BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE!
Buon martedì a voi! Ecco qui una nuova recensione in super anteprima. Sono davvero felice per questa uscita perchè conclude una serie che ho amato particolarmente e sono felice di presentarvi l’ultimo, il capitolo conclusivo.
Ringrazio la Dunwich per avermi permesso di leggere questa saga davvero stupenda. per Se non avete letto i libri precedenti E VOLETE LEGGERE QUESTA SAGA non vi conviene leggere questa recensione perchè ci sono dei spoiler che non si possono evitare, sopratutto non leggete la trama. Se vi interessa leggere la recensione ma non il libro potete leggere tranquillamente. Ecco qui:
Titolo: Queen of Chaos
Autore: Kat Ross
Genere: Fantasy Epico/Young Adult
Pagine: 338
Data di uscita: 12 Giugno 2018
Prezzo: 4,99 ebook 14,90 cartaceo (in prevendita a €
10,90 fino a domenica 17 giugno)
Serie: The Fourth Elements
Libri precedenti: The Midnight Sea (#1) // Blood of the Prophet (#2)
Link d’acquisto: https://amzn.to/2t2ZBkO
Trama: Persepolae è caduta. Karnopolis è bruciata. Mentre le forze oscure dei non-morti attraversano ciò che resta dell’impero, Nazafareen deve obbedire al richiamo della Regina dei demoni per salvare il padre di Darius, Victor. Oppressa da un potere che non comprende e che riesce a malapena a controllare, intraprende un pericoloso viaggio attraverso le terre dell’ombra verso la Casa-Dietro-Il-Velo. Ma ciò che la attende è peggiore di qualsiasi destino possa immaginare.
A migliaia di leghe di distanza, Tijah conduce un gruppo di bambini in una missione disperata per salvare i prigionieri di Gorgon-e Gaz, la roccaforte dove sono custoditi i daeva più antichi. Per arrivarci, devono attraversare la Great Salt Plain, una terra desolata invasa dagli eserciti della notte. Un incontro casuale fa aggiungere un fantasma del passato alle loro file. Ma arriveranno in tempo per evitare un massacro?
E nella Casa-Dietro-il-Velo, Balthazar e il Profeta Zarathustra scoprono di avere più cose in comune di quanto non potesse sembrare. Ma sarà sufficiente a salvare l’anima insanguinata del negromante e a sventare i piani della sua padrona?
Mentre lo scontro finale tra Alexander e la Regina Neblis ormai incombe, verrà rivelata la verità sulle origini dei daeva e tre mondi si scontreranno in questa elettrizzante conclusione della serie Il Quarto Elemento.
RECENSIONE
La storia ha inizio esattamente dove l’avevamo lasciata con il precedente. Nazafareen e Darius da una parte e Tijah con un gruppo di bambini daeva dall’altra. Il gruppo si è diviso e ha subito delle perdite ma la cosa che li accomuna tutti è il fatto che nonostante tutto quello che sta accadendo, non si arrendono. Tijah è assieme ad una manciata di bambini daeva che cerca di salvare. Loro vogliono recarsi alla prigione di Gorgon-e Gaz dove tengono i daeva più pericolosi, solo per poter ritrovare i loro genitori. Tijah non è particolarmente d’accordo ma acconsente. Nel percorso ci sono diverse difficoltà e i Druj sono fra questi.
Nazafareen e Darius hanno raggiunto Alexander dopo aver salvato la madre di Darius, gli rivelano quanto accaduto in città, a Karnopolis dove il Profeta è stato portato via da un negromante di nome Baltazhar. Incontreranno lì Lysandros che ha un messaggio per loro, più precisamente per Nazafareen. La Regina del Dominio, Neblis, vuole lei. Così una manciata di persone si dirigono nel portale che li porterà nell’oscuro regno della regina del Caos, la più temibile al mondo, acerrima nemica di Alexander.
Cosa succederà ai nostri protagonisti? Cosa vuole la regina Neblis da Nazafareen? Cosa farà Tijah ora che è da sola con un gruppo di bambini e i Druj sono in arrivo? Come finirà questo terzo capitolo?
