BUON POMERIGGIO CARI LETTORI!
Oggi ho una nuova recensione per voi! Ringrazio l’agenzia letteraria Saper Scrivere per avermi permesso la lettura e vi lascio il libro di cui vi sto parlando:
Titolo: I quattro regni
Autore: Pietro Davide Tulipano
Editore: Astro (E-sordisco)
Data di uscita: 27 marzo 2017
Pagine: 364; prezzo: 1, 99 (ebook)
ASIN: B06XVWQNYT
Trama: Gli orchi, antichi nemici degli uomini, nani ed elfi, stanno effettuando una corsa agli armamenti. Il re, allarmato, cerca alleati, i quali nominano un’ambasciata composta dai loro guerrieri più abili e fidati e da uno dei paladini, saggi guerrieri custodi della pace. Tra loro ci sarà anche un abile cacciatore dal passato misterioso, appartenente a un’antica razza ormai quasi del tutto estinta. Con il benestare del re degli uomini, si aggiungerà alla spedizione anche una giovane ragazza, Aisling, figlia di un nobile generale del regno. Intanto Déltan, un giovane contadino orfano di padre, conduce la sua esistenza tranquilla in una piccola città del regno, sognando un giorno di esplorare il mondo. Una sera la sua città viene attaccata da mostruose creature anfibie. I cittadini e i soldati resistono all’attacco, ma buona parte della città è data alle fiamme. Déltan non riesce a salvare sua madre e il giorno seguente decide di unirsi all’ambasciata di Aisling.
RECENSIONE:
La storia ha inizio a Gheverfols capitale di Thelmonar e dimora del re Nathelon che sapute notizie di Orchi in fermento, si dirige al Consiglio dei Re.
Il Consiglio dei Re è tenuto dai Tre re dei Quattro regni: Télmonar regno degli uomini, Foleset regno degli Elfi, Terekas regno dei nani e Guruth-Or il regno degli orchi. Al consiglio presiedono solo le prime tre nazioni per discutere di come fare per scoprire se gli orchi stanno progettando una guerra.
Così viene deciso di mandare un gruppo di rappresentanti, un’ambasciata di pace, che giunga al regno degli orchi e al loro re. Per questa spedizione saranno presenti un rappresentate per ogni regno più un paladino e un essere che può rivelarsi utile. Troverete tutti i personaggi più avanti.
Nel frattempo, un contadino di nome Déltan, dopo aver scoperto cosa stava accadendo, (perchè spia il re che faceva sosta in una locanda) decide di conservare con se questo segreto. Finchè non ha l’occasione di una vita: partire per fare qualcosa per se stesso e per il suo popolo, imbarcandosi in una nuova avventura.
Cosa succederà alla nostra compagnia? Riusciranno nel loro intento? Cosa scopriranno una volta arrivati a destinazione?
«Perché mi hai voluto in questo viaggio?» «Perché mi hai colpito a Lammenons, con le tue parole sul valore della pace e della vita. Perché da paladino devo operare affinché il bene trionfi sul male e nel tuo caso, che l’amore per il mondo trionfi sull’odio per i lisnan. Ignorare il bisogno di un giovane in bilico tra la luce e l’ombra non è degno di un membro del mio ordine. » Una leggera nota affettuosa parve comparire nella sua voce accompagnando quelle parole.«Tutto qui?» chiese Déltan incredulo.«Niente più di questo? Orith aveva ragione a dire che fosse un azzardo. » «Orith ha già dimenticato le sue stesse parole, ti consiglio di fare altrettanto. A ogni modo, forse sì, è stato un azzardo. Ma questo non lo rende sbagliato ai miei occhi. Ti ho portato con noi per aiutarti, perché dare una mano quando posso è sempre stato motivo di gioia e serenità per me.
La trama, avendola letta tutta dopo aver terminato il libro, come faccio solitamente, è ben scritta anche se fin troppo dettagliata, avrei sorvolato su alcune cose per rendere più accattivante e mettere più curiosità.
La copertina è piuttosto triste. Spenta e poco accattivante, spegne del tutto le aspettative del libro. E’ vero che un libro non si giudica dalla copertina ma anch’essa fa la sua parte e dovrebbe catturare l’occhio in cerca del libro da leggere. Almeno secondo me, questa non cattura affatto.
L’ambientazione è fantasy a tutto tondo. Ci troviamo a Elearos, terra che ospita i Quattro regni di cui vi ho parlato inizialmente.
«C’è qualcosa che non va?» domandò Verghen, al cui occhio attento non era sfuggito il malanimo del compagno.«Le montagne a sud dell’Altacima potrebbero essere abitate, specie in alta quota», disse Arezor, «sarebbe stato meglio non spingersi così in alto, siamo troppo visibili. Prima ce ne andremo, meglio sarà. » «Abitate?» domandò Fàlenthes stupito, come se l’idea di poter vivere su uno di quei monti fosse semplicemente inconcepibile per lui.«E chi potrebbe mai abitarle?» Arezor sospirò scrutando il panorama, come se vi cercasse qualcosa o qualcuno.«Forse solo un ricordo.»
I personaggi sono molti ma vi parlerò dei principali in questo libro. Loro sono coloro che prenderanno parte alla spedizione di pace:
Déltan è un giovane uomo e contadino di Lammenons, paese nella terra di Thelmonar. Un ragazzo coraggioso e pieno di risorse che piano piano prenderà piega all’interno del romanzo.
