RECENSIONE SERIE TV # – UNDONE (Prima e seconda Stagione) SU AMAZON PRIME.

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Come la va? Eccoci qui in questo sabato con una recensione che spero possa fare al caso vostro. Per me è stata una delle serie più carine viste negli ultimi tempi e sono felice davvero sia di averla recuperata – visto che avevo notato che era consigliata ai fan di Life Is Strange – sia perché è interessante la storia e lo sviluppo che ne è stato fatto. Ve ne parlo subito:

a3fe9913e726d8afbdb728990e71f817066c435d43bde92c5ab74432ef49c7ee._ri_v_ttw_Titolo: Undone
Piattaforma: Amazon Prime
Episodi: 8 prima stagione / 8 seconda stagione
Durata media: 30 minuti
Trama: UNDONE è una serie animata di mezz’ora a puntata, che cambia genere, che esplora la natura elastica della realtà attraverso il suo personaggio centrale Alma, una ventottenne che vive a San Antonio, in Texas. Dopo essere rimasta coinvolta in un incidente d’auto ed essere quasi morta, Alma scopre di avere una nuova relazione con il tempo. Sviluppa questa nuova capacità per scoprire la verità sulla morte di suo padre.

TRAILER


RECENSIONE

Mikael — Rosa Salazar in Amazon Prime's Undone (2019)...La serie ha inizio con Alma che segue attentamente la sua vita e la segue in maniera monotona e ripetitiva, sentendosi quasi di troppo per tutto quello che le succede. Trova che la sua vita sia mediocre e troppo monotona tra sua madre, sua sorella Becca e Sam – il suo fidanzato – e che non possa fare nulla per cambiare il loop in cui sembra finita dentro fino a che non ha un incidente e questo al suo risveglio cambierà del tutto la prospettiva della sua vita. Il padre di Alma è morto che lei e sua sorella erano soltanto delle bambine e lei non è mai riuscita ad accettarlo del tutto ed è quello l’esatto momento in cui lei riesce a vederlo, a parlarci e ad interagire con lui. Lì la convincerà che probabilmente è stato ucciso, che lui non voleva andarsene via per sempre quel giorno e costringe Alma ad indagare sul suo passato tentando le leggi del tempo e dello spazio con dei poteri che Alma scopre di possedere.

Riuscirà nell’intento e riporterà indietro suo padre? Cosa cambierà nella vita di Alma ora che ha questi poteri? Sarà in grado di controllarli davvero o finirà anche lì in un loop da cui non riuscirà ad uscire? Cosa succederà ora che nella vita tante cose stanno per essere messe in discussione?

Mikael — Rosa Salazar in Amazon Prime's Undone (2019)...La serie animata, come potete anche vedere dalle gif, si svolge su attori che hanno veramente interpretato il ruolo che spettava loro e sopra è stata strutturato l’effetto che sembra disegnato su di loro. Non riconoscete nei panni della protagonista Alma i tratti dell’attrice Rosa Salazar che ha interpretato diversi film tra cui Alita Angelo della Battaglia? Ho apprezzato molto il suo personaggio che è a tutto tondo per molti versi: spiritosa quanto basta e ironica tagliente, dice sempre quello che pensa e cerca disperatamente attenzioni dalla sua famiglia e dalle persone a cui vuole bene seppur cerchi irrimediabilmente di allontanare tutti. E’ un personaggio con cui ho avuto modo di rispecchiarmi per alcuni versi, anche a me piace essere ironica e tagliente come lei e diretta quando serve. E’ una persona che ha parecchie difficoltà e fragilità e si sente anche piuttosto sola; dopo la morte di suo padre soffre di un qualche tipo di abbandono che la spinge a non arrendersi e a provare a riportare a tutti i costi indietro suo padre e – per quanto riguarda la seconda stagione – sistemare l’intera famiglia.

Upload Season 1 GIF by Amazon Prime Video - Find & Share on GIPHYL’interpretazione e la struttura dell’intero cast è sorprendente e ho apprezzato molto la determinazione e la struttura dei personaggi in funzione degli eventi oltre a tutti i collegamenti che sono stati fatti che richiedevano una serie non indifferente di scelte e di situazioni da sistemare in funzione e in conseguenza di ciò che succede. L’incastro infatti che ne viene fatto è davvero ben fatto e non c’è momento – almeno personalmente – in cui abbia trovato qualcosa che non combaciasse o che non trovasse effettiva risposta alle domande fatte. Anzi, ogni qualvolta che l’incastro veniva risolto e/o svelato ho apprezzato le supposizione fatte fra me e me o con chi ha condiviso la visione con me. 

Jacob Undone GIFs - Get the best GIF on GIPHYIl tempo e lo spazio così come i poteri di Alma e di suo padre, Jacob, finiscono quasi in secondo piano nel momento in cui la storia prende piede e la cosa più importante si riduce al fatto che la famiglia debba tornare al completo o debba ricevere l’amore che si è guadagnata e/o meritato anche se si finisce per creare nuove linee temporali e si finisce per creare qualcosa di totalmente differente da ciò che si credeva lasciando indietro, in ogni caso, tutto ciò che è stato che a volte tenta di riaffiorare. E’ una storia che si concentra sulla forza e l’amore verso i propri famigliari, verso se stessi e verso la voglia di cambiare ogni cosa. Alma con i suoi poteri non vuole solo riportare suo padre ma è determinata a cambiare la sua condizione di vita, è disposta a perdere la persona che ama, è disposta a rischiare di scambiare una vita che conosce con una che potrebbe non piacerle o che potrebbe non essere all’altezza per lei.

Ho apprezzato molto la storia che nella seconda stagione colpisce la mamma di Alma e la nonna – madre però di Jacob – che lui fin dagli albori della serie tenta di aiutare seppur quasi miseramente. Ho apprezzato gli incastri fatti e il finale della seconda stagione che ci permette di sperare nell’arrivo di una terza che rivolti completamente quanto accaduto nelle prime due e riportando l’attenzione di Alma non più sui suoi famigliari e sull’aiuto che deve alla sua famiglia ma dovrà essere completamente dedicato a se stessa e a ritrovare ciò che fin dall’inizio sembra aver accantonato pur di aiutare il resto delle persone che la circondano. E’ una storia famigliare a tutto tondo in cui Alma riesce a creare un collante determinante per ogni puntata e non pensavo potesse piacermi così tanto.

Undone' Season 2 Review: Prime Video Animated Series Returns Better |  IndieWire

La storia ci permette di riflettere sulla vita e sulle scelte che facciamo giorno dopo giorno e dove queste finiscono per portarci irrimediabilmente senza occasione alcuna di poter porre rimedio. Ma se qualcuno potesse rimediare a dei vecchi errori, cosa succederebbe in cambio tutto attorno a noi? Come cambierebbero le nostre vite e quelle delle persone a cui vogliamo bene? Avremo sempre fatto queste scelte o ne avremo fatte altre? Cosa migliorerà e cosa finirà per peggiorare? Tanti sono gli interrogativi e la storia ci mostra si, ciò che potrebbe migliorare ma che non si può aggiustare realmente tutto perché occorre anche accettare che le cose brutte a volte accadono e bisogna saper accettare le difficoltà e le cose a cui non si può effettivamente porre rimedio.

Spero che la terza stagione sia confermata e arrivi presto perché sono davvero curiosa di saperne di più e di vedere come finirà la storia di Alma, Jacob, Becca e Camila e di come si muoveranno le fila di questa famiglia un po’ strana ma che somiglia a quella di tante altre persone per le dinamiche e le vicende trattate. Infatti oltre al pizzico di magia e a tutti i collegamenti spazio-temporali che vengono svolti egregiamente è la famiglia e la forza di andare avanti ciò che cambia e trascina veramente in questa serie TV che saprà conquistarvi dalla prima all’ultima puntata. Non vedo l’ora di saperne di più cara Alma, quindi sbrigati a tornare! 

Review: Undone – Write Now and Later


Cosa ne pensate di questa serie? Le darete un’opportunità? Spero lo farete perché merita davvero la visione, ve l’assicuro. Io come sempre vi aspetto qui e vi abbraccio.

A presto,

Sara ©

RECENSIONE #500 – IL FUTURO DI UN ALTRO TEMPO DI ANNALEE NEWITZ

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Sono qui per parlarvi di un libro che ero assolutamente curiosa di leggere, sia perchè le tematiche trattate mi piacciono e mi incuriosivano sia perché avevo letto Autonomous, libro precedente della stessa autrice uscito sempre per Fanucci editore e che lo avevo trovato particolare e originale. Ringrazio la casa editrice per avermi fatto leggere questo volume, perchè è stata una lettura sconvolgente – in senso positivo. Ve ne parlo subito:

71vh9c3rvelTitolo: Il futuro di un altro tempo
Autore: Annalee Newitz
Pagine: 320
Data di uscita: 21 gennaio 2021
Link d’acquisto: https://amzn.to/3brDHPX
Trama: Nel 1992, dopo una bagarre a un concerto di riot grrrl, la diciassettenne Beth si ritrova in macchina con il fidanzato violento della sua amica morto sul sedile posteriore e accetta di aiutare le sue amiche a nasconderne il corpo. L’evento mette le giovani donne su un percorso di crescente crudeltà e vendetta mentre si rendono conto di quante altre ragazze nel mondo hanno bisogno di protezione. Nel 2022 Tess è una geologa che fa parte di un team di studiosi che viaggiano nel tempo per cambiare la linea temporale e creare un futuro migliore. Ma riscrivere la sequenza temporale non è così semplice come potrebbe sembrare. Come osserva Tess, “il cambiamento non è mai ovvio e lineare. Spesso il progresso diventa evidente solo quando è ispirazione di una crescita ormai impellente.” Le vite di Tess e Beth si intrecciano quando scoppia una guerra sulla linea temporale: uomini provenienti da un futuro “antidonna” minacciano di distruggere i viaggi nel tempo per lasciare solo un piccolo gruppo d’élite con il potere di plasmare il passato, il presente e il futuro… un futuro in cui le donne sono state geneticamente modificate per sottomettersi al volere del maschio.  Come si uniranno Tess e Beth? Quale ruolo avranno nel sottile filo che lega il passato e il futuro?

RECENSIONE

La storia ha inizio ad un concerto. Una donna, Tess, è al concerto delle Grape Ape, un gruppo femminista e rivoluzionario nel 1992 e nota, mentre cerca di non incrociare la sua versione passata che era comunque a quel concerto, di bloccare dei gruppi di uomini che cercavano di depistare le donne e di renderle meno autonome, meno ribelli, sempre meno all’interno della società, adescandole in qualcosa di losco e subdolo. La donna non ci cade e capisce che c’è molto di più dietro e tutto il lavoro che stanno facendo per legalizzare l’aborto e molto altro nei confronti dei diritti delle donne lo stanno sfaldando mano a mano. Dall’altra parte, molti anni prima c’è Beth, che ha una famiglia problematica e delle amiche altrettanto pericolose, si ritrova con la sua migliore amica Lizzy ad uccidere il ragazzo della loro amica che voleva stuprarla e ucciderla a suon di botte. E’ in quel momento che Lizzy scopre di essere potente e di voler sfaldare tutti questi uomini che vogliono solo sottometterle e maltrattarle o ucciderle. L’incontro fra le due sarà provvidenziale.

Come riuscirà Tess a riportare l’ordine temporale ristabilendo i diritti delle donne e ciò che gli uomini stanno smontando mano a mano che loro costruiscono? Cosa succederà a Beth e al suo gruppo di amiche? Continueranno ad uccidere uomini o riusciranno a comprendere che non è la strada giusta e si può combattere anche diversamente?

Posando lo spazzolino umido, mi fissai allo specchio appannato. Una ragazza bianca piuttosto anonima mi restituì lo sguardo: occhi nocciola, chiazze rosse sulla pelle dopo la doccia, capelli fino alle spalle di un castano che mia madre chiamava ‘biondo sporco’. Avevo l’aspetto di un’assassina?  Scrutai il riflesso più da vicino, rilassando i muscoli della mascella e le labbra. Dopo anni di pratica sapevo come sembrare innocente anche quando non lo ero. (…) Fatta d’erba e di terrore, mi ero quasi dimenticata che c’era qualcosa di peggio dell’essere arrestate per omicidio: cosa avrebbe fatto mio padre se avesse scoperto che avevo infranto le regole.

