BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!
Come state? Oggi vi porto il quarto volume di una saga che ha impazzato dopo il film del primo. Finalmente riesco a parlarvene, sperando che possiate prendere in considerazione la lettura. Ringrazio la Mondadori per avermi permesso la lettura e ve ne parlo subito subito, ecco qui:
Titolo: Macchine Mortali – Pianura oscura
RECENSIONE
La storia ha inizio esattamente qualche mese dopo la fine del terzo volume. Hester è fuggita dalla sua famiglia per nascondere ciò che aveva fato a Tom e alla città dove vivevano tornando all’avventura con Shrike, Tom è rimasto assieme a Wren ma i suoi problemi di salute cominciano a farsi sentire sempre più. Dall’altro lato abbiamo Fishcake alle prese con la Predatrice Fang e un lontano Theo Ngoni, incontrato nel corso del terzo volume, un giovane facente parte dello Stormo ma rimasto colpito dalla giovane Wren Nathworsty. Ognuno per la sua strada, una strada che sta per ricongiungerli tutti perchè una nuova minaccia sta per arrivare. Lo Stormo è sul piede di guerra dopo la dichiarata scomparsa di Anna Fang e Tom con sua figlia,come tutti gli altri rischiano di esserne coinvolti.
Cosa succederà ai nostri protagonisti? La guerra ci sarà davvero? Riusciranno a porre fine al Darwinismo urbano? Riusciranno Hester e Tom a ricongiungersi? Riuscirà Wren ad avere un futuro?
«Ha perso una persona cara, Signor Shrike?» aveva domandato il dottore. «Ha perso tutto» aveva replicato lui.
La trama è ben scritta anche se racconta forse fin troppo. Sicuramente avrei citato Londra ma non avrei esplicitamente spiegato ciò che può accadere. Sarò sincera, io l’ho letta soltanto ora, poco prima di scrivere la recensione e posso dire che è abbastanza ricca di dettagli riguardo questo libro. Nonostante dalla copertina si intuisca, non avrei inserito ne citato il fatto di Londra perchè così finisce per rivelare fin troppo.
La copertina è stata mantenuta come l’originale ed è in linea con le altre della serie, di cui sono felice che abbiano mantenuto anche questa come le precedenti. Come già detto, svela qualcosa riguardo la trama ma è davvero un briciolo rispetto a tutto quello che succederà in questo volume. Trovo sia molto bella, esattamente come quella del secondo e del terzo volume. Avrei preferito fosse così anche per il primo volume e che non fosse utilizzata la copertina del film. Il titolo segue la copertina e non subisce variazioni. È soltanto una traduzione vera e propria di ciò che troviamo nell’originale. Un titolo significativo che racchiude una parte importante di questa storia.
L’ambientazione di questa storia è come le precedenti, ma ci troveremo su diversi fronti separati vedendo più città trazioniste rispetto a quanto sia stato effettivamente all’inizio.
«Perchè ti ha fatto una cosa simile?» gridò Hester. «Ti ha ingannato perchè distruggessi quello che rimaneva di Anna Fang, va bene. Ma perchè ti ha permesso di tornare alla normalità una volta conclusa quella missione?» «Sono sicuro che la Dottoressa Zero abbia avuto le sue ragioni per dotarmi di una coscienza». «Be’ mi manca il vecchio Predatore». «E a me manca la vecchia Hester». «Cosa vorresti dire?»
I personaggi di questa storia sono i medesimi dei libri precedenti più l’aggiunta del punto di vista del giovane Theo. Sono stati ben costruiti e sicuramente più dettagliati di quanto non lo siano stati fino ad ora.
Ho trovato un ritorno all’Hester precedente, del primo volume, quella che credevamo di aver lasciato ormai a Londra. Ovviamente è impossibile ma le sensazioni sono state le stesse anche se avrei voluto sicuramente leggere di più su di lei in questa storia, o almeno di più rispetto a Tom. Quest’ultimo ormai è un padre a tempo pieno che porta con sé una malattia cardiaca che lo sta portando via lentamente. Personalmente non ho mai amato molto il personaggio di Tom ma sono rimasta colpita da ciò che succede in questo volume, un ritorno anche per lui ai tempi della vecchia Londra. Wren è forte, ribelle, indomita ma allo stesso tempo buona e matura per la sua età. Insomma, un buon mix dei lati più importanti dei suoi genitori. Theo è un personaggio che nonostante tutto ha il suo fascino e mette una certa curiosità. Non vi parlerò molto di lui perché preferisco lasciare a voi impressioni e idee. Per quanto riguarda Anna Fang o, ormai ciò che rimane di lei, ovvero la Predatrice Fang è un personaggio che in questo volume si mette in gioco e diventa una specie di ”Gollum” della situazione per quanto riguarda la personalità. Cominciano a riaffiorare ricordi e si alternano momenti in cui Anna Fang lascia il posto alla Predatrice o viceversa. Un personaggio ancora più enigmatico del solito.
Sicuramente il personaggio che ho amato di più insieme ad Hester è stato Shrike nonostante di lui non si parli tantissimo. Un Predatore misterioso di cui mi sarebbe piaciuto conoscere il passato da umano.
Ascoltate: si sente la sabbia cantare sotto gli pneumatici che sfrecciano. Guardate: si vede il sole che si riflette come il diamante su una fila di oblò. Immaginate un insetto pattinatore e ingranditelo fino a fargli acquisire le dimensioni di uno yacht.
Il perno centrale di questa storia risiede tutto in Anna Fang, nonostante dalla trama si pensi subito a Londra. La Predatrice ormai data per morta è stata recuperata da Fishcake, uno dei bambini perduti, che cerca di riportarla alla luce tenendola sotto controllo visto che lei è senza vista e deve fare affidamento su di lui.
Lo stile dell’autore è notevolmente migliorato considerando come è iniziata tutta la quadrilogia. Infatti, il primo volume non mi aveva particolarmente entusiasmato e non ero convinta completamente di leggere i seguiti. Ho anche preferito il film al libro, di gran lunga. Invece, devo essere sincera, sono felice di aver portato a termine questa serie. Il libro finale è stata una sorpresa che si è susseguita una dopo l’altra.
Devo ammettere che avrei sicuramente preferito se il libro fosse rimasto incentrato su Hester e Tom, Wren e la Fang invece di gettare sulla brace altri personaggi, ma alla fin fine ha funzionato. Avrei sicuramente voluto saperne di più su Hester e su Shrike (mi piacerebbe una storia sul suo passato e su come sia diventato Predatore fino ad aver conosciuto Hester).
La storia è partita a Londra e Londra finisce per tornare inesorabilmente nei dettagli di questa storia, scavando fra ciò che ne è rimasto del precedente attacco di MEDUSA. Una storia che nonostante i suoi piccoli difetti tecnici ha funzionato molto più di quanto non abbia funzionato il primo volume.
Andrà tutto bene. Ovunque andremo e qualsiasi cosa accadrà, saremo insieme. Andrà tutto bene.
Un finale incredibile, è stato un insieme di eventi che sommati, rendono questo finale di serie davvero ben fatto. Una serie che mi sento di consigliare soprattutto agli amanti del genere. È impossibile non apprezzarla.
Philip Reeve scrive una quadrilogia fantastica a bordo di città e metropoli trazioniste che si scontrano e si mangiano l’un l’altra. Una storia in cui il darwinismo urbano fa da padrone rendendo ogni città una possibile preda.
Il mio voto per questo libro è di: 5 balene.
Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio
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Che ne pensate allora? Pensate possa fare per voi? Io, nel frattempo, vi aspetto!
A presto,
Sara ©