BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!
Eccoci di nuovo qui con un altra serie TV di cui parlarvi. Non siete curiosi di scoprire di cosa si tratta o – quasi sicuramente – ne avrete già sentito parlare visto che era una delle cose per cui il pubblico era in fermento da tempo. Non temete di non ritrovare Henry Cavill o il vostro Witcher del cuore, scopriamo qualcosa di completamente nuovo e differente dal solito. Ecco che ve ne parlo:
Titolo: The Witcher: Blood Origin
Episodi: 4
Durata: dai 48 ai 63 minuti circa a episodio
Piattaforma: Netflix
Data di uscita: 25 dicembre 2022
Prequel The Witcher
Stagione / Parte: Parte 1 di 4
Trama: Ambientata nell’età d’oro degli elfi 1.200 anni prima dell’epoca di Geralt, Yennefer e Ciri, The Witcher: Blood Origin racconta la storia di sette sconosciuti che formano un sodalizio per fermare un impero implacabile. Anche se appartengono a clan in guerra tra loro, Éile e Fjall dovranno imparare a fidarsi l’uno dell’altra per riuscire a guidare questa improbabile banda nella lotta contro gli oppressori del Continente. Quando però si aprono portali verso nuovi mondi e un saggio assetato di potere dispiega una nuova arma, i Sette capiscono che dovranno creare un mostro per poterne distruggere un altro…
TRAILER
RECENSIONE
C’è un’Elfa eterea e bella che chiede qualcosa a Ranuncolo. Chiede di trovare una canzone e di cantare le lodi di sette reietti che secoli prima si sono uniti per cercare di fermare un impero implacabile. E Ranuncolo comincia a prendere appunti di come questi sette si siano uniti fra di loro:
Siamo 1200 anni prima delle vicende che riguardano Geralt di Rivia e siamo a Palazzo. Merwyn è l’elfa erede al trono ma ancora non è in successione seppur cerchino in tutti i modi di farla salire al trono. E’ da sempre innamorata di Fjall del clan del cane e questo porta a esiliare l’uomo una volta che viene scoperta la loro tresca amorosa a palazzo. Dall’altro lato abbiamo Éile, un’elfa che si è allontanata dal suo stesso clan dei Corvi e che ora è conosciuta come l’Allodola perché canta e porta speranza dove essa stessa si ritrova a cantare. A Palazzo un attacco porta a uccidere tutti i componenti dei vari clan e gli unici che restano ancora da uccidere finiscono per essere Éile e Fjall che si uniscono nonostante il loro scetticismo nei confronti gli uni degli altri – visto che c’è un passato di morte fra i due clan e quant’altro e partono alla ricerca di altri personaggi che saranno poi di aiuto per fermare il potente impero di Merwyn e i monoliti comandati da un potente mago, Balor, che solo lui può comandare: Meldof, una nana piccola ma potente e coraggiosa, Scìan una combattente reietta ed esiliata da tutti i clan, Callan innamorato di Zacaré e Syndrill.
Riusciranno a sconfiggere chi è al comando e riportare pace e stabilità nel Regno? Quale prezzo si è disposti a pagare per tutto questo? Chi di loro si dovrà sacrificare per poter permettere agli altri di sopravvivere? Riusciranno almeno nel loro intento?
Per quanto riguarda il Cast finisce per essere molto vario sia per esigenze di integrazione sociale e simili ma alla fine gli unici personaggi che finiscono per essere di spicco non solo all’interno del castello ma nello stesso gruppo di personaggi che si ritrova assieme per X motivo si vede molto poco e si conosceranno un poco più a fondo solo due, a differenza dei sette che ci vengono presentati generalmente con i loro legami e/o affetti e fine della discussione. Ok che per esigenze narrative e per la durata di sole 4 puntate alla fine non è stato possibile approfondire di più alcuni personaggi ma ho trovato che poteva essere meglio gestita e non solo sviluppata attorno a due che finiscono da avere un contorno – più o meno vario per carità – ma di poca rilevanza e di poco spicco. I due principali alla fine sono Éile e Fjall, due elfi che vengono da due modi di vivere e “mondi” (si fa per dire) completamente differenti e che si ritrovano a condividere qualcosa che neanche loro si aspettano di dover fare. Lei è un’elfa che è andata via dal suo stesso clan per poter portare speranza e canzoni nel mondo ed è diventata un bardo ovvero l’Allodola che tutti riconoscono nelle strade e di cui si aspettano luce e speranza per le sue parole melodiose mentre Fjall era innamorato dell’erede al trono e che viene allontanato da palazzo ma nonostante questo avrà la sua rivincita anche se avrà i suoi sacrifici da fare, che scopriremo strada facendo.
