BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!
Sono qui per parlarvi del secondo volume di Nona Grey compreso nella Titan edition della Mondadori Oscar Vault che ringrazio per la lettura in anteprima, assieme a Miriam che ha organizzato quest’evento. Ve ne parlo subito:
Nb: per i curiosi della trilogia trovate online la recensione del primo volume.
Titolo: Nona Grey v.2 Grey Sister
Autore: Mark Lawrence
Pagine: 328 (La titan edition ha le pagine complessive di ogni volume)
Link d’acquisto: https://amzn.to/3jedCEg
Trama: Nel convento della Dolce Misericordia si allevano fanciulle per trasformarle in devote quanto pericolose assassine. Ci vogliono dieci anni di formazione, ma sono poche le ragazze dotate di vero talento per la morte, quelle nelle cui vene scorre il sangue delle antiche tribù di Abeth. Compito delle monache è scoprire e affinare queste doti innate, insegnando le tecniche della lotta con e senza armi e dello spionaggio, l’uso dei veleni e infine la tessitura delle ombre. Ma neppure le sorelle più anziane sono in grado di comprendere fino in fondo la potenza del dono di Nona Grey, una bimba di otto anni che giunge al convento con l’accusa di aver compiuto un omicidio. Qui crescerà, ma non sarà facile per lei scegliere quale cammino seguire: indosserà la tonaca nera delle Spose dell’Antenato, per abbracciare una vita di preghiera e servizio? Vestirà il rosso delle Suore Marziali, esperte nel combattimento, o il grigio delle Suore di Discrezione, imbattibili nelle arti della segretezza? O il suo colore sarà il blu delle Suore Mistiche, capaci di percorrere il Sentiero?
RECENSIONE
La storia parte due anni dopo gli avvenimenti del primo volume. Nona Grey è ormai in un’altra fase della sua vita, è più grande ed ha raggiunto una consapevolezza diversa da quando è entrata nel convento della Dolce Misericordia. Ha delle amiche e delle sorelle che la supportano e che le vogliono bene perché hanno capito com’è fatta veramente, mentre altre la vorrebbero soltanto fuori dal convento. Dentro di lei si insinua qualcosa di potente, un’ombra che ha un nome e cerca di spingerla ad uccidere mentre lei tenta di accaparrarsi il posto da sorella Grigia nonostante sia Rossa.
Ma cosa succederà a Nona? Cosa la porterà a cambiare e a dover considerare qualcosa di completamente diverso da ciò che aveva immaginato per lei? Quali rischi potrebbe correre? Perché è stata salvata e cresciuta all’interno del convento?
«Avvelenatrice.» Kettle trovò la forza per alzare la mano, insinuando le dita pallide tra i capelli fiammanti di Apple. La tenne così per un istante. «Avvelenami.» E con un grido Apple premette il palmo nero, mettendoci tutta la forza che aveva, mentre con l’altra mano estraeva dalla ferita il pugnale dell’assassina. E insieme all’acciaio e al sangue ne cavò fuori un veleno nero come l’inchiostro, generato dalle tenebre che si annidano negli spazi fra le stelle.
Vi invito a scoprire la copertina del volume originale, Grey sister. Ovviamente per quella italiana non cambia nulla visto che si tratta di un unica copertina che racchiude tutti e tre i volumi assieme. È assolutamente originale il connubio inglese di tutte e tre le copertine utilizzate e sarebbe stato carino se all’interno della titan ci fosse una piccola copertina rappresentativa anche in bianco e nero per suddividere i volumi. Non so se nel definitivo questa cosa esiste ma almeno nel digitale italiano non c’è.
Il titolo di questo secondo volume è Grey sister. Sorella Grigia, come la classe che si ritroverà ad affrontare Nona Grey con lezioni e questioni che la metteranno a dura prova e la porteranno ad ingegnarsi in maniera decisamente interessante.
L’ambientazione e l’epoca sono le medesime del volume precedente solo che dopo la metà del volume ci ritroveremo anche molto fuori dal convento della Dolce Misericordia. È interessante scoprire il mondo che circonda il convento, senza dubbio.
“Intendevo, perché sono più preoccupate per le tonache da lavare e qualche strappo da ricucire… Qui c’è sotto qualcosa. Non mentirmi, demone. Ti costringerò a nasconderti nelle mie dita e le metterò di nuovo sulla fiamma.” “Io ti masticherò le ossa e ti farò sputare sangue!” “Ma sai già che vincerò io. Perciò, dimmelo.” “La paura le ha legate.” “O slegate?” “I fili che le legano a quel posto, a quelle caverne… la paura li ha sciolti. Ha fatto dissolvere quei ricordi. Il tempo di arrivare su, e tutto questo non sarà per loro che un brutto sogno. L’holothour le ha fatte dimenticare.” “E io, allora? Perché ci penso ancora?” “Ti ho protetta io.” “Non ti credo. Tu sai solo mentire.”
I personaggi di questa storia si muovono su quelli del volume precedente con più o meno qualche nuova comparsa.Trovo i personaggi ben costruiti seppur in alcuni casi molto deboli perché non trascinano il lettore nei loro panni totalmente. Sembra trattenuta, quasi l’autore sia frenato sul personaggio e non voglia scoprirlo interamente.
