RECENSIONE #545 – REBEL, LA NUOVA ALBA DI ALWYN HAMILTON.

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Eccoci qui con una nuova recensione di cui voglio parlarvi. E’ diverso tempo che avevo in libreria questo volume e che volevo recuperare avendo letto i due libri precedenti. Quindi vi parlerò di quest’ultimo libro della trilogia, sperando che possiate dare un’opportunità a questa storia. Per le recensioni degli altri due volumi, trovate QUI il primo e QUI il secondo. A voi:

51qter4et4lTitolo: Rebel, La nuova alba
Autore: Alwyn Hamilton
Pagine: 314
Data di uscita: 15 novembre 2017
Editore: Giunti
Link d’acquisto: https://amzn.to/3D3An8R
Trama: Terzo libro della serie Rebel, un romanzo esotico, sensuale, affascinante e pieno di colpi di scena. Fuggendo dal suo sperduto paesino nel deserto, mai Amani avrebbe immaginato di unirsi a una ribellione e tanto meno di prenderne da sola il comando. Ma quando il sanguinario Sultano del Miraji imprigiona il Principe Ribelle nella mitica città di Eremot, non le rimane altra scelta. Armata solo della sua infallibile mira, della sua intelligenza e dei suoi poteri Demdji, Amani guida lo sparuto esercito dei ribelli in una missione attraverso le distese implacabili del deserto, per soccorrere i compagni. Ma quando vede proprio coloro che più ama mettere a repentaglio le proprie vite per affrontare Gul e soldati nemici, si chiede se davvero è lei la leader di cui hanno bisogno o se invece non li stia guidando tutti alla morte. Amore, vita, morte, queste le parole chiave delle scelte che la aspettano.

RECENSIONE

Rebel il deserto in fiammeLa storia ha inizio esattamente dove l’avevamo lasciata con il secondo volume. Siamo nella città del sultano e Imin è stata uccisa dal Sultano, sacrificatasi con il volto di Amed, il Principe Ribelle, grazie ad un’illusione. Il dolore è tanto e il gruppo è sempre meno numeroso e più sfaldato che mai. Nonostante questo, nessuno ha intenzione di arrendersi, tantomeno il Bandito dagli occhi Blu, Amani, nonostante le difficoltà siano sempre maggiori. Jin e pochi altri sembrano essere rimasti al suo fianco ma sono troppo pochi per poter tentare una qualsiasi azione anche che sia suicida. Il Sultano li tiene costretti in città e il gruppo deve trovare un modo per uscire e trovare Amed o per ribaltare il Sultano e cercare una soluzione alternativa per sconfiggere una volta per tutta la tirannia che governa questo posto.

Riusciranno Amani, Jin e il gruppo di Demdji a riportare Amed al suo posto? Riuscirà a vincere la ribellione o il Sultano avrà la meglio su i suoi figli? Cosa succederà in questo finale di serie? 

«Era tra il sonno e la veglia quando avvertii la mano di Jin che mi sfiorava dolcemente il volto. Lo sentii parlare, a voce bassissima, quasi non volesse farsi sentire. Ti sbagli, sai. Io non sto con te per quello che sei diventata. Io mi sono innamorato di te quando sanguinavo sotto un bancone, in un angolo sperduto del deserto, e tu mi hai salvato la vita. Quando noi eravamo ancora quelli che eravamo». Mi svegliai con la testa tra il suo mento e il tatuaggio, il suo braccio mi avvolgeva, la sua mano stringeva la stoffa della mia camicia.

La trama della storia è ricca e fa in modo che il lettore si ponga ancora più domande di quelle che avevamo all’inizio. Cosa succederà ci è dato saperlo solo se si decide di leggere e di dare un’opportunità a questo volume. Trovo che sia coinvolgente, ben scritta e senza spoiler di alcun tipo, fortunatamente.

La copertina segue la linea principale degli altri volumi quindi seguiremo sia una delle versioni originali in cui troviamo sempre Amani a rubare la scena. Questa volta sembra quasi volare sopra la città ed anche qui sarà spiegato da ciò che accadrà all’interno del volume. Il titolo, come la copertina, segue la scia dei volumi precedenti e non delude. Una nuova alba è proprio quello che si aspetta di trovare la nostra ribelle dagli occhi blu, alla guida di un gruppo misto e sgangherato che crede in dei forti ideali, tanto da mettere a rischio la propria vita. L’unica pecca di questa edizione è il fatto che per i primi due volumi è stata fatta l’edizione flessibile, che possiedo e per questo non è mai stata prodotta così da costringermi ad avere un’edizione di due libri flessibili e uno in rigida. Dovevo finirla, per cui l’ho comprato ma penso che sarebbe necessario fare una versione economica anche per questo terzo volume.

