RECENSIONE #59 – FOUR DI VERONICA ROTH

BUON POMERIGGIO CARI LETTORI!

Con la recensione di questo volume chiudo definitivamente un cerchio, quello della saga di Divergent essendo l’ultimo volume di cui vi parlerò. Sto parlando di:

Titolo: Four 910dxqcy9ol

Autore: Veronica Roth
Serie: Divergent
Pagine: 283
Editore: DeAgostini
Sinossi: Quando per Tobias Eaton – il figlio del leader degli Abneganti – arriva il Giorno della Scelta, il ragazzo non ha dubbi: vuole andarsene dalla fazione che per sedici anni è stata la sua prigione e allontanarsi dalla furia del padre violento. Per il suo nuovo inizio sceglie di unirsi agli Intrepidi, perché desidera imparare da loro a sconfiggere le proprie paure e a essere coraggioso. Con un nuovo nome, “Quattro” comincia l’addestramento, che lo porta ben presto a scalare la classifica degli iniziati e ad attirare su di sé l’interesse delle più alte sfere dirigenziali, che lo vorrebbero trasformare nel più giovane capo fazione che gli Intrepidi abbiano mai avuto. Ma è davvero così… oppure c’è qualcosa di più inquietante dietro gli intrighi attuati dai leader Intrepidi? Due anni dopo, Quattro – disgustato dalle trame della sua fazione – è pronto a fare la propria mossa e a lasciarsi di nuovo tutto alle spalle, ma l’arrivo di una giovane iniziata cambia ogni cosa. Perché, grazie a lei, Quattro scopre un lato di sé che non credeva di possedere. Grazie a lei, potrebbe tornare a essere semplicemente Tobias.

RECENSIONE:

Come spiega la Roth stessa in questo volume, l’idea iniziale di Divergent era nata con il personaggio di Tobias, ma si è resa conto che non era adatto come protagonista e restava ad un punto morto. Per cui è stato utilizzato Tris come personaggio principale della saga ma ha voluto raccontare comunque questo punto di vista perchè fa comunque parte di un ruolo fondamentale all’interno della saga.

La storia si svolge due anni prima di Divergent per pi confluire nello stesso momento. Ma non è una vera e propria storia dal lato di quattro ma sono una serie di “episodi” della vita di Tobias, successivamente negli Intrepidi, Quattro.

Il tutto ha inizio alla Cerimonia della scelta e il passaggio di Tobias dalla fazione degli Abneganti alla fazione degli Intrepidi.

Poi passa all’addestramento nella Fazione e a tutto ciò che scopre stando all’interno oltre i problemi che ha con Eric. Poi finalmente incontra Tris e si avranno delle parti in cui convergono con quelle di Divergent solo che si sapranno dei retroscena non conosciuti in Divergent, ovviamente.

Annuisco. Non mi sorprende che le prove dell’iniziazione siano già cominciate, che siano cominciate nell’istante stesso in cui abbiamo lasciato la sala della Cerimonia delle Scelte. Così come non mi sorprende che gli Intrepidi si aspettino che dimostri di essere alla loro altezza. Osservo il treno che si avvicina. Adesso sento anche il sibilo delle ruote sulle rotaie. Lei mi sorride. «Ti troverai benissimo qui, sai?» «Cosa te lo fa pensare?» Si stringe nelle spalle. «Mi dai l’impressione di essere uno pronto a combattere, tutto qui.»

La trama non è male. E svela un pò in maniera generale ciò che accade all’interno del volume. Ma per scoprire tantissimi dettagli bisogna leggerlo! Ma penso comunque sia sempre meglio leggere la saga e poi dedicarsi a questo volume perchè è secondario rispetto al resto.

La copertina mi piace molto, soprattutto il colore sgargiante dello sfondo. E poi la ruota panoramica sullo sfondo ricorda quella di Divergent. Quindi rappresenta un pò la paura dell’altezza di Quattro e in più sembra un pò il carattere instabile ma prorompente del protagonista stesso di questo libro.  Il titolo non poteva essere dei migliori e decisamente rappresentativo. Cos’altro mettere altrimenti? (E meno male che non è stato cambiato!) 

