RECENSIONE #461 – LA RAGAZZA DEGLI ORSI DI SOPHIE ANDERSON.

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Sono qui per portarvi una nuova recensione che spero apprezzerete. Un libro per ragazzi, edito Rizzoli, che ringrazio assolutamente per la lettura di cui ero curiosissima non appena era già uscito in lingua. Non vedo l’ora di parlarvene ed ora lo faccio subito, sperando che possa incuriosire voi e i lettori più piccoli. Ecco solo per voi:

51x6l8hzgjlTitolo: La ragazza degli orsi
Autore: Sophie Anderson
Pagine: 375
Genere:  Fantasy
Data di uscita: 27 Ottobre 2020
Link d’acquisto: https://amzn.to/35rEjSt
Trama:
Yanka si interroga da sempre sulle proprie origini: è sicura che il mistero che avvolge la sua nascita abbia a che fare con l’irrequietezza che le agita il cuore. Per quanto ami il villaggio in cui è cresciuta con la madre adottiva, infatti, Yanka sente di appartenere a un altro mondo. La natura sembra parlarle; la foresta che circonda la sua casa le sussurra richiami sempre più insistenti. È lì, lei lo sente, che si nascondono le risposte che cerca. È lì, tra fiumi gelati e vulcani infuocati, che vive il ricordo di una storia scintillante come il più limpido cielo notturno. La sua storia: quella di Yanka l’orsa.

RECENSIONE

Young Bear (a got fan art), Kelly Perry | Bear art, Character art, Fantasy  artworkLa storia ha inizio con Yanka che ricorda un’orsa quando era bambina. Un animale dolce, protettivo che sapeva tenerla al caldo ma che allo stesso tempo l’ha lasciata andare. Probabilmente è solo un sogno, o forse no, ma Yanka che ora va verso l’adolescenza, si fa sempre più grand e robusta. Molto più grande di tutte le persone del villaggio, tant’è che viene chiamata Yanka l’Orsa e continua ad interrogarsi sul suo passato, sulle sue origini, perché sente di non appartenere veramente a quel piccolo villaggio dove è cresciuta con Mamocka e con l’unico amico vero, Sasha. C’è qualcosa che le sfugge e sembra sempre che la natura, gli animali che la circondano la chiamino a loro. Quando succede qualcosa di veramente troppo strano da spiegare Yanka decide che è il momento di partire per scoprire tutto sul suo passato.

Cosa succederà a Yanka? Ma soprattutto cosa scoprirà sulle sue origini? Dove sono i suoi genitori e perché si è sempre sentita così fuori posto e mai davvero a casa, in quel villaggio?

La mia mamma adottiva, Mamochka, dice che avevo all’incirca due anni quando mi trovò fuori dalla grotta dell’orsa. Dice che me ne stavo in piedi nuda nella neve, ma con le guance rosa e calde e il più grande dei sorrisi. Capì all’istante che eravamo destinate a stare insieme.

La trama di questo volume è dolce, curiosa e lascia intendere tutto e niente. Avevo adocchiato ovviamente questo volume già quando è uscito all’estero e non vedevo l’ora di leggerlo perché ho apprezzato molto il volume precedente dell’autrice e 

La copertina è stata mantenuta come l’originale ed è meravigliosa sia nei colori che nella struttura sul fronte ma anche sul retro. I dettagli di questa storia, per chi sa coglierli ci sono tutti e potrete scoprirli pagina dopo pagina. Oltretutto, anche all’interno e nella sovraccoperta l’edizione è stupenda. Chapeau! Il titolo si differenzia leggermente dall’originale. Mentre è The girl who speaks bear quindi La ragazza che parla con l’orso. Posso comprendere il perché non è stata utilizzata nella traduzione e apprezzo il cambio titolo intelligente e curioso. Connubio ben strutturato.

L’ambientazione e l’epoca non sono definiti però ci si ritrova in un piccolo villaggio, nella neve del gelido inverno che sta per arrivare, sempre mantenendosi all’interno della cultura russa, riportando ancora una volta fra noi anche la casa sulle zampe di gallina che troviamo nel primo volume ma con diverse abitanti al suo interno – che amerete esattamente come l’altro volume.

Un giorno mi piacerebbe scoprire la storia del mio passato, e spero che sia un racconto pieno di meraviglia, che spieghi chi sono e perché sono diversa, perché sento gli alberi che sussurrano segreti, la presenza della foresta, e mi chiama a sé.

