RECENSIONE #35 – UNA FREDDA MATTINA D’INVERNO DI BARBARA TAYLOR SISSEL.

BUON POMERIGGIO CARI LETTORI!

Oggi vi presento la recensione del libro Newton che mi è stato mandato e che ringrazio molto per questo. Ci ho messo molto, lo so ma finalmente ce l’ho fatta.

Titolo: Una fredda mattina d’invernoRisultato immagine per una fredda mattina
Autore: Barbara Taylor Sissel
ISBN: 9788854197978
Nuova Narrativa Newton n. 717
Data di Pubblicazione: 17 Novembre 2016
Pagine: 384
Prezzo: € 9,90
Sinossi: In una fredda mattina di ottobre, Lauren Wilder arriva a un pelo dall’investire Bo Laughlin, che cammina lungo il bordo della strada. Bo, un giovane molto conosciuto nella piccola città di Hardys Walk, sembra non aver riportato danni, anche se il sesto senso di Lauren le suggerisce il contrario. La verità è che la donna non si è più ripresa veramente dall’incidente che ha avuto due anni prima e non è in grado di fare affidamento sulle sue capacità mentali. Succede, però, che Bo scompare e la polizia cerca di appurare se la sparizione possa essere ricollegata a lei. Lauren è terrorizzata, non tanto da quello che ricorda, ma soprattutto da ciò che non riesce a mettere a fuoco. Proprio perché non sa ricostruire cosa sia successo davvero, Lauren inizia la sua indagine personale per trovare la soluzione del mistero della scomparsa di Bo. Ma la verità può rivelarsi scioccante più di qualunque menzogna, e purtroppo non sarà lei la sola ad affrontarne le conseguenze…

RECENSIONE:

La storia ha inizio nella fredda mattina che viene descritta anche nella trama. Lauren Wilder è alla guida e sbaglia accidentalmente strada e rischia di investire il giovane Bo. Così, ferma preoccupata e chiede come sta al ragazzo. Bo risponde senza problemi ma Lauren non è contenta. Si accerta che fosse tutto a posto notando se il ragazzo andasse nella direzione indicata e chiama la polizia per segnalare l’accaduto. 

Ma non è tutto come sembra.
Bo scompare misteriosamente.
E’ Lauren sembra essere l’ultima ad averlo visto.
Che fine ha fatto Bo?

Tuttavia, l’idea che degli estranei potessero andare a vivere nell’amata casa dei suoi nonni le risultava così estranea, così incomprensibile, come vendere il proprio braccio o il proprio cuore, l’eredità della propria famiglia. Gran parte della loro infanzia aveva avuto come cornice quella casa, con le colonne del portico e i pavimenti scaldati dal sole, le nicchie nascoste che solo loro conoscevano. Chi avrebbe potuto amarla di più? Chi altri avrebbe potuto sentire l’eco delle loro risate in ogni angolo?

La trama è molto lunga, non svela cose in modo eccessivo ma, dopo aver letto il libro, racconta troppo. Poteva essere più semplice.

La copertina, a primo impatto, sembra quasi un libro di Natale. Non rispecchia per niente il libro, ho cercato in tutti i modi di trovarci un legame, forse la casa ce l’ha pure ma è visivamente raccapricciante. Anche se, in questo caso la Newton non ne ha colpe, è decisamente simile all’originale hanno solo appesantito il colore dello sfondo. Come purtroppo lo è il titolo. Il perchè è stato modificato non lo so. I titoli dei thriller vengono resi pesantemente ridicoli. Basterebbe una semplice traduzione. Sembrano tutti uguali 

L’ambientazione è piuttosto moderna, senza dubbio.

«Andiamo», disse quando lui esitò, «e togliti questo stupido paraorecchie». «Mi serve», disse lui serio. «E perché? Fanno quaranta gradi qui fuori. Sembri un deficiente». «Quando ce l’ho addosso, il rumore va via, e riesco a sentire mia mamma che canta». Annie si accigliò. «È in paradiso. È un angelo». «È morta?». Annie non riusciva a immaginarlo, cosa significasse non avere più la mamma. Lui annuì, sempre solenne, e ad Annie si sciolse il cuore. 

I personaggi sono tanti anche se il fondamentale in sostanza è uno solo il fulcro di tutto, anche se non è il protagonista:

Bo è il fratello di una delle due protagoniste della storia. Ed ha un ruolo davvero fondamentale. Perchè Bo scompare misteriosamente un venerdì. Bo è un ragazzo molto particolare. Bo soffre di schizofrenia affettiva bipolare con leggeri tratti di autismo. A tratti sembra il ragazzo più normale del mondo, altre volte non lo è. E lui lo sa e lo vede.

