BUONASERA CARI LETTORI!
Ecco qui la recensione che aspettavo. Vorrei tanto sapere cosa ne pensate, sono davvero curiosa di questo e di sapere se lo leggerete, perchè ne vale la pena. Innanzi tutto prima di partire, ringrazio la Rizzoli – con Giulia e Bianca – , per avermi permesso di leggere questo libro.
Ecco qui:
Titolo: I nostri cuori chimici ( Our Chemical Hearts)
Autore: Krystal Sutherland
Pagine: 238
Editore: Rizzoli
Data di uscita: 24 novembre 2016
Prezzo : € 14,90 cartaceo – € 9,99 ebook
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Sinossi: Henry Page ha 17 anni e non si è mai innamorato. Paradossalmente, la colpa è del suo inguaribile romanticismo: Henry è da sempre così aggrappato al sogno del Grande Amore da non aver lasciato spazio alle cotte che da anni elettrizzano le vite dei suoi amici. Non è una scena da film nemmeno il primo incontro con Grace Town: Grace cammina con il bastone, porta vestiti da ragazzo troppo grandi per lei, ha sempre lo sguardo basso. Complice il giornale della scuola, Henry se la ritrova vicina di scrivania, e presto precipita nella rete gravitazionale di Grace, che più conosce, e più diventa un mistero. Grace ha ovviamente qualcosa di spezzato e questo non fa che attirare Henry, convinto di poterle ridonare quel sorriso che fino a pochi mesi prima la accompagnava ovunque. Ma forse il Grande Amore è più amaro di quanto i romantici credano.
RECENSIONE
Questa è la storia di un’amicizia, di un innamoramento e di un ragazzo diciassettenne che per la prima volta sente le farfalle nello stomaco. Un ragazzo dolce e semplice che si ritrova a fare i conti con l’amore e con Grace, il mistero più grande che le sia mai capitato.
Come prima cosa, devo dire che questo libro mi ha molto colpito. In positivo e in negativo. E mi ha coinvolto, molto. Tanto da sentirmi parte di una storia più grande di me. Se pensate che questa sia una storia d’amore smielata, vi state sbagliando, ve lo dico chiaro e tondo.
L’inizio di questo libro? Di solito, dico come comincia e lancio una breve e concisa introduzione che si riallaccia sempre alla trama. Ma oggi no. Oggi dovete leggere queste poche righe per capire:
Per molto tempo ho pensato che il momento in cui si incontra il grande amore della nostra vita dovesse somigliare alla scena di un film. Be, non proprio uguale, ovviamente, con la sequenza al rallentatore, il vento che soffia tra i capelli e la musica a salire piano piano, ma credevo che almeno sarebbe successo qualcosa, capite? Il cuore che si ferma per un istante. L’anima che sussulta perché una voce dentro ti dice: «Merda! Eccola. Finalmente, dopo tutto questo tempo, è arrivata». Quando il secondo martedì dell’ultimo anno di liceo Grace Town arrivò con dieci minuti di ritardo alla lezione pomeridiana di teatro tenuta da Mrs Beady, non accadde nulla di tutto ciò.
La trama è assolutamente corretta. Racconta ciò che effettivamente è il libro anche se lo fa sembrare un po’ più grezzo di come effettivamente è. Una trama che fin dal primo istante mi ha colpito proprio come la sua struttura visiva che colpisce nell’immediato.
La copertina non c’è molto da dire se non che è bellissima. Voi non credete? I pesci sembrano nuotare e sono in rilievo sopra il titolo stesso. Devo dire che sono stata molto attratta dalla copertina piuttosto che dalla trama in sé ma poi mi sono ricreduta su tutta la linea. La copertina è essa stessa il libro, lo racconta sia attraverso il titolo che attraverso l’immagine, e dopo averlo letto tutto ha un senso. Tutto nell’accoppiata assume una versione che completa la storia nel migliore dei modi. Come se fosse il diario del mistero di Grace. Come se a descriverlo non fosse ne Henry, ne Grace. Ma il libro è tutta un altra cosa. Sono davvero felice ed entusiasta che sia stata mantenuta esattamente come la versione originale, perchè non c’era assolutamente altro modo per descriverla.
L’epoca è senza dubbio moderna. Una scuola di oggi, con i problemi di oggi, con i ragazzi più o meno quelli di oggi.
Grace iniziò a salire, ma dopo tre scalini si fermò e si girò a guardarmi. « Sono felice di averti conosciuto, Henry. » «Sono felice di averti conosciuto, Grace. » Poi rimasi a guardarla allontanarsi, la luce del suo telefono sempre più fioca mentre l’oscurità la ingoiava, finché di lei non rimase niente, neanche un suono, e io mi ritrovai da solo nel buio.
I personaggi centrali sono Henry Page e Grace Town.
Il punto di vista e la voce narrante in prima persona è Henry Page, un ragazzo modello nella scuola e nella famiglia. Henry è timido semplice e riservato anche se a volte piuttosto sciocco. I suoi genitori li vede come se fossero usciti dall’uovo di Pasqua, la classica famigliola felice, semplice e scherzosa. Henry è simpatia allo stato puro. In certi momenti ho riso talmente tanto che penso mi abbiano presa per pazza sui mezzi pubblici. Con questo personaggio, l’autrice, ha reso almeno in parte leggera e non troppo pesante la lettura.
