RECENSIONE #390 – ERA IL MIO MIGLIORE AMICO DI GILLY MACMILLAN.

BUON POMERIGGIO MIEI CARI BEI LETTORI!

Sono qui per portarvi una recensione di un libro che avrei dovuto leggere molto tempo addietro e che era rimasto da parte per un bel po’ di tempo. Ora finalmente riesco a parlarvene – ringrazio la casa di editrice Newton Compton per avermi permesso la lettura – e spero possa incuriosirvi ed interessarvi. Che ne pensate?

71sjxdlws6lTitolo: Era il mio migliore amico (ORA MODIFICATO DALLA CASA EDITRICE IN “CATTIVI AMICI”)
Autore: Gilly Macmillan
Editore: Newton compton
Genere: Thriller
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RECENSIONE

two men clapping each other on shoreLa storia ha inizio una sera come tante altre per una coppia di giovani amici. Una sera che, cambierà le loro vite irrimediabilmente. Noah è un ragazzo un poco viziato che ha un profondo segreto oltre che un unico e solo migliore amico: Abdi. Quest’ultimo è un ragazzino che viene dalla Somalia, intelligente e assolutamente generoso. Quella sera, i due, dopo la mostra dei genitori di Noah si allontanano misteriosamente da casa nel cuore della notte. Una notte fresca, strana, in cui i due non dovrebbero essere in giro a scorrazzare come se nulla fosse. Qualcosa di irreparabile accade quella sera e tutto diventa più difficile sia per la vita dei due migliori amici, sia per la polizia che per le persone che li circondano.

Cosa è successo veramente ai due amici? Cosa comporta per la polizia questo caso? Riuscirà Clemo a non farsi invischiare fra vecchi “nemici” che cercano di affossarlo e le questioni sociali che ne derivano dal caso? Cosa si nasconde dietro l’amicizia dei due giovani?

«E’ fuori di sé per il dolore.» «Lo saresti anche tu, no?» Annuisco. Guardo le persone in strada che cominciano ad aprire gli ombrelli e la pioggia che picchia contro il vetro come grandine. (…) Certe volte è difficile impedire all’infelicità altrui di infiltrartisi nelle ossa.

La trama è ben scritta e mette curiosità almeno per quanto si pensa possa essere successo ai due amici. Per il resto, mi sarei aspettata molta più suspance di quanto invece viene lasciata all’interno del volume ma, di questo, vi parlerò più avanti. La trama incuriosisce ma se vi aspettate parecchia suspance, non è questo il libro adatto a voi.

Cattivi amici eBook: Macmillan, Gilly: Amazon.it: Kindle StoreLa copertina che c’è in questa recensione è quella che è stata utilizzata i primi tempi di uscita del libro e devo dire che non è che mi abbia mai fatto particolarmente impazzire. Non rappresenta molto la storia ne cosa succede quindi non riesco proprio a capire il nesso se non per il fatto della farfalla che da un senso di fragilità. Altrimenti nient’altro mi sovviene alla mente. Per quanto riguarda il titolo, vale lo stesso discorso della copertina e non mi fa impazzire proprio come per quanto riguarda la copertina. Non si avvicina neanche lontanamente all’originale ne a quello che c’è e trovate oggi nelle librerie. Ebbene si, ad oggi il libro si intitola Cattivi Amici (Perché alla casa editrice piace cambiare a quanto pare) e la copertina è questa che vedete accanto all’originale.

L’ambientazione è la città di Bristol e l’epoca è moderna, ambientata ai giorni nostri, in cui è presente anche il razzismo poichè i due protagonisti sono due ragazzi provenienti da due luoghi diversi, da realtà diverse ed essendo appartenenti a due etnie diverse.

Ho cercato di ricordare com’era la mia vita prima della mia diagnosi ed è da lì che ho trovato la mia risposta: «Normale». La “normalità” non esiste, ha detto Abdi. «Sai cosa voglio dire».

I personaggi di questa storia sono diversi ed il punto di vista si divide su vari personaggi che interagiranno con la storia in questione.

