BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!
Sono qui con un nuovo volume che spero possa piacervi. E’ una delle graphic novel che ho trovato più dolce in assoluto oltre ad essere una lettura ricca di tematiche importanti per i giovani lettori. Vi parlo di questo volume, edito Bao Publishing acquistato qualche tempo fa ma che ho letto solo in settimana. Ecco qui he ve ne parlo:

Autori: Vera Brosgol
Colore o B/N: Bicromia
Data di pubblicazione: 29/08/2019
Formato e rilegatura: Cartaceo cartonato 15 X 21 / Ebook
Genere: Non sempre ottenere ciò che vuoi è davvero ciò che volevi
Pagine: 256
Link d’acquisto: https://amzn.to/3w6bxoh
Trama: Dopo l’enorme successo di Anya e il suo fantasma, torna Vera Brosgol con un delizioso libro, basato sulle sue esperienze di adolescente emigrata in America dalla Russia, e questa volta incentrato su un campo scout cui la protagonista non ha proprio nessuna voglia di partecipare. Divertente, tenero, commovente e spietatamente vero, Sempre pronti è un libro pensato per lettori adolescenti, ma che finirà per stregare anche il pubblico adulto, come già è successo con la sua opera precedente.
RECENSIONE
La storia ha inizio alla festa di Sarah dove Vera partecipa perché invitata ma fa difficoltà a integrarsi con il resto delle sue compagne: perché è russa ed è emigrata in America, perché non è così alla moda, ne ha abiti firmati o giocattoli firmati come le sue compagne. Tant’è che si limita a fare un regalo davvero semplice alla sua compagna: un piccolo e bellissimo disegno in cui lei è davvero portata. Tutte le sue amiche fanno cose davvero belle agli occhi di Vera: fanno le feste di compleanno davvero indimenticabili completi di pigiama party e vanno sempre in vacanza nei camp estivi, quando Vera non ha mai partecipato quasi a nulla di tutto questo e si sente emarginata e diversa dagli altri.
Quando la possibilità di andare in un camp estivo russo si presenta alla porta di Vera, come dire di no? Cosa convincerà la madre di Vera a mandarli al camp? Cosa impareranno Vera – e suo fratello – su questa esperienza? Cosa succederà nelle settimane in cui Vera proverà nuove esperienze?
La trama è leggera e racconta davvero poco di questo volume che invece nasconde quante più cose di quelle che si credono possibili. Io non ho letto il precedente volume pubblicato dall’autrice ma dopo questa lettura mi piacerebbe leggerlo perché è stata una lettura davvero piacevole. Non si dilunga in maniera particolare ne dice granché ma se avete bisogno di un intro alla storia comunque avete la mia parte iniziale della recensione che vi lascia intendere su cosa verterà questa storia. Spiegarlo in parole semplici e povere è difficile, lo ammetto e poi trattandosi di una Graphic Novel è anche difficile visto che si leggono in poco tempo e si rischia di dire molto di più di quanto poi effettivamente si andrà a leggere. Quindi ammetto che sommariamente è stato fatto un lavoro giusto e corretto.
La copertina rappresenta la protagonista di questa storia al campo estivo russo. E’ nella sua divisa e ci sono tanti piccoli dettagli che noterete bene soltanto una volta che avrete letto il volume: i piccoli scoiattolini davanti in primo piano, il tizio biondo di lato poggiato all’albero, le compagne del camp che sono sia quelle di tenda che la principale tutor del gruppo delle ragazze con tanto di bandiera. E’ una copertina rappresentativa e ben fatta, che di sicuro invoglia la lettura del volume in questione. Il titolo del volume ho ancora un po’ di difficoltà nel percepirlo completamente. Può stare a significare che nel camp estivo ovviamente bisogna sempre essere pronti a tutto e probabilmente è questo ciò che si voleva comunicare anche se non so se sia così scontato. Secondo me si riferisce anche a tante altre sfaccettature che assume Vera nel corso della lettura e che non si riferiscono solo al momento in cui si trova ma nella vita in generale: bisogna essere sempre pronti. Pronti a un cambiamento, pronti ai rischi, pronti alle delusioni, pronti a tutto. Non so se mi spiego, ecco.
L’ambientazione è americana anche se Vera è immigrata in America dalla Russia e la storia si svolge per la maggior parte in un camp organizzato e gestito da russi, in America. Ovviamente l’epoca è abbastanza moderna, forse una decina o quindicina d’anni fa, non di più.
I personaggi di questa storia sono diversi anche perché la storia non si concentra solo sulla protagonista principale ma si muove su un contesto ampio legato al camp estivo, così come quello famigliare. Avremo modo di conoscere la mamma e il fratello di Vera ma più nel profondo con le quali Vera sarà più a contatto sono le due Sasha, compagne di tenda della ragazza, il biondino che piace a entrambe le ragazze e la ragazza a capo del settore femminile un po’ più grande di tutte le altre anche se piuttosto sbadata e anche un po’ svampitella, seppur i consigli non sono del tutto da sottovalutare.