La trama presentata è molto lunga e, personalmente, avrei evitato di raccontare troppo ma mi sarei limitata alla presentazione dei due personaggi descrivendo brevemente con cosa avremmo avuto a che fare. Troppo lungo rischia, a volte, di raccontare troppo e di far perdere curiosità. Io lo ammetto, quando ho notato l’uscita di questo volume sono andata sul nome dell’autrice – di cui ero curiosa di leggere altro – e sono andata molto sul titolo che mi ha incuriosito molto. Mi sono fidata ciecamente leggendo solo dopo la trama e devo dire di esserne stata contenta. Le sorprese che derivano da tutto questo sono bellissime e sono felice di averlo letto.

La copertina, nonostante sia stata utilizzata la versione originale, non mi fa impazzire. Avrei sicuramente preferito se per il libro precedente dell’autrice la casa editrice avesse utilizzato la cover originale. Per questa ci sta bene ed è molto semplice anche se il fucsia è un pochino troppo acceso ma il fatto dell’orologio al centro dice molto, soprattutto sui viaggi nel tempo che saranno presenti all’interno di questa storia. Il titolo della storia è la traduzione dell’originale che, “The future of another timeline” se preso come letterale invece del tempo si sarebbe parlato di linea temporale ma sarebbe suonato proprio male, quindi mi piace l’adattamento migliore che ne è stato fatto.

L’ambientazione spazia da Irvine, nell’Alta California a Chicago in Illinois, o a Raqmu, diverse strade e diversi luoghi attraversati; l’epoca varia dal 1992 al 1983 ma passa anche a molti anni orsono. Affronteremo diverse epoche e diversi luoghi storici.

Dopo aver vissuto anni nel passato, era difficile credere che il presente non fosse qualcosa di effimero. Ovunque guardassi, vedevo le versioni precedenti della città: una volta quelle strade erano popolate di carrozze trainate da cavalli, poi tram, poi Chevy decappottabili con le pinne, piene di ragazzini in zoot suit che avanzavano a passo d’uomo davanti agli enormi ingressi dei cinema. Oggi, invece, il taxi attraversava un’unica versione di Los Angeles, cristallizzata nella propria precarietà e perennemente sul punto di scomparire. (…) «Com’è andato il viaggio?» Mollai lo zaino sul divano e mi accasciai accanto a lei. «Stancante. Strano»

selective focus photo of brown and blue hourglass on stonesI personaggi di questa storia sono diversi e non si limitano esclusivamente alle due protagoniste della storia. Incontreremo altre viaggiatrici e ragazze e donne di altre epoche che sono amiche o legate a Tess, per motivi lavorativi come di amicizia, così come incontreremo e approfondiremo le amicizie di Beth e la sua situazione famigliare con suo padre particolarmente problematico.

Tess è una donna matura, che fa la viaggiatrice per lavoro e si ritrova a combattere i diritti delle donne, col suo gruppo di viaggiatrici facendo scoperte su scoperte e sentendo ancor più addosso le modifiche temporali, cercando lei stessa di risolvere le problematiche sociali che incombono e che un gruppo di uomini cerca di smantellare ad ogni loro passo, cercando di distruggere le Macchine per il trasporto verso altri sbalzi temporali e cercando di fare in modo che il maschilismo predomini ancora per anni.

Beth è una ragazza fragile, con un passato complicato e difficile che scopriremo nel corso della lettura e che si aprirà molto solo con la sua migliore amica Lizzy che nonostante sembri e faccia molto per lei, non è una ragazza che fa per lei, ne che cercherà di aiutarla cercando di uccidere uomini e andando alla deriva. Beth ha da sempre avuto problemi con suo padre, malato mentalmente e instabile che passa da un momento all’altro da un modo di fare all’altro che lei cerca costantemente di assecondare ma che non sempre l’ha aiutata. E’ una ragazza che vorrebbe una vita tranquilla e indipendente ma fino a che deve starsene alle regole della famiglia non riesce ad essere autonoma.

Mi muovevo nell’appartamento come una sonnambula, sforzandomi di non toccare nulla e lasciando che Soojin mi lavasse le mani con l’acqua calda. Solo quando tornammo in macchina mi ricordai della donna incontrata lì fuori, quella che conosceva me e Lizzy. Era una testimone? Poteva denunciarci alla polizia? Per qualche strana ragione, ero sicura di no.

person raishing his handIl perno centrale di questa storia è il femminismo e delle donne, di quanto i loro diritti negli anni siano stati una conquista dopo l’altra e ancora ci sono tante cose da conquistare, nonostante non si dovrebbe, visti i tempi moderni. Le donne sono ancora soggetto di stereotipo, di violenza e di sottomissione così come vengono sottopagate e non trattate alla pari degli uomini. Questo tipo di disparità è andata diminuendo ma ancora ce n’è molta e per questo dovremo combattere ancora molto. Questa storia parla di questo e di molto altro, di viaggi nel tempo e di una storia sensazionale e originale.

Lo stile utilizzato dall’autrice è il medesimo del libro precedente. La scrittura non è particolarmente fluida ne semplice, specialmente quando si tratta di aspetti scientifici e temporali per cui vengono descritti minuziosamente. Su questo infatti il libro viene appesantito da queste parti e il lato di Tess a volte risulta più approfondito, più pesante, più articolato e leggermente pesante rispetto a quanto riguarda Beth e alla sua storia che si stende e si smuove in maniera più leggera e fluida seppur le tematiche trattate siano importanti e particolari oltre che assolutamente attuali.

Il tema della malattia mentale del padre di Beth è ricorrente e importante sia perché delimita il personaggio di Beth e il suo passato, sia i suoi attuali movimenti e le scelte che comportano la sua stessa vita. Il fatto che questo personaggio sia completamente vessato ed abbia subito degli abusi la portano sia ad essere aiutata da Lizzy che la comprende, sia di finire sulla strada sbagliata avendo l’opportunità i rimediare cercando di capire quali sono stati i suoi errori, i soprusi che ha subito e gli errori che ha commesso. Ho apprezzato molto il personaggio di Beth e mi ci sono rivista molto in alcuni momenti di particolare fragilità e ho avuto modo di sentire le sue vere emozioni e i suoi sentimenti.

Per quanto riguarda Tess, oltre i suoi viaggi e la sua forza nel movimento rivoluzionario e femminista, alla ricerca dell’uguaglianza di genere, l’ho trovato un personaggio in cerca di perdono, di redenzione. Un personaggio particolare, che saprà affascinare e catturare il lettore per il suo saper muoversi sia con forza che con leggerezza tra i confini del tempo.

Ho apprezzato anche il fatto che ci siano sfumature che riguardano anche l’aspetto della comunità LGBTQ+, con un personaggio non binario, con personaggi queer, esplorando anche quest’altro aspetto importante e attuale; così come l’unico e importante legame fra Tess e Beth che saprà trascinarvi in un vortice di eventi e guidarvi all’interno di questa storia fra tempo, potere femminile e realtà differenti. Una storia che vi consiglio molto e che potrebbe piacervi.

Mi sentii orgogliosa e triste e improvvisamente molto più vecchia. Più di mio padre, come Tess. Gli circondai la vita e ricambiai l’abbraccio. Grazie, papà. La piccola di mammut gridava ancora in silenzio. Suo padre era ancora intrappolato. Non era cambiato niente, a parte me. Io non credevo più di poter salvare mio padre da qualsiasi cosa lo stesse trascinando a fondo.

Il libro è davvero una piccola perla sia per chi ama le storie legate al tempo, sia per quanto riguarda le storie femministe e che parlano di uguaglianza di diritti, come di tematiche LGBTQ+ e problemi legati a malattie e problematiche serie. Una storia che racchiude questo e tanto altro e che vi consiglio assolutamente ad occhi chiusi e che spero prenderete in considerazione.

Annalee Newitz è un’autrice poliedrica, che sa destreggiarsi benissimo con la tecnologia così come per le tematiche sociali costruendone delle storie importanti e potenti, che lasciano un messaggio che arriva dritto al cuore delle persone. L’incontro tra Beth e Tess avverrà ai limiti del tempo, in cui una viaggia e l’altra vive e compie scelte che la portano ad essere la donna che nel futuro sceglierà di essere. E voi siete pronti a prendere posto all’interno di questa pericolosa rivoluzione femminile?

Il mio voto per questo libro è di: 5 balene.

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Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

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Cosa ne pensate? Potrebbe piacervi? Io ve lo consiglio assolutamente e spero lo prendiate in considerazione perchè è davvero un bel libro. Fatemi sapere, io vi aspetto come sempre!

A presto,

Sara ©

REVIEW PARTY: Recensione #481 – SORCERY OF THORNS DI MARGARET ROGERSON.

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Come state? Oggi sono qui per portarvi in anteprima una nuova lettura fantasy che sta aspettando solo voi. Ringrazio la Oscar Vault Mondadori per la lettura in anteprima e Miriam per aver organizzato quest’evento. Siete curiosi di scoprirlo? Ecco a voi che ve ne parlo:

978880473508HIG (1)Titolo: Sorcery of Thorns 
Autore: Margaret Rogerson
Collana: Fantastica
Pagine: 444
Prezzo: € 22,00
Data di uscita: 19 gennaio 2021
Link d’acquisto: https://amzn.to/35Q8r9N
TramaTrovatella allevata in una delle Grandi Biblioteche di Austermeer, è cresciuta in mezzo agli strumenti della stregoneria: grimori magici che sussurrano e sferragliano catene. Se provocati, si trasformano in mostri inquietanti di cuoio e di inchiostro. Ciò cui Elisabeth ambisce è diventare una guardiana, incaricata di proteggere il regno dalle minacce della magia. Il suo disperato tentativo di impedire l’atto di sabotaggio che libera il grimorio più pericoloso della biblioteca finisce per ritorcersi contro di lei: ritenuta coinvolta nel crimine, viene condotta nella capitale, in attesa di interrogatorio. L’unica persona su cui può fare affidamento è il suo nemico di sempre, il Magister Nathaniel Thorn, con il suo misterioso servitore; ma tutto sembra intrappolarla in una congiura secolare, che potrebbe radere al suolo non solo le Grandi Biblioteche, ma anche il mondo intero. A mano a mano che la sua alleanza con Nathaniel si rafforza, Elisabeth inizia a mettere in discussione tutto quello che le hanno insegnato sui maghi, sulle biblioteche che ama così tanto, e soprattutto su se stessa. Perché Elisabeth ha un potere che non avrebbe mai sospettato, e un destino che non avrebbe mai potuto immaginare.

RECENSIONE

rosiethorns88 — Ink Stains and Iron Chains! A papercraft made for...La storia ha inizio con una prova per la giovane apprendista Elisabeth, allevata in una delle Grandi Biblioteche dalla Direttrice che si è presa cura di lei fin da quando era bambina. Una ragazza che cerca in tutti i modi di imparare in quanto apprendista per diventare poi una Guardiana della Biblioteca, un ruolo di massima responsabilità. Quello di cui, però, la giovane è ignara è il fatto che qualcosa sta per accadere all’interno del plesso e sembra essere  molto più grande di lei. Così si ritrova fra le grinfie del Magister Nathaniel Thorn, un mago molto potente che la scorta fino alla capitale dove dovrà essere interrogata per la sua condotta pericolosa e impudente e per quanto accaduto nella notte nella libreria di Summerhall.

Cosa succederà ad Elisabeth e al suo sogno una volta giunta in città? Cosa cambierà una volta conosciuti Nathaniel e il suo domestico Silas? Cosa succederà di pericoloso ma soprattutto, magico?

Lo schianto del coperchio ruppe il silenzio sepolcrale della camera blindata. La cassa non sarebbe più stata aperta per anni, forse per decenni. Era al sicuro. Non costituiva una minaccia. Ma Elisabeth non riusciva ad allontanare dai suoi pensieri il suono di quella voce, o la sensazione che con il Libro degli Occhi non fosse finita… e che lui non avesse ancora finito con lei.

La trama ci apre le porte dell’inizio di questa storia consentendoci di avere un quadro generale della situazione. Forse avrei evitato di farla così dettagliata raccontandoci il primo centinaio di pagine della storia e forse anche di più in linea del tutto generale. Sarebbe stata sicuramente più interessante nel creare solo suspense e curiosità nel lettore, cosa che fa ugualmente ma ci svela già diverse cosette.

