RECENSIONE #600 – LA COSTRUZIONE DEL MATTINO DI FRANCESCO COPPOLA.

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Siamo di nuovo qui con una recensione di cui avrei dovuto parlarvi già da un pochino, visto che è stata una lettura che ho fatto i primi giorni di vacanza, ma solo ora riesco a parlarvene tranquillamente. Ringrazio l’autore per avermi permesso la lettura del suo volume, di cui vi parlerò in questo momento. Tenetevi pronti:

9788833469560_0_424_0_75Titolo: La costruzione del mattino
Autore: Francesco Coppola
Data di uscita: 4 marzo 2022
Pagine: 182
Editore: Ali Ribelli Edizioni
Link d’acquisto: https://amzn.to/3e36Tko
Trama: Il desiderio più grande di Domizia Vivaldi, dodicenne col pallino dell’ufologia, si avvera una calda notte di aprile quando, affacciata alla finestra della sua cameretta, scorge nel cielo uno strano oggetto luminoso. Inizia da qui un’avventura indimenticabile che ci condurrà nei suoi risvolti fantascientifici e fiabeschi, ma anche sinistramente enigmatici. Chi è davvero Ilsismi nove-quattro-uno, lo stralunato e gentilissimo alieno che ha prelevato Domizia? E Cinquecentesimi, un vagabondo dal passato terribile, cosa c’entra in questa vicenda? E Antonio Maria Vivaldi, scrittore di successo in perenne crisi esistenziale, riuscirà a riabbracciare sua figlia apparentemente svanita nel nulla? Se la piccola Domizia scoprirà finalmente il mistero degli Ufo, e noi con lei, non è detto che mille altri misteri non siano destinati a restare in cerca di riscontro. Perché come sempre nei romanzi di Coppola nulla è mai come sembra, e ogni domanda ha bisogno di attendere l’ultima pagina prima di trovare – forse – risposta. Una storia nella storia nella storia, dove la vera protagonista è la speranza, o l’illusione, di sfiorare il significato stesso di vivere attraverso la scrittura.

RECENSIONE

yellow and green road sign near rocky wallLa storia ha inizio un giorno come tanti per Domizia Vivaldi, ragazzina dodicenne che ha l’animo solitario ma che ama più di ogni altra cosa l’Ufologia. E’ in camera sua, come tutte le sere, e scorge un qualcosa di differente rispetto a tutti gli altri giorni, rispetto alla normalità e a ciò che si aspetta dalla convivenza con suo padre, grande scrittore di successo ma in piena crisi esistenziale. Quando, in un calda notte di aprile, uno strano oggetto luminoso appare nel cielo, la vita di Domizia finisce per cambiare drasticamente, cambiando anche quella di altre persone attorno a lei, drasticamente. Dall’altro lato c’è Cinquecentesimi vagabondo dal passato terribile che si incontrerà/sconterà con la famiglia Vivaldi in qualcosa quasi impossibile da dimenticare.

Ma tutto questo è davvero reale? Cosa succederà a Domizia? Cos’è questa strana luce, quella strana cosa nel cielo che finisce per catturarla? Riuscirà a tornare a casa e a rimettere tutto a posto? Chi è Ilsismi e cosa vuole da loro Cinquecentesimi?

Si sente sola Domizia. Si sente sola in mezzo a un fiume ininterrotto di voci, di frasi ad effetto, di espressioni sguaiate, di riflessioni inutili, di slogan ripetitivi, di contumelie premeditate; di visi truccati a regola d’arte, struccati a regola d’arte, di sguardi seducenti, screanzati, perfidi, repellenti, ironici, impazienti, attraenti, attenti, scherzosi, pallosi, invidiosi; di corpi frenetici, serafici, eleganti, sfatti, nudi, ostentati, ritrosi, invadenti, schizzinosi. E lei è là, frastornata da tutta quella moltitudine che non le appartiene e a cui sa di non appartenere, è là che sogna sempre di andare via (…)

La trama è ben scritta e mi piace come è stata strutturata, sia per la sua brevità nelle prime righe illustrando ciò che accadrà all’interno del volume stesso, sia per non rivelare poi molto visto che il volume è anche particolarmente breve. Avrei evitato la ridondanza de “la storia nella storia nella storia” ma per il resto, dopo aver letto il volume posso dire che centra l’obiettivo e fa il suo dovere.

