BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!
Siete pronti in questo martedì per una nuova recensione oscura e misteriosa? Dai, non così tanto visto che vi parlo di un volume che potrebbe fare al caso vostro e che ha vinto il premio Bancarellino 2020 da poco. Spero possa fare al caso vostro, io in ogni caso ve ne parlo:
Titolo: Darkness
Autore: Leonardo Patrignani
Data di uscita: 21 giugno 2022
Pagine: 256
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Trama: A tredici anni una notte può durare in eterno.
Haly Foster ha un piano. Un piano infallibile che finalmente la porterà lontano da Little Crow e dalla casa-famiglia che la ospita da quando i suoi genitori sono morti in circostanze misteriose. Il piano è semplice: aspettare il momento giusto, approfittare del buio e scappare. Andarsene per sempre dal luogo che ha inghiottito ogni ricordo felice. Niente potrà farle cambiare idea, niente potrà costringerla a restare. Almeno, questo è ciò che crede… Ma il giorno in cui Haly percorre la statale che conduce fuori da Little Crow, zaino in spalla e cappuccio della giacca a vento sulla testa, una densa cortina di nebbia si leva da terra e circonda l’intero paese. Il tempo si ferma. La corrente smette di funzionare. L’oscurità cala su ogni cosa. Una barriera invalicabile impedisce a Haly di lasciare Little Crow, ma questa volta la ragazza non ha intenzione di restare a guardare. E così insieme a una coppia di improbabili amici, Owen, l’eccentrico direttore del giornalino scolastico, e Brian, l’appassionato collezionista di fumetti, Haly dovrà trovare un modo per dissipare la nebbia che avvolge le strade della città… e forse il suo stesso cuore. Leonardo Patrignani, autore bestseller per la narrativa young adult, esordisce nella letteratura per ragazzi con un romanzo dalle sfumature dark, in cui paura e coraggio sono le due facce della stessa medaglia. E i ricordi sono l’unica cosa che può distruggerci, o salvarci.
RECENSIONE
La storia prende le vicende di una piccola cittadina chiamata Little Crow, in cui una donna stravagante dal suo strano cappello bianco invoca o dice delle strane parole da qualche parte all’interno dello stesso e il cielo comincia a farsi cupo; dall’altro c’è la giovane Haly Foster che cerca di scappare da un posto che per lei ormai sembra non avere più nulla da offrire se non brutti ricordi e non ha più motivo per non andarsene, per sempre. Quello che finisce per fermare la giovane è una grossa nube nera che incombe sulla città e finisce per oscurare ogni cosa e respinge chiunque tenti anche solo di uscire e, delusa nel tornare indietro nota un suo compagno di scuola, Owen – anche lui emarginato come lei e persino bullizzato dai suoi compagni – se ne sta lì a fotografare l’evento.
Cosa è successo effettivamente alla piccola cittadina e cos’è la minaccia oscura che incombe sopra di loro e non consente più il ritorno della luce? Come potrà Haly, pensare di scappare da tutto ciò che le ricorda i suoi genitori e le rinnova il dolore che non la lascia andare?
Lontano da lì. Lontano dal dolore. Lontano da scorci di ricordi che si aprivano a ogni angolo della strada. Lontano dagli sguardi della gente, da chi giudicava senza sapere, da chi scherzava su una tragedia. Lontano dalle domande senza risposta, dai silenzi, dall’indifferenza. Via, verso qualcosa di sconosciuto. Non poteva andare peggio, giusto?
La trama è curiosa e spinge il lettore curioso nel cercare di addentrarsi all’interno del volume stesso che si mostra come una storia di narrativa classica per ragazzi con un contesto fuori dall’ordinario. E’ una trama che cattura e a spingermi è stato comunque anche l’autore che ho letto in diverse occasioni e che mi incuriosiva.
La copertina è davvero molto bella e intrigante. Nascendo come copertina italiana non posso fare dei paragoni con l’estero ma posso dirvi che di sicuro finisce per essere interessante e esplicativa di ciò che andremo a leggere, senz’altro. Si vede la protagonista di spalle, Haly, che fissa la coltre di fumo oscuro che non le consente di fuggire, di andarsene e di evadere da tutto ciò da cui lei sta fuggendo. E’ una copertina che racchiude un ampio significato se si finisce per leggere il volume, così come lo assume la storia stessa ma ve lo spiegherò più avanti. Il titolo utilizzato invece finisce per avere la funzione contraria alla copertina, ovvero in inglese. Darkness significa “Oscurità” come quella che cela sul piccolo paesino e che sembra non avere né un senso effettivo né una spiegazione eppure è lì e questo rischia di minare tutto quello in cui non solo gli abitanti ma proprio quello in cui Haly crede.
L’ambientazione è questo piccolo paesino che vi ho menzionato all’inizio, Little Crow, prima che sembra essere sconosciuto a molti ma potrebbe essere un paese qualsiasi, anche il vostro. Le caratteristiche però sembrano ricondurlo a un posto circondato da boschi, nei pressi di un lago, un paese descritto dagli occhi di Haly che lo vede come una fonte di dolore e malinconia e che lo rende ancora più dolce; l’epoca sembra essere moderna anche se finisce per non essere del tutto specificata.
Il buio non era ai confini della città. Era negli angoli più nascosti delle case, nei ricordi sepolti perché troppo dolorosi, nel cuore e negli occhi delle persone. Era ovunque.