La parte melodica della serie è davvero pessima. La traduzione che si vede con i sottotitoli che genera automaticamente sono completamente disallineati da ciò che in italiano dice e già questo non se ne comprende la scelta e/o il vero motivo. Dall’altro lato c’è la questione delle canzoni che potevano essere lasciate in inglese anche nella versione audio italiana con i sottotitoli così da rendere migliore la riuscita visto che le canzoni in italiano – a mio parere uditivo – erano un cazzotto in un occhio a tutta la serie. L’unica canzone che finisce per salvarsi è quella finale di Ranuncolo su cui mette in piedi tutto quello che gli è stato raccontato ma mi pare di ricordare che è comunque in inglese con sottotitolo italiano, quindi come è giusto che fosse.
Per quanto ci sia qualche ambientazione e il richiamo allo stile generale di The Witcher, ho trovato le quattro puntate di questa miniserie PREQUEL di tutto ciò che abbiamo conosciuto fino a ora sciamo che sarà divisa in quattro parte – a quanto sembra ma tutto poi dipende da share e pubblico e simili – l’ho trovata molto lontana dai Witcher seppur abbia qualche richiamo non indifferente che ci faccia presente in che mondo siamo. Per il resto mi è sembrato di vedere qualcosa di completamente fuori lo standard, quasi fosse un fantasy a parte rispetto a tutto quello che si conosce sui witcher. Anche perché a parte i bardi, i monoliti e la trasformazione del primo witcher oltre a qualche rimando a un mondo particolare che vediamo anche nelle stagioni di The Witcher, non è che ho visto tutta questa grande scenografia da The Witcher ma ho sentito pareri piuttosto discordanti e mi sono sentita dire anche che, non avendo letto il libro, non posso capire. Che è opinabile, visto che almeno a un gioco io ci abbia giocato e non mi abbia ricordato poi molto e se ci si toglie quelle tre o quattro cose che vi ho elencato finisce per essere un fantasy dallo standard medio che si, carino, piace ma è fine a sé stesso. Ho letto anche in rete che molti sono delusi del fatto che non ci sia Cavill a interpretare i prossimi e futuri Witcher visto la sua uscita di scena da questo mondo ma trovandoci 1200 anni prima era impossibile che qui comparisse, forse solo nel punto iniziale in cui invece si nota Ranuncolo e magari poteva essere presente.
Per quanto riguarda la linea generale della storia ci sta, è scorrevole e guardabile, la scelta non è male anche se non si riesce ad avere il pathos necessario per il raggiungimento dei personaggi che circondano i principali e che sono comunque una parte senza la quale non si sarebbe potuto attuare praticamente quasi nulla e che non hanno avuto – soggettivamente – il rilievo che magari meritavano. Insomma, poteva essere fatto molto di più. A livello di effetti speciali e scenografie e costumi non si può dire nulla visto che risulta tutto ben costruito e ben pensato oltre che ben fatto. Ritengo comunque che sia importante anche il livello di storia che debba arrivare e non solo la fotografia o la scenografia dietro e la cosa mi ha lasciato alquanto perplessa. Resto comunque curiosa di sapere di più da questo prequel e che magari il futuro di questa serie ci riservi qualcosa di unico e interessante che magari ora non è arrivato come si dovrebbe.
Una sufficienza meritata ma che poteva essere di più, a mio parere. Ci rifaremo in futuro? Chissà, dovremo solo restare sintonizzati e cercare di comprendere e sperare che vada sempre per il meglio.
Che ne pensate di questa stagione? Potrebbe fare al caso vostro? Spero di si e che possa interessarvi quanto di cui ho parlato. Vi manco un caro saluto e ci sentiamo per i prossimi articoli! Stay tuned.
A presto,
Sara ©