RECENSIONE #630 – PRENDIMI PER MANO DI OLIVIER ADAM.

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Altro giro, altra corsa per quanto riguarda questa nuova uscita, ovviamente! Per questa tenera lettura debbo ringraziare la Camelozampa che mi ha permesso la lettura. Un libro molto dolce, che parla di vita, di un amore genuino e adolescenziale, di un attimo nella vita in cui potrebbe cambiare tutto. Ecco che ve ne parlo:

9791254640340_0_536_0_75Titolo: Prendimi per mano
Autore: Olivier Adam
Data di uscita: 3 febbraio 2023
Pagine: 152

Link d’acquisto: https://amzn.to/3JDAuN4
Trama: Una sera d’inverno, Antoine e Chloé si trovano a dividere la stessa camera d’ospedale. I loro sguardi si incrociano, si catturano, si riconoscono. Arriva la notte, scende la neve e le rive del fiume sono illuminate dai fuochi… Quello che condivideranno è ben più dei ricordi delle loro ferite, ben più del letto di un ospedale, ben più della paura del domani. Testo ad alta leggibilità.

RECENSIONE

deux mains sur le point de tenir le papier peintLa storia ha inizio un ha inizio un giorno come tanti altri per Antoine che, nonostante sia passata qualche settimana da quella notte, non riesce a togliersi dalla mente il volto di Chloé , che d’altra parte, fa lo stesso. Antoine ha bisogno di un intervento al braccio e la madre la porta all’ospedale per l’intervento. Chloé è all’ospedale invece, perché ci finisce spesso per un problema all’anca che la porta a zoppicare o a camminare poco e di cui necessita l’aiuto della sedia a rotelle per non affaticarsi troppo. Anche per questo lei ha necessità di un intervento. I due si incontrano in un giorno qualunque in cui entrambi finiscono nella stessa stanza d’ospedale e sarà il destino a fare il resto.

Cosa succederà ad Antoine e a Chloè? Gli interventi riusciranno? Per quale motivo i due non riescono a dimenticare l’altro e non riescono nemmeno a ritrovarsi? Come possono finalmente ricongiungersi e per quale motivo si sentono così uniti molto più di altre persone?

Da quella notte all’ospedale, non riesco più a vedere una ragazza per strada, davanti a me, con i capelli neri che le arrivano a metà schiena, senza affrettare il passo, sentire il cuore che mi batte nel petto e nelle tempie, accelerare ancora, avvicinarmi, guardarla e rimanerci così male da dovermi mordere le labbra per non mettermi a piangere. Eppure, l’ho conosciuta il tempo di una notte. Solo una notte. Una notte e niente più.

La trama è abbastanza semplice, molto breve e concia ma data anche la lunghezza del volume, non mi aspettavo meno. Insomma, è una buona trama che ci mostra generalmente ciò che avviene a grandi linee in questo volume e che il lettore si troverà a leggere. Non ci sono spoiler ne altro, è molto minimal e genuina, quindi quello che leggete troverete poi nel volume.

La copertina si adatta particolarmente allo standard della Camelozampa e al fatto che viene utilizzato come target di volumi per bambini/ragazzi ma non ha quel qualcosa che ti dice compra me piuttosto che un altro volume. Non c’è qualcosa di particolarmente distintivo se non le due mani in primo piano, oltre al titolo. Quest’ultimo fa riferimento anche alle stesse mani che si vedono sulla copertina e al fatto che i due alla fine sarà per mano che si sposteranno per una notte dall’ospedale e che cambierà il loro modo di affrontare le cose, di vederle e di scoprire e conoscere l’altro al loro fianco. Per mano combattono le paure che hanno dentro. Un titolo e una rappresentazione in linea che finiscono per essere significativi ma a livello visivo, almeno personalmente non cattura. Comunque non si allontana molto dall’originale “Comme les doigts de la main” che sta per Come le dita della mano, letteralmente parlando.

L’ambientazione trattandosi di un autore francese è altresì francese e s alterna fra casa, scuola e il racconto di quella notte d’ospedale per questi due giovani ragazzi. L’epoca non è specificata ma sembra essere di qualche anno fa, non tropo recente ma neanche troppo vecchio insomma essendo comunque del 2005 il romanzo originale.

Si vede che gli faccio paura. Qualcosa in me deve fargli paura. Si vede proprio così tanto che sono morta un po’ anch’io, da quando è morto papà? Credono forse che il dolore sia contagiosa? 

silhouette of woman hugging mna sous ciel étoiléI personaggi della storia non sono poi molti, vista anche la brevità del volume che non consente un così avanzato sviluppo della trama e di tutto ciò che avviene, insomma. Oltre i due protagonisti e narratori di questa storia avremo modo di conoscere un ragazzo che li aiuterà e con cui avranno modo di interfacciarsi e con la mamma di Antoine che è ormai diventata un perno sul quale fare affidamento nonostante le difficoltà, dopo quanto è accaduto alla loro famiglia. Vi parlo un pochino di questi due personaggi:

Antoine è un ragazzo che ha perso suo padre e il dolore sembra averlo sopraffatto sopra ogni cosa. A riportare in ordine le idee è la ragazza che ha incontrato all’ospedale e alla quale non riesce a smettere di pensare perché sembra aver toccato i punti giusti con lui che è molto chiuso e poco incline a raccontare i fatti propri. E’ un personaggio che si lascia amare, a modo suo, ma in maniera del tutto lenta e poco coinvolgente seppur sia un ragazzo dal cuore d’oro e che ha tanto da offrire.

