BUON POMERIGGIO CARISSIME PARTICELLE LETTRICI!
Finalmente… e dico finalmente… eccomi qui con la recensione di questo libro. E’ diverso tempo che dovevo leggerlo e dico finalmente perchè ho trovato un buchino di tempo per leggerlo. Quindi ora ve ne parlo e ringrazio l’autrice per avermi concesso la lettura del suo libro. Ecco qui:
Autore: Jane Fade Merrick
Titolo: Le Ceneri della Fenice – The Fade
Genere: Narrativa generale | Slice-of-life
Pagine: 196
Editore: Youcanprint (autopubblicato)
Prezzo: € 13,00 / Ebook: € 2,99
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Trama: Fade è una ventiquattrenne che vive per strada fra i disagi e i pericoli di una metropoli che ingoia chiunque non tenga il passo con il suo ritmo, con l’unica compagnia di un paio di rollerblade malandati con i quali tenta la fuga dalla sua stessa realtà e un coltello da cucina che brandisce contro chiunque rappresenti un pericolo. Per una serie di coincidenze, che poi coincidenze si scopriranno non essere, incontra un bambino dallo sguardo stralunato e i capelli tinti di rosa che comincia a seguirla dappertutto nel vano tentativo di stringere amicizia con lei. Il ragazzino si presenterà come Jag e, dopo averla messa alle strette, le proporrà di partire insieme a lui per raggiungere una delle band più popolari del pianeta: i Momuth – di cui è fan sfegatato – per diventare il loro finanziatore maggioritario. Con stupore della ragazza, il moccioso mostrerà di avere mezzi e liquidità per attuare il suo strambo piano. Arrivati a destinazione incontreranno Nef, leader della band, il quale entrerà a far parte di un gioco più grande di lui. “Le Ceneri della Fenice – The Fade” si impernia sull’aspetto introspettivo dei personaggi e i loro modi diametralmente opposti di confrontarsi con se stessi per relazionarsi col mondo circostante. La forzata coesistenza dei tre protagonisti li spingerà ad affrontare una diversa visione della realtà, a rivedere le proprie radicate convinzioni e a reagire di conseguenza. Si toccano temi quali la vita, la morte, le difficoltà all’uniformarsi alle regole societarie, la consapevolezza delle proprie scelte e la volontà di portarle a termine.
RECENSIONE
La storia ha inizio per strada dove Fade è una giovane ragazza con i rollerblade ai piedi, uno coltello sempre nella fodera ed i capelli stranamente acconciati con il gel. Insomma, Fade non passa inosservata ma è anche sola e vive in una casa abbandonata e ruba per tirare a campare. Tutti si chiedono chi è Fade, tutti l’allontanano e nessuno osa avvicinarsi a lei, tranne Jag, un piccolo bambinetto esuberante e rompiscatole con un camice bianco ed i capelli rosa.
Cosa succederà a Fade ora che Jag è entrato nella sua vita? Cosa vuole Jag da lei? E cosa farà lei quando sarà costretta a starsene con i Momuth, famosa band di cui lei non sa nulla?
Scivolava veloce per le strade su dei rollerblade malandati, in costante fuga dalla realtà, allineando il moto all’orchestra dei suoi pensieri. Tutti la conoscevano ma nessuno sapeva chi fosse veramente; viveva di espedienti, non aveva una famiglia e chissà cosa le era capitato per finire vittima di una metropoli che ingoia senza pietà le persone che non ne seguono il ritmo. Non c’era modo di avvicinarla, troppo difficile da seguire. Lasciava solo l’ombra del suo passaggio, tant’è che le era stato dato il nome di ‘The Fade’.
La trama mi piace anche se forse è un tantinello lunga per descrivere il poco che basta per incuriosire il lettore. E’ ben scritta e di sicuro invoglia alla lettura ma alcune cose potevano essere lasciate in un alone misterioso e poteva essere sicuramente più corta, tutto qui.
