RECENSIONE #494 – NON SVEGLIARTI DI LIZ LAWLER.

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Un libro che ho acquistato tempo fa e che era ora di leggere prima che finisse nei meandri dei libri dimenticati. Quindi eccomi qui con un libro recuperone e che spero possa piacervi, anche se decisamente particolare come volume e non del tutto convincente. Per saperne di più vi basterà leggere la recensione qui sotto:

non-svegliartiTitolo: Non svegliarti
Autore: Liz Lawler
Data di uscita: 30 agosto 2018
Pagine: 319
Link d’acquisto: https://amzn.to/3ayVfZL
Trama: La cosa peggiore non è ciò che ti è accaduto. È che nessuno ti crede. 
Quando Alex Taylor apre gli occhi, è distesa su un tavolo operatorio. Deve avere avuto un incidente, per questo non ricorda nulla. Ma è un medico, lavora in un ospedale, e sicuramente a breve i suoi colleghi la aiuteranno a ricostruire cosa è successo. C’è solo un problema. La persona che le sta di fronte non è un medico. E la scelta che la obbliga a compiere è indicibile. Poi Alex si risveglia. È molto confusa e non ha idea di come possa essersi salvata. Non appena i primi ricordi dell’esperienza traumatica riappaiono, nessuno è disposto a crederle. Le dicono che ha immaginato tutto, che è stato solo un brutto incubo. Emarginata dai colleghi, dalla famiglia e dal partner, Alex sta per cedere definitivamente all’idea di essere diventata pazza. ma poi incontra un’altra vittima.

RECENSIONE

person in blue gloves and blue denim jeansLa storia ha inizio un giorno come tanti altri per la dottoressa Alex Taylor. Solo che quando ha aperto gli occhi non era sulla brandina dell’ospedale a riposare tra un turno e l’altro e neanche a casa a dormire. Era su un tavolo operatorio, legata e cerca di capire autodiagnosticandosi dolori o ferite eventuali, cercando di capire cosa possa esserle accaduto. Non ricorda nulla di ciò che le è accaduto e con ogni probabilità ha avuto un incidente. La persona che, però, si presenta a lei non è un medico, non lo riconosce per via delle luci e la sua voce è metallica. Quest’ultimo sembra essere pericoloso e la obbliga ad una scelta pericolosa. Alex di seguito si risveglia in ospedale e quando lei comincia a realizzare cosa le è successo e decide di andare dalla polizia e di raccontare, nessuno sembra crederle e sembra tutto frutto della fantasia.

Ma è davvero tutto frutto della sua fantasia? Cosa è successo veramente su quel tavolo operatorio? E chi sarà disposto a credere alla dottoressa Alex? Cosa succederà a lei e alle persone che la circondano?

Alex, per quanto fragile, non poté fare a meno di chiedersi come mai tutti morissero dalla voglia di portarla via da lì con tanta fretta. E se la polizia avesse voluto fare altre domande? Se avessero arrestato qualcuno o catturato il suo aggressore? In circostanze normali quando viene commesso un crimine le vittime non fanno i bagagli per andarsene in vacanza, no? Ed era proprio questo, sospettava il motivo per cui erano tutti così premurosi. Non credevano che fosse stato commesso alcun crimine. Non credevano che lei fosse la vittima.

Don't Wake Up: Amazon.it: Lawler, Liz: Libri in altre lingueLa trama è molto buona anche se avrei evitato di imprimere determinati dettagli e di lasciare, specialmente nel finale, qualcosa di più vago. Io come sempre, quando ho acquistato il volume mi sono limitata a leggere le prime righe e ne sono rimasta colpita ma era da un po’ che volevo leggerlo e recuperarlo. Di sicuro incuriosisce?

La copertina è interessante e oltre ad essere piuttosto macabra, rispecchia a pieno il volto della dottoressa nel momento in cui viene anestetizzata sul tavolo operatorio e la sua vita sembra apparentemente essere appesa a un filo. E’ in bianco e nero e la trovo davvero molto azzeccata rispetto a quella utilizzata all’estero. Il titolo è stato semplicemente tradotto dall’originale quindi non è nulla di speciale o niente di cambiato rispetto all’originale. La casa editrice è molto fantasiosa e sono felice che non abbia trovato cose o soluzioni strane per questo volume e leggerne soltanto la traduzione è fantastico.

L’epoca è abbastanza moderna e contemporanea anche se l’anno non è specificato.

«Ho visto molti uomini e molte donne raggiungere il punto critico nelle loro vite. (…) Le consiglio di parlare con qualcuno, dottoressa Taylor. La mente umana è fragile. Può ingannarci quando meno ce l’aspettiamo e può punirci in modo che nessuno è in grado di spiegare. Quando si sentirà pronta, si rimetterò in piedi. Avrà di nuovo una vita normale».