La copertina è fantastica e sono felice che sia stata portata così come l’originale e, forse, anche meglio visti i dettagli e le minuzie che ultimamente la casa editrice sta utilizzando per i propri volumi. Il titolo di questa storia è stato mantenuto come l’originale anche perché traducendo letteralmente giungiamo a questa conclusione: “Stregoneria dei Thorns” che suona davvero male e, creare qualcosa di vagamente simile, ammetto che sarebbe rimasto molto complicato. Sono felice per la scelta messa in atto dalla casa editrice nel mantenere titolo e così anche la copertina crei un connubio visivo decisamente interessante.

Charlie Bowater - Cover art for Sorcery of Thorns by Margaret Robinson,  2019 | Art, Fantasy art, Art inspirationL’epoca è indefinita ma sembra quasi medioevale; comunque trattandosi di località e di una storia fantasy è difficile dirlo con sicurezza e precisione se non specificato dall’autore; l’ambientazione di questa storia è del tutto fantastica e inventata dall’autore. Tutto ha inizio nella zona di Summershall e ci si muove all’interno della regione giungendo alla capitale,  fulcro centrale di questa storia.

I lividi sulle braccia, che comparivano ogni tanto alla luce della torcia, sbiadirono dal viola intenso a un giallo malaticcio. Nel mondo di sopra passò una settimana. La sua routine non cambiava mai, finché un giorno, dopo che la saracinesca si fu sollevata con lo stridio del ferro sulla pietra, nel corridoio risuonarono due serie di passi invece di una. Elisabeth sapeva cosa significava: alla fine i maghi erano venuti a prenderla.

I personaggi di questa storia, essendo uno stand alone, si concentrano e sono sostanzialmente molto pochi, stringendosi ad un campo di tre figure che si muovono fra loro. Sono molto legati e allo stesso tempo molto ben strutturati essendo gli unici su cui la storia ruota effettivamente. Ho trovato tutti i personaggi ben caratterizzati ma non mi hanno colpito come speravo.

Elisabeth è sicuramente il punto focale e la protagonista principale di questo romanzo. E’ intraprendente, non si lascia intimidire e si butta nelle cose pur di ottenere ciò che vuole. Vorrebbe tantissimo diventare Guardiana di una delle Grandi Biblioteche magiche, che è una grande responsabilità. E’ molto affezionata alla Direttrice, che l’ha allevata e ha una sola amica, Katrien, l’unica che l’abbia accettata quando tutte la scansavano, diffidenti. 

Sorcery of Thorns by KatanaSonata on DeviantArtNathaniel e Silas sono due personaggi molto diversi fra loro ma allo stesso tempo essendo cresciuti assieme riescono a intendersi molto bene. Il primo dalla battuta sempre pronta e completamente spigliato e a suo agio con se stesso, l’altro più cupo e misterioso, sono complementari e uniti fra loro sia come intesa personale sia come presenza.

«Perché sei venuto a prendermi a Summershall?» domandò, voltandosi all’improvviso verso Nathaniel. «Perché proprio tu e non qualcun altro?» La durezza del suo tono lo prese alla sprovvista. Il sorriso gli svanì dalle labbra così come il luccichio negli occhi, che tornarono grigi e freddi come braci spente. «Quando è arrivato il rapporto al Magisterium, ho riconosciuto il tuo nome.» «Come? Non te l’ho mai detto.» «Me l’ha detto la Direttrice.» Vide la sua espressione e spiegò: «Volevo sapere il nome della ragazza che mi aveva quasi ucciso con una libreria. Mi sembrava saggio, nel caso ti avessi incrociata di nuovo».

Il perno centrale di questa storia sono sicuramente la magia e i libri. Un mondo che ricorda molto Harry Potter, anche se sono i libri il vero fenomeno di questa storia e la colonna portante di tutto. La magia unita a delle grandi biblioteche da proteggere crea un mix potente e unico per ogni lettore.

Lo stile utilizzato è molto semplice e scorrevole seppur la storia sia ben descritta e ricca di dettagli. Scritta in terza persona, la storia segue principalmente e in maniera ravvicinata le vicende che riguardano la giovane apprendista Bibliotecaria, Elisabeth. 

Lì dove il world building sembra fare più scena rispetto al resto – anche se non del tutto completo visto che per comprimere tutti i dettagli in un unico libro – l’autrice ha cercato di rendere questo efficace e interessante. E’ un mondo nuovo, ricco di libri che sono vivi ed anche molto potenti, Bibliotecari e Guardiani – “guerrieri” e allo stesso tempo di Magister, di Grimori, demoni e magia piuttosto potente

Ho trovato i personaggi parecchio scialbi e poco accattivanti, specialmente Elisabeth. Un po’ spenta, il classico tipo “voglio fare tutto ma allo stesso tempo non voglio fare niente”. Poco comunicativa e allo stesso tempo non troppo originale. Il protagonista in cerca di rivalsa e di cambiamenti, decisamente non una novità. Quello che cerca di revitalizzare il tutto è il duo tra Silas e Nathaniel che, però, non regalano niente di particolarmente innovativo. Il classico tipo misterioso e dalla battuta spigliata, molto similare al Thomas Cresswell de Sulle tracce di Jack lo Squartatore. Silas è sicuramente l’anello che brilla su tutto il resto risultando sicuramente più accattivante e curioso degli altri personaggi.

Il finale può o non lasciare un po’ la situazione aperta ma sempre dipende dal punto di vista del lettore. Sicuramente partendo con l’idea che questo è un semplice stand alone, si sa in partenza che sarà un volume unico quindi non mi aspetto nulla di più e mi va bene così. Ho trovato la storia sommariamente di piacevole lettura e scorrevole. Carino, semplice e non del tutto originale; non mi ha fatto particolarmente impazzire, lo ammetto.

«Pronta, signorina Scrivener?» chiese, offrendole il braccio. Il cuore di Elisabeth saltò un battito. Forse aveva giudicato male Nathaniel, ma su una cosa aveva avuto ragione. C’era un mago che la voleva morta. E la stava aspettando, da qualche parte là fuori. Con un senso di gelo nelle ossa, annuì e prese il suo braccio.

Il libro è sicuramente un fantasy interessante che ci porta in un mondo magico, fantastico e ricco di mirabolanti avventure. Una storia che consiglio a chi ama i libri ma soprattutto  chi vuole approcciare in maniera soft al fantasy young adult.

Margaret Rogerson scrive una storia che ci porta all’interno delle migliori librerie consentendo di proteggere i libri e di catturare la magia, di viverla e di sognare un’avventura fantastica.

Il mio voto per questo libro: 3 balene e mezzo.

tre e mezzo

Ringrazio la casa editrice per la copia omaggio

Seguite anche le altre recensioni, le trovate qui, mi raccomando! Ecco a voi:

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Cosa ne pensate? Potrebbe piacervi? Che mi dite? Fatemi sapere ovviamente, io vi aspetto come sempre!

A presto,

Sara ©

RECENSIONE #461 – LA RAGAZZA DEGLI ORSI DI SOPHIE ANDERSON.

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Sono qui per portarvi una nuova recensione che spero apprezzerete. Un libro per ragazzi, edito Rizzoli, che ringrazio assolutamente per la lettura di cui ero curiosissima non appena era già uscito in lingua. Non vedo l’ora di parlarvene ed ora lo faccio subito, sperando che possa incuriosire voi e i lettori più piccoli. Ecco solo per voi:

51x6l8hzgjlTitolo: La ragazza degli orsi
Autore: Sophie Anderson
Pagine: 375
Genere:  Fantasy
Data di uscita: 27 Ottobre 2020
Link d’acquisto: https://amzn.to/35rEjSt
Trama:
Yanka si interroga da sempre sulle proprie origini: è sicura che il mistero che avvolge la sua nascita abbia a che fare con l’irrequietezza che le agita il cuore. Per quanto ami il villaggio in cui è cresciuta con la madre adottiva, infatti, Yanka sente di appartenere a un altro mondo. La natura sembra parlarle; la foresta che circonda la sua casa le sussurra richiami sempre più insistenti. È lì, lei lo sente, che si nascondono le risposte che cerca. È lì, tra fiumi gelati e vulcani infuocati, che vive il ricordo di una storia scintillante come il più limpido cielo notturno. La sua storia: quella di Yanka l’orsa.

RECENSIONE

Young Bear (a got fan art), Kelly Perry | Bear art, Character art, Fantasy  artworkLa storia ha inizio con Yanka che ricorda un’orsa quando era bambina. Un animale dolce, protettivo che sapeva tenerla al caldo ma che allo stesso tempo l’ha lasciata andare. Probabilmente è solo un sogno, o forse no, ma Yanka che ora va verso l’adolescenza, si fa sempre più grand e robusta. Molto più grande di tutte le persone del villaggio, tant’è che viene chiamata Yanka l’Orsa e continua ad interrogarsi sul suo passato, sulle sue origini, perché sente di non appartenere veramente a quel piccolo villaggio dove è cresciuta con Mamocka e con l’unico amico vero, Sasha. C’è qualcosa che le sfugge e sembra sempre che la natura, gli animali che la circondano la chiamino a loro. Quando succede qualcosa di veramente troppo strano da spiegare Yanka decide che è il momento di partire per scoprire tutto sul suo passato.

Cosa succederà a Yanka? Ma soprattutto cosa scoprirà sulle sue origini? Dove sono i suoi genitori e perché si è sempre sentita così fuori posto e mai davvero a casa, in quel villaggio?

La mia mamma adottiva, Mamochka, dice che avevo all’incirca due anni quando mi trovò fuori dalla grotta dell’orsa. Dice che me ne stavo in piedi nuda nella neve, ma con le guance rosa e calde e il più grande dei sorrisi. Capì all’istante che eravamo destinate a stare insieme.

La trama di questo volume è dolce, curiosa e lascia intendere tutto e niente. Avevo adocchiato ovviamente questo volume già quando è uscito all’estero e non vedevo l’ora di leggerlo perché ho apprezzato molto il volume precedente dell’autrice e 

La copertina è stata mantenuta come l’originale ed è meravigliosa sia nei colori che nella struttura sul fronte ma anche sul retro. I dettagli di questa storia, per chi sa coglierli ci sono tutti e potrete scoprirli pagina dopo pagina. Oltretutto, anche all’interno e nella sovraccoperta l’edizione è stupenda. Chapeau! Il titolo si differenzia leggermente dall’originale. Mentre è The girl who speaks bear quindi La ragazza che parla con l’orso. Posso comprendere il perché non è stata utilizzata nella traduzione e apprezzo il cambio titolo intelligente e curioso. Connubio ben strutturato.

L’ambientazione e l’epoca non sono definiti però ci si ritrova in un piccolo villaggio, nella neve del gelido inverno che sta per arrivare, sempre mantenendosi all’interno della cultura russa, riportando ancora una volta fra noi anche la casa sulle zampe di gallina che troviamo nel primo volume ma con diverse abitanti al suo interno – che amerete esattamente come l’altro volume.

Un giorno mi piacerebbe scoprire la storia del mio passato, e spero che sia un racconto pieno di meraviglia, che spieghi chi sono e perché sono diversa, perché sento gli alberi che sussurrano segreti, la presenza della foresta, e mi chiama a sé.

The Girl who Speaks Bear – Sophie AndersonI personaggi di questa storia sono diversi e variegati anche se sicuramente il più importante è la protagonista indiscussa di questa storia, ovvero Yanka l’Orsa. Nonostante questo, di cui vi parlerò fra poco, c’è Mamochka che è un personaggio unico e l colonna portante di Yanka. C’è Sasha, il suo migliore amico da sempre, Trappola il suo animale da compagnia, il lupo, Anatoly, l’amico che ha raccontato un sacco di storie a Elena e tanto tanti altro da scoprire.

Yanka è una ragazzina curiosa, che ama le storie e che vorrebbe saperne di più su ciò che è stato nel suo passato e sul perché la foresta sembra richiamarla sempre più a sé, più di quanto faccia il villaggio e i suoi abitanti. Ama la sua Mamochka ma è allo stesso tempo ossessionata da ciò che c’è al di là della sua casa, la curiosità delle storie e le mappe da riprodurre pur di sentirsi a casa. Una ragazzina coraggiosa, forte e intraprendente che metterà tutta se stessa e la verità avanti a tutto.