Vera è una ragazzina che ha l’animo ancora di una bambina e nonostante debba imparare tante cose è giusto che si goda i suoi momenti di fanciullezza e di innocenza. E’ una bambina dal viso buono e gentile e dagli occhiali che sono quasi più grandi del suo stesso viso. Ama disegnare e ama le cose semplici anche se tutto questo tende ad allontanarla dalle sue coetanee che vogliono apparire e avere le cose più belle piuttosto che essere sé stesse, un po’ su come si fonda tutta questa società moderna per capirci. E’ una bambina curiosa, che ama gli animali ed è cresciuta senza vizi e con regole che la portano ad essere felice con poche cose ma giuste e belle così come sono. E’ un personaggio in cui mi sono rivista molto essendo stata anche io così alla sua età e continuando ad essere e sentirmi diversa dalle persone che mi circondano, facendo fatica a farmi degli amici. Quindi è un personaggi in cui gli emarginati o quelli che comunque hanno un carattere che emerge forte e ci rende diversi e lontani dalla banalità delle cose comuni. Vera in tutto questo è solo una bambina ma dice molto più di quello che sembra.
Il perno centrale si concentra sostanzialmente sul campo estivo russo seppur dietro questo campo ci sono diverse evoluzioni del personaggio di Vera, sia dal lato emotivo, sia dal lato di crescita e di interazione verso gli altri. E questo campo aiuterà Vera a capire maggiormente dove e cosa cambiare nelle piccole cose e come approcciare con gli altri, insomma c’è tanta crescita e tanto cambiamento.
Lo stile e la grafica utilizzate sono semplici, infatti la storia che comunque si aggira su un target di lettura per bambini/ragazzi – e che può leggere chiunque ovviamente – rende il tutto versatile ad ogni età perché ci consente sia di tornare indietro nel tempo, sia di sentirci parte della vita di Vera o addirittura di sentirla come una vera e propria amica di cui fidarci vista la sua bontà d’animo. La colorazione e le tavole si basano sul colore verde e passa da colori tenui a sfumature più decise per momenti più difficili per Vera. Ho trovato questo tipo di colorazione peculiare visto che non mi è mai capitato così ma sono scelte dell’autore e si rispettano. Ammetto che avrei apprezzato molto la lettura completamente a colori così come si presenta la copertina visto che ce lo si aspetta.
Le tematiche affrontate nel corso della lettura sono molteplici, tutte dall’importanza unica da non sottovalutare. Ho trovato infatti il giusto abbinamento fra illustrazioni e storia, specialmente sul margine che si sviluppa tra infanzia e adolescenza e la maturità del personaggio stesso. Il sentirsi diversi è per Vera una vera e propria fonte di disagio e non solo è dovuta dalla provenienza geografica e culturale della stessa e della sua famiglia ma anche dal suo stesso carattere e dalla sua indole poco avvezza alla materialità delle cose, così come alla semplicità delle cose che la caratterizzano, oltre alla sua crescita che ancora non la porta ad essere smaliziata e crudele ma continua a mantenerla sull’onda dell’ingenuità.
Questo sentirsi diverso, dovuto da molteplici fattori, la porta infatti a farsi accettare in diversi modi come il prendere in giro altri compagni persino più deboli di lei o a fare qualcosa per compiacere e quindi di conseguenza ad avere l’attenzione degli altri. Questo la porta su una strada sbagliata ma dalla quale si redime subito e cerca di trovare modi meno crudeli per farsi accettare. Ma la prima accettazione viene da noi stessi e bisogna accettarsi per ciò che si è e sentirsi giusti in ciò che si fa. E’ da lì che non tarderanno ad arrivare persone che di conseguenza ci accetteranno e l’accetteranno per quello che è. Il tutto infatti si fonda su questo: il farsi accettare per ciò che siamo e non per come ci vogliono gli altri.
Ho trovato un’affinità particolare con Vera, protagonista e autrice della storia autobiografica che è questa graphic novel in cui si racconta e mette a nudo una parte di sé. E l’ho trovata vicino a me perché simile a come sono e a come mi sono sentita in passato. E non c’è nulla di meglio che una lettura e un personaggio che ci permette di percorrere un viaggio all’interno di noi stessi.
Questa graphic novel è una piccola perla per chi ama le storie per ragazzi, per chi ama le storie che nonostante sembrino leggere lasciano dei messaggi non indifferenti e a chi ama storie di maturità, di cambiamento fondamentale per lo sviluppo della crescita. Consiglio assolutamente questa lettura per me inaspettata ma dolcissima, davvero.
Vera Brosgol ci ricorda quanto è difficile a volte essere se stessi, farsi accettare e quanto è dura crescere e maturare sentendosi pronti al cambiamento che si vuole essere. Ci porta in un campo estivo che ci regalerà momenti di divertimento e di difficoltà ma che ci consentiranno di vivere una vacanza nel mezzo delle nostre vite frenetiche, soltanto leggendo questo dolcissimo volume.
Il mio voto per questo libro è di: 5 balene.
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A presto,
Sara ©
una striscia di comics a quanto pare. Bella serata
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