RECENSIONE #222 – UNA LETTERA COI CODINI DI CHRISTIAN ANTONINI.

BUON POMERIGGIO CARE PARTICELLE LETTRICI!

Oggi finalmente ho per voi una bella recensione, un libro che dovevo recuperare un mesetto fa come minimo e che mi è scalato per via degli eventi. Mi era arrivato ad Agosto ma non essendo a casa e, quindi, in vacanza non ho avuto modo di leggerlo prima. Per farla breve, l’ho finito la settimana scorsa e dovevo soltanto caricare la recensione. Ringrazio tantissimo l’autore e la Giunti per avermi permesso di leggere questa storia. Ecco qui il libro:
76e4596686394038bbca51972f9b151170965mTitolo: Una lettera coi codini
Autore: Christian Antonini 
Genere: Bambini e Ragazzi
Uscita: 28 marzo 2018
Pagine: 288
Prezzo cartaceo: € 8,90
ISBN: 9788809863033
Link d’acquisto: https://amzn.to/2ygIs9V
Trama: Johanna Pearson (12 anni) è la figlia di un ingegnere ferroviario americano che lavora a Città del Messico. Per metterla al sicuro dalla Guerra Civile, il papà si serve di un cavillo nel regolamento della posta ferroviaria: la spedisce oltre la frontiera! Affrancata con francobolli sugli abiti, Johanna viene fatta salire a bordo di un convoglio speciale, dove viaggia nel vagone postale, accudita dal personale, con cui fa presto amicizia. In particolare con Chico, un giovane valletto e Carbòn, il vecchio macchinista. Il viaggio è lungo e difficoltoso. Johanna impara a fare il valletto e scopre i trucchi di Carbòn per guidare la locomotiva. A metà strada, però, ecco l’imprevisto: a bordo del treno salgono dei guerriglieri capeggiati da un omone con grandi baffi (Pancho Villa) che scortano un vecchio americano molto malato, il vecchio giornalista Ambrose Bierce. Nel corso di un viaggio ricco di emozioni, complotti e segreti, Johanna vive una grande avventura (e il lettore con lei).

RECENSIONE

Risultati immagini per treno a vapore gifLa storia ha inizio con la fuga di Johanna, piccola e adorabile dodicenne, e di suo padre al tempo della Guerra Civile a Città del Messico. Quest’ultimo lavora per le ferrovie e riceve delle minacce che costringono l’uomo a spedire sua figlia Johanna in America dalla madre. Spedisce la piccola Jo di nascosto nello scompartimento delle lettere e dei pacchi in aiuto del capotreno e dello staff come il giovane valletto Chico o Càrbon. E’ così che per Johanna comincia un avventura a bordo del treno che la porterà ad El Paso in cui conoscerà diverse persone e avrà a che fare con dei guerriglieri che salgono quasi volendo prendere possesso del treno capeggiati dal famoso Pancho Villa e dai suoi seguaci fra cui Daniel – altro protagonista di questa vicenda.

Cosa succederà a Johanna? Cosa succederà a bordo del treno? Riuscirà a raggiungere sua madre sana e salva? 

«Dove vanno tutti?» domandò. (…) «Dove vai tu, più o meno rispose il ragazzo. Dove vanno tutti: a casa, da parenti, al lavoro. Oppure vanno via… o tornano indietro. Chi lo sa? Ognuno fa un viaggio diverso, no?» 

La trama di questa storia è molto semplice ma avrei almeno evitato le parentesi. Comunque è un libro per ragazzi ma si adatta bene a qualsiasi genere parlando comunque di guerra e di attacco rivoluzionario ad un treno di linea in Messico.

La copertina è davvero carinissima e mi piace molto sia il disegno, sia il fatto che sia stat dato un volto alla piccola Jo. E’ davvero dolcissima e spero che piaccia anche a voi. Il titolo si riferisce a qualcosa all’interno del libro ma anche a Johanna stessa che è una lettera spedita da suo padre da Città del Messico a El Paso e proprio perchè ha dei bellissimi codini lunghi che la contraddistinguono. Da qui il titolo.

L’ambientazione si aggira da Città del Messico fino a El Paso passando per diversi stati tra cui quello del Chihuahua e l’epoca si aggira nel periodo della Guerra Civile in Messico che ha avuto inizio dal 1910.

«Oh, le lettere portano i pensieri di chi le manda. E non solo quelli. Come quando scrivi al tuo innamorato, hai presente?» Jo si sentì arrossire. «Io non ho un innamorato» disse. L’altro rise dolcemente. «Ma se tu lo avessi, se gli scrivessi una lettera, lui sentirebbe la tua voce leggendo le parole. E il tuo pensiero arriverebbe a lui. E con quello, il tuo amore. Sarebbe un po’ come stare con lui, no?» «Si credo di si. E’ una cosa bella».  «E quindi significa che tu porti con te il pensiero e l’amore di chi ti ha spedito».

Immagine correlataI personaggi all’interno di questo libro sono molti, moltissimi, ma alla fine mi concentrerò sui due personaggi principali che dividono la storia su due fronti ma la convergono in una sola, a bordo del treno. Ecco che ve ne parlo.

Johanna è una ragazzina dodicenne sveglia e intelligente. Ha due bei codini e viene spedita come lettera da suo padre da Città del Messico verso El Paso, città alla frontiera negli Stati Uniti. E’ una ragazzina vivace, determinata e coraggiosa che non si arrende di fronte ad alcuna difficoltà, anzi la padroneggia e ci si butta a capofitto. E’ una piccola straordinaria, forse a volte anche troppo, ma è dolce e adorabile. Un personaggio che di sicuro amerete.