Ce la faremo. Achaemenes non ci crede, ma ce la faremo. Rimase seduta per un po’, poi percorse il perimetro della torre. Sedici passi. Cominciò a sentire freddo e si sedette per trattenere un po’ di calore. Ogni volta che il mento si inclinava verso il petto, si dava un pizzicotto e si alzava. Camminò ancora. Un’ora prima dell’alba, una visione si abbatté su di lei, chiara come se fosse reale. Myrri. Sulla poppa di una piccola barca in quell’oceano nero. In attesa. È troppo lontana perché possa vederla in faccia, ma Tijah è pronta a scommettere che ha quel sorriso ironico, quello che veniva fuori soltanto quando erano da sole. Tijah è in piedi sulla riva e capisce, anche senza bisogno di segni, ciò che vuole Myrri. Sto arrivando, sorella. In un modo o nell’altro, sto arrivando…
La trama mi piace, come d’altro canto mi piacevano anche le precedenti. Non vi consiglio però di leggerla se ancora non avete iniziato questa saga. E sono felice che non siano stati inclusi spoiler inutili e non graditi. Personalmente non l’ho letta nemmeno, volevo semplicemente sapere come andasse a finire la storia e basta visto che mi è piaciuto molto.
La copertina è, come per quanto riguarda le precedenti, esattamente identica all’originale che trovo davvero meravigliosa. Sono felice che la Dunwich abbia deciso di lasciare la medesima perchè sarebbe stato uno spreco sminuire queste copertine. Per il titolo vale lo stesso discorso della copertina e ritengo sia stato fatto davvero un ottimo lavoro dalla casa editrice. Grazie Dunwich!
Un giorno di primavera, arrivarono attraverso le montagne. Schiere su schiere, in un’ondata senza fine, il loro fetore portato dal vento. Gli occhi furbi di Efemena si fissavano sulle ragazzine. Nessuno sapeva perché. Una punizione per qualche malvagità, forse. Nessuno conosce le menti degli dei. Tutto ciò che sapevano era che i morti camminavano di nuovo.
I personaggi ormai sono ben delineati e conosciamo sia i loro caratteri che le loro frustrazioni, i segreti e le loro più profonde paure. Conosceremo meglio Balthazar che nel secondo volume ci era apparso enigmatico e misterioso. Qui apparirà sicuramente più chiaro e il lettore avrà modo di comprendere tutto il processo e come lui sia finito tra le grinfie di Neblis.
Avremo modo di valutare la madre di Darius, Delilah, che non vedremo per molto ma che darà del filo da torcere alla nostra protagonista principale Nazafareen. La donna non vede bene la ragazza e crede sia necessario che i due spezzino il loro legame una volta per tutte quando loro, invece, non vogliono saperne.
Conosceremo meglio anche la regina Neblis, oscura e minacciosa, che nasconde in quello che fa la gelosia e il risentimento verso una persona e verso un intero popolo.
Non c’era niente di prettamente alieno in quel posto, tranne due cose. Primo, la completa assenza di suoni oltre all’acqua corrente. Non c’erano uccelli che cinguettavano né animali che si aggiravano nel sottobosco. Nessun ronzio di insetti. Noi quattro sembravamo gli unici esseri viventi nel raggio di migliaia di leghe. Secondo, il mio legame con Darius era svanito. Quella era senza dubbio la parte peggiore. Negli ultimi due anni, avevo portato una sua scintilla dentro di me. Quando lui me lo permetteva, potevo leggere ogni sua emozione e ogni sua sensazione fisica come se fossero le mie. Ma allora era diventato una parte di me, una per cui sarei morta prima di rinunciarvi. Sapevo esattamente dove si trovasse in tutti i momenti. (…) Per il momento il bracciale d’oro che ci univa era soltanto un pezzo di gioielleria. Riuscivo a malapena a guardarlo, fissato al moncherino del braccio destro come una cosa morta. Il grifone ruggente, lavorato in dettagli così vividi, sembrava farsi beffe della mia infelicità. Non vai bene per lui, comunque, Distruttore. Sappiamo tutti e due chi ha la vera oscurità dentro di sé. Il veleno. Tu distruggi tutto ciò che tocchi…
Il perno centrale in questo volume è il semplice intrecciarsi di eventi che porteranno al gran finale. Lo scontro fra Alexander e Neblis sembra inevitabile ma cosa succederà ai nostri protagonisti? La regina Neblis fino a questo punto tanto misteriosa comincerà ad apparirci abbastanza chiara sia nel suo intento che nelle sue capacità. Non vi sembrerà neanche più temibile come si credeva in precedenza, ve l’assicuro.