La copertina è davvero bellissima come tutti i disegni all’interno del libro. Non posso che complimentarmi per la grafica e per i disegni perchè sono davvero molto belli oltre che estremamente rappresentativi della storia in sé. Complimenti davvero alla disegnatrice perchè a Fade sta benissimo questo volto, come a quello di tutti gli altri. E la copertina è assolutamente rappresentativa della storia. Il titolo è azzeccatissimo ed è fantastica anche l’idea dell’autrice di utilizzare il nome per intero della protagonista come pseudonimo da scrittrice. E’ particolare ed una cosa del genere l’ho vista con i due autori delle Lorien Legacies che si facevano chiamare Pittacus Lore, come uno dei più potenti al’interno del libro. Devo ammettere che visivamente è impeccabile, il libro di sicuro tenta che è una meraviglia.
L’ambientazione è apparentemente ignota. La protagonista parla del posto in cui vive e nel posto poi in cui troveranno i Momuth ma nulla di specifico; l’epoca è moderna, la storia è ambientata al giorno d’oggi.
Fade correva fra i vicoli come presa dal panico, come se stesse cercando di sfuggire alla tempesta di congetture che le rimbombava in testa. Correva per scapparne, correva perché lo scivolare lineare sull’asfalto le permetteva di rientrare in sintonia con i suoi pensieri più neutri. Ma non funzionò, tornò a casa a stento e si gettò sul letto tenendosi la testa, ormai ostaggio di un turbinio di strilli, rumori assordanti e raffiche di immagini che si accavallano impazziti in uno spazio troppo stretto per contenerli. Accartocciata come una lattina si lasciò andare a uno straziante urlo di dolore, per poi collassare sul materasso del suo misero monolocale.
I personaggi in cui ci imbatteremo non sono moltissimi ma ritengo di dovervi parlare di quelli che incontreremo maggiormente all’interno della lettura. Di sicuro la protagonista Fade è stata la mia preferita ma improvvisamente non sarà più sola, ed ecco qui apparire anche in prima fila Jag e Nef, membro amatissimo della band dei Momuth.
Fade ha 24 anni ed il suo vero nome è Jane Merrick anche se a lei non piace, tanto da non dirlo a nessuno. Va sempre in giro con i suoi rollerblade, da quando si alza in piedi al mattino a quando se ne va a dormire la sera. Porta con se un coltello, ha una strana acconciatura e se ne va in giro a rubacchiare per mangiare qualcosa. Si fa chiamare Fade ed è una ragazza dura, chiusa ma anche scontrosa ed evasiva.
Jag è un soprannome, il suo vero nome è Nathan Obraz ed è un piccolo bambino dall’acconciatura rosa. E’ esuberante e gli piace molto esssere al centro dell’attenzione… E’ un piccolo genio ed è un vero rompiscatole. Si intrufola nella vita degli altri solo perchè ha i soldi per farlo, nulla di più. Ho trovato il personaggio particolarmente fastidioso oltre che poco utile ai fini della storia.
Nef, o meglio Neffen Shaw è il componente di una band musicale di fama, i Momuht. Insieme a Ted, Joana e Jess formano questa band e lui è il rubacuori in tutto e per tutto. Ogni sera ama spassarsela con una diversa ed ama la bella vita. Quando Jag e Fade appariranno nella sua vita, tutto comincerà ad assumere diverse sfumature e Nef comincerà pian piano a cambiare.
Altri pensieri le si insinuarono nel cervello, si domandò il perché fosse arrivata fin lì. Aveva permesso a degli estranei di invadere la sua vita, di conoscere le sue debolezze; soprattutto lo aveva permesso all’unico, in tutto lo studio, con cui non avrebbe dovuto minimamente parlare.
Il perno centrale della storia risiede tutto dentro la fragile e scontrosa ragazza dai capelli rossi con i rollerblade ai piedi. Lei è un mistero, nessuno riesce a comprenderla pienamente e la conoscerete mano a mano, pagina dopo pagina. Da quando incontrerà Jag troverà la parte di se che non pensava di avere e sarà un crescendo per il personaggio che maturerà sempre di più.
Lo stile utilizzato è stato piuttosto semplice e particolarmente fluido, ho letto il libro in brevissimo tempo. Ho amato molto il legame che viene a crearsi fra Nef e Fade, è stato un crescendo pagina dopo pagina, come i due si legano inesorabilmente l’una all’altro, veramente molto bello.
Qui arrivano le note dolenti ma prima devo fare una piccola precisazione. Il libro nella sua integrità e nella sua storia mi è piaciuto molto. La cosa che lo “appesantisce” e soffoca/abbassa molto il mio giudizio personale sono diverse cose che ho notato nel corso della storia e di cui ho preso nota perchè volevo parlarvene. Però la cosa che vorrei teneste a mente è che nella sua storia il libro è davvero interessante, è un peccato che io abbia trovato tante cose negative.