Daniel detto anche Rojo, è un ragazzetto dai profondi ideali sul Messico, tanto da seguire il grande Pancho Villa (realmente esistito), rivoluzionario durante la guerra e pronto ad ogni tipo di insurrezione. Daniel è segretamente innamorato della bella soldadera che viaggia con loro ed è un ragazzo che diventa spesso tutto rosso – per questo il soprannome Rojo. E’ un ragazzo sveglio e capace oltre che fedele a Pancho Villa qualsiasi cosa succeda.

«E pensa a quelle persone, Johanna. Vanno a casa. Dai loro cari, da chi amano. O vanno lontano, a tentare la sorte. Ognuno di loro è una storia, proprio come una piccola lettera, ma c’è di più, perchè quando viaggi cominci un’avventura che ti cambia e quando arrivi non sei più come quando sei partito. E questo fa paura. E la gente, quando ha paura, prega. E ogni carrozza è piena di preghiere. Tutte in fila su questo treno». «Come un rosario…» mormorò Jo, stupita. «Proprio così» disse piano l’uomo.

Immagine correlataIl perno centrale è il viaggio di Johanna. E’ il periodo in cui ancora si usava spedire anche le persone e Johanna è una di queste. Viene spedita da sua madre attraverso la frontiera con una missione: tornare a casa da sua madre e lasciare delle missive al posto di lavoro di suo padre dove potranno aiutarlo.

Lo stile utilizzato è stato piuttosto semplice essendo una storia per ragazzi e l’autore rende molto bene tutto ciò che accade all’interno di questo libro. E’ una storia fluida e si legge in pochissime ore. Ci sono diverse cosine che non sono filate lisce come speravo ma comunque ritengo che sia una buona storia, non fraintendetemi. Non sono delle cose che ritengo particolarmente predominanti, sopratutto l’ultimo ma ritengo che (nonostante e proprio perchè mi è piaciuto tantissimo) ci sono delle cose che devo mettere nero su bianco.

Il fatto che sia per bambini. La storia è si incentrata e vista per la maggior parte da Johanna e per il resto da Daniel ma non è così semplice per un bambino il discorso che si cela dietro la rivoluzione e tutto quello che c’è dietro. Infatti il capitolo iniziale dedicato al punto di vista di Daniel credo sia difficile da comprendere per un bambino sopratutto per gli ideali, per la guerra e tutto ciò che ne concerne. Credo sia più per ragazzi dell’età di Johanna in su anche se ritengo interessante la lettura anche per un adulto.

Si sa molto poco del motivo per cui il padre spedisce lontano la figlia. Ok le minacce ma cosa c’è dietro tutto quello per cui Johanna ha viaggiato, rischiato la vita e lottato?

Credo che ad un certo punto ci fosse bisogno di una perdita. Buoni o cattivi non importa ma sarebbe stata sicuramente d’aiuto sia agli occhi del lettore dal lato della credibilità della storia stessa sia dal lato di Jo che crede di essere l’eroina della storia senza rendersi conto dell’effettivo pericolo che corre.

Comunque il libro mi è sembrato dolcissimo, una storia che incoraggia ad andare avanti in qualsiasi viaggio senza lasciarsi scoraggiare da nessuno. Una storia ricca di valori, quali l’amicizia, la lealtà e il rispetto ma anche con tanto, tanto altro.

Sono talmente rimasta entusiasta di questo libro che vorrei un seguito. Confesso che io ho sempre amato le stazioni e i treni e questo viaggio è stato talmente incredibile che è quasi da non credere. Inoltre, quello che mi lascia sempre malinconia, più di ogni altra cosa sono i saluti. E quello è il mio punto debole, anche all’interno di questa storia quando questa finisce. Mi si stringe il cuore tanto da poter dire che rileggerei con piacere questo libro altre cento volte ancora. Vorrei, come ho detto prima, che ci fosse un seguito, vorrei che Johanna seguisse i suoi ideali, che scegliesse un lavoro che ama e che incontri di nuovo quei personaggi a cui ha voluto bene, che li ricordi e che resti sempre così.

Insomma, questa storia mi ha completamente rapita dal punto di vista sentimentale, come potete vedere e di sicuro io ve la consiglio assolutamente.

«Sai, non ci pensavo, ma è stato proprio Juan a farmelo capre. Io penso che quello che fai è come un viaggio in treno. Ogni tanto ci sono le fermate e tu puoi scendere e magari salire su un altro treno, che non sai dove ti porterà. E questa è la vita. E anche se lei ti porta, sta a te scegliere come viaggiare». Daniel spalancò gli occhi. Il ragazzino pareva a disagio. «Sì, be’… a volte realizzi che in tasca hai un biglietto già pronto. Devi solo deciderti a usarlo». «E’ una cosa molto importante quella che stai dicendo Chico».

Il libro è stato dolce e commovente. Una storia di una bambina che si ritrova a combattere per degli ideali che cerca di scoprire nel corso della sua avventura. 

Christian Antonini è sicuramente un autore di talento e lo dimostra con la sua storia ricca di emozioni, sentimenti e codini. Un libro che parla di cambiamento, di rivoluzione e di tanto, tanto coraggio.

Il mio voto per questo libro è di: 4 balene.

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Cosa ne pensate? Fatemi sapere con un commentino se leggerete questo libro. Vi piace?

A presto,

Sara ©

 

7 thoughts on “RECENSIONE #222 – UNA LETTERA COI CODINI DI CHRISTIAN ANTONINI.

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