La storia ha inizio con un bisturi. Audrey Rose sta con suo zio Jonathan e sta aprendo un corpo per un autopsia e cercare di carpire come è morto. Audrey è da sempre affascinata dal mondo di suo zio tanto da entrare e seguire le lezioni che svolge in aula vestita e spacciandosi per un giovane ragazzo. Ad accorgersi di lei è Thomas, uno studente intelligente e smaliziato che si getta a capofitto nelle stesse identiche curiosità della giovane, covando per lei qualcosa di più di una semplice amicizia. Una storia sulle tracce di un’omicida che pare essere Jack Lo Squartatore.
Lo sarà veramente? Cosa scopriranno Audrey e Thomas? Cosa succede nella Londra di fine Ottocento? Chi è il misterioso assassino che si aggira fra le vie di Londra? Cosa scopriranno i due giovani protagonisti?
«Sarà fatto, Mister…?» Il modo in cui enfatizzò l’appellativo maschile non lasciava spazio a fraintendimenti; Thomas aveva capito perfettamente che non ero un ragazzo, ma aveva deciso di stare al gioco per chissà quale motivo. Di fronte a quell’atto di pietà mi ammorbidii un po’, abbassando la voce in modo che soltanto lui potesse sentirmi. Il cuore riprese a battere all’impazzata all’idea di condividere il mio segreto con qualcuno. «Wadsworth. Mi chiamo Audrey Rose Wadsworth.»
La trama incuriosisce fin dal primo impatto e mi piace molto l’effetto di mistero che lascia la lettura e l’introduzione di questo romanzo. Non porta con sé effettivi spoiler invogliando alla lettura del volume.
La copertina è sicuramente interessante e apprezzo il fatto che l’editore italiano abbia mantenuto la stessa versione dell’originale. Con Audrey in primo piano, mostra la giovane con un piccolo pugnale che rimanda ed allude al titolo e al personaggio di Jack Lo Squartatore. Il titolo è incoraggiante, rimasto come l’originale e utilizzando e solo le mere e semplici traduzioni. Apprezzo sicuramente l’attaccamento di ogni volume ad un personaggio storico importante o comunque conosciuto anche se effettivamente non viene poi preso molto in considerazione.
L’ambientazione e l’epoca sono assolutamente interessanti, nella Londra di fine Ottocento anche se, molte cose inserite sono anche troppo contemporanee per l’epoca rispetto a quanto viene descritto. Ho trovato la struttura generale abbastanza buona e il contemporaneo non disturba nonostante questo non sia adatto alla tempistica e ai tempi descritti.
«Statemi vicino, Wadsworth» si raccomandò Thomas. «Non mi piace come vi guardano questi balordi.» Lo scrutai con la coda dell’occhio e avvertii una lieve sensazione di calore diffondersi per tutto il corpo. «State attento, Mister Cresswell. Qualcuno potrebbe pensare che io vi stia a cuore.»
I personaggi di questa storia sono interessanti, ben strutturati e incentrati nell’epoca in cui sono concepiti anche se alcune relazioni e alcune cose sono più moderne e concepite proprio per la fascia young adult. Centrali, oltre alla protagonista femminile ci sono Thomas e lo zio Jonathan che completeranno l’altra parte della medaglia.
Audrey Rose Wadsworth è una ragazza perspicace ed intelligente che ha un fratello che cerca di prendersi cura di lei ma decisamente più sfuggente di quanto sembra. Ama tantissimo la medicina e occuparsi di autopsie e di misteri e segreti a cui solo un cadavere può ricondurre. Un personaggio che non si ama tanto facilmente e vedremo come cambierà nei corsi delle lettura dei vari volumi.
Thomas è un personaggio arguto, deduttivo e perspicace oltre che interessante. Non è mai noioso anche se a tratti troppo smielato nei confronti di Audrey che cerca di mantenerlo in riga. E’ un tipo che ama chi sa tenergli testa ed è forte.
