene costruito non si capisce se effettivamente era reale per l’autore per questo libro e non solo a scopo terapeutico (non so se mi sono spiegata). E che fine ha fatto l’amico? La misteriosa chiamata che ci regala qualcosa che avevamo intuito e che viene interrotta sul più bello ci rivela qualcosa che lascia aperto uno spiraglio per chissà cos’altro. Magari un volume in cui sarà Lysa la protagonista? Chissà cosa ci riserverà l’autore per i volumi futuri.
Johnny vuotò il sacco dei suoi ricordi. Verità, nient’altro che quella, nuda e cruda. L’angoscia rimaneva, ma almeno la sua anima si liberò di un peso troppo grande per essere condiviso da un singolo essere umano.
Il libro è sicuramente caratteristico e trovo che l’esperimento trattato dall’autore sia ben riuscito seppur su alcune cose ci si debba lavorare ancora. Una storia dal risvolto inaspettato che consiglio a chi crede in strane creature, a chi vive o che cerca una via d’uscita da una situazione difficile e chi ha un passato come il caro Johnny, che possa essere d’aiuto.
Luigi Fabi ci regala un volume diverso dal solito, un viaggio che è un avventura tortuosa e difficile fra i cunicoli senza luce del Tartaro tra figure minacciose e ricordi di un passato difficile da digerire. Siete pronti a scendere in quel luogo con lui?
Il mio voto per questo libro è di: 3 balene e mezzo.
Si ringrazia l’autore per la copia omaggio
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Cosa ne pensate? Pensate di leggere questo volume? Potrebbe essere una storia che fa al caso vostro? Io come sempre vi aspetto e spero che possa piacervi. Un abbraccio grande!
A presto,
Sara ©