BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!
Siete pronti per una nuova avventura, stavolta uccidendo mostri? Oggi vi porto la recensione di una serie tv che ho terminato proprio ieri sera e di cui ero in vena di parlarvi praticamente subito. Voi l’avete vista? La vedrete? Vi aspetto per avere vostre opinioni in ogni caso.
Titolo: The Witcher
Stagione: Prima stagione
Episodi: 8
Durata media: 60 min
Lingua: Italiano
Piattaforma: Netflix
Trama: Geralt di Rivia, un cacciatore di mostri mutante, viaggia verso il suo destino in un mondo turbolento in cui le persone spesso si dimostrano più perverse delle bestie.
RECENSIONE
Prima dell’uscita della nuova stagione, avevo voglia di recuperare questa prima stagione di The Witcher. Devo ammettere che, per quanto io abbia giocato solo ad una parte e non abbia terminato e messo in chiaro che ho iniziato dal terzo, posso dire di conoscere alla larga la storia di Geralt e non nel suo dettaglio. Questa prima stagione sembra seguire i libri dei racconti in cui si preannuncia la vita di Geralt e della sua caccia ai mostri, più l’introduzione del personaggio della maga Yennefer, di Ranuncolo e della principessa Ciri.
Geralt di Rivia è un famoso Witcher, anche detto strigo, è una specie mutante che somiglia quanto più possibile all’uomo ma con delle distinzioni particolari: hanno abilità sovraumane, hanno ricevuto uno speciale addestramento e sono killer professionisti di mostri dietro compenso. Si dice che questi mostri siano sterili e privi di alcuna emozione anche se, vedendo Geralt non si direbbe del tutto. La storia ha inizio in un punto come tanti altri nelle terre de Il Continente. Geralt si muove e su richiesta gli vengono commissionati di uccidere degli uomini ma lui uccide solo mostri quindi si trova a dover dissentire. Dall’altro lato abbiamo la principessa Cirilla, conosciuta come Ciri, erede al trono di Cintra che si ritrova allevata da sua nonna dopo la morte dei genitori, protetta per via dei suoi strani poteri e, per via di un grande mistero collegata al Witcher, e abbiamo anche Yennefer una ragazza deforme che viveva in un porcile e che viene venduta ad una strega perché in lei scorre un grande potere che neanche lei sa di detenere.
Questa prima stagione si estende su un lasso di tempo molto esteso, ovvero prima che Cirilla nascesse ed ora che è adulta, così come per quanto riguarda il processo evolutivo di Yennefer e i suoi cambiamenti così come per quanto riguarda Geralt. L’unica pecca, sotto questo punto di vista, che nonostante alla fine si riesca a comprendere, non ci sono delle date o non venga spiegato che c’è uno sbalzo temporaneo ma che si deva cercare di andare a interpretazione libera per cercare di capire come sono collocate le varie cose. Questo è un punto molto a sfavore perché chi guarda si ritrova confuso ed anche successivamente a questi sbalzi temporali ci si trova a chiedere in che periodo siamo collocati esattamente. E non si tratta di non masticare i fantasy: in fin dei conti si comprende una volta preso piede, sarebbe stato solo più chiaro avere delle date sotto, così da capire il cambio anno. Per quanto riguarda la storia, invece, il tutto si muove in un meccanismo abbastanza lineare: le puntate si basano su singole storie che iniziano e finiscono nella singola puntata in questione ma al loro interno mantengono la linea generale della storia che si collega e tesse il filo parte dopo parte, episodio dopo episodio.
I personaggi principali e la loro rifinitura, hanno un aspetto piuttosto interessante. Se si pensa alla lettura così come al gioco, sono ben pensati e ben strutturati così come sono ben scelti. L’attore principale in special modo, Henry Cavill (che non è nuovo sul panorama cinematografico e che conosciamo per Superman, la Justice League così come tanti altri film) ha sia la struttura fisica che interpreta bene il tipo di personaggio pragmatico che è poi lo stesso Geralt: silenzioso, metodico, calmo, pericoloso, seduttore così come il semplice fatto che sembra non avere sentimenti ma ha molto più di quanto sembra.
Il personaggio di Yennefer è controverso. Laddove voglia mutare, cambiare e rinascere per togliersi il fatto di essere deforme e divenire una donna attraente, potente e si vede togliere una cosa che per le donne è fondamentale a portare avanti la vita e ne sia del tutto consapevole, si trova quasi a pentirsi della scelta e di voler trovare un rimedio a questa sua mancanza. Viene comunque interpretato benissimo il cambio dalla ragazza insicura e deforme alla donna bellissima e seducente che diventa, nonostante passi da simpatia ad antipatia nel giro di qualche puntata.
Ciri è un personaggio enigmatico e che ancora devo comprendere. L’attrice non mi fa impazzire e, rispetto a come viene rappresentata nei giochi sembra una bambina più che la donna che si troverà davanti Geralt. Ovviamente le cose cambieranno andando avanti con le stagioni, non v’è dubbio ma l’attrice almeno personalmente non rende la giusta idea del personaggio laddove invece gli altri riescono tranquillamente.
Una cosa che ho trovato un tantino fuori dalle righe è il semplice fatto che, nonostante avvenga l’incontro tra Yennefer e Geralt e si sappia bene dai tempi dei tempi come finisca fra i due, da una puntata all’altra si passi da del semplice sesso a dire cose tipo “sei la mia vita o affini” (ovviamente non sono queste le frasi esatte, che ora non ricordo con precisione ma che ho trovato esagerate e prive di alcun senso in quel momento per entrambi i personaggi). Non so quanto questa cosa sia presente sui libri e giochi ma la speravo più graduale, tutto qui.
Nonostante sul gioco e sui libri ci siano state diverse polemiche legate al sessismo, al fatto che i witcher siano soltanto uomini e non ci siano donne o che siano usate esclusivamente come strumento di piacere, posso dirmi d’accordo e in disaccordo a mezzi, almeno per quanto riguarda questa serie televisiva. Nonostante le difficoltà e la sensibilità su alcuni temi, all’interno della stagione hanno cercato di mitigare quanto più possibile la cosa ponendo al centro anche i personaggi femminili (si veda Ciri e Yennefer) mettendo in evidenza anche le loro difficoltà strutturali nell’emergere nonostante la società sia quella che è, così come i loro punti di forza. Ora, non voglio fare alcun tipo di polemiche anche perché, non avendo letto i libri e avendo giocato solo a parte di uno dei giochi, non posso fare un bilancio complessivo della questione e dell’argomento. Ovviamente posso dire che la serie è stata strutturata in modo che si possano vedere entrambi i lati e che fuoriesca sia il lato debole del witcher così come quello delle protagoniste femminili, come per quanto riguarda la loro forza (come vi ho detto poco fa tra l’altro).
La serie, sommariamente, ha impattato positivamente e proseguirò nel vedere anche la stagione successiva, che esce a dicembre e di cui vi dirò non appena uscirà. Consiglio la visione agli amanti del fantasy, così come chi ha amato questa serie o che conosce anche solo di fama il famigerato e pericoloso Witcher di tutti i tempi.
Cosa ne pensate? L’avete vista? La vedrete? Fatemi sapere cosa ne pensate ovviamente e nel frattempo vi abbraccio.
A presto,
Sara ©
splendida serata anticipo di un bel fine settimana
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