RECENSIONE #485 – LA FIGLIA DELL’ARCOBALENO DI NADIA HASHIMI

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Eccoci qui finalmente con una nuova recensione per voi. Un libro scoperto in libreria per caso e che mi ha attirato particolarmente, specialmente dalla copertina. Sono qui per parlarvi di:

9788868369897Titolo: La figlia dell’arcobaleno
Autore: Nadia Hashimi
Età: dai 10 anni
Anno: 2018

Pagine: 272
ISBN: 9788868369897
Editore: Pickwick
Link d’acquisto: https://amzn.to/2NLBiGg
Trama: «Un’occasione così è una fortuna. E poi non sarà per sempre». Questo dice la mamma di Obayda prima di tagliarle i capelli, trasformandola in una bacha posh, una bambina che indossa i pantaloni e risolve i problemi della famiglia. Superate le prime difficoltà, Obayda scopre che essere maschi offre molti vantaggi nelle zone rurali dell’Afghanistan: allontanarsi da casa, giocare in strada, arrampicarsi sugli alberi. Ecco perché, quando è il momento di tornare a essere una femmina, Obayda decide che anche una leggenda, quella secondo cui passare sotto l’arcobaleno può trasformare le ragazze in ragazzi, è qualcosa a cui aggrapparsi. A tutti i costi.

RECENSIONE

woman in red and yellow dress standing on rock during daytimeLa storia ha inizio un giorno in cui Padar, il padre di Obayda porta sua figlia al mercato e la lascia fuori da un negozio per entrare in farmacia e prendere un medicinale per la piccola, di una famiglia di solo figlie femmine. All’uscita, però, un attacco di militanti colpisce la farmacia e nell’esplosione il padre di Obayda perde la gamba. E’ da quel momento che la vita della famiglia cambierà per sempre e, per via di soldi che solo il padre portava a casa, la famiglia si trasferisce a Kabul. E’ sotto consiglio della zia che la famiglia decide di far diventare la figlia più piccola, in questo caso Obayda, una bacha posh, ovvero una bambina che indossa i pantaloni e si spaccia per maschio portando fortuna e risolvendo i problemi della famiglia. 

Cosa succederà alla piccola bambina divenuta ormai Obayd? Riuscirà nell’intento la famiglia e la piccola, portando ciò che tutti sperano in casa? Cosa cambierà nelle loro vite?

Mi rendo conto di tutte queste cose perché ho già dieci anni ormai, non sono più una bambina. La gamba di papà mi ha insegnato molto sui miei genitori. Riesco a vedere che non sono sempre forti e non sempre hanno ragione. E proprio perché ho dieci hanno e sono abbastanza intelligente da accorgermene, ho visto che negli ultimi tempi la mamma mi lancia strane occhiate, come se avesse qualcosa di brutto da dirmi. Però io so che farà come fanno sempre i genitori: farà finta che invece sia qualcosa di bello.

La trama della storia è molto semplice e spiega cosa sono queste bacha posh, cosa succede in questa storia in linea generale e cosa mi ha spinto prima di tutto ad acquistare questo volume. Mi ha ricordato molto i volumi di Hosseini e la trovo una storia interessante anche per i più piccoli che possono scoprire una realtà differente e cercare di fare in modo che in futuro non sia più così.

La copertina è meravigliosa con quei colori accesi e sgargianti che ci mostrano Obayd e il suo amico Rahim mentre sono alla ricerca della libertà, liberi e spensierati alla ricerca dell’arcobaleno che tanto cercano. Una copertina sgargiante, meravigliosa e che segna un momento importante in questo volume e una speranza per tutte quelle ragazze costrette a queste cose ogni giorno. Il titolo all’inizio e leggendo la storia non riuscivo realmente ad agganciarlo ma mano a mano che la storia prende effettivamente piede e si capisce dove vuole andare a parare, l’arcobaleno comincia ad avere un senso e il titolo assume un altro valore, più forte, più bello.

people walking on brown sand during daytimeL’ambientazione è Kabul, in Afghanistan dove le bacha posh erano una cosa comune e frequente, almeno da come detto e sostenuto dall’autrice. Ma basta anche solo cercare su internet per vedere di cosa si tratta e di tutte le informazioni di cui si desidera avere sull’argomento.

– Così è quello che pensate quando mi guardate, eh? Vedete solo quello che manca. Il resto di me non lo vedete nemmeno.
Potrei chiedere scusa, ma mi sembra meglio tenere la bocca chiusa. Ho paura che finirei per farlo arrabbiare ancora di più. – E se facessi lo stesso anch’io? Se vi guardassi e vedessi solo quello che vi manca? Vi piacerebbe, ragazzi?
Ci sta  fissando entrambi. Rahim è così vicino che sento il suo fiato sull’orecchio. Abbiamo capito.

I personaggi di questa storia non sono tantissimi ma coloro che sono presenti in questa storia sono forti, ben costruiti e che sanno arrivare dritti al cuore del lettore, narrandosi e lasciandosi scoprire pagina dopo pagina. Incredibile il personaggio di Rahim che si lega al personaggio di Obayda e che porterà questi due personaggi a condividere sempre più, portando la loro amicizia e il loro legame a un livello superiore.