La copertina rappresenta la notte e per certi versi si rifà alla tempistica di ciò che accade all’interno del volume, mentre per il resto lascia storditi visto la poca rientranza in ciò che viene narrato. La trovo comunque visivamente accattivante se si pensa poi al legame e alla contraddizione che avviene con il titolo stesso ed è lì che crea un qualcosa di unico nel suo genere. La costruzione del mattino, così come è impostato, non è così semplice da concepire nel legame effettivo alla storia e a ciò che andrà a narrare ma si comprenderà non appena si giungerà alla parola fine del volume; ripensandoci, non era poi così difficile arrivarci perché tutto ciò che avviene nella notte costruisce qualcosa per un nuovo mattino ma non era così scontato se si prende il titolo, la copertina e la trama così fini a se stessi.

L’ambientazione si muove fra cielo e terra, fra alieni e terresti, in un punto tutto italiano come ci lasciano presagire anche i nomi stessi; non viene specificata la data, solo nel finale e si capisce che è recente, ambientata nel 2021 quindi una realtà abbastanza recente e moderna.

Eccomi, pensa Domizia. E ha qualche problema a ricordarsi cosa è successo, se qualcosa è successo, se c’è stato un prima in cui è successo, ha qualche problema a ricordare persino chi è, se è già stata prima di adesso.

persona holding star near the window during sunsetI personaggi che si muoveranno all’interno di questa struttura narrativa non sono poi molti e finiscono per essere delineati nel minimo dettaglio, specialmente per quanto riguarda la nostra protagonista principale sembra quasi essere Domizia e il vagabondo Cinquecentesimi che finirà per entrare in maniera del tutto strana nelle loro vite ma nascosto dietro ogni cosa c’è Antonio Maria Vivaldi, padre di Domizia, che nonostante le sue mille difficoltà sarà una figura sempre presente, anche successivamente a tutto ciò che scopriremo.

Domizia è quasi l’epicentro di una storia che la vede protagonista di un’avventura fantastica fatta di Ufo e di misteri. E’ una ragazzina intelligente, arguta ma soffre molto la mancanza di sua madre dopo la separazione dei genitori. Si sente sola e incompresa anche dalle persone che ha intorno e questo fa si che lei non abbia neanche amici su cui fare affidamento ma si ritrovi sola e senza qualcuno con cui confidarsi realmente. Un personaggio ben costruito, che si farà spazio nel cuore del lettore per la sua dolcezza e la sua emotività che trasmette per quello che ama fare così come in generale.

Antonio Maria Vivaldi è uno scrittore di successo in perenne crisi esistenziale ma una cosa che non si può davvero dire di lui è che non ami sua figlia. Farebbe di tutto per lei e quando questa sparisce improvvisamente non riesce a darsi pace cercando una soluzione. E’ un personaggio inizialmente molto marginale, che finisce tra e pagine per “scocciare” Domizia sulla scuola ed avere il classico atteggiamento da genitore che bada al figlio (anche per via dell’assenza di sua madre data dalla separazione). Il risvolto su questo personaggio lo avremo nelle battute finali e ci lascerà davvero sorpresi, cosa che non mi aspettavo… ma non vi dirò di più.

Cinquecentesimi è il soprannome da clochard che Costantino assume nel paese dove si trova, vicino in ogni caso a Domizia e a suo padre. Si fa accompagnare da un cane e si porta alle spalle un passato davvero terribile in cui ha subito violenze e in cui la vita non gli ha dato giustizia. E’ un soggetto che inizialmente sembra quasi fuori posto ma mano a mano che si procede nella lettura si riesce a collocare e a trovare il giusto posto, nonostante anche lì, questo abbia un risvolto inizialmente negativo per poi modificarsi verso il finale. E’ una persona arrabbiata, delusa con il mondo e che non ha più nulla da perdere dopo aver perso ogni cosa, anche il briciolo di sé stesso che meritava una vita migliore.

