BUONA DOMENICA CARI LETTORI!
Oggi vi presento la recensione di un libro che ho trovato decisamente originale. Non ho mai letto nulla di questo autore ed è stato una vera e propria scoperta. Ringrazio ancora la Mondadori per avermi mandato questo libro!
Autore: Fredrick Backman
Titolo: Mia nonna saluta e chiede scusa.
Pagine: 401
Editore: Mondadori
Prezzo: cartaceo 19.50 € – eBook: 9.99 €
Sinossi: Elsa ha sette anni, ma non le riesce granché bene avere sette anni. A scuola dicono che è “molto matura per la sua età” e lei sa che significa “parecchio disturbata per la sua età”. Sua nonna ha settantasette anni, e neanche a lei riesce granché bene avere la sua età. Dicono che è “arzilla”, ma Elsa sa che vogliono dire “pazza”. La nonna è anche il suo miglior amico, il solo, e insieme loro due hanno inventato un mondo alternativo dove non ci sono genitori che si separano, compagni di classe che fanno scherzi cattivi, un luogo dove tutti possono essere diversi e non c’è bisogno di essere normali. Ma un rivolgimento del destino sorprende Elsa lasciandola da sola con una lunga serie di lettere in cui la nonna chiede scusa a molte persone della sua vita. Elsa ha un compito, consegnare ciascuna lettera al suo destinatario. È l’inizio di una grande avventura: lettera dopo lettera, facendo la conoscenza di vicini di casa alcolizzati e vecchietti innamorati e cani isterici, Elsa conoscerà la vera (e sorprendente) vita di sua nonna.
RECENSIONE
La storia ha inizio con Elsa, la piccola protagonista e sua nonna in una delle loro bizzarre avventure. Elsa si definisce “diversa” e sa che essere diverso a volte è un bene. Perché lo ha letto su Wikipedia. Elsa ama Harry Potter, gli XMan e l’Uomo Ragno. Elsa è molto intelligente per una bambina di soli otto anni. E sua nonna lo sa. Per questo la porta a Miamas. Miamas è il posto delle favole di Elsa e sua nonna in cui, entrambe, possono andare ogni volta che vogliono. E’ il mondo che possono condividere insieme fin quando il destino cambia le carte in tavola; fin quando Elsa riceve una lettera che la porterà a intraprendere una lunga caccia al tesoro in cui lei, unica protagonista, scoprirà la verità sulla vita di sua nonna e di chi la circonda. Per Elsa, sua nonna, la persona più importante è la nonna e non riuscirebbe mai a fare a fare a meno di lei. Ed è quando la nonna viene a mancare che il filo si spezza e la bambina deve fare i conti con un mondo che sembra non appartenerle. Inizierà così la sua avventura.
Cosa succederà ad Elsa? Cosa scoprirà mano a mano nelle lettere che le ha lasciato sua nonna? Chi sono il Mostro, Alf e il Wors? Tante persone che la circondano, tutte diverse, ma cos’è che le accomuna tutte?
Avere una nonna è come avere un esercito. È il privilegio più grande di un nipote: sapere di avere una persona al proprio fianco, sempre e comunque. Perfino quando si ha torto. Soprattutto in quel caso, in realtà. Una nonna è una spada e uno scudo, è un tipo di amore tutto speciale che gli intelligentoni non capiscono.
…
La nonna è una di quelle persone che ci si porta in guerra.
Il perno centrale della storia è il rapporto fra nonna e nipote. Che si delinea mano a mano che si scorrono le pagine e si va avanti nella storia. Una storia fra nonna e nipote, un’avventura di una piccola bambina che scopre il mondo con i suoi occhi.
La trama è esattamente unica e rispecchia a pieno il libro. Perché è tutto esattamente così.
La copertina mi piace anche se sembrano decisamente sproporzionate le misure del personaggio di spalle, che dovrebbe essere Elsa. Non avrei mai detto, guardando la foto, che fosse una bambina. Il titolo utilizzato per questa storia si adatta perfettamente alla storia e lo trovo dolcissimo. E’ stata la prima cosa che mi ha catturato del libro e il resto ha fatto tutto.
L’epoca utilizzata è attuale e basata ai giorni nostri, basta notare Harry Potter e Wikipedia.
Elsa sente l’alcolista cantare la sua canzone. Perché non tutti i mostri sembrano mostri. Ce ne sono alcuni che i propri mostri se li portano dentro.
Lo stile è stato decisamente sorprendente. Sono veramente felice di aver scoperto quest’autore. Si è immedesimato completamente negli occhi di una bambina di otto anni ed ha parlato, visto e vissuto il mondo attraverso i suoi occhi.
Lo ammetto è stato molto descrittivo e poco dialogato, pieno di pensieri e di dubbi che solo una piccola bambina può avere però lo ripeto, perchè è così che è stato: SORPRENDENTE.
E a Miamas non esiste il caso, nelle fiabe non esistono le coincidenze. Nelle fiabe
tutto è come deve essere. Quindi era senz’altro questo che intendeva la nonna quando le ha detto “proteggi il castello, proteggi i tuoi amici”. Elsa vorrebbe solo che la nonna le avesse dato un esercito per farlo.
I personaggi che circondano la piccola Elsa, sono dei più strambi e disparati a partire dalla sua stessa nonna. Lei è così bizzarra, alternativa e anarchica. Una nonna decisamente alternativa ma quella che tutti vorrebbero.
E nel palazzo regna il caos più totale perchè ognuno è così esattamente fine a se stesso da rendere questa storia tanto bizzarra quanto autentica.
Britte Marie e Kent sono gli autoritari, i pignoli, quelli con cui la nonna si diverte di più nel farli arrabbiare.
Alf è il “caffé-inomane”, il buono, lo strano.
Il Mostro è un gigante delle favole del regno di Miamas che promette di proteggere la piccola protagonista sempre e comunque.
Il Wors è un essere magico e speciale, un amico unico.
La donna con la gonna nera è solitudine pura.
Il bambino con la sindrome è il primo amico che Elsa abbia mai avuto.
Maud e Lennard sono biscotti di sogni e speranza.
La mamma e il papà di Elsa sono ciò che Elsa stessa racchiude (oltre sua nonna ovviamente).
Elsa pensa alla fiaba dei Fratelli Cuordileone, al drago Katla che nessuno riusciva a sconfiggere, al terribile lindworm Karm, l’unico che alla fine riuscì a distruggere Katla. Perché a volte nelle fiabe l’unica cosa che può distruggere un drago spaventoso è una cosa ancora più spaventosa del drago.
Un mostro.
Un vero e proprio viaggio che conduce la piccola protagonista al passaggio dalla fantasia alla realtà. Un viaggio pieno di novità e scoperte con venature di tristezza e malinconia. Un’avventura, una fiaba che finisce come tutte le fiabe dovrebbero finire.
Le ombre possono nascondersi, i mostri sparire, ma tutto ciò che siamo, tutto ciò che costruiamo è esattamente dentro di noi. Possiamo solo scegliere di chi circondarci.
Un vero viaggio alla scoperta di un amore autentico, unico e inimitabile. Un rapporto che avrei voluto anche io con mia nonna.
Ed ecco il mio voto per questo libro: 5 balene.

Cosa ne pensate? Fatemi sapere con un bel commento!
Alla prossima,
Sara. ©