Partiamo in maniera graduale. La prima cosa che ho trovato è la troppa frenesia nel testo. Sicuramente se la storia fosse stata scritta in maniera più calma sarebbe stata molto più bella. Con calma intendo distendendo e spalmando la storia su più pagine visto la sua brevità. E’ vero, si può avere una buona storia anche con trenta pagine – non è questo il punto – ma questa storia sembra essere scritta da una persona che va di corsa. Tutto è frenetico, tutto si accavalla, non c’è un momento godibile con calma perchè tutto diventa veloce, si accavalla e la storia perde il suo fascino narrativo.
La storia della setta e del diavolo l’ho trovata veramente banale e inutile oltre che poco credibile. E’ durata due pagine ed è morta come è iniziata. Il legame fra band, Jag e Fade poteva avvenire in diecimila milioni di modi diversi e questo è stato sicuramente il peggiore della storia, perchè oltretutto finisce nel dimenticatoio subito dopo che è iniziato. (Why, people? Why…?)
Il personaggio di Jag è strampalato, di sicuro particolare ed originale ma continuo ancora adesso a domandarmi quale sia il suo senso. E’ apparso a Fade sembrando quasi un illusione, uno strano scherzo della sua mente ma effettivamente come personaggio ha fatto davvero poco e niente se non creare casini e mettere avanti i suoi soldi. Niente di più o di meno.
Altra cosa che mi ha lasciato un po’ nel dubbio è ciò che ha subito Fade è stato brutale e la rende un personaggio particolarmente fragile. C’è un particolarev(un fatto proprio specifico intendo, non proprio tutto – spero che l’autrice mi capisca perchè non voglio ne fare spoiler ovviamente) che viene descritto e che lei subisce ma la cosa che non mi quadra sta qui: perchè Fade subisce quelle cose e poi con Nef non si fa alcuno scrupolo? – e spero che l’autrice mi abbia capito, in caso contrario ne parleremo in privato. Altra cosa, sempre riguardo ai problemi di Fade: perchè Nef e tutti gli altri quando vengono a conoscenza della verità su di lei, non hanno paura ma addirittura la compatiscono. Ok la pietà ma biasimare e giustificare le sue azioni senza nemmeno conoscere cosa ha fatto? Che poi ritengo davvero assurdo che lei possa aver fatto quello che ha fatto (scusate il gioco di parole) e andarsene in giro con un coltello come se tutto fosse apposto.
Il finale che sembra andare di corsa. Sembrava che non si vedesse l’ora di arrivare ala fine. Per quanto sia rimasta emotivamente scossa da tutte le cose che sono accadute e che il libro a livello emotivo abbia colpito – perchè le frasi sul quaderno di Fade sono veramente stupende come alcune considerazioni che ci sono nel corso della lettura – il finale sembrava correre come se ci fosse qualcuno che avesse puntato la pistola in testa all’autrice. Non c’è pathos e sentimento. Soltanto una fine. Invece credo che si doveva approfondire maggiormente l’aspetto finale che è stato tralasciato alla grande.
Aveva una gran voglia di sbronzarsi, ma anche quel passatempo, ormai, era legato alla ragazza e alle notti in cui si erano ubriacati insieme. Era fottuto: ogni singola abitudine della sua vita era impregnata dal ricordo di lei.
Personalmente, ritengo che l’idea della musica e della band è stata sicuramente una cosa interessante ed un punto di connessione che l’autrice avrebbe potuto sfruttare maggiormente. La musica avrebbe potuto aiutare ed essere un legame incredibile fra i personaggi e fungere da collante per tutta la storia. Invece si è limitato soltanto ad essere un motivo di movimento della band per spostarsi durante le tournée.
Jane Fade Merrick è sicuramente un’autrice dotata di talento e ritengo che questa storia sia da leggere nonostante tutti i difetti che ho elencato. Fade ha un potenziale che fuoriesce lungo le pagine ed entra nella pelle pagina dopo pagina. Per non parlare dei disegni che sono stupendi.
Il mio voto per questo libro è di: 2 balene e mezzo.

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Sara ©