La paura che mi striscia dentro si lancia al galoppo. Non abbiamo mai lasciato il villaggio; non abbiamo mai avuto bisogno di nulla che la foresta non potesse darci. Ho paura di quello che sta succedendo, ho paura che le persone mi vedano ridotta così e ho paura di mettermi in viaggio  per farmi pizzicare e punzecchiare da strani dottori lontano da qui.

The Girl who Speaks Bear – Sophie AndersonIl perno centrale di questa storia è la scoperta del passato e delle origini di Yanka l’orsa, la protagonista di questo dolcissimo volume. Un significato che vale molto, specialmente per la piega che prenderà questa storia.

Lo stile utilizzato dall’autrice è il medesimo del volume precedente, in prima persona dal punto di vista di Yanka l’Orsa; stavolta, però, ci porta un messaggio del tutto diverso e una tematica importante ai fini della storia. 

Il tema della scoperta del passato e di se stessi è predominante. Il coraggio, la forza di voler conoscere ciò che è stato e ciò che la rende come è adesso, rende il personaggio ancor più interessante. Ho amato infinitamente le scelte della protagonista e la tenacia, la forza di volontà e la scoperta, il mettersi in gioco che completa il suo quadro e oltre a renderla dolcissima la rende anche molto coraggiosa. La rende originale, unica, dolce e tanto tanto altro.

Le illustrazioni all’interno del volume danno un valore aggiunto alla lettura e la rendono – oltre che bella – sicuramente sensazionale e tenerissima. Trovo che sia una storia molto dolce nel suo complesso e queste non fanno che avvalorare la tematica e la dolcezza unica e infinita di questo volume.

L’unica cosa che lascia un po’ di stucco sono le tante fiabe/storie che l’autrice inserisce all’interno del volume e che vengono raccontate a Yanka o che quest’ultima racconta ai suoi amici. Ci stanno in alcuni contesti, in altri risultano troppo, a volte anche abbastanza scontate. Comprendo sia una lettura per ragazzi quindi le giustifico pienamente e mi piacciono – non fraintendetemi – ma a volte forse sono state troppo. Sembra quasi che la soluzione sia sempre lì pronta e servita. Leggermente più complesso o articolato da captare, no?

Mi chiedo, se Mamochka fosse qui, fingerebbe di non vedere che sto parlando con un lupo? Sorrido al pensiero, poi apro la bocca e lascio che le parole della storia corrano fuori.

Il libro è un piccolo gioiellino assolutamente da leggere e da regalare ai più piccoli. Ho trovato questa storia indispensabile e tenera, forte e audace. Una storia che spero molti di voi leggeranno, ne vale assolutamente la pena.

Sophie Anderson ci porta in una fitta foresta misteriosa che può far paura ma che regala magia, sentimenti ed emozioni uniche. Una storia di una bambina e di un’orsa, della ricerca di se stessi e del coraggio di intraprendere un viaggio che può portare la serenità seppur questo presenti molti ostacoli. 

Il mio voto per questo libro: 5 balene.

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Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

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Cosa ne dite? Fatemi sapere, mi raccomando. Sono davvero felice di  aver parlato di questo volume.

A presto,

Sara ©

REVIEW PARTY: Recensione #450 – NONA GREY V.1 RED SISTER. DI MARK LAWRENCE.

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Come state? Io sto bene e sono felice finalmente che questo periodo strapieno d letture sta per terminare. Non vedo l’ora di tornare a leggere con una frequenza medio- normale perché così è follia. Ringrazio la Mondadori Oscar Vault per avermi permesso la lettura e Miriam di Me and Books per aver organizzato l’evento. A voi:41e14bxfnsl._sx345_bo1204203200_

Titolo: Nona Grey v.1 – Red Sister
Autore: Mark Lawrence
Pagine: 864
Data di uscita: 13 ottobre 2020
Link d’acquisto: https://amzn.to/3jedCEg
Trama: Nel convento della Dolce Misericordia si allevano fanciulle per trasformarle in devote quanto pericolose assassine. Ci vogliono dieci anni di formazione, ma sono poche le ragazze dotate di vero talento per la morte, quelle nelle cui vene scorre il sangue delle antiche tribù di Abeth. Compito delle monache è scoprire e affinare queste doti innate, insegnando le tecniche della lotta con e senza armi e dello spionaggio, l’uso dei veleni e infine la tessitura delle ombre. Ma neppure le sorelle più anziane sono in grado di comprendere fino in fondo la potenza del dono di Nona Grey, una bimba di otto anni che giunge al convento con l’accusa di aver compiuto un omicidio. Qui crescerà, ma non sarà facile per lei scegliere quale cammino seguire: indosserà la tonaca nera delle Spose dell’Antenato, per abbracciare una vita di preghiera e servizio? Vestirà il rosso delle Suore Marziali, esperte nel combattimento, o il grigio delle Suore di Discrezione, imbattibili nelle arti della segretezza? O il suo colore sarà il blu delle Suore Mistiche, capaci di percorrere il Sentiero?

RECENSIONE

ArtStation - I come with knives, Francesca RestaLa storia ha inizio con una svemtata esecuzione. Nona Grey è solo una bambina ma ha del sangue che la rende potente ed estremamente veloce. Per questo è riuscita ad uccidere Raymel Tacsis per vendicare una sua più cara amica. Così, dopo essere stata chiusa fra le sbarre e la sua esecuzione ormai è alle porte, viene salvata da Sorella Glass, una suora del convento della Dolce Misericordia. È lì, infatti, che Nona verrà portata, allevata e addestrata a diventare un’assassina. Ed ha tutto inizio da lì, in quel convento in cui le ragazze vengono salvate e cresciute in un percorso duro, ricco di insidie e di insegnamenti.

Cosa succederà all’interno del convento? Perché Nona è stata salvata ed è stata scelta da Sorella Glass? Cosa ha il destino in serbo per lei?

Nona pensò a Raymel Tacsis, a letto nel palazzo di suo padre, attorniato da uomini dell’Accademia che sudavano per impedirgli di morire. Saida era morta: Nona ne aveva visto i piedi spuntare da sotto al telone, nel cortile del carcere, i calzari ancora imbrattati dal sangue di Raymel. Non provava pietà per lui. «Spero che torni indietro pieno di demoni e che gli divorino il cuore.»

La trama del volume include generalmente quella di tutti e tre i volumi racchiudendo la storia generale così come si presenta. È curiosa, intrigante e misteriosa. Spero che anche i volumi seguenti diano soddisfazione alla storia nel suo complesso.

La copertina è particolare e molto bella anche se si distanzia molto da quelle utilizzate all’estero. Vi consiglio di andare a scorgere le originali in giro per il web se volete perché attirano decisamente di più di quanto attiri questa versione italiana. Il titolo per questo volume, Nona Grey, racchiude in questa titan edition la raccolta dei tre volumi: Red Sister, Grey Sister e Holy Sister. In questo primo volume ovvero Red Sister, Sorella Rossa la copertina originale è davvero molto bella e vi consiglio di cercarla in rete. Una Titan edition che piace per il fatto che siamo tre volumi tutti assieme in un’unica raccolta.

L’ambientazione è tutta particolare, nel mondo di Abeth, la terra in cui avranno luogo queste vicende. L’epoca sembra essere quasi medioevale anche se con strane caratteristiche che non pensavamo di trovare specialmente per un convento di suore.

«La nostra storia è vasta e noi ormai ci siamo ristretti, quindi forse le sue lezioni non calzano più. Tagliati la stoffa su misura, dicono alcuni. Ma la storia della terra offre lezioni ben più importanti di quelle sui re e le loro dinastie. Ci si può leggere la storia del ghiaccio. Il racconto del nostro sole morente, scolpito nella roccia e nei ghiacciai. Queste sono le lezioni da cui dipende la vita di tutti noi. E quando la luna verrà meno, dipenderà da quelle anche la nostra morte.»

I personaggi di questa storia sono diversi, tutti molto intriganti ma allo stesso tempo molto da contorno alla protagonista di questa storia. L’unica ad esporsi leggermente di più, oltre ad essere la Suora che ha trovato e salvato Nona, Sorella Glass e Clera che la accompagnerà lungo il suo percorso in entrata al convento, dispensandole consigli.

Nona Grey in questo primo volume è ancora una piccola bambina di nove anni che si affaccia al mondo e di cui tante cose le sono sconosciute. Pensate che non riesce neanche a sapere cosa sia un globo e non conosce la forma sulla terra in cui vive. È una ragazzina che viene dal nulla, una contadina, ma con il sangue è Hunska che si contraddistinguono dai colori scuri e dalla rapidità e velocità. È interessante come avremo modo di valutare la crescita, lo sviluppo e la maturità di questo personaggio mano a mano che gli anni andranno avanti.

«Noi non siamo fatte per la guerra. Non siamo veloci: quasi ogni animale può batterci in corsa o sfuggirci, segugio, gatto, ratto o passero che sia. Non siamo forti: un mulo, un hoola, un orso, a parità di peso sono tutti tre, forse anche cinque volte più forti di un uomo. E voi non siete uomini». «In compenso, noi siamo intelligenti e precise. Questi sono i nostri strumenti. Intelligenza e precisione. Vi sto insegnando a combattere senz’armi per due motivi. Primo, perché ci sono occasioni in cui non avrete a disposizione un’arma. Secondo, perché allenandovi a questo tipo di scontro, imparerete cos’è il dolore senza essere distrutte, e imparerete cos’è la rabbia senza uccidere nessuno.»

Il perno centrale di questo primo volume è l’entrata di Nona Grey nel convento della Dolce Misericordia fin da bambina, mostra le sue più forti e profonde caratteristiche. La sua forza e la sua essenza, verranno temperate ancor di più stando all’interno del Convento. Mark Lawrence: ThatThornGuy.com

Lo stile utilizzato dall’autore è particolarmente articolato e ricco ma allo stesso tempo sia scorrevole che pesante. Infatti la storia si legge facilmente solo che sembra non camminare perché si incentra molto all’interno del convento, alle lezioni e non si muove molto da dove ci si trova. Non si legge sicuramtente in poco tempo, questo è certo e ci vuole molta concentrazione per seguire nomi, fatti, storia e via discorrendo.

I flashback si, ma forse un po’ troppi? I continui flashback di Nona sicuramente sono di aiuto a comprendere maggiormente la storia di come lei è arrivata fino a quel punto. È carino e intrigante ma allo stesso tempo rallenta molto la lettura e la storia portandola sempre indietro e mai avanti.

Un punto di partenza buono ma che non fa impazzire, nonostante il finale lasci aperta una porta che non vedremo l’ora di aprire con il secondo volume. Infatti l’intero volume, da quel che ho capito, sembra seguire le vicende di Nona sotto diverse fasi del suo personaggio lungo la sua crescita.

Il wordbuilding c’è ma lo immaginavo più d’impatto. Chiusi dentro il convento avremo modo di conoscere diverse cose attraverso il luogo stesso e attraverso i ricordi di Nona ma di cui immagino andremo a conoscerlo meglio nei prossimi volumi – o almeno spero.

La trama per quanto riguarda il fatto di una scuola di assassini ricorda molto Nevernight e lo stile duro di Jay Kristoff. Ovviamente questo volume è uscito sicuramente prima anche se Nona non riesce a coinvolgere come invece è riuscita a farlo Mia Corvere. Nonostante questo le lezioni e le cose sembrano essere abbastanza similari nonostante ci siano poi delle differenze tra un volume e l’altro.

«Sei sicura che in mezzo a quel sangue non ce n’è del tuo?» domandò la badessa. Nona fletté le mani, le dita vischiose che già si appiccicavano una all’altra. «Sono
sicura.» «Allora, fila. Metti a posto quel coltello, e non ne riparleremo più. Proteggerti è mio dovere, ed è dovere di tutte le tue sorelle quassù. Non hai bisogno di una lama.»

Il primo volume apre le porte ad una storia che spero si riveli sinceramente ancor più interessante di questa, se così vogliamo chiamarla, introduzione. Spero che nei prossimi volumi la storia sia ancora più interessante e cruenta, così come si presenta anche all’inizio. Spero solo lo sia ancor di più. Consiglio come inizio di una trilogia che apre le porte a qualcosa di dark, misterioso ed estremamente potente.