Lo stile utilizzato è il medesimo dei libri precedenti. Profondo e articolato, Kat Ross, non lascia nulla al caso. I luoghi misteriosi ed affascinanti appaiono vividi nella mente del lettore e lo incantano, seducendolo. Non c’è luogo che non riuscirete ad immaginare in modo vivido. E’ straordinario. In più i personaggi subiscono un’evoluzione straordinaria nel corso dei tre volumi. In questo, personalmente ho preferito Tijha, rappresentata davvero molto bene in tutto, sopratutto nel suo dolore.
Con questo epilogo della saga chiuderete un cerchio e tutti i punti che sin dall’inizio non erano chiari o che dovevano avere un senso. Ritroverete anche personaggi del primo volume che non vi dirò e sarete soddisfatti come me dal contenuto di questo volume, sotto tutti gli aspetti. Ritengo inoltre, che sia interessante l’evolversi di Nazafareen che da testarda quale è ha assunto consapevolezza su di se e si scopriranno anche tantissime novità su di lei.
L’unica cosa che non ho amato particolarmente in questo volume è che invece di mantenere la linea solo tra Tijah e Nazafareen la storia si sia spostata anche su altri punti di vista come Balthazar che troviamo già nel secondo volume ma anche quello di Lysandros, Molon… Capisco che si vuole far comprendere meglio la storia ma credo che tre sarebbero bastati. Ormai Balthazar era stato introdotto nel secondo volume e ci poteva stare, può starci Tijah ma il resto l’ho reputato inutile e fuorviante. Perchè aggiungere e accavallare altre cose che non sono così indispensabili ai fini della storia stessa?
«È morta in un incendio.» Gli occhi castani di Samahe si fecero tristi. «Possa il Sacro Padre accoglierla. Mi dispiace per la tua perdita, allora. Vendichiamo i nostri morti insieme.» Tijah annuì. Comprendeva la vendetta. Era tutto ciò che le rimaneva. E poi Samahe la sorprese, piegandosi in avanti e avvolgendola in un caldo abbraccio. I suoi capelli sapevano di persone e animali e di qualche tipo di olio che a Tijah ricordava gli alberi di incenso che crescevano fuori dalla villa del padre. Si passò una mano sugli occhi. Sarebbe stata sempre una figlia di Al Miraj. Non avrebbe avuto alcuna pietà per i suoi nemici. Ma in quel momento, stretta tra le forti braccia di Samahe, era come se una piccola parte di lei fosse tornata a casa.
La storia di questo terzo volume è una degna conclusione per questa serie che trovo davvero originale e che stra-consiglio ad ogni mio lettore o semplicemente a chi ami i fantasy. Una storia che vi trasporterà fra le dune del deserto, in mezzo ad esseri particolari e pericolosi. Vi farà innamorare, sorridere e commuovere.
Kat Ross è una penna semplicemente fantastica. Riesce a trasportarti nell’antica persia e in un mondo in cui uomini e daeva coesistono e combattono ognuno per la propria vita, purchè sia migliore per tutti. Una storia magica, vi sentirete completamente attratti da buoni pensieri, buone parole, buone azioni, dai poteri dei daeva e dal loro fascino misterioso e dalla loro lunga vita.
Il mio voto per questo libro è di: 4 balene e mezzo.
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Cosa ve ne pare? Leggerete questa saga? L’avete letta e aspettavate quest’ultimo volume? Non dovete perderlo e… fatemi sapere cosa ne pensate!
A presto,
Sara ©
Non so se leggerò la serie perchè non è il mio genere ma ha delle copertine davvero bellissime!!
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Hai ragione, son bellissime! Beh, puoi comunque provare a dargli un’opportunità!
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