Il mare che vedeva Costantino nei suoi sogni era un mare solitario, perfino fuori stagione, era un tempo in cui perdersi o da cui ritornare, un non luogo dove nulla aveva urgenza o necessità. Un giorno capitò che Nello, mentre stavano travisando il vino, giù in cantina, gli disse che avrebbe voluto fare un viaggio. Non precisò per dove, né perché.

Il perno centrale è il dolore e ciò che si fa per sopravvivere alla cosa e a combatterlo ed ognuno cerca di farlo con i mezzi che ha a disposizione. Ma è anche la costruzione del mattino stesso che si crea ogni qualvolta la mattina ci si alza e si decide di vivere anche quella giornata, avendo magari passato dei momenti negativi nella notte precedente. E’ un po’ com’è la metafora della vita: si vive, si affrontano intemperie e difficoltà, si lotta per le proprie cose e per fare in modo che queste funzionino, si ama e tutto ciò che accade in modo che tutto costruisca metaforicamente, appunto, il mattino successivo.

Lo stile utilizzato dall’autore è descrittivo, a tratti ridondante e prolisso su cose che invece potrebbero essere contenute e ridotte per ottenere un contenuto decisamente più snello di quello che poi ci viene presentato. Scritto in terza persona, la storia risulta di piacevole lettura seppur a tratti più lenta del solito visto comunque la brevità dell’opera.

Nonostante non sia rimasta particolarmente impressionata nella prima parte della storia in cui Domizia viene rapita dagli alieni e ci sia quanto di più fantascientifico all’interno della trama, devo dire di essere rimasta colpita da ciò che conserva il finale e dal plot twist che questo finisce per portare con sé; infatti, questo finisce per cambiare le carte in tavola e tutto quello che abbiamo letto fino a quel momento. Infatti è il finale la parte che cambia ogni cosa del volume, le carte in tavola e rimette in gioco il libro nonostante non sia un tipo di finale innovativo e ci sia stato più di qualche libro che ho letto così.

Ho apprezzato, nonostante la lentezza del volume in sé, la veridicità dei sentimenti e delle emozioni che l’autore riesce a trasmettere attraverso i suoi personaggi. Infatti non c’è un momento in cui il lettore non si sente in connessione con i personaggi che porta con sé o di chi parla. A volte Domizia sembra descritta nei modi di fare e nelle cose come se fosse più grande per l’età che ha così come a volte ci ricorda che invece non è così, come l’espressione dei sentimenti di Cinquecentesimi e il suo dolore, la sua rabbia che continua a coltivare da anni. Una lettura profonda, dai risvolti particolari, misteriosi, fantascientifici nei limiti ma curiosi sena ombra di dubbio.

Domizia somiglia alla luna e la luna somiglia a Domizia. Si ritrova nel punto esatto in cui si trovava quando Ilsismi l’ha prelevata nella precedente traccia temporale, e anche il cielo stellato sembra lo stesso di prima. Si volta a guardare dietro di sé, timorosa di scoprire chissà quali cambiamenti, e invece pure la sua stanza è come l’aveva lasciata. Un po’ in disordine, ma tale e quale a quella di prima.

Il libro finisce per essere una lettura interessante, curiosa, che il lettore specialmente per quanto riguarda il finale, non si aspetta. Nonostante sembri che la storia si concentri sulla fantascienza e sugli Ufo, c’è molto di più e il lato introspettivo finisce per fare da padrona regalandoci un volume diverso da ciò che ci aspettavamo in partenza.

Francesco Coppola ci regala un’avventura a bordo di una nave aliena, ci permette di conoscere una famiglia chiusa in sé stessa e la vita difficile di un uomo abbandonato dal mondo stesso che l’ha generato e ci espone la costruzione di un nuovo quadro, di un nuovo modo di vedere le cose. Una storia che sa di rinascita, dolore e forza che un genitore in questi casi prova ad avere e a combattere con tutte le forze. Vi colpirà di sicuro.

Il mio voto per questo libro è di: 4 balene.

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Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

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Cosa ne pensate? Potrebbe fare al caso vostro? Fatemi sapere, io come sempre resto a disposizione qui per voi.

A presto,

Sara ©

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