BUONGIORNO CARE PARTICELLE LETTRICI!
Buon lunedì! Oggi vi porto un fantasy che mi ha davvero sorpreso. Ultimamente trovare un buon libro è sempre più raro, sopratutto nei fantasy e sono davvero soddisfatta che questo libro sia stato portato in Italia. Ringrazio la DeAgostini per averci permesso la lettura e ringrazio Silvia per aver organizzato quest’evento, includendomi.
Titolo: Iron Flowers
RECENSIONE
La storia ha inizio nella piazza principale di Lanos. Serina è lì con altre nove ragazze della stessa età in attesa di essere scelte come Grazie per l’Erede del Supremo e nuovo sovrano di Bellacqua. La famiglia di Serina è in un angolo: Nomi, la sorella, se sua sorella dovesse essere scelta sia in quel momento che dall’Erede, potrebbe cambiare vita divenendo l’ancella di sua sorella. Le due sorelle non potrebbero essere più diverse. Serina è sempre stata abituata ad essere sottomessa, una donna che deve rassettare e ai servizi degli altri mentre Nomi è ribelle e non ama stare in silenzio di fronte a ingiustizie o a qualsiasi altra cosa che per lei non sia corretta.
Serina viene scelta dal magistrato e portata a Bellacqua assieme a sua sorella Nomi come ancella. Le due si recano a palazzo dove l’Erede Malachi aspetta le sue prime tre Grazie. Solo che al momento della scelta delle Grazie, non viene scelta Serina ma sua sorella Nomi. Serina viene spedita sull’isola di Monte Rovina dove le donne ribelli, che uccidono che non servono o che leggono, vengono portate.
Cosa succederà alle due sorelle? Serina riuscirà a cambiare il suo modo di essere e sopravvivere a ciò che l’attende? Nomi si adatterà alla vita a palazzo? Si ribellerà anche lì?
Serina fissò Ines, poi la sorella, con il cuore che batteva a un ritmo forsennato. Nomi aveva gli occhi spiritati, e i capelli le sfuggivano dalla lunga treccia. Il semplice vestito marrone le si era sollevato su un fianco, rendendo l’orlo sbilenco. Anche in quel momento, con il suo abito migliore, sembrava più indomabile che mai. Una ragazza che odiava tutto delle Grazie e ciò che rappresentavano… e adesso era una di loro.
La trama è ben scritta e, personalmente è stata una delle prime cose a mettermi curiosità su questo libro. Non mi piace, però, l’ultima frase in cui, non c’è uno spoiler evidente o particolarmente pressante ma lascia presupporre troppo cosa accade all’interno del libro. Lo si comprende ancor di più dopo averlo letto.
La copertina, più che rappresentare il libro in se sembra parlare di Games of Thrones e la trovo decisamente fuorviante per ciò che il libro rappresenta. Amo particolarmente questa che vedete qui di fianco ed immagino rappresenti Nomi e il fuoco rappresenti il fatto della ribellione e del suo animo di fuoco e imponente. Apprezzo molto anche l’altra copertina con entrambe le sorelle sullo sfondo.
Il titolo italiano è presente nel libro, si parla proprio di quanto le donne a Monte Rovina siano dei fiori di ferro ma preferisco, anche qui, l’originale. Grace and Fury ovvero Grazia e Furia è sicuramente più azzeccato ed esprime meglio la storia nel suo complesso. Se volevano utilizzare il titolo in inglese come hanno fatto potevano lasciare l’originale che era meglio.
L’ambientazione è senz’altro di fantasia, come il libro stesso e ci divideremo fra Bellacqua, dove si trova il palazzo con Nomi e Monte Rovina, l’isola-prigione dove si trova Serina. L’epoca è indefinita. La storia si muove molto su qualcosa che non sono riuscita del tutto a comprendere: si accenna a treni – in un millesimo di secondo e lo ricordo bene – ma poi sembra tutto basarsi, come periodo storico, nel Medioevo.
Serina sentì il cuore sprofondare. Le donne non combattevano. Mai. Non contro gli uomini, e nemmeno le une contro le altre. La violenza implicava sempre la punizione più severa. Serina conosceva storie di donne che avevano cercato di difendersi: una lontana cugina che aveva resistito a un marito violento, una ragazza in una fabbrica tessile che aveva dato uno schiaffo a un uomo che aveva cercato di baciarla. Quelle donne erano state punite severamente. Frustate, incarcerate. Mandate a Monte Rovina o in una prigione simile. Dunque, come poteva essere consentito l’uso della violenza proprio nel luogo destinato ad arginarla?
