BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!
Eccoci qui, finalmente! Sono qui con una nuova serie che spero possa incuriosirvi o che l’abbia già fatto visto che molti hanno già avuto modo di vedere questa serie TV. Siete pronti a lasciarvi andare a commenti? Voglio sapere se vi sia piaciuta o meno, sono profondamente curiosa. Ecco che ve ne parlo subito:
Titolo: Il signore degli anelli – Gli anelli del potere
Lingua: Italiano (disponibile)
Episodi: 8
Durata: Numero di stagioni: 1
Prima puntata: 1 settembre 2022
Piattaforma: Amazon Prime Video
Autori: Patrick McKay, John D. Payne, Gennifer Hutchison, Justin Doble, Stephany Folsom, Jason Cahill, Nicholas Adams
Trama: Gli eroi affrontano la temuta rinascita del male nella Terra di Mezzo, forgiando eredità che vivranno a lungo dopo la loro scomparsa.
TRAILER
RECENSIONE
La storia ha inizio secoli prima l’inizio de Il signore degli Anelli. Galadriel ha perso suo fratello per colpa di Sauron e lei assieme a pochi altri elfi d’Elite parte alla ricerca dell’antico e potente male che sta avvelenando la terra per cercare di vendicarlo e di porre fine alla sua sofferenza interiore e sul male che lo stesso Sauron potrebbe riversare su tutto il resto delle terre. Nonostante le ardite ricerche senza alcuna soluzione, il gruppo che è con Galadriel si arrende e decide di deporre le armi per vivere finalmente la vita tranquilla che gli spetta, lontano dal resto, visto che ormai sono secoli che il male non sembra palesarsi. Ma alla giovane Elfa questo non va giù e nonostante le venga ordinato dal Re degli Elfi di andare nelle lontane terre che le porteranno finalmente pace e prosperità, una volta sulla nave questa si ritrova a fuggire per cercare di portare lei stessa, da sola, a termine la missione. Dall’altra parte, nel mondo, ci sono: i piccoli Pelopiedi in cui Nori e la sua migliore amica sono le ribelli del gruppo e finiscono per scoprire un uomo caduto dal cielo che ha strani poteri e non parla la loro lingua; c’è un elfo solitario, Arondyl che scopre l’avvicinamento di un orda di orchi che comincia a scavare sotto le città del Regno del Sud. Il giovane Elrond cerca di trovare soluzioni alternative per le sue terre e si rivolge al suo migliore amico nano e futuro Re Durin, con la speranza che possa fornirgli un valido aiuto. In tutto questo le Terre del Sud cominciano ad essere in pericolo, il male non dorme mai.
Cosa sta succedendo alle Terre del Sud? Sauron si sta preparando alla sua ascesa e sta per tornare o sono solo fantasie di una giovane Elfa vendicativa? Cosa cambierà ora che tutto sta cambiando e i popoli rischiano di entrare in guerra uno dopo l’altro?
I personaggi e il cast non mi sono dispiaciuti e li ho trovati pronti, preparati e sul pezzo. L’unica cosa che non sono riuscita a tollerare è stata la costruzione del personaggio di Galadriel che finisce per essere pesante e ridondante, Ho apprezzato diversi personaggi – di cui si possono comprendere le identità e di chi, invece non si campisce e finisce per essere una sorpresa – e finiscono per essere quelli più gettonati o più seguiti vista la spiegazione e l’importanza che hanno rispetto a tutto il resto dei personaggi.
Sicuramente i punti migliori sono stati quelli in cui vi erano presenti i Pelopiedi che – nonostante sembrino viaggiare su un completo binario a parte – hanno una valenza non indifferente all’interno del mondo in cui sono collocati. Altro punto migliore, ben sfruttato è stato quello di Nùmenor, della Regina reggente e dei personaggi che si aggirano all’interno della città che finiscono per creare curiosità e suspance, cosa che ho apprezzato molto, soprattutto vista la composizione dell’isola e la sua eterea bellezza, in cui sarebbe fantastico vivere vista la sua imponente bellezza. La trama del villaggio guidato dalla donna innamorata di un elfo, è quella che ha finito per incuriosire meno, a mio parere. Oltre che poco credibile per i tempi e il manufatto utilizzato come mera chiave di un’intera parte che sembra muoversi con un unico click, la cosa davvero unica è che l’elfo finisce per essere figo nei suoi movimenti, nella sua agilità, nella sua bravura e nella strategia di guerra e combattimento che lo rendono degno di essere visto. Per il resto questa parte non incuriosisce come dovrebbe e a tratti risulta ridondante. I tratti in cui è presente Galadriel, specialmente agli inizi sono ridondanti però con il diradarsi della stessa e con le cose del caso che le accadono, il tutto si dirada a meno scene e la cosa diventa meno pressante.
La trama che ci viene presentata non deriva dai manoscritti di Tolkien, come penso sia ben noto a tutti. E’ stata una storia presa dalle Appendici del Signore degli Anelli e rielaborata ai fini sia delle storie successive, sia per dare un qualcosa in più al mondo che tutti conosciamo. Infatti, come si può ben notare anche all’interno della storia stessa non viene mai menzionato il nome Hobbit ma vengono chiamati Pelopiedi proprio perché non sono stati pagati tutti i diritti per l’utilizzo. Quindi è ben evidente che il tutto è stato riadattato a tutta una sequenza di cose che i produttori e gli ideatori avranno studiato in anteprima.