L’ambientazione è la medesima dei precedenti, della saga per capirci, quindi Chicagol’epoca non è definita ma il libro si svolge in un futuro distopico due anni prima 

«Ti manca casa tua?» Gli chiedo. (…) «Non proprio» risponde Zeke. «Voglio dire, sono lì. Gli iniziati interni non dovrebbero parlare con le loro famiglie fino al Giorno delle Visite, ma io so che se avessi davvero bisogno posso contare su di loro». Annuisco. A Shauna si chiudono gli occhi e finisce per addormentarsi con il mento appoggiato sulla mano. «E tu?» dice lui. «Ti manca casa tua?» Sto per rispondere di no, ma proprio in quel momento a Shauna scivola via la mano da sotto il mento e lei finisce con la faccia sopra il muffin al cioccolato.

I personaggi che qui troveremo sono i stessi della saga di Divergent ma sono decisamente più approfonditi. La cosa mi ha provocato un profondo piacere perchè mi sentivo molto a mio agio a muovermi nel loro mondo e quindi mi ha fatto piacere conoscere meglio anche personaggi minori.

Tobias/Quattro ho imparato a conoscerlo sotto una luce completamente diversa da quella degli altri volumi. E’ fragile, instabile e tremendamente insicuro.

Zeke è ciò che esattamente avevo immaginato. Nella saga di Divergent ho adorato in particolar modo Uriah ed ho simpatizzato sempre un pò per Zeke. Divertente, donnaiolo oltre che un amico su cui si può contare. Un vero Intrepido.

Shauna è stata una vera e propria scoperta. Non l’ho amata particolarmente durante la saga ma la Roth ha saputo far apprezzare questa giovane ragazza forte, determinata e innamorata.

Eric era un Erudito, un trasfazione anche lui. Saccente e arrogante conferma ciò che avevo sempre pensato. Una persona odiosa e insopportabile.

ed altri che troverete leggendo questo volume. Non posso svelarvi tutto no?!

Cammino verso i binari della ferrovia, troppo eccitato e carico di energia per stare fermo. Sta arrivando un treno. Vedo lampeggiare la luce sulla prima carrozza man mano che si avvicina. (…) Poi vedo la sagoma scura di una persona, in piedi in uno degli ultimi vagoni. Una figura alta e magra, protesa verso l’esterno, aggrappata ad una maniglia. Per un solo istante, mentre la macchia indistinta del treno mi oltrepassa, ne vedo i capelli scuri e ricci e il naso adunco. Assomiglia a mia madre. Poi la figura sparisce, assieme al treno.

Il perno centrale è Quattro stesso e la sua scelta. Sopravvivenza o meno, vuole sentirsi libero e sceglierà gli Intrepidi. Imparerà a sopravvivere con le sue forze, a combattere ed a lottare contro le sue stesse paure. In più imparerà a farsi degli amici e ad amare.

Lo stile utilizzato è il medesimo dei libri della Roth e della saga stessa di Divergent. La cosa che ho notato, anche in Allegiant è questa: troppi problemi e “fisime mentali” per essere un uomo. Inizialmente infatti è stato decisamente pesante poi si è ripreso una volta entrato negli Intrepidi tutto si è sciolto ed è andato un pò più veloce.

La cosa peggiore di tutto questo, che è molto più evidente in Allegiant ma ne ho avuto la conferma, è che per Tobias è utilizzato lo stesso stile e la stessa linea di pensiero di Tris. Sembrava di leggere quasi della stessa persona per lo stile utilizzato. Cosa che ho notato meno, ad esempio, in Carve The Mark sempre della stessa autrice. Lì i personaggi sono molto differenziati e probabilmente è cresciuta in questo senso.

Lei sorride e io, per la prima volta, mi domando se le piaccio. Se riesce a sorridermi anche quando sono in questo stato… be’ forse si. Una cosa la so: per aiutarmi a dimenticare quanto è orribile il mondo, preferisco lei all’alcool.

Il libro è stato buono anche se vi ho spiegato i problemi poco sopra. E’ stato comunque coinvolgente ed ho apprezzato scoprire il tutto da un altro punto di vista oltre che conoscere nuovi personaggi.

Un buon libro tutto sommato che vi consiglio se avete letto la saga e se non ‘avete ancora letta, leggetelo dopo aver letto i precedenti volumi. Io vi consiglio la trilogia!

Il mio voto per questo libro è di: 4 conchiglie.

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Cosa ne pensate? Lo conoscete già? Lo avete letto? Se avete letto la saga ve lo consiglio, se non avete letto la saga ve lo consiglio ugualmente ma come ultimo libro perchè sarebbe preferibile leggere Divergent per primo per comprendere al meglio tutto.

Alla prossima,

Sara. ©

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