Serina è una ragazza devota alla sua famiglia ma sopratutto al suo popolo. Lei è chiusa ma cambierà il suo modo di essere non appena sua sorella verrà nominata Grazia dell’Erede e lei è costretta a proteggerla quando trovano un libro nella sua stanza, condivisa con Nomi. Serina si sente comunque in dovere si difendere sua sorella e prende lei la colpa, venendo condannata a passare il resto dei suoi giorni sull’isola di Monte Rovina. Lì le donne sono costrette a sopravvivere in gruppi e vengono messe uno contro l’altra a combattere in un’arena per vincere una razione in più rispetto alle altre.
Con un’ondata di nausea, Serina pensò a Nomi e al suo segreto, al suo rifiuto di sottomettersi. Per quale altro motivo l’avrebbe desiderata Malachi, se non per piegare il suo spirito? Serina era stata troppo docile, troppo obbediente. Era stata educata per esserlo. Una furia e un terrore mai provati prima la travolsero con la forza di un maremoto. Guardò verso l’oceano, il suo bagliore distante appena visibile attraverso gli alberi. Sua sorella era confinata in una prigione fatta di sete e pizzi, a soffrire per mano dell’Erede. Contro la sua volontà. In quel preciso istante, Serina fece una scelta. Monte Rovina non l’avrebbe piegata. E sicuro come il fuoco che divorava l’isola dall’interno, non avrebbe permesso che l’Erede piegasse Nomi. Sarebbe fuggita. In un modo o nell’altro sarebbe fuggita. E avrebbe salvato sua sorella.
Il perno centrale è il femminismo che in questa storia è davvero preponderante. La storia introduce tematiche che la gente, in alcune culture e alcuni paesi vivono tutt’ora. Come ad esempio che le donne siano inutili praticamente per tutto tranne che per servire ed essere considerate come un oggetto. In questo libro infatti le donne non possono leggere, devono portare i capelli lunghi e devono parlare solo se interpellate. Un libro sulla forza delle donne e sulla ribellione che da esse scaturisce.
Lo stile utilizzato è stato molto semplice e fluido. Nonostante in alcuni punti non accadessero cose esorbitanti o non ci siano plot twist evidenti – ma molto radi – la storia è stata molto bella e interessante. Primo di una serie fantasy, questo libro vi trascinerà in un mondo da cui non vorrete più uscire, ve l’assicuro.
Non ho apprezzato particolarmente solo una cosa che è quella che ha fatto il modo che la mia valutazione passasse da cinque, ovvero il massimo, a quattro e mezzo. La storia, sia per quanto riguarda Nomi che quanto riguarda Serina prende una piega – come dire … – amorosa. E’ quest’infatuazione, sopratutto nel caso di Serina è davvero fuorviante e inutile sotto tutti i punti di vista. Di sicuro avrebbe reso meglio se se la fosse cavata da sola o comunque non serve per forza la parentesi amorosa, basta a volte anche “un’amicizia” o un escamotage differente. Nel caso di Nomi la situazione amorosa è più che giustificata ma il lato di Serina – almeno sotto questo punto di vista – per me è un NO.
«In tutti i racconti, le donne rinunciano a ogni cosa» disse Maris, con voce tesa. «Dobbiamo cedere, sempre. Nessuno pensa che potremmo reagire. Perché credi che sia così?» Nomi pensò alla regina Baccaro e alle sue figlie, tradite dai loro stessi consiglieri uomini e cancellate dalla storia. Pensò alla lettera nascosta nella sua stanza. A voce bassa, sapendo di camminare su una corda sospesa sul vuoto, mormorò: «Perché hanno paura di quello che accadrà quando lo faremo».
Il libro è stato davvero molto bello e decisamente significativo sotto molti aspetti. Sono felice che sia stato mandato un messaggio e abbia risaltato all’interno del libro mantenendosi tale per tutto il tempo. Consiglio questo libro agli amanti dei fantasy e non, un libro che apprezzerete.
Tracy Banghart scrive un fantasy che intriga e affascina il lettore con il messaggio. La storia di due sorelle legate da un destino che le separa e le mette in difficoltà passo dopo passo. Nomi e Serina sono due personaggi particolari e originali narrati da una penna davvero unica.
Il mio voto per questo libro è di: 4 balene e mezzo.
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Cosa ne pensate? Fatemi sapere con un commentino se leggerete questo libro. Vi piace?
A presto,
Sara
Avevo visto anche io questo libro. L’ho anche aggiunto alla wish, ma ero ancora indecisa se prenderlo o meno. Devo dire che io sono una che ama il genere. Se poi c’è una dose di dispotismo lo apprezzo di più. Quindi, dopo aver letto la tua recensione – tra l’altro scritta molto bene – credo proprio che lo prenderò anche io 🙂 ❤
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🙂 spero davvero ti piaccia! Se apprezzi il genere non te ne pentirai!
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Sono curiosissima di leggerlo, ancora di più dopo la tua recensione! 🙂
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Sono sicura ti piacerà!
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Molto curiosa anche se non è il mio genere :O
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^^ è molto bello, te lo consiglio!
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