Nona Grey resta comunque la principale intrattenitrice del nostro volume che scopriremo più grande, matura e nonostante nasca nel primo volume molto più violenta sembra quasi redimersi ed avere una coscienza. Sembra riconoscere l’amicizia e quanto questo l’abbia aiutata e la stia aiutando da quando ha messo piede nel convento. Inoltre l’utilizzo di Kheot risulta pedante, sembra spingerla sempre all’omicidio, ad uccidere gente e nonostante sia una vera e propria presenza non ha molto di comunicativo. Mi aspettavo qualcosa di più parlato, dialoghi, non solo aiuti quando fa comodo e strani ricatti. Comunque…
Altro personaggio che qui ci troveremo davanti è la Badessa Glass, ovvero la Sorella del convento che nel primo volume ha salvato Nona Grey da morte certa. Ci ritroviamo a comprendere i problemi che si pongono alla donna che è ora nelle condizioni più alte di rango e si trova a far fronte con chi cerca di smontarla ma anche con le ragazze del convento. È un personaggio che nonostante sia al centro del volume risulta sempre enigmatico e misterioso seppur abbia una capacità particolarmente innata di cacciarsi fuori dai guai e di risolvere le cose.
«Sei sbadata. Non lo controlli. Te l’ho visto sui polsi quando combattiamo, e sul collo quando strilli.» (…) «Tu non sai quello che dici! Non hai visto un bel niente!» Zole si strinse nelle spalle. «Sul ghiaccio, noi conosciamo i klaulathu. Noi non fuggiamo da quei “demoni” urlanti come voialtri che vivete rintanati nel Corridoio.» Nona si astenne dal farle notare che Zole era rintanata lì con loro da almeno cinque anni a quella parte. «Klaulathu? Tu sai come si fa a sbarazzarsene?» Keot le risalì per la spina dorsale. “Io posso andarmene solo quando tu muori.” Zole si alzò. «È possibile, ma difficile. Meglio conviverci. Loro appartengono agli Scomparsi, capisci? Sono pezzi che gli Scomparsi hanno abbandonato prima di attraversare il Sentiero.»
Il perno centrale di questo volume è la classe grigia e tutto quello che aspetta Nona Grey fuori dalle porte del convento. Perché sembra essere così tanto preziosa? Cosa continuano a nasconderci? Perché Glass l’ha salvata dalla morte e per anni l’ha istruita a combattere?
Lo stile del volume è il medesimo del volume precedente. La scrittura è articolata e a volte sicuramente pedante anche perché già la storia di per sé non è poi così veloce, così viene addirittura rallentata.
La storia per quanto riguarda la politica e la religione sembra ben strutturata anche se a volte tutti questi intrighi politici/sotterfugi/nomi e quant’altro sono talmente tanti che rischiano di confondere il lettore. Si deve sempre restare attenti alla lettura nonostante questa a volte sia moolto lenta e poco incline a voler carburare veramente. La prima parte resta pesante e pedante almeno fino alla prova in cui Nona si ingegna e si rianima completamente, poi mako a mano ricomincia la discesa.
Gli eventi e le scene di azione sono tante ma il volume non scorre. Così come per quanto riguarda il primo volume, si fa una vera e propria fatica a dover proseguire nella lettura. Leggi una ventina di pagine e sembra di averne lette 100. Non so se sia colpa dello stile dell’autore o della storia ma è veramente molto lento nel carburare nonostante l’azione non tardi ad arrivare.
Il fatto della presenza dentro di lei, in certi momenti sembra solo molesto e poco produttivo. Perché utilizzare questo ”personaggio” se poi è utile solo per aiutare in situazioni in cui lei non ce la farebbe ma non è utile ne comodo in altro senso? Perché proprio questa scelta? Perché proprio lui? Gli interrogativi nel corso della lettura sono tanti e avrete modo più o meno di capirli.
Da apprezzare invece il punto di vista della Badessa Glass che arricchisce e aggiunge crediti alla storia. Nonostante resti misteriosa questi personaggio da del valore aggiunto e dei perché alla storia arricchendola sicuramente.
«Non pensavo che credessi a quella storia della Prescelta.» Kettle raggiunse i primi due assalitori e si chinò per recuperare le sue stelle da lancio con l’aiuto di un coltello. «Infatti, non ci credo.» «Allora, perché?» La seconda stella venne fuori con un gorgoglio macabro. Alle sue spalle, Kettle udì la voce di Zole, così bassa che riuscì a malapena a sentirla. «Perché è mia amica.»
Il libro ha delle fondamenta che hanno del potenziale. Lo sviluppo, purtroppo comincia a non convincere più e spero che l’ultimo volume mi faccia ricredere su tutta la storia in generale. Consiglio? Ni. Leggete i pro e i contro per comprendermi al meglio.
Mark Lawrence ci mostra, attraverso gli occhi di Nona, un mondo duro e difficile per cui bisogna tirare fuori tutta la forza possibile per cercare di sopravviverne. Una storia non per tutti sicuramente.
Il mio voto per questo libro è di: 3 balene.
Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio
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A presto,
Sara ©