«Se potessi, tu… tenteresti davvero una cosa del genere con l’aiuto della scienza? La morte potrebbe diventare un ricordo del passato, dunque?» I confini tra giusto e sbagliato erano meno definiti, quando c’era di mezzo una persona cara. La vita sarebbe stata totalmente diversa se nostra madre fosse stata ancora con noi, ma… quella creatura avrebbe potuto dirsi davvero lei? Rabbrividii al pensiero di ciò che sarebbe potuto accadere. «No, non credo che lo farei».
Il perno centrale di questa storia è la ricerca dell’omicida seriale che nell’Ottocento ”infesta” Londra e le sue strade, portando la protagonista di questa storia è il suo collega di studi sulle sue tracce.
Lo stile utilizzato dall’autrice è piuttosto semplice, in prima persona dal punto di vista di Audrey, fluido, scorrevole e leggibile praticamente in qualche ora o poco più. Nonostante la storia quindi, sia ambientata in un’epoca differente dal solito standard young adult ed abbia delle definizioni e delle strutture che all’epoca non erano sicuramente indicate, non appesantiscono la lettura e rendono tutto molto più leggero.
Per quanto riguarda il titolo, mi sarei sicuramente aspettata di vedere tracce del personaggio richiamato in copertina. Invece finisce per essere un mistero fitto rimanendo tale, cosa che potrebbe anche non essere stato lui. Mi spiego meglio. Il personaggio c’è ed è evidente, mantiene la storia che trovate anche in giro per il web, con la differenza che ci si aspettava fosse più misterioso e più difficile da scovare. Insomma si da un volto a questo personaggio e non è neanche troppo difficile da percepire, se devo dirla tutta. Quindi optare per un titolo simile e poi attribuire si, i fatti accaduti a Londra in quegli anni per poi scoprire lo scopo del suo utilizzo mi ha fatto sinceramente un po’ ridere. Il finale è veramente inopportuno e quasi come se non sapesse come chiudere il cerchio. Spero che l’utilizzo dei prossimi personaggi richiamati in copertina sia migliore perché in parte era anche per questi che ero curiosa di scoprire questa serie.
Sicuramente come giallo, il volume lascia abbastanza a desiderare. Avrei voluto sicuramente più suspence da lettrice anche di thriller e gialli ma su questo il libro pecca molto e se cercate una storia che pensate possa vertere in questo senso, vi sbagliate di grosso. E’ una lettura particolare, dark e misteriosa ma non abbastanza enigmatica come si sperava.
Punto a favore da una parte e a sfavore dall’altra è quello del femminismo. A favore perchè nella storia la cosa piace e si riesce a comprendere quanto sia innovativo il suo spirito e la forza di ribellarsi per non essere solamente per pizzi e merletti ma avere del fegato, poter studiare e fare cose che fanno gli uomini, esattamente come loro o forse anche meglio. Dall’altra punto negativo perchè utilizzarlo nell’epoca non sembra particolarmente indicato e adatto. Per il resto, sono totalmente d’accordo dell’utilizzo che ne ha fatto l’autrice e sono assolutamente a favore della questione.
Mi scrollai di dosso lo stordimento, quindi annuii. Ero ancora spaventata dall’aggressione, ecco tutto. La ragazza che cantava la sua triste filastrocca non avrebbe corso alcun pericolo, quella notte. Il mostro stava andando a casa. «Sì.» Distolsi lo sguardo. «Resta nell’ombra, e corri più veloce che puoi.»
Il libro è un buon inizio di serie anche se non so come sarà per i prossimi volumi. Mi immaginavo una storia più complessa per quanto riguarda il dark e il mistero però spero migliori nei prossimi volumi.
Kerri Maniscalco ci inoltra nella Londra di fine Ottocento e nel suo mondo con questo primo volume alla ricerca di un misterioso assassino. Una serie che si scopre pagina dopo pagina.
Il mio voto per questo libro: 3 balene e mezzo.