The Girl who Speaks Bear – Sophie AndersonI personaggi di questa storia sono diversi e variegati anche se sicuramente il più importante è la protagonista indiscussa di questa storia, ovvero Yanka l’Orsa. Nonostante questo, di cui vi parlerò fra poco, c’è Mamochka che è un personaggio unico e l colonna portante di Yanka. C’è Sasha, il suo migliore amico da sempre, Trappola il suo animale da compagnia, il lupo, Anatoly, l’amico che ha raccontato un sacco di storie a Elena e tanto tanti altro da scoprire.

Yanka è una ragazzina curiosa, che ama le storie e che vorrebbe saperne di più su ciò che è stato nel suo passato e sul perché la foresta sembra richiamarla sempre più a sé, più di quanto faccia il villaggio e i suoi abitanti. Ama la sua Mamochka ma è allo stesso tempo ossessionata da ciò che c’è al di là della sua casa, la curiosità delle storie e le mappe da riprodurre pur di sentirsi a casa. Una ragazzina coraggiosa, forte e intraprendente che metterà tutta se stessa e la verità avanti a tutto.

La paura che mi striscia dentro si lancia al galoppo. Non abbiamo mai lasciato il villaggio; non abbiamo mai avuto bisogno di nulla che la foresta non potesse darci. Ho paura di quello che sta succedendo, ho paura che le persone mi vedano ridotta così e ho paura di mettermi in viaggio  per farmi pizzicare e punzecchiare da strani dottori lontano da qui.

The Girl who Speaks Bear – Sophie AndersonIl perno centrale di questa storia è la scoperta del passato e delle origini di Yanka l’orsa, la protagonista di questo dolcissimo volume. Un significato che vale molto, specialmente per la piega che prenderà questa storia.

Lo stile utilizzato dall’autrice è il medesimo del volume precedente, in prima persona dal punto di vista di Yanka l’Orsa; stavolta, però, ci porta un messaggio del tutto diverso e una tematica importante ai fini della storia. 

Il tema della scoperta del passato e di se stessi è predominante. Il coraggio, la forza di voler conoscere ciò che è stato e ciò che la rende come è adesso, rende il personaggio ancor più interessante. Ho amato infinitamente le scelte della protagonista e la tenacia, la forza di volontà e la scoperta, il mettersi in gioco che completa il suo quadro e oltre a renderla dolcissima la rende anche molto coraggiosa. La rende originale, unica, dolce e tanto tanto altro.

Le illustrazioni all’interno del volume danno un valore aggiunto alla lettura e la rendono – oltre che bella – sicuramente sensazionale e tenerissima. Trovo che sia una storia molto dolce nel suo complesso e queste non fanno che avvalorare la tematica e la dolcezza unica e infinita di questo volume.

L’unica cosa che lascia un po’ di stucco sono le tante fiabe/storie che l’autrice inserisce all’interno del volume e che vengono raccontate a Yanka o che quest’ultima racconta ai suoi amici. Ci stanno in alcuni contesti, in altri risultano troppo, a volte anche abbastanza scontate. Comprendo sia una lettura per ragazzi quindi le giustifico pienamente e mi piacciono – non fraintendetemi – ma a volte forse sono state troppo. Sembra quasi che la soluzione sia sempre lì pronta e servita. Leggermente più complesso o articolato da captare, no?

Mi chiedo, se Mamochka fosse qui, fingerebbe di non vedere che sto parlando con un lupo? Sorrido al pensiero, poi apro la bocca e lascio che le parole della storia corrano fuori.

Il libro è un piccolo gioiellino assolutamente da leggere e da regalare ai più piccoli. Ho trovato questa storia indispensabile e tenera, forte e audace. Una storia che spero molti di voi leggeranno, ne vale assolutamente la pena.

Sophie Anderson ci porta in una fitta foresta misteriosa che può far paura ma che regala magia, sentimenti ed emozioni uniche. Una storia di una bambina e di un’orsa, della ricerca di se stessi e del coraggio di intraprendere un viaggio che può portare la serenità seppur questo presenti molti ostacoli. 

Il mio voto per questo libro: 5 balene.

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Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

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Cosa ne dite? Fatemi sapere, mi raccomando. Sono davvero felice di  aver parlato di questo volume.

A presto,

Sara ©

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