Mark Lawrence ci porta all’interno di un convento in cui le ragazze cercheranno la loro strada come assassine. Uno scrittore molto criticato ma di cui ero curiosa di scoprire Nona e il suo mondo.

Il mio voto per questo libro è di: 3 balene e mezzo.

tre e mezzo

Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

Seguite le nostre recensioni, vi aspettiamo come sempre ovviamente. Qui le recensioni:

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Cosa ne pensate? Potrebbe piacervi? Fatemi sapere che ne pensate di una storia simile e se pensate che possa piacervi. Vi aspetto!
A presto,
Sara ©

REVIEW PARTY: Recensione #446 – THUNDERHEAD DI NEAL SHSTERMAN

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Eccoci di nuovo qui con una serie di nuove recensioni in settimana che partono con questo secondo volume della serie che ha avuto inizio con Falce. Ringrazio la Mondadori Oscar Vault per la lettura in anteprima e Beatrice per aver organizzato questo grande e bellissimo evento. Trovate se siete curiosi QUI la recensione del primo volume. A voi:

Titolo: Thunderhead
Autori: Neal Shusterman
Collana: Oscar Fantastica
Genere: Fantasy YA
Uscita: 13 ottobre
Pagine: 360
Serie: La Trilogia della Falce #2
Link d’acquisto: https://amzn.to/2FqaUhq
Trama: In un mondo che ha sconfitto fame, guerre e malattie, le falci decidono chi deve morire. Tutto il resto è gestito dal Thunderhead, una potentissima intelligenza artificiale che controlla ogni aspetto della vita e della società. Tranne, appunto, la Compagnia delle falci. Dopo il loro comune apprendistato, Citra Terranova e Rowan Damisch si sono fatti idee opposte sulla Compagnia e hanno intrapreso strade divergenti. Da ormai un anno Rowan si è ribellato ed è fuggito, diventando una vera leggenda: Maestro Lucifero, un vigilante che mette fine alle esistenze delle falci corrotte, indegne di occupare la loro posizione di privilegio. Di lui si sussurra in tutto il continente. Ormai divenuta Madame Anastasia, Citra è una falce anomala, le sue spigolature sono sempre guidate dalla compassione e il suo operato sfida apertamente il nuovo ordine. Ma quando i suoi metodi vengono messi in discussione e la sua stessa vita minacciata, appare evidente che non tutti sono pronti al cambiamento. Il Thunderhead osserva tutto, e non gli piace ciò che vede. Cosa farà? Interverrà? O starà semplicemente a guardare mentre il suo mondo perfetto si disgrega?

RECENSIONE

Citra Terranova (Scythe Anastasia) | Arc of a Scythe Wiki | Fandom
La
storia ha inizio quasi un anno dopo rispetto a dove l’avevamo lasciata. Citra è assieme a Madame Curie e con la sua veste da falce turchese, dona un mese di tempo alle persone che deve spigolare per dare modo loro di poter fare le ultime cose e salutare i propri cari. Un motivo, quello della compassione, che porta scompiglio nel consiglio e che la rende pericolosa perché porta idee innovative ma allo stesso tempo pericolose che mettono in pericolo la sua stessa vita. Rowan dall’altra parte è diventato ciò che tutti soprannominano Mastro Lucifero. Non essendo falce gode dell’immunità donatole da Citra ma al tempo stesso si dedica alla rimozione in via definitiva delle falci corrotte come Mastro Goddard, colui che lo ha istruito lungo il suo percorso da apprendista Falce. Nel frattempo una nuova figura si fa largo in mezzo a loro, il Thunderhead che vede e sente tutto.

Cosa farà il Thunderhead? Starà ancora una volta a guardare o deciderà di intervenire per cercare di riportare l’ordine laddove tutto si sta miseramente disgregando? Cosa succederà a Citra e Rowan?

Rowan sapeva che doveva lasciare quel posto. Anche se nessuno aveva seguito Tyger, la Compagnia sarebbe presto riuscita a risalire al suo nascondiglio. Molto probabilmente, una squadra era già sulle sue tracce, con il compito di eliminarlo. I due si salutarono, e Rowan mise alla porta il suo vecchio amico in tutta fretta. Un minuto dopo che Tyger fu uscito, anche Rowan se ne andò, portando con sé solo uno zaino pieno zeppo di armi e la sua veste nera.

La trama del volume è intricata ed interessante sotto differenti aspetti. Io come semrpe mi riservo di leggerla dopo aver letto il volume per non incappare in spoiler che potrebbero anddensarvisi. Non ci sono spoiler evidenti ma per chi ancora non ha avuto modo di leggere il primo volume è bene non leggere di cosa si parla in questa trama.

La copertina segue la linea del volume precedente e segue la versione originale. Mentre nella prima i colori vertevano sul rosso e predominava la scena, in questo volume il turchese si fa spazio e rappresenta il colore della tunica che veste Citra. Sullo sfondo, si vede anche la veste da falce nera che contraddistingue il colore in cui si nasconde Rowan. Entrambi rappresentati in questo volume si fanno spazio sempre più nel volume. Il titolo di questa storia è stato mantenuto così come l’originale e ci trascina nel mondo del Thunderhead in tutti i sensi.

L’ambientazione è la MidAmerica, una specie di America del Nord, in chiave differente da come l’abbiamo sempre vista. L’epoca è moderna, in un futuro post apocalittico in cui lo stesso Thunderhead ha rimesso in ordine le leggi del mondo e ha riportato gli equilibri nel mondo.

Prima che assumessi il comando del mondo, la Terra aveva una
capacità massima di dieci miliardi di abitanti. Oltre quel limite, avrebbe raggiunto la saturazione, che avrebbe portato carestia e sofferenza, fino alla totale disgregazione della società. Io ho cambiato quella crudele realtà. È sorprendente vedere quanta vita umana può sopportare
un ecosistema ben gestito. (…) Tremo al pensiero della sofferenza che una tale implosione planetaria potrebbe provocare. Grazie al cielo, sono qui per impedirlo. – Il Thunderhead

I personaggi di questa storia sono gli stessi dei volumi precedenti, con qualche aggiunta. Scordatevi Citra e Rowan che conoscevate dal primo volume perché sono maturi, più sicuri di loro stessi e differenti in tutto e per tutto. Quello che resta loro è l’umiltà e la correttezza nel portare a termine i loro compiti.

Citra o con il suo nome da falce Anastasia, ormai vive assieme a Madame Curie e si trova bene con lei. Ha iniziato a spigolare ma da sempre un mese alle persone selezionate per sistemare le priore cose e salutare i suoi cari. In breve si lascia commuovere dalle persone e prova compassione per loro anche se compie ugualmente il suo lavoro con la sua veste turchese. A casa non si sente più come si sentiva prima e rischia comportandosi così per spigolare di mettersi contro anche gli altri dle cosniglio delle falci. È una ragazza determinata, divenuta più forte nel corso del tempo anche se molto più enigmatica di prima.

Rowan si spaccia ormai per Mastro Lucifero uccidendo e bruciando i corpi delle falci corrotte nel mondo, riportando tutto nel giusto. O almeno così crede. Non è una falce vera e propria ma gode ancora dell’immunità anche se non gli spettava. È un ragazzo forte e coraggioso oltre che sveglio e particolarmente audace per la sua età.

Greyson è stato cresciuto dal Thunderhead ed è un ragazzo abbastanza semplice. Spera sempre che la sua famiglia lo prenda in considerazione ma non è mai stato così. Un personaggio che si farà avanti, che si mostrerà determinato a sovrastare anche Il Thunderhead se necessario. Un introduzione molto interessante quella di questo personaggio.

Fu allora che le venne in mente una frase che le aveva detto una volta Maestro Faraday. “Quando si diventa falce, la famiglia è la prima vittima.” Non parlarono più per il resto del pranzo e, dopo aver sparecchiato e messo i piatti in lavastoviglie, Citra annunciò: «Ora devo andare». I genitori non cercarono di trattenerla. Il momento era imbarazzante tanto per loro quanto per lei. La madre non aveva più l’aria risentita, semplicemente rassegnata. Gli occhi le si riempirono di lacrime, ma tentò di nasconderle abbracciandola stretta. Citra se ne accorse lo stesso. «Torna presto, tesoro. Questa è sempre casa tua.»
Ma non lo era più, e lo sapevano tutti.

Rowan Damisch (Scythe Lucifer) | Arc of a Scythe Wiki | Fandom

Il perno centrale di questa storia risiede tutto nel titolo: il Thunderhead. Quest’ultimo è colui che controlla tutto, una potente intelligenza artificiale che controlla ogni cosa senza interferire. Tutto deve andare nel modo corretto, tutto deve esserlo per far funzionare le cose nel migliore dei modi eppure è difficile non intervenire quando qualcuno o qualcosa minaccia molto più delle falci ma il mondo è l’equilibrio stesso.

Lo stile utilizzato è il medesimo del volume precedente. I punti di vista questa volta sbalzano da Citra a Rowan con l’inserimento di Greyson. La differenza principale nella caratterizzazione del volume sta nell’utilizzo di frasi e pezzi di ciò che dice e pensa il Thunderhead. Mentre nei primi volumi trovavamo le pagine di diario di Madame Curie, Mastro Faraday o Mastro Goddard, questa volta ci si concentra sul Thunderhead. Per quanto fosse interessante il punto di vista di chi tutto controlla, risulta ripetitivo ed avrei preferito leggere seriamente punti di vista effettivi di Rowan e Citra, di cosa fanno e cosa dicono.

La struttura delle morti non cambia, solo la misericordia di Citra comincia a colpire il sistema delle Falci nel profondo e comincerà a minacciarne il funzionamento. Interessante ma piuttosto scontatello su questo piano. In effetti, a questo punto diventa interessante il punto di vista di Rowan che avrei voluto fosse più approfondito specialmente all’inizio.

L’introduzione di un nuovo personaggio cala all’interno della storia un nuovo spunto per ripartire e per dar modo a questo secondo volume di muoversi e svilupparsi. Infatti dubito che senza Greyson ci sarebbe stato lo stesso risultato. La cosa di maggior interesse è il fatto che questi viene dal Thunderhead ed ha visto il funzionamento delle cose all’interno, che ha visto il mondo che lo circonda e che cerca di essere imparziale anche se a volte non sempre sembra essere possibile.

Il tema della morte è il più ricorrente ed è interessante come è stato sviluppato. Un po’ meno per la storia generale e per lo sviluppo distopico che ne è venuto fuori, leggermente banalotto e semplicistico. L’amore lo avrei sinceramente evitato concentrandomi più sulla brutalità e sulla riflessione ma sono scelte. Nel complesso non posso dire che la storia sia una brutta storia perché non è così. È fluida, scorrevole e godibile.

Citra non poté fare a meno di notare le macchie di sangue sull’asfalto, proprio sul ciglio del cratere, nel punto in cui era caduto il giovane che aveva salvato loro la vita. Madame Curie, che riusciva a leggere nell’animo della ragazza più di quanto lei volesse, si accorse del suo sguardo. «Dimenticalo, Anastasia, quel poveretto non è un nostro problema.» «Lo so» ammise Citra. Ma non era disposta a lasciar correre. Non era proprio nella sua natura.

Il libro è un secondo volume interessante seppur in genere i secondi volumi siano di passaggio. Colpi di scena interessanti anche se la struttura generale della storia lascia a desiderare. Per chi ha letto il primo volume, sicuramente consiglio.

Neal Shusterman ci porta di nuovo in un mondo popolato da falci che spigolano e portano la morte. Un mondo che ora si regge su un equilibrio precario e su cui bisogna stare attenti. Riuscirete a non finire spigolati?

Il mio voto per questo libro: 3 balene e mezzo.

tre e mezzo

Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

Seguite le altre recensioni di oggi e dei prossimi giorni. Ecco a voi:

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Cosa ne dite? Che ve ne pare di questo secondo volume? Fatemi sapere se volete leggerlo e se seguirete le vicende di questi due personaggi.
A presto,
Sara ©

RECENSIONE #445 – IL PRIORATO DELL’ALBERO DI ARANCE DI SAMANTHA SHANNON.

