REVIEW PARTY: Recensione in anteprima #565 – LA VENDETTA DEGLI DEI DI HANNAH LYNN.

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Augurissimi a tutte le donne, non solo oggi ma tutti i giorni! In questo martedì della donna con un libro su una donna forte e audace che vi lascerà a bocca aperta. Siete curiosi di sapere di chi sto parlando? Ringrazio tantissimo la Newton Compton per avermi permesso la lettura del volume e vi lascio ciò di cui vi sto per parlare:

9788822767103_0_536_0_75Titolo: La vendetta degli dei
Autore: Hannah Lynn
Data di uscita: 7 marzo 2022
Pagine: 320 
Link d’acquisto: https://amzn.to/3MrskYs
Trama: Regina dal potere sconfinato, moglie assassina e vendicatrice, madre tradita e amorevole, figura capace di slanci e sentimenti di grande intensità o donna crudele e senza cuore? È davvero difficile provare empatia per una donna che tradisce il marito, Agamennone, e che lo uccide al suo ritorno da Troia assieme al proprio amante, senza conoscere fino in fondo le sofferenze a cui è stata sottoposta fin dalla giovane età. Una donna che ha dovuto sopportare l’omicidio del precedente marito e del figlio uccisi brutalmente, l’assassinio della figlia Ifigenia sacrificata con l’inganno agli dei dal padre. Senza contare le umiliazioni pubbliche, i soprusi e gli abusi a cui la regina di Micene deve sottostare per il bene pubblico. E così, in un racconto appassionante e commovente, Clitennestra assume sembianze di una modernità impressionante e il lettore si ritrova avvinto da una spirale di odio, amore, violenza e spargimenti di sangue di familiari che non ha eguali nella mitologia greca.

RECENSIONE

white head bustLa storia ha inizio con Agamennone che si reca da un sacerdote, Calcante. Con la nave per via del vento non riesce a tornare a Troia e sa che è colpa degli Dei, deve essere colpevole di qualcosa che non è consapevole di aver compiuto contro le stesse divinità. Calcante non ha problemi ad esporre cosa lo rende colpevole contro la Dea della Caccia, Artemide. E una richiesta davvero grande gli viene chiesta quella di sacrificare sua figlia Ifigenia. Una richiesta che sarà la goccia che farà traboccare il vaso per la moglie del famoso re dei re, Clitennestra. Una moglie e madre e donna che ha subito tanto, troppo. Una donna che sacrifica tutto ma che non ha più nulla da perdere.

Cosa succederà a questa donna distrutta dal dolore di anni di soprusi e violenza e da anni che l’hanno cambiata fin nel profondo? Cosa le succederà e cosa cambierà nella sua vita?

«La dea accetterà un unico sacrificio», disse. «Un’unica morte sul suo altare nel tempio di Aulide».
Agamennone annuì in fretta. «Sì, qualunque cosa desideri. Mi rimetterò subito in marcia. Me ne occuperò questa sera stessa». Un’unica morte. Era abbastanza semplice. Doveva solo scoprire quale animale. Chinò la testa in segno di rispetto per l’indovino, ma quando la rialzò, il vecchio gli prese la mano. «Non è un animale che vuole», disse, con una voce che avrebbe potuto avere mille anni. «Ma una fanciulla. La tua figlia più bella, Ifigenia».

A Spartan's Sorrow by Hannah M. LynnLa trama esprime davvero bene ciò che ci troveremo davanti per chi deciderà di leggere il volume. E’ una storia che nonostante l’ambientazione e ciò che porta con sé attraverso la mitologia Greca, lascia spazio ad un’attualità profonda e toccante. Una trama ben costruita.

La copertina, nonostante mantenga la linea del volume precedente e si attenga anche alla linea di molte copertine sulla tematica dell’antica Grecia usciti per altri editori, come la Sonzogno, non colpisce particolarmente. Forse questo ammetto che è più carina del volume precedente ma l’originale, sia per quanto riguarda questa che il precedente della stessa autrice, Il segreto di Medusa, sarebbero stati davvero belli se avessero mantenuto la linea originale. A colpo d’occhio avrebbero fatto un bell’effetto, devo ammetterlo. Nonostante questo, per gli amanti dell’Antica Grecia e simili, la scelta fatta non è stata mal pensata e fa il suo dovere. Il titolo in originale, come potete vedere anche dalla copertina originale qui di lato era “A Spartan’s Sorrow, ovvero Il dolore di uno Spartano. Non so per quale motivo non sia stato tradotto più o meno vicino a questo ma si sia andati su tutt’altro, eppure sarebbe stato sicuramente curioso come titolo anche per via del fatto che la protagonista a muoversi è femminile.

L’ambientazione è l’Antica Grecia ovviamente, come avrete sicuramente intuito, non che ci voglia molto ad immaginarlo ed è il palazzo, a Micene, il fulcro nel quale tutto si basa e i movimenti in cui principalmente verranno svolti i fatti anche se ovviamente non sarà tutto concentrato lì all’interno.; l’epoca si aggira attorno al 458 a.C.

«Si tratta di vostra figlia, Ifigenia», disse l’uomo. «Devi mandarla ad Aulide». «Mandarla ad Aulide?».
Gli occhi del messaggero finalmente si illuminarono e sul suo volto comparve un’espressione reverente. «Ad Aulide vostra figlia verrà data in sposa», disse, «al grande guerriero Achille».

brown painted structuresI personaggi di questa storia sono diversi e ci si concentrerà molto sulla vita a palazzo di Clitennestra, del rapporto con i suoi figli, con l’amante Egisto e con il marito Agamennone. 