Nonostante non provenga da una struttura puramente Tolkeniana, ho trovato le dinamiche di diverse cose davvero ben costruita e interessante da conoscere: si guardi l’ascesa degli Orchi sulle Terre del Sud e la nascita di Mordor. L’evoluzione che essi stessi hanno avuto passando da coloro che si nascondevano dal sole con pezze e stracci passando attraverso scavi del sottosuolo a orchi corazzati che si muovono alla luce del sole normalmente. Altro che ho trovato interessante è stata l’isola sulla quale vivono gli uomini e sulla quale Galadriel finisce per approdare, fondata dagli elfi e gestita interamente dagli umani: Nùmenor. Queste sono state a mio avviso le cose che hanno creato maggior pathos e che hanno reso la stoia interessante nel susseguirsi degli eventi e nello scoprire diversi personaggi che poi ne daranno vita ad altri, successivamente, che noi conosciamo.
La lentezza della serie è evidente che i fatti e ciò che viene rappresentato non si svolge in maniera dinamica e veloce, piuttosto si concentra sulla fotografia, sulle scene e sulla visione degli effetti speciali così come della visibilità a livello scenografico sul quale non si può dire che non sia stato fatto un ottimo lavoro. Infatti la serie era sicuramente da guardare con un televisore grande così da immergersi maggiormente all’interno degli ambienti che sono davvero ben costruiti e rendono visivamente.
Il contrappeso a livello della storia, però, è calante e con la sua lentezza piace ma fino ad un certo punto. Può starci nelle prime puntate ma poi mi aspettavo un cambio che è avvenuto ma a passi graduali. Sembra essere una serie introduttiva, visto che ne saranno proposte altre a seguire, successive a queste e devo dire che nel complesso non sono rimasta particolarmente delusa dalla serie, anzi l’ho persino apprezzata. E’ un punto a sfavore, si, ma la lentezza di alcune scene rende comunque interessante la visione del tutto. L’unica cosa che si sarebbe dovuto vedere un po’ di più è la cosiddetta “ciccia”. E’ in fase preparatoria e ok, ma si spiega tutto con le ultime due puntate e si sarebbe voluto vedere di più.
Ci sono diverse cose che si differenziano totalmente dallo stile Tolkeniano e da tutto ciò che comunque sappiamo dal fantasy classico come ad esempio: la capigliatura degli Elfi che sono contraddistinti da sempre da lunghi capelli e da un portamento etereo ai capelli alla Harry Stiles che lasciano di certo interdetti chi guarda almeno per le prime puntate. Il perché della scelta probabilmente è dato da scelte di tipo monetario e di inclusione su cui si lotta ormai molto. Si veda l’elfo nero, cosa che Tolkien non avrebbe mai pensato di inserire visto che sono sempre stati descritti con pelle diafana e simili, così come una donna/ragazza fra i Pelopiedi a battersi nella sua comunità ed emergere con le sue decisioni, così come la donna del villaggio che finisce per essere colei che detta ordini ai suoi concittadini che sono cose che un tempo non erano immaginabili.
Queste, come anche altre, sono cose che differiscono totalmente, possono non piacere e creare dei veri e propri dissapori che portano chi guarda a non voler proseguire con la serie. Personalmente ho visto la serie in maniera tranquilla, senza troppe aspettative e nonostante la lentezza di alcune scene e di alcune cose l’ho apprezzata e non mi è dispiaciuta. Il finale inaspettato almeno per quanto riguarda Sauron. Per il resto alcune cose erano facilmente intuibili fin dall’inizio ma per chi è amante della trilogia iniziale figuriamoci se non riesce a comprenderlo ancora meglio!
Premetto che non finisce per essere la serie del secolo o che mi ha fatto impazzire totalmente ma posso dire che personalmente non mi è dispiaciuta anche se ho sentito e letto cose totalmente differenti sia tra loro che differenti dal mio punto di vista al riguardo. Nonostante questo l’ho trovata una buona serie, godibile per chi ha apprezzato Tolkien e un buon tuffo nel passato per i vecchi fan della saga, con ogni beneficio di prendere la cosa totalmente alla leggere e non con criticità atroci altrimenti perde anche del significato del come – quando – perchè questa serie sia stata sviluppata. E’ ben evidente che non si può ricostruire tutto su ciò che è stato Il Signore degli Anelli ma posso dire di essere comunque rimasta soddisfatta della serie dopotutto.
Vi consiglio la visione se avete seguito il Signore degli Anelli e volete ancora una volta ritrovarvi nel suo mondo unico e fantasy ricco di creature e misteri con cui solo Tolkien riusciva a coinvolgerci.
Cosa ve ne pare? L’avete vista? Vi è piaciuta? Fatemi sapere, io ne sono davvero curiosa ovviamente di avere vostre opinioni.
A presto,
Sara ©