Therfond e Aisling sono un uomo e una donna, entrambi umani. Aisling vive con Therfond dopo la morte di suo padre, caro amico di quest’ultimo. Sono guerrieri dell’esercito degli uomini addestrati per qualsiasi cosa. Abili combattenti, veloci e forti.
Edwar è uno dei quattro paladini. Uno per ogni regno e lui è quello del Nord. Lui è il custode dell’arte del fuoco. Il paladino nano Thagmer è il maestro della terra, il paladino elfo Eilissan lo è dell’aria e il paladino orco Kurdròmmer dell’acqua. Devoti alla pace tra i regni, è forte e deciso, ma anche incredibilmente saggio.
Orith è un nano ostile a nuove proposte ma forte e fidato amico del re dei nani. Forte e astuto è l’unico che pensa a tutte le eventuali mosse tanto da pensare di tenere con se una cosa che doveva essere provvidenziale per la compagnia.
Falenthes è un elfo dei boschi, incredibilmente forte con l’arco e la freccia e dotato di un senso dell’umorismo e di innata compagnia, che non si addice molto a uno del suo popolo.
Arezor è un uomo più grande del normale e uno degli ultimi della sua specie. E’ un durmoroth (non so se sia sbagliato com’è scritto ma abbiate pietà, guardate quanti nomi devo ricordare!) E’ in grado di trasformarsi in lupo perchè ognuno di questi esseri entra in connessione con un tipo di animale per tutta la vita in base al proprio carattere e lui lo è con i lupi.
«Anche gli argomenti spiacevoli vanno affrontati, presto o tardi», disse Edwar, «o potrebbero corrodere silenziosamente la spensieratezza di chi tenta di ignorarli. Il male è sempre pronto a colpire non appena il bene si illude di aver trionfato e cessa di operare. » «Non c’è nulla di terribile in questi discorsi», rispose Verghen.«Risvegliano in me l’orgoglio dei miei antenati che si opposero al dominio di Ferghenor e il ricordo della grandezza della nostra patria e dei nostri re. » «La grandezza dei vostri re?» chiese Edwar con voce dura.«E cosa rende i vostri re grandi?» «Perbacco», esclamò Orith, «tu, un paladino, chiedi questo? L’essere re rende necessariamente grandi. Chiunque nasca re si trova in una condizione che in ogni caso lo renderà una grande persona. Si è mai sentito parlare di un grande lattaio?»
Il perno centrale è questa spedizione di pace per scoprire se gli orchi stanno progettando una guerra e poter riappacificare gli animi. Ciò che si viene a sapere leggendo è una scoperta dopo l’altra.
Lo stile utilizzato è piuttosto ricercato. Scritto in terza persona, questo libro inizialmente sembra molto difficile da digerire ma lentamente prende piega e riesce ad entrare dentro passo dopo passo.
Dopo aver letto le prime pagine e aver scoperto di orchi, elfi, nani e uomini ho pensato subito a Lo Hobbit (di cui io ho visto il film -premetto- ma leggerò presto il libro perchè sono davvero curiosa) e ho pensato che fosse una storia scontata con personaggi visti e rivisti. In più avevo pensato che la storia potesse essere similare a quelle di Tolkien. MI SBAGLIAVO!
Questa storia utilizza creature della mitologia fantasy classica e ne crea anche di nuovi entrando in un mondo del tutto nuovo e inaspettato.
L’unica cosa che mi ha deluso un po’ è stata la lentezza dei preparativi di partenza all’andata e il poco con cui invece hanno fatto ritorno. Durante il viaggio, che può essere a tratti pesante, ma si scoprono dettagli interessanti e si fanno scoperte e tappe insidiose e del tutto curiose.
Garb entrò nella stanza seguito dagli altri.«Ha la febbre», disse Aisling.«Ah, sì», rispose Garb senza dar troppa importanza alla cosa.«Il Larsck può fare questo effetto. Non ai quold adulti ovviamente», si affrettò a sottolineare, «ma spesso ai nostri piccoli capita di avere la febbre quando lo usano. Non ti preoccupare ragazza, domattina sarà tutto passato. Il rimedio di Garb rimetterà in sesto il tuo giovane. » Aisling abbassò lo sguardo sentendosi arrossire nell’udire Déltan definito come: “il suo giovane”. Era una combattente esperta, capace di affrontare a sangue freddo qualunque nemico, eppure non era mai stata addestrata riguardo al dolce affondo dell’amore, che aveva infranto le sue difese e raggiunto il suo cuore ben prima che il suo istinto guerriero si accorgesse di nulla. Era la prima volta che Aisling, con il suo carattere forte e orgoglioso, sperimentava l’imbarazzo.
Il libro è stato a tratti un po’ lento ma scritto piuttosto bene.
L’autore mi ha decisamente stupito e il libro merita decisamente di essere letto. In un mondo fatto di orchi, elfi e uomini in piene ambientazioni fantasy, fra foreste incantate e monti gelidi.
Un libro di cui vi consiglio la lettura, che non potete perdere ma che non ha preso il totale punteggio per la lentezza nel prendere piede e per il coinvolgimento in alcune parti mancato.
Il mio voto per questo libro è di: 4 conchiglie.

Cosa ne pensate? Io direi che dovete dargli una possibilità perchè è una storia particolare, un fantasy coinvolgente.
A presto,
Sara. ©