BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!
Autore:
Genere: Thriller
Data di Pubblicazione: 27 gennaio 2020
Pagine: 384
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E, come molte coppie, abbiamo finito per trasferirci in una bella villetta in un quartiere residenziale. La vita ci ha regalato l’opportunità di avere qualcuno con cui condividere ogni cosa. E così, quando ci siamo annoiati della monotonia quotidiana, abbiamo potuto contare l’uno sull’altra. Da fuori sembriamo una coppia normale. Potremmo essere i tuoi vicini; i genitori degli amici dei tuoi figli; i conoscenti con cui fai quattro chiacchiere al supermercato o gli amici degli amici con cui ogni tanto vai a cena.
Ma tutti i matrimoni nascondono un segreto che li mantiene vivi. Un trucco grazie al quale l’unione tra due persone rimane salda e ardente come il primo giorno.
Il nostro segreto è che ci piace uccidere.
RECENSIONE
La storia ha inizio in un bar qualsiasi, un bar in cui un uomo di nome Tobias sta cercando di abbordare una donna non particolarmente carina e particolarmente sola. La verità è che Tobias non è sordo e il suo intento è di conoscerla più da vicino, fino a scoprire i suoi punti deboli e cercare di vedere se è idonea per lui e per sua moglie Millicent, che lo aspetta a casa. Entrambi conservano un segreto molto più grande di quello che lasciano sembrare. Ad entrambi piace uccidere e, per non assumersi la colpa, cercano di approfittare del vecchio killer del posto, ormai libero chissà dove. Quando la prima donna uccisa salta fuori, in paese comincia la paura e il terrore. Owen Oliver sembra essere tornato.
Ma cosa sta per succedere veramente? Cosa combineranno i due coniugi? Riusciranno a mantenere saldo il loro matrimonio, la loro famiglia e la morte di queste giovani donne? Quanto questo segreto resterà tale?
E, tutt’a un tratto, Lindsay. Il suo volto sorridente mi fissa dallo schermo. Lindsay, con gli occhi castani, a mandorla, le trecce bionde, l’abbronzatura naturale e i grandi denti bianchi. È scomparsa l’anno scorso. Ha fatto capolino nei notiziari per una settimana, poi non se ne è parlato più. Senza una famiglia che la tenesse in tivù, nessuno si è interessato a lei. Lindsay non era una bambina scomparsa; non era indifesa. Era una donna adulta e in meno di sette giorni è stata dimenticata. Non da me. Ricordo ancora la sua risata. Era abbastanza contagiosa da far ridere anche me. Rivederla mi fa ricordare quanto mi piacesse.
La trama è una specie di mini racconto da parte del protagonista di questa storia e dice esattamente cosa succede all’interno di questo libro, ovviamente senza sapere di cosa andrà a parlare nello specifico. La trama è intricata e densa di mistero e suspance che io cercherò i mantenere tale, non temete.
La copertina è stata mantenuta come l’originale, non ci sono stati cambiamenti. Non i fa impazzire se devo essere sincera ma lascia presupporre molto di ciò che ci si aspetta dalla storia. Per quanto riguarda il titolo, invece, è stato modificato. Se fosse stato tradotto alla lettera, sarebbe stato “La mia moglie adorabile” ma, effettivamente, suona davvero male quindi preferisco l’adattamento che ne è stato fatto. Inoltre, il titolo originale è ancora più “spoileroso” del resto – e già l’immagine lascia presupporre parecchio – quindi per uno che si lascia condurre dalla trama, devo dire che è abbastanza ben pensato.
L’ambientazione è Hidden Oaks, in Portland negli Stati Uniti, l’epoca è assolutamente moderna, ambientata ai giorni nostri, in posto in cui i media fanno sempre più da padroni.
Così lavorava Owen Oliver. Rapiva sempre una nuova vittima dopo che la precedente era stata trovata. Mentre setaccio i social, sento aumentare l’adrenalina. Non è una vera e propria scarica, non ancora, ma lo sarà presto. Io e Millicent riporteremo Owen a Hidden Oaks. Non vedo l’ora.
I personaggi di questa storia non sono tantissimi e questa, tende a concentrarsi quasi esclusivamente sulla voce narrante oltre che sulla moglie di questa.
“Tobias“, ovvero quello che si spaccia per lui, il marito di Millicent è un uomo che in famiglia non ha un ruolo particolarmente rilevante. E’ il classico uomo che prende direttive dalla moglie ed esegue, agendo da spettatore passivo della vita dei suoi figli agendo in maniera forte solo quando è strettamente necessario. E’ un insegnante di tennis perchè non ha continuato la sua vecchia carriera e questa lo aggrada di più. Essere Tobias lo porta in una dimensione alternativa in cui sembra cancellare tutto ciò che lo precede ed entra nella parte del sordo che adesca donne per selezionarle. Queste donne poi verranno uccise. Il nostro protagonista è un uomo non particolarmente sveglio ma un buon personaggio, sicuramente caratterizzato nei minimi dettagli.