Quello che ritengo sia particolarmente degno di nota è l’ispettore Clemo. E’ un personaggio intrigante che cela un passato difficile e tormentato ed infatti troveremo uno strascico all’interno di questo volume, ovvero Emma Zangh. Non conoscendo il passato di quest’autore posso dedurre da qualcosa ciò che è stato ma non posso sapere con precisione cosa sia successo veramente. Interessante è il suo modo di approcciare con gli altri e con il suo collega, è una persona scaltra e intelligente oltre che intuitivo e sveglio.

Per quanto riguarda Noah ed Abdi sono due ragazzini completamente diversi se pur qualche punto sia abbastanza comune fra i due. Noah è viziato e figlio di genitori ricchi di cui suo padre è un fotografo e “reporter” – se così vogliamo definirlo – delle realtà più difficili come le comunità somale nei loro posti di origine. Per quanto riguarda Abdi è un ragazzino intelligente, che aiuta la sua comunità ed e che si impegna in tutto ciò che fa con passione e dedizione.

Penso al ragazzo scomparso e spero che sia scaltro e sano e salvo e recito una preghiera a un dio in cui non credo, chiedendogli di far sì che (…) non abbia le mani sporche di sangue.

man in black police uniformIl perno centrale è la storia di un’amicizia e di quanto questa non sia quella tutti hanno sempre visto. Parecchie cose non dette sono state nascoste dai due l’un l’altro e questo ha portato – oltre a tanti segreti – anche a delle ingiustizie e a elle cose che entrambi hanno sempre represso. Cosa nasconde Noah e cosa Abdi?

Lo stile utilizzato per questa lettura è prolisso e non particolarmente scorrevole. La storia si suddivide nei giorni in cui accadono le varie cose e, all’interno dei giorni si passa ai vari punti di vista analizzandoli uno ad uno. Si passa da Noah ad Abdi, a Sophia la sorella di Abdi, alla teste, al poliziotto Clemo la cui vita sembra essere tornata in carreggiata dopo uno scivolone precedente (e forse i volumi precedenti su di lui erano interessanti. Infatti la storia merita una lettura quasi esclusivamente per lui, altrimenti è secca e particolarmente scontata. E’ più interessante la sua vita, e vi ho detto tutto). E’ stata una lettura che mi ha veramente affaticato, nel senso che è stata lenta e ho impiegato un’infinità per finirlo solo per il semplice fatto che non riusciva a coinvolgermi davvero.

Per quanto riguarda a storia su cui investigare è veramente triste se non per il fatto che si parla anche un po’ di razzismo – anche se in maniera quasi del tutto decentrata – e, questo, porta a creare delle faide all’interno del posto in cui c’è una comunità Somala molto concentrata e ben avviata. Su questo tema non ho nulla da dire, la comunità Somala è ben descritta anche se non ne conoscevo le radici profonde ed è stato interessante scoprirlo. La storia comunque e questo ultimo dettaglio poteva rendere molto di più se fosse stata la storia più accattivante. Per il resto, a parte questo piccolo dettaglio, la storia fra i due amici è fiacca e mi aspettavo che il thriller si incentrasse molto di più su un qualcosa di estremamente coinvolgente, che ci fossero dei misteri e che la storia risultasse più dinamica e coinvolgente. Fino alla prima metà del libro non succede quasi niente ed il finale è assolutamente scontato, e prevedibile.

Quindi, non so se darò una vera e propria opportunità a quest’autore la prossima volta. Sicuramente mi ha incuriosito Clemo e la sua caratterizzazione che mi spingono a leggere i volumi precedenti ma se la caratterizzazione del thriller è così debole, dubito che faccia il caso mio.

Penso a mia sorella, al fatto che il mio lavoro consista nell’aiutare le persone come lei, ma non so se me lo lascerà fare.

Il libro è stata una lettura che, purtroppo non ha saputo coinvolgermi come avrei sperato. Ci ho messo davvero tanto a finire di leggerlo proprio per questo, quindi non so quanto sia un bene consigliarvelo.

Gilly MacMillan scrive un thriller intrigato, pieno di segreti ma che non sa destreggiarsi abbastanza nella storia soffermandosi fin troppo sui singoli personaggi e sulle loro vite più che su ciò che succede davvero. 

Il mio voto per questo libro è di: 2 balene e mezzo

due e mezzo

Ringrazio la casa editrice per la copia omaggio

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Che ne pensate allora? Pensate possa fare per voi? Io, come sempre vi aspetto qui per opinioni, idee e letture.

A presto,

Sara ©