Chloé è una ragazza che si sbottona piano piano ma che anche lei è dolce, tenera e ha tanto da dare. Ha questa operazione da fare dalla quale ha paura di morire visto che devono addormentarla completamente e ha una brutta sensazione perché pensa che da questa cosa potrebbe non risvegliarsi. La fortuna è aver accanto la sera precedente uno come Antoine che è diretto e impulsivo e che le consente di dimenticare per un attimo tutto ciò che sta per accaderle liberandosi di tutte le sue paure.

«Io questa sensazione ce l’ho ogni volta che mi addormento. Ho sempre l’impressione che non potrò svegliarmi mai più, che stia finendo tutto». «E hai paura?» «No. Di solito sono sollevato. E’ al mattino, quando mi sveglio, che ho paura. «Paura di cosa?» «Non so. Paura di tutto. Paura della vita». (…) «Non c’è niente di male ad aver paura. …»

Il perno centrale  di questo volume sta nell’affrontare le paure e nel trovare qualcuno di affine che è pronto a condividerle ed è disposto a farci forza per questo. Entrambi, ognuno a suo modo, riescono a concepire questa cosa e a condividere la propria paura con una persona con la quale si sentono connessi fin dal primo istante visto il loro sguardo simile, un dolore vicino e qualcosa che li accomuna. Entrambi, in tutto questo trovano qualcosa che cambierà loro la vita.

photographie de mise au point peu profonde d'un homme et d'une femme se tenant la mainLo stile utilizzato  per questo volume è piuttosto leggero, fluido che cattura il lettore in un vertice che dura fin troppo poco. La storia si divide sotto due punti di vista che si alternano capitolo dopo capitolo e che creano una piccola parentesi che capita una volta nella vita e può essere insignificante o segnarti per sempre, dipende da quale tipo di valore gli diamo.

La pecca della storia sta nella sua brevità oltre al fatto che non è una storia originale ma semplicemente una storia come tante, a volte anche già sentita. Per quest’ultimo punto dipende da chi legge se interpreta e si aspetta una lettura nuova e fresca o se si aspetta di vedere una storia che parla di vita comune o di una cosa che può accadere un giorno come un altro. Ma questo è a discrezione di chi legge e di cosa cerca. Per me è stata una lettura leggera e rilassante anche se mi aspettavo un briciolo in più di qualcosa che invece è rimasto sospeso e simile ad altro.

E‘ una storia di un amore adolescenziale, il primo incontro seppur si tratti di un ospedale ed entrambi si trovano lì per un motivo legato alla salute (all’estero li chiamerebbero Sick-lit). Su questa scia si veda A un metro da te, Colpa delle stelle, … Quindi qualcosa che si affaccia su un filone e un panorama conosciuto ma che – almeno per quanto riguarda il panorama italiano – non lo vedo pronto ad emergere, non di questi tempi.  L’autore ha venduto molte, molte copie in Francia per questo volume all’epoca ma considerato gli anni in cui è uscito e considerato tutte le variabili che lo circondano alla fin fine è un volume che parla con dolcezza di un primo amore, di ritrovare se stessi, di ritrovare la forza e sconfiggere la paura che a volte ci chiude e preclude determinate cose. Una storia ad ogni modo delicata, scritta con font ad alta leggibilità per i più piccoli ma questo è merito della Camelozampa che in questo si impegna molto.

Mi sono avvicinato a lei, ho guardato fuori dalla finestra, ho guardato anch’io la neve, e, come lei, vedevo il candore  e al tempo stesso il grigio sporco in cui si sarebbe trasformato. Si vede che quando conosci la morte troppo da vicino questi pensieri ti si incollano in testa. Si vede che a noi ce li ha messi in testa un po’ troppo presto.

Il libro è un piccolo volumino che racchiude una piccola storia dolce, di due ragazzini che si incontrano nel momento peggiore in cui potessero trovarsi in quel momento rendendo tutto magico e unico. Una storia che sa di già visto, nulla di particolarmente nuovo ma che ci regala una boccata di aria fresca dalla quotidianità e ci fa tornare all’età di quindici anni. Consiglio la lettura ai lettori della fascia d’età alla quale questo volume è preposto, non tanto per gli adulti o per chi cerca una storia diversa dal solito.

Olivier Adam ci racconta una storia che ci regala un primo amore, speranza e la scoperta di nuove emozioni che difficilmente non abbiamo provato all’età di Chloè ed Antoine e che non dimenticheremo mai. Un piccolo volume che piacerà di certo ai più piccoli che sono alle loro prime cotte e aiuterà noi adulti a riscoprire delle emozioni che credevamo dimenticate.

Il mio voto per questo libro è di: 3 balene.

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Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

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Cosa ne pensate? Potrebbe essere il volume che fa al caso vostro? Fatemi sapere se lo prenderete in considerazione! Io come sempre vi aspetto.

A presto,

Sara ©

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