Millicent è l’altro lato della medaglia. E’ una donna che sembra ligia al dovere, sempre pronta sul lavoro, sulla sua famiglia e mantiene tutto saldo, persino gli assassinii che lei e suo marito progettano. Tutto sembra sfiorarla in un modo molto semplice che lei riesce a gestire con autorità e supremazia anche se non acclamata. E’ una donna sveglia, enigmatica, che nasconde molto più di quello che da a vedere, questo è poco ma sicuro.
Un centesimo «Ecco come dovrei chiamarti», dissi. «Penny». «Penny?» «Millicent». «Oddio». «Hai pure i capelli rossi», aggiunsi. «Penny? Stai scherzando?». Sorrisi. «Penny». Mi guardò scuotendo la testa. Ero innamorato, senza alcun dubbio, ma non gliel’avevo mai detto ad alta voce. Preferivo chiamarla Penny. Alla fine, ci dichiarammo e smisi di chiamarla Penny. Ma ora che lei ha resuscitato quel nome, non voglio perderlo di nuovo.
Il perno centrale della storia risiede all’interno della famiglia di Millicent. Lei è una donna super organizzata, con un bel lavoro, un bel marito e due figli, Rory e Jenna. Tutto fila liscio fino al momento in cui su moglie e marito cala una maschera ed uno diventa Tobias, un uomo sordo che adesca le donne e l’altra colei che le tortura e le uccide. Entrambi hanno un segreto, riportare un vecchio killer tra le fila della piccola città di Hidden Oaks. Ci riusciranno?
Lo stile utilizzato dall’autrice è piuttosto semplice e piuttosto fluido. Ha una buona tempistica sia per quanto riguarda l’effetto sorpresa sia la suspance. Nonostante il fatto che arrivati ad un certo punto era davvero palese ed evidente dove sarebbe andato a parare, il libro non è mai stato noioso, anzi si voleva sapere come sarebbe andato a finire.
Il personaggio principale è il marito di Millicent, che narra in prima persona ciò che succede nella normalità della sua famiglia e ciò che lo circonda sia per quanto riguarda sua moglie e i suoi figli ma anche il lavoro e il suo alter ego, il sordo Tobias, che lo porta ad assumere una posizione particolare.
Millicent è il personaggio più scontato fra i due e di cui ero già sicura di tutto ciò che stava accadendo e di cosa ha sempre avuto in mente. Nonostante questo, devo ammettere che la lettura è stata una buona lettura che mi ha trasportato proprio nella cittadina e l’ha trasformata quasi nella realtà. In effetti, il punto forte di questa lettura è sicuramente la capacità dell’autrice di far immedesimare il lettore in ogni piccola particella e fibra di questa storia, trasportando tutto e tutti all’interno della piccola cittadina in cui si consumano gli omicidi brutali di queste donne, dapprima torturate e poi miseramente uccise. Una lettura davvero oscura, misteriosa e interessante.
«No, è…». Non mi viene in mente nessun’altra parola. «Pazzesco». Alzo le spalle. «Va bene, è pazzesco». E orribile. «Amare un mostro non è una cosa brutta?» «Non lo sapevi quando ti sei innamorata di lui, no?» «No». «E non ti sei innamorata di lui perché era un mostro, giusto?». Fa spallucce. Sorride. «E come faccio a saperlo?». Non so cosa rispondere.
Il libro è ben scritto ed è pieno di colpi di scena che si susseguono e mantengono il lettore sulle spine. Un thriller psicologico che sicuramente mi sento di consigliare ed è tanto che non ne trovavo uno che mi prendesse come invece è accaduto con questo volume. Per dirvi che, potete fidarvi, è sicuramente una buona lettura.
Samantha Downing è un’autrice che è riuscita a stuzzicare la mia fantasia e che sicuramente è da tenere d’occhio. Un libro che ti lascia col fiato sospeso e che si fa leggere. Un buon thriller, di quelli che non leggevo da tempo.
Il mio voto per questo libro è di: 4 balene e mezzo.
Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio
Ecco qui gli altri partecipanti all’evento, che spero andrete a fargli visita. Ecco qui:
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Che ne pensate allora? Pensate possa fare per voi? Io, nel frattempo, vi aspetto!
A presto,
Sara ©