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Oggi finalmente vi parlo di questo bel mattoncino che sono riuscita a togliermi nel corso delle ferie. Sono entusiasta di essere riuscita a leggerlo e di esserne rimasta soddisfatta nonostante le voci contrastanti che ho sentito al riguardo. Un volume che, gli amanti del fantasy non possono lasciarsi sfuggire. Preparatevi ad una LUNGA recensione – difficile farla corta vista la mole del volume. Perdonatemi. A voi:

51ohcxmst3lTitolo: Il priorato dell’albero delle arance
Autore:  Samantha Shannon

Editore: Oscar Vault Mondadori
Genere: Fantasy
Data di uscita: novembre 2019
Link d’acquisto: https://amzn.to/354zwqm
Trama: Un mondo diviso. Un regno senza eredi. Un antico nemico che si risveglia. Un maestoso epic fantasy che narra di draghi, di un mondo sull’orlo della rovina, e delle donne che lottano per salvarlo. La Casata di Berethnet ha regnato sul Reginato di Inys per mille anni. Ora però sembra destinata a estinguersi: la regina Sabran Nona non si è ancora sposata, ma per proteggere il reame dovrà dare alla luce una figlia, un’erede. I tempi sono difficili, gli assassini si nascondono nell’ombra e i tagliagole inviati a ucciderla da misteriosi nemici si fanno sempre più vicini. A vegliare segretamente su Sabran c’è però Ead Duryan: non appartiene all’ambiente della corte e, anche se è stata istruita per diventare una perfetta dama di compagnia, è in realtà adepta di una società segreta e, grazie ai suoi incantesimi, protegge la sovrana. Ma la magia è ufficialmente proibita a Inys. Al di là dell’Abisso, in Oriente, Tané studia per diventare cavaliere di draghi sin da quando era bambina. Ma ora si trova a dover compiere una scelta che potrebbe cambiare per sempre la sua vita. In tutto ciò, mentre Oriente e Occidente, da tempo divisi, si ostinano a rifiutare un negoziato, le forze del caos si risvegliano dal loro lungo sonno.

RECENSIONE

the priory of the orange tree | TumblrLa storia ha inizio con un uomo che esce dall’acqua. Quell’uomo viene da una terra lontana, che rischia di portare il morbo a quella parte del paese. E’ lì che Tané, che non vuole rischiare di perdere il suo esame da cavaliere di draghi decide di lasciarlo da un esiliato dal regno, Niclays Roos, e gli chiede di nasconderlo. Dall’altra parte c’è Ead Duryan, istruita come dama di compagnia della regina Sabran Nona, ultima discendente della Casata di Berethnet. La Regina dovrebbe sposarsi e dare alla luce un’erede femmina, come è stato per tutta la sua stirpe e, nonostante Ead sembra sia lì per proteggerla da chiunque minacci l’incolumità della sovrana, cela una natura ben diversa da quella che dimostra. Dopo un millennio di pace, le voci sul ritorno del Senza Nome stanno tornando alla luce ed ha intenzione di risorgere più forte che mai. 

Riuscirà il potente nemico a risvegliarsi e a minacciare le terre ormai in pace da tempo? Cosa sarà disposta a fare Ead per riuscire a mantenere la pace? Sabran sarà disposta a sposarsi e a dare vita ad un’erede femmina per dare al suo popolo ciò che si aspetta? Riscirà Tané a diventare cavaliere dei draghi? Cosa si scatenerà nel mondo di Inys?

«Ovunque sarò,» disse Tané «rimarrò al tuo fianco». Susa aveva rischiato ogni cosa per un sogno non suo. Quel genere di amicizia si trovava una sola volta nella vita. A volte mai. Lo spazio intorno alle ragazze si addensò di ricordi, e all’improvviso non fu solo la pioggia a rigare le loro guance. (…) «Qualunque cosa succeda, se qualcuno dovesse associarti al forestiero, vieni di corsa a Ginura» mormorò Tané. «Vieni a cercarmi, Susa. Ti proteggerò per sempre».

La trama è intensa, ricca di particolari necessari per cercare di descrivere questo volume al meglio. E’ talmente grande che spiegarlo in poche parole è praticamente impossibile e si è trovato il giusto compromesso per parlarne nel migliore dei modi. Mette curiosità e ci mostra un generale intro del volume che ci troveremo di fronte, almeno agli inizi. Ma c’è tanto, tanto altro da scoprire.

La copertina, mantenuta come l’originale, non poteva essere migliore. Finalmente la Mondadori sta venendo alla luce e sta portando interessanti libri nella loro migliore forma estetica, colorando anche le pagine lateralmente. Questa edizione, curata all’interno e all’esterno del volume è magnifica e risplende di luce propria. Se alzate la sovraccoperta troverete un mondo, bello, bello bello, curato nei minimi dettagli. Il titolo è stato semplicemente tradotto dall’originale ovvero The Priory of the orange three.

L’ambientazione e l’epoca sembrano essere medioevale, anche se tutto è fantastico, intrigato, fascinoso. All’interno troverete una mappa del volume in cui vi saranno spiegati luoghi, casate e qualsiasi altra cosa siate desiderosi di scoprire dei luoghi affascinanti descritti dall’autrice. 

«Quindi vedi, Ead», concluse Sabran «non dormo perchè non solo ho paura dei mostri che ci sono fuori dalla porta, ma anche di quelli che la mia stessa mente può partorire. Quelli che vivono dentro». Ead le strinse la mano un po’ più forte.

the priory of the orange tree | TumblrI personaggi di questa storia sono assolutamente fantastici e ben delineati l’un l’altro. La storia si alterna fra tutti questi personaggi e, nonostante si creino quelli che si ameranno di più e quelli meno, troviamo una bella schiera di personalità evidenti e forti a portare avanti questo volume. Il cast è ricco, intreccia le vite dei vari protagonisti fino a farli entrare in sintonia con il lettore, tutti con credenze, usanze, poteri distanti e dissimili fra loro.

Ead Duryan è stata portata a corte e ingaggiata come dama di compagnia della Regina Sabran Nona. E’ una guerriera silenziosa, sa uccidere uomini in completo silenzio e sa essere forte, potente e mostrerà anche qualche strano potere – che non voglio svelarvi. Uno dei personaggi più complessi all’interno del volume ma anche il più amato dal lettore – o almeno per quanto mi riguarda. Mi sono ritrovata molto in questo personaggio, schivo, solitario, che tenta di avvicinarsi lentamente per cercare di capire le persone che la circondano, diffidente e malfidata. Nonostante questo riuscirà ad aprire il cuore ad una persona che saprà ricambiarla come si deve. Un personaggio incredibile, da non sottovalutare.

Sabran Nona è la regina di Inys. Una donna tanto potente quanto alle volte totalmente ottusa. E’ difficile avvicinarla perché da sempre mantiene uno scudo impenetrabile, in cui solo Ead con tanta pazienza e dedizione riuscirà a far brezza. Si sente in gabbia, costretta ad una vita dedita solo al compito di dare alla luce un figlio e nient’altro. Ma cos’è una vita fatta solo di questo? Può chiamarsi veramente vita? Come può riuscire a mantenere davvero la pace nel suo paese? Un personaggio in un primo momento odioso e saccente ma che si rivelerà, mano a mano che le crepe verranno ad accentuarsi, sempre più fragile e indifesa, una donna che ha bisogno di affetto e di supporto, di forza e molto altro. Tutto quello che invece non ha mai avuto. Il suo punto di vista non sarà focale ma solo secondario, visto dagli occhi di Ead. Nonostante questo, mano a mano che Ead riuscirà ad avvicinarla riusciremo a vederla sempre più con occhi diversi.

Tané ha sempre avuto un unico sogno, quello di diventare cavaliere di draghi. Quello che lei non sa è cosa l’aspetta davvero in questa grande e misteriosa avventura in cui si sta per tuffare. La cosa meravigliosa del personaggio di Tané è la costanza e la forza che mette per realizzare il suo sogno, oltre al legame che creerà con la potente e possente Nayimathun. E’ chiuso, schivo e in alcuni tratti somigliante a Sabran ma decisamente coraggiosa dalla prima all’ultima pagina. Non si lascia scoraggiare, non si lascia dire che lei non può farlo. Lei può e deve e state tranquilli che lo farà.

Loth Arteloth è a corte, quello che la regina Sabran stessa definisce il suo migliore amico. Cacciato da corte per via delle dicerie che tra lui e la Regina potesse esserci del tenero, si ritrova assieme a Kit – un suo amico – nel regno dei draghi come ambasciatori, quale invece non erano. E’ un uomo nobile e diplomatico legato molto ad Ead e alla regina ma non a scopi puramente amorosi, solamente affettivi. E’ un uomo affascinante e dalle mille risorse che non mancherà di sorprendere pagina dopo pagina nel corso di questa storia, trovandosi alla stregua di eventi troppo più grandi di lui.

Niclays Roos è uno dei personaggi che ho odiato più di tutti all’interno della struttura dei personaggi. Avete presente il classico soggetto che va dove tira il vento? Che si schiera con chi gli fa comodo e che si venderebbe anche sua madre pur di salvare il suo amato deretano? Eccovi descritto in poche e semplici parole questo vile personaggio. Nasce come alchimista esiliato dalla Regina Sabran per il fatto di essersi vantato di saper preparare un elisir dell’immortalità ma di non averlo mai effettivamente dato alla luce. Spesi tutti i soldi e diventato un grande amante di bevute per non sentire il dolore della perdita di un uomo che ha amato in passato e che ha perso. E’ un codardo che egoisticamente pensa solo a se stesso e a nient’altro. E’ pur vero che sembra essere stata la vita che ha condotto ad averlo portato a comportarsi in un determinato modo ma questo non lo trovo giustificabile. Ho sempre odiato le persone come questo personaggio e penso lo farò per tutta la vita. Quindi, pensiate che io abbia provato un qualche minimo senso di compassione nei suoi confronti? No, neanche un po’.

Ead assisteva a tutto ciò con spossato distacco. Ben presto la Priora l’avrebbe richiamata a casa. Una parte di lei non vedeva l’ora di raggiungere le sorelle e tornare a pregare la Madre insieme a loro. Ma c’era un’altra parte che desiderava soltanto rimanere. E avrebbe dovuto distruggerla.

Ace Artemis on Twitter: "Commission of Tane Miduchi and her dragon  Nayimathun from @say_shannon 's The Priory of the Orange Tree. #myart… "

Il perno centrale di questa storia non è uno soltanto. E’ la pace dei regni, è la Casata di Berethnet minacciata dal fatto che non si ha ancora un’erede, è il Priorato che mantiene equilibri e crea e forgia nuove menti, è 

Lo stile utilizzato dall’autrice è articolato, meticoloso, e di non scorrevole lettura, o almeno non particolarmente. Ma per la mole della storia e per il tipo di storia preposta è quasi impossibile che il volume fili liscissimo. 

Lo scopo principale di questa lettura sta proprio nella ricchezza dei dettagli che l’autrice regala ai suoi lettori mischiando personaggi, politica, antiche leggende che donano ad ogni regno un proprio scopo, come dovrebbe essere. L’autrice in questo caso riesce a destreggiarsi particolarmente rendendo la struttura di ogni personaggio, di ogni punto di vista e di ogni parte del regno di cui sta parlando di una flessibilità incredibile. La cosa sicuramente interessante del volume è come le antiche leggende, riescono ad apparire nitide agli occhi del lettore mischiando culture e portando storie avvincenti e originali da una parte del mondo all’altro.

Dimenticate i draghi come li avete sempre conosciuti e non fate la bocca che questi siano il vero e proprio centro di questo volume. Li vedete in copertina e vedete i due tipi più comuni descritti in questo volume ma non sono il vero fulcro e non saranno poi così presenti se non quando si parlerà di un personaggio in particolare di questo volume. Infatti questi non sopraffanno gli altri personaggi che a loro differenza cambiano, maturano, si ingegnano e tessono una rete minuziosa, maturando e crescendo pagina dopo pagina.

La forza delle donne in questo volume è di sicuro il punto forte e focale del volume, essendo per la maggior parte incentrato su di loro – anche se non esclusivamente. Un libro in cui le donne sono a capo di un intero regno e di un’intera stirpe, potenti guerriere, cavaliere di draghi possenti e maestosi, pirati e molto molto altro, portando a questo volume una ventata di novità, di consapevolezza e di tanto altro.

