RECENSIONE #63 – PAX DI SARA PENNYPACKER.

BUON POMERIGGIO CARI LETTORI!

Colgo l’occasione oggi per augurarvi una felice Pasqua a tutti visto che domani non pubblicherò nulla (ci mancherebbe!). Poi ringrazio la Rizzoli per avermi mandato questo libro di cui vi parlerò fra poco. Sto parlando di:

51pf6phqmrlTitolo: Pax
Autore: Sara Pennypacker
Editore: Rizzoli
Pagine: 300
Prezzo: 16,00 € (copertina rigida)

Sinossi: Da quando Peter, dodici anni, ha trovato il volpacchiotto Pax, i due sono sempre stati inseparabili. Un giorno accade l’impensabile: il padre di Peter si arruola per andare in guerra e costringe suo figlio a lasciare la volpe sul ciglio di una strada. Il ragazzo obbedisce, ma non appena arriva a casa del nonno dove è destinato a vivere, capisce di aver fatto l’errore della sua vita. Così parte per ritrovare il suo migliore amico. Un percorso di cinquecento chilometri che gli porterà avventure, guai e amicizie: un viaggio che lo farà crescere. Pax lo aspetta, e nel frattempo scopre luci e ombre della libertà. Tutti e due non vedono l’ora di ritrovarsi, però quel momento non sarà affatto come avevano immaginato.

RECENSIONE:

La storia, come avete letto nella trama, ha inizio in macchina. Il padre di Peter deve partire per la guerra e Peter steso è costretto a trasferirsi da suo nonno, l’unico parente rimasto oltre suo padre.

In quel momento il padre si ferma in una delle tante strade di campagna e costringe il povero Peter a spararsi dal suo volpacchiotto Pax. In primo momento, Peter, sembra non voler accettare ma poi si trova costretto a doversi separare dal suo inseparabile amico peloso.

Lancia il soldatino con cui giocavano sempre e Pax corre a prenderlo. Solo che quando cerca Peter per riportarlo indietro, Peter non c’è. Una volta dal nonno però Peter non si da pace del fatto di aver lasciato il suo amico chissà dove. Quindi decide di andarlo a cercare. Da qui nasce una vera e propria avventura.

E in quell’istante, dietro di lui, sentì chiudersi una portiera della macchina e poi un’altra. Si lanciò a tutta velocità, incurante dei rovi che gli graffiavano il muso. Il motore dell’auto ruggì accendendosi e la volpe si fermò di colpo sul ciglio della strada. Il ragazzo abbassò il finestrino e gettò fuori le braccia. Mentre la macchina si allontanava a tutta velocità sollevando una gragnola di ghiaia, il padre urlò il nome del ragazzo: «Peter!». E il ragazzo urlò l’unico altro nome che la volpe conoscesse.«Pax!» 

La trama è semplice e racconta ciò che succede inizialmente. I due si lasciano sul ciglio di una strada, costretti, e faranno di tutto per ritrovarsi. Perchè non avrebbero dovuto mai lasciarsi e l’amore può andare oltre tutto questo. L’amore fra Peter e Pax è oltre ogni confine. Davvero ben scritta e incuriosisce molto.

La copertina mi ha colpito da subito. E’ tenera e trasmette tutto ciò che la trama lascia presagire. Pax che aspetta il suo umano ed è tutto davvero bello. Il titolo? Giusto e semplice. Cosa c’è di meglio del nome della protagonista di questa storia?

L’ambientazione e l’epoca non sono specificate esattamente ma è tutto scritto a tempo di guerra, su questo non c’è dubbio.

Lo so. E sarebbe colpa mia. Se è morta, dovrò riportarla a casa e seppellirla. In un modo o nell’altro, io vado a riprenderla e la riporto a casa. » Vola studiò Peter come se lo vedesse per la prima volta.«Quindi, qual è la verità? Stai tornando dalla tua volpe o a casa?» «Sono la stessa cosa» disse Peter, la risposta improvvisa e sicura, benché sorprendente anche per lui.«E lo farai a prescindere da chi tenterà di fermarti? Perché è ciò che è giusto per te, nel profondo dell’anima?» Vola chiuse la mano a pugno e si batté il petto.«Nel profondo della tua anima. È così?» Peter aspettò un poco prima di rispondere, perché quella donna – forse pazza, forse no – lo aveva chiesto come se ne dipendesse il destino del mondo. Ma la risposta fu la stessa che se gli fosse scappata di bocca d’impulso. E la risposta sarebbe stata la stessa anche se avesse aspettato una vita intera per rifletterci. Si batté il petto e sentì il muscolo del cuore fare un balzo.«Sì. A dir la verità, nel profondo della mia anima non c’è nient’altro, che io sappia. »