Clitennestra è la protagonista principale del volume. Nonostante ci sia Oreste che segue la madre e finisce per prendere parte alla storia di più di quanto ci si aspetta, la vera protagonista è la regina e moglie di Agamennone. E’ una donna che ha tradito, che appare fredda e calcolatrice ma che dietro la sua maschera di forza e freddezza si nasconde molto altro che scopriremo nel corso della lettura e che ci consentirà di conoscere questo personaggio, reinterpretato dall’autrice, sotto un aspetto a cui magari nessuno aveva mai pensato.

«Cosa devo fare?», gridò. «Come posso affrontare di nuovo tutto questo?». Entrò una raffica così brutale che la fece cadere all’indietro sul pavimento di pietra, spegnendo le lampade e precipitando la stanza in un’oscurità assoluta. Ansimando di dolore, lei si costrinse a tornare in piedi. «Ti prego, ti prego, dimmi cosa fare!». Il fulmine fu così puro, così vivido, da darle l’impressione che Zeus in persona le avesse parlato all’orecchio. E quando la mattina seguente si svegliò, a tempesta passata, la sua mente era più limpida che mai. Sapeva perfettamente che cosa doveva fare.

Il perno centrale della storia è Clitennestra e tutto ciò che ruota attorno al suo ruolo di donna all’interno di una società che la denigra, che la tratta come pezza da piedi o peggio ancora da soprammobile. Perché è così che la donna era trattata e in quanto moglie del Re di Micene, non c’è molto da fare se non adempiere ai doveri coniugali e badare ai figli, messi anch’essi sotto la lente degli dei e del padre stesso. Il ruolo della donna è il fulcro attorno a cui gira la storia che nonostante sia una storia dell’Antica Grecia finisce per essere fin troppo attuale.

Lo stile utilizzato utilizzato dall’autrice è il medesimo del volume precedente, secondo volume della trilogia sulle donne della mitologia Greca che ci pone in evidenza una donna non troppo conosciuta come Medusa nel primo volume ma che anche qui ci pone in evidenza una tematica importante e forte, mettendo in primo piano l’essere donna e quanto sia stato difficile – anche tutt’ora lo è – esserlo nella società patriarcale. Scritto in terza persona, la storia finisce per affascinare il lettore per come viene scritta e impostata, nello stesso identico modo in cui è stata impostato il volume precedente su Medusa.

Il modus operandi segue il volume precedente che pensavo fosse un caso isolato; mi ero lamentata nel primo volume del fatto che ci fosse una parte della storia dedicata all’eroe che tenta di uccidere Medusa. Anche qui Oreste, figlio di Agamennone e Clitennestra cerca vendetta e vuole uccidere sua madre per vendicare la morte di suo padre, avvenuta per mano di lei. Quindi, avendo letto già il volume precedente devo dire di non essere rimasta particolarmente sorpresa della scelta fatta perché, in fondo in fondo, me la immaginavo.

Nonostante Clitennestra sia stata sempre raffigurata come una moglie fredda, calcolatrice, falsa e vendicativa in questo volume non solo potremo notare tutto questo con i suoi gesti e nelle sue parole – si veda il tradimento con il cugino del marito Agamennone – ma potremo anche vedere uno spiraglio, il suo racconto, la sua verità e ciò che l’ha portata ad essere così com’è. Non tutto nasce per forza marcio e Clitennestra in questo racconto nasce come una donna si forte ma sola, delusa e usata. E’ una donna che in quanto tale ha subito parecchie cose visto anche il tempo in cui è ambientato e la valenza sociale della donna ai tempi, che non la esula dal fatto di essere una fedifraga e un’assassina ma ci consente di capire il perché dei suoi gesti sia nei confronti del marito Agamennone, sia i risvolti su i suoi stessi figli.

Le tematiche all’interno della storia, quindi, sono importanti e forti e finiscono per colpire ogni donna che deciderà di leggere questo volume. Perché non solo si finirà per comprendere i motivi ma si finirà per sentirsi vicini a Clitennestra e alle sue scelte, cercando di capire le sue emozioni e di posizionarsi nel mezzo tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Una lettura che vi colpirà, questo è poco ma sicuro.

Il suo unico rimpianto fu di non poterlo guardare negli occhi. Era un peccato che lui non potesse vederla mentre lo ripagava per tutto ciò che aveva fatto patire a lei e ai suoi cari. Eppure, mentre il re barcollava all’indietro e cadeva nell’acqua che ancora esalava vapori, si rese conto che non le importava più. Era sufficiente. China sul suo corpo, osservò le bolle rosate farsi sempre più rade fino a fermarsi del tutto. Aveva compiuto il proprio dovere. Aveva protetto i suoi figli.

Il libro che segue le vicende famigliari e gli intrighi che si basano su violenza e sangue così come sui tradimenti e l’amore di un madre che si sente sola e he cerca di combattere per se stessa e per i propri figli. Se amate storie di questo tipo, uniteci la mitologia e l’Antica Grecia e il gioco è fatto: state pur certi che è il libro che fa per voi.

Hannah Lynn è un autrice che prende dei personaggi femminili complessi e incompresi quasi totalmente e li trasforma dandogli una voce forte e potente che finisce per sovvertire quello in cui – magari – si è sempre creduto. Una secondo volume ricco di significato e che ci spinge ad essere curiosi riguardo chi sarà la terza protagonista di questa trilogia al femminile.

Il mio voto per questo libro è di: 4 Balene e mezzo.

quattro e mezzo

Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

Seguite le altre recensioni relative all’evento di oggi! Vi aspettiamo ovviamente numerosi:
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A presto,

Sara ©