Altro punto forte di questa storia è sicuramente il word-building. Le descrizioni dei territori e dei luoghi maestosi che ci troveremo ad affrontare sono uniche e dettagliate, in cui amerete perdervi vista la bellezza e il talento nel descrivere ogni piccola minuzia. 

L’unica cosa di cui sono rimasta delusa è della battaglia più importante del volume, che avrebbe dovuto regalare al lettore davvero una buona fetta importante di questo volume. Mi aspettavo avvincenti ed epiche battaglie, molto più di ciò che mi sono trovata a leggere. E’ molto più lungo, prolisso e intrigato ciò che viene prima del vero e proprio moto risolutivo di questa storia. Quindi sono rimasta leggermente delusa da questo finale frettoloso mentre la storia è intrigata, complessa e descritta in ogni completa minuzia.

La mia Ead, bisbigliava in quelle occasioni, inalando il profumo della sua testa di bambina. La mia stella della sera. Se il sole si spegnesse domani, basterebbe la tua fiamma a illuminare il mondo. Il ricordo provocò a Eda una fitta di dolore. Aveva solo sei anni quando Zala era morta nel suo letto. Abbassò la maniglia ed entrò. Possa la tua fiamma ascendere e illuminare l’albero.

Il volume è originale, complesso, ricco di dettagli e unico nel suo genere. Mi sento di consigliare questa lettura agli amanti del fantasy, di antiche leggende, di regine e dei draghi. Una storia molto complessa, una storia che non è per tutti ma che consiglio vivamente. Necessaria oserei dire.

Samantha Shannon ci porta in un mondo antico, in cui creature draconiche sono come divinità e dove una Regina per cercare di non far risvegliare un antico male, deve dar luce la sua erede al più presto. Un mondo magico, misterioso e denso di intrighi vi sta aspettando. Ma state attenti alle arance, chi dice che saprete stare al passo e che saprete mantenere il loro vero potere?

Il mio voto per questo libro: 4 balene e mezzo.

quattro e mezzo

Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

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Cosa ne dite?

A presto,

Sara ©

A PROPOSITO DI: DESCENDER V.4 MACCHINE ORBITALI DI DUSTIN NHUYEN E JEFF LEMIRE.

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Sono qui per portarvi una nuova puntata di A proposito di… e vi parlo del quarto volume di questa serie. Siamo alle battute finali, manca il quinto e il sesto volume poi c’è la nuova serie in corso di Ascender di cui vi parlerò più avanti. Alla fine del sesto volume farò la recensione generale dei volumi letti e spero vi piacerà. Ho appena scoperto che la saga di descender non si ferma solo con questi sei volumi e con Ascender ma ha parecchi volumi ancora di cui parlare. Io vi parlerò di questi di Descender per poi passare ad un’altra saga, una volta usciti altri volumi, torneremo su questo. Intanto la recensione non ve la leva nessuno. Ecco a voi:

Titolo: Descender v.4 – Macchine Orbitali
Autore: Dustin Nhuyen e Jeff Lemire
Autori: Dustin Nguyen, Jeff Lemire

Colore o B/N: Colore
Edizione: Regular
Genere: Fantapocalisse e fiducia
Pagine
Link d’acquisto: https://amzn.to/2ZXcRJk
TramaDopo averci raccontato le storie segrete del cast della saga nel volume 3, Jeff Lemire e Dustin Nguyen alzano il ritmo della narrazione in un volume che vi lascerà a bocca aperta in attesa del seguito: Telsa e Quon riescono a scappare dalla Luna meccanica insieme a Tim 21, mentre Andy e la sua banda di rottamatori li inseguono e tanto il CGU quanto i ribelli robot convergono su di loro. L’esito di questa fuga è tutto meno che scontato, e la storia di Descender, che con questo volume arriva circa alla sua metà, si fa sempre più ricca e umana, il che è paradossale visto che parla di robot.

In questo approfondimento vi parlerò dei robot, dei rottamatori e dei Mietitori e dei sentimenti contrastanti che si annidano dietro ognuno di loro.

Per quanto riguarda i Robot, vi ho già parlato del piccolo Tim-21 nella seconda puntata di A proposito di… di Descender. Tim-21 sembra essere il protagonista indiscusso di questa storia ma allo stesso tempo la macchina che smuove diversi personaggi attorno a lui. Nei suoi sogni Tim-21 sogna un cimitero di Robot, che tutti cercano di comprendere misteriosamente.

Descender – Stelle di latta, i robot di Jeff Lemire e Dustin Nguyen – Lo  Spazio BiancoI più importanti, seppur ancora avvolti nel completo mistero sembrano essere i Mietitori che apparvero misteriosamente su ciascuno dei nove pianeti del Consiglio Galattico Unito e distrussero quasi tutte le popolazioni sui pianeti.  Si dice che Tim-21 sia estremamente collegato a questi strani e misteriosi robot giganteschi, ne sapremo sicuramente meglio andando avanti nella storia.

Descender ‒ Singolarità | Mangialibri

Trivella è un gigantesco robot che funge da guardia del corpo di Tim-21. E’ un personaggio molto emotivo seppur sia un semplice robot. E in questo come nel volume precedente scopriremo molto sul suo conto. Trivella aveva un compagno Robot rimasto ucciso sul pianeta natale di Andy e si sente ripetere spesso una frase che resterà nel cuore del lettore “Trivella è un Killer”. Ci si domanda inizialmente per quale motivo questo robot continui a darsi questo appellativo ma la spiegazione da una voce molto più forte ancora e una connotazione interessante a questo personaggio.

Review: Descender Vol. 3- Singularities - ComicBookWire

Tim-22 è un membro del gruppo di robot che vive in una colonia dispersa nello spazio e ricercata dalla CGU da tantissimo tempo. Dopo il suo passato difficile, si comprende come Tim-22 necessiti di vendetta. Legato a quello che chiama suo padre Psius è un personaggio che non lascia spazio ad altri e cerca in tutti i modi di essere protagonista della scena anche se nessuno lo richiede.

Bandit (Descender) | Image Comics Database | Fandom
Bandit è un piccolo robottino da compagnia per Tim-21 e collegato a lui tramite un chip. Questo piccolo robot è adorabile e ha tutte le caratteristiche similare ad un cagnolino. E’ legato ai suoi compagni di viaggio, sopratutto al piccolo Tim-21 e viceversa. I due si ritroveranno separati ma Bandit credo sia un personaggio di quelli che ci riserverà delle belle sorprese.

Descender 15 | Retcon Punch

Effie è un abile programmatore di computer che è sempre stata qualcosa di importante nella vita di Andy. Dopo un suo incidente e dopo il divorzio da Andy, si è trasformata in un cyborg umanoide prendendo capo di un gruppo e diventando una specie di Regina per il suo gruppo di persone e robot a cui lei si sente collegata e attratta sempre più. Un personaggio che mi incuriosisce tantissimo, fino ad ora uno dei miei preferiti.


Questi sono i personaggi robot in questo percorso, almeno fino a questo momento. Spero di scoprire qualcosa di interessante e vi farò sapere nel corso della lettura. Cosa ne pensate?

A presto,

Sara ©

RECENSIONE #436 – IL RE DELLE FATE DI ANDREA MEUCCI ED ELENA TRIOLO.

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Sono qui per lasciarvi una nuova recensione che spero possa incuriosirvi. Attratta da questo volume sotto il lock down l’ho acquistato in offerta su Amazon e ho avuto modo di leggerlo in vacanza, ad agosto. Sono felice di potervene parlare. A voi:

51xaqu0q18lTitolo: Il re delle fate
Autore: Andrea Meucci e Elena Triolo
Pagine: 120
Editore: BD Comics
Uscita: 16 novembre 2017
Link d’acquisto: https://amzn.to/3lUdAUR
Trama: Obi si trascina annoiato tra la scuola e una vita sociale inesistente, con la sola compagnia di Rita, la “ragazza strana” che protegge dalle angherie dei compagni di classe. Finché per sbaglio non abbatte con un elicotterino uno strano essere alato, che si rivela essere il re delle fate! Per le leggi della magia ora tocca a Obi succedergli al trono, ma la sua immaturità e i conflitti interni del reame delle fate minacciano di rendere il suo regno breve… e doloroso.

RECENSIONE

La storia ha inizio un pomeriggio come tanti altri per Obi che assieme alla sua compagna di studi Rita, passa i pomeriggi a bighellonare e a far volare un elicottero telecomandato. E’ quando quest’ultimo colpisce un essere alato e lo uccide che tutto per loro inizia inesorabilmente a cambiare. Ebbene perché questo essere fatato sembra essere stato il re delle fate e, per le leggi magiche, chiunque uccida il re delle fate debba prenderne il posto. Obi si ritrova così incastrato tra mondo umano e fatato mettendolo a dura prova.

Cosa combinerà Obi? Capirà il peso di quella responsabilità o penserà che tutto sia uno scherzo? Cosa scoprirà del mondo fatato? Come farà a mantenere il trono fatato e la sua vita fra i comuni mortali?

Il Re delle Fate: Recensione del fumetto di di Andrea Meucci ed Elena Triolo

La trama rispecchia in tutto e per tutto ciò che questo volume intende regalarci, niente di più, niente di meno. La trovo ben articolata e ci pone in oche parole cosa accadrà ad Obi e alla sua amica Rita che lo accompagna da sempre nelle sue giornate. Cosa succederà veramente avrete modo di scoprirlo solo leggendo il volume.

La copertina è davvero molto interessante oltre che molto bella. Peccato che in primo piano non ci sia un personaggio esattamente principale ma secondario, che aiuterà Obi durante il suo percorso ma che non sarà determinante per questo. Trovo comunque che sia molto bella e che sia curioso il gioco di colori utilizzato che è lo stesso che viene mantenuto all’interno del volume con un aggiunta – all’interno – di nero e grigio. Il titolo è l’emblema di questa storia. Obi diventerà il re delle fate quindi quale titolo è più azzeccato per questa storia se non questo? Trovo che il connubio titolo e copertina sia vincente sia per attirare e spingere il lettore ad acquistare curioso il volume, sia perché contiene già di per sé tutte le informazioni necessarie a comprenderne almeno un minimo il contenuto e cosa aspettarsi da esso.

L’epoca è moderna, ambientato ai giorni nostri in cui si possono notare tutte le caratteristiche delle scuole moderne, dei comportamenti dei giovani di oggi e in cui i ragazzi possono ritrovarsi, con un pizzico di magia, quel tanto che basta.

Il re delle fate, una favola moderna - Recensione - Justnerd.it

I personaggi di questa storia non sono poi molti e trovo che quelli inseriti siano ben caratterizzati e interessanti anche se non del tutto approfonditi. Il libro essendo molto contenuto si concentra molto di più sulla storia in sé che sulle storie e le vite effettive dei personaggi lasciandocene un assaggio interessante e gradito ma non effettivamente coinvolgente.

Obi è un ragazzo immaturo e poco incline allo studio e alla serietà. Non voglio dirvi molto di lui perchè rischierei di parlarvi di ciò che combina e di ciò che succede, quindi vi avviso solo che ci saranno delle belle e avremo modo di vedere l’evoluzione di un personaggio principale, in maniera non del tutto indifferente. 

Rita è la migliore amica di Obi e sa che lui è l’unico amico di cui possa fidarsi visto che tutti la trattano male e la denigrino solo perché si comporta diversamente, si veste diversamente e fa cose diverse dagli altri. E’ una ragazza superficiale sotto certi aspetti ma ritengo sia un personaggio d’effetto e chiave in questa storia nonostante non sia presente concretamente sempre.

Il re delle fate, una favola moderna - Recensione - Justnerd.it

Il perno centrale di questa storia è Obi e il fatto di essere diventato il prossimo re delle fate. Il trono è sempre a rischio, così come la sua vita ora che ha preso il posto del vecchio re, uccidendolo. A sua volta Obi rischia la pelle costantemente per via del regno delle fate e deve difendersi nella vita vera di tutti i giorni dalle persone che lo circondano. Riuscirà a destreggiarsi su questo?