Con l’ambientazione ci muoviamo sempre all’interno del Miraj. Partiamo dalla Città dove risiede il Sultano, Izman, e ci muoveremo all’interno di diversi territori, fino a raggiungerne di pericolosi e tornando addirittura dove tutto è iniziato, a Dustwalk. Sarà molto bello ripercorrere alcune tappe e diversi luoghi che l’autrice con maestria ci mostrerà più di tutto. L’epoca della storia è indefinita, come per i precedenti ovviamente.

Pin em ➸ Art stuffCasa. Se casa era Dustwalk, e non la Valle del Diavolo, allora era l’ultimo posto nel quale avevo voglia di tornare.

I personaggi della storia sono come sempre diversi e ci muoviamo su un’ampia gamma di questi, nonostante la protagonista principale sia soltanto una, Amani. I personaggi che saranno più vicini in questo volume sono stati più inaspettati del solito: avremo modo di conoscere meglio Sam, Hala, e la figlia prediletta del Sultano oltre a conoscere un personaggio nuovo che sarà utile a definire alcune cose all’interno della storia stessa. Jin c’è sempre ma non è un personaggio che questa volta si tiene vicino ad Amani. Preferisce starsene per i fatti propri, arrivando solo in determinati momenti in cui è più richiesto di altri e la cosa è stata un bene da una parte e un male dall’altra. Anche Amed in questa storia ha un ruolo più marginale e sarà utile solo una volta che ci si addentrerà nel vivo della storia.

Amani è insicura nonostante la sua forza sia immensa e il suo potere possa cambiare diverse cose, specialmente se si conta sull’aiuto di tanti altri come lei. Nonostante questo, in quest’ultimo volume l’ho trovata più spenta, un pelo più indecisa e meno forte rispetto al solito e nelle scelte più difficili si trova a farne di assurde seppur ponderate. E’ un personaggio che ho sempre apprezzato, fin dagli arbori, per via della sua personalità impulsiva e che mette sempre al primo posto gli altri piuttosto che sé stessa.

Ricordai l’ondata di sollievo, gioia e speranza che avevo provato la sera precedente, quando avevo creduto di poter sopravvivere. Ricordai la certezza che avrei visto  molte altre albe quando ero andata da Jin. Mi chiedevo se mi avrebbe mai perdonata per essere morta dopo avergli detto che non sarebbe successo. Avrei dovuto saperlo, entrambi avremmo dovuto saperlo. Era una guerra. Se sopravvivi a una battaglia puoi sempre morire nella successiva.

Il perno centrale della storia è la democrazia, una vita senza un impero tirannico e in cui il popolo può scegliere e avere la persona giusta alla propria guida. Una storia di riscatto, di rivincita e di ribalta, oltre ad essere una storia di amicizia e di forza.

Inktober 2017 : Amani by Tiphs on DeviantArtLo stile utilizzato all’interno del volume segue la scia dei precedenti, essendo fluido, scorrevole e di piacevole lettura. La scrittrice ci porta nel cuore di Amani sempre di più permettendoci di conoscere in prima persona tutti i suoi pensieri, da quelli più dolci a quelli più forti, che le permettono di mettere al primo piano le persone che ama e anteporle persino a se stessa. Un personaggio che potrete amare o odiare, per via della sua impulsività e per le sue scelte ma che noon passerà di certo inosservato.

Il finale, forse, è la cosa che – per come è stata impostata – ho gradito meno nonostante sia un finale ben costruito almeno dal punto di vista sentimentale. Il fatto di ciò che ha voluto costruire Amed non mi ha fatto impazzire, specialmente per alcune cose che poi aggiunge lungo il percorso Amani, traendo le sue considerazioni.

Nonostante questo, è un finale di una trilogia degna di nota, che, pagina dopo pagina dispiega una storia nel deserto fatta di amicizie, intrighi politici, poteri magici e strane creature oltre ad una buona dose di lealtà per una causa forte, che tenta di ribaltare quanto più possibile quanto di più marcio si è addentrato nei margini della società partendo dall’alto dei poteri del Sultano.

«Vuoi salvare le persone a cui vuoi bene. E non c’è nessuno a cui vuoi più bene del ragazzo che ti aspetta dall’altra parte del muro, vero?» Non capii come faceva a sapere di Jin, e non mi piacque per niente. «Tu moriresti per loro, pur di evitare che mettano a rischio a loro vita per te. Vuoi fare tutto questo da sola, vero? Perché loro siano al sicuro». Era inutile dirgli che si sbagliava.

Il libro è una degna conclusione di una serie nel pieno del deserto che abbiamo seguito con passione e coinvolgimento. Una trilogia che vi consiglio con tutto il cuore di leggere, sono sicura che non ve ne pentirete, potete starne certi!

Alwyn Hamilton ci porta per l’ultima volta nel Miraj, tra poteri sconvolgenti, Principi ribelli e Sultani pericolosi e creature che vi spaventeranno. Mettete uno sheema e fate attenzione a coprirvi per bene, prima che la sabbia del deserto possa travolgervi e portarvi via.

Il mio voto per questo libro è di: 4 balene e mezzo.

quattro e mezzo

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Cosa ne pensate?

A presto,

Sara ©

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