I personaggi della storia sono pochi, quasi contati ma vista la relativa brevità del volume rispetto magari allo standard o ad altre letture credo sia ben calibrato e soddisfacente. E il personaggio che farà d cardine assieme a Haly è Cassandra, la donna dallo strano cappello giallo, quella che tutti chiamano la matta del paese che se ne sta a bisbigliare al cielo, alla nube scura o al vento strani versi che nessuno riesce a comprendere. Ma cosa porta davvero con sé Cassandra lo scopriranno presto sia gli abitanti del posto che la nostra protagonista che cercherà e troverà in lei un punto fermo in tutto ciò che attorno a lei si muove.
Haly Foster è una tredicenne che ha perso i genitori in circostanze apparentemente misteriose all’inizio. Vive in un orfanotrofio della sua città e non ha amici, i suoi compagni la snobbano o la prendono in giro ed è arrivata alla conclusione che nessuno la vuole più nella vita ed è meglio lasciarsi alle spalle il piccolo paese per cercare di vivere in un luogo diverso da dove si trova. E’ una ragazzina sveglia e intelligente ma decisamente fragile.
Owen è un personaggio buffo, che apprezzerete quasi più di Haly per via della sua determinazione nonostante tutte le difficoltà, nonostante i suoi genitori lo stino facendo crescere da solo e nonostante lui stesso ammetta di sentirsi solo nel suo contesto famigliare. Sogna di diventare un giornalista importante e determinato, sagace, un reporter che non farà trovare impreparato. E’ una spalla importante per le azioni di Haly e la spingerà a pensare nel modo giusto seppur anche lei farà molto per lui.
«Per tutti i corvacci, Foster.» «Cosa?» «Se tu dovessi andare via» disse lui, senza riuscire a guardare altrove, «io conserverei questo momento come un ricordo bellissimo. Non vorrei mai dimenticarmene. Non mi farebbe stare male, ne sono sicuro.»
Il perno centrale di questa storia non è nascosta nell’oscurità ma ben visibile a chi con un occhio attento si accorge che la nebbia e il fumo nero che circonda l’intera cittadina non è una magia ma un vero e proprio sintomo di qualcosa che si annida nei cuori delle persone che non riescono a superare un qualcosa e che si sentono sopraffatte dagli eventi, dal dolore, dalle situazioni che non pensano di poter gestire. E’ una storia che lega malinconia e momenti bui da cercare di superare.
Lo stile utilizzato dall’autore è tipico della sua scrittura, lo si riconosce. E’ semplice, fluido e ben composto, strutturato in terza persona ma mantenendo il focus principale sempre sulla protagonista di questa storia.
Inizialmente non si riesce a dare una vera e propria spiegazione ne al fumo nero e alla nube di oscurità che ha preso il sopravvento nella piccola cittadina così e l’unica cosa che ci è abbastanza chiara è che questa può essere riconducibile alla strana donna dal cappello giallo che si aggira in paese. E’ strana perché avvolge l’intera comunità e non solo delle specifiche persone che si trovano in una condizione di dolore e di fragilità emotiva ma una collettività più ampia. E’ pur vero che ognuno ha i propri mostri e che ognuno debba combatterli ma trattando all’interno del volume solo poche persone avrei concentrato su tutto il paese ma sarebbe stato preferibile vedersi soffermato delle situazioni solo su determinati personaggi.
Questa tipologia di storia, finisce per essere interessante e ben composta e mi ha ricordato due bellissime storie come I kill Giants, graphic novel trasposta successivamente a film come per quanto riguarda Sette minuti dopo la mezzanotte.
E’ una storia di formazione per ragazzi, in cui ciò che ci distrugge per via della perdita dei genitori e la paura che i ricordi portino malinconia e ancor più dolore, trasformano il tutto in un oblio da cui si cerca irrimediabilmente di fuggire. Chi non fuggirebbe in una situazione del genere? Figurarsi una ragazzina di tredici anni rimasta sola da ogni cosa. A fare bene alla sua salute non è solamente il fatto di non poter fuggire e dover quindi affrontare tutto quanto ma anche il suo compagno di classe Owen che la pone davanti a delle domande e a delle paure che dovrebbe cercare di superare anche lui stesso. E’ anche questo che la spinge ad andare avanti e a proseguire e ad affrontare ciò da cui sperava di uscire. Una storia che insegna molto non solo ai ragazzi ma anche agli adulti che hanno stessi identici problemi che talvolta non riescono a superare e finiscono per logorarli in modo ancora maggiore.
In pochi istanti comprese quali fossero i veri mostri là fuori. I finti sorrisi, le frasi di circostanza, le inutili promesse. La maschera che la gente indossava ogni giorno, appena infilata la divisa da lavoro e occupato il proprio posto nel mondo. Forse diventare grandi significava accettare tutto questo.
Il libro è stata una lettura da apprezzare e condividere, specialmente per i giovani ragazzi che si trovano nelle condizioni di Haly o che si sentono comunque persi o soli. E’ una storia di formazione ed emotività non indifferente. Consiglio la lettura, questo è sicuro.
Leonardo Patrignani si fa strada sempre di più nel panorama della narrativa per ragazzi e si conferma come autore che colpisce per questi messaggi ben definiti e interessanti. Una storia che ci chiude in un paese pieno di paure dal quale non si può fuggire e di dolori che si deve imparare ad affrontare. Una storia con una metafora davvero significativa.
Il mio voto per questo libro è di: 4 balene e mezzo.
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A presto,
Sara ©
bella e completa recensione.
Serena serata
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Grazie caro!
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