Lauren è la prima fra le due voci su cui si baserà la nostra storia. Dopo l’incidente è cambiata e si sente piena di dubbi e insicurezze. Si ritrova a dubitare della sua famiglia, di sua sorella e persino di se stessa.

Annie è l’altra voce portante della storia. E’ la sorellastra di Bo ma lo sente come se fosse suo fratello effettivo. E non si perdona di non conoscere suo fratello come lei pensa che sia. Cosa nasconderà il giovane che la sorella non conosce? Lo scoprirete nel corso della lettura.

Tara è la sorella di Lauren. Condividono assieme la casa dei genitori in campagna e prima dell’incidente di Lauren erano molto unite.

JT è il padre genetico di Bo. JT è una persona piuttosto strana. Si parla di lui relativamente poco ma è decisamente importante per Bo e per Annie.

e tanti personaggi secondari particolarmente rilevanti che avranno il loro ruolo fondamentale all’interno della storia.

Bo non si riusciva a trovare da nessuna parte, come il compagno di un calzino spaiato o un libro della biblioteca. Non era lì lì per ricomparire, come Madeleine e altri avevano detto ad Annie quando le avevano offerto le loro vivaci rassicurazioni. No. Era scomparso, completamente scomparso. Svanito. Puff. Annie lo aveva sempre saputo.

Lo stile utilizzato è stato piuttosto buono anche se troppo denso in alcuni momenti. Nella parte iniziale, dopo ciò che vi ho raccontato inizialmente, ho trovato decisamente pesanti alcune cosette. Le descrizioni sono state davvero pesanti in alcuni punti tanto da rallentare la lettura.  Mi spiego: alcune cose erano essenzialmente fondamentali ai fini della storia generale, altre invece non erano essenziali. Ma tuttavia hanno solo rallentato il testo in alcuni punti, non di più.

Ho decisamente apprezzato il personaggio di Lauren. Inizialmente l’ho detestata per come si comportava, per il suo passato e per le sue debolezze. Poi il mio parere è decisamente cambiato. Ho cominciato ad apprezzarla per la sua forza di volontà e sotto alcuni punti di vista mi ha fato anche tenerezza. Dopo l’incidente che ha avuto in passato non è stata più la stessa. Ma lei vuole fare qualcosa, nonostante questo. Vuole aiutare a ritrovare Bo. E metterà in discussione persino se stessa per questo.

Bo, inizialmente non riuscivo ad inquadrarlo. Non riuscivo ad attribuirgli un qualcosa. Perchè sembrava avesse qualcosa o che non ce lo avesse. Ho amato che portasse il cappello per ascoltare la voce di sua madre. E’ un personaggio enigmatico sotto certi aspetti ma 

Annie invece è la classica persona sola e chiusa. Non dico nulla se non che tifo ancora per Cooper. Prima o poi ce la farai caro, lo so. Sono con te.

Ma la Lauren che si era inginocchiata a rovistare nel contenuto della sua borsa in cerca delle chiavi di un veicolo che non sapeva di aver guidato era fragile e spaventata. Instabile. La parola comparve nella mente di Annie. Come era a volte Bo, pensò Annie, ma non nello stesso modo. Lo sceriffo disse che sapeva dell’incidente.

Un buon thriller pieno di suspance.  Avevo captato qualcosa in tutto ciò che stava accadendo – che poi è stato confermato – ma c’è stato un bel passaggio e delle belle motivazioni. E non riesco ad immaginare quanto una persona possa arrivare a scatenare tutto quello che succede all’interno del libro.

Molto ben costruito sicuramente anche se alcune cose sono veramente bizzarre e forse sconclusionate come ciò che accade a Tara. Ma non posso svelarvi oltre.

Dovete leggerlo per scoprire di più. Intanto io, ve lo consiglio!

Il mio voto per questo libro è di: 4 conchiglie.

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Cosa ne pensate? Lo leggereste? Lo avete letto? 

Alla prossima,

Sara. ©

12 thoughts on “RECENSIONE #35 – UNA FREDDA MATTINA D’INVERNO DI BARBARA TAYLOR SISSEL.

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  2. Me lo ha consigliato una mia amica anche se non è un genere che mi interessa molto. Devo pensarci bene se prenderlo o meno. Comunque ho notato che la Newton Compton ha tradotto più libri con titoli simili tra loro anche se di autori diversi. Bizzarro! 😅

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