Lo stile utilizzato in questa storia intriga in modo particolare dal punto di vista strutturale. La storia ci mostra il mondo delle fate e il fatto che Obi si ritrova a dover essere un re di un posto in cui non c’entra nulla e tutti i poteri che ne derivano, la magia e bla bla bla. La cosa a colpire, però è il personaggio di Obi che si presenta come un tipo poco avvezzo a questo genere di cose, molto immaturo e spavaldo. Catapultato in questa situazione si trova a dover affrontare – oltre la questione vera e propria – anche se stesso e, quindi, a dover crescere e maturare. Ebbene sì, perchè si ritroverà a dover gestire i suoi studi ma anche quello di avere la responsabilità – per quanto difficile da accettare – di un popolo sulle spalle.

In più ho trovato affascinante e ben costruita la tematica di Rita che viene bullizzata, denigrata e messa da parte da tutti tranne che da Obi, che lui la difenda e che la apprezza e la consideri per ciò che veramente è, ovvero una ragazza dolce e buona. 

Per quanto riguarda la grafica, invece, nonostante sia molto minimal e composta da pochi colori quali il verde, il marroncino chiaro, il nero, grigio e il bianco, risulta accattivante. Gran parte della penna utilizzata per disegnare e illustrare i personaggi mostra un evidente tratto colorato a mano, semplice e basilare molto spesso esclusivamente colorato a matita. Ho trovato questo stile sicuramente unico ed originale fino a questo momento – visto che non mi è mai capitato fin’ora di trovare una storia con tratti simili – ma allo stesso tempo molto spoglio. Se notate la copertina e poi le immagini qui citate, comprenderete ben da soli che ciò che ci si trova davanti non appena si apre il volume è totalmente differente dalle aspettative create in copertina, ma ritengo che sia un tratto distintivo della storia e ne porta i suoi vantaggi – nonostante sia rimasta momentaneamente colpita dalla differenza.

Il Re delle Fate: Recensione del fumetto di di Andrea Meucci ed Elena Triolo

Questa graphic novel è breve, leggera e magica. Si legge nel giro di pochissimo tempo ed è sicuramente un buon passatempo sia per chi ama le graphic novel, sia per chi voglia trovare una storia diversa dal solito e gettarsi su qualcosa che mischia realtà a fantasia. Consiglio.

Andrea Meucci e Elena Triolo scrivono e illustrano una storia che è in grado di unire realtà e tematiche importanti alla magia delle fate. Un mix che rende questa storia simpatica, affascinante e piacevole da leggere.

Il mio voto per questo libro: 3 balene e mezzo.

tre e mezzo

Libro acquistato

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Che ve ne pare? Che ne pensate di questo volume? Fatemi sapere , vi aspetto con opinioni!

A presto,

Sara ©

RECENSIONE #435 – DRAGON PEARL DI HA LEE YOON.

BUON POMERIGGIO CARISSIME PARTICELLE LETTRICI!

Oggi vi porto nello spazio con questa lettura intrigante e leggera ma pericolosa e piena di misteriosi poteri e pianeti interessanti. Siete pronti a viaggiare? Io ringrazio per questo la Giunti Editore per questa lettura e spero che possa piacere anche a voi. Ve ne parlo subito:

fbe8e2b7abe64c08b43bd03aedb58090Titolo: Dragon Pearl
Autore: Ha Lee Yoon
Editore: Giunti
Genere: Narrativa Ragazzi
Pagine: 306
Data di pubblicazione:  2020
Link d’acquisto: https://amzn.to/3grIjFJ
Trama: La tredicenne Min proviene da una lunga stirpe di spiriti volpe, nonostante all’apparenza sembri una ragazza come tutte le altre. Per mantenere al sicuro la famiglia, sua madre le ha proibito di usare la magia. Min si sente oppressa da tutte le regole, dagli interminabili lavori quotidiani, dagli invadenti cugini e dalle zie che continuano a giudicarla. Vorrebbe solo fuggire da Jinju, il suo polveroso e dimenticato pianeta. Per questo conta i giorni che mancano a quando potrà finalmente seguire suo fratello maggiore, Jun, nelle Forze Spaziali ed esplorare i pianeti dei Mille Mondi. Quando, però, scopre che suo fratello è sospettato di essere un disertore, Min capisce che qualcosa non va. Così decide di partire alla ricerca di Jun. Alle prese con giocatori d’azzardo, pirati e fantasmi vendicativi, Min sarà costretta a ricorrere alla magia e a fare affidamento su tutto il suo coraggio.

RECENSIONE

Vivienne ToLa storia ha inizio sul pianeta di Jinju dove Min e la sua famiglia sono una delle ultime spiriti volpi rimaste, nonostante sembri una ragazza come tutte le altre. La loro magia è proibita e cerca di mantenere la vita in equilibrio assieme a tutto il resto. Quando suonano alla sua porta e dicono che suo fratello Jun è accusato di essere un disertore delle Forze Speciali dei Mille Mondi, per essere partito alla ricerca della Perla di Drago, si sente subito di dover partire alla ricerca di suo fratello. Non è possibile che suo fratello abbia fatto quello di cui viene accusato e Min vuole provarlo.

Cosa è successo veramente a Jun? Cosa succederà a Min durante il suo percorso? Sarà costretta ad utilizzare il suo potere? Riuscirà a ritrovare suo fratello?

Da sempre mi avevano avvertito di non mostrare agli altri la magia delle volpi, che era la nostra eredità. Vivevamo camuffate da esseri umani e usavamo di rado la nostra capacità di mutare forma o incantare le persone. (…) Un tempo, le volpi giocavano brutti scherzi, trasformandosi in splendidi esseri umani per ammaliare i viaggiatori solitari e succhiare loro l’energia vitale. La nostra famiglia però, non lo faceva. Quell’antico pregiudizio su di noi, mi infastidiva.

La trama di questa storia è descrittiva e articolata; ci mostra sicuramente la storia da un punto di vista generale e ci lascia un quadro generale di ciò che ci ritroveremo davanti. Fin dalla sua uscita in originale questa storia mi aveva incuriosito, spero che ora incuriosisca voi come è successo con me.

La copertina è fantastica e sono davvero felice che sia stata mantenuta come l’originale anche nella versione originale. In primo piano troviamo Min nella tuta delle Forze Speciali dei Mille Mondi il suo spirito di volpe su un pianeta desolato – che troverete all’interno della lettura ma di cui non posso parlarvi oltre. E’ sicuramente un’ottima rappresentazione della storia e un bellissimo biglietto da visita. Il titolo è rimasto invariato rispetto l’originale e credo che sia stata scelta assolutamente saggia. Farlo diventare La Perla di Drago era davvero pessima e sono felice della scelta fatta. Il risultato è, come potete notare anche voi, sorprendente e il connubio copertina e titolo è unico e ben fatto. Punto sicuramente a favore.

L’ambientazione della storia è tutta fantastica. Si parte dal pianeta Jinju dove vive la protagonista per volare attraverso diversi pianeti per cercare di scoprire come e se Jun possa aver fatto quello di cui risulta accusato;  l’epoca è indefinita, in un futuro di chissà quale mondo, spazio o tempo.

“NON GIOCATE A DADI DA NARI” era scritto in quel graffito. Mi domandai cosa fosse successo alla persona che aveva lasciato quell’avvertimento. “Sono una volpe anch’io” pensai ” e sono in grado di fare qualunque cosa da Nari”. E se mi stavo sbagliando?

Dragon Pearl | Riordan Wiki | FandomI personaggi di questa storia non sono molti e i principali con cui ci troveremo a fronteggiare sono pochi. Sicuramente a far breccia nel cuore del lettore è Min, la protagonista principale di questa storia. A fare compagnia a Min ci saranno due compagni di camerata e un piccolo fantasma curioso che lei aiuterà lungo il suo percorso.

Min è una ragazzina spirito volpe. La sua stirpe è l’ultima rimasta di questa specie e si dice che chi possiede questo spirito sia particolarmente ingannevole e da cui stare alla larga. E’ vero, le volpi non hanno una buona reputazione ma Min sa che non è così che funziona. E’ tutta la vita che su Jingu si nasconde e si comporta come una normale umana lasciando che la magia le si allontani per non dare nell’occhio. Eppure riesce a mutarsi in oggetti e a prendere la forma e le sembianze di altre persone soltanto per scopi semplici e per cercare di ritrovare suo fratello. Min ha la capacità di mutare forma, di influenzare le menti e – tutte queste abilità forse non hanno del tutto aiutato nella sua impresa.

Dico questo perché ok i poteri a vantaggio ma deve esserci anche un lato negativo, devono esserci delle cose che sbaglia, devono esserci delle cose non facili da superare. Nella maggior parte dei casi, superare gli ostacoli è stato fin troppo semplice. Ho trovato decisamente tutto molto facile e conveniente dal punto di vista del lettore che si trova davanti a determinate cose: il potere quando conviene, il fantasma quando conviene, mutare forma quando conviene, e influenzare le menti quando conviene. 

Mentre ero sicura che mio fratello non avesse avuto particolari motivi per allontanarsi senza permesso, non potevo dire lo stesso per i suoi compagni. Sapere qualcosa in più su di loro mi sarebbe stato utile. Dovevo assolutamente parlarne con Jang.

Il perno centrale di questa storia si nasconde tutto dietro il fatto di ritrovare Jun in un modo o nell’altro ma lo spirito di avventura e di voglia di cambiare vita è forte, presente e determinante nel personaggio di Min. Quindi si, il fulcro è dare una spiegazione al gesto di suo fratello e cercare di ritrovarlo – se possibile – ma anche quello di andare incontro al proprio destino. Di sicuro anche la “Dragon Pearl” ovvero la Perla di Drago che tutti cercano è un punto focale per questa storia.

Lo stile utilizzato è stato molto semplicistico, in prima persona dal punto di vista, per l’appunto, di Min. La storia fin dalle prime battute non manca di colpi di scena e di avventura sfrenata da parte della protagonista che sembra affamata di questo e più si prosegue nel corso della lettura, più noteremo quanto ne avesse effettivamente bisogno.

La cosa che più di tutte ho apprezzato è stato l’utilizzo dell’autrice della cultura e mitologia cinese, che sicuramente le appartiene. L’accostamento, infatti, dei vari personaggi ad uno spirito animale e che questi animali siano prettamente caratteristici della mitologia cinese con le loro caratteristiche, rende la lettura magnetica ed affascinante sotto diversi aspetti. La volpe, la tigre, il drago anche se dispersivo sotto diversi punti ed avrei preferito fosse più approfondito e dettagliato. Molte cose sono state lasciate al caso.

Nonostante la storia sia assolutamente ricca di avventura, magia, strani poteri e misteriose creature che popolano i vari mondi e l’universo in cui vive Min, la storia non ha avuto l’effetto che speravo ed è sempre suonata con una nota “infantile”. Quasi fosse troppo leggero, troppo per ragazzi / bambini e non veramente per tutti i tipi di lettori per il genere in cui si presenta. Forse a dare credito a tutto questo è il tipo di scrittura giovanile, semplicistica e basica che si utilizza in libri per bambini e ragazzi. Ovviamente so che il volume nasce in una categoria per ragazzi – quindi parlo per cognizione di causa e ovviamente non è il primo fantasy libro per ragazzi che leggo ed è veramente scritto bene – ma probabilmente quello che è stato a fregarmi sono state le alte aspettative che riponevo nel libro, che sono state soddisfatte solo in parte.

Comunque, per un lettore giovane sicuramente questo è un libro interessante, ricco di avvenimenti e avventure fantastiche. Sicuramente se lo avessi letto allora mi sarebbe piaciuto tantissimo; ora come ora lo trovo molto scontato e banalotto.

Il primo ufficiale, dunque, aveva ragione. Allora mi venne in mente qualcos’altro. «Tu non faresti niente del genere, vero? Maledire la nave…» No la risposta, però, arrivò dopo un attimo di pausa. Quando pensai di chiedergli il motivo di quella esitazione, Jang era già svanito di nuovo.

Una storia che consiglio per una fascia di giovani lettori che vogliono addentrarsi nel fantasy in maniera leggera, sfiziosa e sicuramente interessante. Un libro avventuroso.

Ha Lee Yoon ci porta su Jinju e sui vari pianeti che circondano i Mille Mondi alla ricerca di Jun e della Perla del Drago. Tutti sono partiti alla sua ricerca per estorcerne il suo famoso potere. E voi, siete pronti per una nuova avventura per cercare di averla?

Il mio voto per questo libro: 3 balene.

Senza titolo-3 (2)

Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

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A presto,

Sara ©