Grace è il mistero in persona. Almeno all’inizio è esattamente così. Ma quando le carte cominciano a scoprirsi Grace assume una figura diversa e comprensibile anche per il motivo che sia così maschiaccio o perché a volte non sembra lavarsi. Giuro che la cosa era alquanto strana inizialmente ma ha il suo senso. Non è facile essere Grace, non è facile la sua vita e non è facile convivere con ciò che la circonda. Inizialmente ho odiato il suo personaggio, troppo. Sembrava approfittare della situazione e delle persone – e forse l’ha fatto anche, inconsciamente – ma l’ho capita davvero. Un personaggio emblematico e difficile ma assolutamente comprensibile.
E’ la passione per la scrittura che accomunerà questi due personaggi.
Il lato negativo che ho trovato a tratti snervante è stato che entrambi mi sono sembrati, per alcune cose fatte o pensate, estremamente esagerati e questo può risultare a sfavore perché a volte potrebbero sembrare inverosimili; oppure no.
Ecco che passiamo ai personaggi che hanno circondato i due centrali pilastri:
Murry, passatemi la volgarità, è il classico amico coglione che c’è in ogni gruppo. Come fa una persona a divertirsi, altrimenti? Non c’è molto altro da dire su di lui, lo scoprirete leggendo.
Lola, detta anche La. E’ il braccio destro sia di Henry che di Murry. A volte serve l’aiuto di una donna per salvare uomini in piena crisi adolescenziale. E La, è l’amica che tutti vorrebbero. Squattrinata ma sempre pronta a tutto per i suoi due amici.
Sadie è l’esatto opposto del nostro giovane protagonista. Una sorella ribelle e tosta per Henry. Ma comunque una delle persone che il nostro giovane protagonista ritiene una delle più importanti nella sua vita.
Ma ce n’è uno che, a parer mio, che è l’essenza principale, il fulcro senza il quale la storia non avrebbe senso. Dovrete leggere per sapere di chi sto parlando.
Quando arrivai a casa (venne a prendermi la mamma, che sia benedetta) aprii l’applicazione Note sul telefono e scrissi:
Bozza due
Perché non ho mai incontrato qualcuno che volessi in quel modo nella mia vita. Tranne te.
Per te potrei fare un’eccezione
Il perno centrale è per l’appunto l’amore ed il suo significato. L’amore che avvolge e sconvolge la vita di Henry fino a renderla a volte bella ma allo stesso tempo difficile. E’ lo stesso mistero che avvolge Grace, e la copertina stessa che ha un significato particolare e fuori dal comune.
Lo stile di scrittura è stato molto semplice e schietto. Si adatta molto al cervello di un diciassettenne maschio, impacciato, che ha a che fare con il primo amore.
Ho trovato questo libro molto evocativo ai fini rappresentativi e grafici. In ogni inizio capitolo ci sono dei pesci che ho trovato molto belli. In più ci sono slide o vignette di messaggi così come li trovate sul vostro telefonino per far risaltare l’effetto, l’immediatezza e la veridicità del racconto.
«Non puoi proiettare le tue fantasie sulle persone e aspettarti che recitino quella parte, Henry. Le persone non sono contenitori vuoti che puoi riempire con i tuoi sogni a occhi aperti. »
Ammetto che inizialmente questo libro l’avevo trovato vagamente somigliante a Città di Carta di John Green per lo stile di scrittura utilizzato e per i personaggi (Grace mi ricordava molto Margot ed Henry, invece, Quentin) inizialmente molto somiglianti a quelli utilizzati da Green. Ed io ho odiato non so quanto Città di Carta perché trovo la scrittura infantile e poco rappresentativa.
Andando avanti ho scoperto che la cosa era molto lontana da quella che avevo effettivamente pensato. [Non c’entrano un fico secco!]
Ho trovato alcune frasi vere e significative. Dolci e strazianti. C’è del vero in alcune delle frasi narrate. Le ho trovate semplici e forti.
Il libro è stato assolutamente bello tanto che mi ha lasciato un alone di velata tristezza e malinconia. Come se qualcosa dentro di me si fosse spezzato per sempre. Avrei voluto prenderlo e ricominciarlo di nuovo. (Voglio sottolineare il fatto che non pensavo, dall’idea iniziale che mi ero fatta, che mi potesse piacere poi così tanto! Ero partita veramente scoraggiata e mi sono ricreduta.)
Se dovessi definirlo con due sole parole: Coinvolgente ed unico.
Coinvolgente perché non ti lascia andare, devi leggere fino all’ultima riga senza staccare gli occhi dal foglio. Unico perché non potete perderlo.
T’amo come si amano certe cose oscure,
segretamente, entro l’ombra e l’anima– Pablo Neruda.
Il mio voto per questo libro è di : 5 balene.
Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio
Spero l’abbiate trovato interessante e che possiate dargli una possibilità. Fatemi sapere con un commento cosa ne pensate!
Alla prossima,
Sara. ©