I personaggi sono decisamente pochi:

Pax è un piccolo volpacchiotto rosso dalla coda con la punta bianca. Un animale che dovrebbe essere selvatico, invece domestico ed amico di Peter, altro protagonista di questa storia. Pax non sa affrontare la solitudine e la vita nei boschi ma finisce per essere costretto ad adattarsi, a diventare forte, a crescere fino a cambiare.

Peter è un ragazzo di dodici anni a cui è rimasto suo padre e la sua tenera volpe, Pax. Quando i due sono costretti a separarsi vorrebbe protestare ma non riesce a ribellarsi a suo padre, anzi lo asseconda tanto da ingannare la volpe stessa. Ma Pax è un amico, un confidente. 

Vola è una donna che vive sola e con cui Peter avrà a che fare perchè costretto. Inizialmente burbera e solitaria si scoprirà che è una donna dal cuore d’oro che si affezionerà a Peter e alla sua storia tanto da cercare di aiutarlo.

Peloritto e Scricciolo sono due volpi, due fratelli, che incrocerà Pax durante il suo cammino con cui si ritroverà costretto a vivere. Peloritto è una volpe chiusa, che non si fida di niente e nessuno, mentre Scricciolo è un cucciolo tenero e dolcissimo.

Mentre faceva la guardia, Pax pensò a tutte le sue cose preferite, che avrebbe fatto col ragazzo quando l’avesse trovato: ruzzolare insieme all’aperto, giocare alla caccia, esplorare il cortile erboso e il tratto di bosco retrostante. Si ricordò dei modi che aveva il ragazzo di ricompensarlo: il suo sorriso aperto quando lo salutava; il modo in cui gli grattava il collo, con le dita che affondavano nel pelo al punto giusto. Pensò alla gioia di starsene sdraiato ai suoi piedi davanti al fuoco (…)

Il perno centrale è proprio Pax e il legame che ha con il suo umano Peter. E si basa tutto su questo oltre che sul cercare di ricongiungere due punti fra loro lontani ma vicini nel cuore.

Lo stile utilizzato è stato abbastanza elementare e decisamente scorrevole. L’ho finito in una manciata di ore quindi non posso che parlarvene bene sotto questo punto di vista.

La storia si suddivide in due punti di vista: quello di Pax e quello di Peter. Pax è molto più descrittivo e Peter è ben distribuito.

Il libro si sviluppa in maniera lenta e cadenzata quindi è abbastanza fluido. La cosa che non mi ha convinto pienamente è stato il finale. Vi spiego. Tutto il libro si basa su un’eventuale ricongiungimento dei due e alla fine risulta tutto troppo frettoloso. Risulta esserci una discrepanza fra l’intero libro e il finale: lento nella storia e si conclude troppo velocemente tralasciando le emozioni finali oltre tutto ciò che ne consegue. Tutto troppo fugace nel finale e mi è dispiaciuto molto perchè poteva essere davvero un buon libro.

Pax guardò i cespugli e poi di nuovo il viso del suo ragazzo. Peter s’infilò una mano in tasca e ne estrasse il soldatino. Lo sollevò. Pax alzò la testa, gli occhi allenati fissi sulla mano di Peter. E Peter scagliò il soldatino di plastica oltre i cespugli, dentro il bosco, più lontano che poté.

Il libro è stato dolce e spontaneo. In più le illustrazioni fanno da cornice e rendono tutto veramente bello. I disegni delle volpi sono meravigliosi, hanno un’aria davvero magica a tutto il libro (Come potete vedere qui sotto un esempio)

Un libro basato sull’amore, amicizia e fedeltà fra un’animale e una persona e fino a dove può arrivare tutto questo.

Consiglio questa storia leggera, quasi fiabesca, piena di illustrazioni bellissime. La consiglio per tutte le età, specialmente per bambini. 

Il mio voto per questo libro è di: 4 conchiglie.

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Cosa ne pensate? Vi ispira? Io ve lo consiglio.

A presto,

Sara. ©

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