I personaggi di questa storia non sono tantissimi ma la storia si concentra su diversi livelli e su diversi personaggi che faranno da contorno al personaggio principale della storia, ovvero l’infermiera e dottoressa Alex Taylor. Ci sono i due poliziotti, Greg e Laura i cui sono esattamente l’uno l’opposto dell’altra. Greg è paziente e cerca di risalire ai dettagli dando a tutto una spiegazione e cercando un punto di vista anche per l’innocenza di Alex, mentre Laura tende a demolirla credendola soltanto colpevole. C’è il fidanzato di Alex, Patrick che nonostante sembra esserle vicino all’inizio non sembra crederle davvero, c’è Fiona, collega da tanti anni esuberante e vanitosa. 

E poi c’è Alex Taylor che dice di essere stata aggredita e nessuno sembra crederle davvero. E’ un personaggio forte, autoritario e dedito al lavoro da tutta la vita. Ama il suo lavoro e si trova spaesata quando tutti le danno contro e sembrano non dare il giusto peso a ciò che dice. E’ vero, ha subito diverse cose nel corso della sua vita e ha vissuto cose difficili, come la morte di diversi pazienti… ma può tutto questo arrivare a farla sembrare pazza o un’assassina o tutt’altro da come sembra mostrarsi alle persone che la circondano? Qual è la verità che circonda la dottoressa?

Le parole di Lilian Armstrong potevano essere semplicemente l’ultimo patetico tentativo di una donna morente di darsi una spiegazione di quello che le stava accadendo. Alex pregava che fosse così. Altrimenti voleva dire che lui era là fuori; poteva ancora fare del male e il suo non era stato un caso isolato. Stava ancora giocando al dottore, ma ora uccideva le sue vittime.

Il perno centrale di questa storia è la verità. Qual è la verità? Perché nessuno è disposto a credere ad Alex? Ha davvero sognato tutto o può essere reale e dovrà combattere da sola contro il mondo? Tutto sembra essere appeso ad un filo, anche la verità.

person holding white printer paperLo stile utilizzato dall’autrice è molto semplice, in terza persona che segue le vicende della protagonista Alex Taylor. E’ una storia ben scritta, scorrevole e sicuramente leggibile in poco tempo. Il lato del thriller psicologico è la cosa che sicuramente aiuta a proseguire nella lettura perché suscita una grande curiosità dal lato psicologico della lettura. Il lettore è costantemente in dubbio sulla veridicità dei fatti e si domanda se sia tutto frutto della mente della dottoressa o se sia realmente accaduto e lei stia dicendo la verità. Questo è di continuo messo in dubbio e gioca un ruolo fondamentale all’interno della lettura stessa. Su questo piano la lettura è interessante e intrigante.

Nonostante sul lato psicologico abbia coinvolto la storia non conquista come dovrebbe e ci sono troppe cose che suonano stonate e poco probabili oltre che poco reali. Sembra quasi di essere all’interno di un film molto particolareggiato e non in un libro ben caratterizzato a livello di struttura della storia stessa. Sia l’elicottero che alcune delle cose sono poco tangibili ed effettive che non sembrano essere all’altezza della storia e troppo esagerate per la storia stessa.

I due poliziotti che invece di collaborare si punzecchiano per via del fatto che una dei due è innamorata dell’altro. E ci si aggiunge anche il fatto della carriera. Perché invece di collaborare per trovare una soluzione l’autrice si inoltra in una situazione del genere creando ancor più scompiglio? Non ho apprezzato sicuramente che fra i due ci sia quest’astio continuo e che invece di collaborare tutto resta piatto e diventa una lotta uno contro l’altra piuttosto di trovare una soluzione comune.

Decise che non avrebbe più combattuto la sua paura; non avrebbe provato ad astrarsi da quello che le accadeva, da quello che stava per subire. Avrebbe accolto l’orrore nella sua mente, e così forse il suo cuore l’avrebbe tradita e sarebbe morta.

Il libro è un buon thriller ma non dei migliori che abbia letto. E’ un punto di partenza di sicuro per l’autrice per migliorare il lato che va troppo oltre ma è un buon thriller psicologico per passare il tempo. Consiglio se cercate una storia leggera e di poche pretese ma che sappia mantenervi sulle spine.

Liz Lawler è un’autrice che potrebbe sorprenderci, migliorando con altri thriller che magari ci presenterà in futuro e come primo libro è un buon punto di partenza. Scrive una storia che vi terrà sulle spine.

Il mio voto per questo libro è di: 3 balene e mezzo.

tre e mezzo

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Pensate possa piacervi? Fatemi sapere che ne pensate, io sono sinceramente curiosa. Vi aspetto come sempre.

A presto,

Sara ©

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