Obayda è una ragazzina sveglia, coraggiosa e estremamente legata alla sua famiglia. Ama la musica e ballare oltre ai suoi bei capelli lunghi e i suoi adorati vestiti delle sorelle che un giorno saranno i suoi. Ha un legame molto forte con suo padre e non accetta il fatto che questo si sia buttato giù dopo la perdita della sua gamba. Il fatto che la sua famiglia la spinga ad essere un maschio, una bacha posh, spinge Obayda in un vortice strano, particolare e sconnesso che scardina i valori e le cose che ha sempre conosciuto e che ha sempre fatto permettendole di fare altro diventando così Obayd. Vedremo il cambiamento di Obayda e di come, diventando Obayd possa essere finalmente libera, essere se stessa e sognare di avere un futuro felice.

– Si. Voglio passare sotto l’arcobaleno e cambiare per sempre. Non voglio che sia una cosa temporanea. E tu? – Nemmeno io, certo… lo sai. Ma è solo una leggenda o è vero? Conosci qualcuno che sia cambiato davvero dopo essere passato sotto un arcobaleno?
Rahim fa segno di no. – No, però credo che sia vero. E’ una storia che conoscono tutti.

landscape photography of waterfalls and rainbowIl perno centrale di questa storia sono le bacha posh e il cambiamento, specialmente in una famiglia di tutte figlie femmine, una di loro deve  farlo e “diventare” un maschio, mascherando da bambina la propria femminilità. Essere un maschio, giocare e mangiare di più come un maschio, poter tornare a casa quando e come si vuole, non dover fare servizi in casa, e poter guardare le persone negli occhi non avendo paura o non dover essere intimorita, con la testa bassa. Essere maschio può sembrare un’incubo – almeno inizialmente – ma quando si entra nel vortice e si scoprono tutte queste cose, quanto può essere bello sentirsi finalmente liberi?

Lo stile utilizzato per questa storia è molto semplice, fluido e scorrevole adatto agli adulti ma anche per bambini e ragazzi da 9 o 10 anni in su. La narrazione è veloce e incalzante, leggera e ben scritta adatta a qualsiasi età, specialmente ai più piccoli che possono trovare in questa storia un piccolo volume importante e forte, che da un messaggio potente per le nuove generazioni. Vista e narrata dalla piccola Obayda, questa storia ci racconta in prima persona la visione di questo cambiamento, visto con gli occhi innocenti di una bambina di dieci anni che non sa cosa realmente comporta tutto questo.

L’unica cosa che avrei preferito saperne qualcosa in più è su Rahim, che ad un certo punto viene lasciato a se stesso e non avremo più notizie. Lo scostamento è comprensibile e giustificato nella storia dagli eventi che si susseguono ma avrei voluto e preferito una fine diversa o quanto meno vedere che avesse trovato un modo per non essere per sempre schiava di un passato che non la lascia andare e che l’ha trascinata in un vortice orribile.

La tematica di questo volume è incredibile e assolutamente importante oltre che non da sottovalutare. Personalmente non conoscevo le bacha posh e che potesse succedere qualcosa di simile in Afghanistan – anche se so che culturalmente il paese è ancora abbastanza arretrato e ho letto diversi libri anche di Hosseini e di altri autori su quei luoghi e sulle cose che tutt’ora accadono. Questa delle bambine che venissero fatte passare per maschi attraverso il taglio dei capelli e i cambio di abiti per portare “fortuna” alla famiglia e per fare in modo che qualcosa cambi ma che cambi poi anche il modo di vedere quella bambina che sarà poi donna in futuro. Eh si, perché queste bambine nell’età della pubertà e dello sviluppo vengono riportate a donne e questo non solo crea confusione nella ragazza stessa in quanto alle cose che può fare e non fare ma anche nella società che tende a denigrarle e non sono ben viste. Trovo questa tematica interessante e ben costruita, resa in maniera leggera perché sia leggibile anche dai più piccoli e che sia incredibile e interessante. 

Ho apprezzato il fatto di poter conoscere da vicino una nuova realtà a me sconosciuta e di aver apprezzato i messaggi che questa storia porta con sé. Un volume forte, con una protagonista determinata e sagace che non si arrende davanti alla difficoltà della sua famiglia e di suo padre e che vuole vederlo tornare a splendere come era una volta.

– Perché è successo? 
– Perché? Perché sono una ragazza. Perché la gente pensa di poter fare di noi quello che vuole. Credono che non abbiamo voce in capitolo. Ecco perché non voglio essere una ragazza. Ecco perché avrei fatto di tutto per restare un maschio per sempre.
Ripenso alla nostra spedizione in montagna. A quando voleva proseguire (…). Il mio amico aveva qualcosa di peggio a inseguirlo. Solo adesso lo capisco.

Il libro è un volume che si legge tutto d’un fiato e che mi sento di consigliare ad ognuno di voi, a chiunque capiti di incappare in questa recensione, in questo articolo come lo consiglierò per chi mi chiederà un libro da leggere. 

Nadia Hashimi scrive un piccolo gioiello da conservare sul comodino di casa, in bella vista, che ci ricordi quanto è importante essere forti, coraggiosi e determinati; un volume che mostra quanto essere donna in una società maschilista possa essere difficile e quanto bisogna cercare di combattere per essere libere.

Il mio voto per questo libro è: 5 balene.
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Cosa ne pensate? Io spero prendiate in considerazione questo libro e spero che possa piacervi così com’è piaciuto a me.

A presto,

Sara ©

6 thoughts on “RECENSIONE #485 – LA FIGLIA DELL’ARCOBALENO DI NADIA HASHIMI

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